L'eco del ritorno. Migrazioni circolari tra Senegal e Italia - Cestim
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Per la maggior parte lavoratori stagionali addetti alla realizzazione di grandi opere o<br />
lavori infrastrutturali, essi hanno anche assunto un ruolo eminente nelle attività<br />
commerciali: prodotti di elettronica, telefonia ed informatica provengono solitamente<br />
dalla repubblica popolare cinese. Nel quadro dei recenti accordi bilaterali <strong>tra</strong> stato<br />
senegalese e cinese, numerosi cantieri – prevalentemente situati nei pressi <strong>del</strong>la capi-<br />
tale – ospitano tecnici e operai cinesi che sovente, dopo alcuni anni, aprono proprie<br />
attività commerciali nel cuore <strong>del</strong>la regione dakarense 9 . Seppur non apprezzati sul<br />
piano qualitativo, i prodotti d’importazione cinese hanno permesso ad un’ampia fa-<br />
scia di popolazione l’accesso di massa a prodotti tecnologici, telefoni cellulari in<br />
primis. Nei mercati <strong>del</strong>l’elettronica presenti a Dakar o Kaolack ampio spazio viene<br />
infatti riservato alle bancarelle di telefoni cellulari di con<strong>tra</strong>ffazione cinese. Incuriosi-<br />
to da tale <strong>tra</strong>ffico e dal fatto che il testimone privilegiato con il quale viaggiavo era<br />
partito dall’<strong>Italia</strong> portando con sé dodici telefoni cellulari europei, ho approfondito<br />
con lui la questione 10 . Dalle sue parole è emerso un manifesto disprezzo per i prodot-<br />
ti cinesi in generale, dovuto alla loro scarsa durabilità e qualità. Perdipiù, un ritornel-<br />
lo comune in molte <strong>del</strong>le interviste da me svolte oppure nel corso dei colloqui infor-<br />
mali, era il grido d’accusa rivolto all’economia cinese di essere causa <strong>del</strong>l’attuale cri-<br />
si mondiale. Lo “spauracchio” cinese per l’economia senegalese, e più in generale<br />
mondiale, si manifesta in varie forme, come efficacemente esemplificato dai brani di<br />
intervista di seguito riportati nel corso dei quali sembra emergere il serpeggiare di<br />
un’ostilità repressa nei confronti dei cittadini provenienti dal gigante cinese:<br />
9<br />
Sylvie Bre<strong>del</strong>oup, Les entrepreneurs migrants chinois au Sénégal. La métaphore du jeu de go?, in<br />
Momar-Coumba Diop (a cura di), op. cit., pp. 343-363.<br />
10<br />
Dei dodici telefoni cellulari con i quali egli è partito, al momento <strong>del</strong> <strong>ritorno</strong> in <strong>Italia</strong> ne era rimasto<br />
solo uno: sin dai primi momenti è infatti iniziata una sorta di distribuzione a pioggia di tali doni, particolarmente<br />
richiesti ed ambìti da amici, familiari e conoscenti vari. Se da un lato tale aspetto è correlato<br />
al tabù di chi rien<strong>tra</strong> in patria, anche solo per un breve periodo, di tornare a mani vuote – aspetto<br />
che approfondirò nel corso dei prossimi capitoli – dall’altro, esso può essere un utile indicatore per<br />
comprendere talune dinamiche interne al tessuto economico-sociale senegalese. Alla richiesta di <strong>del</strong>ucidazioni<br />
in merito, mi è stato spiegato che i prodotti europei e occidentali in generale, oltre ad essere<br />
una sorta di status symbol per chi li possiede, presentano garanzie e qualità non riscon<strong>tra</strong>bili nei prodotti<br />
di fabbricazione cinese. L’accusa velata <strong>tra</strong> le righe ed indirizzata ai prodotti di importazione cinese<br />
– e di riflesso alla popolazione – è quella di aver rovinato il mercato interno senegalese <strong>tra</strong>mite<br />
l’introduzione di prodotti di scarsa qualità che, seppur ad un prezzo competitivo, obbligano ad una<br />
frequente sostituzione e che sono privi <strong>del</strong>le dovute garanzie. Un pensiero sintetizzato da una frase<br />
colta nel corso di un colloquio informale con un ragazzo senegalese: “Un prodotto europeo è per sempre”.<br />
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