Ripasso di STORIA classe 3 - Giolitti

LA CRISI DEL TRECENTO
Dopo l’aumento demografico conseguente alla ripresa dell’agricoltura avviata intorno all’anno Mille, verso
la fine del 1200 il processo inverte la direzione; quali le cause?
La popolazione era aumentata molto più in fretta della produzione di generi alimentari; significa che la
quantità di prodotti agricoli pian piano fu insufficiente a sfamare tutta la popolazione. Quest’ultima perciò
cominciò a diminuire e ciò fece attivare un circuito negativo involutivo: A ciò si aggiunsero una serie di altre
concause:
1 - peggioramento del clima, cattivi raccolti ricorrenti tra 1310 e 1346; nessuna nuova scoperta,
impoverimento terreni, poca produzione, guerre.
2 - Epidemie, carestie 1315-17, malattie, peste 1348-51, ignoranza sulle cause e sui rimedi, nascita di
movimenti religiosi (flagellanti); pogrom (persecuzione degli ebrei visti come untori e accusati di essere
usurai, mestiere proibito dai cristiani)
CONSEGUENZE:
- diminuisce la popolazione
- nelle campagne: i piccoli proprietari devono vendere i loro piccoli fondi agricoli e cercare di
trasferirsi in città, dove era più facile trovare cibo per sopravvivere (v. ‘annona’)
- diminuisce quindi la produzione agricola e come conseguenza della carenza di cibo c’è la
malnutrizione con le malattie correlate
- il cibo aumenta di prezzo, perché ce n’è meno disponibile: ma chi ha pochi soldi, non può comprarlo
per sfamarsi
- scarsità di cibo significa anche chiusura dei mercati dove il cibo veniva scambiato
- crisi e fallimento di certe professioni (commercianti, prestasoldi, banche,..)
- nasce il rapporto di mezzadria tra proprietario di un terreno e colui che lo lavora: il ricavato viene
diviso circa a metà, ma il padrone deve mettere le sementi, gli attrezzi.
- Moti e proteste dei contadini (1358 jacquerie in Francia, rivolte brevi, improvvise, violente dei
contadini contro i nobili e gli esattori fiscali del governo) e nelle città (1378 tumulto dei Ciompi a
Firenze: i lavoratori della lana, costretti a ritmi di lavoro pesantissimi e poco retribuiti, diedero vita
ad una protesta per chiedere di essere rappresentati all’interno del comune; ad una prima fase
positiva di conquiste, seguì una reazione violenta dei ceti ricchi (popolo grasso): trecento lavoratori
furono imprigionati e i loro capi condannati a morte)
N.B.: le scarse conoscenze sulle cause del dilagare della peste e di altre malattie, portò a credere ad altre
‘spiegazioni’, più magiche o opportuniste:
- Si diffuse la convinzione che la peste fosse una punizione divina per i peccati degli uomini. Perciò
alcune persone si improvvisarono predicatori e – seguiti spesso da molta gente – percorrevano le
strade d’Europa invitando a pentirsi dei peccati e a prepararsi per l’arrivo del ‘giorno de giudizio’.
Questi gruppi diedero vita al movimento dei Flagellanti (si autopunivano per mostrare la necessità di
fare penitenza). Oggi sappiamo che di sicuro queste processioni avranno contribuito al diffondersi
del contagio…
- Qualcuno pensò anche di incolpare gli ebrei: vennero accusati di aver ucciso Gesù e di essere da
sempre nemici dei cristiani; quindi in loro si vedeva una causa di odio che li portava ad avvelenare le
acque per far morire i cristiani. Contro gli ebrei furono fatte vere e proprie persecuzioni: ne è un
esempio, il massacro degli ebrei di Strasburgo nel 1349.
- Qualcuno pensò che le malattie fossero una vendetta dei lebbrosi che – a causa della loro malattia
allora incurabile – erano costretti a vivere segregati in luoghi inaccessibili ai sani.