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Cenni su profili civilistici nel trasferimento di immobili - Economia

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- che il ven<strong>di</strong>tore sia un “impren<strong>di</strong>tore” od una “cooperativa e<strong>di</strong>lizia”,<br />

in<strong>di</strong>pendentemente dal fatto che i lavori <strong>di</strong> realizzazione dell’immobile siano<br />

eseguiti dal ven<strong>di</strong>tore o affidati in appalto o comunque eseguiti da terzi;<br />

- che l’acquirente sia una “persona fisica” 20 ;<br />

- che per l’immobile oggetto della compraven<strong>di</strong>ta sia già stato richiesto il<br />

permesso <strong>di</strong> costruire per i lavori <strong>di</strong> realizzazione dell’immobile stesso 21 ma tali<br />

lavori debbano ancora iniziare o comunque non siano ancori ultimati “versando<br />

in sta<strong>di</strong>o tale da non consentire ancora il rilascio del certificato <strong>di</strong> agibilità” 22 ;<br />

20 Sul punto vi è in dottrina chi sostiene che l’espressione “persona fisica” debba essere equiparata a quella<br />

del “con<strong>su</strong>matore” <strong>di</strong> cui oggi all’art. 3 del Co<strong>di</strong>ce del con<strong>su</strong>mo (D.Lgs. 06.09.2005, n. 206, come da<br />

ultimo mo<strong>di</strong>ficata dall’art. 3, D.Lgs. 23.10.2007, n. 221), e cioè a “la persona fisica che agisce per scopi<br />

estranei all’attività impren<strong>di</strong>toriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta”, e ciò<br />

anche in considerazione del fatto che il D.Lgs. 122/2005 è normativa volta a tutelare un contraente<br />

considerato “debole” (il compratore) rispetto ad un contraente considerato “forte” (il ven<strong>di</strong>tore), e quin<strong>di</strong><br />

non sarebbe meritevole <strong>di</strong> tutela un soggetto che, pur persona fisica, stipuli il contratto con il ven<strong>di</strong>tore<br />

<strong>nel</strong>l’esercizio della <strong>su</strong>a attività lavorativa (v. ad esempio, Costola, Verso nuove forme <strong>di</strong> tutela degli<br />

acquirenti <strong>di</strong> <strong>immobili</strong> da costruire, in Stu<strong>di</strong>um iuris, 2004, p. 1495).<br />

In senso favorevole, invece, alla interpretazione letterale, che come tale non fa coincidere la persona fisica<br />

con quella del con<strong>su</strong>matore, ma comprende qualunque persona fisica in<strong>di</strong>pendentemente dalla veste <strong>di</strong><br />

volta as<strong>su</strong>nta, milita la maggior parte dei commentatori (Petrelli, Gli acquisti <strong>di</strong> <strong>immobili</strong> da costruire, In<br />

Letture notarili, Ipsoa, 2005, p. 40 e ss.; Sicchiero, La tutela degli acquirenti d’<strong>immobili</strong> da costruire,<br />

Cedam, 2005, p. 51 e ss.; in senso prudenzialmente analogo anche Rizzi, Stu<strong>di</strong>o n. 5813/C del Consiglio<br />

Nazionale del Notariato, 2005, <strong>su</strong> www.notariato.it).<br />

21 In dottrina si <strong>di</strong>scute se si debba estendere anche alle ristrutturazioni e<strong>di</strong>lizie l’applicazione della normativa<br />

del D.Lgs. 122/2005; parte della dottrina ritiene ingiustificato <strong>di</strong>fferenziare tra ipotesi e<strong>di</strong>lizie <strong>di</strong>verse,<br />

sempre però che per esse occorra un titolo e<strong>di</strong>lizio abilitativo e sia necessario il rilascio <strong>di</strong> certificato <strong>di</strong><br />

agibilità (v. De Nova, la garanzia fideiussoria del costruttore all’acquirente per la restituzione, in Atti del<br />

convegno Para<strong>di</strong>gma, Milano, 14.04.2005; Petrelli, Gli acquisti <strong>di</strong> <strong>immobili</strong> da costruire, in Letture<br />

notarili, Ipsoa, 2005, p. 36 e ss); altra parte della dottrina sostiene che la normativa debba applicarsi<br />

analogicamente solo alle c.d. ristrutturazioni “maggiori”, cioè ad interventi “rivolti a trasformare gli<br />

organismi e<strong>di</strong>lizi me<strong>di</strong>ante un insieme sistematico <strong>di</strong> opere” e che “portino ad un organismo e<strong>di</strong>lizio in<br />

tutto o in parte <strong>di</strong>verso da quello precedente e che comportino aumento <strong>di</strong> unità, mo<strong>di</strong>fiche del volume,<br />

della sagoma, dei prospetti o delle <strong>su</strong>perfici, ovvero se in zona A mutamento della destinazione d’uso”,<br />

secondo quanto previsto dagli artt. 3, c. 1, lett. d) e 10, c. 1, lett. c), D.P.R. 380/2001 (Testo unico<br />

<strong>su</strong>ll’e<strong>di</strong>lizia) (v. Rizzi,, Stu<strong>di</strong>o n. 5813/C del Consiglio Nazionale del Notariato, 2005, <strong>su</strong><br />

www.notariato.it); altra parte ancora della dottrina, invece, sostiene la non esten<strong>di</strong>bilità della applicazione<br />

fuori dal caso <strong>di</strong> interventi e<strong>di</strong>lizi necessitanti del permesso <strong>di</strong> costruire, in quanto giustificato dal fatto che<br />

la normativa riguarderebbe solo <strong>immobili</strong> inesistenti e totalmente da costruire (v. Sicchiero, La tutela degli<br />

acquirenti d’<strong>immobili</strong> da costruire, Cedam, 2005, p. 120 e ss.).<br />

22 Al riguardo parte della dottrina sostiene che – ai fini della determinazione dell’ambito <strong>di</strong> applicazione della<br />

normativa – rientrerebbero tutti i contratti stipulati sino al momento in cui l’immobile si trovi <strong>di</strong> fatto <strong>nel</strong>lo<br />

“sta<strong>di</strong>o” che permetterebbe la richiesta <strong>di</strong> rilascio del certificato <strong>di</strong> agibilità, in<strong>di</strong>pendentemente dal fatto<br />

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