Carteggio familiare Verga - Alessionarbone
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La presente vi sarà consegnata da Rosario Mondelli, ove troverete le carte / inviateci firmate da sin<br />
d’allora che giunsero in questa, ebbero la sorte di / ritornare, l’altra volta , che ve le inviamo con<br />
un certo Canc[?] Orlando che / ritornò a causa del cattivo tempo, Scozzarella fù sbagliato da noi<br />
l’ultima /volta, che ritornò costì, e come mi ho trovato in Campagna non si ha saputo, chi ha<br />
venuto. Con altra nostra vi avviseremo il giorno, che desideriamo una / carrozza nell’entrante<br />
Settimana in Lentini, avendosi pensato di chiamare la lectica / di Lentini ove anderò a scrivere per<br />
qual giorno potrà aversi, e dietro tale./ risposta vi additerò il giorno che dovrete inviarci la<br />
Carrozza -- . Lunedì si atten/de la Zia Catalano forse da costì spero profittare del ritorno inviando<br />
/ Giovannino, Maro e Sig.ra Saveria per essere più spicci poi noi -- .<br />
Riceverete dal Latore una Salvietta con dentro un goccillato di tirrone nero, / ed un involto di<br />
tirrone bianco, che vi mangerete con Pietro, stante Maro, e / Giovannino l’ebbero complimentati, e<br />
loro volevano a voi e Pietro portare ma / profittano del datore, perché va a deteriorarsi –<br />
Si sono ricevute le onze 4 e tarì 20 dai Scammacca --.<br />
Noi ottimi, sperando così di voi altri tutti –<br />
Vi abbracciamo, baciamo le mani a Mamà siamo<br />
P.S.<br />
Il plico è stato da noi dischiuso, è tornato<br />
a suggellare col nostro suggello, ed involto<br />
in tela incerata cucita.<br />
A.S.C.Ct. – Archivio fam. “<strong>Verga</strong>” n. provv. 164/a<br />
Vizzini, lì 13 Dicembre 1850<br />
Il vostro Cog[nato] Giovanni<br />
Villa Tebidi [Vizzini], 1851,<br />
Febbraio 25<br />
Salvatore <strong>Verga</strong> Catalano scrive al nipote Mario di aver ricevuto la sua prima lettera (primi<br />
caratteri) e di aver appreso ” … i progressi nello studio” … nonché di credere che egli prosegua “<br />
… ad essere pittore “.<br />
Raccomanda,inoltre, ai nipoti Mario e Giovannino di essere costanti negli studi, promettendogli di<br />
portare “ … la prima volta, che tornerete in Vizzini … quanti Mel’Aranci, quante frutta” ed altri<br />
doni conservati per loro.<br />
Li avverte, infine, che “… se osserverò non aver .. fatto profitto nello studio, …non vi voglio più<br />
per Nipoti, giacchè i giovani ignoranti sono mal veduti da tutti …”.<br />
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