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la prescrizione dell'esercizio fisico in ambito ... - Ambrosiafitness.It

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CARLON L’ESERCIZIIO FISICO NEL PAZIENTE CON ARTERIOPATIA OBLITERANTE CRONICA PERIFERICA<br />

catio moderata o severa, nei quali il rischio<br />

di peggioramento locale del<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia è<br />

significativamente maggiore. È preferibile,<br />

comunque, di <strong>in</strong>iziare il trattamento riabilitativo<br />

del paziente con AOCP sempre con un<br />

programma di tra<strong>in</strong><strong>in</strong>g <strong>fisico</strong> control<strong>la</strong>to 35,<br />

adattando le fasi successive al<strong>la</strong> risposta cl<strong>in</strong>ica<br />

del paziente.<br />

Effetti sul<strong>la</strong> morbilità e mortalità. Non esistono<br />

studi specifici <strong>in</strong>erenti gli effetti del<br />

tra<strong>in</strong><strong>in</strong>g sul<strong>la</strong> morbilità e mortalità dei pazienti<br />

con AOCP. In ogni caso, è possibile ipotizzare,<br />

almeno dal punto di vista teorico,<br />

una riduzione degli eventi cardiovasco<strong>la</strong>ri<br />

maggiori, come osservato nei pazienti con<br />

cardiopatia ischemica 36, 37. Inoltre, è ipotizzabile<br />

anche una riduzione del<strong>la</strong> progressione<br />

del<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia aterosclerotica a livello periferico.<br />

Protocolli di tra<strong>in</strong><strong>in</strong>g<br />

I protocolli di tra<strong>in</strong><strong>in</strong>g adottati dai vari autori<br />

sono molto differenti tra loro per <strong>in</strong>tensità<br />

e durata; si riportano di seguito gli schemi<br />

più <strong>la</strong>rgamente utilizzati.<br />

TRAINING FISICO CONTROLLATO<br />

Tre sedute settimanali del<strong>la</strong> durata di 1 ora,<br />

per un periodo di 3-6 mesi. Ciascuna sessione<br />

dovrebbe prevedere periodi di camm<strong>in</strong>o<br />

sul tappeto scorrevole s<strong>in</strong>o al<strong>la</strong> comparsa del<br />

dolore musco<strong>la</strong>re, il quale, comunque, non<br />

dovrebbe essere superiore al punteggio 3 o<br />

4 di una sca<strong>la</strong> strutturata da 0 (assenza di<br />

dolore) a 5 (dolore <strong>in</strong>sopportabile che costr<strong>in</strong>ge<br />

a fermarsi).<br />

Ogni periodo di camm<strong>in</strong>o dovrebbe durare<br />

8-10 m<strong>in</strong>uti circa e tra un periodo e quello<br />

successivo si dovrebbero prevedere alcuni<br />

m<strong>in</strong>uti di riposo. Altri protocolli, al contrario,<br />

prevedono periodi di camm<strong>in</strong>o sul<br />

tappeto scorrevole pari a circa il 60-70% del<strong>la</strong><br />

ACD misurata durante il test massimale<br />

<strong>in</strong>iziale, per evitare di raggiungere soglie di<br />

allenamento <strong>in</strong> debito di ossigeno. In quest’ultimo<br />

caso, durante il ciclo riabilitativo<br />

l’<strong>in</strong>tensità dello sforzo andrebbe periodicamente<br />

modificata ripetendo il test massimale<br />

e ricalco<strong>la</strong>ndo i parametri di allenamento<br />

sul<strong>la</strong> base dei nuovi valori di ACD raggiunti.<br />

L’<strong>in</strong>tensità dello sforzo (pendenza e velocità)<br />

va comunque adattata alle capacità<br />

deambu<strong>la</strong>torie complessive del paziente, non<br />

solo vasco<strong>la</strong>ri ma anche ortopediche, identificando<br />

il miglior livello di tra<strong>in</strong><strong>in</strong>g aerobico<br />

possibile come quello associato al m<strong>in</strong>or<br />

<strong>in</strong>cremento del doppio prodotto (pressione<br />

arteriosa sistolica × frequenza cardiaca), capace<br />

cioè di determ<strong>in</strong>are il massimo stress<br />

musco<strong>la</strong>re periferico con il m<strong>in</strong>or stress cardiaco.<br />

TRAINING FISICO CONSIGLIATO<br />

Anche se si tratta di un protocollo consigliato,<br />

è <strong>in</strong>dispensabile che il programma di<br />

allenamento sia dato per iscritto, con precisi<br />

riferimenti alle frazioni di allenamento, agli<br />

<strong>in</strong>tervalli di riposo e possibilmente supportato<br />

da un diario cl<strong>in</strong>ico opportunamente predisposto<br />

per l’aggiornamento da parte del<br />

paziente dei carichi <strong>la</strong>vorativi svolti.<br />

Il carico di <strong>la</strong>voro dovrebbe essere calco<strong>la</strong>to<br />

secondo i medesimi criteri generali esposti<br />

per il tra<strong>in</strong><strong>in</strong>g control<strong>la</strong>to. Recentemente<br />

è stato proposto un programma di allenamento<br />

domiciliare personalizzato tarato sul<strong>la</strong><br />

soglia del dolore <strong>in</strong>iziale (CPT), nel quale<br />

il paziente durante l’allenamento domiciliare<br />

è guidato da un segnapassi personalizzato<br />

38.<br />

PROTOCOLLI DI MANTENIMENTO<br />

Al term<strong>in</strong>e del periodo di tra<strong>in</strong><strong>in</strong>g attivo,<br />

control<strong>la</strong>to o consigliato, deve seguire una<br />

fase di mantenimento a lungo term<strong>in</strong>e.<br />

È stato dimostrato che i benefici ottenuti<br />

dopo 6 mesi di tra<strong>in</strong><strong>in</strong>g <strong>fisico</strong> persistono a<br />

distanza di altri 12 mesi utilizzando un programma<br />

di esercizio <strong>fisico</strong> meno frequente<br />

39. In un altro studio, i risultati ottenuti<br />

da un tra<strong>in</strong><strong>in</strong>g control<strong>la</strong>to di 3 mesi sono<br />

stati mantenuti ad una distanza media di 4<br />

anni solo nei soggetti che a domicilio praticavano<br />

almeno 60 m<strong>in</strong> di camm<strong>in</strong>o al<strong>la</strong> settimana<br />

40.<br />

Questi risultati sono <strong>in</strong> accordo con quelli<br />

rilevati <strong>in</strong> precedenza da altri Autori 41 che<br />

avevano osservato, a distanza di 6 anni, una<br />

perdita dei benefici ottenuti <strong>in</strong> un gruppo di<br />

262 MEDICINA DELLO SPORT Giugno 2006

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