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Natura Nascosta n° 31 - Il museo paleontologico

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filamenti del bisso, aggrappandosi al substrato. Questo modo di vita è comune a<br />

molti gruppi bentonici quali bivalvi mitiliformi, inoceramidi e alcuni brachiopodi<br />

non articolati: alcuni tra questi generi possono essere considerati pseudoplanctonici<br />

(SEILACHER, 1982; TANABE, 1983). 4) La perforazione è il metodo più efficiente di<br />

fissaggio al substrato galleggiante, nonché quando il medesimo scende al fondo.<br />

SEILACHER (1968) riferisce il caso di belemniti perforate da cirripedi e si conosce<br />

il caso di briozoi perforanti che hanno attaccato il guscio di nautiloidi.<br />

Probabilmente la perforazione è avvenuta post-mortem nell’organismo. <strong>Il</strong> legno<br />

viene perforato da isopodi, ma più importanti di tutti sono le teredini (Fig. 4); le<br />

teredini utilizzano il legno galleggiante come una zattera sulla quale operano come<br />

organismi filtratori, ma anche possono cibarsi direttamente del legno (cfr. KELLY,<br />

1988). 5) Strategia “clinging”: di specie che sono in grado di muoversi sul<br />

substrato galleggiante, molto spesso alla ricerca di prede, nonché di abbandonare la<br />

loro zattera. In questo caso si conoscono con sicurezza soltanto esempi attuali:<br />

gasteropodi, piccoli granchi, vermi, picnogonidi ed isopodi. Per quanto riguarda le<br />

faune del passato che abbiano utilizzato questa strategia e siano finite al fondo<br />

assieme ai resti di vegetazione, permane l’incertezza del riconoscimento.<br />

Si sottolinea infine che un certo numero di forme pseudoplanctoniche del passato<br />

non possono essere assegnate a nessuna delle cinque categorie summenzionate.<br />

Fig. 4 – A sinistra: Teredini provenienti dalle “Marne a Cancer” di età luteziana (Istria<br />

centrale). A destra: Teredini provenienti dalla costa occidentale della Turchia (Mare di<br />

Marmara).<br />

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