Comunicazione - Audiomedical
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capitolo terzo<br />
3.3.2.10 Rapporto fra dimensioni dei test e variabili considerate<br />
Come già indicato nel paragrafo sulla metodologia, sono state effettuate regressioni<br />
multiple assumendo come criterio i singoli punteggi medi delle dimensioni misurate<br />
dal questionario e come variabili indipendenti il sesso, l’età e la tipologia di sordità.<br />
L’analisi dei risultati fa emergere che tutti i predittori utilizzati influiscono sulle singole<br />
dimensioni.<br />
In particolare, la variabile sesso risulta il miglior predittore rispetto ai test Soddisfazione<br />
(tab. 2), Problem solving (tab. 3), Autostima (tab. 4) e Fiducia (tab. 5),<br />
mentre l’età risulta il miglior predittore in riferimento al Locus of control (tab. 6)<br />
e al Coping (tab. 7).<br />
Per quanto riguarda infine la variabile Sintomi, il sesso e l’età risultano i migliori<br />
predittori (tab. 8).<br />
3.4 Considerazioni conclusive<br />
parte seconda<br />
I risultati emersi dalle fasi di rilevazione qualitativa e quantitativa dei dati hanno<br />
fornito una gamma di informazioni particolarmente utili per l’attività dell’audioprotesista.<br />
Anzitutto la conferma che la scelta della terapia protesica è capace di<br />
modificare in senso positivo la qualità della vita del soggetto ipoacusico. A rafforzare<br />
tale dato possono sicuramente concorrere le testimonianze assolutamente negative,<br />
talvolta drammatiche - da parte di soggetti protesizzati - su situazioni durante le<br />
quali essi sono temporaneamente privi di protesi o queste ultime non funzionano<br />
adeguatamente.<br />
Emerge soprattutto da quest’ultimo dato l’importanza del ruolo del protesista e<br />
della qualità del rapporto che egli deve stabilire con la persona ipoudente nel processo<br />
che può condurre al trattamento protesico: appare indispensabile una sua<br />
disposizione all’ascolto, alla premura, alla comprensione per facilitare il processo di<br />
“adattamento” tecnico e di “aggiustamento” psicologico della persona che a lui ha<br />
dato fiducia sotto il profilo professionale.<br />
Per quanto attiene ai dati acquisiti con gli strumenti conoscitivi nella seconda fase<br />
della ricerca, emerge con particolare evidenza che i soggetti di sesso femminile risultano<br />
complessivamente più fragili sia da un punto di vista fisico che, soprattutto, da<br />
un punto di vista psicologico. In effetti, queste persone manifestano complessivamente<br />
un più basso livello di soddisfazione, si mostrano meno dotate di strumenti<br />
capaci di risolvere situazioni problematiche, hanno minore autostima, accusano una<br />
molteplicità di sintomi di una certa importanza per la qualità della vita.<br />
Di sicuro interesse è pure un altro dato che riguarda i soggetti con ipoacusia di tipo<br />
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