Natura Nascosta n° 31 - Il museo paleontologico
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<strong>Natura</strong> <strong>Nascosta</strong> Numero <strong>31</strong> Anno 2005 pp. 23-35 Figure 8<br />
PSEUDOPLANCTON ED ASSOCIAZIONI FAUNISTICHE CONNESSE<br />
ALLA CADUTA DI LEGNO SUL FONDO MARINO: ALCUNE IDEE<br />
Giorgio Tunis, Alceo Tarlao e Sandro Venturini<br />
Introduzione<br />
Molte specie attuali e del passato che usano la strategia di vivere attaccate a<br />
supporti più o meno rigidi hanno la potenzialità di colonizzare substrati mobili<br />
quali tronchi galleggianti (driftwood), zattere galleggianti di alghe brune (kelp<br />
rafting), grossi vertebrati marini quali cetacei, trichechi, leoni ed elefanti marini,<br />
tartarughe, altri rettili marini, ecc. ed infine substrati inorganici (ad esempio,<br />
pomice) oppure odiernamente materiale antropogenetico (detriti scaricati in mare<br />
da aree costiere o da navi, masse bituminose, ecc.).<br />
Tutti questi “oggetti” galleggianti ad un certo punto cadranno sul fondo con il<br />
loro carico biologico o parte di esso. Quelle specie che vengono rinvenute attaccate<br />
a substrati galleggianti, organici o inorganici, sono definite forme<br />
pseudoplanctoniche, pur essendo bentoniche come “moda” di vita (cfr. WIGNALL<br />
& SIMMS, 1990, per l’ampia discussione). Altri Autori preferiscono definirle pure<br />
forme epiplanctoniche oppure forme pseudopelagiche. Ovviamente queste specie<br />
sono molto rare nell’attuale rispetto ai loro parenti bentonici e vengono segnalate<br />
occasionalmente nel mondo fossile. Ciò a causa della scarsa disponibilità di oggetti<br />
galleggianti ai quali attaccarsi in confronto all’enorme estensione degli habitat di<br />
vita occupati in ogni periodo geologico dagli organismi bentonici.<br />
Tipi di rafting<br />
I più frequenti tra gli attuali substrati galleggianti sono rappresentati da “zattere”<br />
di alghe brune. <strong>Il</strong> fenomeno è noto come kelp rafting (EMERY & TSCHUDY, 1941).<br />
Macrocystis, Nereocystis, Pelagophycus, Egregia sono i generi attuali più noti e<br />
diffusi nell’Oceano Atlantico. Macrocystis può raggiungere una lunghezza di circa<br />
circa 180 m, mentre il peso di un singolo esemplare può superare i 130 kg.<br />
L’agente di trasporto kelp rafting, che interessa principalmente le zone costiere ed<br />
in misura minore le vaste aree oceaniche, è in grado di trasportare, oltre a varie<br />
specie pseudoplanctoniche (gasteropodi ed altri piccoli molluschi, lamellibranchi,<br />
serpulidi, foraminiferi, stelle marine, spugne, piccoli granchi, vari tipi di vermi,<br />
ecc.), anche ciottoli di piccole dimensioni, ai quali si possono talvolta fissare altri<br />
organismi (foraminiferi, briozoi, vermi, alghe calcaree). Attualmente si osserva<br />
kelp rafting soprattutto nell’emisfero settentrionale dell’Oceano Pacifico,<br />
dall’Alaska al Messico e dal Mare di Okhotsk al Giappone, nonché lungo le coste<br />
europee settentrionali (Scozia, Irlanda, Norvegia, Francia, ecc.). Concentrazioni di<br />
alghe brune sono state raramente documentate nel registro sedimentario (MAYR,<br />
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