Comunicazione - Audiomedical
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2 parte seconda<br />
capitolo<br />
3. La ricerca<br />
A. Frintino - G. Giuntoli<br />
3.1 Premessa<br />
3terzo<br />
Gli aspetti medici della sordità - sotto il profilo sia diagnostico che terapeutico - presentano<br />
un’ampia letteratura scientifica (tra questi, Amiconi E., 1990; Courtois J.,<br />
1989; fra i più recenti, AA.VV, 2002) e numerosi sono i contributi di ricerca mirati<br />
alla conoscenza delle condizioni tecniche e psicologiche ottimali per impostare<br />
interventi capaci di migliorare la competenza comunicativa dei soggetti ipoudenti<br />
(fra gli altri, Gomiero F., 2003; Badoer S., 2003).<br />
Particolarmente numerosi risultano in questo ultimo ambito studi e ricerche che<br />
indagano da moltissimi anni i problemi connessi alla sordità in età evolutiva, sia<br />
nella fase pre-verbale che in quella post-verbale. (Bianchi di Castelbianco F., Di<br />
Renzo M., Palermo M.T., Vichi P., 2002; Bianchi di Castelbianco F., Morgantini<br />
F., Sommaruga L., Vichi P., 2002; Crisi A., 2002).<br />
Indagati appaiono pure, seppure meno frequentemente rispetto alle persone adulte<br />
e anziane, gli aspetti di natura psicologica e sociale connessi alla perdita dell’udito:<br />
riscontri emersi da studi sulla riabilitazione dei soggetti sordi protesizzati (Amigoni<br />
E., 1990) fanno riferimento anzitutto ad una condizione di angoscia che si esprime<br />
in atteggiamenti di paura, ansia, disperazione e nella scelta di uno stile di vita caratterizzato<br />
dall’isolamento. Ulteriori sintomi che accompagnano la persona privata<br />
della capacità uditiva vengono rappresentati in stati di sofferenza che insorgono per<br />
la difficoltà di comunicare con i propri familiari. Naturalmente, atteggiamenti e<br />
comportamenti sono in relazione alle caratteristiche di personalità dei singoli soggetti<br />
ipoudenti e vengono influenzati dalla qualità delle dinamiche che si instaurano<br />
con i normodotati.<br />
La scelta terapeutica della protesi pone indubbiamente queste persone nella prospettiva<br />
di migliorare la qualità della propria vita: ma l’esito di questo processo che