giugno 2007 - Giuseppini del Murialdo
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Una nuova iniziativa: il padre generale dei giuseppini <strong>del</strong> <strong>Murialdo</strong><br />
e la madre generale <strong>del</strong>le suore murialdine scrivono una<br />
lettera alla Famiglia <strong>del</strong> <strong>Murialdo</strong>. Nell’occasione <strong>del</strong>la festa liturgica<br />
<strong>del</strong> santo torinese un messaggio di fiducia e speranza.<br />
Carissimi tutti,<br />
per la festa <strong>del</strong> <strong>Murialdo</strong> di quest’anno, abbiamo<br />
pensato di scrivere insieme, il padre generale<br />
dei <strong>Giuseppini</strong> e la madre generale <strong>del</strong>le<br />
Murialdine, un messaggio di saluto e di augurio<br />
ai nostri confratelli e consorelle e a tutte le<br />
componenti <strong>del</strong>la Famiglia <strong>del</strong> <strong>Murialdo</strong>.<br />
Questa scelta rappresenta per noi una consapevolezza<br />
precisa: che il carisma <strong>del</strong> nostro<br />
Santo è il punto di riferimento che ci unisce e ci<br />
affratella e che, in nome di questo carisma, il legame<br />
fra di noi è vero e sostanziale e unisce le<br />
nostre famiglie religiose a<br />
tanti altri fratelli e sorelle. Siamo<br />
inoltre gioiosamente riconoscenti<br />
allo Spirito che<br />
fa camminare e crescere in<br />
mezzo a noi la coscienza, all’interno<br />
<strong>del</strong>la nostra propria<br />
identità ed appartenenza,<br />
di essere dentro una realtà<br />
più grande, che è appunto<br />
la Famiglia <strong>del</strong> <strong>Murialdo</strong>.<br />
Queste sono le ragioni<br />
per le quali ci rivolgiamo insieme<br />
a tutti voi, proponendovi<br />
una piccola riflessione<br />
che attualizza e ci fa sentire<br />
vicina la figura <strong>del</strong> nostro santo.<br />
“Siamo nelle mani di Dio e siamo in buone<br />
mani”: è un’espressione che conosciamo bene<br />
e che attribuiamo a San Leonardo <strong>Murialdo</strong>. In<br />
essa è raccolto molto <strong>del</strong> contenuto <strong>del</strong>la sua<br />
spiritualità, trasmessa a tutti noi come un dono<br />
ed un impegno. La spiritualità <strong>del</strong> <strong>Murialdo</strong> consiste<br />
nel vivere la realtà <strong>del</strong>l’amore di Dio. San<br />
Leonardo crede in Dio-Amore per averne fatta<br />
un’esperienza personale, approfondita nella<br />
preghiera: questa convinzione dà senso a tutta<br />
la sua vita e al suo intenso apostolato. Leggiamo<br />
in “Vita di fede”: «Lasciamo fare a Dio. Egli ci<br />
vuole più bene di quanto non ce ne vogliamo<br />
noi e il nostro avvenire sta meglio nelle sue mani<br />
che nelle nostre stesse mani. Siamo nelle mani<br />
di Dio e siamo in buone mani!... La mano di<br />
Dio si nasconde dietro il velo dei fatti più ordinari<br />
per sostenerci e per guidarci. Dio stesso si degna<br />
di tracciare la via all’uomo mentre avanza<br />
nel cammino, e l’uomo non deve fare che una<br />
cosa: afferrare la mano di Dio che si presenta<br />
direttamente a lui in ogni momento».<br />
Da queste affermazioni possiamo intuire<br />
quale immensa fiducia in Dio avesse san Leonardo<br />
e noi che vogliamo vivere la sua spiritualità<br />
siamo chiamati a fare nostra<br />
questa certezza: davvero<br />
Dio si prende cura di noi.<br />
Ci ama infinitamente. Ogni<br />
giorno <strong>del</strong> nostro pellegrinaggio<br />
sulla terra, infatti, è<br />
un dono sempre nuovo <strong>del</strong><br />
suo amore per noi. La nostra<br />
risposta non può essere che<br />
la fiducia, l’abbandono alla<br />
sua tenerezza di Padre. Possono<br />
essere tante le cose<br />
che accadono in una giornata:<br />
liete e tristi, che danno<br />
gioia o amarezza, serenità o<br />
preoccupazione. Il bilancio<br />
che possiamo farne ogni sera presenta una vasta<br />
gamma di sentimenti e di emozioni: speranza,<br />
fiducia, coraggio, forza d’animo, pace; ma<br />
anche timori, paure, tensioni, <strong>del</strong>usioni, frustrazioni…<br />
È importante che tutto questo “materiale”<br />
non resti ad agitarsi nell’animo in modo confuso<br />
e scomposto. Se lo guardiamo alla luce di<br />
Dio e <strong>del</strong> suo piano di amore, in un clima di fede<br />
e di preghiera, possiamo convertirlo in “materiale<br />
di costruzione” per il giorno seguente.<br />
La pausa di riflessione nella preghiera <strong>del</strong>la<br />
sera, ci permette di ricuperare fiducia, serenità,<br />
capacità di impegno e coraggio di ricomincia-<br />
re la nostra avventura di amore come discepoli<br />
di Cristo. San Leonardo <strong>Murialdo</strong> era un uomo<br />
di preghiera. Nell’amorevole quotidiano dialogo<br />
con il Signore la sua fede si approfondiva, la<br />
certezza di essere guidato dalla Provvidenza diventava<br />
più evidente, gli avvenimenti acquistavano<br />
la trasparenza necessaria per poter<br />
cogliere il progetto di amore di Dio.<br />
Il Signore si prende cura di noi. Perché temere?<br />
“Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla”,<br />
afferma il salmo 22 e l’orientamento di vita<br />
fondato sulla fiducia in Colui che ci ama genera<br />
sentimenti di pace. Nella vicenda terrena di<br />
Gesù, la pace sigilla l’inizio e la fine, rivelazione<br />
e dono <strong>del</strong> Dio misericordioso verso gli uomini.<br />
Al presepio di Betlemme gli angeli annunciano<br />
la pace; nel discorso all’ultima cena, Gesù<br />
promette la sua pace; dopo la risurrezione<br />
Gesù dona la sua pace e con la nostra professione<br />
di fede quella pace scende nel nostro<br />
cuore. Un piccolo segreto per vivere la bella spiritualità<br />
<strong>del</strong> <strong>Murialdo</strong> è proprio quello di accogliere<br />
noi stessi nella pace e imparare a portare<br />
in pace la fatica di ogni giorno. Pace vuol dire<br />
anche costanza ed è il contrario <strong>del</strong>la presunzione,<br />
<strong>del</strong>la fretta, <strong>del</strong>la sopraffazione; vuol dire<br />
perseveranza, magnanimità di animo, confidenza.<br />
Pace vuol dire tenacia ed impegno nel<br />
tessere e ritessere relazioni positive fra le persone,<br />
costruire ponti ed abbattere barriere, restituire<br />
dignità, riparare i torti fatti e perdonare<br />
quelli subiti. San Leonardo <strong>Murialdo</strong>, che ha allenato<br />
il suo sguardo spirituale a cogliere l’amorevole<br />
mano di Dio in ogni avvenimento, ci ricorda<br />
che la vita – comunque si presenti – è retta<br />
dalla Provvidenza di Dio. Comunque la vita si<br />
manifesti, per noi è accessibile il mistero <strong>del</strong> suo<br />
Volto, l’esperienza <strong>del</strong>la sua benevolenza di salvezza.<br />
La vita è segnata anche dai nostri limiti, dalle<br />
nostre incapacità, dalle nostre cattiverie. Ma<br />
sappiamo che Dio non ha paura né <strong>del</strong>le nostre<br />
cattiverie, né degli eventi, né <strong>del</strong>le circostanze:<br />
Egli è Amore, per ciascuno di noi, sempre, in<br />
ogni momento. Le prove, le lotte e le fatiche<br />
<strong>del</strong>la vita ci vengono amministrate saggiamente<br />
dalla Provvidenza di Dio perché possiamo<br />
imparare a far prevalere il desiderio di Lui su tutto<br />
il resto. Allora avverrà l’incontro con l’amore<br />
di Dio che vive nel più profondo di noi, che colmerà<br />
il cuore e che non potrà essere soffocato<br />
da nulla e nessuno. Sapersi amati da Dio, sentirsi<br />
custoditi dalla sua paternità tenera e forte è<br />
una certezza che mette le ali! “Tu sei prezioso ai<br />
miei occhi perché sei degno di stima ed io ti<br />
amo. Non temere perché io sono con te” (Is<br />
43,4-5). Questa realtà alimenta la fiducia, ravviva<br />
la speranza, accresce l’impegno, ma soprattutto<br />
spinge ad abbandonarsi a Dio, come<br />
un bambino si abbandona nelle braccia <strong>del</strong>la<br />
mamma. Siamo nelle mani di Dio e in queste<br />
mani stiamo bene: siamo sicuri, protetti, difesi.<br />
Sono le mani di chi ci ha creati: colme di tenerezza<br />
e di amore. Sono le mani di chi è padre<br />
e madre. E se è facile percepirci abbandonati<br />
a queste mani quando tutto va bene, possiamo<br />
imparare a fidarci di Dio nelle inevitabili notti<br />
oscure <strong>del</strong>la vita perché il suo amore è ancora<br />
più forte quando viviamo esperienze di dolore o<br />
di vuoto. Il Signore ci sostiene soprattutto nell’ora<br />
<strong>del</strong>la prova. Non farebbe forse così una<br />
mamma, un papà, verso il figlio debole, ferito o<br />
ammalato? Quanto più Dio che infinitamente<br />
ci ama!. Sta a noi non abbandonare queste<br />
mani, tenerci aggrappati a Colui che teneramente<br />
ci ama e ci guida con il suo provvidente<br />
amore. Sostenuti da queste mani amorevoli faremo<br />
passi sicuri nella vita, nella vocazione, nella<br />
missione.<br />
“Siamo nelle mani di Dio…”<br />
Come passeri abbiamo il nido nella sua mano.<br />
Come bambini ci aggrappiamo forte a<br />
quella mano che non ci lascerà cadere. Come<br />
discepoli ripetiamo: nelle tue mani Signore sta<br />
la nostra vita; a te con fede e con gioia ci affidiamo.<br />
La festa di San Leonardo trovi quest’anno<br />
tutti i suoi figli e figlie e tutti i componenti <strong>del</strong>la<br />
Famiglia uniti in questo sentimento di fiducia<br />
e di speranza, con queste espressioni di fede<br />
sulle labbra e nel cuore e tutti impegnati a trasmettere<br />
con la parola e la vita il dono che abbiamo<br />
ricevuto. Il <strong>Murialdo</strong> dal cielo continua a<br />
benedirci e a vegliare su di noi, accompagnando<br />
il nostro cammino di comunione nel<br />
suo nome.<br />
Un cordiale e fraterno saluto a tutti, in JMJ.<br />
Nella foto<br />
in basso:<br />
al centro<br />
Il padre<br />
generale;<br />
a sin. suor<br />
Regina Manica<br />
(vicaria generale)<br />
e a destra<br />
suor Orsola<br />
Bertolotto<br />
(sup. generale)