Volo dell'anima - La Marga

nascere, ri-appassire. E poi? E poi forse quel seme sarà portato
in un altro giardino, forse più bello o forse no. E lì fiorirà,
sboccerà, nascerà, sarà sempre lo stesso fiore. Forse verrà
innestato in un altro, saranno due semi dentro uno solo. E poi?
Il fiore sarà forse diverso. Ma tu, che fiore sarai, se non
affronti la prova di un altro giardino, l’innesto di un’altra
pianta, l’ardere come fieno dentro un’unica, vaga, lontana,
indefinibile idea? Prato, bosco, giardino e anche deserto, che
cosa conta? Conta il rinascere: ri-essere, ri-vivere, ri-avere
coscienza dell’immenso Dio dentro di te. In ognuno di voi.
Sarai un pioppo, sarai un pino? Un oleandro
pallido e amorfo? Che importa? Non è tanto importante che tu
sia o non sia, ma che tu SIA.
Quel fuscello l’anno prossimo non sarà lo
stesso. La forma sì sarà la stessa, il seme, l’idea. E così sei tu.
Rinascerai mille volte e sarai sempre uguale. Ma se tu qui
concimassi la terra, facessi cadere la pioggia o innaffiassi,
l’erba sarebbe più verde più a lungo. A che servirebbe? Quello
che importa è quell’erba e lei l’anno prossimo sarà qua, forse
allo stesso posto. Ma sarà un’altra, non questa. Così tu, uguale
a te stessa, scavalchi le ere e non cedi.
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