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MAPPE PARASSITOLOGICHE 14 - Regione Campania

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10 Eimeria (Bufali)<br />

Eimeria leuckarti<br />

10<br />

Il parassita - Tra i protozoi del genere Eimeria (dal nome<br />

dello scienziato tedesco T. Eimer), ad oggi sono state descritte<br />

numerose specie in grado di infettare i bufali, tutte<br />

a diffusione cosmopolita ed inquadrate nel grande gruppo<br />

dei coccidi. Ancora oggi, numerose specie sono considerate<br />

comuni a bovini e bufali ad eccezione di E. pellita ed E. alabamensis<br />

che infettano esclusivamente i bovini, mentre E.<br />

ankarensis, E. bareillyi, E. thianethi, E. azerbajdjhanaica,<br />

E. gokaky ed E. ovoidalis infettano esclusivamente i bufali.<br />

Le specie più patogene sono E. bareillyi, E. zuernii ed E.<br />

bovis.<br />

Elementi di disseminazione AE - Oocisti. Quelle di E. bareillyi<br />

sono tipicamente piriformi, da marrone a giallo brunastro,<br />

di 25-35 x 15-25 µm. E. zuernii presenta oocisti<br />

subsferiche, incolori, di 15-22 x 13-18 µm; le oocisti di E.<br />

bovis sono subsferiche, incolori, di 23-34 x 17-23 µm. Le<br />

oocisti appena emesse non sono sporulate. Dopo maturazione<br />

nell’ambiente esterno, l’oocisti contiene 4 sporocisti<br />

con 2 sporozoiti ciascuna.<br />

Ospiti e localizzazione - E. bareillyi, E. zuernii ed E. bovis<br />

colonizzano piccolo e grosso intestino del bufalo.<br />

Infezione - Ingestione di oocisti sporulate.<br />

Ciclo biologico - Diretto, tipico del genere (vedi Eimeria<br />

Ovini).<br />

Sintomatologia - Apprezzabile soprattutto nei vitelli, variabile<br />

a seconda della specie in causa, da assenza di sintomi<br />

a forme piuttosto gravi. E. bareillyi: grave enterite con<br />

diarrea inizialmente acquosa, poi con notevole presenza<br />

di sangue; casi di morte anche numerosi. E. zuernii ed E.<br />

bovis: grave enterite con diarrea inizialmente acquosa, con<br />

strie di sangue e successivamente emorragica; emaciazione,<br />

disidratazione, debolezza e astenia.<br />

Diagnosi clinica - La sintomatologia clinica è indicativa soprattutto<br />

nei vitelli bufalini.<br />

Diagnosi post-mortem - L’esame anatomopatologico permette<br />

di evidenziare enterite catarrale e materiale semifluido<br />

emorragico nel piccolo intestino, cieco e colon; nei casi<br />

acuti si riscontrano diffuse petecchie emorragiche. Le lesioni<br />

sono più marcate nel caso di infezioni da E. bareillyi.<br />

Esami microscopici di vetrini allestiti con strisci di mucosa<br />

evidenziano la presenza dei protozoi.<br />

Diagnosi di laboratorio - Esami copromicroscopici qualiquantitativi<br />

per la messa in evidenza e/o la conta delle oocisti.<br />

L’identificazione delle varie specie può essere eseguita<br />

su base morfologica dopo sporulazione delle oocisti.<br />

Terapia - Sulfamidici e loro associazioni, derivati eterociclici<br />

in varie formulazioni, comprese le miscele premedicate.<br />

Profilassi - Di non semplice attuazione la profilassi diretta<br />

per la notevole diffusione e resistenza delle oocisti nell’ambiente.<br />

Igiene e management aziendale sono strumenti indispensabili<br />

per il controllo delle coccidiosi.<br />

Rischio per l’uomo - Infezione non segnalata nell’uomo.)<br />

Fig. 10.4 - (a,b) Oocisti di E. bareilly.<br />

a<br />

b<br />

Il parassita - Tra i protozoi del genere Eimeria (dal nome<br />

dello scienziato tedesco T. Eimer), ad oggi è stata descritta<br />

una sola specie in grado di infettare gli equini: Eimeria<br />

leuckarti, conosciuto anche come Globidium leuckarti, è<br />

un protozoo a diffusione cosmopolita, inquadrato nel grande<br />

gruppo dei coccidi.<br />

Elementi di disseminazione AE - Oocisti ovoidali o piriformi,<br />

di 70-90 x 50-70 µm, con parete molto spessa di colore<br />

marrone scuro e con un micropilo ben distinto. Le oocisti appena<br />

emesse non sono sporulate. Dopo maturazione, l’oocisti<br />

sporulata contiene 4 sporocisti con 2 sporozoiti ciascuna.<br />

Ospiti e localizzazione - Piccolo intestino di cavallo ed asino.<br />

Infezione - Ingestione di oocisti sporulate.<br />

Fig. 10.5 - (a) Oocisti di E. azerbajanaica, (b) E. bovis.<br />

22 23<br />

a<br />

b<br />

Ciclo biologico - Il ciclo di E. leuckarti è poco noto e le<br />

fasi di schizogonia non sono mai state descritte. I gamonti<br />

si formano all’interno delle cellule della lamina propria<br />

dell’intestino tenue.<br />

Sintomatologia - Generalmente assente, a volte episodi<br />

diarroici intermittenti.<br />

Diagnosi clinica - La sintomatologia clinica non sempre è<br />

indicativa.<br />

Diagnosi post-mortem - L’esame anatomopatologico consente<br />

di evidenziare lesioni infiammatorie a carico della<br />

mucosa del piccolo intestino. Esami microscopici di vetrini<br />

allestiti con strisci di mucosa evidenziano la presenza dei<br />

protozoi.<br />

Diagnosi di laboratorio - Esami copromicroscopici qualiquantitativi<br />

per la messa in evidenza e/o la conta delle oocisti.<br />

Terapia - Sulfamidici e loro associazioni, derivati eterociclici<br />

in varie formulazioni, comprese le miscele premedicate.<br />

Profilassi - Di non semplice attuazione la profilassi diretta<br />

per la notevole diffusione e resistenza delle oocisti nell’ambiente.<br />

Igiene e management aziendale sono strumenti indispensabili<br />

per il controllo delle coccidiosi.<br />

Rischio per l’uomo - Infezione non segnalata nell’uomo.<br />

Fig. 10.6 - Oocisti di E. leuckarti

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