Scarica il bollettino - Ordine dei medici-chirurghi ed odontoiatri della ...
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... E L’ARTICOLO DEL PRESIDENTE CAO<br />
Cari Colleghi<br />
è la mia prima “uscita” quale neo-Presidente CAO di Trieste<br />
e, come di prassi si impongono alcuni ringraziamenti<br />
che per altro, pur avendoli già fatti ad personam, sento <strong>il</strong><br />
piacere di ufficializzare da questo <strong>bollettino</strong>. Ovviamente<br />
un grazie a tutti coloro che hanno sostenuto e votato questa<br />
squadra. Una fiducia che cercheremo di non tradire<br />
impegnandoci nel compito assegnatoci con serietà ma<br />
anche con serenità, senza “ sbracamenti “ od inut<strong>il</strong>i irrigidimenti,<br />
del resto <strong>il</strong> momento poco spazio lascia a colpi di<br />
teatro e protagonismi. Un grazie autentico al past-President<br />
dott. Celato non solo per l’impegno profuso in tre<br />
mandati, ma per la capacità avuta di riuscire a presentare<br />
la categoria come affidab<strong>il</strong>e e cr<strong>ed</strong>ib<strong>il</strong>e e per l’ab<strong>il</strong>ità<br />
d’aver fatto capire a (quasi) tutti, come tutto ciò che riguarda<br />
l’<strong>odontoiatri</strong>a fa riferimento alla Commissione<br />
Odontoiatri. Qui mi fermo non per mancanza di soggetti<br />
ma per evitare t<strong>ed</strong>iosi elenchi o imbarazzanti dimenticanze.<br />
Accanto ai ringraziamenti pongo gli auguri, al nuovo<br />
Consiglio dell’<strong>Ordine</strong>, al suo Presidente dott. Pandullo, al<br />
nuovo Direttore del <strong>bollettino</strong> prof. Melato, a noi stessi.<br />
Esaurite le formalità (e mi scuso se in maniera un po’<br />
spiccia), approfitterei dello spazio concesso alla Commissione,<br />
per affrontare alcuni argomenti (per <strong>il</strong> momento<br />
solo uno) che mi pare necessitino di alcune puntualizzazioni.<br />
Incomincerei con la pubblicità sanitaria. Ricevo segnalazioni,<br />
lamentele, quesiti.<br />
V<strong>ed</strong>iamo di chiarire un po’ le cose.<br />
Nel 1985 esce la Direttiva Comunitaria 450/85 che regolamenta<br />
la pubblicità ingannevole. L’Italia emana la<br />
175/92 che pone limiti alla pubblicità sanitaria, e già da<br />
questo “ adeguamento “ avvenuto 7 anni dopo appare <strong>il</strong><br />
conflitto tra l’impostazione del legislatore comunitario<br />
(più pubblicità = più concorrenza = più vantaggi per <strong>il</strong> paziente<br />
per cui tutto si può dire tranne ciò che crea inganno<br />
o concorrenza sleale) e quello italiano (etica dignità<br />
professionale innanzitutto, per cui è tutto vietato tranne<br />
casi particolari e normati). Neanche a dirlo la linea vincente<br />
è quella europea, per cui arriva nel 2006 <strong>il</strong> così detto<br />
Decreto Bersani (233/06), convertito poi in legge<br />
248/06 in cui esplicitamente si abrogano i divieti anche<br />
parziali di pubblicizzare titoli, specializzazioni, caratteristiche<br />
del servizio offerto, prezzi e costi complessivi.<br />
Spetta all’<strong>Ordine</strong> e rispettivamente alla Commissione <strong>il</strong><br />
controllo <strong>della</strong> trasparenza e <strong>della</strong> veridicità di quanto affermato,<br />
inoltre dal 1 gennaio 2007 devono ritenersi decadute<br />
tutte le norme in contrasto con la 248 (quindi anche<br />
la 175 <strong>ed</strong> <strong>il</strong> codice deontologico). Il 15 dicembre 2006<br />
la FNOMCeO emana allora nuove linee guida in materia<br />
pubblicitaria ribadendo l’obbligo di autorizzazione preventiva.<br />
Il 17 gennaio 2007 la Cassazione con la sentenza<br />
625/07 afferma che la 175 è decaduta <strong>ed</strong> <strong>il</strong> 29 gennaio<br />
2007 <strong>il</strong> Garante Concorrenza di Mercato invita la<br />
FNOMCeO ad emanare nuove disposizioni, viene allora<br />
scritta la delibera 53 in cui si riprendono i punti affermati<br />
nelle linee guida del 15 dicembre, ma sparisce l’obbligo<br />
di autorizzazione preventiva. Il 17 dicembre 2007 <strong>il</strong> Ministero<br />
<strong>della</strong> Salute sancisce ulteriormente l’abrogazione<br />
<strong>della</strong> 175, passa quindi l’impostazione “europea“ che la<br />
pubblicità è ammessa se non è ingannevole.<br />
Allo stato <strong>dei</strong> fatti dunque abbiamo una serie di certezze<br />
ma anche molti dubbi interpretativi, che aspettano risposta.<br />
È chiaro che risulta OBBLIGATORIO nome, cognome,<br />
titolo, indirizzo, ma su internet devo anche comunicare<br />
ragione sociale, <strong>Ordine</strong> Professionale e numero di<br />
iscrizione, ab<strong>il</strong>itazione (dove e quando), autocertificazione<br />
rispetto linee guida, P.I., estremi autodichiarazione all’<strong>Ordine</strong>/Commissione,<br />
eventuali domini nazionale/europei.<br />
Come si v<strong>ed</strong>e c’è la volontà del Legislatore di garantire<br />
l’informazione, più che la pubblicità. Ecco allora che i<br />
titoli se “istituzionali“ sono accettati, se non riconosciuti<br />
vanno presi con le pinze per evitare fraintendimenti (una<br />
cosa è avere la specialità di ortodonzia, altro è aver fatto<br />
corsi con noti capiscuola o aver frequentato <strong>il</strong> loro studio,<br />
<strong>il</strong> che si può dire, ma senza spacciarsi per specialista), si<br />
possono cioè anche citare discipline specialistiche praticate,<br />
ma chiarendo <strong>il</strong> proprio percorso formativo.<br />
Particolare è poi la posizione delle strutture sanitarie<br />
complesse che possono fare un elenco delle branche presenti<br />
con affianco i nomi del sanitario responsab<strong>il</strong>e. Anche<br />
<strong>il</strong> singolo professionista può elencare le prestazioni erogate<br />
solo però se è lui ad erogarle, può inoltre elencare i<br />
presidi presenti e le attrezzature. Si può anche segnalare<br />
la presenza di collaboratori e, attenzione, eventuali rapporti<br />
di convenzionamento con associazioni di mutualità<br />
volontaria data come pacifica. Si può molto, forse anche<br />
troppo per <strong>il</strong> nostro modo di v<strong>ed</strong>ere, ma lo scopo è proprio<br />
quello di mettere l’utente (per molti continuerà ad essere<br />
<strong>il</strong> paziente), nelle condizioni di fare una scelta consapevole<br />
del proprio curante.<br />
Ci sono ovviamente <strong>dei</strong> limiti, come la pubblicità ingannevole<br />
e quella surrettizia. Quella ingannevole può essere<br />
anche omissiva. In altre parole se io dico di usare tecniche<br />
implantari di carico imm<strong>ed</strong>iato, uso un termine codificato<br />
per <strong>il</strong> professionista, ma non per <strong>il</strong> paziente, devo<br />
allora chiarire che esiste un tempo di attesa, altrimenti<br />
si è autorizzati a cr<strong>ed</strong>ere che entro <strong>ed</strong>entulo <strong>ed</strong> esco in<br />
giornata con una dentatura fissa, e se parlo di post<br />
estrattivi se non mi si dice che non sempre sono possib<strong>il</strong>i,<br />
potrei essere portato a cr<strong>ed</strong>ere che qualsiasi siano le<br />
condizioni del dente che <strong>il</strong> professionista mi estrae, potrà<br />
SEMPRE applicarmi un impianto. Egualmente è impegnativo<br />
garantire l’assenza di dolore per ogni trattamento e<br />
così dicendo (visto). Lo stesso criterio si applica sulle tariffe.<br />
Vige la logica <strong>della</strong> trasparenza.<br />
Se io pubblicizzo un prezzo per impianto + coroncina,<br />
non posso poi conteggiare anestesia, suture, applicazione<br />
vite di guarigione ecc. a parte, in quanto questi sono<br />
passaggi ineludib<strong>il</strong>i per arrivare al lavoro finito, quindi lo<br />
devo specificare. Molto sim<strong>il</strong>e è la pubblicità surrettizia, in<br />
cui si abusa <strong>della</strong> buona f<strong>ed</strong>e altrui per tacere fatti essenziali.<br />
Un tipico esempio sono gli articoli a pagamento,<br />
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