03.06.2013 Views

vita speciale - Giuseppini del Murialdo

vita speciale - Giuseppini del Murialdo

vita speciale - Giuseppini del Murialdo

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

3. IL PANE DEL CIELO<br />

Non è un’utopia il sogno <strong>del</strong> “Cielo sulla terra”. Infatti è rappresentato proprio da<br />

Gesù che ha voluto rimanere sulla terra tutti i giorni, fino alla fine <strong>del</strong> mondo, tramite<br />

l’Eucaristia, cioè con quel “Pane disceso dal Cielo” che è Lui stesso. Tale presenza<br />

quotidiana, che va oltre il momento <strong>del</strong>la celebrazione, è un “tesoro” che<br />

abbiamo a portata di mano. L’arte <strong>del</strong>la preghiera, <strong>del</strong>l’incontro d’amore col<br />

Signore, si nutre in particolare <strong>del</strong>l’arte <strong>del</strong>l’adorazione. Il santissimo sacramento,<br />

racchiuso nel tabernacolo o esposto ai fe<strong>del</strong>i, è un polo d’attrazione per chi è<br />

innamorato di Dio. Con il <strong>Murialdo</strong> riscopriamo che lì c’è Cristo, “prigioniero di<br />

amore”, che ci manifesta la follia e l’eccesso <strong>del</strong>l’amore di Dio. Quanto dev’essere<br />

grande la nostra gratitudine e anche la riparazione per tanti che indifferenti o<br />

increduli non se ne curano. Mettersi alla presenza <strong>del</strong> Signore, anche in silenzio, è<br />

come stringere un patto indissolubile con Lui, unirsi cuore a cuore col Redentore,<br />

permettergli di operare in noi, elevarsi dalla terra per avvicinarsi al Cielo.<br />

Significa ascoltare le ispirazioni <strong>del</strong>lo Spirito, trovare la fonte per dissetare i fratelli,<br />

guadagnare il Paradiso. Infatti, se lo lasciamo agire, Cristo ci trasforma in sé<br />

e ci divinizza.<br />

Presbiterio <strong>del</strong>l'Abbazia di<br />

S.Antimo (SI), XII sec.<br />

Non chiedo<br />

che si facciano<br />

cose straordinarie, ma che tutte le iniziative<br />

siano improntate a profonda interiorità. Se<br />

il frutto di questo Anno fosse anche soltanto<br />

quello di ravvivare in tutte le comunità cristiane<br />

la celebrazione <strong>del</strong>la Messa domenicale<br />

e di incrementare l’adorazione eucaristica<br />

fuori <strong>del</strong>la Messa, questo Anno di grazia<br />

avrebbe conseguito un risultato significativo.<br />

Occorre, in particolare, coltivare, sia nella<br />

celebrazione <strong>del</strong>la Messa che nel culto eucaristico<br />

fuori <strong>del</strong>la Messa, la viva consapevolezza<br />

<strong>del</strong>la presenza reale di Cristo, avendo cura di<br />

testimoniarla con il tono <strong>del</strong>la voce, con i gesti,<br />

con i movimenti, con tutto l’insieme <strong>del</strong> comportamento.<br />

A questo proposito, le norme ricordano<br />

il rilievo che deve essere dato ai momenti<br />

di silenzio sia nella celebrazione che nell’adorazione<br />

eucaristica. È necessario, in una<br />

parola, che tutto il modo di trattare l’Eucaristia<br />

da parte dei ministri e dei fe<strong>del</strong>i sia improntato<br />

a un estremo rispetto. La presenza di Gesù nel<br />

tabernacolo deve costituire come un polo di attrazione<br />

per un numero sempre più grande<br />

di anime innamorate di Lui, capaci di stare a<br />

lungo ad ascoltarne la voce e quasi a sentirne i<br />

palpiti <strong>del</strong> cuore. “Gustate e vedete quanto è<br />

buono il Signore!”.<br />

L’adorazione eucaristica fuori <strong>del</strong>la<br />

Messa diventi, durante questo anno, un impegno<br />

<strong>speciale</strong> per le singole comunità parrocchiali<br />

e religiose. Restiamo prostrati a<br />

lungo davanti a Gesù presente nell’Eucaristia,<br />

riparando con la nostra fede e il nostro amore<br />

le trascuratezze, le dimenticanze e persino gli<br />

oltraggi che il nostro Salvatore deve subire in<br />

tante parti <strong>del</strong> mondo. Approfondiamo nell’adorazione<br />

la nostra contemplazione personale<br />

e comunitaria, servendoci anche di sussidi<br />

di preghiera sempre improntati alla Parola di<br />

Dio e all’esperienza di tanti mistici antichi e<br />

recenti. Lo stesso Rosario, compreso nel suo<br />

senso profondo, biblico e cristocentrico, che<br />

ho raccomandato nella Lettera apostolica Rosarium<br />

Virginis Mariae, potrà essere una via<br />

particolarmente adatta alla contemplazione<br />

eucaristica, attuata in compagnia e alla<br />

scuola di Maria.<br />

DOCUMENTI DELLA CHIESA<br />

Si viva, quest’anno, con particolare fervore<br />

la solennità <strong>del</strong> Corpus Domini con la tradizionale<br />

processione. La fede nel Dio che, incarnandosi,<br />

si è fatto nostro compagno di viaggio<br />

sia proclamata dovunque e particolarmente<br />

per le nostre strade e fra le nostre case, quale<br />

espressione <strong>del</strong> nostro grato amore e fonte di<br />

inesauribile benedizione (MND).<br />

Il culto reso all’Eucaristia fuori <strong>del</strong>la<br />

Messa è di un valore inestimabile nella <strong>vita</strong><br />

<strong>del</strong>la Chiesa. Tale culto è strettamente congiunto<br />

con la celebrazione <strong>del</strong> Sacrificio eucaristico.<br />

La presenza di Cristo sotto le sacre specie<br />

che si conservano dopo la Messa – presenza<br />

che perdura fintanto che sussistono le specie<br />

<strong>del</strong> pane e <strong>del</strong> vino – deriva dalla celebrazione<br />

<strong>del</strong> Sacrificio e tende alla comunione, sacramentale<br />

e spirituale. Spetta ai Pastori incoraggiare,<br />

anche con la testimonianza personale, il<br />

culto eucaristico, particolarmente le esposizioni<br />

<strong>del</strong> S. Sacramento, nonché la sosta adorante<br />

davanti a Cristo presente sotto le specie eucaristiche.<br />

È bello intrattenersi con Lui e, chinati<br />

sul suo petto come il discepolo prediletto, essere<br />

toccati dall’amore infinito <strong>del</strong> suo cuore.<br />

Se il cristianesimo deve distinguersi, nel nostro<br />

tempo, soprattutto per l’“arte <strong>del</strong>la preghiera<br />

”, come non sentire un rinnovato bisogno di<br />

trattenersi a lungo, in spirituale conversazione,<br />

in adorazione silenziosa, in atteggiamento<br />

di amore, davanti a Cristo presente nel<br />

S. Sacramento?<br />

(EE).<br />

Nella foto in alto, Tabgha, Mosaico Bizantino nella Chiesa <strong>del</strong>la Moltiplicazione dei pani e dei pesci.<br />

15

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!