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vita speciale - Giuseppini del Murialdo

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LA PAROLA UN CANTO<br />

DDaall vvaannggeelloo sseeccoonnddoo MMaarrccoo<br />

In quei giorni! essendoci di nuovo molta folla che non<br />

aveva da mangiare! chiamò a sé i discepoli e disse lo#<br />

ro: “SSeenttoo comppassssioonne dii quesstta foolllaa! perché già da<br />

tre giorni mi stanno dietro e non hanno da mangia#<br />

re" Se li rimando digiuni alle proprie case! verran#<br />

no meno per via; e alcuni di loro vengono di lon#<br />

tano”" Gli risposero i discepoli: “E come si po#<br />

trebbe sfamarli di pane qui! in un deserto?”" E<br />

domandò loro: “Quanti pani avete?”" Gli dissero: “Set#<br />

te”" Gesù ordinò alla folla di sedersi per terra" Presi al#<br />

lora quei sette pani! rese grazie! li spezzò e li diede ai di#<br />

scepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono<br />

alla folla" Avevano anche pochi pesciolini; dopo aver<br />

pronunziata la benedizione su di essi! disse di distribui#<br />

re anche quelli" Così essi mangiarono e si saziarono"<br />

L’UOMO NUOVO<br />

Dammi un cuore, Signor,<br />

grande per amare.<br />

Dammi un cuore, Signor,<br />

pronto a lottare con<br />

te.<br />

L’uomo nuovo creatore<br />

<strong>del</strong>la storia,<br />

costruttore di<br />

nuova umanità.<br />

Una nostra mensa scolastica in Ecuador e<br />

manifestazione dei nostri giovani in U.S.A.<br />

40<br />

L’uomo nuovo che<br />

vive l’esistenza<br />

come un rischio<br />

che il mondo<br />

cambierà.<br />

L’uomo nuovo<br />

che lotta con speranza<br />

nella <strong>vita</strong> cerca verità.<br />

L’uomo nuovo non<br />

stretto da catene,<br />

l’uomo libero che esige libertà.<br />

L’uomo nuovo che più non<br />

vuol frontiere, né violenze<br />

in questa società.<br />

L’uomo nuovo a fianco di<br />

chi soffre<br />

dividendo con lui il tetto<br />

e il pane.<br />

Proprio nelle parole <strong>del</strong><br />

Papa Benedetto XVI pronunciate<br />

nell’omelia <strong>del</strong>la<br />

messa inaugurale <strong>del</strong> suo<br />

pontificato, possiamo trovare<br />

lo spunto migliore per comprendere<br />

il senso <strong>del</strong>la solidarietà<br />

cristiana, intesa non come<br />

tranquillante <strong>del</strong>la coscienza,<br />

ma come caratteristica<br />

fondamentale <strong>del</strong> discepolo<br />

di Gesù inviato ad evangelizzare<br />

i poveri.<br />

“La santa inquietudine di<br />

Cristo deve animare il pastore:<br />

per lui non è indifferente<br />

che tante persone vivano nel<br />

deserto. E vi sono tante forme<br />

di deserto. Vi è il deserto<br />

<strong>del</strong>la povertà, il deserto <strong>del</strong>la<br />

fame e <strong>del</strong>la sete, vi è il deserto<br />

<strong>del</strong>l’abbandono, <strong>del</strong>la solitudine,<br />

<strong>del</strong>l’amore distrutto.<br />

Vi è il deserto <strong>del</strong>l’oscurità di<br />

Dio, <strong>del</strong>lo svuotamento <strong>del</strong>le<br />

anime senza più coscienza<br />

<strong>del</strong>la dignità e <strong>del</strong> cammino<br />

<strong>del</strong>l’uomo”.<br />

Quanti poveri e soprattutto<br />

quanti giovani, che conosciamo<br />

e vediamo sbandati<br />

nelle periferie <strong>del</strong> mondo dove<br />

pure operiamo, sono così<br />

disorientati e nomadi, trascorrono<br />

un’esistenza squallida<br />

e smarrita, fanno <strong>del</strong>le<br />

varie forme di evasione collettiva<br />

l’unico ideale occasionale<br />

o festivo. Non sono<br />

questi i “nostri giovani” che<br />

il <strong>Murialdo</strong> voleva che “non<br />

si perdessero”? Siamo alla<br />

loro ricerca? Ce ne facciamo<br />

DALLA NOSTRA TRADIZIONE<br />

carico accettando<br />

il peso e il<br />

rischio <strong>del</strong>la loro precarietà?<br />

Il Papa ha sottolineato ancora<br />

con forza: “I deserti<br />

esteriori si moltiplicano nel<br />

mondo, perché i deserti interiori<br />

sono diventati così ampi.<br />

Perciò i tesori <strong>del</strong>la terra non<br />

sono più al servizio <strong>del</strong>l’edificazione<br />

<strong>del</strong> giardino di Dio,<br />

nel quale tutti possano vivere,<br />

ma sono asserviti alle potenze<br />

<strong>del</strong>lo sfruttamento ed alla distruzione”.<br />

Forse senza avvedercene<br />

spesso diventiamo<br />

anche noi, apostoli ed educatori<br />

dei giovani, aridi interiormente,<br />

e il nostro stesso<br />

sentire e ragionare è un deserto<br />

che rifiuta e allontana<br />

coloro che infastidiscono con<br />

i loro bisogni e la loro ricerca<br />

di spazio, di lavoro, di amore.<br />

Ai rappresentanti presso<br />

la Santa Sede di quelle potenze<br />

che spesso sono responsabili<br />

<strong>del</strong> dilagare <strong>del</strong>la mentalità<br />

di sfruttamento e di egoismo<br />

– dalla quale anche la<br />

Chiesa e in essa coloro che<br />

fanno professione di povertà<br />

e di solidarietà con i poveri,<br />

possono essere contagiati –<br />

appena alcuni mesi fa Giovanni<br />

Paolo II richiamava le<br />

grandi sfide <strong>del</strong>l’umanità che<br />

interpellano l’attuale società<br />

globale.<br />

La sfida <strong>del</strong>la <strong>vita</strong>, primo<br />

dono di Dio e prima ricchezza<br />

da sviluppare e da difendere<br />

nella sua fonte feconda che è<br />

la famiglia, minata da leggi<br />

dettate da una visione restrittiva<br />

e innaturale <strong>del</strong>l’uomo.<br />

La sfida <strong>del</strong> pane e <strong>del</strong>la<br />

fame nel mondo che resta<br />

drammatica per un bisogno<br />

che continuando a crescere<br />

in vastità<br />

Dall'Eucaristia alla Solidarietà<br />

e urgenza, richiede un’ampia<br />

mobilitazione morale<br />

<strong>del</strong>l’opinione pubblica…,<br />

soprattutto in quei paesi che<br />

hanno raggiunto uno standard<br />

di <strong>vita</strong> soddisfacente e<br />

prospero.<br />

La sfida <strong>del</strong>la pace, bene<br />

sommo e sogno di tutte le generazioni,<br />

che l’uomo da solo<br />

non riesce ad ottenere e a<br />

conservare, finché con coraggio<br />

e pazienza, alla prepotenza<br />

non si oppone la ragione,<br />

al confronto <strong>del</strong>la forza il<br />

confronto <strong>del</strong> dialogo, alle armi<br />

puntate la mano tesa.<br />

La sfida <strong>del</strong>la libertà, bene<br />

grande, diritto inalienabile<br />

e indivisibile, prerogativa<br />

<strong>del</strong>la stessa persona umana e<br />

<strong>del</strong>la sua dignità, che solo è<br />

garantita se tutte le dimensioni<br />

<strong>del</strong>l’uomo sono rispettate,<br />

da quella religiosa a quella<br />

sociale, culturale e politica.<br />

La solidarietà vera e cristiana<br />

si affermerà gradualmente<br />

a misura che la ricchezza<br />

e il progresso di alcuni<br />

saranno intesi come responsabilità<br />

verso coloro, la<br />

cui situazione di svantaggio<br />

– quali che siano le cause che<br />

l’hanno determinato – non li<br />

rende meno degni e meno figli<br />

<strong>del</strong>l’unico Padre.<br />

I beni <strong>del</strong>la terra e le doti<br />

personali tanto più possono<br />

dirsi benedizione di Dio<br />

quanto meno sono stimati<br />

premio dovuto e privilegio ottenuti<br />

in esclusiva da lui.<br />

(p. Luigi Pierini, circolare sulla solidarietà)

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