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familiare. Così parlava Oliver Barrett III. Era tipico di lui suggerire l'antico<br />
rimedio per un occhio nero.<br />
«Grazie papà,» dissi. «Mi ha già sistemato il dottore.» E indicai il<br />
tampone di garza che copriva i dodici punti di Selzer.<br />
«Io intendevo per il tuo stomaco, figliolo.»<br />
A cena ci intrattenemmo con una delle nostre consuete nonconversazioni<br />
che iniziano regolarmente con un: «Come te la sei passata?»<br />
e si concludono con un: «Hai bisogno di niente?»<br />
«Come te la sei passata, figliolo?»<br />
«Bene, papà.»<br />
«La faccia ti fa male?»<br />
«No, papà.»<br />
Incominciava a farmi un male d'inferno.<br />
«Vorrei che lunedì ti desse un'occhiata Jack Wells.»<br />
«Non occorre, papà.»<br />
«È uno specialista...»<br />
«Il medico di Cornell non è esattamente un veterinario,» ribattei<br />
sperando di smorzare il solito entusiasmo snobistico di mio padre per<br />
specialisti, esperti e in genere individui di prim'ordine.<br />
«Peccato.» osservò Oliver Barrett III con un tono in cui mi sembrò a<br />
tutta prima di cogliere una punta di umorismo, «perché ti hanno conciato<br />
in un modo veramente bestiale.»<br />
«Sì papà,» ammisi. (Si aspettava che ridessi?)<br />
Poi mi chiesi se la quasi spiritosaggine di mio padre non dovesse essere<br />
intesa come una specie d'implicito rimprovero per il modo in cui mi ero<br />
comportato sul ghiaccio.<br />
«Oppure volevi farmi capire che stasera mi sono comportato come un<br />
animale?»<br />
L'espressione della sua faccia lasciò trasparire un certo piacere che io<br />
glielo avessi chiesto. Tuttavia si limitò a rispondere: «Sei stato tu a parlare<br />
di veterinario poco fa.» A questo punto decisi di studiare il menù.<br />
Mentre veniva servita la prima portata, Faccia-di-pietra si lanciò in un<br />
altro dei suoi sermoncini semplicistici. Questa volta, se ben ricordo – ma<br />
faccio di tutto per non ricordarmene – parlò di vittorie e di sconfitte. Mi<br />
fece notare che avevamo perduto il titolo (che perspicacia, papà!) ma, dopo<br />
tutto, nello sport ciò che veramente conta è giocare, non vincere. Le sue<br />
osservazioni mi ricordavano in modo sospetto una parafrasi del motto<br />
olimpico, e intuii che si trattava di una premessa per persuadermi a lasciar