vita speciale - Giuseppini del Murialdo

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SOMMARIO VITA GIUSEPPINA MENSILE DEI GIUSEPPINI DEL MURIALDO LUGLIO-AGOSTO 2005 Anno CXI - N. 6 " FAME DI DIO #$ IL PANE DELLA FESTA #% IL PANE DEL CIELO && IL PANE DELLA COMUNIONE &' IL PANE DELLA MISSIONE !" IL PANE DEI GIOVANI "$ FAME DI PANE "% PAGINE UTILI "( PRONTO SOLIDARIETÀ ! IL PANE QUOTIDIANO DIRETTORE RESPONSABILE: Giovanni Boggio REDATTORE: Angelo Catapano REDAZIONE: Tullio Locatelli – Modesto De Summa Mauro Peserico – Sandro Agazzi – Massimo Angeli Emma Bellotto – Marina Lomunno – Sandro Palumbo GRAFICA: Claudio Brescia - Sandro Girodo AMMINISTRAZIONE: Anna Romozzi Direzione - Redazione - Segreteria Via Belvedere Montello, 77 - 00166 Roma Tel. (06)62.471.44/62.434.00 - Fax. (06) 62.408.46 Per scriverci E-mail: vita.g@murialdo.org Per leggere in anticipo il prossimo numero collegarsi a: www.murialdo.org Autorizzazione del Tribunale di Roma 26-7-1954 - n. 4072 del Registro della Stampa ABBONAMENTO Ordinario € 15,00 – Sostenitore € 25,00 – Di amicizia € 50,00 BORSE DI STUDIO € 155,00 c.c.p. 62635008 Impaginazione fotocomposizione e stampa: Scuola Tipografica S. Pio X – Via degli Etruschi, 7 - 00185 Roma : Sulla lunghezza d’onda del cammino di tutta la Chiesa nell’Anno dell’Eucaristia e della congregazione di san Giuseppe nell’Anno della Solidarietà, si è pensato di proporre i medesimi temi per il percorso di formazione della Famiglia del Murialdo, degli amici e collaboratori giuseppini, nel nuovo anno. Un percorso arricchito dell’internazionalità, essendo tradotto nelle varie lingue, e che si presta ad essere valorizzato facilmente come si ritiene più opportuno. Si presentano dunque, in questo numero speciale di Vita giuseppina, sette momenti - imperniati su Eucaristia e Solidarietà, ossia “fame di pane fame di Dio” - per la riflessione e la preghiera personale e comunitaria. Ogni schema si articola con un’introduzione e un brano tratto dai discorsi del Papa (Benedetto XVI) e dai documenti della Chiesa: Mane Nobiscum Domine (MND), Mysterium Fidei (MF), Congresso eucaristico nazionale (CEI), Ecclesia de Eucharistia (EE), Giornata mondiale della gioventù (GMG), Dies Domini (DD). Segue un testo della Parola di Dio e un canto. C’è poi una pagina ripresa dalla tradizione giuseppina (Scritti del Murialdo e del Reffo). Si conclude con una preghiera e un’esperienza di vita delle varie componenti della Famiglia del Murialdo. Fame di Dio. Si parte dalla scoperta del dono divino nell’Eucaristia. San Leonardo Murialdo ha affrontato la vita con i suoi problemi e si è fatto santo nutrendosi dell’incontro con Cristo nella preghiera davanti al Signore, per cui ha potuto portare “il fuoco dell’amore di Dio”. Il pane della festa. Se è vero che in quanto cristiani “senza la domenica non possiamo vivere”, occorre abbandonare la mentalità mondana del “fine settimana”, riscoprire il giorno del Signore, cosa significa far festa con Lui e per Lui, cibandoci alla sua mensa, edificando la Chiesa. Il pane del Cielo. Oltre la Messa domenicale, la presenza eucaristica è sempre dono celeste da adorare, a cui essere grati e da cui attingere forza nel cammino. Come Maria e Giuseppe, “tabernacoli” del Signore con loro, come il Murialdo facciamo tesoro di Gesù che rimane con noi. Il pane della comunione. Nell’Eucaristia troviamo la sorgente dell’unità e l’epifania della comunione, il cibo del convito fraterno e della condivisione. È la prima solidarietà che si esprime in comunità, col prossimo che abbiamo accanto, nell’ideale della “ben unita famiglia”. Il pane della missione. Come i due discepoli di Emmaus, riconosciuto il Signore allo “spezzar del pane”, partiamo senza indugio nella missione di testimoniare con più forza la presenza di Dio nel mondo. Solidali con i più poveri, ci impegniamo nell’annuncio del Vangelo e nella carità operosa. Il pane dei giovani. Guardiamo avanti e alle nuove generazioni con fiducia, rispondiamo all’amore di Dio dedicandoci alla “gioventù maggiormente bisognosa di aiuto e di cristiana educazione”. Il pane ricevuto deve diventare pane donato nel presente e moltiplicato per il futuro. Fame di pane. Dall’Eucaristia apprendiamo a farci promotori di carità e solidarietà. Non possiamo non sentire il grido di chi ha fame e non aver compassione della “folla” che si dibatte nella miseria ed è senza pane. Ascoltiamo con il Murialdo la voce di Dio nei poveri e negli oppressi. Padre nostro, dacci oggi il pane quotidiano! Val di Susa (TO), cappellina di S.Bartolomeo. di ANGELO CATAPANO E-mail: acatapano@murialdo.it
1. FAME DI DIO Il binomio “fame di pane fame di Dio” ci riporta alla definizione stessa dell’Eucaristia: “fonte e culmine” della vita cristiana, di tutti e di ciascuno. In tutte le sue molteplici presenze è ad ogni modo Cristo che ci chiama alla comunione con sé. Il pane di cui ha fame in chi è affamato ci riporta alla “fame di Dio” e a riconoscere in quel Pane che Egli ci dà da mangiare il nutrimento che ci permette di vivere, la sorgente a cui attingere per poter iniziare e avanzare nel cammino, per diventare anche noi dono e pane per gli altri. Il Cibo della Parola e del Corpo del Signore, la mensa imbandita: da lì tutto comincia, è il centro della vita, la sorgente della missione, la medicina del male, la base della santità. È il segreto per crescere come cristiani e fare quello che umanamente sarebbe impossibile. Intraprendiamo dunque da questo punto di partenza anche il nostro percorso, come ci insegnano Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, sull’esempio di Maria e Giuseppe, che hanno vissuto di Gesù, con Lui e per Lui, di san Leonardo Murialdo, che ha fatto della fame di Dio e quindi della preghiera e della comunione con Cristo il perno intorno a cui ha ruotato la sua intera esistenza. Crocefisso in legno di S.Antimo (sec.XIII) In maniera quanto mai significativa, il mio Pontificato inizia mentre la Chiesa sta vivendo lo speciale Anno dedicato all’Eucaristia. Come non cogliere in questa provvidenziale coincidenza un elemento che deve caratterizzare il ministero al quale sono stato chiamato? L’Eucaristia, cuore della vita cristiana e sorgente della missione evangelizzatrice della Chiesa, non può non costituire il centro permanente e la fonte del servizio petrino che mi è stato affidato. L’Eucaristia rende costantemente presente il Cristo risorto, che a noi continua a donarsi, chiamandoci a partecipare alla mensa del suo Corpo e del suo Sangue. Dalla piena comunione con Lui scaturisce ogni altro elemento della vita della Chiesa, in primo luogo la comunione tra tutti i fedeli, l’impegno di annuncio e di testimonianza del Vangelo, l’ardore della carità verso tutti, specialmente verso i poveri e i piccoli. A tutti chiedo di intensificare nei prossimi mesi l’amore e la devozione a Gesù Eucaristia e di esprimere in modo coraggioso e chiaro la fede nella presenza reale del Signore, soprattutto mediante la solennità e la correttezza delle celebrazioni. (Benedetto XVI, 20.4.05). La celebrazione dell’Eucaristia dovrebbe portarci ad esclamare, come gli Apostoli dopo aver incontrato il Risorto: “Abbiamo visto il Signore!” (Gv 20,25). La comunione con il Corpo e il Sangue di Cristo è comunione con il Risorto, farmaco di immortalità, pegno della gloria futura. La “frazione del pane” — come agli inizi veniva chiamata l’Eucaristia — è da sempre al centro della vita della Chiesa. Per mezzo di essa Cristo rende presente, nello scorrere del tempo, il suo mistero di morte e di risurrezione. Mistero che costituisce la radice e il segreto della vita spirituale dei fedeli come anche di ogni iniziativa della Chiesa locale. Veglia di Adorazione Eucaristica alle Giornate di Spiritualità Giovani 2005 DOCUMENTI DELLA CHIESA L’Eucaristia è luce innanzitutto perché in ogni Messa la liturgia della Parola di Dio precede la liturgia eucaristica, nell’unità delle due “mense”, quella della Parola e quella del Pane. L’Eucaristia infatti non è un “tema” fra gli altri, ma il cuore stesso della vita cristiana. “La celebrazione della Messa, in quanto azione di Cristo e del popolo di Dio gerarchicamente ordinato, costituisce il centro di tutta la vita cristiana per la Chiesa universale, per quella locale, e per i singoli fedeli (MND). “Nella celebrazione della Messa sono gradualmente messi in evidenza i modi principali della presenza di Cristo nella Chiesa. È presente in primo luogo nell’assemblea stessa dei fedeli riuniti nel suo nome; è presente nella sua parola, allorché si legge in chiesa la Scrittura e se ne fa il commento; è presente nella persona del ministro; è presente infine e soprattutto sotto le specie eucaristiche: una presenza, questa, assolutamente unica, perché nel sacramento dell’Eucaristia vi è il Cristo tutto e intero, Dio e uomo, sostanzialmente e ininterrottamente. Proprio per questo la presenza di Cristo sotto le specie consacrate vien chiamata reale: “reale non per esclusione, come se le altre non fossero tali, ma per antonomasia” (MF).
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