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Scarica il bollettino - Ordine dei medici-chirurghi ed odontoiatri della ...

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Esaminando i punti relativi del codice possiamo trovare alcune<br />

risposte a queste problematiche.<br />

L’Articolo 3 del Capo IV si intitola appunto “Prescrizione e<br />

trattamento terapeutico”, <strong>ed</strong> inizia recitando:<br />

“La prescrizione di un accertamento diagnostico e/o terapia<br />

impegna la diretta responsab<strong>il</strong>ità professionale <strong>ed</strong><br />

etica del m<strong>ed</strong>ico e non può che far seguito a una diagnosi<br />

circostanziata o quantomeno, a un fondato sospetto<br />

diagnostico”.<br />

Questo punto riporta alla ribalta la responsab<strong>il</strong>ità del m<strong>ed</strong>ico<br />

nel suo agire quotidiano in scienza.<br />

Continua quindi:<br />

“... È riconosciuta autonomia nella programmazione, nella<br />

scelta e nella applicazione di ogni presidio diagnostico<br />

e terapeutico, anche in regime di ricovero” ma puntualizza<br />

“fatta salva la libertà del paziente di rifiutarla e di assumersi<br />

la responsab<strong>il</strong>ità del rifiuto stesso”. Ed è proprio<br />

in questo punto che entra per la prima volta la libertà del<br />

paziente, chiaramente espressa, di rifiutare una diagnosi<br />

o una terapia, ma <strong>il</strong> codice ribadisce che è <strong>il</strong> paziente<br />

stesso che si assume la responsab<strong>il</strong>ità <strong>della</strong> scelta.<br />

I casi di Piergiorgio Welby <strong>ed</strong> Eluana Englaro recentemente<br />

balzati all’attenzione <strong>dei</strong> m<strong>ed</strong>ia riportano in evidenza<br />

la necessità che la volontà del paziente sia certa e<br />

documentata.<br />

Proseguendo nell’analisi dell’articolo 13 al m<strong>ed</strong>ico vengono<br />

“vietate l’adozione e la diffusione di terapie e di<br />

presidi diagnostici non provati scientificamente o non<br />

supportati da adeguata sperimentazione e documentazione…”<br />

Ed inoltre “in nessun caso <strong>il</strong> m<strong>ed</strong>ico dovrà acc<strong>ed</strong>ere a richieste<br />

del paziente in contrasto con i principi di scienza<br />

e coscienza allo scopo di compiacerlo, sottraendolo ad<br />

efficaci cure disponib<strong>il</strong>i” si ribadisce quindi la centralità si<br />

del paziente ma anche del m<strong>ed</strong>ico quale tutore <strong>della</strong> salute<br />

delle persone che si affidano a lui.<br />

Gli articoli 16 e 17 affrontano in maniera chiara l’accanimento<br />

diagnostico-terapeutico e dell’eutanasia, temi<br />

quanto mai attuali:<br />

Articolo 16 - Accanimento diagnostico-terapeutico<br />

“Il m<strong>ed</strong>ico, anche tenendo conto delle volontà del paziente<br />

laddove espresse, deve astenersi dall’ostinazione in<br />

trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa<br />

fondatamente attendere un beneficio per la salute del<br />

malato e/o un miglioramento <strong>della</strong> qualità <strong>della</strong> vita”. Ritorna<br />

quindi <strong>il</strong> concetto <strong>della</strong> libertà di scelta del paziente,<br />

ma anche <strong>della</strong> necessità che questa sia stata espressa<br />

<strong>ed</strong> inoltre l’invito al m<strong>ed</strong>ico a decidere, sempre in<br />

scienza e coscienza, valutando l’efficacia delle sue scelte<br />

sempre nell’interesse <strong>della</strong> persona.<br />

Articolo 17 Eutanasia: “Il m<strong>ed</strong>ico, anche su richiesta, del<br />

malato, non deve effettuare nÈ favorire trattamenti finalizzati<br />

a provocarne la morte”. Questo ultimo articolo si<br />

commenta da solo.<br />

Come osservazione risulta molto spesso diffic<strong>il</strong>e distinguere<br />

correttamente <strong>il</strong> confine fra la cura m<strong>ed</strong>ica e l’accanimento<br />

terapeutico. È qui che entra in campo <strong>il</strong> fondamento<br />

<strong>della</strong> cultura m<strong>ed</strong>ica ossia l’agire in scienza e<br />

coscienza, è <strong>il</strong> m<strong>ed</strong>ico che di volta in volta deve decidere.<br />

Nel titolo III Rapporti con <strong>il</strong> cittadino <strong>il</strong> codice affronta in<br />

maniera dettagliata i rapporti che <strong>il</strong> m<strong>ed</strong>ico deve tenere<br />

con <strong>il</strong> paziente.<br />

Fra questi nel Capo II Doveri del m<strong>ed</strong>ico e diritti del cittadino<br />

l’articolo 27 sancisce la “Libera scelta del m<strong>ed</strong>ico e<br />

del luogo di cura” che “…costituisce <strong>il</strong> fondamento del<br />

rapporto tra m<strong>ed</strong>ico e paziente.”<br />

Il Capo III si occupa di Doveri di assistenza.<br />

L’articolo 32 recita appunto:<br />

“Il m<strong>ed</strong>ico deve impegnarsi a tutelare <strong>il</strong> minore, l’anziano<br />

e <strong>il</strong> disab<strong>il</strong>e, in particolare quando ritenga che l’ambiente,<br />

fam<strong>il</strong>iare o extrafam<strong>il</strong>iare, nel quale vivono, non sia sufficientemente<br />

sollecito alla cura <strong>della</strong> loro salute…”<br />

Viene posta particolare attenzione al minore “<strong>il</strong> m<strong>ed</strong>ico<br />

deve adoperarsi, in qualsiasi circostanza, perchè <strong>il</strong> minore<br />

possa fruire di quanto necessario per un armonico sv<strong>il</strong>uppo<br />

psico-fisico” <strong>ed</strong> aggiunge “… all’anziano e al disab<strong>il</strong>e<br />

siano garantite qualità e dignità di vita” e lo si invita “…in<br />

caso di opposizione <strong>dei</strong> legali rappresentanti alla necessaria<br />

cura <strong>dei</strong> minori e degli incapaci, deve ricorrere alla<br />

competente autorità giudiziaria”.<br />

Il Capo IV si occupa di Informazione e consenso.<br />

L’articolo 33 tratta l’informazione al cittadino e in maniera<br />

dettagliata impone al m<strong>ed</strong>ico delle regole comportamentali:<br />

“Il m<strong>ed</strong>ico deve fornire al paziente la più idonea informazione<br />

sulla diagnosi, sulla prognosi, sulle prospettive e le<br />

eventuali alternative diagnostico-terapeutiche e sulle prev<strong>ed</strong>ib<strong>il</strong>i<br />

conseguenze delle scelte operate.<br />

Il m<strong>ed</strong>ico dovrà comunicare con <strong>il</strong> soggetto tenendo conto<br />

delle sue capacità di comprensioni, al fine di promuovere<br />

la massima partecipazione alle scelte decisionali e<br />

l’adesione alle proposte diagnostico- terapeutiche” viene<br />

quindi sancita quella che viene comunemente definita<br />

l’alleanza terapeutica con <strong>il</strong> paziente fondamento <strong>della</strong><br />

attuale <strong>m<strong>ed</strong>ici</strong>na.<br />

L’articolo prosegue:<br />

“Ogni ulteriore richiesta di informazione del cittadino deve<br />

essere soddisfatta.”<br />

“… le informazioni riguardanti prognosi gravi o infauste o<br />

tali da poter procurare preoccupazione e sofferenza alla<br />

persona, devono essere fornite con prudenza, usando<br />

terminologia non traumatizzanti e senza escludere elementi<br />

di speranza”.<br />

In questo articolo si invita ad umanizzare <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e<br />

la comunicazione con <strong>il</strong> paziente ma soprattutto a non<br />

omettere temi di speranza. In questo punto si esprime la<br />

ricerca dell’empatia con <strong>il</strong> paziente che deve sempre ispirare<br />

l’azione del m<strong>ed</strong>ico.<br />

Ed infine per ribadire <strong>il</strong> rispetto <strong>della</strong> volontà del paziente:<br />

“La documentata volontà <strong>della</strong> persona assistita di<br />

non essere informata o di delegare ad altro soggetto l’informazione<br />

deve essere rispettata” ricordando però che la<br />

volontà deve essere si rispettata ma anche documentata.<br />

L’articolo 34 esplicita ulteriormente <strong>il</strong> problema dell’informazione<br />

a terzi e qui ritorna <strong>il</strong> riferimento alle persone indicate<br />

alla raccolta delle informazioni: “L’informazione a<br />

terzi presuppone <strong>il</strong> consenso esplicitamente espresso dal<br />

paziente…..in caso di paziente ricoverato, <strong>il</strong> m<strong>ed</strong>ico deve<br />

raccogliere gli eventuali nominativi delle persone preliminarmente<br />

indicate dallo stesso a ricevere la comunicazione<br />

<strong>dei</strong> dati sensib<strong>il</strong>i.” È da far r<strong>il</strong>evare come anche in<br />

questo articolo <strong>il</strong> consenso deve essere esplicitamente<br />

espresso e devono essere chiaramente indicate le persone<br />

di riferimento.<br />

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