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MAPPE PARASSITOLOGICHE 14 - Regione Campania

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17 Hammondia<br />

Hepatozoon<br />

18<br />

Il parassita - Il genere Hammondia (dal nome del biologo<br />

americano D.M. Hammond) comprende due specie di protozoi<br />

a diffusione cosmopolita, inquadrati nel grande gruppo<br />

dei coccidi: H. hammondi e H. heydorni.<br />

Elementi di disseminazione AE - Oocisti sferiche o subsferiche,<br />

di circa 11-13 x 10-13 µm, con parete liscia ed incolori.<br />

Le oocisti appena emesse non sono sporulate. Dopo<br />

maturazione nell’ambiente esterno, l’oocisti sporulata contiene<br />

2 sporocisti con 4 sporozoiti ciascuna.<br />

Ospiti definitivi e localizzazione - Intestino tenue di gatto<br />

(H. hammondi) e cane (H. heydorni).<br />

Ospiti intermedi e localizzazione - Muscoli scheletrici di<br />

roditori (H. hammondi) e di bovino, ovino, caprino e roditori<br />

(H. heydorni).<br />

Infezione - Cane e gatto (ospiti definitivi): ingestione di carni<br />

crude o poco cotte contenenti cisti con bradizoiti. Roditori,<br />

ruminanti (ospiti intermedi): ingestione di oocisti sporulate.<br />

Ciclo biologico - Indiretto. L’ospite definitivo elimina con<br />

le feci le oocisti immature che sporulano nell’ambiente<br />

esterno. Gli ospiti intermedi ingeriscono le oocisti da cui,<br />

per azione dei succhi digestivi, si liberano gli sporozoiti<br />

che iniziano una rapida moltiplicazione trasformandosi in<br />

tachizoiti che raggiungono i muscoli scheletrici con il circolo<br />

ematico. In sede muscolare, essi rallentano la fase di<br />

moltiplicazione e si trasformano in bradizoiti all’interno di<br />

cisti. L’ospite definitivo si infetta ingerendo carni contenenti<br />

i bradizoiti. Nell’intestino tenue di cane o gatto si svolge<br />

un ciclo simil-coccidico, con una moltiplicazione asessuata<br />

(schizogonia) ed una sessuata (gametogonia) che si conclude<br />

con la formazione dello zigote che si riveste di una<br />

parete diventando oocisti, poi eliminata con le feci.<br />

Sintomatologia - Nell’ospite definitivo l’infezione è ben tollerata<br />

dagli animali adulti, mentre è più grave per i giovani<br />

nei quali si osserva diarrea, disidratazione, dimagramento,<br />

letargia e ritardo della crescita. Negli ospiti intermedi solitamente<br />

l’infezione è silente.<br />

Diagnosi clinica - L’anamnesi e la sintomatologia sono poco<br />

caratteristiche e non consentono di formulare una diagnosi<br />

di certezza.<br />

Diagnosi post-mortem - Alla necroscopia si evidenzia enterite<br />

con atrofia dei villi.<br />

Diagnosi di laboratorio - Esami copromicroscopici per la<br />

messa in evidenza delle oocisti. Da sottolineare che le oocisti<br />

sono morfologicamente simili a quelle di Toxoplasma<br />

gondii e pertanto nel gatto la differenziazione è molto difficile<br />

e richiede l’utilizzo di tecniche molecolari.<br />

Terapia - Non riportata.<br />

Profilassi - Le uniche misure di controllo sono basate sulle<br />

norme igieniche. E’ importante evitare di alimentare cani e<br />

gatti con carne cruda o poco cotta.<br />

Rischio per l’uomo - Infezione non segnalata nell’uomo.<br />

Il parassita - Il genere Hepatozoon (dal greco épatos: fegato<br />

e zoon: animale) comprende diverse specie di protozoi<br />

ematici veicolati dalle zecche, che parassitano principalmente<br />

il cane, i canidi selvatici ed il gatto (H. canis), il coniglio<br />

(H. cuniculi) ed i roditori (H. muris) in Europa, Africa,<br />

Asia e sud America. Le informazioni di seguito riportate si<br />

riferiscono ad H. canis. Il parassita è endocellulare e presenta<br />

diversi stadi evolutivi, tra cui il gamonte, ellissoidale,<br />

di circa 11 x 4 µm, e lo schizonte, rotondeggiante o ovale,<br />

con un diametro di circa 30 µm.<br />

Elementi di disseminazione AE - Elementi evolutivi del parassita<br />

all’interno del vettore.<br />

Ospiti e localizzazione - Granulociti circolanti, fegato e<br />

rene di cane, canidi selvatici e gatto.<br />

Vettori e localizzazione - Emocele di zecche dure (ixodidi),<br />

in particolare Rhipicephalus sanguineus.<br />

Infezione - Ingestione di zecche contenenti gli sporozoiti<br />

infettanti. E’ stata descritta anche la trasmissione verticale.<br />

Ciclo biologico - Indiretto. Nella zecca, ospite definitivo, il<br />

protozoo si riproduce sessualmente (gametogonia) mentre<br />

nel cane (ospite intermedio) avviene la fase asessuata (schizogonia).<br />

Quando una zecca effettua un “pasto di sangue”<br />

su un animale infetto, ingerisce i gamonti che nella cavità<br />

generale dell’artropode si trasformano in gameti maschili e<br />

femminili; questi si fondono dando origine allo zigote che<br />

contiene numerosi sporozoiti. Il cane si infetta ingerendo le<br />

zecche con gli sporozoiti; questi attraversano la parete intestinale<br />

e con il circolo ematico arrivano a diversi organi (in<br />

particolare milza e linfonodi) dove si forma lo schizonte.<br />

Quando quest’ultimo si rompe, vengono liberati i merozoiti<br />

che penetrano nei neutrofili circolanti e diventano gamonti,<br />

pronti per essere assunti da una zecca dove si verifica anche<br />

la trasmissione transtadiale.<br />

Sintomatologia - L’infezione può avere decorso asintomatico<br />

(soprattutto quando la carica parassitaria è bassa) o<br />

presentarsi in forma grave quando il numero di parassiti è<br />

elevato o quando coesistono situazioni di immunodeficienza.<br />

I principali sintomi sono abbattimento, febbre e dimagramento;<br />

in qualche caso si può avere il coinvolgimento<br />

del miocardio e della muscolatura scheletrica. Nel gatto la<br />

30 31<br />

parassitosi è più rara e spesso associata ad altre malattie<br />

come l’immunodeficienza felina (FIV) e la leucemia felina<br />

(FeLV).<br />

Diagnosi clinica - L’anamnesi e la sintomatologia consentono<br />

di formulare una diagnosi di sospetto.<br />

Diagnosi post-mortem - Alla necroscopia si possono evidenziare<br />

epatite, glomerulonefrite e polmonite.<br />

Diagnosi di laboratorio - Esami microscopici di strisci di<br />

sangue colorati con il metodo di Giemsa per evidenziare i<br />

gamonti all’interno del citoplasma dei neutrofili. Le tecniche<br />

sierologiche e molecolari rappresentano un valido ausilio<br />

diagnostico.<br />

Terapia - Imidocarb, doxiciclina.<br />

Profilassi - Controllo delle zecche e trattamento degli animali<br />

parassitati.<br />

Rischio per l’uomo - Infezione non segnalata nell’uomo.<br />

Fig. 18.1 - Hepatozoon canis.

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