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Quindi si girò per accontentare i vicini dell'altra parte.<br />
«Lo sa,» ripeté a tutto un nuovo gruppo di suoi ammiratori. Quindi mi<br />
prese per mano (ero uno straniero in paradiso) e mi condusse su per le<br />
scale del numero 189 A di Hamilton Avenue.<br />
Fu un momento imbarazzante.<br />
Io ero rimasto lì come un allocco mentre Jenny mi diceva: «Ti presento<br />
mio padre.» Phil Cavilleri, un tipo sulla cinquantina, tagliato con l'accetta<br />
(diciamo un metro e sessanta, ottantadue chili), mi tese la mano.<br />
Io gli porsi la mia e lui me la strinse forte.<br />
«Molto piacere, signore.»<br />
«Phil,» mi corresse. «Mi chiamo Phil.»<br />
«Phil, signore,» risposi seguitando a stringergli la mano.<br />
Fu anche un momento di grande paura perché proprio mentre ritiravo la<br />
mano il signor Cavilleri si volse verso la figlia lanciando quest'urlo<br />
incredibile:<br />
«Jennifer!»<br />
Per una frazione di secondo non accadde nulla. Poi i due incominciarono<br />
ad abbracciarsi stretti stretti con gran trasporto, e tutto ciò che il signor<br />
Cavilleri era in grado di offrire come ulteriore commento era la ripetizione<br />
(pianissimo, ora) del nome della figlia: «Jennifer.» In quanto alla figlia,<br />
una gloria di Radcliffe, riusciva a dire soltanto: «Phil.»<br />
Ero decisamente il terzo incomodo.<br />
Una cosa mi fu di aiuto quel pomeriggio: la buona educazione che avevo<br />
ricevuto. Mi era stato inculcato da sempre il concetto che non si deve<br />
parlare con la bocca piena, e poiché Phil e sua figlia continuavano di<br />
comune accordo a riempire quell'orifizio, non ero costretto a parlare. Devo<br />
aver mangiato una quantità spaventosa di pasticcini italiani. Dopodiché mi<br />
diffusi con ricchezza di particolari su quali mi erano piaciuti di più (ne<br />
mangiai non meno di due di ciascun tipo, per timore di offendere il mio<br />
anfitrione), con somma gioia dei due Cavilleri.<br />
«È okay,» dichiarò Phil Cavilleri a sua figlia.<br />
Che cosa voleva dire?<br />
Non avevo bisogno che mi si chiarisse il significato di «okay», ma avrei<br />
voluto sapere quale delle mie limitate e circospette azioni mi avevano<br />
guadagnato quel prezioso epiteto.<br />
Mi erano piaciuti i pasticcini che loro giudicavano i migliori? La mia<br />
stretta di mano era stata abbastanza vigorosa? Mah!