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L'eco del ritorno. Migrazioni circolari tra Senegal e Italia - Cestim

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sociale, osservando direttamente le attività ordinarie <strong>del</strong>le persone di quel gruppo e in qualche<br />

caso partecipandovi direttamente 16 .<br />

La peculiarità <strong>del</strong>l’osservazione partecipante risiede dunque nella partecipazio-<br />

ne diretta e nel ruolo <strong>del</strong> ricercatore: egli infatti, alla pari dei soggetti osservati e stu-<br />

diati, partecipa attivamente alla produzione dei significati ed alla costruzione di sen-<br />

so. Ed è soprattutto nel corso degli ultimi vent’anni – in gran parte in seguito<br />

all’influsso di interazionismo simbolico ed etnometodologia – che si è fatta s<strong>tra</strong>da<br />

un’idea di etnografia come occasione per riflettere sul senso comune che fa da sfon-<br />

do alle azioni quotidiane organizzate 17 .<br />

Per il <strong>tra</strong>mite <strong>del</strong>l’osservazione partecipante la distanza <strong>tra</strong> ricercatore ed og-<br />

getto di ricerca viene meno e l’osservatore viene a trovarsi dentro il quadro che sta<br />

dipingendo. Di norma tale osservazione si sviluppa in un lasso di tempo piuttosto e-<br />

steso: da alcuni mesi sino addirittura ad alcuni anni, necessari al fine di comprendere<br />

a fondo le dinamiche insite nei processi sociali. Impiegata alle volte in combinazione<br />

con altre tecniche quali osservazione documentaria, intervista discorsiva, shadowing<br />

e focus group, l’osservazione partecipante permette di costruire dall’interno il profilo<br />

culturale <strong>del</strong>la società ospitante, inserendolo nella cornice teorica adottata dal ricer-<br />

catore 18 . La forma assunta dall’osservazione partecipante può dipendere da un insie-<br />

me composito di variabili sia ambientali che sociali, nonché da variabili dipendenti<br />

dall’individualità <strong>del</strong> ricercatore e dalle specificità <strong>del</strong>l’oggetto di ricerca. In tal mo-<br />

do, i metodi di osservazione vengono a caratterizzarsi come plurali e al di fuori di<br />

qualsiasi tentativo di standardizzazione.<br />

Una volta <strong>del</strong>ineato il disegno di ricerca e adeguatamente circoscritto l’oggetto<br />

<strong>del</strong>l’osservazione partecipante, il ricercatore è pronto a operare sul campo. Una <strong>del</strong>le<br />

prime scelte da compiere riguarda la modalità di conduzione <strong>del</strong>la propria osserva-<br />

zione: coperta o scoperta, a seconda che si dichiari o meno alle persone coinvolte la<br />

propria identità, ruolo e finalità. È importante sottolineare che la forma impressa alla<br />

16<br />

Marco Marzano, Etnografia e ricerca sociale, Laterza, Roma-Bari, 2006, cap. 1, p. 3. Corsivo e note<br />

in parentesi sono <strong>del</strong>l’autore citato.<br />

17<br />

Attila Bruni, Lo studio etnografico <strong>del</strong>le organizzazioni, Carocci, Roma, 2003, cap. 1, p. 37. Circa<br />

l’evoluzione <strong>del</strong> metodo etnografico e dei contributi apportati da antropologia, interazionismo simbolico<br />

ed etnometodologia il testo citato presenta un efficace riassunto di temi che, tuttavia, non verranno<br />

approfonditi nel presente lavoro. V. inoltre Marco Marzano, op. cit., cap. 1, pp. 3-32.<br />

18<br />

Mario Cardano, op. cit., cap. 4, pp. 110-111.

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