vita speciale - Giuseppini del Murialdo
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LA PAROLA UN CANTO DALLA NOSTRA TRADIZIONE<br />
DDaall vvaannggeelloo sseeccoonnddoo MMaatttteeoo<br />
Gesù fu condotto dallo Spirito nel<br />
deserto per esser tentato dal dia)<br />
volo* E dopo aver digiunato<br />
quaranta giorni e quaranta<br />
notti+ ebbe fame* Il tentatore<br />
allora gli si accostò e gli disse:<br />
“Se sei Figlio di Dio+ dì che<br />
questi sassi diventino pa)<br />
ne”* Ma egli rispose: “Sta scrit)<br />
to: Nonn ddii ssooloo paane vivràà ll’uuoomo+<br />
ma di ogni parola che esce dalla<br />
bocca di Dio”*<br />
HAI DATO UN CIBO<br />
Hai dato un cibo a noi Signore<br />
germe vivente di bontà.<br />
Nel tuo Vangelo o buon pastore<br />
sei stato guida di verità.<br />
Grazie, diciamo a te Gesù !<br />
Resta con noi, non ci lasciare;<br />
sei vero amico solo tu !<br />
Alla tua mensa accorsi siamo<br />
pieni di fede nel mister.<br />
O Trinità noi ti invochiamo<br />
Cristo sia pace al mondo<br />
inter.<br />
Verbo di Dio, carne<br />
nostra,<br />
Cristo Signor,<br />
Emmanuel.<br />
Tuo Corpo è il Pane<br />
e Sangue il vino,<br />
per la parola tua<br />
fe<strong>del</strong>.<br />
Il nostro venerato Fondatore<br />
(il <strong>Murialdo</strong>) fu uomo<br />
di azione e di preghiera, e<br />
più ancora di preghiera che<br />
di azione. Molto egli fece per<br />
i suoi Artigianelli e per la sua<br />
Congregazione, ma molto<br />
più ancora egli pregò, ben<br />
sapendo che poco giova l’opera<br />
<strong>del</strong>l’uomo dove non interviene<br />
l’aiuto onnipotente<br />
di Dio. Chi lo conobbe da<br />
giovanetto e sopravvisse a<br />
lui, lo ricorda solamente per<br />
averlo veduto in atto di preghiera,<br />
composto come un<br />
angelo, e devotissimo dinanzi<br />
al SS. Sacramento, e per esserne<br />
stato edificato. Come S.<br />
Alfonso de’ Liguori seppe<br />
consacrare i primordi <strong>del</strong> suo<br />
chiericato e sacerdozio colla<br />
preghiera assidua e colle visite<br />
frequenti a Gesù Sacramentato.<br />
Nei trentaquattro<br />
anni, nei quali convisse con<br />
noi, egli si dimostrò, subito da<br />
principio e poi ogni volta di<br />
più, uomo di preghiera: non<br />
tralasciava per il pregare il<br />
compimento degli altri doveri,<br />
ma l’opera sua accompagnava<br />
e santificava colla preghiera,<br />
pregando di notte,<br />
quando non lo poteva fare di<br />
giorno, sacrificando il proprio<br />
riposo al bisogno di pregare.<br />
Quando assunse il rettorato<br />
<strong>del</strong> Collegio, questo si<br />
trovava in gravissime condizioni<br />
finanziarie, le quali an-<br />
cora si aggravarono<br />
in seguito<br />
al punto di diventare<br />
disperate: ci furono dei<br />
momenti, in cui non risplendeva<br />
più alcun raggio di speranza<br />
per parte degli uomini,<br />
ma il raggio vi era ancora<br />
dalla parte di Dio; il Servo di<br />
Dio lo vide e, nella sua illimitata<br />
confidenza, si dedicò all’impegno<br />
di pregare e di incessantemente<br />
pregare; passata<br />
la giornata in fatiche infruttuose<br />
ed ingrate, dopo<br />
avere senza risultato battuto<br />
alle porte dei facoltosi, dopo<br />
aver sostenuto impavido e paziente<br />
fino al miracolo l’impetuoso<br />
rovesciarsi dei credi-<br />
Giovani Monaci di Tamiè (Francia)<br />
tori, che lo tempestavano da<br />
mattina a sera, si rifugiava la<br />
notte per lunghe ore nella<br />
povera cappella <strong>del</strong> Collegio,<br />
e quivi sfogava il suo cuore,<br />
versava le sue amarezze e si<br />
rinfrancava per le lotte <strong>del</strong><br />
domani. Fu questa la sua <strong>vita</strong><br />
per anni ed anni; e fu certamente<br />
merito <strong>del</strong>la sua fede<br />
nella preghiera, se continuò a<br />
sperare anche quando la preghiera<br />
nulla gli fruttava, e pareva<br />
che il Cielo fatto di bronzo<br />
non si lasciasse penetrare<br />
dalle sue suppliche lunghe e<br />
fervorose; come di certo fu<br />
premio <strong>del</strong>la sua costanza, se<br />
queste preghiere dopo trent’<br />
anni furono incoronate di<br />
buon successo, ed egli poté<br />
prima di morire vedere assicurata<br />
l’esistenza <strong>del</strong> Collegio.<br />
A tale risultato si giunse<br />
senza dubbio per la generosità<br />
di benefattori insigni, che<br />
ebbero finalmente pietà <strong>del</strong>le<br />
angustie troppo prolungate<br />
<strong>del</strong>la nostra Istituzione; ma è<br />
pure indubbio, che le preghiere<br />
assidue <strong>del</strong> santo Ret-<br />
tore ottennero ciò che non<br />
era possibile umanamente<br />
sperare, e che quei benefattori<br />
si facessero gli strumenti<br />
per noi <strong>del</strong>la divina Provvidenza.<br />
(Eugenio Reffo,<br />
Vita di Leonardo <strong>Murialdo</strong>)<br />
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