Carteggio familiare Verga - Alessionarbone

“quattro persica, o sbergi” [pesche o noce-pesca] per i figli Giovanni e Mario e di essere avvisati
sull’andamento dei contenziosi legali in corso.
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Caro Cognato
Abbiamo ricevuto la vostra, e sentiamo essere buoni di / salute, intanto le notizie di sbarco ci hanno
fatto stare / con molta premura, avvisate a che sono le cose per se/renarci, conoscendo qui
le cose più di quanto saranno.--/ Sento che il Cane, è costì se vi è di peso allora lo /
manderete col datore, o altro comodo. Vi prieghiamo / riscontrarci per nostra serenazione.
– Noi tutti ottimi / sperando così di tutti voi altri. – Vi abbracciamo, ba/ciamo le mani a
Mamà siamo
Vizzini, li 14 Agosto 1848
Vostro Cognato Giovanni
Caterina
P.S. / Giovannino è Maro desi/derano quattro persica, o sbergi, / perché qui non ve ne sono,
avvisate se le cause si / trattarono, ed abbracciatemi l’amico Ballaro //
A S.E. Sig.r Dr. Don Salvadore Mauro Barbagallo / Catania
A.S.C.Ct. – Archivio fam. “Verga” n. provv. 153/a
Vizzini, 1848, Agosto 30
Giovanni Battista Verga Catalano e la moglie Caterina Di Mauro scrivono a Salvatore Mauro
Barbagallo informandolo che il figlio Giovannino ha ricevuto la domenica precedente “due ordini, e
la tonzura dal Vescovo di Caltagirone” [con ciò probabilmente riferendosi ai sacramenti della
Comunione ed alla Cresima] e di voler ricevere della “cioccolata”, dispongono, infine, sulla
compensazione di alcune partite di debito.