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Ripasso di STORIA classe 3 - Giolitti

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<strong>STORIA</strong><br />

Sintesi del programma della <strong>classe</strong> terza a cura <strong>di</strong> M. Zandona<strong>di</strong><br />

Carlo Magno e la società Feudale (ripasso)<br />

ORGANIZZAZIONE POLITICA: Il FEUDO e la SOCIETA’ PIRAMIDALE<br />

Il feudo è un’istituzione germanica che trae origine dalla concessione gratuita <strong>di</strong> un terra “beneficium” nel<br />

corso <strong>di</strong> una solenne cerimonia, “omaggio” da parte del re o del signore il quale assumeva l’obbligo <strong>di</strong><br />

fedeltà e <strong>di</strong> aiuto militare .<br />

La con<strong>di</strong>zione tipica <strong>di</strong> ogni uomo della società feudale era <strong>di</strong> “essere l’uomo <strong>di</strong> un altro uomo”: questo<br />

significava che ogni beneficiario, grande o piccolo che fosse, era vincolato unicamente al proprio <strong>di</strong>retto<br />

signore, dal quale aveva ricevuto il beneficio.<br />

ORGANIZZAZIONE ECONOMICA: La Curtes<br />

Viene chiamato “curtes” il complesso che comprendeva il castello, i territori e gli immobili presenti nel<br />

feudo, nonché la comunità delle persone de<strong>di</strong>te ai vari mestieri.<br />

La curtes si articolava in questo modo:<br />

1. la "pars dominica", cioè la parte del signore, costituita dai campi che egli amministrava <strong>di</strong>rettamente,<br />

dalla sua residenza privata, dalle attrezzature e dalle case dei servi della gleba e degli schiavi<br />

2. la "pars massaricia", i campi (mansi), le case e le attrezzature dei coloni che sebbene sottoposti al<br />

potere signorile erano uomini liberi. Per tre giorni alla settimana i conta<strong>di</strong>ni dovevano prestare le<br />

corvée, cioè dovevano lavorare gratuitamente le terre del signore, negli altri giorni si occupavano<br />

delle proprie, escluso il riposo domenicale.


Cosa dava in cambio il feudatario? Il potere ricevuto dall’imperatore lo rendeva padrone assoluto della vita<br />

dei suoi sottoposti, lo impegnava però alla loro protezione e a concedere <strong>di</strong> rifugiarsi entro le mura del<br />

castello in caso <strong>di</strong> pericolo.<br />

L’Economia Feudale chiamata CURTENSE, è un’economia prevalentemente chiusa = si produce solo ciò<br />

che serve a chi vi abita. Gli scambi commerciali con l’esterno sono scarsi, ma non inesistenti.<br />

1 - Se il feudo è molto esteso, il territorio può essere <strong>di</strong>viso in fics; ogni fics comprende sia una porzione <strong>di</strong><br />

Pars massaricia che una porzione <strong>di</strong> Pars dominica<br />

2 - Se il feudo è piccolo gli stessi valvassori si occupano <strong>di</strong> tutto; se il feudo è grande, è amministrato da<br />

persone <strong>di</strong> fiducia che lo stesso feudatario si sceglie; queste persone sono chiamate ‘fattori’.<br />

Ogni fattore: <strong>di</strong>stribuisce il lavoro ai conta<strong>di</strong>ni e controlla quello degli schiavi; riscuote le tasse e amministra<br />

il ricavato.<br />

Alla morte del vassallo il feudo torna all’imperatore che lo assegna a un altro vassallo<br />

L’IMPERO DOPO CARLO MAGNO<br />

1) Ormai vecchio, rattristato nei suoi ultimi anni dalla rivalità aperta fra i due figli maggiori e poi dalla<br />

morte <strong>di</strong> entrambi, Carlo Magno fece incoronare imperatore il terzo figlio, Lodovico, nel settembre<br />

dell'813. Pochi mesi dopo, all'inizio dell'anno successivo, Carlo Magno morì ad Aquisgrana, la sua residenza<br />

preferita.<br />

2) Alla morte <strong>di</strong> Lodovico (840) le lotte tra i figli <strong>di</strong> questo <strong>di</strong>vennero una vera guerra civile che<br />

ebbe termine soltanto nell'843 con il Trattato <strong>di</strong> Verdun, che <strong>di</strong>vise il Regno Franco in tre parti.<br />

Il figlio maggiore, Lotario I, aveva ricevuto anche il titolo <strong>di</strong> imperatore ma aveva <strong>di</strong>chiarato guerra<br />

ai fratelli fin dalla morte del padre nell'840. I suoi fratelli si alleano (841, Giuramenti <strong>di</strong> Strasburgo)<br />

e lo sconfiggono; allora Lotario accetta la <strong>di</strong>visione dell’impero come risulta dalla cartina qui sopra.<br />

Intanto, dopo tante richieste da parte dei feudatari, nell’877 il Capitolare <strong>di</strong> Quiezy rese ere<strong>di</strong>tari i<br />

feu<strong>di</strong> maggiori: inizia così il periodo in cui il sovrano non ha più il controllo <strong>di</strong> tutte le terre del suo<br />

regno.<br />

(Nel 1037, con la Constitutio de feu<strong>di</strong>s, anche i feu<strong>di</strong> minori<br />

<strong>di</strong>venteranno ere<strong>di</strong>tari)<br />

3) Nell'888 d.C. muore Carlo il Grosso, erede <strong>di</strong> Lotario I, l'ultimo re<br />

carolingio; la corona imperiale passò in Germania a Ottone I della<br />

<strong>di</strong>nastia <strong>di</strong> Sassonia e poi a quella <strong>di</strong> Franconia.<br />

La SOCIETA’ CRISTIANA MEDIEVAVE: I TRE ORDINI<br />

Un vescovo francese, Adalberone <strong>di</strong> Laon, scrisse un poema nel quale spiegava che gli uomini sono tutti<br />

uguali davanti a Dio ma che Dio stesso li aveva <strong>di</strong>visi in tre or<strong>di</strong>ni:<br />

- quelli che pregano<br />

- quelli che combattono<br />

- quelli che lavorano<br />

Questa <strong>di</strong>visione della società in tre or<strong>di</strong>ni (o classi sociali) era considerata sacra, universale e non<br />

mo<strong>di</strong>ficabile perché voluta da Dio; e proprio per questo, era considerata gerarchica: cioè ogni potere<br />

proviene dall’alto, da Dio fino all’ultimo dei servi.


LO SCISMA D’ORIENTE (1054)<br />

(= separazione tra la chiesa <strong>di</strong> Roma e la chiesa d’Oriente)<br />

Da secoli tra Roma, sede del papa cristiano, e Bisanzio, sede del Vescovo più importante dell’impero romano<br />

d’Oriente, c’erano <strong>di</strong>vergenze su alcune interpretazioni della Sacra scrittura e su questioni dottrinali (ad<br />

esempio su come doveva essere considerata la natura <strong>di</strong> Cristo: della stessa sostanza del Padre o <strong>di</strong>versa dal<br />

Padre?).<br />

Nel 1049 il papa Leone IX affermò che il potere del Papa era superiore a quello dell’imperatore e <strong>di</strong> ogni<br />

altro vescovo; ma il Vescovo <strong>di</strong> Costantinopoli non voleva riconoscere il primato del vescovo <strong>di</strong> Roma.<br />

Nel 1054 fu scomunicato dal papa Leone X ma anche lui scomunicò il papa stesso ( = SCISMA dentro la<br />

chiesa romana), cioè nascono due chiese: ‘cattolica’ = universale e chiesa ‘ortodossa’ = greca.<br />

ORIGINE delle LE LOTTE tra PAPATO e IMPERO<br />

PERCHE’ ERANO INIZIATE:<br />

se nel Me<strong>di</strong>oevo tutti concordavano con l’ interpretazione gerarchica della società, pensata da Adalberone <strong>di</strong><br />

Laon, non c’era invece accordo su quale delle due supreme autorità – papa e imperatore - che si<br />

definivano universali, fosse superiore all’altra.<br />

Quando <strong>di</strong>venne imperatore Ottone I della Casa <strong>di</strong> Sassonia (936-973) per prima cosa riunì sotto <strong>di</strong> sé i<br />

regni <strong>di</strong> Germania e d’Italia.<br />

Per limitare il potere dei feudatari (che avevano il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> eleggere i re dei Regni <strong>di</strong> Francia e Germania) e<br />

aumentare quello dell’imperatore, Ottone I concesse gran<strong>di</strong> autonomie e autorità ai Vescovi, nominandoli<br />

conti e dando loro l’investitura delle città dove risiedevano. I vescovi non potevano lasciare in ere<strong>di</strong>tà il loro<br />

feudo, non avendo figli; così alla loro morte, il feudo ritornava sicuramente all’imperatore.<br />

Attorno al Mille, due teorie si contrapponevano:<br />

- cesaropapismo = i sostenitori affermavano che derivava <strong>di</strong>rettamente da Dio l’autorità dell’imperatore, il<br />

quale quin<strong>di</strong> aveva il ruolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fensore della fede<br />

- teocrazia = i sostenitori affermavano che derivava <strong>di</strong>rettamente da Dio l’autorità del papa, il quale quin<strong>di</strong><br />

aveva il compito <strong>di</strong> occuparsi <strong>di</strong> tutti gli uomini e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere la fede; aveva quin<strong>di</strong> un potere superiore a<br />

quello dell’imperatore.<br />

I successori <strong>di</strong> Ottone I decisero ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> nominare personalmente i vescovi; in questo modo,<br />

però, tra papa Gregorio VII e l’imperatore Enrico IV della Casa <strong>di</strong> Franconia (successa alla Casa <strong>di</strong><br />

Sassonia), iniziò la lotta chiamata “lotta per le investiture” (1076-1122): il papa non intendeva rinunciare<br />

al <strong>di</strong>ritto - da sempre suo - <strong>di</strong> nominare i vescovi; ma l’imperatore voleva poterli scegliere, dal momento che<br />

poi gli affidava i suoi feu<strong>di</strong>!<br />

Il papa Gregorio VII con la Bolla (=lettera che contiene precise in<strong>di</strong>cazioni del papa per la vita dei<br />

cristiani) chiamata “Dictatus Papae” del 1075, proibì ai vescovi <strong>di</strong> ricevere l’investitura dall’imperatore<br />

(ricor<strong>di</strong>? E’ una cerimonia con cui l’imperatore assegna il feudo e il nobile accetta <strong>di</strong> sottomettersi<br />

all’imperatore).<br />

Come risposta, l’imperatore Enrico IV convocò una Dieta (= assemblea <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> e piccoli feudatari e alta<br />

borghesia) e <strong>di</strong>chiarò decaduto il papa.<br />

Papa Gregorio VII lo scomunicò = considerarlo fuori da, non più parte della Chiesa.<br />

I feudatari tedeschi erano felici che il loro imperatore fosse stato scomunicato = la scomunica rendeva liberi i<br />

feudatari dagli obblighi verso l’imperatore (ad esempio quelli <strong>di</strong> pagare le tasse!!!)<br />

Pe questo motivo, Enrico IV accettò <strong>di</strong> chiedere scusa al papa Gregorio VII ( ‘Enrico ‘va a Canossa’)<br />

Con il concordato <strong>di</strong> Worms (1122) papa e imperatore cercarono <strong>di</strong> far terminare le lotte: più che un<br />

accordo fu un compromesso perché stabiliva che il vescovo prima doveva ricevere dal papa la nomina a<br />

vescovo e poi poteva (se scelto dall’imperatore o dal re) ricevere un feudo da gestire economicamente e<br />

politicamente.


(Ricorda: circa tre secoli dopo, Dante Alighieri fece propria la tesi secondo la quale i due poteri<br />

avevano pari <strong>di</strong>gnità ma ruoli ben <strong>di</strong>stinti).<br />

Nonostante il Concordato <strong>di</strong> Worms, tra papi e imperatori LE LOTTE CONTINUAVANO.<br />

Conseguenze:<br />

a) per questo, all’interno della chiesa, alcuni monaci iniziarono a chiedere una profonda riforma:<br />

volevano che la chiesa tornasse ad occuparsi delle cose della religione. Ricor<strong>di</strong>amo in particolare i monaci<br />

dell’abbazia francese <strong>di</strong> Cluny, ma anche – in Italia, quelli che hanno scelto la vita solitaria (eremiti) <strong>di</strong><br />

preghiera.<br />

b) per questo i feudatari e le città nate in Italia e in Germania erano meno controllate e avevano imparato ad<br />

amministrarsi, avevano conquistato una maggiore in<strong>di</strong>pendenza. E’ in questo modo che iniziano a formarsi<br />

quelle realtà sempre più autonome che si chiameranno COMUNI.<br />

NASCITA DEI PRIMI COMUNI<br />

Il comune era in origine, un'associazione privata, una "coniuratio" (giuramento comune) tra i rappresentanti<br />

delle famiglie più influenti della città.<br />

Perché questi rappresentanti delle famiglie più ricche si erano uniti con un giuramento?<br />

Il loro obiettivo era:<br />

1 – <strong>di</strong>fendere i loro interessi privati (= soprattutto economici: intendevano arricchirsi)<br />

2 – <strong>di</strong>ventare autonomi dal feudatario, che continuava a vivere nel suo castello, vicino alla città.<br />

3 - pagare meno tasse.<br />

IN CHE MODO QUESTE ASSOCIAZIONI TRASFORMANO IL FEUDO IN COMUNE?<br />

A) Abbiamo visto che c’era minor controllo da parte del papa e dell’imperatore, impegnati a<br />

combattersi a vicenda<br />

B) pian piano emerge una <strong>classe</strong> sociale nuova, che vive ed opera in città, e crea il proprio benessere<br />

attraverso il commercio e l'artigianato.<br />

Questa <strong>classe</strong> sociale nuova è la borghesia (da borgo, zona attorno e fuori le mura delle città) che non<br />

accetta le leggi del feudalesimo: aveva bisogno <strong>di</strong> una maggiore autonomia dai signori feudali o dal vescovo.<br />

I “citta<strong>di</strong>ni” erano convinti <strong>di</strong> aver <strong>di</strong>ritto a leggi <strong>di</strong>verse da quelle che sottomettevano i conta<strong>di</strong>ni della<br />

campagna, volevano leggi proprie, tribunali e organi amministrativi.<br />

Per questo i citta<strong>di</strong>ni si erano associati – in base al lavoro che svolgevano – in Arti, con il giuramento <strong>di</strong><br />

solidarietà e reciproco soccorso. Non tutte le Arti sono importanti allo stesso modo: ci sono arti maggiori e<br />

arti minori che:<br />

sono libere associazioni <strong>di</strong> tutti coloro che in una città esercitano lo stesso mestiere o commercio;<br />

sono organizzazioni del lavoro <strong>di</strong> cui fanno parte i padroni e non gli operai;<br />

hanno lo scopo <strong>di</strong> regolare la vita economica della città attraverso il controllo <strong>di</strong> tutte le attività <strong>di</strong><br />

commercio o <strong>di</strong> mestiere (non si può esercitare alcuna professione se non si è associati ad un'arte);<br />

stabiliscono i prezzi delle merci, dei salari, stabiliscono le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro;<br />

proteggono i propri associati dalla concorrenza esterna/straniera<br />

Il "popolo" della città è quin<strong>di</strong> composto da:<br />

- nobiltà proveniente dalla campagna, proprietaria <strong>di</strong> terre;<br />

- borghesia, formata dal popolo grasso (mercanti e professionisti arricchitisi con la ripresa economica) e<br />

popolo minuto (artigiani, soprattutto);<br />

- operai.<br />

La struttura sociale della città è dunque <strong>di</strong>versa da quella della curtes (dove c’era il nobile - titolare del feudo<br />

- i cavalieri, gli amministratori, i conta<strong>di</strong>ni e gli schiavi); nelle città erano rappresentate <strong>di</strong>verse categorie


sociali, quella prevalente, formata dai citta<strong>di</strong>ni arricchitisi con le nuove professioni fu chiamata "borghesia".<br />

Il borghese è l'uomo nuovo del basso me<strong>di</strong>oevo.<br />

I mestieri della borghesia:<br />

- mercanti, che esercitavano la professione più red<strong>di</strong>tizia;<br />

- professionisti, tra cui notai, cambiavalute, uomini <strong>di</strong> legge, me<strong>di</strong>ci, insegnanti.<br />

- artigiani, tra cui lanaioli, setaioli, vetrai, armaioli, muratori;<br />

IL COMUNE: luogo <strong>di</strong> incontro e decisioni non solo economiche.<br />

A partire dall’ XI secolo i commerci si allargarono fino a mettere in comunicazione anche nazioni <strong>di</strong>stanti.<br />

Le zone commerciali e artigianali si svilupparono a tal punto che le città <strong>di</strong>ventarono la parte più importante<br />

del feudo; le fiere si moltiplicarono e si ingran<strong>di</strong>rono, <strong>di</strong>vennero perio<strong>di</strong>che e i punti <strong>di</strong> riferimento <strong>di</strong><br />

un'ampia rete <strong>di</strong> scambi.<br />

Le fiere più famose erano quelle della Champagne, regione della Francia, dove arrivavano merci e mercanti<br />

provenienti dalle Fiandre (Olanda), dall'Inghilterra, dalla Francia e dalla Germania. Dalla Francia e dalle<br />

Fiandre provenivano ad esempio i panni grossolani che gli artigiani italiani lavoravano, raffinavano e<br />

rimettevano sul mercato. Dalle città marinare italiane partiva la <strong>di</strong>stribuzione delle merci orientali: spezie,<br />

sete, gioielli, armi <strong>di</strong> pregio.<br />

Allora possiamo immaginare che pian piano queste persone (= i rappresentanti delle Arti, v. più sopra) si<br />

ritrovano attorno ad un grande tavolo e <strong>di</strong>scutono dei problemi economici ma vogliono anche poter <strong>di</strong>scutere<br />

dei problemi politici: in fondo sono loro a rendere ricca e grande le città.<br />

Il feudatario se ne sta nel suo castello, il papa fa guerra all’imperatore…<br />

Chi si occupa davvero della gestione del feudo è dunque il gruppo citta<strong>di</strong>no! Per questo sempre <strong>di</strong> più i<br />

rappresentanti delle Arti, riuniti nel Comune chiedono leggi particolari e il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> essere coinvolti<br />

anche nelle decisioni politiche: ad esempio fare la guerra al feudo vicino per allargare il territorio;<br />

decidere chi paga più tasse e chi meno; fare le leggi, …<br />

Il governo <strong>di</strong> ogni singola città fu così affidato a persone scelte tra i più ricchi abitanti e i rappresentanti delle<br />

arti e dei mestieri. In alcune regioni, particolarmente favorite da un rapido sviluppo economico e mercantile,<br />

soprattutto nell'Italia centrosettentrionale, le città giunsero ad ottenere, oltre all'autonomia nelle decisioni<br />

citta<strong>di</strong>ne, anche la vera e propria in<strong>di</strong>pendenza dall’Imperatore e dal Papa come se fossero dei piccoli Stati.<br />

Poiché si trattava <strong>di</strong> un governo che rappresentava la comunità citta<strong>di</strong>na e ne assicurava la libertà, prese il<br />

nome <strong>di</strong> Libero Comune.


A governarlo furono all’inizio le assemblee dei citta<strong>di</strong>ni, chiamate Parlamenti, poiché tutti potevano<br />

prendervi la parola. In seguito, per governare meglio, vennero eletti dei Consoli che amministravano la<br />

giustizia, il denaro ed i lavori pubblici, sotto il controllo delle assemblee citta<strong>di</strong>ne.<br />

Man mano che la ricchezza della città però cresceva, aumentavano le <strong>di</strong>fferenze tra i vari gruppi citta<strong>di</strong>ni e<br />

nacquero contrasti tra le categorie (nobiltà, popolo grasso, popolo minuto e plebei).<br />

Per garantire imparzialità e giustizia, ma anche per evitare le rivalità tra le famiglie nobili e potenti, si affidò<br />

il governo ad un personaggio imparziale , il Podestà che <strong>di</strong> solito veniva scelto tra i nobili più meritevoli che<br />

non appartenevano al Comune e non vivevano in città.<br />

Ma erano sempre i feudatari ad avere il possesso del feudo dentro al quale sorgeva la città, ed essi non erano<br />

d’accordo a concedere autonomia o leggi <strong>di</strong>verse agli abitanti delle città rispetto alle leggi applicate agli<br />

abitanti delle campagne.<br />

In alcune città ci furono vere e proprie guerre locali per ottenere le leggi richieste. Numerose insurrezioni<br />

scoppiarono in città della Francia, Italia e Germania, nell'XI e XII secolo.<br />

Con la violenza o con il denaro i citta<strong>di</strong>ni organizzati nel comune ottennero il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> governarsi da<br />

soli in molte città dell'Europa occidentale.<br />

Nel XIII secolo molti sono ormai i Comuni ben organizzati.<br />

Non tutte le città <strong>di</strong>vennero però liberi comuni: nel sud dell’Italia ad esempio gran parte del territorio rimase<br />

sotto il dominio dei normanni.<br />

Le modalità e i tempi della formazione del comune furono <strong>di</strong>fferenti da zona a zona, anche se la spinta<br />

essenziale fu sempre data dalla borghesia. Nell'Italia Meri<strong>di</strong>onale, ad esempio, la monarchia sveva era troppo<br />

forte per concedere autonomia alle città o ai feudatari, mentre nell'Italia centro settentrionale l'autorità<br />

imperiale aveva lasciato più autonomia alle città: da queste erano così nati quei comuni che <strong>di</strong>ventati più<br />

forti, lottano ad esempio contro le pretese <strong>di</strong> Federico II <strong>di</strong> Svevia quando prova a sottometterli.<br />

GLI IMPERATORI DI SVEVIA<br />

CERCANO DI SOTTOMETTERE I COMUNI.<br />

Quando la corona imperiale, <strong>di</strong> Germania e Italia, passò alla Casa Hohenstaufen <strong>di</strong> Svevia, questi<br />

sovrani volevano riprendere il controllo sui feu<strong>di</strong> e quin<strong>di</strong> sui comuni che intanto si erano organizzati<br />

autonomamente anche nella nostra penisola.<br />

FEDERICO BARBAROSSA:<br />

I comuni italiani, appoggiati dal Papa, <strong>di</strong>fesero la loro libertà contro l’imperatore Federico Barbarossa (che –<br />

tra l’altro- aveva partecipato alla III crociata nel 1188, durante la quale però morì).<br />

Federico Barbarossa più volte aveva attaccato l’Italia:<br />

alcuni giuristi dell’università <strong>di</strong> Bologna - sulla base del <strong>di</strong>ritto romano ( e non più dell’autorità religiosa!) -<br />

avevano riconosciuto all’imperatore il potere <strong>di</strong> imporre tasse, nominare magistrati, armare eserciti e coniare<br />

monete. Forte <strong>di</strong> questo riconoscimento, nel 1158 Federico I Barbarossa scese in Italia con un forte esercito<br />

deciso a imporre ai comuni la sottomissione; <strong>di</strong>strusse Milano ma altri comuni si allearono (Lega Lombarda,<br />

1167) contro Barbarossa e lo sconfissero.<br />

Federico Barbarossa con la pace <strong>di</strong> Costanza (1183) dovette concedere ai comuni italiani la piena autonomia.<br />

IL SUD ITALIA AI NORMANNI:<br />

Nel sud della penisola italiana, a partire dal 1009, alcuni Normanni (che arrivando dal Nord dell’Asia si<br />

erano <strong>di</strong>sseminati in tante parti dell’Europa ed erano famosi per la loro forza in battaglia; per questo<br />

venivano assoldati come mercenari) aveva ottenuto dei feu<strong>di</strong> dal re longobardo, come ricompensa per aver<br />

partecipato alle guerre tra longobar<strong>di</strong> e bizantini.<br />

Pian piano i Normanni avevano dato vita ad un grande regno: nel 1059 il papa riconosce le conquiste dei<br />

Normanni e questi si sottomettono al papa.


UNIONE CORONA DI SVEVIA E D’ITALIA:<br />

Le cose si complicano quando muore il successore <strong>di</strong> Federico Barbarossa Enrico VI <strong>di</strong> Svevia (che aveva<br />

sposato Costanza d’Altavilla erede dei normanni del sud della penisola); il loro figlio, Federico II <strong>di</strong> Svevia,<br />

è molto giovane quando ere<strong>di</strong>ta il Regno delle Due Sicilie.<br />

In un primo tempo il papa Innocenzo III lo appoggiò, tanto da nominarlo anche imperatore contro il volere<br />

dei gran<strong>di</strong> feudatari tedeschi (ricor<strong>di</strong>? Sono i feudatari che da sempre scelgono l’imperatore!) che volevano<br />

fosse nominato Ottone IV <strong>di</strong> Brunswick, proprio per evitare che si formasse un impero così grande da<br />

comprendere area tedesca e penisola italiana.<br />

Ma scoppiò una guerra: l’Inghilterra (governata da Giovanni Senza Terra) sosteneva Ottone, la Francia si<br />

schierò con il Papa e Federico II.<br />

Alla fine, vinsero Francia e papa (battaglia <strong>di</strong> Bouvines, 1214) e Federico II venne riconosciuto re <strong>di</strong><br />

Germania, d’Italia e <strong>di</strong> Sicilia e imperatore del Sacro Romano Impero.<br />

Ma poco dopo, i suoi rapporti con il Papa cambiarono perché Federico intendeva sottomettere – oltre ai<br />

comuni della Germania - anche i comuni dell’Italia settentrionale; ci furono molte guerre e<br />

il papa intervenne a <strong>di</strong>fendere i comuni italiani (perché temeva <strong>di</strong> essere accerchiato da sud a nord dal regno<br />

<strong>di</strong> Federico II) che si erano uniti (comuni guelfi); ma Federico II aveva l’appoggio <strong>di</strong> altri comuni<br />

(ghibellini). Non riuscì nel suo intento e quando Federico II morì 1 , Manfre<strong>di</strong>, figlio naturale <strong>di</strong> Federico II<br />

(cioè figlio nato da una relazione fuori dal matrimonio) governò con l’aiuto <strong>di</strong> una lega <strong>di</strong> comuni ghibellini.<br />

PAPA E FRANCESI (Angiò) CONTRO MANFREDI (erede casa <strong>di</strong> Svevia):<br />

Allora il papa Clemente IV (che era <strong>di</strong> origini francesi e temeva la vittoria <strong>di</strong> Manfre<strong>di</strong>), chiese aiuto a Carlo<br />

d’Angiò, fratello del re <strong>di</strong> Francia Luigi IX, che sconfisse Manfre<strong>di</strong> (battaglia <strong>di</strong> Montaperti, 1266); il papa<br />

lo incoronò Re delle Due Sicilie a patto che si <strong>di</strong>chiarasse vassallo della Chiesa, rispettasse i <strong>di</strong>ritti del Papato<br />

sulle altre terre d'Italia e abrogasse tutte le costituzioni contrarie ai privilegi ecclesiastici. Carlo, avido <strong>di</strong><br />

dominio, accettò e la sua incoronazione <strong>di</strong>ede origine alla dominazione francese della <strong>di</strong>nastia degli Angiò.<br />

Terminava così il sogno <strong>di</strong> Federico II: il suo progetto <strong>di</strong> dar vita ad un impero universale era crollato.<br />

I SICILIANI CHIEDONO AIUTO AGLI ARAGONESI <strong>di</strong> Spagna:<br />

Ma i siciliani non erano contenti <strong>di</strong> essere sottomessi al potere francese degli Angiò: ben presto<br />

organizzarono una rivolta iniziata a Palermo il lunedì <strong>di</strong> Pasqua del 1282 ( i Vespri Siciliani) che si stesa<br />

rapidamente in tutto il Regno.<br />

I siciliani chiesero aiuto a Pietro III d’Aragona, re della Spagna settentrionale; così la rivolta si trasformò in<br />

una guerra tra Aragonesi (spagnoli) e Angioini (francesi) e durò per vent’anni (1282-1302); alla fine la<br />

Sicilia passò definitivamente agli Aragonesi, mentre il regno <strong>di</strong> Napoli rimase agli Angioini.<br />

In seguito gli spagnoli d’Aragona conquistarono la Sardegna (1327) e poi anche il regno <strong>di</strong> Napoli (1442)<br />

(riprenderemo questi fatti più avanti).<br />

IL DECLINO DI CHIESA E IMPERO<br />

LA CHIESA CONTRO LE ERESIE:<br />

nei secoli XII e XIII sorgono movimenti religiosi che contestano la Chiesa e il fatto che si de<strong>di</strong>casse alle<br />

questioni politiche più che a quelle religiose; ricor<strong>di</strong>amo:<br />

- Valdesi<br />

1 N.B.: Al <strong>di</strong> là delle vicende politiche che abbiamo riassunto, Federico II è stato un grande personaggio. Di lui si <strong>di</strong>ce:<br />

“stupor mun<strong>di</strong>” = stupore del mondo per la sua grande cultura, per aver accolto presso la sua corte <strong>di</strong> Palermo i<br />

letterati, gli storici, gli scienziati più bravi del tempo (Scuola siciliana).


- Catari (chiamati anche Albigesi; ricorda: sono coloro che vivono nel Sud della Francia, dove si<br />

sviluppa la lingua d’Oc e i Trovatori scrivono poesie d’amore…)<br />

Contro questi movimenti . che la Chiesa chiamò ‘eretici’ (= affermavano verità <strong>di</strong>verse da quelle<br />

testimoniate dai Vangeli), la chiesa <strong>di</strong>ede vita a persecuzioni, chiamate anche crociate (oltre alle crociate<br />

contro i musulmani per riappropriarsi dei luoghi sacri in Palestina)<br />

Nascono anche gli Or<strong>di</strong>ni men<strong>di</strong>canti:<br />

- Francescani<br />

- Domenicani<br />

IL TRAMONTO DEL PROGETO “TEOCRATICO” MEDIEVALE<br />

1 – Il Concilio <strong>di</strong> Lione (1274): riunifica la chiesa d’Oriente e d’Occidente per un breve periodo<br />

Abbiamo visto che nella lotta tra papato e impero, contro Manfre<strong>di</strong>, il papa era riuscito ad allontanare<br />

l’imperatore e i suoi ere<strong>di</strong> dall’Italia meri<strong>di</strong>onale, anche se al loro posto erano arrivati francesi (Angiò) e<br />

spagnoli (Aragonesi).<br />

Questo apparente successo sembrò assicurare al papa la possibilità <strong>di</strong> essere riconosciuto come guida<br />

spirituale <strong>di</strong> tutta l’Europa.<br />

Proprio per questi fatti, l’imperatore <strong>di</strong> Bisanzio nel 1274 con il Concilio <strong>di</strong> Lione cercò <strong>di</strong> riappacificarsi<br />

con il papa (dopo la <strong>di</strong>visione del 1054, Scisma d’Oriente): papa e imperatore d’Oriente posero fine alla<br />

<strong>di</strong>visione dentro la chiesa e il papa <strong>di</strong> Roma fu <strong>di</strong> nuovo riconosciuto tale dall’impero d’Oriente.<br />

2 – Papa Bonifacio VIII (1294)<br />

Dopo il brevissimo pontificato <strong>di</strong> Celestino V (era un monaco eremita, aveva accettato <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare papa per<br />

spirito <strong>di</strong> obbe<strong>di</strong>enza o perché davvero sperava <strong>di</strong> poter mettere or<strong>di</strong>ne dentro la chiesa e nei suoi rapporti<br />

con la politica europea; ma dopo soli cinque mesi, ab<strong>di</strong>cò = rinunciò ad essere papa) fu eletto Bonifacio VIII.<br />

Con questo nuovo papa, sembrò davvero che la chiesa potesse essere riconosciuta universale e più<br />

importante anche dell’impero.<br />

Papa Bonifacio VIII proclamò il 1300 ANNO SANTO (= giubileo); moltissimi cristiani arrivarono a Roma<br />

da ogni parte per partecipare alle celebrazioni speciali, per pregare sulle tombe dei santi, per ottenere il<br />

perdono dei peccati…<br />

3 – viene confermata la <strong>di</strong>visione tra chiesa <strong>di</strong> Roma e chiesa d’Oriente<br />

Ma: la chiesa d’Oriente non aveva accettato <strong>di</strong> riconoscere la supremazia del papa, come emerso dal Concilio<br />

<strong>di</strong> Lione: insomma, l’imperatore d’Oriente aveva fatto pace con il papa <strong>di</strong> Roma ma i vescovi del suo impero<br />

no.<br />

Così tra Vescovo <strong>di</strong> Costantinopoli (chiamato patriarca e riconosciuto dai vescovi d’Oriente come loro<br />

autorità) e il Papa iniziarono delle lotte che portarono alla definitiva <strong>di</strong>visione tra le chiese d’Occidente (da<br />

questo momento chiamata anche Chiesa romana o cattolica, cioè universale) e d’Oriente (da questo momento<br />

chiamata chiesa ortodossa).<br />

4 – La crisi interna alla chiesa si manifestò anche nel rapporto con i sovrani.<br />

Il re <strong>di</strong> Francia, Filippo IV detto il Bello, non voleva più essere in nessun modo sottomesso al potere del<br />

papa. Nel 1296 costrinse alche il clero francese a pagare le tasse (= abolì i privilegi fiscali del clero).<br />

Papa Bonifacio VIII cercò <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re questo e riaffermò la superiorità del papa su re e imperatore e<br />

<strong>di</strong>chiarò ‘eretico’ (= fuori dalla chiesa) chi non accettasse tale superiorità.<br />

Ma il re <strong>di</strong> Francia sostenuto dal suoi nobili e anche dai vescovi francesi non accetta <strong>di</strong> essere sottomesso<br />

al papa, anzi lo <strong>di</strong>chiarò ‘simoniaco’ (= colui che si de<strong>di</strong>ca alla compraven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> indulgenze ( v. 1300,<br />

anno del giubileo…) ed eretico. Nel 1303 ad<strong>di</strong>rittura lo fece imprigionare nella fortezza <strong>di</strong> Anagni, in Lazio.<br />

Pochi giorni dopo il popolo <strong>di</strong> Anagni liberò il papa il quale rientrò a Roma ma morì poco dopo.<br />

5 – La sede del papa è spostata ad AVIGNONE (sud della Francia) = ‘Cattività avignonese’ 1309 -<br />

1377


Nel 1305 il re <strong>di</strong> Francia Filippo il Bello fece eleggere papa un car<strong>di</strong>nale francese e fece spostare ad<br />

Avignone (nel sud della Francia) la sede pontificia.<br />

Per 30anni:<br />

- il papa è scelto e quin<strong>di</strong> in pratica sottomesso al re <strong>di</strong> Francia<br />

- a Roma le più importanti famiglie nobiliari cercano più volte <strong>di</strong> riportare il papa a Roma e <strong>di</strong> far<br />

eleggere un papa romano.<br />

6 - – Inizia la SCISMA D’OCCIDENTE (= separazione interna alla Chiesa cattolica) 1378 - 1409<br />

Nel 1377 papa Gregorio XI era finalmente riuscito a riportare la sede a Roma ma poco dopo i vescovi<br />

francesi elessero un papa francese: inizia così un periodo in cui ci sono due (e ad<strong>di</strong>rittura tre) papi<br />

contemporaneamente, perché eletti uno dai vescovi francesi, uno dai vescovi romani…<br />

7 – Fine dello scisma: Concilio <strong>di</strong> Costanza 1414 - 1418<br />

Solo con il Concilio <strong>di</strong> Costanza la <strong>di</strong>visione terminò, ma ormai l’autorità del papa era decaduta. Tra i<br />

cristiani sempre <strong>di</strong> più si chiedeva una profonda riforma della chiesa e un ritorno al messaggio originario dl<br />

vangelo.<br />

L’AFFERMAZIONE DELLE MONARCHIE FEUDALI<br />

In sintesi, abbiamo visto che – a fine XII sec:<br />

- l’impero ormai è in crisi<br />

- il papato è in declino<br />

- stanno però emergendo i comuni.<br />

Insieme a tutto questo, nel Basso Me<strong>di</strong>oevo nacque una nuova forma politica: le MONARCHIE FEUDALI<br />

dalle quali derivarono poi gli stati <strong>di</strong>nastici cioè la prima forma <strong>di</strong> stato come oggi lo inten<strong>di</strong>amo.<br />

LE DUE MONARCHIE FEUDALI PIÙ IMPORTANTI FURONO FRANCIA E INGHILTERRA.<br />

Divennero monarchie feudali dopo una serie <strong>di</strong> guerre combattute l’una contro l’altra.<br />

Cause <strong>di</strong> queste guerre:<br />

Nel 1066, Guglielmo “il Conquistatore” Duca <strong>di</strong> un feudo francese (la Norman<strong>di</strong>a) era riuscito a <strong>di</strong>ventare re<br />

d’Inghilterra facendo valere il <strong>di</strong>ritto all’ere<strong>di</strong>tà; egli quin<strong>di</strong> era a capo <strong>di</strong> un regno (Inghilterra) ma era<br />

anche feudatario (in quanto duca <strong>di</strong> Norman<strong>di</strong>a) del re francese.<br />

E continuò ad essere così per i suoi successori.<br />

Fino a quando la situazione <strong>di</strong>venne più complessa: Enrico II (suo terzo successore) ere<strong>di</strong>tò altri due feu<strong>di</strong><br />

francesi (contea d’Angiò, dal padre e contea d’Aquitania dalla madre): Enrico II era re d’Inghilterra e<br />

vassallo <strong>di</strong> un vasto territorio francese. Ne seguì una guerra tra l’erede <strong>di</strong> Enrico II – CHE SI CHIAMAVA<br />

Giovanni e fu soprannominato ‘Senzaterra’ - e Filippo II re <strong>di</strong> Francia, intenzionato a recuperare il potere su<br />

quei vasti feu<strong>di</strong>.<br />

La guerra si concluse nel 1214 con la Pace <strong>di</strong> Bouvines con la vittoria del re <strong>di</strong> Francia: questa vittoria sta<br />

alla base della nascita della Francia come monarchia feudale.<br />

FRANCIA:<br />

I successori <strong>di</strong> Filippo II <strong>di</strong> Francia proseguirono il recupero del potere sui feu<strong>di</strong> francesi; Filippo IV detto<br />

il Bello (1285-1314) accentrò il potere, attivò un’efficiente burocrazia, aumentò le imposte, reclutò un<br />

esercito stabile.<br />

Diede vita ai PARLAMENTI (= organismi amministrativi e giu<strong>di</strong>ziari per governare i feu<strong>di</strong>)<br />

E agli STATI GENERALI = Assemblea dei rappresentanti dei tre or<strong>di</strong>ni, cioè ceti sociali, della popolazione<br />

francese<br />

INGHILTERRA:<br />

In Inghilterra invece, il re Giovanni “Senzaterra”, dopo essere stato sconfitto dalla Francia e aver perduto i<br />

feu<strong>di</strong> francesi, fu costretto dai gran<strong>di</strong> feudatari inglesi (nobili e religiosi) e dall’alta borghesia ad accettare nel<br />

1215 la Magna Charta libertatum = documento che limitava i poteri del re e affermava l’autorità del<br />

Parlamento inglese.


LA CRISI DEL TRECENTO<br />

Dopo l’aumento demografico conseguente alla ripresa dell’agricoltura avviata intorno all’anno Mille, verso<br />

la fine del 1200 il processo inverte la <strong>di</strong>rezione; quali le cause?<br />

La popolazione era aumentata molto più in fretta della produzione <strong>di</strong> generi alimentari; significa che la<br />

quantità <strong>di</strong> prodotti agricoli pian piano fu insufficiente a sfamare tutta la popolazione. Quest’ultima perciò<br />

cominciò a <strong>di</strong>minuire e ciò fece attivare un circuito negativo involutivo: A ciò si aggiunsero una serie <strong>di</strong> altre<br />

concause:<br />

1 - peggioramento del clima, cattivi raccolti ricorrenti tra 1310 e 1346; nessuna nuova scoperta,<br />

impoverimento terreni, poca produzione, guerre.<br />

2 - Epidemie, carestie 1315-17, malattie, peste 1348-51, ignoranza sulle cause e sui rime<strong>di</strong>, nascita <strong>di</strong><br />

movimenti religiosi (flagellanti); pogrom (persecuzione degli ebrei visti come untori e accusati <strong>di</strong> essere<br />

usurai, mestiere proibito dai cristiani)<br />

CONSEGUENZE:<br />

- <strong>di</strong>minuisce la popolazione<br />

- nelle campagne: i piccoli proprietari devono vendere i loro piccoli fon<strong>di</strong> agricoli e cercare <strong>di</strong><br />

trasferirsi in città, dove era più facile trovare cibo per sopravvivere (v. ‘annona’)<br />

- <strong>di</strong>minuisce quin<strong>di</strong> la produzione agricola e come conseguenza della carenza <strong>di</strong> cibo c’è la<br />

malnutrizione con le malattie correlate<br />

- il cibo aumenta <strong>di</strong> prezzo, perché ce n’è meno <strong>di</strong>sponibile: ma chi ha pochi sol<strong>di</strong>, non può comprarlo<br />

per sfamarsi<br />

- scarsità <strong>di</strong> cibo significa anche chiusura dei mercati dove il cibo veniva scambiato<br />

- crisi e fallimento <strong>di</strong> certe professioni (commercianti, prestasol<strong>di</strong>, banche,..)<br />

- nasce il rapporto <strong>di</strong> mezzadria tra proprietario <strong>di</strong> un terreno e colui che lo lavora: il ricavato viene<br />

<strong>di</strong>viso circa a metà, ma il padrone deve mettere le sementi, gli attrezzi.<br />

- Moti e proteste dei conta<strong>di</strong>ni (1358 jacquerie in Francia, rivolte brevi, improvvise, violente dei<br />

conta<strong>di</strong>ni contro i nobili e gli esattori fiscali del governo) e nelle città (1378 tumulto dei Ciompi a<br />

Firenze: i lavoratori della lana, costretti a ritmi <strong>di</strong> lavoro pesantissimi e poco retribuiti, <strong>di</strong>edero vita<br />

ad una protesta per chiedere <strong>di</strong> essere rappresentati all’interno del comune; ad una prima fase<br />

positiva <strong>di</strong> conquiste, seguì una reazione violenta dei ceti ricchi (popolo grasso): trecento lavoratori<br />

furono imprigionati e i loro capi condannati a morte)<br />

N.B.: le scarse conoscenze sulle cause del <strong>di</strong>lagare della peste e <strong>di</strong> altre malattie, portò a credere ad altre<br />

‘spiegazioni’, più magiche o opportuniste:<br />

- Si <strong>di</strong>ffuse la convinzione che la peste fosse una punizione <strong>di</strong>vina per i peccati degli uomini. Perciò<br />

alcune persone si improvvisarono pre<strong>di</strong>catori e – seguiti spesso da molta gente – percorrevano le<br />

strade d’Europa invitando a pentirsi dei peccati e a prepararsi per l’arrivo del ‘giorno de giu<strong>di</strong>zio’.<br />

Questi gruppi <strong>di</strong>edero vita al movimento dei Flagellanti (si autopunivano per mostrare la necessità <strong>di</strong><br />

fare penitenza). Oggi sappiamo che <strong>di</strong> sicuro queste processioni avranno contribuito al <strong>di</strong>ffondersi<br />

del contagio…<br />

- Qualcuno pensò anche <strong>di</strong> incolpare gli ebrei: vennero accusati <strong>di</strong> aver ucciso Gesù e <strong>di</strong> essere da<br />

sempre nemici dei cristiani; quin<strong>di</strong> in loro si vedeva una causa <strong>di</strong> o<strong>di</strong>o che li portava ad avvelenare le<br />

acque per far morire i cristiani. Contro gli ebrei furono fatte vere e proprie persecuzioni: ne è un<br />

esempio, il massacro degli ebrei <strong>di</strong> Strasburgo nel 1349.<br />

- Qualcuno pensò che le malattie fossero una vendetta dei lebbrosi che – a causa della loro malattia<br />

allora incurabile – erano costretti a vivere segregati in luoghi inaccessibili ai sani.


L’USCITA DLLA CRISI<br />

Quando il rapporto tra popolazione e risorse <strong>di</strong>sponibili trovò un primo equilibrio, l’Europa piano piano uscì<br />

dalla crisi; ma la società molto cambiata.<br />

- I prezzi erano <strong>di</strong>minuiti (perché c’erano più beni che popolazione)<br />

- Il costo del lavoro agricolo era aumentato (perché c’erano poche conta<strong>di</strong>ni, molto richiesti, per poter<br />

lavorare i terreni<br />

- Molti terreni tornarono a pascolo (ne bastavano meno per le produzioni <strong>di</strong> cibo, la popolazione era<br />

<strong>di</strong>minuita, abbiamo detto)<br />

- I nobili piano piano dovettero vendere parte dei loro terreni, e li poterono vendere a basso prezzo: i<br />

terreni valevano meno perché c’era molta <strong>di</strong>sponibilità, non erano curati, lavorati, spesso erano<br />

abbandonati da anni…<br />

- Ad acquistare i terreni ‘svenduti’ dai nobili furono i borghesi: la nuova <strong>classe</strong> che abbiamo già visto<br />

impegnata nell’attività dei comuni citta<strong>di</strong>ni. La borghesia è attiva ed ha uno spirito impren<strong>di</strong>toriale<br />

che la porta in breve tempo ad arricchirsi sempre più <strong>di</strong> fronte all’aristocrazia che si impoverisce.<br />

Attenzione, però! Il quadro presentato non è uguale in tutta Europa.<br />

nell’Europa orientale e nell’Italia meri<strong>di</strong>onale i conta<strong>di</strong>ni non riuscirono a ottenere libertà dalla servitù della<br />

gleba; i nobili furono qui più forti nel mantenere i loro privilegi e la loro ricchezza continuando a sfruttare i<br />

conta<strong>di</strong>ni.<br />

LA LUNGA GUERRA CHE CHIUDE IL MEDIOEVO<br />

Abbiamo già visto poco più sopra, come all’origine della nascita degli stati feudali c’era stata una guerra tra<br />

Francia e Inghilterra perché il re d’Inghilterra – Guglielmo il conquistatore - era anche duca <strong>di</strong> un feudo (la<br />

Norman<strong>di</strong>a) sotto la corona francese.<br />

Il re d’Inghilterra, successore <strong>di</strong> Guglielmo, che riuscì a concludere la guerra fu Giovanni Senzaterra,<br />

soprannominato così perché perse la maggior parte dei feu<strong>di</strong> che la corona inglese possedeva in territorio<br />

francese; il parlamento inglese lo costrinse ad accettare la Magna Charta libertatum con la quale i poteri del<br />

re venivano limitati a vantaggio del parlamento.<br />

Le premesse <strong>di</strong> un nuovo conflitto tra Francia e Inghilterra:<br />

Sul territorio francese, l’Inghilterra continuava a governare sul feudo della Guienna (era una regione molto<br />

ricca e molto abitata); inoltre, dalla Contea francese delle Fiandre proveniva la maggior parte delle lane<br />

lavorate in Inghilterra: ma la Francia mal tollerava questo stretto rapporto dell’economia delle Fiandre con<br />

l’Inghilterra.<br />

Per una intricata questione <strong>di</strong>nastica, nel 1337 il re d’Inghilterra era il più <strong>di</strong>retto erede della corona francese;<br />

inoltre, il re <strong>di</strong> Francia salito al potere nel 1328, aveva preteso la sottomissione della Guienna e delle Fiandre,<br />

scatenando ribellione in Inghilterra.<br />

La guerra tra Inghilterra e Francia durò – tra fasi alterne – più <strong>di</strong> cento anni. Si alternarono sovrani e battagli,<br />

vittorie e sconfitte riassumibili in tre fasi:<br />

- Fase nella quale vinse l’Inghilterra, facendo ad<strong>di</strong>rittura prigioniero il re <strong>di</strong> Francia<br />

- Le sconfitte militari e le guerre interne (tra cui le jacqueries) portarono la Francia alla guerra civile<br />

tra i sostenitori del re ( gli armagnacchi) e i sostenitori del Duca <strong>di</strong> Borgogna che furono appoggiati<br />

dal re inglese<br />

- Il re inglese sconfisse i francesi al nord e il duca <strong>di</strong> Borgogna conquistò Parigi; il re francese (era<br />

noto come re folle) <strong>di</strong>ede in sposa la figlia al re d’Inghilterra che <strong>di</strong>venne quin<strong>di</strong> erede anche del<br />

trono francese.<br />

Per la Francia sarebbe stata la fine.<br />

Giovanna d’Arco seppe conquistare la fiducia del figlio del re francese (che era stato <strong>di</strong>seredato) e lo<br />

guidò alla riscossa contro l’Inghilterra.<br />

La guerra si concluse con il ritiro dell’Inghilterra dalla Francia, che però non riuscì ad ottenere le Fiandre e il<br />

ducato <strong>di</strong> Borgogna.


CONSEGUENZE in Inghilterra: la GUERRA DELLE DUE ROSE (1455 – 1485)<br />

La sconfitta nella guerra contro la Francia indebolì la monarchia inglese; inoltre il re non aveva ere<strong>di</strong>.<br />

Seguì quin<strong>di</strong> una guerra, per la successione, tra due delle gran<strong>di</strong> famiglie nobiliari inglesi: Lancaster<br />

(identificata dalla rosa rossa sullo stemma) e York (rosa bianca).<br />

La guerra delle due rose fu molto violenta: attorno alle due famiglie si coalizzarono nobili e città. Molti<br />

nobili morirono in battaglia o per tra<strong>di</strong>menti reciproci, lasciando molti feu<strong>di</strong> senza sovrano.<br />

Alla fine si impose Enrico VII <strong>di</strong> una nuova <strong>di</strong>nastia, Tudor, imparentato per matrimonio, con la <strong>di</strong>nastia<br />

Lancaster.<br />

Enrico VII affidò i feu<strong>di</strong> rimasti senza signore a ricchi borghesi: la borghesia inglese si sentì così sempre più<br />

legata alla <strong>di</strong>nastia Tudor che governò per 150 anni trasformando l’Inghilterra in uno stato moderno.<br />

Per completare il quadro sull’Inghilterra: stu<strong>di</strong>eremo più avanti che Enrico VIII, negli anni della riforma<br />

protestante avviata da Lutero, si fece proclamare capo della chiesa Anglicana (inglese) sottraendo così la<br />

chiesa inglese al controllo della chiesa <strong>di</strong> Roma.<br />

LE MONARCHIE IBERICHE<br />

Nell’attuale Spagna i regni cristiani erano quattro: Portogallo, Castiglia, Aragona e Navarra.<br />

Il regno <strong>di</strong> Navarra rimase chiuso in se stesso, al nord, sui Pirenei.<br />

Vedremo più avanti come il Portogallo sviluppò primo fra tutti – in Europa – l’esplorazione delle coste<br />

atlantiche dell’Africa e avviò un fiorente commercio <strong>di</strong> schiavi e metalli preziosi.<br />

Castiglia e Aragona <strong>di</strong>vennero unico regno col matrimonio (1469) <strong>di</strong> Isabella e Fer<strong>di</strong>nando: nel 1492<br />

allontanarono definitivamente gli arabi anche dal piccolo emirato <strong>di</strong> Granada. Nello stesso anno, furono<br />

allontanati dalla Spagna anche gli ebrei da tutta la Spagna.<br />

Sempre nel 1492, finanziarono la spe<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Colombo.<br />

L’Italia tra 14° e 15° secolo<br />

Dalla SIGNORIA al PRINCIPATO: perché?<br />

GLI STATI REGIONALI IN ITALIA<br />

• Abbandonata dai “poteri universali” l’Italia resta teatro <strong>di</strong> scontri tra fazioni e tra città.<br />

• Fino dal Duecento questo contesto aveva favorito il sorgere <strong>di</strong> Signorie (Comuni che vengono<br />

affidati a potenti chiamati a garantire la pace, oppure che riescono con lotte ad affermarsi sulle città).<br />

• I Signori vanno in cerca <strong>di</strong> un’investitura feudale, trasformandosi in Principi.<br />

Quali le <strong>di</strong>fferenze?<br />

- Il Signore <strong>di</strong>pende dal Comune invece il Principe risponde solo a imperatore o papa (che in questo<br />

periodo sono però impegnati in lotte tra loro); inoltre, i citta<strong>di</strong>ni sono suoi sud<strong>di</strong>ti.<br />

- I titoli feudali sono trasmissibili agli ere<strong>di</strong> (la Signoria non necessariamente).<br />

Il Principato è perciò più stabile.<br />

- I principi accentuano la tendenza all’ espansione del territorio già presente nelle Signorie,<br />

superando la <strong>di</strong>mensione citta<strong>di</strong>na.<br />

GUERRE PER IL PREDOMINIO:<br />

Scoppiano così numerose guerre alla fine delle quali la situazione in Italia è molto semplificata:<br />

se nel 1300 c’erano molte Signorie, dopo le numerose guerre del 1400 si arriva alla PACE <strong>di</strong> LODI del 1454<br />

e solo sei sono i principali Stati regionali sopravvissuti:<br />

- ducato <strong>di</strong> Savoia<br />

- Ducato <strong>di</strong> Milano (famiglia Visconti, poi famiglia Sforza)<br />

- Repubblica <strong>di</strong> Venezia<br />

- Repubblica <strong>di</strong> Firenze (dopo il tumulto dei Ciompi e un periodo <strong>di</strong> oligarchia <strong>di</strong> mercanti e<br />

banchieri, prende il potere la famiglia Me<strong>di</strong>ci.


- Stato Pontificio (durante l’assenza del papa – trasferitosi ad Avignone – molte sono le lotte tra le più<br />

forti famiglie nobiliari; un popolano – Cola <strong>di</strong> Rienzo – tenta <strong>di</strong> instaurare una repubblica; da<br />

Avignone, il papa invia un car<strong>di</strong>nale spagnolo per riaffermare il potere della chiesa.<br />

- Regno <strong>di</strong> Napoli (dopo Roberto d’Angiò 1309 – 43) lo stato decade politicamente ed<br />

economicamente. Nel 1435 scoppia la lotta tra Angioini e Aragonesi: prevale Alfonso d’Aragona<br />

appoggiato dal papa. La decadenza economica fu molto grave.<br />

-<br />

Questo processo non porta all’unificazione (come in Francia e in Inghilterra) perché <strong>di</strong> volta in volta si<br />

creano alleanze <strong>di</strong> alcuni contro altri e nessuno riesce a prevalere.<br />

La Pace <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong> del 1454 tra Milano, Venezia, Firenze, Napoli e Stato della chiesa portò alla creazione della<br />

Lega Italica: gli stati aderenti si impegnarono a mantenere l’equilibrio conquistato e <strong>di</strong>fendere unitamente la<br />

penisola. La pace durò quarant’anni nei quali in Italia si sviluppò una straor<strong>di</strong>naria fioritura artistica e<br />

culturale riassunta nei movimenti dell’Umanesimo e del Rinascimento.<br />

Tuttavia, sul finire del XV secolo, questi Stati, piccoli e in lite fra loro, non riescono a evitare le invasioni<br />

straniere<br />

La fine della politica dell’equilibrio in Italia<br />

Alla morte <strong>di</strong> Lorenzo il Magnifico (1492) – che per anni aveva saputo mantenere l’equilibrio tra Firenze,<br />

Napoli e Milano da un lato e Venezia e papato dall’altro – l’in<strong>di</strong>pendenza dell’Italia ebbe termine.<br />

Il primo a invadere l’Italia fu Carlo VIII <strong>di</strong> Francia che riven<strong>di</strong>cava i <strong>di</strong>ritti sul regno <strong>di</strong> Napoli, passato<br />

agli Aragonesi, ma fu sconfitto dall’alleanza degli stati italiani; nel 1515 il suo successore, Luigi XII, riuscì<br />

a conquistare Milano ma dovette lasciare Napoli, Sardegna e Sicilia agli spagnoli (pace <strong>di</strong> Noyon 1516).<br />

UMANESIMO E RINASCIMENTO<br />

Nel Quattrocento fiorì nelle città italiane l’Umanesimo, una nuova cultura caratterizzata dall’interesse per i<br />

classici e dalla valorizzazione dell’uomo.<br />

L’Umanesimo non negò il valore della religione ma affermò la necessità <strong>di</strong> una cultura laica, cioè<br />

in<strong>di</strong>pendente dalla religione.<br />

Gli Umanisti si resero conto <strong>di</strong> essere protagonisti <strong>di</strong> un’epoca <strong>di</strong> rinnovamento che fu chiamata<br />

Rinascimento. In questo periodo tutte le arti umane videro una grande fioritura: pittura, rivoluzione<br />

architettonica ed urbanistica, scultura.<br />

Tutti gli ambiti del saper umano furono indagati: osservazione <strong>di</strong>retta della natura, invenzione della stampa,<br />

interesse per la politica e la storia.<br />

Si sviluppò l’interesse per gli autori greci e latini dell’antichità le cui opere vennero riscoperte e stu<strong>di</strong>ate.<br />

Nacque la FILOLOGIA, la “scienza del testo”.<br />

Grazie a questi stu<strong>di</strong>, ad esempio, L. Valla <strong>di</strong>mostrò la falsità della Donazione <strong>di</strong> Costantino <strong>di</strong>mostrando<br />

che il documento era stato scritto nel X e non nel IV secolo.<br />

L’uomo, centro del mondo, fu considerato come una persona libera, il vero protagonista della storia,<br />

capace <strong>di</strong> dominare la natura.<br />

Gli stu<strong>di</strong>osi si rivolgevano ora non solo ai testi religiosi, ma anche a quelli filosofici, letterari e politici: le<br />

Humanae litterae, cioè la letteratura umana (da cui Umanesimo).<br />

Rinascimento in<strong>di</strong>ca la consapevolezza <strong>di</strong> essere entrati in un’epoca culturale nuova rispetto al Me<strong>di</strong>oevo<br />

ritenuto un’età barbara, dominata dall’ignoranza.<br />

I centri più importanti furono Roma e Firenze.<br />

Il Rinascimento riguardò solo le persone colte che si raccolsero sotto la protezione dei Principi (Epoca del<br />

mecenatismo).<br />

Nel Rinascimento si svilupparono anche le scienze che iniziarono a fondarsi sull’osservazione <strong>di</strong>retta della<br />

natura. Si acquisirono nuove conoscenze in biologia, zoologia, botanica. In particolare, gran<strong>di</strong> progressi<br />

vennero fatti nella conoscenza del corpo umano grazie alla <strong>di</strong>ssezione dei cadaveri<br />

La stampa a caratteri mobili, inventata da Gutemberg nel 1455, consentì una maggiore circolazione degli<br />

scritti e favorì la <strong>di</strong>ffusione della cultura umanistica.<br />

La prima opera ad essere stampata per intero fu la Bibbia


L’attenzione alle attività umane e la formazione degli Stati regionali stimolarono stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> politica e <strong>di</strong> storia.<br />

Fondamentali in questo campo furono le opere <strong>di</strong> Machiavelli e Guicciar<strong>di</strong>ni.<br />

I VIAGGI DI SCOPERTA<br />

I viaggi <strong>di</strong> esplorazione sono dettati da esigenze economiche.<br />

I turchi hanno conquistato Costantinopoli ed estromesso le potenze commerciali occidentali dal Mar Nero<br />

ostacolando il commercio a est.<br />

Si cercano perciò vie alternative per raggiungere l'Oriente.<br />

I portoghesi iniziano per primi, poi gli spagnoli. Cercano la via che – passando sotto l’Africa – conduca a<br />

Oriente; non sanno che l’Africa è molto estesa verso Sud…<br />

Alcune innovazioni stu<strong>di</strong>ate da spagnoli e portoghesi agevolano i viaggi successivi:<br />

- caravella e galeone (navi leggere e veloci, adatte a trasporto merci)<br />

- bussola<br />

- sviluppo della cartografia.<br />

Le esplorazioni geografiche del 1400 sono<br />

condotte dai regni iberici (oggi Spagna):<br />

- 1487: Bartolomeo Diaz raggiunge Capo <strong>di</strong><br />

Buona Speranza<br />

- 1497: Vasco da Gama doppia il Capo <strong>di</strong><br />

Buona Speranza fino alle coste occidentali<br />

dell'In<strong>di</strong>a; 1492: con Cristoforo Colombo<br />

la Spagna cerca una via verso l’Oriente<br />

navigando verso ponente.<br />

Colombo si basa sulla tesi della sfericità della<br />

Terra, convince Isabella <strong>di</strong> Castiglia (regina <strong>di</strong><br />

Spagna) a dargli tre caravelle e il titolo <strong>di</strong> ammiraglio, vicerè e governatore delle terre scoperte. Parte da<br />

Palos e sbarca dopo più <strong>di</strong> due mesi in un isola delle Bahamas (San Salvador) credendo <strong>di</strong> aver raggiunto il<br />

Giappone (Cipango secondo gli scritti dell'epoca).<br />

Muore in <strong>di</strong>sgrazia, senza sapere <strong>di</strong> aver scoperto l’esistenza <strong>di</strong> un nuovo continente, dopo altre 3 spe<strong>di</strong>zioni<br />

in America che non avevano offerto alla corona <strong>di</strong> Spagna le ricchezze sperate. Solo le esplorazioni<br />

successive faranno capire la portata della sua scoperta.<br />

- 1497-98 Giovanni Caboto esplora per la corona inglese la costa dell'America settentrionale<br />

- 1500 Alvarez Cabral scopre il Brasile<br />

- 1502 Amerigo Vespucci, fiorentino, per la corona spagnola e dopo per quella portoghese esplora<br />

America meri<strong>di</strong>onale e comprende che si tratta <strong>di</strong> un nuovo continente: da lui prenderà il nome.<br />

- 1519 Fer<strong>di</strong>nando Magellano portoghese al servizio del re spagnolo effettua il primo giro intorno al<br />

mondo arrivando fino alle Filippine dopo aver circumnavigato l'America (viene ucciso dagli<br />

in<strong>di</strong>geni).<br />

CIVILTA' PRECOLOMBIANE<br />

Il continente americano era abitato da centinaia <strong>di</strong> popolazioni con caratteri anche <strong>di</strong>verse; generalmente<br />

erano de<strong>di</strong>te all'agricoltura, coltivavano vegetali sconosciuti in Europa (mais, cacao, pomodoro, peperone,<br />

tabacco, patata; allevavano soprattutto lama e tacchini.<br />

Non conoscevano il ferro, l’aratro, la ruota.<br />

Usavano baratto.<br />

Maya: civiltà più evoluta e antica, viveva nella penisola dello Yucatàn; il potere era nelle mani della casta<br />

sacerdotale che viveva negli imponenti templi piramidali, a gradoni: erano la sede delle cerimonie religiose.


La popolazione viveva in 300 città stato in<strong>di</strong>pendenti. La civiltà conobbe il suo massimo splendore tra i<br />

secoli IV e X.<br />

Conoscevano una forma <strong>di</strong> scrittura ideografica e fonetica, la matematica e l’astronomia: il calcolo della<br />

durata dei cicli <strong>di</strong> molti corpi celesti era più preciso <strong>di</strong> quello degli scienziati europei del Cinquecento.<br />

Non conoscevano l’uso della ruota e dell’aratro né sapevano lavorare il ferro.<br />

Adoravano il <strong>di</strong>o Sole.<br />

Aztechi: originari del Nord America, nel XIII sec migrarono verso l’America centrale e si stabilirono<br />

nell'attuale Messico, sottomettendo le popolazioni – soprattutto Maya, che là vivevano. Diedero vita ad un<br />

impero fortemente centralizzato. L’organizzazione della società era gerarchica, al vertice l’imperatore.<br />

I proprietari terrieri erano i sacerdoti e i guerrieri e dominavano i conta<strong>di</strong>ni.<br />

Possedevano notevoli conoscenze idrauliche: la loro capitate, Tenochtitlàn (attuale Città del Messico),<br />

sorgeva sulle acque del lago Teoxcoco ed era collegata alla terraferma da una serie <strong>di</strong> lunghi ponti; era dotata<br />

<strong>di</strong> acquedotto che prendeva l’acqua potabile dalla terraferma.<br />

Importanti erano anche le conoscenze architettoniche: ne sono un esempio gli imponenti templi.<br />

Conoscevano solo una scrittura pittografica.<br />

Come i maya, gli aztechi costruivano enormi templi piramidali. Veneravano dèi benigni e <strong>di</strong>vinità<br />

<strong>di</strong>struttive e terrificanti, la cui ira veniva placata attraverso frequenti sacrifici umani al <strong>di</strong>o Sole perché<br />

mantenesse la pace con gli uomini.<br />

Inca: vivevano lungo le Ande, in un territorio molto ampio; l’organizzazione del potere era centralizzata<br />

nelle mani del re, dotato <strong>di</strong> un esercito permanente.<br />

La rete stradale era già importante: furono costruiti 5500 km <strong>di</strong> strade, con ponti, scalinate in grado <strong>di</strong><br />

superare i forti <strong>di</strong>slivelli delle Ande.<br />

Possedevano gran<strong>di</strong> conoscenze <strong>di</strong> ingegnerie: la prova è data dagli imponenti palazzi che ancora oggi si<br />

possono ammirare nella città <strong>di</strong> Machu Picchu, a 2800 m <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne.<br />

Avevano imparato a sfruttare la conformazione montuosa del terreno anche per l’agricoltura, con<br />

coltivazione a terrazze e irrigazione. Coltivavano soprattutto mais, e patata e allevavano animali.<br />

Non conoscevano l’uso della ruota né una vera e propria forma <strong>di</strong> scrittura.<br />

La capitale era Cuzco e sorgeva a 3500 m <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne.<br />

Adoravano il <strong>di</strong>o Sole a cui offrivano sacrifici animali e anche umani.<br />

LE CIVILTA’ AFRICANE<br />

Dell’Africa, gli europei del 1500 conoscevano solo le civiltà che abitavano sulla costa meri<strong>di</strong>onale del<br />

Me<strong>di</strong>terraneo e che erano state province romane.<br />

L’Africa a sud del Sahara era sconosciuta prima dei viaggi dei portoghesi i quali pensavano che il continente<br />

fosse <strong>di</strong>rettamente collegato con l’Asia; per questo iniziano a circumnavigarlo per raggiungere via mare quei<br />

fiorenti mercati dove approvvigionarsi <strong>di</strong> spezie e tessuti preziosi.<br />

In realtà il continente sconosciuto agli europei aveva una sua storia molto attiva: fin dal Me<strong>di</strong>oevo nei regni<br />

africani (del Mali, del Niger, del Congo) era sviluppato il commercio <strong>di</strong> oro, l’agricoltura era sviluppata<br />

(coltivavano soprattutto sorgo, miglio e – in seguito – riso).<br />

A contatto con le popolazioni e i mercanti arabi, si convertirono all’Islam.<br />

Nell’Africa orientale degli attuali stati Mozambico, Tanzania, Kenya e Somalia, era sviluppato il commercio<br />

con i mercanti arabi dell’oceano in<strong>di</strong>ano: sembra che nel 1400 questa area fosse la più sviluppata <strong>di</strong> tutta<br />

l’Africa e ricca <strong>di</strong> miniere d’oro; i porti erano città-stato in<strong>di</strong>pendenti, dotati <strong>di</strong> fortezze.<br />

LE CIVILTA’ ASIATICHE<br />

In In<strong>di</strong>a, all’inizio del 1500, l’In<strong>di</strong>a era dominata a Nord da sultani turchi <strong>di</strong> religione musulmana e a Sud da<br />

principi <strong>di</strong> religione indù; riunificato il territorio nell’impero Moghul, per un breve periodo i sovrani<br />

musulmani mostrarono un raro esempio <strong>di</strong> tolleranza favorendo la convivenza con altre religioni.<br />

In Giappone c’era un sistema economico-politico simile al feudalesimo me<strong>di</strong>evale europeo. L’imperatore era<br />

<strong>di</strong>vinizzato ma <strong>di</strong> fatto aveva pochi poteri. Il potere reale era esercitato dallo shogun (“protettore militare”


dell’imperatore). Le guerre feudali portarono al potere in Giappone nel 1600 la <strong>di</strong>nastia Tokugawa, che<br />

mantenne il titolo <strong>di</strong> shogun fino al XIX secolo. Nel corso <strong>di</strong> queste guerre si formò una casta <strong>di</strong> guerrieri <strong>di</strong><br />

professione, i samurai.<br />

In Cina la <strong>di</strong>nastia Ming favorì lo sviluppo economico e promosse, nel XV secolo, importanti esplorazioni<br />

verso occidente. Secondo alcuni storici l’ammiraglio Zheng He sarebbe giunto in America prima <strong>di</strong> Colombo<br />

attraversando l’oceano Pacifico. Tuttavia le esplorazioni cinesi cessarono improvvisamente e<br />

inspiegabilmente nel 1433.<br />

In Indonesia nel XV secolo si affermarono dei principati arabo-musulmani.<br />

DALLE SCOPERTE ALLE CONQUISTE<br />

I numerosi viaggi <strong>di</strong> scoperta alla ricerca <strong>di</strong> nuove rotte verso l’Oriente, avevano condotto Conquistadores<br />

alla conquista spagnola dell'America centrale e meri<strong>di</strong>onale. Erano avventurieri e appartenenti alla piccola<br />

nobiltà che speravano <strong>di</strong> ottenere gloria e ricchezza.<br />

Nel 1540 hanno già pressoché conquistato tutto.<br />

Alcuni nomi:<br />

- nel 1519 Hernan Cortès conquista i territori messicani controllati dagli Atzechi.<br />

- tra il 1531 e il 1535 Francisco Pizarro conquistò l’Impero degli Incas (tra Equador, Cile e Perù).<br />

Con il trattato <strong>di</strong> Tordesillas del 1494 Spagna e Portogallo si accordano per <strong>di</strong>vidersi le aree del globo al<br />

<strong>di</strong> fuori dell’Europa<br />

Viene tracciata una linea chiamata raya. Le terre a est <strong>di</strong> questa linea sono riservate ai portoghesi, quelle a<br />

ovest agli spagnoli.<br />

CONSEGUENZE:<br />

- straor<strong>di</strong>naria crescita del commercio (conseguenza anche <strong>di</strong> una forte ripresa demografica ed<br />

economica), soprattutto del commercio a lunga <strong>di</strong>stanza favorito dalle nuove possibilità <strong>di</strong> traffico<br />

con l’America e l’Asia.<br />

- spostamento delle rotte commerciali più importanti dal Me<strong>di</strong>terraneo all’Atlantico.<br />

Ma tutto ciò ad un prezzo molto alto: le ‘conquiste’ causarono l’annientamento <strong>di</strong> intere popolazioni e la<br />

<strong>di</strong>struzione delle loro civiltà. Di questo, quei conquistadores e i sovrani europei che li finanziarono e<br />

contribuirono a proteggere, ne sono i colpevoli.


I DATI DEL GENOCIDIO in America: ecco quel che resta delle popolazioni amerinde dopo le stragi dei<br />

conquistadore europei:<br />

LE CAUSE:<br />

le stragi perpetrate dagli spagnoli durante la<br />

conquista;<br />

lo sfruttamento cui gli spagnoli sottoposero la<br />

popolazione, obbligata a lavorare in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

schiavitù nei campi o nelle miniere<br />

la <strong>di</strong>ffusione in America <strong>di</strong> microbi europei che<br />

portarono malattie che ebbero sulla popolazione locale<br />

effetti <strong>di</strong>sastrosi.<br />

LA RIFORMA PROTESTANTE<br />

Nel corso del Me<strong>di</strong>oevo la Chiesa <strong>di</strong>ede spesso grande importanza non solo alla sua missione spirituale, ma<br />

anche al potere, alle ricchezze, alla politica.<br />

A causa del crescente bisogno <strong>di</strong> denaro per il mantenimento della corte e l’abbellimento <strong>di</strong> Roma, alcuni<br />

pontefici incoraggiarono la ven<strong>di</strong>ta delle indulgenze. Organizzata da banchieri e affidata a spregiu<strong>di</strong>cati<br />

ban<strong>di</strong>tori, essa <strong>di</strong>venne via via più scandalosa.<br />

Fu così che sollevò forti proteste quella che ebbe luogo per finanziare la costruzione della nuova basilica <strong>di</strong><br />

San Pietro (1517).<br />

Contro lo scandalo delle indulgenze levò la sua protesta il tedesco Martin Lutero. Egli scrisse 95 tesi<br />

contro la Chiesa <strong>di</strong> Roma. Inoltre tradusse in tedesco e fece stampare la Bibbia, per renderla<br />

comprensibile a tutti (1534).<br />

Lutero negava la possibilità <strong>di</strong> salvezza dell’anima ottenuta in cambio <strong>di</strong> denaro (indulgenza) e sosteneva la<br />

predestinazione, negando perciò il libero arbitrio.<br />

Inoltre Lutero sosteneva la libera interpretazione dei testi sacri e quin<strong>di</strong> l’inutilità della Chiesa come<br />

organizzazione.<br />

Le idee <strong>di</strong> Lutero ebbero uno straor<strong>di</strong>nario successo. La Bibbia in tedesco si <strong>di</strong>ffuse fra il popolo.<br />

Svariati principi tedeschi lo appoggiarono, sia contro le pretese della Chiesa cattolica in materia <strong>di</strong><br />

tasse sia contro l’autorità dell’imperatore cattolico Carlo V.<br />

Ne seguì una lunga guerra contro l’imperatore.<br />

Nel 1555 la pace <strong>di</strong> Augusta riconobbe solo per i sovrani il principio della libertà <strong>di</strong> religione: i popoli<br />

dovevano adeguarsi alla scelta religiosa del proprio re. Alcuni stati della Germania abbracciarono la religione<br />

protestante, altri rimasero cattolici.<br />

In alcuni paesi ebbe successo la riforma <strong>di</strong> Calvino (1536), basata sulla dottrina della predestinazione e su un<br />

forte rigore morale. I calvinisti furono chiamati ugonotti in Francia e puritani nel mondo anglosassone.<br />

In Inghilterra il re Enrico VIII si staccò dalla Chiesa cattolica per motivi politici. Desiderava infatti ottenere<br />

il <strong>di</strong>vorzio dalla moglie, la spagnola Caterina d’Aragona, ma il pontefice, che non voleva inimicarsi la<br />

Spagna, non lo concesse. Il sovrano inglese la considerò un’offesa contro la sua autorità. Nel 1534 fece<br />

perciò approvare l’Atto <strong>di</strong> supremazia, con il quale decretava la separazione dalla Chiesa <strong>di</strong> Roma e la<br />

nascita della Chiesa anglicana, <strong>di</strong> cui il re era il capo.<br />

La chiesa cattolica <strong>di</strong> fronte alla riforma protestante:<br />

Concilio <strong>di</strong> Trento e controriforma<br />

La reazione della Chiesa cattolica al <strong>di</strong>lagare della Riforma in Europa non f u imme<strong>di</strong>ata.<br />

Al Concilio <strong>di</strong> Trento (1545-63) indetto da papa Paolo III partecipano pochi vescovi per lo più italiani.<br />

Al suo interno, si formano due fazioni: gli evangelici (vogliono <strong>di</strong>scutere con i protestanti) e gli intransigenti<br />

(vogliono restaurare potere della chiesa). Prevale la seconda fazione.<br />

Il Concilio <strong>di</strong> Trento riba<strong>di</strong>sce i principi della tra<strong>di</strong>zione cattolica contro le affermazioni protestanti:<br />

- Valore delle opere <strong>di</strong> salvezza


- Dottrina dei 7 sacramenti<br />

- Obbligo che sia la Chiesa ad interpretare le Sacre Scritture<br />

- Consacrazione dei sacerdoti<br />

- Valore delle indulgenze<br />

- Riconoscimento della Vulgata come unica versione ufficiale della Bibbia.<br />

Inoltre:<br />

- vengono istituiti i seminari (= scuole <strong>di</strong> formazione) per i sacerdoti affidata all’Or<strong>di</strong>ne della<br />

Compagnia <strong>di</strong> Gesù (gesuiti)<br />

- viene stabilito l’obbligo per vescovi e parroci <strong>di</strong> risiedere nel territorio <strong>di</strong> pertinenza per de<strong>di</strong>carsi<br />

alla cura delle anime<br />

- e il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> cumulo <strong>di</strong> cariche<br />

- viene decisa la repressione degli eretici affidata al Tribunale dell'Inquisizione con la<br />

sovrintendenza del Santo uffizio (6 car<strong>di</strong>nali<br />

- viene scritto l’ In<strong>di</strong>ce dei libri proibiti (soppresso solo nel 1965) cioè l’elenco dei libri che i<br />

cristiani non potevano leggere<br />

- viene a lungo fatta la caccia alle streghe<br />

Rientra in questo tempo anche la persecuzione contro Galileo Galilei e molti pensatori nel 1600.<br />

ALLE ORIGINI DELLO STATO MODERNO<br />

L’Europa del XV secolo è caratterizzata dalla nascita dello stato nazionale. Gli elementi significativi <strong>di</strong><br />

questa nuova organizzazione politica furono :<br />

• Il progressivo accentramento del potere nelle mani del re che <strong>di</strong>spone della piena sovranità =<br />

capacità <strong>di</strong> imporre una sola legge su tutto il territorio<br />

• l’ identificazione dello Stato con il Sovrano.<br />

• La presenza <strong>di</strong> un popolo che parla una stessa lingua, professa una sola religione<br />

• e risiede in un ben determinato territorio<br />

• la presenza <strong>di</strong> un esercito stabile al comando del sovrano<br />

• una burocrazia formata da amministratori, giu<strong>di</strong>ci, esattori delle tasse;<br />

• le tasse sono appunto la fonte <strong>di</strong> denaro per mantenere la burocrazia<br />

• le assemblee dei rappresentanti dei principali ceti sociali (nobili, clero, borghesi) limitano i poteri<br />

dei sovrani (queste assemblee hanno nomi <strong>di</strong>versi: Parlamento in Inghilterra, Stati Generali in<br />

Francia, Cortes negli stati spagnoli, Diete in quelli tedeschi)<br />

Lo Stato moderno si afferma nell’Europa occidentale per opera delle monarchie feudali/<strong>di</strong>nastiche:<br />

Francia e Inghilterra, e la sua organizzazione <strong>di</strong>viene modello anche per i gran<strong>di</strong> Stati territoriali<br />

dell’Europa orientale.<br />

Uno Stato forte e unitario non riesce invece a formarsi nei territori del Sacro romano impero e dell’Italia<br />

dove permangono piccoli Stati regionali<br />

I protagonisti della politica europea della prima<br />

metà del 1500 furono:<br />

- Carlo V d’Asburgo, sovrano <strong>di</strong> un<br />

immenso dominio territoriale <strong>di</strong>sseminato<br />

in Europa e in America centromeri<strong>di</strong>onale<br />

- Francesco I <strong>di</strong> Francia, re <strong>di</strong> uno Stato<br />

che si sta unificando e ingrandendo nel<br />

cuore dell’Europa


IL PROGETTO DI CARLO V D’ASBURGO: <strong>di</strong>fendere la cristianità dagli<br />

infedeli e ricostruire l’unità politica e religiosa dell’Europa.<br />

Nel 1519 sul trono imperiale salì Carlo V d’Asburgo; egli aveva ere<strong>di</strong>tato i posse<strong>di</strong>menti degli Asburgo (più<br />

o meno l’attuale area tedesca) ma anche i posse<strong>di</strong>menti spagnoli, compresi i territori italiani e le colonie<br />

d’America.<br />

Per raggiungere l’obiettivo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendere la cristianità Carlo V combattè su più fronti:<br />

- contro la Francia per l’egemonia in Europa<br />

- contro i turchi per il controllo del Me<strong>di</strong>terraneo e dei Balcani<br />

- contro i principi protestanti tedeschi<br />

L’imperatore Carlo V entrò subito in conflitto con la Francia che temeva <strong>di</strong> rimanere accerchiata dai<br />

posse<strong>di</strong>menti imperiali.<br />

Teatro dello scontro con la Francia, è l’Italia, che è devastata dal continuo passaggio degli eserciti. Nel 1527<br />

Roma è invasa dalle soldataglie tedesche e subisce un devastante saccheggio.<br />

Le rivalità con la Francia durarono oltre il regno <strong>di</strong> Carlo V; nel 1556 aveva ab<strong>di</strong>cato in favore del figlio –<br />

Filippo II a cui andarono la Spagna e le colonie, i posse<strong>di</strong>menti in Italia, Paesi Bassi, - e del fratello<br />

Fer<strong>di</strong>nando, a cui andarono i territori del centro Europa e anche il titolo imperiale.<br />

Contro i turchi Carlo V in<strong>di</strong>sse una crociata nel 1538, ma fallì.<br />

Nel tentativo <strong>di</strong> restaurare un’Europa cristiana, Carlo V si scontrò anche con i principi protestanti del suo<br />

stesso impero perché voleva costringerli a tornare ad essere cattolici. Molti principi tedeschi avevano scelto<br />

la religione protestante (ve<strong>di</strong> più oltre) e ritenevano un <strong>di</strong>ritto mantenerla. In realtà, le ragioni della<br />

conversione <strong>di</strong> molti principi al protestantesimo erano <strong>di</strong> carattere politico ed economico: la chiesa cattolica<br />

aveva voluto che i territori donati dai fedeli alla chiesa stessa fossero esentati dal pagamento delle tasse.<br />

Staccandosi dalla chiesa <strong>di</strong> Roma, i principi protestanti imposero al clero tedesco il pagamento delle tasse.<br />

Carlo V aveva bisogno dell’appoggio del papa e quini portò avanti una lunga guerra contro questi principi,<br />

per <strong>di</strong>mostrare – a sua volta - il suo appoggio al papa.<br />

La guerra contro i principi tedeschi protestanti si concluse nel 1555 con la Pace <strong>di</strong> Augusta che stabilì la<br />

sostanziale vittoria dei protestanti:<br />

- i principi potevano scegliere quale religione adottare<br />

- i loro sud<strong>di</strong>ti erano obbligati a seguire la religione del loro sovrano (“cuius regio, eius religio”<br />

N.B.: in questo modo, però, la scelta religiosa non era però più libera!<br />

RIASSUMENDO: Nel 1559 la Pace <strong>di</strong> Cateau-Cambresis stabilizza per alcuni decenni la politica europea.<br />

Buona parte dell'Italia cade sotto l'influenza spagnola<br />

<strong>di</strong> Filippo II D’Asburgo, e vi rimane per circa 150<br />

anni; inoltre:<br />

- Alla Spagna: Milano, Napoli, le isole e lo<br />

Stato dei Presì<strong>di</strong> (=egemonia spagnola in<br />

Italia).<br />

- Alla Francia: Calais, Metz, Toul e Verdun e<br />

Saluzzo.<br />

- Piemonte e Savoia a Emanuele Filiberto.<br />

- I Me<strong>di</strong>ci annettono Siena e <strong>di</strong>ventano<br />

granduchi (1569)


FILIPPO II d’Asburgo<br />

Come già ricordato, dopo che nel 1556 il padre, l’imperatore Carlo V, lasciò il trono imperiale e <strong>di</strong>vise il<br />

regno tra il fratello Fer<strong>di</strong>nando I e il figlio Filippo II, quest’ultimo <strong>di</strong>venne re <strong>di</strong> Spagna, delle colonie, dei<br />

Paesi Bassi e dei posse<strong>di</strong>menti in Italia.<br />

LE GUERRE DI RELIGIONE<br />

Gli anni del suo governo furono carichi <strong>di</strong> tensioni e <strong>di</strong> guerre:<br />

- contro il Portogallo che conquistò insieme a tutte le sue colonie nel 1581<br />

- contro le Fiandre dove lottò contro i protestanti guidati da Guglielmo d’Orange appoggiato<br />

dall’Inghilterra; le Fiandre alla fine risultarono <strong>di</strong>vise in due: le province del Nord, protestanti (oggi<br />

Olanda); le province del Sud, cattoliche (<strong>di</strong>edero vita al Belgio attuale)<br />

- contro l’Inghilterra: sposò Maria Tudor, cattolica, e lottò per riportare l’Inghilterra al cattolicesimo<br />

Filippo II e Maria Tudor <strong>di</strong>edero vita ad anni <strong>di</strong> persecuzioni e accuse <strong>di</strong> eresie.<br />

Morta Maria Tudor, l’Inghilterra fu governata dalla sorellastra Elisabetta I, <strong>di</strong> religione anglicana.<br />

Fece condannare a morte la cugina Maria Stuart, cattolica, regina <strong>di</strong> Scozia, sospettata <strong>di</strong> tramare<br />

contro l’Inghilterra. Filippo II, convinto <strong>di</strong> poterla sconfiggere militarmente, nel 1558 inviò una<br />

flotta spagnola ma venne sconfitto. Da questo momento, la flotta inglese iniziò a dominare, via mare<br />

sulle altre nazioni europee, la corsa alle colonie d’America e presto <strong>di</strong>venne la potenza più forte a<br />

livello mon<strong>di</strong>ale.<br />

- contro la Francia: il 20% della popolazione era <strong>di</strong> fede calvinista (‘ugonotti’ sono chiamati i<br />

protestanti francesi); la Francia sempre più si <strong>di</strong>vise in due:<br />

- protestanti, riuniti attorno alla famiglia del re <strong>di</strong> Borbone e sostenuti dall’Inghilterra<br />

- cattolici, capeggiati dai nobili della famiglia dei Guisa e appoggiati da Filippo II <strong>di</strong> Spagna<br />

Per alcuni decenni ci furono lotte sanguinose e stragi; la più grave avvenne la notte <strong>di</strong> San<br />

Bartolomeo del 24 agosto 1572: erano in corso i festeggiamenti per il matrimonio della sorella del re<br />

<strong>di</strong> Francia; la madre <strong>di</strong> costoro - <strong>di</strong> origini italiane – Caterina de Me<strong>di</strong>ci aveva fatto sposare la figlia<br />

con uno dei capi ugonotti, Enrico <strong>di</strong> Navarra si <strong>di</strong>ce per testimoniare il desiderio <strong>di</strong> una pacificazione<br />

dopo anni <strong>di</strong> guerre civili per motivi religiosi. Ma un attentato contro uno dei capi protestanti<br />

convenuti a Parigi per il matrimonio scatenò una paura <strong>di</strong> ritorsioni contro i cattolici; sembra che la<br />

regina stessa abbia or<strong>di</strong>nato allora <strong>di</strong> uccidere tutti i capi protestanti, circa 300.<br />

Enrico <strong>di</strong> Navarra, sposato con la figlia della regina, si salvò e ad<strong>di</strong>rittura poté salire al trono dopo<br />

aver accettato <strong>di</strong> convertirsi al cristianesimo (la leggenda racconta che abbia detto: “Parigi val bene<br />

una messa”)<br />

LA CRISI DEL SEICENTO<br />

Durante la prima metà del XVII secolo sull’Europa si abbatté una grave crisi demografica ed economica<br />

Cause della crisi:<br />

Carestie, fame, guerre ed epidemie <strong>di</strong> peste causarono un generale calo della popolazione<br />

La caduta della domanda <strong>di</strong> beni <strong>di</strong> consumo determinò il crollo dei prezzi, <strong>di</strong>soccupazione e povertà.<br />

Il declino <strong>di</strong> Spagna e Italia:<br />

La Spagna non aveva saputo investire le ricchezze provenienti dall’America (oro e argento) in nuove<br />

e più moderne attività agricole o manifatturiere.<br />

Quando le miniere americane cominciarono a esaurirsi, la Spagna si avviò verso la decadenza economica e<br />

politica<br />

In Italia, le conseguenze della crisi furono particolarmente dure nel Meri<strong>di</strong>one, in buona parte controllato<br />

dalla Spagna.<br />

L’ascesa <strong>di</strong> Inghilterra, Olanda (e Francia):<br />

Inghilterra e Olanda, in cui vi erano libertà <strong>di</strong> iniziativa e capacità commerciali, avviarono importanti<br />

trasformazioni economiche.<br />

Nella grande proprietà terriera si potenziò l’allevamento degli ovini per la lana e si estesero le colture <strong>di</strong><br />

lino e canapa. Si rifornirono così le manifatture tessili, la cui produzione ebbe un forte incremento.


Fondarono inoltre nuove colonie e <strong>di</strong>vennero potenze commerciali internazionali.<br />

In questo modo, nel corso del Seicento l’Europa acquisisce il primato economico e commerciale<br />

mon<strong>di</strong>ale. Questo è il risultato della conquista coloniale in America, della penetrazione commerciale in<br />

Asia e dello sfruttamento delle risorse in Africa ad opera <strong>di</strong> Inghilterra, Olanda e Francia.<br />

Olanda e Inghilterra fondano le compagnie commerciali <strong>di</strong> navigazione che hanno l’obiettivo <strong>di</strong><br />

sostenere la colonizzazione e <strong>di</strong> esercitare il potere per conto dello Stato nei territori in cui si inse<strong>di</strong>ano.<br />

La Compagnia delle In<strong>di</strong>e orientali, fondata nel 1599, è lo strumento tramite il quale l’Inghilterra<br />

colonizza l’In<strong>di</strong>a.<br />

La Compagnia olandese delle In<strong>di</strong>e orientali, del 1602, è fondata per colonizzare l’Estremo.<br />

Nel 1648 gli olandesi ottennero finalmente l’in<strong>di</strong>pendenza dalla Spagna.<br />

Paese tollerante dal punto <strong>di</strong> vista religioso, l’Olanda <strong>di</strong>ede ospitalità alle minoranze perseguitate d’Europa,<br />

come ebrei, spagnoli e ugonotti francesi, i quali contribuirono al suo sviluppo commerciale ed economico.<br />

Gli Stati sostengono le rispettive compagnie con leggi protezionistiche. L’Atto <strong>di</strong> navigazione inglese del<br />

1651 stabilisce che il commercio con le colonie inglesi è riservato ai mercanti inglesi.<br />

IL COMMERCIO DEGLI SCHIAVI<br />

Nelle colonie americane la manodopera scarseggiava dopo la morte <strong>di</strong> milioni <strong>di</strong> in<strong>di</strong>os nel XVI secolo.<br />

L’Africa <strong>di</strong>venne, allora, il “mercato” da cui attingere la forza lavoro mancante.<br />

Dal Seicento si sviluppò il commercio degli schiavi africani (la tratta) destinati al lavoro nelle piantagioni e<br />

nelle miniere americane.<br />

Il cosiddetto commercio triangolare era il sistema <strong>di</strong> scambi tra Europa, Africa e America nel quale la<br />

“merce” più preziosa era costituita dagli schiavi africani.<br />

LE DIMENSIONI DELLA TRATTA DEGLI SCHIAVI<br />

Tra la metà del XV secolo e il finire del XIX, oltre nove milioni <strong>di</strong> persone furono deportate dall’Africa<br />

nelle Americhe dai mercanti <strong>di</strong> schiavi europei.<br />

LA GUERRA DEI 30 ANNI<br />

- La crisi economica e demografica con cui si<br />

apre il Seicento viene aggravata da un lungo<br />

conflitto: la guerra dei Trent’anni (1618-<br />

1648).<br />

- Scatenata per motivi politici e religiosi, vide<br />

schierati inizialmente l’Impero asburgico<br />

cattolico contro gli Stati tedeschi protestanti.<br />

- In seguito entrarono in guerra pressoché tutte<br />

le potenze europee con conseguenze devastanti soprattutto per la Germania.<br />

Se si tiene conto dei morti nelle fasi<br />

<strong>di</strong> cattura e trasporto, il numero delle<br />

vittime africane della tratta<br />

raggiunge quasi i venti milioni!


La guerra dei Trent’anni (1618-1648) è uno dei conflitti più sanguinosi della storia d'Europa. Alla fine del<br />

conflitto la Francia emergerà come egemone in Europa.<br />

Inizia come guerra <strong>di</strong> religione a causa del tentativo <strong>di</strong> far convertire la Boemia protestante 1616.<br />

Era re <strong>di</strong> Boemia Fer<strong>di</strong>nando II cattolico, figlio dell’imperatore; la nobiltà boema, protestante, reagì alle<br />

imposizioni del re cattolico e alcuni suoi rappresentanti vengono defenestrati a Prega. Questo fatto scatenò la<br />

lunga guerra che si svolge per fasi che prendono il nome dal territorio dove si combattono le principali<br />

battaglie:<br />

- 1618-1623 fase boemo-palatina: le forze cattoliche (Impero, Lega cattolica e Spagna) vincono sui<br />

protestanti boemi e del Palatinato che non volevano riconoscere l'elezione ad imperatore <strong>di</strong><br />

Fer<strong>di</strong>nando II<br />

- 1625-1629 fase danese: vincono ancora le forze cattoliche (Impero e Spagna) sui protestanti<br />

(Danimarca, Paesi Bassi, Inghilterra e Francia) che avevano allargato il conflitto per timore<br />

dell'aumentare del potere asburgico<br />

- 1630-1630 fase svedese: si formano due coalizioni che superano i motivi religiosi, la guerra si<br />

combatte ora per motivi economici: Spagna e Impero contro la Svezia appoggiata dalla Francia e<br />

alcuni principi luterani<br />

- 1635-1648 fase francese: Impero e Spagna vengono sconfitti dalla coalizione <strong>di</strong> Francia, Svezia,<br />

Paesi Bassi e alcuni principi luterani.<br />

Le pessime con<strong>di</strong>zioni economiche della Spagna permettono alla Francia <strong>di</strong> avere la meglio.<br />

Nel1648 si giunge alla pace <strong>di</strong> Westfalia che sancisce la sconfitta dell'Impero e della Spagna.<br />

Alla Francia va il controllo dell'Alsazia e della Lorena, la Svezia controlla gran parte della Pomerania (nord<br />

Germania), le Province Unite <strong>di</strong>vengono in<strong>di</strong>pendenti dalla Spagna.<br />

LA DECADENZA DELLA SPAGNA E DELL’ITALIA<br />

Dopo la guerra, la Spagna è in piena crisi: l’afflusso <strong>di</strong> oro e argento è in forte calo e i costi della guerra<br />

impongono una pesante tassazione.<br />

La politica fiscale opprimente generò numerose rivolte; il Portogallo (che era stato unito alla Spagna nel<br />

1580) si ribellò ed ottenne l’in<strong>di</strong>pendenza nel 1668.<br />

L’Italia, in larga parte dominata dalla Spagna, è in decadenza. Scoppiarono molte rivolte popolari per la<br />

pressione fiscale e l’abbandono in cui la Spagna lasciava i suoi posse<strong>di</strong>menti, dominati ancora dal<br />

latifon<strong>di</strong>smo dei feudatari; le rivolte <strong>di</strong> Palermo e Napoli (guidata da Masaniello), finiscono con una strage.<br />

Emergono però due eccezioni: la Repubblica <strong>di</strong> Venezia e il Ducato <strong>di</strong> Savoia aumentano la loro posizione<br />

politica e il benessere economico.<br />

L’EUROPA ORIENTALE<br />

Nella seconda metà del secolo, nell’Europa nord-orientale emergono due nuovi protagonisti: la Prussia e la<br />

Russia.<br />

- Federico Guglielmo I <strong>di</strong> Hohenzollern è il fondatore della potenza prussiana. Egli porta la<br />

capitale a Berlino; crea un esercito stabile; adotta una politica <strong>di</strong> tolleranza religiosa; dà impulso<br />

all’economia. Adotta cioè tutti quei prncipi che abbiamo visto essere stati alla base della nascita<br />

degli stati moderni (Inghilterra e Francia) nel corso del 1500.<br />

- Con Michele III Romanov la Russia esce dal caos in cui l’aveva lasciata Ivan IV il Terribile. Egli<br />

rafforza l’esercito e riduce il potere dei nobili.<br />

La Russia inizia a espandersi verso il Baltico e la Polonia; a est verso la Siberia; a sud verso il Mar<br />

Nero e il Caucaso, regioni in mano all’Impero ottomano.


L’AVANZATA ASBURGICA PORTA AL DECLINO L’IMPERO TURCO<br />

L’Impero asburgico si estende a<br />

Oriente. Fra il 1683 e il 1699 combatte<br />

contro i turchi che erano arrivati alle<br />

porte <strong>di</strong> Vienna e li respinge. Per<br />

l’Impero<br />

ottomano inizia una lenta, ma<br />

inesorabile decadenza.<br />

Alla fine della guerra l’Austria ottiene<br />

l’Ungheria e parte della penisola<br />

balcanica. Nasce così un nuovo grande<br />

impero multietnico.


L’EVOLUZIONE DELLO STATO MODERNO<br />

DUE MODELLI A CONFRONTO<br />

MONARCHIA ASSOLUTA MONARCHIA PARLAMENTARE: l’Inghilterra<br />

In base ai principi dell’assolutismo lo Stato si<br />

identifica con il sovrano il quale è l’unica fonte<br />

della legge. Per questo la sua autorità è superiore a<br />

ogni altro potere, compresi Chiesa e parlamenti.<br />

Perché l’assolutismo si afferma in buona parte<br />

d’Europa?<br />

- Perché un sovrano forte è in grado <strong>di</strong> garantire<br />

la pace religiosa.<br />

- Perché solo un solido potere centrale assicura<br />

la forza militare necessaria per affermarsi sulla<br />

scena internazionale.<br />

La FRANCIA<br />

La Francia del Seicento è uno Stato unificato e<br />

accentrato, governato da un potere centrale.<br />

I car<strong>di</strong>nali Richelieu e Mazarino – nominati primi<br />

ministri - impongono ai nobili l’autorità del re e<br />

creano una rete <strong>di</strong> funzionari <strong>di</strong>rettamente <strong>di</strong>pendenti<br />

dal governo: gli intendenti.<br />

Alla morte <strong>di</strong> Mazarino, Luigi XIV assume<br />

<strong>di</strong>rettamente il governo, riconduce la nobiltà<br />

all’obbe<strong>di</strong>enza, impone la legge del re e una sola<br />

religione. Il re controlla tutte le istituzioni.<br />

Per controllare la nobiltà, Luigi XIV la allontana<br />

LA PRIMA RIVOLUZIONE INGLESE<br />

In Inghilterra il tentativo della monarchia degli<br />

Stuart <strong>di</strong> instaurare un potere assoluto si scontra con<br />

il Parlamento.<br />

Il contrasto tra re Carlo I Stuart e Parlamento<br />

scatena una guerra civile (1640 – 1649): da una<br />

parte l’aristocrazia e la Chiesa anglicana legate al re;<br />

dall’altra i sostenitori del parlamento, la piccola<br />

nobiltà e la borghesia citta<strong>di</strong>na che non intendevano<br />

rinunciare ai <strong>di</strong>ritti acquisiti con la Magna Charta<br />

Libertatum del 1215.<br />

Dopo una prima fase in cui l’esercito del re – meglio<br />

armato e guidato – segnò una serie <strong>di</strong> vittorie, le<br />

sorti del conflitto cambiarono e furono a favore del<br />

parlamento grazie all’intervento <strong>di</strong> Oliver<br />

Cromwell, un nobile <strong>di</strong> campagna, che organizza un<br />

esercito <strong>di</strong>sciplinato e motivato.<br />

Nel 1649 il re fu ucciso, la monarchia fu abolita,<br />

soppressa la Camera dei Lords e proclamata la<br />

repubblica (“Commonwelth” = bene comune) con a<br />

capo Cromwell.<br />

Cromwell favorì gli interessi economici della<br />

borghesia e dei piccoli e me<strong>di</strong> proprietari terrieri<br />

però in breve tempo trasformò la repubblica in una<br />

<strong>di</strong>ttatura personale.<br />

Dopo la morte <strong>di</strong> Cromwell, il Parlamento restaura


dai propri posse<strong>di</strong>menti e la fa risiedere a Versailles,<br />

alle porte <strong>di</strong> Parigi, ove sorge una fastosa reggia.<br />

Luigi XIV si fa chiamare il “re Sole” perché - sono<br />

le sue parole - “il Sole è la più viva e più bella<br />

immagine <strong>di</strong> un grande monarca”.<br />

In campo religioso Luigi XIV, nel 1685, revoca<br />

l’e<strong>di</strong>tto <strong>di</strong> Nantes e decreta l’espulsione degli<br />

ugonotti (che trovano rifugio in Olanda).<br />

In campo economico, il re fonda le prime<br />

manifatture regie e, per sostenere la produzione<br />

francese, impone dazi doganali sulle importazioni<br />

<strong>di</strong> merci dall’estero.<br />

Per incrementare i commerci, Luigi XIV potenzia la<br />

flotta mercantile e migliora la rete stradale.<br />

Luigi XIV intraprende una politica estera <strong>di</strong> potenza<br />

con una lunga serie <strong>di</strong> guerre (1667-1714).<br />

L’obiettivo <strong>di</strong> Luigi XIV è quello <strong>di</strong> contrastare gli<br />

Asburgo e ingran<strong>di</strong>re territorialmente la Francia.<br />

Le guerre però impoveriscono le casse dello Stato e<br />

provocano malcontento tra la popolazione.<br />

la monarchia con Carlo II Stuart, figlio del re<br />

giustiziato, che governa insieme al Parlamento.<br />

Gli successe Giacomo II che si era convertito al<br />

cattolicesimo: per il timore <strong>di</strong> un ritorno alle guerre,<br />

il parlamento offrì la corona a Maria Stuart, la figlia<br />

<strong>di</strong> Giacomo II; lei era <strong>di</strong> religione protestante ed<br />

aveva sposato Guglielmo d’Orange, governatore<br />

delle province unite d’Olanda.<br />

LA GLORIOSA RIVOLUZIONE<br />

Nel novembre 1688, Guglielmo sbarcò in Inghilterra<br />

e il re Giacomo II dovette rifugiarsi in Francia.<br />

Nel 1689 i sovrani Guglielmo III e Maria II devono<br />

sottoscrivere il Bill of Rights, una “carta dei <strong>di</strong>ritti”<br />

che definisce una nuova forma <strong>di</strong> Stato, la<br />

monarchia parlamentare.<br />

Il potere del re è limitato dal Parlamento e dalle<br />

leggi.<br />

Il Bill of Rights <strong>di</strong>chiara quali sono i <strong>di</strong>ritti che<br />

spettano a tutti gli abitanti del regno (non è perciò<br />

un elenco <strong>di</strong> privilegi <strong>di</strong> pochi come era la Magna<br />

Charta del 1215). Il Bill of Rights prefigura le<br />

moderne costituzioni degli Stati democratici nelle<br />

quali:<br />

- I <strong>di</strong>ritti dei citta<strong>di</strong>ni (uomini e donne) sono<br />

inviolabili<br />

- Chi governa è a sua volta sottoposto alle leggi<br />

- I poteri <strong>di</strong> governare (esecutivo) <strong>di</strong> fare le leggi<br />

(legislativo) e <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care (giu<strong>di</strong>ziario) sono<br />

esercitati da organi <strong>di</strong>versi che agiscono in modo<br />

autonomo, sulla base della legge.

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