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il reperto archeologico, dallo scavo all'esposizione - PortaleRagazzi.it

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IL CITTADINO IN ARMI<br />

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI<br />

SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA DELLA TOSCANA<br />

SEZIONE DIDATTICA<br />

C 4-4<br />

Il congedo dell'opl<strong>it</strong>a dalla famiglia e la partenza per la battaglia<br />

Nella ceramica attica le rappresentazioni relative al congedo di un guerriero dalla famiglia<br />

superano complessivamente quelle che presentano opl<strong>it</strong>i in azione sul campo di battaglia, e si articolano<br />

in varie scene: la consegna delle armi; l’applicazione degli schinieri; la preparazione del carro; la<br />

partenza del guerriero sopra un carro, rappresentato di prof<strong>il</strong>o o di prospetto; la partenza a cavallo;<br />

l’extispicio; la partenza a piedi; la libagione; guerrieri che raccolgono o recidono una ciocca di capelli.<br />

La formulazione originaria di alcune delle rappresentazioni sopra ricordate (così per la consegna<br />

delle armi, per quella del guerriero che indossa uno schiniere, per la partenza su carro) non si deve ai<br />

ceramografi ateniesi, ma trova precedenti nell’arte corinzia del VII secolo. La loro comparsa<br />

nell’iconografia attica, inoltre, non è simultanea; le attestazioni note dell’extispicio, per esempio,<br />

rientrano fra le più tarde.<br />

E’ degno d’interesse che di una parte r<strong>il</strong>evante delle s<strong>it</strong>uazioni considerate esistano testimonianze<br />

anteriori alla metà del VI secolo, recanti iscrizioni che identificano i personaggi con figure attinte al<br />

m<strong>it</strong>o. Almeno le prime tre scene sopra ricordate (consegna delle armi, applicazione degli schinieri,<br />

preparazione del carro) risultano legate ad Ach<strong>il</strong>le: magari, perché si tratta dell’eroe principale<br />

dell’Iliade, la cui popolar<strong>it</strong>à era forse inferiore solo a quella di Eracle (gli Ateniesi avevano fam<strong>il</strong>iar<strong>it</strong>à<br />

con i poemi epici, provata per esempio dal fatto che Ipparco, <strong>il</strong> figlio di Pisistrato, introdusse la<br />

rec<strong>it</strong>azione di poemi omerici nelle Panatenee [Platone, Ipparco 228 b-c]). In immagini di partenza su<br />

carro con <strong>il</strong> veicolo rappresentato di prospetto, le possib<strong>il</strong><strong>it</strong>à sono diverse: incontriamo infatti,<br />

identificati tram<strong>it</strong>e iscrizioni, non solo Ach<strong>il</strong>le ma anche Ettore, Diomede e altri eroi.<br />

Le rappresentazioni in cui le figure non sono indicate per nome possono rinviare, sull’esempio<br />

degli ‘archetipi’ m<strong>it</strong>ici sopra ricordati, alla sfera m<strong>it</strong>ica, oppure a s<strong>it</strong>uazioni della v<strong>it</strong>a d’ogni giorno,<br />

ponendo in tal caso in risalto <strong>il</strong> c<strong>it</strong>tadino pronto a indossare le armi per difendere la famiglia e la c<strong>it</strong>tà<br />

natia.<br />

L’equipaggiamento del c<strong>it</strong>tadino-guerriero, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dall’elmo, dalla corazza, dagli schinieri,<br />

dalla lancia e <strong>dallo</strong> scudo circolare (hòplon), è quello caratteristico dell’opl<strong>it</strong>a addestrato a combattere<br />

nella falange, la formazione m<strong>il</strong><strong>it</strong>are tipica del tempo. Quanto alle figure che simboleggiano la famiglia,<br />

si può immaginare che <strong>il</strong> personaggio anziano rappresenti la precedente generazione di c<strong>it</strong>tadini-soldati,<br />

che trasmette <strong>il</strong> suo esempio all’attuale. Questa, raccogliendolo, deve a sua volta svolgere la stessa<br />

funzione nei confronti della futura generazione di guerrieri, simboleggiata in talune scene dalla figura<br />

di un giovane nudo. La donna, infine, rappresenta la madre o la moglie, disposte a lasciar partire <strong>il</strong><br />

proprio congiunto per la guerra; in qualche caso vediamo questo personaggio mentre cura l’aspetto<br />

r<strong>it</strong>uale del commiato, con l’offerta di una libagione. Potremmo dire, in defin<strong>it</strong>iva, che nelle immagini<br />

di congedo si rispecchia quella disponib<strong>il</strong><strong>it</strong>à e quella preparazione a combattere, che lo stato richiedeva<br />

ai propri c<strong>it</strong>tadini.<br />

Uno sguardo, se pure rapido, alle componenti essenziali delle scene di congedo non può trascurare<br />

aspetti che, a parte le scene corredate d’iscrizioni, segnalano ancora un livello d’interferenza fra amb<strong>it</strong>o<br />

reale e sfera m<strong>it</strong>ica e fanno sì che eroe e c<strong>it</strong>tadino-guerriero appaiano quasi intercambiab<strong>il</strong>i: si tratta delle<br />

partenze su carro, estranee alle consuetudini m<strong>il</strong><strong>it</strong>ari del periodo arcaico e interpretab<strong>il</strong>i in defin<strong>it</strong>iva<br />

come rel<strong>it</strong>ti dei poemi omerici, e della presenza di elementi antiquari quali lo scudo beotico, anch’esso

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