MAPPE PARASSITOLOGICHE 14 - Regione Campania
MAPPE PARASSITOLOGICHE 14 - Regione Campania
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20 Isospora belli<br />
Leishmania<br />
21<br />
Il parassita - Isospora belli (dal greco isos: uguale e spóros:<br />
seme) è un protozoo parassita intestinale dell’uomo inquadrato<br />
nel gruppo dei coccidi, presente in molte zone geografiche,<br />
ma più comune nelle aree tropicali e subtropicali.<br />
Colpisce principalmente soggetti immunodepressi. In Italia<br />
è stato segnalato sporadicamente in pazienti HIV+ od ospedalizzati<br />
per altre patologie. E’ l’unica specie del genere finora<br />
segnalata nell’uomo.<br />
Elementi di disseminazione AE - Oocisti decisamente ellissoidali,<br />
di 25-30 x 10-20 µm, con parete liscia e di colore<br />
giallastro. Le oocisti appena emesse non sono sporulate.<br />
Dopo maturazione nell’ambiente esterno, l’oocisti contiene<br />
2 sporocisti con 4 sporozoiti ciascuna.<br />
Ospiti e localizzazione - Cellule epiteliali dell’intestino tenue<br />
dell’uomo.<br />
Infezione - Ingestione di oocisti sporulate con acqua, verdure<br />
o altri alimenti contaminati.<br />
Ciclo biologico - Diretto. Dopo ingestione, dalle oocisti<br />
sporulate si liberano gli sporozoiti che invadono le cellule<br />
della mucosa intestinale; qui ha inizio la fase schizogonica<br />
(asessuata) con formazione dello schizonte all’interno del<br />
quale si differenziano i merozoiti. Lo schizonte, con la rottura<br />
della cellula, libera i merozoiti che invadono altre cellule.<br />
Dopo le fasi schizogoniche, alcuni merozoiti evolvono<br />
verso la forma maschile (microgamete) o femminile (macrogamete)<br />
ed ha inizio la fase sessuata che si conclude con<br />
la formazione dello zigote che si circonda di una doppia<br />
parete diventando oocisti poi eliminata con le feci. Nell’ambiente<br />
esterno le oocisti maturano, in tempi diversi a seconda<br />
delle condizioni ambientali, diventando infettanti.<br />
Sintomatologia - Quando è sintomatica, l’isosporosi si manifesta<br />
con diarrea acuta non sanguinolenta, crampi addominali,<br />
malassorbimento e perdita di peso. Nei bambini e<br />
negli immunodepressi la diarrea può essere molto grave.<br />
L’infezione negli immunocompetenti può estinguersi spontaneamente<br />
in poche settimane (spesso passa inosservata) è<br />
persistente, invece, negli immunodepressi.<br />
Diagnosi clinica - Il sospetto clinico può essere formulato<br />
per la presenza di diarrea acquosa ingravescente, più spesso<br />
non febbrile ed accompagnata da un corteo sintomatolo-<br />
gico aspecifico: nausea, vomito, cefalea, dolori addominali,<br />
con comparsa più o meno rapida di disidratazione.<br />
Diagnosi di laboratorio - Esami copromicroscopici per la<br />
messa in evidenza delle oocisti. Utilizzabili anche strisci di<br />
feci colorati con tecniche specifiche.<br />
Terapia - Cotrimossazolo (combinazione di trimetoprim e<br />
sulfametossazolo).<br />
Profilassi - Rigoroso rispetto delle comuni regole di igiene<br />
personale ed alimentare per evitare possibili contaminazioni<br />
con le oocisti.<br />
b<br />
Fig. 20.2 - Oocisti di Isospora belli: (a) esame a fresco, (b)<br />
Colorazione di Ziehl-Neelsen.<br />
a<br />
Il parassita - Il genere Leishmania (dal nome del medico<br />
britannico W. B. Leishman) comprende diverse specie di<br />
protozoi flagellati, parassiti di diversi mammiferi, uomo<br />
compreso, e rettili. Le principali specie che provocano la<br />
leishmaniosi nell’uomo sono L. donovani, L. major ed L.<br />
tropica, presenti in varie parti del mondo (in particolare<br />
America Latina ed Asia). Nel bacino del Mediterraneo ed<br />
attualmente in moltissimi Paesi europei, è presente L. infantum,<br />
agente della leishmaniosi viscerale e cutanea nell’uomo<br />
e della leishmaniosi canina. Il parassita si presenta in<br />
due forme: amastigote e promastigote. L’amastigote (privo<br />
di flagello) è rotondeggiante, di 1,5-3,0 x 2,5-6,5 µm, provvisto<br />
di un singolo nucleo; questo stadio si localizza nei<br />
macrofagi dell’ospite vertebrato. Il promastigote, lungo 15-<br />
30 µm, presenta un flagello anteriore libero (non è presente<br />
la membrana ondulante come in altri protozoi flagellati);<br />
questo stadio si localizza nell’artropode vettore.<br />
Elementi di disseminazione AE - Promastigoti nel flebotomo<br />
vettore.<br />
Ospiti e localizzazione - Macrofagi ed altre cellule del sistema<br />
reticolo-endoteliale dell’ospite vertebrato (in ambito<br />
domestico soprattutto cane e uomo, molto raramente gatto,<br />
cavallo e ratto nero). In Italia, L. infantum assume importanza<br />
soprattutto nel cane.<br />
Vettori e localizzazione - Apparato digerente e ghiandole<br />
salivari dei flebotomi dei generi Phlebotomus e Lutzomyia.<br />
In Italia, i vettori principali sono P. perniciosus, P. perfiliewi,<br />
P. neglectus e P. ariasi.<br />
Infezione - Inoculazione di promastigoti mediante puntura<br />
di un flebotomo infetto.<br />
Ciclo biologico - Indiretto. Con il “pasto di sangue” su un<br />
animale infetto (il cane è il principale reservoir), il flebotomo<br />
assume gli amastigoti di Leishmania che raggiungono<br />
l’intestino, si trasformano in promastigoti, si dividono per<br />
fissione binaria, quindi migrano verso le ghiandole salivari<br />
e la proboscide dell’insetto. Quando il vettore compie<br />
un nuovo “pasto di sangue” su un nuovo ospite recettivo<br />
inocula i promastigoti; questi, all’interno dei macrofagi,<br />
assumono la forma amastigote e cominciano a replicarsi<br />
ed a diffondersi in vari organi (linfonodi, milza, fegato,<br />
midollo).<br />
34 35<br />
Sintomatologia - Nel cane, il periodo di incubazione varia<br />
da circa 4 mesi a molti anni. Non tutti i cani sono sintomatici.<br />
Quando presente, la sintomatologia è estremamente<br />
variabile: abbattimento, epato e splenomegalia, adenomegalia,<br />
onicogrifosi, dermatite furfuracea ed alopecia perioculare,<br />
ulcere cutanee, anemia, epistassi, fino alla morte.<br />
Diagnosi clinica - Nel cane, l’anamnesi e la sintomatologia<br />
sono in genere indicative e consentono di formulare un fondato<br />
sospetto clinico.<br />
Diagnosi post-mortem - Nel cane, l’esame anatomopatologico<br />
consente di evidenziare principalmente epato-splenomegalia<br />
con congestione ed aumento di volume dei linfonodi.<br />
Diagnosi di laboratorio - Esami microscopici di strisci di<br />
sangue o di preparati allestiti da biopsie (linfonodali, midollari,<br />
spleniche e cutanee) colorate con il metodo di Giemsa;<br />
esami sierologici (immunofluorescenza ed ELISA);<br />
tecniche molecolari; colture cellulari e terreno difasico.<br />
Terapia - La terapia si basa principalmente sull’uso di antimoniato<br />
di metilglucamina e allopurinolo; altri principi<br />
attivi sono pentamidina, aminosidina e miltefosina. Buoni<br />
risultati sono stati evidenziati anche con l’amfotericina B<br />
il cui utilizzo dovrebbe essere però riservato alla terapia<br />
nell’uomo per evitare la selezione di ceppi di Leishmania<br />
farmacoresistenti.<br />
Fig. 21.1 - Ago aspirato midollare: sono presenti numerosi<br />
amastigoti di L. infantum all’interno del citoplasma di un macrofago.