Carteggio familiare Verga - Alessionarbone

mi scrisse di volere studiare in / modo, che ottenga otto in tutte le / materie, e così ottenere la /
franchigia delle tasse scolastiche.
Lo zio Giovanni me l’ha rimandato / per conservarla io e così ho fatto spe/rando che la superiore
promessa fat/tami da Marco, mi sia poi man/tenuta non solo da lui, ma anche / da Giovannino –
Lo zio Giovanni mi scrive che ritor/nerà a Catania nei primi giorni / del 21 settembre e che appena
arrivato vi prenderà tutti con lui, / per portarvi qui in campagna.
Comprenderete bene che ciò impe/disce il piano da noi fatto di poter / venire in Vizzini negli ultimi
giorni / del corrente agosto per godervi la festa / di San Giovanni. Sarà necessario / che voi altri
scrivete allo zio un’ap/posita lettera per pregarlo di conceder/vi, se lo crede, il suo permesso.—
Senza del suo consenso io non ardi/sco prendervi con me perciò se egli / ve lo concederà, io verrò a
prendervi / pochi giorni prima della festa, ma in / caso negativo non posso arrogarmi / un tal
diritto. Pensate voi altri ad / ottenere la sua adesione.—
Vi prego di manifestare al Signor / Rettore ed al Signor Censore la mia / più sincera gratitudine,
per il com/piacimento da essi esternatomi quan/do si seppe che Marco era stato pro/mosso. Lo
interessamento in favor / vostro dei detti superiori, è un sen/timento di cui dovete esser loro
gra/tissimi, perché oltre che esprimere / le relazioni esistenti fra precettori ed / alunni, indica
l’affetto di persone / sensibilissime, che vi stimano come / padri.—
Vi abbraccio affettuosamente al / mio cuore, e così anche la zia / insieme a cui vi mandiamo molti
baci.
Vostro affez[ionatissim]o zio
Mario
A.S.C.Ct. – Archivio fam. “Verga” n. provv. 238/a
Tepidi [Vizzini], 1909, Agosto 12
Mario Verga, scrive ai nipoti Giovannino e Marco [Verga Patriarca] facendo cenno a precedenti
lettere circa l’andamento degli affari familiari
Da pure notizia di aver ricevuto il Giornale d’Italia di Roma e il Corriere della Sera di Milano ove
è apparsa la notizia che il fratello Giovanni Verga “… sta lavorando per scrivere un nuovo
dramma”., che “… se Iddio lo aiuta, ispirandolo come quando scrisse Cavalleria Rusticana sarà
una fortuna …”.
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Mio caro Nipote
Tepidi 1909 12 Agosto
La tua cartolina postale di ieri 11, giunta in / Vizzini ieri sera 11, l’ho rice/vuto in questo
mo/mento, e con molto dispiacere apprendo da essa, / che sabato scorso mi hai spedito una lunga
lettera, / con cui mi davi conto degli affari fatti ma che io, non ho ricevuto.
Ho bensì ricevuto i due giornali: cioè / Giornale d’Italia di Roma e Corriere della Sera di Milano, /
in cui ho letto la notizia che mio fratello Giovanni / sta lavorando per scrivere un nuovo dramma.
Ora capisco il perché egli ha lasciato trascorrere tanti / giorni, senza darmi sue notizie. Intanto
desidero da / te conoscere se i sudetti due giornali, tu me li hai man/dato di tua iniziativa o pure se
li hai avuto spediti / dallo stesso mio fratello Giovanni, con incarico di trasmettermeli.
Non avendo, come ho detto, ricevuto la tua prece/dente lettera, ed ignorando perciò di quali affa/ri
tu mi scrivevi con essa, ti raccomando di ri/petere quelle notizie onde potermi io regolare.
Da quello che mi dici con questa cartolina rice/vuta oggi, debbo argomentare che il compratore /
dei verdelli pagò la somma dovuta ma / la saldò interamente ? e le spese ?
Dimmi che speranze vi sono per l’affitto delle / chiuse, dimmi pure se puoi provvedere ai / denari
occorrenti per la fondiaria perché in caso / di bisogno te li manderò io. Ma tu dimmi la / somma
che dovrà pagarsi.