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Utilità dell'ortodonzia parodontale preprotesica nella riabilitazione ...

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esso legate è stata studiata in numerose ricerche. Questo<br />

tipo di movimento può essere utile per denti con perdita<br />

ossea orizzontale per ridurre la corona clinica del singolo<br />

dente. In realtà i dati riportati in letteratura riguardanti<br />

questo tipo di movimento sono controversi.<br />

Al contrario dell’estrusione, l’intrusione può risultare<br />

particolarmente pericolosa per la salute del parodonto, in<br />

quanto la placca può essere portata da sopra a sotto gengivale<br />

causando distruzione del supporto <strong>parodontale</strong>. In<br />

questi casi dunque è ancora più importante eseguire<br />

periodicamente lo scaling subgengivale professionale<br />

soprattutto quando si intrudono centrali superiori andati<br />

incontro a migrazione in seguito alla malattia <strong>parodontale</strong>.<br />

Non è ben chiaro se intrudendo si ottiene attacco epiteliale<br />

lungo al di sotto della cresta ossea o se la cresta<br />

alveolare segua il dente nel suo movimento estrusivo. I<br />

lavori della dottoressa Melsen confermano la possibilità<br />

di ottenere nuovo attacco. Alcuni suoi lavori effettuati<br />

sulle scimmie riportano dati istologici positivi riguardo<br />

alla formazione di nuovo attacco, circa 1,5 mm se è<br />

garantito il controllo della placca. L’aumento di attività<br />

cellulare del legamento <strong>parodontale</strong> a contatto con la<br />

radice fa pensare alla formazione di nuovo attacco; la<br />

misurazione della profondità di sondaggio e la valutazione<br />

radiografica dei denti in seguito all’intrusione riporta<br />

però, dati estremamente variabili. Murakami et al. (17)<br />

hanno effettuato un lavoro di intrusione sulle scimmie e<br />

hanno evidenziato nei loro esperimenti che la gengiva si<br />

muoveva del 60% rispetto all’entità dell’intrusione<br />

effettuata usando forze di 80-100 g. Le tecniche di rigenerazione<br />

tissutale guidata (GTR) sembrano tuttavia<br />

essere più affidabili <strong>nella</strong> formazione di nuovo attacco.<br />

Le tecniche rigenerative possono essere vantaggiosamente<br />

affiancate all’intrusione e all’estrusione e ad altri tipi<br />

di movimento ortodontico come l’uprighting, il movimento<br />

attraverso tasche ossee e il tipping dei molari con<br />

difetto angolare. Se abbiamo la possibilità di prevenire la<br />

proliferazione in senso apicale delle cellule epiteliali<br />

durante il movimento corporeo di un dente quando lo<br />

muoviamo all’interno o all’esterno di un difetto infraosseo,<br />

sarà più facile ottenere l’eliminazione della tasca. In<br />

esperimenti su cani si sono confrontati i risultati della<br />

intrusione eseguita contemporaneamente a terapia <strong>parodontale</strong><br />

con lembo e GTR e della sola terapia ortodontica.<br />

Quando la migrazione epiteliale veniva ostacolata dalla<br />

membrana, l’area di neoapposizione era al di sotto del<br />

margine alveolare, questo significava che era presente<br />

nuovo attacco. L’igiene orale durante queste fasi èfonda-<br />

case report<br />

Ortognatodonzia Italiana vol. 16, 1-2009<br />

39<br />

mentale per il successo di questo tipo di terapia e l’esposizione<br />

della membrana può portare a marcate recessioni<br />

gengivali. Attraverso il movimento intrusivo è possibile<br />

diminuire la distanza tra giunzione amelocementizia e il<br />

margine osseo. I lavori di Re et al. (18) dimostrano come,<br />

usando forze leggere e continue, sia possibile ottenere la<br />

dimuzione della profondità di tasca, una diminuizione<br />

delle recessioni gengivali e l’accorciamento della corona<br />

clinica di denti sottoposti a reintrusione in seguito a pregressa<br />

malattia <strong>parodontale</strong>. Spesso il riavvicinamento<br />

del margine osseo alla giunzione amelocementizia permette<br />

la maturazione dei tessuti con l’ottenimento di una<br />

buona papilla interdentale. Questi autori hanno eseguito<br />

anche altri lavori in cui hanno compiuto l’intrusione senza<br />

effettuare la rigenerazione tissutale guidata e ottenuto<br />

gli stessi risultati: riduzione del difetto osseo angolare,<br />

assenza di recessione gengivale, assenza di sanguinamento<br />

al sondaggio (BOP). Secondo questi autori l’intrusione<br />

eseguita con forze leggere e costanti porta all’ottenimento<br />

di nuovo attacco connettivale.<br />

In un recente articolo di Sayinsu viene illustrato come<br />

l’intrusione di due primi premolari superiori, mesializzati<br />

in sede di canini durante il trattamento di un caso particolarmente<br />

complesso, abbia permesso l’innalzamento<br />

del margine della gengiva vestibolare e quindi l’ottenimento<br />

di una parabola gengivale adatta all’estetica di un<br />

canino superiore (19).<br />

Case report n. 1<br />

■ Diagnosi e descrizione del caso<br />

Il paziente Samuele S., maschio di 23 anni, si presenta alla<br />

nostra osservazione lamentando una sintomatologia algica<br />

sorda ma continua a livello del fornice in corrispondenza<br />

della radice dell’incisivo centrale superiore di sinistra.<br />

Egli desidera inoltre risolvere il problema estetico a carico<br />

dello stesso elemento dentario, poiché lo trova più piccolo<br />

e molto più scuro rispetto al destro.<br />

L’anamnesi patologica remota testimonia un trauma pregresso,<br />

avvenuto quando il paziente aveva due anni, a<br />

carico del settore frontale superiore con avulsione degli<br />

elementi 6.1,6.2,6.3. Successivamente l’incisivo centrale<br />

permanente è erotto in ritardo, meno del contro laterale e<br />

già con il problema estetico della corona.<br />

Al’età di 21 anni il dente era stato devitalizzato con lo<br />

scopo non raggiunto di migliorare la discromia dentale.<br />

Le fotografie del viso mostrano un fronte ed un profilo

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