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Scarica il bollettino - Ordine dei medici-chirurghi ed odontoiatri della ...

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NOTIZIE DALLA FACOLTÀ MEDICA...<br />

La Valutazione degli Studenti. L’esperienza decennale<br />

di un gruppo di Docenti del Corso di Laurea in<br />

M<strong>ed</strong>icina e Chirurgia, <strong>della</strong> nostra Università.<br />

La crisi finanziaria <strong>ed</strong> economica che <strong>il</strong> Paese sta vivendo,<br />

coincide, non a caso, con la grave crisi dell’Università, di<br />

cui la Società sembra aver preso coscienza, e ci costringe<br />

a chi<strong>ed</strong>erci: “che tipo di Università”, e quindi anche “che<br />

tipo di Società”, e di futuro per i nostri giovani vogliamo.<br />

La proposta fondamentale che viene fatta a noi Docenti è<br />

quella dell’Università-Azienda. Per questo motivo, si sta<br />

tentando di ripensare la didattica e la valutazione secondo<br />

un sistema (debiti, cr<strong>ed</strong>iti, incentivi, moduli) che, nel<br />

linguaggio, tradisce un’idea di Università-Azienda, in cui i<br />

Docenti, per ora, si chiamano ancora docenti, ma in cui<br />

studenti e studentesse sono già pensati come “utenti” o<br />

“clienti”.<br />

Le nostre azioni sono lo specchio delle nostre cr<strong>ed</strong>enze.<br />

Gli approcci didattici usati dai Docenti, non sfuggono a<br />

questa “regola”. È da aspettarsi, quindi, che le pratiche didattiche,<br />

adottate dai Docenti, siano coerenti con le loro<br />

cr<strong>ed</strong>enze, relativamente: a cosa sia l’apprendimento, a<br />

come le persone apprendono <strong>ed</strong> a come, conseguentemente,<br />

i Docenti debbano insegnare. Nella realtà del nostro<br />

Paese, i modelli didattici, che ogni Docente ha fatto<br />

propri, sono quelli trasmessi a lui da coloro che sono stati<br />

i suoi insegnanti quando, come studente, ha frequentato<br />

i diversi corsi. Questo tipo di (non)formazione è stato<br />

funzionale al modello (statico) di formazione, prevalentemente<br />

“trasmissivo”. Per un cambiamento <strong>della</strong> didattica,<br />

è necessario, prioritariamente, “sfidare” le teorie<br />

implicite, che ogni Docente porta con sé, indicando <strong>il</strong> processo<br />

di costruzione e riorganizzazione <strong>dei</strong> modelli concettuali<br />

personali, facendo ricorso ad un metodo e ad una<br />

tipologia di insegnamento <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e oggettivi, frutto<br />

delle conoscenze derivate dalle discipline che studiano la<br />

materia (p<strong>ed</strong>agogia, docimologia etc).<br />

In questo contesto, più generale, si inserisce <strong>il</strong> problema<br />

<strong>della</strong> valutazione dell’apprendimento degli studenti, durante<br />

<strong>ed</strong> alla fine del loro percorso formativo (esame di<br />

ab<strong>il</strong>itazione) e, prima ancora, delle modalità di selezione<br />

per l’ammissione ai Corsi di Laurea a numero chiuso.<br />

Dal 2000, nel Corso di Laurea in M<strong>ed</strong>icina e Chirurgia <strong>della</strong><br />

nostra Università, un gruppo di 12 Docenti si è trovato<br />

ad insegnare i contenuti <strong>della</strong> “vecchia Patologia M<strong>ed</strong>ica”,<br />

vale a dire le patologie degli organi <strong>ed</strong> apparati, integrati<br />

attraverso <strong>il</strong> comune denominatore <strong>della</strong> fisiopatologia<br />

e <strong>della</strong> metodologia cliniche, in un Corso denominato:<br />

Corso Integrato di Fisiopatologia Clinica e Patologia M<strong>ed</strong>ica<br />

d’Organo <strong>ed</strong> Apparato. Naturalmente, questo insegnamento,<br />

che si svolge in tre semestri, a cavallo fra <strong>il</strong><br />

terzo <strong>ed</strong> <strong>il</strong> quarto anno, e che, in Italia, è proposto, con<br />

questa modalità, solo a Trieste, ha posto, fin dall’inizio,<br />

una serie di difficoltà, a partire dalle modalità di una effettiva<br />

integrazione fra i vari insegnamenti, per finire con<br />

le proc<strong>ed</strong>ure per una valutazione sostenib<strong>il</strong>e (sia dai Docenti<br />

che dagli Studenti) <strong>ed</strong> efficace, tenuto conto dell’alto<br />

numero <strong>dei</strong> Docenti. L’integrazione è stata raggiunta partendo<br />

dal primo livello, costituito dalle classiche lezioni<br />

frontali, ma strutturate su un programma ben definito e<br />

comune, passando ad un secondo livello, costituito da lezioni,<br />

svolte a più voci, su temi a cavallo fra le varie “specialità”<br />

(ad es. l’am<strong>il</strong>oidosi, le complicanze del diabete),<br />

per continuare con esercitazioni, a piccoli gruppi, con tutore,<br />

mirate alla soluzione di problemi clinici e, per finire,<br />

con <strong>il</strong> tirocinio pratico presso i reparti.<br />

La valutazione ha costituito, fin dall’inizio, stimolo per una<br />

approfondita discussione, fra noi Docenti, e ha portato<br />

alla decisione di proc<strong>ed</strong>ere alla valutazione finale <strong>della</strong><br />

preparazione degli studenti, in due fasi: una prima costituita<br />

da 120 test (10 per ogni disciplina) a scelta multipla<br />

(quattro scelte, una o più corrette), tesa a stab<strong>il</strong>ire <strong>il</strong> grado<br />

di conoscenza sulla patologia compresa nel programma,<br />

seguita da un colloquio orale che mira a: valutare la<br />

capacità dello studente di seguire un ragionamento clinico,<br />

chiarire dubbi, emersi dalla correzione <strong>dei</strong> test, dimostrare<br />

le attitudini comportamentali dell’esaminando.<br />

Proprio sulla base dell’esperienza maturata, avendo avuto<br />

in questi anni l’onore di coordinare <strong>il</strong> gruppo di validissimi<br />

e carissimi Colleghi, che insegnano in questo corso,<br />

farò alcune riflessioni sul tema <strong>della</strong> valutazione <strong>della</strong> preparazione<br />

degli studenti di <strong>m<strong>ed</strong>ici</strong>na.<br />

Quale valutazione, innanzitutto: priv<strong>il</strong>egiarne una implicita<br />

o una esplicita? La valutazione è implicita se si proc<strong>ed</strong>e<br />

ad un giudizio soggettivo che ha, come riferimento,<br />

l’esperienza personale e la propria sensib<strong>il</strong>ità, senza, necessariamente,<br />

dichiarare i criteri ai quali ci si intende riferire.<br />

La valutazione è esplicita quando, invece, i criteri<br />

dell’apprendimento e del giudizio sono preventivamente<br />

definiti e resi pubblici.<br />

Le prove oggettive (test, altrimenti detti quiz) sono strumenti<br />

di misura, in grado di limitare la soggettività <strong>della</strong><br />

correzione e, di conseguenza, migliorare la valutazione<br />

<strong>dei</strong> risultati. Secondo una opinione di non pochi Docenti,<br />

<strong>il</strong> test è uno <strong>dei</strong> tanti cascami <strong>della</strong> nostra dipendenza<br />

culturale dagli Stati Uniti, che si sta diffondendo, anche se<br />

con molta difficoltà, come strumento di valutazione, anche<br />

nel Corso di Laurea in M<strong>ed</strong>icina e Chirurgia <strong>della</strong> nostra<br />

Città, proprio quando negli Stati Uniti, si sta, invece,<br />

timidamente cominciando a far ricorso alla comp<strong>il</strong>azione<br />

di un tema, per selezionare l’accesso degli Studenti ai<br />

Corsi di Laurea. La formazione, che ha ricevuto chi di noi<br />

si è laureato nel secolo scorso, si è basata su una valutazione,<br />

che, spesso, non aveva a monte nessuno studio serio<br />

<strong>ed</strong> era completamente affidata alla soggettività degli<br />

insegnanti, con le ovvie conseguenze, a volte, anche deleterie.<br />

Per questo motivo, negli ultimi anni, si è tentato di<br />

migliorare la didattica introducendo, nel sistema di valutazione<br />

dello studente, i test. È molto più corretto definirli<br />

così, anziché quiz, perché <strong>il</strong> quiz riguarda <strong>il</strong> mondo degli<br />

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