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Poste <strong>It</strong>aliane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DR PD - Contiene I.R. - Periodico dell’Associazione Madonna di Fatima - Maria, Stella <strong>della</strong> Nuova Evangelizzazione<br />

Numero 86<br />

Giugno 2010<br />

Sollecitudine di<br />

Dio per il suo popolo<br />

Salvami Regina


T<br />

ra gli uomini di tutto<br />

il mondo è Pietro<br />

l’unico scelto per essere<br />

posto alla guida di tutti<br />

i popoli chiamati alla<br />

fede, per essere posto alla<br />

guida di tutti gli Apostoli<br />

e di tutti i Padri <strong>della</strong><br />

Chiesa; così, nonostante<br />

vi siano nel popolo di<br />

Dio molti sacerdoti e<br />

molti pastori, Pietro è la<br />

vera guida di tutti coloro<br />

che hanno Cristo come<br />

loro capo supremo.<br />

(Dai sermoni di San Leone<br />

Magno, Papa)<br />

“San Pietro Apostolo” -<br />

Cattedrale Maggiore, San Paolo<br />

Timothy Ring


Salvami<br />

Regina<br />

Periodico dell’Associazione<br />

Madonna di Fatima - Maria, Stella<br />

<strong>della</strong> Nuova Evangelizzazione<br />

Anno XII, numero 86, Giugno 2010<br />

Direttore responsabile:<br />

Zuccato Alberto<br />

Consiglio di redazione:<br />

Guy Gabriel de Ridder, Suor Juliane<br />

Vasconcelos A. Campos, EP,<br />

Luis Alberto Blanco Cortés, Madre<br />

Mariana Morazzani Arráiz, EP,<br />

Severiano Antonio de Oliveira<br />

Amministrazione:<br />

Via San Marco, 2A<br />

30034 Mira (VE)<br />

CCP 13805353<br />

Aut. Trib. Padova 1646 del 4/5/99<br />

Poste <strong>It</strong>aliane s.p.a. - Spedizione<br />

in Abbonamento Postale - D. L.<br />

353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />

art. 1, comma 2, DR PD<br />

Contiene I.R.<br />

www.araldi.org<br />

www.salvamiregina.it<br />

Con la collaborazione<br />

dell’Associazione<br />

Privata Internazionale di Fedeli<br />

di Diritto Pontificio<br />

ArAldi del VAngelo<br />

Viale Vaticano, 84 Sc. A, int. 5<br />

00165 Roma<br />

Tel. sede operativa<br />

a Mira (VE): 041 560 08 91<br />

Montaggio:<br />

Equipe di arti grafiche<br />

degli Araldi del Vangelo<br />

Stampa e rilegatura:<br />

Pozzoni - Istituto Veneto<br />

de Arti Grafiche S.p.A.<br />

Via L. Einaudi, 12<br />

36040 Brendola (VI)<br />

Gli articoli di questa <strong>rivista</strong> potranno essere<br />

riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii<br />

copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli<br />

firmati è di responsabilità dei rispettivi autori.<br />

SommariO<br />

Scrivono i lettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4<br />

Sollecitudine di Dio<br />

per il suo popolo (Editoriale) . . . . . . . . . . . . . 5<br />

La voce del Papa –<br />

Il dovere di insegnare<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .6<br />

Commento al Vangelo –<br />

La liturgia del “sì” radicale<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10<br />

Ricostruire con<br />

Dio il centro per<br />

la salvezza delle anime<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18<br />

I dodici frutti<br />

dello Spirito Santo<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22<br />

Araldi nel mondo<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28<br />

Intervista con Mons. Mário<br />

Marquez, OFM Cap. –<br />

“Farsi tutto per tutti”<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .32<br />

“Il Dio che mi<br />

chiama è Amore”<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .34<br />

La sfida digitale<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .38<br />

Preghiera al Sacro<br />

Cuore di Gesù<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .40<br />

È accaduto nella Chiesa<br />

e nel mondo<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .41<br />

Storia per bambini...<br />

Servo buono e fedele<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .46<br />

I Santi di<br />

ogni giorno<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48<br />

Orchidee e santi<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .50


4 Salvami Regina · Giugno 2010<br />

Scrivono i lettori<br />

Complimenti per il<br />

Centesimo numero<br />

Vorrei ringraziarvi per avermi inviato<br />

i numeri arretrati <strong>della</strong> <strong>rivista</strong><br />

Araldi, che avevo perduto. Sono stato<br />

molto felice, perché da qualche<br />

tempo sto cercando di completare la<br />

mia collezione.<br />

Pur essendo un cattolico fin dalla<br />

nascita, non avevo una devozione<br />

verso i santi. Solo da quando ho<br />

preso contatto con questa <strong>rivista</strong>,<br />

leggendola, tra gli altri argomenti,<br />

ho cominciato ad interessarmi<br />

a Santa Teresa del Bambino Gesù,<br />

restando colpito dalla sua vita e<br />

santità. Da allora mi sono interessato<br />

alla vita dei santi e ora li considero<br />

compagni di viaggio in questa<br />

nostra peregrinazione terrena.<br />

Colgo l’occasione per congratularmi<br />

con voi per il centesimo numero.<br />

Senza alcun dubbio questo è uno<br />

strumento molto importante per la<br />

nostra cristianità odierna. Ricca di<br />

dottrina, insegnamenti del Magistero<br />

<strong>della</strong> Chiesa e di spiritualità, la <strong>rivista</strong><br />

tocca il cuore anche per l’estetica<br />

<strong>della</strong> sua presentazione, permeata<br />

di simboli che ci rimandano al<br />

divino. Per non parlare del contenuto<br />

sicuro, per la sua fedeltà alla Santa<br />

Madre Chiesa; di esso ci si può fidare.<br />

Non avete idea quanto la <strong>rivista</strong><br />

sia importante!<br />

Ângelo T.<br />

Via e-mail – Brasile<br />

leggo dalla prima<br />

all’ultima pagina<br />

Leggo con molto piacere, dalla<br />

prima all’ultima pagina, la bella<br />

<strong>rivista</strong> che mi inviate tutti i mesi.<br />

I miei complimenti per questo lavoro<br />

tanto necessario nella nostra<br />

Chiesa, soprattutto nel momento<br />

attuale.<br />

Carmela S.<br />

Nottingham – Inghilterra<br />

apprendo molte Cose<br />

<strong>della</strong> nostra religione<br />

Spesso, quando frequento la<br />

mia parrocchia, mi viene fra le mani<br />

questa bella <strong>rivista</strong> che è a disposizione<br />

dei fedeli. Rimango<br />

emozionata, in particolare quando<br />

leggo i commenti al Vangelo, le<br />

parole del Papa e perché, con essa,<br />

imparo molte cose <strong>della</strong> nostra<br />

Religione. È, senza dubbio, la miglior<br />

<strong>rivista</strong> cattolica d’attualità e<br />

sarei molto contenta di poter abbonarmi.<br />

Maria C. M.<br />

Belpasso – CT<br />

rivive la presenza di maria<br />

La <strong>rivista</strong> sta diventando sempre<br />

più consistente e ben illustrata. Ci<br />

dà ad ogni nuovo numero una conoscenza<br />

maggiore rispetto la Vergine<br />

Maria e la Fede Cattolica. Alimenta<br />

la nostra spiritualità, anche solo sfogliandola.<br />

Quando la leggiamo, ci riempiamo<br />

d’amore e di rispetto per Colei<br />

che è la Madre di Cristo. La <strong>rivista</strong><br />

rinnova in noi la presenza di<br />

Maria.<br />

Carmen A. L.<br />

Santiago de los Caballeros – Repubblica<br />

Domenicana<br />

riflesso <strong>della</strong> riCChissima e<br />

inesauribile Cultura CattoliCa<br />

Trascorrono gli anni e i numeri<br />

<strong>della</strong> <strong>rivista</strong> Araldi del Vangelo si succedono<br />

in forma rinnovata e originale<br />

ogni mese!<br />

La <strong>rivista</strong> è come un riflesso <strong>della</strong><br />

ricchissima e inesauribile cul-<br />

tura e spiritualità cattolica che —<br />

da questo veicolo impeccabilmente<br />

elaborato — giunge nelle case e<br />

nelle istituzioni. La nostra Chiesa,<br />

principalmente in Brasile, vive tempi<br />

difficili, poiché gran parte delle<br />

comunità è poverissima in conoscenza<br />

e spiritualità autentica. I<br />

santi costumi e i Sacramenti cadono<br />

in disuso...<br />

Ascolta Madonna le nostre suppliche<br />

affinché questa <strong>rivista</strong> e strumenti<br />

simili possano esser sempre<br />

più diffusi nella Chiesa, e anche al di<br />

fuori dei suoi ambiti, promuovendo<br />

così la catechesi di tutti.<br />

Luciano M.<br />

Cuiabá – Brasile<br />

guida nei temi di riflessione<br />

Vi ringrazio moltissimo per come<br />

mi tenete in considerazione nei bei<br />

lavori e attività che realizzate. Dirigo<br />

una comunità nella mia parrocchia<br />

e la vostra <strong>rivista</strong> mi serve da<br />

guida per i temi su cui riflettiamo,<br />

poiché ogni argomento trattato in<br />

essa, ci lascia un insegnamento profondo.<br />

Carmen R.<br />

Antofagasta – Cile<br />

immenso bene<br />

all’evangelizzazione in brasile<br />

Ringrazio molto per l’attenzione<br />

che mi viene prestata ogni volta<br />

che comunico con voi e colgo l’occasione<br />

per congratularmi, ancora una<br />

volta, per il bene immenso che questa<br />

Associazione Araldi del Vangelo<br />

sta facendo per l’evangelizzazione in<br />

Brasile, soprattutto attraverso la sua<br />

<strong>rivista</strong>.<br />

Come cattolico fervente e teologo<br />

di professione spero che le sue<br />

iniziative prosperino sempre per il<br />

bene <strong>della</strong> Fede Cristiana.<br />

Valderi da S.<br />

Via e-mail – Brasile


Poste <strong>It</strong>aliane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DR PD - Contiene I.R. - Periodico dell’Associazione Madonna di Fatima - Maria, Stella <strong>della</strong> Nuova Evangelizzazione<br />

Numero 86<br />

Giugno 2010<br />

Sollecitudine di<br />

Dio per il suo popolo<br />

Salvami Regina<br />

Aspetti <strong>della</strong> missione<br />

realizzata<br />

dagli Araldi del<br />

Vangelo ad Haiti,<br />

dopo il terremoto<br />

(Gustavo Kralj)<br />

E ditoriale<br />

Sollecitudine di dio<br />

per il Suo popolo<br />

Udendo i lamenti del popolo che aveva liberato dalla schiavitù dell’Egitto,<br />

il Signore operò prodigi per confortarlo fisicamente, come quello di inviargli<br />

una nuvola di quaglie, con la cui tenera carne potesse saziarsi. Più<br />

ancora, lo alimentò giorno dopo giorno, per quarant’anni, con un cibo squisito, la<br />

manna, che “aveva il sapore di una torta di miele” (Es 16, 31). E così lo sostenne<br />

incessantemente nel cammino verso la Terra Promessa, anche se vegliava più per<br />

il suo progresso spirituale che per i suoi bisogni materiali.<br />

Miracoli prodigiosi nello stesso stile furono inoltre realizzati da Nostro Signore<br />

Gesù Cristo. “Sento compassione di questa folla, perché già da tre giorni mi stanno<br />

dietro e non hanno da mangiare” (Mc 8, 2), disse in un’occasione; e per la seconda<br />

volta moltiplicò i pani, in modo da saziare in abbondanza coloro che Lo seguivano.<br />

Più importante, tuttavia, era il pane <strong>della</strong> verità che Egli offriva loro.<br />

Questo zelo divino per il suo popolo si ripeterà nel corso <strong>della</strong> storia. Basti ricordare<br />

i miracoli ottenuti dalla Divina Provvidenza per la fiducia di un San Giovanni<br />

Bosco, che non fece mai mancare il pane ai suoi numerosi “birichini”. Un<br />

giorno, per esempio, nel 1860 — racconta il suo biografo Auffray — non c’era nulla<br />

per la prima colazione nella sovraffollata casa salesiana di Torino. Don Bosco<br />

fece raccogliere tutto il pane avanzato che si riuscisse a trovare. Gli portarono un<br />

cesto contenente 15 o 20 piccoli pezzi. Egli stesso distribuì l’alimento e, con sorpresa<br />

di tutti, ognuno ricevette un pane normale.<br />

Tuttavia, gli interventi miracolosi da parte di Dio non costituiscono la regola.<br />

Come insegna San Tommaso nella Summa Teologica, Dio agisce attraverso cause<br />

seconde. Su questa linea, Egli desidera la collaborazione degli uomini per la realizzazione<br />

dei suoi disegni, in maniera che siano “cooperatori di Dio e del suo Regno”<br />

(Catechismo <strong>della</strong> Chiesa Cattolica, n.307). Proprio per questo, Gesù ci ha<br />

insegnato l’importanza fondamentale dell’amore al prossimo (Mc 12, 31), che forma<br />

un tutto indissolubile con l’obbligo dell’amore a Dio. Si tratta di un “nesso indivisibile<br />

tra l’amore per Dio e l’amore per il prossimo” (Dio caritas est, n.16).<br />

La Chiesa, Corpo Mistico di Cristo, ma anche società umana, prende sempre<br />

l’iniziativa quando si tratta di esercitare questo amore gratuito e disinteressato<br />

per il prossimo, esprimendo la sollecitudine di Dio per il Suo popolo, come dimostra<br />

la sua azione ad Haiti, poco dopo il recente terremoto.<br />

La Caritas internazionale si è distinta in questa tanto meritoria azione, realizzando<br />

uno sforzo insostituibile. Tuttavia, come afferma il presidente <strong>della</strong> sua<br />

sezione haitiana, Mons. Pierre-André Dumas, altrettanto o più importante che<br />

l’aiuto materiale è stato quello spirituale. Associandosi al clero, alle organizzazioni<br />

cattoliche e agli innumerevoli volontari accorsi da tutto il mondo per aiutare<br />

le vittime del disastro in quell’isola, anche gli Araldi del Vangelo si sono mobilitati,<br />

inviando un’equipe del Canada e <strong>della</strong> Repubblica Dominicana, il cui obiettivo<br />

era quello di portare una parola di consolazione e incoraggiamento, di compassione<br />

e incentivo, contribuendo a rafforzarle nella Fede. <br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 5


Il primo compito del quale<br />

vorrei parlare oggi è il munus<br />

docendi, cioè quello di<br />

insegnare. Oggi, in piena<br />

emergenza educativa, il munus docendi<br />

<strong>della</strong> Chiesa, esercitato concretamente<br />

attraverso il ministero di<br />

ciascun sacerdote, risulta particolarmente<br />

importante.<br />

Viviamo in una grande confusione<br />

circa le scelte fondamentali <strong>della</strong><br />

nostra vita e gli interrogativi su che<br />

cosa sia il mondo, da dove viene, dove<br />

andiamo, che cosa dobbiamo fare<br />

per compiere il bene, come dobbiamo<br />

vivere, quali sono i valori realmente<br />

pertinenti. In relazione a<br />

tutto questo esistono tante filosofie<br />

contrastanti, che nascono e scompaiono,<br />

creando una confusione circa<br />

le decisioni fondamentali, come vivere,<br />

perché non sappiamo più, comunemente,<br />

da che cosa e per che<br />

cosa siamo fatti e dove andiamo.<br />

In questa situazione si realizza la<br />

parola del Signore, che ebbe compassione<br />

<strong>della</strong> folla perché erano come<br />

pecore senza pastore. (cfr Mc 6,<br />

34). Il Signore aveva fatto questa costatazione<br />

quando aveva visto le migliaia<br />

di persone che lo seguivano<br />

nel deserto perché, nella diversità<br />

delle correnti di quel tempo, non sapevano<br />

più quale fosse il vero senso<br />

<strong>della</strong> Scrittura, che cosa diceva Dio.<br />

6 Salvami Regina · Giugno 2010<br />

La voce deL PaPa<br />

Il dovere di insegnare<br />

Nell’esercizio del suo “munus docendi”, il sacerdote non deve insegnare le<br />

proprie idee, né parlare per se stesso, né dire cose proprie ma proporre, in<br />

nome di Cristo presente, la verità che è Cristo stesso.<br />

Il Signore, mosso da compassione,<br />

ha interpretato la parola di Dio, egli<br />

stesso è la parola di Dio, e ha dato<br />

così un orientamento.<br />

Questa è la funzione in persona<br />

Christi del sacerdote: rendere presente,<br />

nella confusione e nel disorientamento<br />

dei nostri tempi, la luce<br />

<strong>della</strong> parola di Dio, la luce che è Cristo<br />

stesso in questo nostro mondo.<br />

Il sacerdote non parla di se<br />

stesso, né per se stesso<br />

Quindi il sacerdote non insegna<br />

proprie idee, una filosofia che<br />

lui stesso ha inventato, ha trovato o<br />

che gli piace; il sacerdote non parla<br />

da sé, non parla per sé, per crearsi<br />

forse ammiratori o un proprio partito;<br />

non dice cose proprie, proprie<br />

invenzioni, ma, nella confusione di<br />

tutte le filosofie, il sacerdote insegna<br />

in nome di Cristo presente, propone<br />

la verità che è Cristo stesso, la sua<br />

parola, il suo modo di vivere e di andare<br />

avanti.<br />

Per il sacerdote vale quanto Cristo<br />

ha detto di se stesso: “La mia<br />

dottrina non è mia” (Gv, 7, 16); Cristo,<br />

cioè, non propone se stesso, ma,<br />

da Figlio, è la voce, la parola del Padre.<br />

Anche il sacerdote deve sempre<br />

dire e agire così: “la mia dottrina<br />

non è mia, non propago le mie idee<br />

o quanto mi piace, ma sono bocca<br />

e cuore di Cristo e rendo presente<br />

questa unica e comune dottrina, che<br />

ha creato la Chiesa universale e che<br />

crea vita eterna”.<br />

Questo fatto, che il sacerdote<br />

cioè non inventa, non crea e non<br />

proclama proprie idee in quanto la<br />

dottrina che annuncia non è sua, ma<br />

di Cristo, non significa, d’altra parte,<br />

che egli sia neutro, quasi come<br />

un portavoce che legge un testo di<br />

cui, forse, non si appropria. Anche<br />

in questo caso vale il modello di Cristo,<br />

il quale ha detto: Io non sono da<br />

me e non vivo per me, ma vengo dal<br />

Padre e vivo per il Padre. Perciò, in<br />

questa profonda identificazione, la<br />

dottrina di Cristo è quella del Padre<br />

e lui stesso è uno col Padre.<br />

Profonda e interiore comunione<br />

con lo stesso Cristo<br />

Il sacerdote che annuncia la parola<br />

di Cristo, la fede <strong>della</strong> Chiesa e<br />

non le proprie idee, deve anche dire:<br />

Io non vivo da me e per me, ma<br />

vivo con Cristo e da Cristo e perciò<br />

quanto Cristo ci ha detto diventa<br />

mia parola anche se non è mia. La<br />

vita del sacerdote deve identificarsi<br />

con Cristo e, in questo modo, la parola<br />

non propria diventa, tuttavia,<br />

una parola profondamente personale.<br />

Sant’Agostino, su questo tema,<br />

parlando dei sacerdoti, ha detto: “E


noi che cosa siamo? Ministri (di Cristo),<br />

suoi servitori; perché quanto<br />

distribuiamo a voi non è cosa nostra,<br />

ma lo tiriamo fuori dalla Sua dispensa.<br />

E anche noi viviamo di essa, perché<br />

siamo servi come voi” (Discorso<br />

229/E, 4).<br />

L’insegnamento che il sacerdote<br />

è chiamato ad offrire, le verità <strong>della</strong><br />

fede, devono essere interiorizzate<br />

e vissute in un intenso cammino spirituale<br />

personale, così che realmente<br />

il sacerdote entri in una profonda,<br />

interiore comunione con Cristo stesso.<br />

Il sacerdote crede, accoglie e cerca<br />

di vivere, prima di tutto come proprio,<br />

quanto il Signore ha insegnato<br />

e la Chiesa ha trasmesso, in quel<br />

percorso di immedesimazione con il<br />

proprio ministero di cui san Giovanni<br />

Maria Vianney è testimone esemplare<br />

(cfr Lettera per l’indizione<br />

dell’Anno Sacerdotale). “Uniti nella<br />

medesima carità — afferma ancora<br />

sant’Agostino — siamo tutti udito-<br />

Udienza generale del 14 aprile scorso in Piazza San Pietro<br />

ri di colui che è per noi nel cielo l’unico<br />

Maestro” (Enarr. in Ps. 131, 1, 7).<br />

Quella del sacerdote, di conseguenza,<br />

non di rado potrebbe sembrare<br />

“voce di uno che grida nel deserto”<br />

(Mc 1,3), ma proprio in questo<br />

consiste la sua forza profetica: nel<br />

non essere mai omologato, né omologabile,<br />

ad alcuna cultura o mentalità<br />

dominante, ma nel mostrare<br />

l’unica novità capace di operare un<br />

autentico e profondo rinnovamento<br />

dell’uomo, cioè che Cristo è il Vivente,<br />

è il Dio vicino, il Dio che opera<br />

nella vita e per la vita del mondo<br />

e ci dona la verità, il modo di vivere.<br />

Nella voce dell’autentico<br />

sacerdote si riconosce<br />

quella del Buon Pastore<br />

Nella preparazione attenta <strong>della</strong><br />

predicazione festiva, senza escludere<br />

quella feriale, nello sforzo di<br />

formazione catechetica, nelle scuole,<br />

nelle istituzioni accademiche e, in<br />

modo speciale, attraverso quel libro<br />

non scritto che è la sua stessa vita, il<br />

sacerdote è sempre “docente”, insegna.<br />

Ma non con la presunzione di<br />

chi impone proprie verità, bensì con<br />

l’umile e lieta certezza di chi ha incontrato<br />

la Verità, ne è stato afferrato<br />

e trasformato, e perciò non può<br />

fare a meno di annunciarla.<br />

Il sacerdozio, infatti, nessuno lo<br />

può scegliere da sé, non è un modo<br />

per raggiungere una sicurezza nella<br />

vita, per conquistare una posizione<br />

sociale: nessuno può darselo, né cercarlo<br />

da sé. Il sacerdozio è risposta<br />

alla chiamata del Signore, alla Sua<br />

volontà, per diventare annunciatori<br />

non di una verità personale, ma <strong>della</strong><br />

Sua verità.<br />

Cari confratelli sacerdoti, il popolo<br />

cristiano domanda di ascoltare dai<br />

nostri insegnamenti la genuina dottrina<br />

ecclesiale, attraverso la quale<br />

poter rinnovare l’incontro con Cristo<br />

che dona la gioia, la pace, la salvezza.<br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 7<br />

L’Osservatore Romano


La Sacra Scrittura, gli scritti dei<br />

Padri e dei Dottori <strong>della</strong> Chiesa, il<br />

Catechismo <strong>della</strong> Chiesa Cattolica<br />

costituiscono, a tale riguardo, dei<br />

punti di riferimento imprescindibili<br />

nell’esercizio del munus docendi, così<br />

essenziale per la con<strong>versione</strong>, il cammino<br />

di fede e la salvezza degli uomini.<br />

“Ordinazione sacerdotale significa:<br />

essere immersi [...] nella Verità”<br />

(Omelia per la Messa Crismale, 9<br />

aprile 2009), quella Verità che non è<br />

semplicemente un concetto o un insieme<br />

di idee da trasmettere e assimilare,<br />

ma che è la Persona di Cristo,<br />

con la quale, per la quale e nella quale<br />

vivere e così, necessariamente, nasce<br />

anche l’attualità e la comprensibilità<br />

dell’annuncio.<br />

Solo questa consapevolezza di<br />

una Verità fatta Persona nell’Incarnazione<br />

del Figlio giustifica il mandato<br />

missionario: “Andate in tutto il<br />

mondo e proclamate il Vangelo ad<br />

ogni creatura” (Mc 16,15). Solo se è<br />

la Verità è destinato ad ogni creatura,<br />

non è una imposizione di qualcosa,<br />

ma l’apertura del cuore a ciò per<br />

cui è creato.<br />

L’Eucaristia non tollera<br />

ambiguità e minimizzazioni<br />

Il culto non può nascere dalla nostra fantasia. La vera liturgia suppone che Dio<br />

risponda e ci mostri come possiamo adorarLo.<br />

Il centro e la fonte permanente<br />

del ministero petrino sono<br />

nell’Eucaristia, cuore <strong>della</strong> vita<br />

cristiana, fonte e culmine <strong>della</strong> missione<br />

evangelizzatrice <strong>della</strong> Chiesa.<br />

Potete così comprendere la preoccu-<br />

8 Salvami Regina · Giugno 2010<br />

Chiesa Saint-Germain-L'Auxerrois,<br />

Parigi (Francia)<br />

Sergio Hollmann<br />

San Giovanni Maria Vianney<br />

resistette alle pressioni culturali<br />

e sociali del suo tempo per poter<br />

condurre le anime a Dio<br />

pazione del Successore di Pietro per<br />

tutto ciò che può offuscare il punto<br />

più originale <strong>della</strong> fede cattolica: oggi<br />

Gesù Cristo continua a essere vivo<br />

e realmente presente nell’ostia e<br />

nel calice consacrati.<br />

L’esempio di San Giovanni<br />

Maria Vianney<br />

Cari fratelli e sorelle, il Signore<br />

ha affidato ai Sacerdoti un grande<br />

compito: essere annunciatori <strong>della</strong><br />

Sua Parola, <strong>della</strong> Verità che salva;<br />

essere sua voce nel mondo per portare<br />

ciò che giova al vero bene delle<br />

anime e all’autentico cammino di fede<br />

(cfr 1Cor 6,12).<br />

San Giovanni Maria Vianney<br />

sia di esempio per tutti i Sacerdoti.<br />

Egli era uomo di grande sapienza ed<br />

eroica forza nel resistere alle pressioni<br />

culturali e sociali del suo tempo<br />

per poter condurre le anime a<br />

Dio: semplicità, fedeltà ed immediatezza<br />

erano le caratteristiche essenziali<br />

<strong>della</strong> sua predicazione, trasparenza<br />

<strong>della</strong> sua fede e <strong>della</strong> sua santità.<br />

Il popolo cristiano ne era edificato<br />

e, come accade per gli autentici<br />

maestri di ogni tempo, vi riconosceva<br />

la luce <strong>della</strong> Verità. Vi riconosceva,<br />

in definitiva, ciò che si dovrebbe<br />

sempre riconoscere in un sacerdote:<br />

la voce del Buon Pastore.<br />

(Estratto dell’Udienza Generale,<br />

14/4/2010)<br />

La minore attenzione che a volte<br />

si presta al culto del Santissimo Sacramento<br />

è indice e causa dell’oscuramento<br />

del significato cristiano del<br />

mistero, come avviene quando nella<br />

Santa Messa non appare più premi-


nente e operante Gesù, ma una comunità<br />

indaffarata in molte cose, invece<br />

di essere raccolta e di lasciarsi<br />

attrarre verso l’Unico necessario: il<br />

suo Signore.<br />

Nella Chiesa, l’umano deve<br />

conformarsi al divino<br />

Ora l’atteggiamento principale<br />

e fondamentale del fedele cristiano<br />

che partecipa alla celebrazione liturgica<br />

non è fare, ma ascoltare, aprirsi,<br />

ricevere...<br />

È ovvio che, in questo caso, ricevere<br />

non significa restare passivi o<br />

disinteressarsi di quello che lì avviene,<br />

ma cooperare — poiché di nuovo<br />

capaci di farlo per la grazia di Dio<br />

— secondo “la genuina natura <strong>della</strong><br />

vera Chiesa. Questa ha infatti la<br />

caratteristica di essere nello stesso<br />

tempo umana e divina, visibile ma<br />

dotata di realtà invisibili, fervente<br />

nell’azione e dedita alla contemplazione,<br />

presente nel mondo e tuttavia<br />

pellegrina; tutto questo, in modo tale,<br />

però, che ciò che in essa è umano<br />

sia ordinato e subordinato al divino,<br />

il visibile all’invisibile, l’azione alla<br />

contemplazione, la realtà presente<br />

alla città futura, verso la quale siamo<br />

incamminati” (Sacrosanctum Concilium,<br />

n. 2).<br />

Se nella liturgia non emergesse la<br />

figura di Cristo, che è il suo principio<br />

ed è realmente presente per renderla<br />

valida, non avremmo più la liturgia<br />

cristiana, completamente dipendente<br />

dal Signore e sostenuta<br />

dalla Sua presenza creatrice.<br />

Quanto sono distanti da tutto ciò<br />

coloro che, a nome dell’inculturazione,<br />

incorrono nel sincretismo introducendo<br />

nella celebrazione <strong>della</strong><br />

Santa Messa riti presi da altre religioni<br />

o particolarismi culturali!<br />

Il mistero eucaristico è un “dono<br />

troppo grande — scriveva il mio<br />

venerabile predecessore Papa Giovani<br />

Paolo II — per sopportare ambiguità<br />

e diminuzioni”, in particolare<br />

quando, “spogliato del suo valore<br />

sacrificale, viene vissuto come se<br />

non oltrepassasse il senso e il valore<br />

di un incontro conviviale fraterno”<br />

(Ecclesia de Eucharistia, n. 10).<br />

Il culto non può nascere<br />

dalla nostra fantasia<br />

Alla base delle varie motivazioni<br />

addotte, vi è una mentalità incapace<br />

di accettare la possibilità di un reale<br />

intervento divino in questo mondo<br />

in soccorso dell’uomo. Questi,<br />

tuttavia, “si trova incapace di superare<br />

efficacemente da sé medesimo<br />

gli assalti del male, così che ognuno<br />

si senta come incatenato” (Costituzione<br />

Gaudium et spes, n. 13).<br />

La confessione di un intervento<br />

redentore di Dio per cambiare<br />

questa situazione di alienazione e di<br />

peccato è vista da quanti condividono<br />

la visione deista come integrali-<br />

sta, e lo stesso giudizio è dato a proposito<br />

di un segnale sacramentale<br />

che rende presente il sacrificio redentore.<br />

Più accettabile, ai loro occhi,<br />

sarebbe la celebrazione di un segnale<br />

che corrispondesse a un vago<br />

sentimento di comunità.<br />

Il culto però non può nascere dalla<br />

nostra fantasia; sarebbe un grido<br />

nell’oscurità o una semplice autoaffermazione.<br />

La vera liturgia presuppone<br />

che Dio risponda e ci mostri<br />

come possiamo adorarlo. “La Chiesa<br />

può celebrare e adorare il mistero<br />

di Cristo presente nell’Eucaristia<br />

proprio perché Cristo stesso si è donato<br />

per primo ad essa nel sacrificio<br />

<strong>della</strong> Croce” (Esortazione Apostolica<br />

Sacramentum caritatis, n. 14).<br />

La Chiesa vive di questa presenza e<br />

ha come ragion d’essere e di esistere<br />

quella di diffonderla nel mondo intero.<br />

(Estratto del discorso ai Vescovi<br />

<strong>della</strong> regione nord-2 <strong>della</strong> Conferenza<br />

Episcopale Brasiliana, 15/4/2010)<br />

Benedetto XVI nella sua biblioteca privata con i Vescovi <strong>della</strong> regione nord-2<br />

<strong>della</strong> Conferenza Episcopale Brasiliana in visita “ad limina Apostolorum”<br />

Tutti i diritti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Editrice Vaticana.<br />

La <strong>versione</strong> integrale di questi documenti può essere trovata in www.vatican.va<br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 9<br />

L’Osservatore Romano


A partire<br />

da questo<br />

momento,<br />

tutti gli<br />

avvenimenti<br />

<strong>della</strong> vita<br />

del Divino<br />

Maestro trascorrono<br />

sotto<br />

un’altra luce<br />

10 Salvami Regina · Giugno 2010<br />

commento aL vangeLo - XIII domenIca deL temPo ordInarIo<br />

La liturgia del<br />

“sì” radicale<br />

Rispondendo “sì” alla voce interiore <strong>della</strong> grazia che ci dice: “SeguiMi”,<br />

siamo amorosamente “sequestrati” da Gesù. La nostra vita già Gli<br />

apparteneva ma, a partire da questo momento, la nostra dedizione a Lui<br />

deve esser cosciente, elevata e radicale.<br />

I – Gesù parte per Gerusalemme<br />

Il passo del Vangelo che la Chiesa ci presenta<br />

questa domenica segna una tappa importante<br />

nella vita di Nostro Signore.<br />

Fino a quel momento, Gesù stava percorrendo<br />

la Galilea, “facendo il bene” (At 10, 38) in<br />

tutti i luoghi in cui si recava. Due volte moltiplicò<br />

i pani e realizzò innumerevoli altri miracoli.<br />

Non lasciò inascoltata una sola richiesta,<br />

non un’anima pentita senza che fosse perdonata.<br />

Tutto questo Gli procurò una fama straordinaria,<br />

da cui avrebbe potuto trarre grande profitto.<br />

Invece, evidenzia padre Truyols, “a partire<br />

dalla seconda moltiplicazione e, fino ad un certo<br />

punto, a partire dal discorso del Pane <strong>della</strong> vita<br />

nella sinagoga di Cafarnao, conduceva una vita<br />

più ritirata, occupato principalmente ad istruire i<br />

suoi Apostoli”. 1 Fu in questo contesto che si ebbero<br />

i due primi annunci <strong>della</strong> Passione e la Trasfigurazione<br />

sul Monte Tabor (cfr. Lc 9, 22-45).<br />

Nei versetti scelti oggi, Nostro Signore incomincia<br />

un lungo percorso verso la Giudea che segnerà<br />

Mons. João Scognamiglio Clá Dias, EP<br />

l’inizio del suo ritorno al Padre. A partire da questo<br />

momento, tutti gli avvenimenti <strong>della</strong> vita del Divino<br />

Maestro trascorrono sotto un’altra luce.<br />

Fermezza nel compimento<br />

<strong>della</strong> volontà del Padre<br />

51 “Mentre stavano compiendosi i giorni in<br />

cui sarebbe stato tolto dal mondo, si diresse<br />

decisamente verso Gerusalemme”...<br />

Gesù lascia la Galilea sapendo che questo sarebbe<br />

stato il suo ultimo viaggio a Gerusalemme,<br />

camminando risoluto verso la morte, come<br />

indicano le parole di questo versetto: “Prese la<br />

ferma decisione di partire”. 2<br />

Fin dal primo istante <strong>della</strong> sua esistenza terrena,<br />

Egli aveva ben chiaro che la sua missione<br />

sarebbe culminata con la Croce. Dall’alto di<br />

questa, Cristo avrebbe conquistato la vita eterna<br />

per noi, creature che Egli ama al punto da<br />

voler diventare loro fratello mentre la Chiesa,<br />

che aveva già iniziato a fondare scegliendo i<br />

Dodici Apostoli e predicando il Regno dei Cie-


Sergio Hollmann<br />

51 “Mentre stavano compiendosi i giorni<br />

in cui sarebbe stato tolto dal mondo, si<br />

diresse decisamente verso Gerusalemme<br />

52 e mandò avanti dei messaggeri. Questi<br />

si incamminarono ed entrarono in un<br />

villaggio di Samaritani per fare i preparativi<br />

per lui. 53 Ma essi non vollero riceverlo,<br />

perché era diretto verso Gerusalemme.<br />

54 Quando videro ciò, i discepoli<br />

Giacomo e Giovanni dissero: ‘Signore,<br />

vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal<br />

cielo e li consumi?’. 55 Ma Gesù si voltò<br />

e li rimproverò. 56 E si avviarono verso un<br />

altro villaggio.<br />

a Vangelo A<br />

“Gesù con gli Apostoli”-<br />

Basilica di Paray-le-Monial<br />

(Francia)<br />

57 Mentre andavano per la strada, un tale gli disse:<br />

‘Ti seguirò dovunque tu vada’. 58 Gesù gli rispose:<br />

‘Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli<br />

del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non<br />

ha dove posare il capo’. 59 A un altro disse: ‘SeguiMi’.<br />

E costui rispose: ‘Signore, concedimi<br />

di andare a seppellire prima mio padre’. 60 Gesù<br />

replicò: ‘Lascia che i morti seppelliscano i loro<br />

morti; tu và e annunzia il regno di Dio’. 61<br />

Un altro disse: ‘Ti seguirò, Signore, ma prima<br />

lascia che io mi congedi da quelli di casa’. 62 Ma<br />

Gesù gli rispose: ‘Nessuno che ha messo mano<br />

all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il<br />

regno di Dio’” (Lc 9, 51-62).<br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 11


Certamente<br />

erano ben<br />

presenti nella<br />

memoria dei<br />

due fratelli<br />

San Giacomo<br />

e San<br />

Giovanni gli<br />

episodi dei<br />

capitani di<br />

Acab divorati<br />

dal fuoco<br />

del cielo per<br />

ordine del<br />

Profeta Elia<br />

li, sarebbe stata consolidata come centro <strong>della</strong><br />

Storia, per tutti i secoli.<br />

Di fronte alla prospettiva delle più terribili<br />

sofferenze, Gesù non lascia trasparire, in nessuna<br />

circostanza, la minima lamentela. Nella<br />

Sua condotta, nulla indica fremito, ripulsa o<br />

non conformità in relazione a quello che sta per<br />

succedere. Al contrario, come ben sottolinea il<br />

Cardinale Gomá, “Gesù sa che a Gerusalemme<br />

Lo attendono i tormenti e la morte; ciò nonostante,<br />

si dirige alla festa con libertà assoluta,<br />

con volontà decisa e imperterrita, poiché sa che<br />

questa è la volontà del Padre”. 3<br />

Volendoci dare a proposito di questo passo<br />

una bella lezione morale, lo stesso commentatore<br />

aggiunge: “Questa deve essere la nostra disposizione<br />

di spirito, non appena si manifesta la<br />

volontà di Dio. La convinzione dell’intelligenza<br />

e la ferma risoluzione <strong>della</strong> volontà sono le forze<br />

propulsive delle grandi azioni, e la spiegazione<br />

delle vite feconde”. 4<br />

Gesù è l’Ordine in sostanza<br />

52 “...e mandò avanti dei messaggeri.<br />

Questi si incamminarono ed entrarono<br />

in un villaggio di Samaritani per fare i<br />

preparativi per lui”.<br />

Nostro Signore è l’Ordine in sostanza. Senza<br />

mai lasciarSi prendere dagli aspetti frammentari<br />

o inferiori dei problemi, Egli organizzava tutto<br />

in forma perfetta su questa terra, ma lo faceva<br />

allo stesso tempo molto organicamente, rispettando<br />

i costumi del tempo e del luogo.<br />

In un’epoca in cui non esistevano gli efficienti<br />

mezzi di comunicazione di oggi, era necessario<br />

mandar messaggeri al fine di assicurare un<br />

alloggio per la numerosa comitiva che Lo accompagnava,<br />

composta dagli Apostoli, discepoli,<br />

sante donne e forse anche alcuni curiosi.<br />

Delle tre principali vie che conducevano dalla<br />

Galilea a Gerusalemme, Gesù aveva optato<br />

per la più corta, che attraversava la Valle di Jizreel<br />

e poi la Samaria. Fu in un villaggio di questa<br />

regione, probabilmente l’attuale Jenin, che<br />

gli inviati entrarono con l’intento di preparare<br />

l’arrivo del Divino Maestro.<br />

I samaritani Gli negano l’accoglienza<br />

53 “Ma essi non vollero riceverlo, perché<br />

era diretto verso Gerusalemme”.<br />

12 Salvami Regina · Giugno 2010<br />

Gli abitanti <strong>della</strong> Samaria adottavano un atteggiamento<br />

di ostilità nei confronti dei giudei,<br />

perché c’erano tra gli uni e gli altri grandi divergenze<br />

rispetto alla Legge e ai costumi mosaici.<br />

Un samaritano non sarebbe mai andato ad<br />

offrire sacrifici a Gerusalemme; lo avrebbe fatto<br />

sempre nel tempio eretto sul Monte Gerizim,<br />

presso l’attuale Nablus.<br />

Quando seppero che Gesù e i Suoi discepoli<br />

erano diretti a Gerusalemme, gli abitanti di<br />

quel villaggio dedussero che si trattasse di giudei<br />

in cammino verso il vero Tempio per adorare<br />

Dio, e decisero di non riceverli. Secondo<br />

Fillion, che cita Flavio Giuseppe, i samaritani<br />

“provavano un piacere maligno nel maltrattare<br />

i pellegrini, nel ritardare e persino impedire<br />

il loro cammino, quanto più fosse loro possibile”.<br />

5 A quell’epoca, le convinzioni religiose<br />

erano profonde e provocavano frequentemente<br />

implacabili odi reciproci.<br />

Reazione dei “figli del tuono”<br />

54 “Quando videro ciò, i discepoli Giacomo<br />

e Giovanni dissero: “Signore, vuoi<br />

che diciamo che scenda un fuoco dal<br />

cielo e li consumi?’”.<br />

La domanda di Giacomo e Giovanni rivela,<br />

nella puntuale espressione di un autore francese,<br />

“un intemperante zelo”, ma conferma quanto<br />

essi avessero fede nell’onnipotenza di Gesù.<br />

Certamente erano ben presenti nella memoria<br />

dei due fratelli gli episodi dei capitani di Acab<br />

divorati dal fuoco del cielo per ordine del Profeta<br />

Elia, ognuno insieme ai suoi cinquanta soldati<br />

(cfr. II Re 1, 9-12) e quello dei duecentocinquanta<br />

principi dell’assemblea, membri del consiglio e<br />

uomini notabili, sotto il comando di Core, Datan e<br />

Abiram, che ricevettero un uguale castigo per essersi<br />

ammutinati contro Mosè (cfr. Nm 16, 2.35).<br />

Essendo coscienti del potere ricevuto da Nostro<br />

Signore, non sorprende il fatto che i figli di<br />

Zebedeo desiderassero imitare l’atteggiamento<br />

del Legislatore e del Profeta, che essi avevano<br />

visto, settimane prima, apparire accanto al Maestro<br />

sul Monte Tabor. Infatti, cosa “c’è di strano<br />

nel fatto che i ‘figli del tuono’ volessero lanciar<br />

fulmini?”, si chiede Sant’Ambrogio. 6<br />

Trascinati da una specie di “fervore da novizi”,<br />

consideravano un dovere di giustizia far cadere<br />

fuoco su quella città ribelle. Vanno in tal senso i<br />

commenti di San Girolamo, San Beda e Tito Bo-


strense, sintetizzati da Maldonado: se i “figli del<br />

tuono” desideravano vendicarsi, “non fu per il loro<br />

onore, ma per quello di Cristo stesso; e in questo<br />

certamente non ci fu colpa, ma soltanto ignoranza<br />

dello spirito cristiano ed evangelico”. 7<br />

La ripulsa e l’ingratitudine fanno<br />

parte <strong>della</strong> vita del missionario<br />

55 “Ma Gesù si voltò e li rimproverò”.<br />

Essendo stati formati secondo i costumi<br />

dell’Antica Alleanza, i fratelli erano abituati alla<br />

legge del taglione e giudicavano che ogni atto<br />

di rifiuto del bene dovesse esser castigato senza<br />

indugio. Ora, le prospettive di Nostro Signore<br />

erano altre: “Amate i vostri nemici... Pregate<br />

per quelli che vi offendono... Siate misericordiosi,<br />

come anche vostro Padre è misericordioso”<br />

(Lc 6, 27-28.36), aveva insegnato loro recentemente.<br />

Per questo li rimproverò.<br />

La proposta di Giacomo e Giovanni mostra<br />

quanto distanti fossero ancora i discepoli da<br />

questo nuovo Comandamento. Non avevano<br />

ancora conosciuto e assunto una delle più dolorose<br />

prove del missionario: l’ingratitudine, la ripulsa<br />

e persino la persecuzione da parte di coloro<br />

a cui egli ha voluto fare il bene.<br />

Come osserva Crisostomo, gli Apostoli “sarebbero<br />

stati i dottori del mondo e avrebbero<br />

percorso le città e i villaggi predicando la dottrina<br />

evangelica. Sarebbe dovuto capitare loro che<br />

alcuni non accogliessero la sacra predicazione,<br />

come non permettendo che Gesù rimanesse con<br />

loro. Insegnò loro, infatti, che quando avessero<br />

annunciato la celestiale dottrina, sarebbero dovuto<br />

essere pieni di pazienza e mansuetudine,<br />

senza mostrarsi né ostili né irascibili, né vendicativi<br />

contro i loro persecutori”. 8<br />

Ben sottolinea, a sua volta, San Beda: “Il Signore<br />

rimproverò in loro non l’esempio di un<br />

Profeta santo, ma l’ignoranza di volersi vendicare,<br />

uomini ancora rudi, facendo vedere loro che<br />

non desideravano la riparazione per amore, ma<br />

la vendetta per odio”. 9<br />

Non dobbiamo rimanere dove il nostro<br />

apostolato non è ben accetto<br />

56 “E si avviarono verso un altro villaggio”.<br />

Queste poche parole dell’Evangelista contengono<br />

un importante insegnamento. Durante<br />

il viaggio, come abbiamo visto, Gesù stava for-<br />

Gesù sa che a Gerusalemme Lo attendono i<br />

tormenti e la morte; ciò nonostante, si dirige<br />

alla festa con volontà decisa e imperterrita<br />

"“Gesù con la croce alle spalle” -<br />

Cattedrale di Cuzco (Perù)<br />

mando i Suoi discepoli nelle lotte dell’apostolato<br />

e volle mostrar loro con l’episodio narrato in<br />

precedenza, che il missionario non si deve turbare,<br />

e meno ancora mostrarsi irritato, quando<br />

la sua azione evangelizzatrice viene rifiutata.<br />

Questo sarebbe sintomo di amor proprio, o<br />

di attaccamento alle proprie attività.<br />

Al contrario, se troviamo nel nostro cammino<br />

un “villaggio di Samaria”, non dobbiamo volerlo<br />

castigare col “fuoco del Cielo” come hanno fatto<br />

Giacomo e Giovanni, ma neppure perdere tempo<br />

laddove la nostra attività apostolica è infruttifera.<br />

II – un pIccolo trattato<br />

<strong>della</strong> vocazIone<br />

Nella seconda parte del Vangelo di oggi, le Sacre<br />

Scritture ci presentano i casi di tre uomini desiderosi<br />

di seguire il Signore Gesù, ma senza avere<br />

nozione dell’integrità <strong>della</strong> dedizione che questo<br />

implica. Questi tre episodi possono essersi verificati<br />

in luoghi e occasioni diversi, come rileva padre<br />

Truyols, ma forse sono stati riuniti dall’Evan-<br />

Gustavo Kralj<br />

Non avevano<br />

ancora<br />

conosciuto e<br />

assunto una<br />

delle più dolorose<br />

prove del<br />

missionario:<br />

l’ingratitudine<br />

da parte di<br />

coloro a cui<br />

egli ha voluto<br />

fare il bene<br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 13


Getty Images<br />

Un vero<br />

apostolo<br />

deve essere<br />

totalmente<br />

dedito alla<br />

missione di<br />

convertire le<br />

anime, senza<br />

preoccuparsi<br />

<strong>della</strong> sua<br />

convenienza<br />

gelista a causa <strong>della</strong> loro somiglianza. Infatti, aggiunge<br />

questo esegeta, sono, nel complesso, un<br />

piccolo trattato <strong>della</strong> vocazione divina, cioè “delle<br />

condizioni necessarie per seguire Cristo”. 10<br />

Un’offerta con seconde intenzioni<br />

57 “Mentre andavano per la strada, un<br />

tale gli disse: ‘Ti seguirò dovunque tu<br />

vada’”.<br />

Nel primo caso, una persona esprime a Nostro<br />

Signore la volontà di seguirLo in ogni luogo<br />

e ad ogni costo. San Matteo aggiunge un particolare<br />

omesso da San Luca: era uno scriba (Mt 8,<br />

19). A prima vista, sembra trattarsi di un’anima<br />

generosa, desiderosa di stare sempre con Gesù.<br />

Fillion descrive questo personaggio come un<br />

“entusiasta, anche se molto superficiale e fiducioso<br />

in se stesso”. 11 Osserva che si tratta di un<br />

uomo che “parla il linguaggio dell’emozione fugace<br />

e spensierata, che disprezza gli ostacoli,<br />

mentre sono lontani e, senza essere stato chiamato,<br />

si offre per affrontarli”. 12<br />

Penetrando più a fondo nella psicologia di<br />

questo scriba, San Cirillo dimostra che lui non<br />

era mosso dal desiderio di essere un discepolo,<br />

ma dalla superbia: “C’è una grande ignoranza<br />

in questa persona che si è avvicinata, inoltre era<br />

eccessivamente presuntuosa. Certamente non<br />

desiderava essere di fatto un seguace di Cristo,<br />

come molti altri giudei, ma voleva ostentare,<br />

questo sì, la dignità apostolica”. 13<br />

Teofilatto, a sua volta, richiama l’attenzione<br />

sul suo spirito ambizioso: “Siccome vedeva che<br />

Animale astuto e ingannevole, alla volpe piace nascondersi nella propria<br />

tana per poter sorprendere le prede<br />

14 Salvami Regina · Giugno 2010<br />

il Signore attirava dietro a sé moltitudini, sperava<br />

di guadagnarci qualcosa con questo e racimolare<br />

del denaro, se Lo avesse seguito”. 14<br />

Distacco e semplicità nel seguire Gesù<br />

58a “Gesù gli rispose: ‘Le volpi hanno le<br />

loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi’...”.<br />

Il Divino Maestro non si pronuncia sulla proposta<br />

dello scriba, né lo ammette nella Sua compagnia.<br />

Astraendo dal caso concreto, risponde<br />

con una metafora che sentenzia una volta per<br />

tutte la radicalità con cui si devono dedicare le<br />

anime chiamate alle attività missionarie.<br />

Le volpi preparano tane e gli uccelli nidi, perché<br />

fa parte dell’istinto degli animali trovare un<br />

posto dove ripararsi. Un vero apostolo, invece,<br />

deve essere totalmente dedito alla missione di<br />

convertire le anime, senza preoccuparsi <strong>della</strong> sua<br />

convenienza. Si occuperanno gli altri di preparargli<br />

il “nido” o la “tana”. La dedizione di coloro<br />

che vogliono seguire Cristo deve essere totale,<br />

dandosi per intero, senza riservare nulla per sé.<br />

Ma, qual è la ragione per cui Gesù sceglie<br />

questi animali, e non altri, per illustrare la sua<br />

predicazione?<br />

Sant’Ambrogio analizza gli istinti <strong>della</strong> volpe,<br />

il suo essere astuta e ingannevole, mostrando<br />

come le piaccia nascondersi nella propria tana<br />

per poter sorprendere le prede. È proprio<br />

l’immagine dell’eretico, perché costui cerca di<br />

coprire i propri errori sotto le apparenze <strong>della</strong><br />

buona dottrina, al fine di deviare dalla verità coloro<br />

che la cercano. 15<br />

Quanto agli uccelli del cielo, commenta San<br />

Cirillo di Alessandria: “Egli non ha parlato di uccelli<br />

fisici e visibili, ma di spiriti immondi e iniqui<br />

che frequentemente cadono nei cuori degli uomini,<br />

rapiscono la semente celeste e la portano lontano,<br />

in modo che non produca alcun frutto”. 16<br />

Né in queste tane, né in questi nidi il Figlio<br />

dell’uomo può porre la sua dimora, perché Egli<br />

è la Verità e il Bene. Gesù non agirà mai come<br />

la volpe o gli uccelli <strong>della</strong> metafora. Al contrario,<br />

egli invita con chiarezza al Regno dei Cieli<br />

ed espone con integrità la sua dottrina, sebbene<br />

la radicalità del suo richiamo colpisca chi non<br />

ha una vera vocazione.<br />

Analizzata in questa prospettiva, la metafora<br />

elaborata da Nostro Signore acquisisce i tratti<br />

di un chiaro rifiuto <strong>della</strong> domanda pretenzio-


sa dello scriba, a cui Egli sembra dire: “Le volpi<br />

hanno i nascondigli nel loro cuore: sei un falso.<br />

Gli uccelli del cielo hanno i nidi nel loro cuore:<br />

sei un superbo. Essendo bugiardo e superbo,<br />

tu non puoi seguirmi. Come può la falsità seguire<br />

la Semplicità?”. 17<br />

Pensieri innalzati alla Gerusalemme Celeste<br />

58b “...‘ma il Figlio dell’uomo non ha dove<br />

posare il capo’”.<br />

L’espressione “posare il capo” può esser interpretata<br />

qui come un’allusione all’istinto di<br />

socievolezza, poiché l’uomo si rassicura quando<br />

trova qualcuno con cui potersi aprire e condividere<br />

preoccupazioni e timori. Così, in questo<br />

passo il Divino Maestro starebbe mettendo<br />

in guardia colui che prende le vie dell’apostolato<br />

— o comincia a praticare con integrità le esigenze<br />

<strong>della</strong> Fede — sui rischi di sentirsi, in un<br />

dato momento, solo, senza nessuno che lo aiuti<br />

e consoli. Anche a questo tipo di dedizione deve<br />

essere disposto colui che aspira ad essere vero<br />

missionario, sull’esempio di Gesù.<br />

Ma queste parole del Messia, possono anche<br />

essere spiegate, nel senso che i Suoi pensieri finché<br />

si trovava su questa terra, erano costantemente<br />

elevati verso la Gerusalemme Celeste. Ci<br />

insegna, quindi, che il cuore del missionario deve<br />

essere posto interamente sul piano soprannaturale,<br />

evitando di “appoggiare la testa” sul simbolico<br />

“cuscino” delle questioni terrene.<br />

Un obbligo morale voluto dalla Legge<br />

59 “A un altro disse: ‘SeguiMi’. E costui<br />

rispose: ‘Signore, concedimi di andare a<br />

seppellire prima mio padre’”.<br />

In questo secondo episodio è Gesù che prende<br />

l’iniziativa. Posando lo sguardo su uno di coloro<br />

che L’accompagnavano, scorge in lui il segno <strong>della</strong><br />

vocazione e gli dice con una soavità tutta divina:<br />

“SeguiMi”. Vale a dire, “abbandona tutto, lascia<br />

alle spalle quello che hai e vieni dietro di Me”.<br />

Si vede, dallo svolgersi <strong>della</strong> narrazione, che<br />

le parole di Gesù sono penetrate in profondità<br />

nello spirito di quell’uomo. Tuttavia, suo padre<br />

era morto — o, secondo alcuni commentatori,<br />

stava per morire — e, prima di iniziare la sua vita<br />

di missionario, voleva risolvere tutti i problemi<br />

di famiglia, al fine di seguire più liberamente<br />

Nostro Signore.<br />

Gesù non ha parlato di uccelli fisici e visibili, ma di spiriti immondi e<br />

iniqui che frequentemente cadono nei cuori degli uomini, rapiscono la<br />

semente celeste e la portano lontano<br />

La richiesta non poteva essere più legittima e<br />

ragionevole. Il Decalogo non comanda infatti di<br />

onorare il padre e la madre? Inoltre, la sepoltura<br />

del genitore defunto era un obbligo imposto<br />

dalla Legge Ebraica.<br />

Al di sopra dell’amor verso il Padre,<br />

deve esserci l’amore verso Dio<br />

60 “Gesù replicò: ‘Lascia che i morti seppelliscano<br />

i loro morti; tu và e annunzia<br />

il regno di Dio’”.<br />

Gesù, tuttavia, respinge la richiesta del suo<br />

discepolo, utilizzando per questo un’espressione<br />

sconcertante che non può essere intesa in<br />

senso letterale. Infatti, Sant’Ambrogio si chiede:<br />

“Ma come possono i morti seppellire i morti,<br />

a meno che non si intendano qui due morti:<br />

una <strong>della</strong> natura e l’altra del peccato”. 18<br />

Dalle parole del Divino Maestro, Crisostomo<br />

deduce che il padre era morto nell’infedeltà, cioè<br />

al di fuori dell’amore di Dio e <strong>della</strong> pratica <strong>della</strong><br />

Legge. Inoltre, certamente “vi erano altri che potevano<br />

compiere quest’obbligo, il padre non sarebbe<br />

rimasto per questo senza sepoltura”. 19<br />

Tuttavia, la risposta del Divino Maestro a quel<br />

discepolo supera di gran lunga la situazione concreta<br />

e rimane una preziosa lezione per quanti sono<br />

stati, sono e saranno chiamati a seguirLo nel<br />

corso <strong>della</strong> Storia. “Quando il Signore Gesù destina<br />

gli uomini alla predicazione del Vangelo, non<br />

vuole che si frapponga alcuna scusa di pietà carnale<br />

o temporale”, afferma Sant’Agostino. 20<br />

La richiesta<br />

non poteva<br />

essere più<br />

legittima e<br />

ragionevole.<br />

Il Decalogo<br />

non comanda<br />

infatti di<br />

onorare il<br />

padre e la<br />

madre?<br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 15<br />

L. Varela


Sergio Hollmann<br />

1 FERNÁNDEZ TRUYOLS,<br />

SJ, Andrés. Vida de Nuestro<br />

Señor Jesucristo. 2.ed. Madrid:<br />

BAC, 1954. pag. 388.<br />

2 Per sottolineare la grande determinazione<br />

d’animo di<br />

Nostro Signore, la Vulgata<br />

si serve dell’espressione<br />

“et ipse faciem suam firmavit<br />

— ed Egli fissò il suo<br />

volto”. Si tratta di un ebraismo<br />

che, secondo Maldonado,<br />

“allude metaforicamente<br />

a quello che il toro costuma<br />

fare quando attacca deciso<br />

contro qualcuno, quasi ri-<br />

16 Salvami Regina · Giugno 2010<br />

Ricordiamoci, in questo<br />

senso, dell’insegnamento di<br />

Sant’Ambrogio: “La devozione<br />

verso Dio deve essere al di sopra<br />

dell’amore per i padri, che<br />

noi veneriamo perché ci hanno<br />

generato. Dio ci ha posto in<br />

essere quando ancora non esistevamo,<br />

mentre i nostri padri<br />

sono stati solo i Suoi strumenti<br />

per il nostro ingresso nella<br />

vita”. 21<br />

Quando qualcuno sente la<br />

voce di Gesù: “Vieni e seguimi”,<br />

deve considerare come<br />

“mondo dei morti” tutto ciò<br />

che è rimasto indietro e non<br />

interessarsi più alle questioni<br />

che prima lo preoccupavano.<br />

E questo in una forma radicale,<br />

perché “chi desidera far-<br />

Se in una qualche determinata<br />

situazione il peso dei nostri<br />

obblighi ci fa barcollare,<br />

volgiamo fiduciosi i nostri<br />

occhi alla Madonna, nella<br />

certezza che Lei ci proteggerà<br />

e consolerà<br />

“Madonna col Bambino Gesù” -<br />

Sainte-Chapelle, Parigi (Francia)<br />

traendo il capo per aumentare<br />

la fermezza” (MALDO-<br />

NADO, SJ, Juan de. Comentarios<br />

a los cuatro Evangelios<br />

– II Evangelios de San Marcos<br />

y San Lucas. Madrid: BAC,<br />

1956, pag.523).<br />

3 GOMÁ Y TOMÁS, Isidro. El<br />

Evangelio explicado. Barcelona:<br />

Casulleras, 1930, v.III,<br />

pag.114.<br />

4 Idem, ibidem.<br />

5 FILLION, Louis-Claude. Vida<br />

de Nuestro Señor Jesucristo.<br />

Vida pública. Madrid: Rialp,<br />

s/d., v.II, pag. 317.<br />

si discepolo del Signore deve rifiutare gli obblighi<br />

umani, anche quando sembrano ragionevoli,<br />

se a causa loro rimanda, anche minimamente,<br />

l’obbedienza dovuta a Dio”. 22<br />

Oltre al totale distacco dai beni temporali e<br />

ad un cuore elevato alla Gerusalemme Celeste,<br />

Gesù esige dall’apostolo la rottura completa di<br />

tutti i vincoli che lo legano al mondo.<br />

Non volgere lo sguardo a ciò<br />

che abbandoniamo<br />

61 “Un altro disse: ‘Ti seguirò, Signore,<br />

ma prima lascia che io mi congedi<br />

da quelli di casa’. 62 Ma Gesù gli rispose:<br />

‘Nessuno che ha messo mano all’aratro<br />

e poi si volge indietro, è adatto per il regno<br />

di Dio’”.<br />

Nostro Signore si serve in questo terzo episodio,<br />

di un’immagine straordinariamente significativa<br />

in quel momento. Un solco sinuoso sulla<br />

terra rende difficoltosa sia la semina che la<br />

raccolta. È necessario, pertanto, applicare molta<br />

attenzione per disegnare una linea retta con<br />

l’aratro. Per questo il contadino non può continuare<br />

a guardare indietro.<br />

Allo stesso modo deve procedere chi lavora<br />

e semina su questa terra volendo cogliere frutti<br />

nell’eternità: deve stare con gli occhi sempre<br />

rivolti al suo fine soprannaturale, senza deviarli<br />

per nessun motivo. Il missionario deve rinunciare<br />

completamente ai vincoli che prima lo le-<br />

6 SAN AMBROSIO, Exposit. in<br />

Luc., apud MALDONADO,<br />

SJ, op. cit., pag. 528.<br />

7 MALDONADO, SJ, op. cit.,<br />

pag. 528.<br />

8 SAN GIOVANNI<br />

CRISOSTO MO, apud SAN<br />

TOMMASO D’AQUINO,<br />

Catena Aurea, v. IV.<br />

9 SAN BEDA, apud SAN TOM-<br />

MASO D’AQUINO, Catena<br />

Aurea, v. IV<br />

10 Cf. TRUYOLS, op. cit., pag.<br />

390-391.<br />

11 FILLION, op. cit., pag. 319.<br />

12 Idem, ibidem.


gavano al peccato o alla debolezza e non guardare<br />

mai più indietro, di modo che, come San<br />

Cipriano di Cartagine ammonisce, “non ci capiti<br />

di voltarci al diavolo e al mondo, a cui abbiamo<br />

rinunciato e dai quali ci siamo liberati”.<br />

23 Infatti, secondo l’espressione di San Nilo,<br />

“i ripetuti sguardi verso quello che abbiamo<br />

lasciato ci fanno tornare al costume abbandonato”.<br />

24<br />

III – Il seGreto <strong>della</strong> vera felIc<strong>It</strong>à<br />

La liturgia di oggi si applica con maggiore<br />

proprietà alle anime consacrate, invitate dal Divino<br />

Redentore ad abbandonare tutto per seguirLo.<br />

Ma gli stessi principi di radicalità nella<br />

dedizione e devozione integrale ai compiti inerenti<br />

al proprio stato di vita, sono applicabili a<br />

tutti i battezzati, sia ai prescelti al sacerdozio o<br />

alla vita religiosa, sia a coloro che sono chiamati<br />

a costituire una famiglia. In qualunque di questi<br />

casi, tutti noi sentiamo ad un certo punto, una<br />

voce interiore che ci dice, con tono vellutato,<br />

ma imperioso, “SeguiMi”. Se accettiamo l’invito<br />

divino, saremo, a partire da quel momento,<br />

amorosamente “sequestrati” da Gesù. Infatti la<br />

nostra vita Gli appartiene e la nostra dedizione<br />

a Lui dev’essere totale.<br />

Il demonio, creatura abietta e invidiosa <strong>della</strong><br />

ricompensa che ci viene promessa, spesso si<br />

vede incapace di smuovere le anime elette dal<br />

sentiero <strong>della</strong> santità. In questo caso, egli le ten-<br />

13 SAN CIRILO DE ALEJAN-<br />

DRIA. Comentario al Evangelio<br />

de Lucas, 57, apud<br />

ODEN, Thomas C. e JUST<br />

Jr., Arthur A. La Biblia comentada<br />

por los Padres de la<br />

Iglesia – Nuevo Testamento,<br />

San Lucas. Madrid: Ciudad<br />

Nueva, 2000, v.III, pag.242.<br />

14 TEOFILATTO, apud SAN<br />

TOMMASO D’AQUINO.<br />

Catena Aurea, v. IV.<br />

15 Cf. SAN AMBROSIO, op.<br />

cit., pag.528.<br />

16 SAN CIRILO DE ALEJAN-<br />

DRIA, Comentario al Evangelio<br />

de Lucas, apud ODEN<br />

e JUST Jr., op. cit., pag.<br />

242.<br />

17 SAN AGUSTÍN. Comentarios<br />

de San Agustín a las lecturas<br />

litúrgicas. Valladolid: Estudio<br />

Agustiniano, 1985, pag. 1015.<br />

18 SANT’AMBROGIO, apud<br />

SAN TOMMASO D’AQUI-<br />

NO, Catena Aurea, v. IV.<br />

19 Cf. SAN JUAN CRISÓSTO-<br />

MO. Obras de San Juan Crisóstomo.<br />

Homilías sobre el Evangelio<br />

de San Mateo (1-45). Madrid:<br />

BAC, 2007, pag.561.<br />

20 SAN AGUSTÍN, op. cit.,<br />

pag.1015.<br />

ta a praticare la virtù con mollezza e a volgere<br />

lo sguardo frequentemente indietro, cercando<br />

di instillare in esse l’illusione che, così facendo,<br />

per loro il peso diventerà più leggero e la sofferenza,<br />

ridotta.<br />

Ora, il Signore Gesù non tollera la debolezza<br />

nei suoi seguaci. Chi vive in funzione del proprio<br />

interesse, o esegue male i lavori nella Sua<br />

vigna, non riuscirà mai ad esser felice. Su questa<br />

terra, la vera gioia è alla portata solamente<br />

di quanti si dedicano interamente al compimento<br />

<strong>della</strong> propria missione.<br />

Lungo il cammino tracciato dalla Provvidenza<br />

per ciascuno di noi, tutti ci troviamo di fronte<br />

a gioie e consolazioni, ma anche a momenti di<br />

tristezza e di desolazione, contingenza inevitabile<br />

in questa valle di lacrime. Non sorprendiamoci<br />

quando arrivano e, nelle ore di sofferenza,<br />

sforziamoci soprattutto non guardare indietro,<br />

poiché sulle vie del discepolo di Gesù, leggero<br />

è il peso di chi ha dato tutto, e pesante quello di<br />

chi ha optato per i compromessi e i mezzi termini.<br />

Se in una qualche determinata situazione il<br />

peso dei nostri obblighi ci fa barcollare, volgiamo<br />

fiduciosi i nostri occhi alla Madonna, nella<br />

certezza che Lei ci proteggerà e consolerà. E<br />

quando, finalmente, arriverà il giorno di entrare<br />

nelle delizie eterne del Cielo, ci renderemo conto<br />

di quanto lei e il Suo Divino Figlio sono sempre<br />

al fianco di chi dedica la propria vita a seguirLi<br />

con tutto il cuore. <br />

21 SANT’AMBROGIO, apud<br />

SAN TOMMASO D’AQUI-<br />

NO, Catena Aurea. v. IV.<br />

22 SAN BASILIO DE CESA-<br />

REA, Sobre el bautismo, 1, 4,<br />

apud ODEN e JUST Jr., op.<br />

cit., pag. 242-243.<br />

23 SAN CIPRIANO DE CAR-<br />

TAGO, Exhortación al martirio,<br />

dirigido a Fortunato, 7,<br />

apud ODEN e JUST Jr., op.<br />

cit., pag. 243.<br />

24 SAN NILO, IL MONACO,<br />

apud SAN TOMMASO<br />

D’AQUINO, Catena Aurea,<br />

v. IV.<br />

Su questa<br />

terra, la<br />

vera gioia è<br />

alla portata<br />

solamente<br />

di quanti<br />

si dedicano<br />

interamente<br />

al<br />

compimento<br />

<strong>della</strong> propria<br />

missione<br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 17


Ricostruire con Dio il centro<br />

per la salvezza delle anime<br />

Più che ricostruire case ed edifici o soccorrere materialmente i feriti<br />

e i senzatetto, la Chiesa ha cercato di aiutare spiritualmente il popolo<br />

haitiano, affinché possa risollevarsi e ritrovarsi tra quel cumulo di<br />

macerie.<br />

Q<br />

uel martedì 12 gennaio<br />

sembrava un giorno<br />

qualsiasi a Port-au-<br />

Prince. Le persone si<br />

svegliavano e si preparavano per<br />

la loro vita di tutti i giorni. Gli studenti<br />

rivedevano per l’ultima volta<br />

gli appunti prima degli esami scolastici,<br />

le madri preparavano la colazione,<br />

i lavoratori si preparavano<br />

ad un altro giorno di lavoro.<br />

Niente indicava che una catastrofe<br />

avrebbe cambiato la direzione degli<br />

avvenimenti...<br />

Alcuni secondi di scosse sono stati<br />

sufficienti a trasformare la vita di<br />

migliaia di famiglie. Lo spavento ha<br />

18 Salvami Regina · Giugno 2010<br />

preceduto il triste computo dei danni:<br />

una calamità impressionante faceva<br />

crollare, in un sol colpo, costruzioni,<br />

piani, sogni... e vite! Dove saranno<br />

i miei figli, i miei genitori, la<br />

mia famiglia? Saranno ancora in vita?...<br />

Tre milioni di haitiani sono stati<br />

colpiti dal terremoto, più di un milione<br />

di essi si sono visti gettare da<br />

un momento all’altro in una situazione<br />

di estremo bisogno. In piena<br />

tragedia, le istituzioni cattoliche<br />

di Haiti e dei paesi vicini sono state<br />

le prime a mobilitarsi, provvedendo<br />

per quanto possibile, ai soccorsi<br />

immediati.<br />

Don François Bandet, EP<br />

La Caritas entra in azione<br />

immediatamente<br />

Per valutare la dimensione del<br />

valoroso sforzo fatto dalle organizzazioni<br />

cattoliche, è necessario informarsi<br />

localmente. Nessuno meglio<br />

di Mons. Bernardito Cleopas<br />

Auza, Nunzio Apostolico nel paese<br />

e Mons. Pierre-André Dumas, Vescovo<br />

di Anse-à-Veau et Miragoâne<br />

e presidente <strong>della</strong> Caritas haitiana,<br />

possono fornirci un quadro generale<br />

<strong>della</strong> situazione. L’equipe di missionari<br />

degli Araldi del Vangelo, che<br />

è andata ad Haiti all’inizio di aprile,<br />

è stata da loro paternamente e affabilmente<br />

ricevuta.<br />

La Chiesa è stata fortemente attinta dai sismi. Soltanto a Port-au-Prince, sono crollate 80 chiese, tra cui la cattedrale<br />

(foto a destra). Al centro, il Palazzo Presidenziale, due mesi dopo il terremoto


Foto: Gustavo Kralj<br />

Mons. Bernardito Cleopas Auza,<br />

Nunzio Apostolico ad Haiti<br />

Come riassumere in un articolo<br />

quanto abbiamo saputo? All’inizio,<br />

si deve registrare che il giorno stesso<br />

del terremoto, la Caritas haitiana<br />

si è messa in campo. Già il giorno<br />

successivo sono cominciati ad arrivare<br />

a Port-au-Prince camion carichi<br />

di viveri e materiale sanitario di base<br />

inviati dalla Caritas dominicana.<br />

A questi, subito, si sono sommati 18<br />

camion con articoli di prima necessità<br />

riuniti dalla Catholic Charities, ramo<br />

nord-americano di questa confederazione<br />

di associazioni cattoliche.<br />

La Secours Catholique-Caritas<br />

France ha lanciato immediatamente<br />

un appello ai suoi abituali collaboratori,<br />

con l’obiettivo di raccogliere<br />

30 milioni di euro. In cinque giorni<br />

già si erano raccolti 1 milione e 400<br />

mila euro per le necessità più urgenti.<br />

Nella stessa settimana tale organismo<br />

ha inviato a Port-au-Prince<br />

un’equipe di specialisti con la missione<br />

di organizzare la distribuzione<br />

degli aiuti provenienti da diversi<br />

paesi. In pochi giorni, nuove equipe<br />

di altri paesi sono giunte ad Haiti<br />

per prestare servizi di emergenza<br />

nei luoghi dove c’erano bisognosi da<br />

soccorrere.<br />

Un appello <strong>della</strong> Caritas Internazionale<br />

è stato prontamente accolto<br />

da 60 associazioni nazionali che<br />

compongono questa federazione.<br />

“Praticamente, non ce n’è stata una<br />

che non abbia inviato un contributo.<br />

La Caritas ha questa peculiarità:<br />

pensare in particolare al più debole,<br />

al più vulnerabile, perché il cuore<br />

di Dio batte per tutti i suoi figli, ma,<br />

soprattutto, per i suoi figli sofferenti”<br />

— ha dichiarato Mons. Dumas.<br />

È difficile immaginare la<br />

portata del compito<br />

Di fronte all’entità <strong>della</strong> distruzione,<br />

molti sono stati assaliti da<br />

pensieri disperati e la situazione è<br />

peggiorata con i disordini e i saccheggi<br />

che sono seguiti alla tragedia.<br />

Il terremoto aveva distrutto il<br />

Palazzo Presidenziale, il Palazzo di<br />

Giustizia e altri edifici governativi,<br />

rendendo praticamente impossibile<br />

mantenere l’ordine.<br />

Queste difficili condizioni non<br />

hanno impedito ai volontari di svolgere<br />

la loro benemerita opera. La<br />

Caritas di Haiti è stata designata dalle<br />

Nazioni Unite per coordinare il<br />

campo di Petionville, dove erano alloggiate<br />

circa 50.000 persone. Membri<br />

di questa associazione cattolica,<br />

provenienti da altri paesi, hanno collaborato<br />

nella distribuzione di pasti e<br />

acqua potabile in molti luoghi.<br />

Per varie settimane, le equipe<br />

hanno concentrato i loro sforzi nei<br />

settori prioritari con necessità più<br />

urgenti: cibo e acqua potabile, istallazioni<br />

e prodotti di igiene e strutture,<br />

assistenza ambulatoriale ai feriti<br />

e malati.<br />

È difficile immaginare a distanza<br />

lo sforzo che tutto ciò ha richiesto.<br />

“Lavorare con le comunità colpite<br />

presuppone fornire, quotidianamente,<br />

i pasti per un milione e<br />

mezzo di persone e trasportare più<br />

di 110 mila litri di acqua potabile a<br />

quattro campi profughi”, riportava<br />

il bollettino del 9 aprile <strong>della</strong> Caritas<br />

Internazionale (http://www.caritas.org/newsroom).<br />

Non solo. Fino<br />

a quella data, erano state distribui-<br />

te anche tende o baracche a 100 mila<br />

senzatetto.<br />

Erano spaventose le condizioni<br />

igieniche nei luoghi colpiti dal sisma.<br />

Per evitare rischi di epidemia,<br />

le squadre <strong>della</strong> Caritas sono state<br />

impegnate ad affrontare mille problemi,<br />

dal rifornimento di acqua in<br />

cinque campi, alla costruzione di latrine,<br />

fosse settiche, siti per lavare le<br />

mani e istallazioni per il bagno.<br />

La necessità urgente di dare assistenza<br />

medica alla popolazione<br />

ha dato la priorità alla riapertura<br />

dell’Ospedale San Francesco di Sales<br />

e all’installazione di sette ospedali<br />

da campo a Port-au-Prince e di uno a<br />

Leogane. Più di 350 mila persone sono<br />

state beneficiate dai programmi di<br />

salute messi in opera dalla Caritas.<br />

In tre mesi sono stati eseguiti 48 mila<br />

consulti medici e distribuiti 10 mila<br />

kit per l’igiene personale.<br />

Manifestare la sollecitudine<br />

di Dio per il suo popolo<br />

A parte questo, la Chiesa ha fatto<br />

qualcosa di molto più importante<br />

per il popolo haitiano del fornire un<br />

semplice aiuto materiale.<br />

Mons. Dumas ha evidenziato che<br />

la Caritas “non si è limitata a distri-<br />

Mons. Pierre-André Dumas,<br />

Vescovo di Anse-à-Veau et<br />

Miragoâne e presidente <strong>della</strong><br />

Caritas haitiana<br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 19


uire alimenti, acqua e kit igienici,<br />

né a fornire servizi medici e di infermeria.<br />

Essa si è occupata anche<br />

di problemi molto concreti a livello<br />

spirituale, come dare appoggio alle<br />

persone, per aiutarle a rimettersi in<br />

piedi dopo il sisma. Ha fatto lo stesso<br />

lavoro che già realizzava prima:<br />

essere una presenza <strong>della</strong> Chiesa in<br />

mezzo al popolo di Dio, per esprimere<br />

la sollecitudine di Dio, il cuore<br />

pulsante di Dio per il suo popolo. In<br />

tal modo, essa non fa che tradurre la<br />

diaconia materna <strong>della</strong> Chiesa a favore<br />

del popolo di Dio”.<br />

Una delle prime preoccupazioni<br />

è stata l’organizzazione di centri<br />

di sostegno socio-psicologico per i<br />

bambini dei campi, fornendo loro<br />

distrazioni adeguate e, per quanto<br />

possibile, un contesto di normalità.<br />

Un impegno speciale è stato messo<br />

nella difficile opera di ricondurre<br />

alle rispettive famiglie, i bambini<br />

smarriti nei momenti di confusione.<br />

Parte dello sforzo è stato diretto<br />

al recupero di un ricovero per anziani<br />

e persone disabili, nonché alla<br />

fornitura di sementi, fertilizzanti<br />

e attrezzi a più di cinquemila piccoli<br />

agricoltori del sud del paese.<br />

20 Salvami Regina · Giugno 2010<br />

Sguardo rivolto al futuro<br />

La Chiesa in Haiti è stata duramente<br />

colpita dal violento terremoto.<br />

Solo nella capitale, Port-au-<br />

Prince, sono crollate 80 chiese, tra<br />

cui la cattedrale,il seminario maggiore,<br />

edifici amministrativi e luoghi<br />

di riunioni.<br />

Molto più dure da sopportare sono<br />

state le perdite umane: Mons.<br />

Joseph Serge Miot, Arcivescovo di<br />

Port-au-Prince, è morto sotto le macerie<br />

del palazzo dell’Arcivescovado.<br />

Oltre a lui, hanno perso la vita<br />

cinque sacerdoti, 56 religiosi e religiose<br />

e 14 seminaristi. I sacerdoti<br />

sopravvissuti — anche se spesso<br />

sprovvisti degli oggetti liturgici<br />

essenziali — non hanno smesso di<br />

esercitare il loro ministero.<br />

Trascorsi tre mesi dalla tragedia,<br />

l’attenzione si dirige al futuro. “Siamo<br />

entrati già nella fase <strong>della</strong> ricostruzione”,<br />

ha spiegato il nunzio<br />

Mons. Auza. “Si dibatte molto su<br />

questo. Esistono cose la cui realizzazione<br />

è, per ora, al di là delle nostre<br />

capacità, ma anche così abbiamo bisogno<br />

di vedere quando e come cominciare<br />

a ricostruire”.<br />

Egli ha aggiunto che, comunque,<br />

finché non si ottengono le ri-<br />

sorse per avviare la costruzione, la<br />

vita riprende il suo corso in una fase<br />

transitoria: “Andiamo a mettere<br />

in funzione il seminario, ma sarà<br />

un seminario di tende ... Facciamo<br />

riaprire le scuole, ma saranno<br />

scuole di tende... Ancora non vi sono<br />

le risorse per ricostruire. Delle<br />

48 scuole esistenti nella regione<br />

centrale di Haiti, solo quattro<br />

sono rimaste in piedi. L’enormità<br />

dei problemi ci porta a considerare<br />

misure transitorie”.<br />

Sono già in corso di realizzazione<br />

circa due decine di scuole provvisorie<br />

e numerose istituzioni scolastiche<br />

hanno ripreso le loro attività, attraverso<br />

il sostegno.<br />

Quanto alla ricostruzione degli<br />

edifici ecclesiastici, la Chiesa ad<br />

Haiti conta sul prezioso aiuto delle<br />

organizzazioni cattoliche tedesche,<br />

<strong>della</strong> Conferenza Episcopale degli<br />

Stati Uniti e del Catholic Relief Services.<br />

“Questo ci solleva molto”, ha<br />

assicurato Mons. Auza.<br />

La ricostruzione non può<br />

limitarsi agli aspetti materiali<br />

Per Mons. Dumas, la ricostruzione<br />

non può essere limitata alla riedificazione<br />

di case e al recupero di<br />

La Caritas non si limita a distribuire cibo, acqua e kit igienico, né a provvedere servizi medici, ma cerca di essere una<br />

presenza <strong>della</strong> Chiesa in mezzo al popolo di Dio, per manifestare il cuore palpitante di Dio per suo popolo<br />

A sinistra, Mons. Dumas con l’autore di questo reportage; a destra, l’elicottero <strong>della</strong> marina italiana collabora<br />

con la Caritas per portare aiuto alle zone remote


opere strutturali, anche se questo<br />

è importante. “Sappiamo che sono<br />

state colpite circa il 70 - 80% delle<br />

infrastrutture . Strade, chiese, residenze,<br />

banche, supermercati, ecc.<br />

sono stati distrutti. È necessario ricostruire.<br />

Ma è anche necessario<br />

aiutare le persone a costruire le comunità,<br />

a recuperare la dimensione<br />

del vivere insieme, <strong>della</strong> cittadinanza,<br />

delle virtù civiche; aiutarle a riscoprire<br />

la loro dimensione interiore.<br />

A tal fine, ecco pronta la Caritas”.<br />

L’enfasi con cui Mons. Dumas si<br />

esprime manifesta la decisione <strong>della</strong><br />

Caritas haitiana di impegnarsi in<br />

quest’obiettivo. “Dobbiamo educare<br />

le persone nei valori spirituali e<br />

morali. Dobbiamo educare i fedeli<br />

in questi valori tradizionali: vivere in<br />

gruppo, mantenendo il rispetto dovuto<br />

gli uni agli altri, con la convinzione<br />

che siamo di passaggio su questa<br />

terra, con una missione da compiere.<br />

Aiutare il popolo haitiano a<br />

rincontrare queste convinzioni capaci<br />

di saldarlo e aiutarlo a risollevarsi.<br />

Non ci sarà ricostruzione ad Haiti<br />

se il suo popolo non ritroverà la sua<br />

anima, se questo popolo non dirà:<br />

‘Noi vogliamo, noi partecipiamo’, e<br />

se non deciderà di prendere in mano<br />

il suo proprio destino”.<br />

Rispettare i valori spirituali<br />

Mons. Pierre Dumas risponde a<br />

un’ultima domanda: a proposito di<br />

tutto questo, avrebbe — in qualità<br />

di cittadino haitiano e, soprattutto,<br />

di Vescovo <strong>della</strong> Santa Chiesa — un<br />

messaggio da trasmettere al mondo<br />

cattolico?<br />

La risposta è venuta spontanea e<br />

calorosa:<br />

“Questa tragedia mi ha insegnato<br />

che, quando un popolo sopporta<br />

le sofferenze in una maniera non<br />

esclusivamente fatalista, può uscirne<br />

rafforzato e migliorato. Questo<br />

è il messaggio che desidero inviare.<br />

Molte volte, nella nostra vita,<br />

c’è chi ci offre paradisi artificiali,<br />

mondi inesistenti. C’è chi vuol<br />

farci credere nella chimera che, per<br />

essere felici, sia necessario allontanare<br />

ogni idea di sofferenza. Ora,<br />

quando un popolo è ferito nell’anima,<br />

nel cuore, nel corpo e nello spirito,<br />

ma nella disgrazia conserva la<br />

Fede, questo popolo può diventare<br />

molto più forte. Egli stesso può essere<br />

un messaggio per gli altri popoli.<br />

Per la sua maniera di resiste-<br />

re, di vivere la carità, di unirsi senza<br />

vani lamenti, egli può affermare<br />

che esistono altri valori per i quali<br />

l’essere umano esiste.<br />

Il mio popolo vorrebbe comunicare<br />

al mondo questo messaggio.<br />

Non vogliamo una ricostruzione fatta<br />

di modernismi, di una globalizzazione<br />

senz’anima, senza cuore. Desideriamo<br />

una ricostruzione al cui<br />

centro sia la persona umana. Invochiamo<br />

una ricostruzione in cui i valori<br />

spirituali siano tenuti in considerazione,<br />

siano rispettati. Non desideriamo<br />

una ricostruzione fatta<br />

per noi, al nostro posto, ma senza<br />

di noi, contraria ai nostri valori, opposta<br />

alla nostra Fede, perché al popolo<br />

haitiano, se mai qualcosa ancora<br />

gli resta, se qualcosa in lui ancora<br />

resiste, è la sua fede.<br />

Credo di aver spiegato bene<br />

quanto segue: le infrastrutture saranno<br />

le benvenute, ma ci devono<br />

essere persone per animarle, e che<br />

siano persone rinnovate, che non<br />

possono più vivere come prima del<br />

12 gennaio. Persone capaci di comprendere<br />

che, pur mantenendo i loro<br />

valori, devono accettare l’ingresso<br />

<strong>della</strong> novità di Dio, di un mondo<br />

nuovo e di Cieli nuovi”. <br />

“Quando un popolo è ferito nell’anima, nel cuore, nel corpo e nello spirito, ma nella disgrazia conserva la Fede,<br />

questo popolo può diventare molto più forte”.<br />

Visita di Mons. Dumas al villaggio di Baradéres con lo scopo di portare delle vivande e aiuto spirituale<br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 21


I dodici frutti<br />

dello Spirito Santo<br />

Pianta mirabile è il cristiano che si regge e governa sotto<br />

l’influsso dello Spirito Santo: tutte le sue opere sono come<br />

divinizzate e rese fruttuose.<br />

L’anima interamente docile<br />

alla mozione dello Spirito<br />

Santo diventa forte come<br />

una sequoia, florida come<br />

un olivo e generosa come la vite.<br />

Ma se, al contrario, si lascia dominare<br />

dagli impulsi <strong>della</strong> carne, diventa<br />

brutta e sterile.<br />

Carne e Spirito sono realtà incompatibili.<br />

“La concupiscenza<br />

<strong>della</strong> carne corre vertiginosa verso<br />

il vizio e si compiace nelle delizie di<br />

un vile riposo. Nella concupiscenza<br />

dello Spirito succede il contrario: arde<br />

nel desiderio di consacrarsi interamente<br />

alle cose spirituali”. 1<br />

Afferma Arrighini: “Pianta mirabile<br />

è, pertanto, il cristiano che si regge<br />

e governa sotto l’influsso dello Spirito<br />

Santo: tutte le sue opere sono come<br />

divinizzate e rese fruttuose dallo stesso<br />

Spirito divino”. 2 Infatti, commenta<br />

padre Royo Marín: “Quando l’anima<br />

corrisponde docilmente alla mozione<br />

interiore dello Spirito Santo, produce<br />

atti di eccellente virtù, che possono<br />

compararsi ai frutti di un albero”. 3<br />

È di questi atti che parleremo in<br />

questo articolo. Essi provengono dai<br />

22 Salvami Regina · Giugno 2010<br />

doni del Paraclito e dalle virtù, e si<br />

differenziano dai doni come il frutto<br />

differisce dalle fronde, e l’effetto<br />

dalla causa.<br />

I dodici principali frutti<br />

dello Spirito Santo<br />

Flávio Roberto Lorenzato Fugiyama<br />

Considerando i frutti dello Spirito<br />

Santo come tutti gli atti ultimi e<br />

dilettevoli delle virtù e dei doni — o,<br />

in altre parole, come tutte le opere<br />

virtuose con cui ci dilettiamo —, la<br />

loro enumerazione dovrebbe essere<br />

molto estesa. Invece, l’Apostolo<br />

ne distingue appena dodici nella sua<br />

lettera ai Galati: “Il frutto dello Spirito<br />

invece è la carità, la gioia, la pace,<br />

la pazienza, l’indulgenza, la bontà,<br />

la benignità, la mitezza, la fedeltà,<br />

la modestia, la continenza, la castità”<br />

(Gal 5, 22-23). 4<br />

Sant’Agostino spiega che San Paolo<br />

non aveva intenzione di dare il<br />

numero esatto di questi doni, ma<br />

soltanto mostrare il “genere di cose”<br />

in cui dobbiamo cercarli. 5<br />

San Tommaso, dal canto suo,<br />

considera adeguata questa enumerazione<br />

paolina, spiegando che “tut-<br />

ti gli atti dei doni e delle virtù possono,<br />

convenientemente, esser ridotti<br />

a questi frutti”. 6 E classifica i<br />

frutti enumerati dall’Apostolo in base<br />

ai differenti modi con cui lo Spirito<br />

Santo procede nei nostri riguardi.<br />

La mente umana, chiarisce il<br />

Dottor Angelico, deve essere ordinata<br />

in se stessa, in relazione a ciò<br />

che le sta a fianco e in relazione<br />

a ciò che le è inferiore. I tre primi<br />

frutti dello Spirito Santo — Carità,<br />

Gioia e Pace — ordinano l’anima in<br />

se stessa in relazione al bene, mentre<br />

la Pazienza e l’Indulgenza lo fanno<br />

in relazione al male. Bontà, Benignità,<br />

Mitezza e Fedeltà la ordinano<br />

in relazione agli altri; Modestia,<br />

Continenza e Castità, in relazione a<br />

quello che ci è inferiore.<br />

Carità<br />

La carità — “sentimento primordiale<br />

e radice di tutti i sentimenti”,<br />

secondo San Tommaso — è il primo<br />

frutto dello Spirito Santo. In essa, il<br />

Paraclito Si dà in forma tutta particolare<br />

“come a Sua somiglianza”,<br />

una volta che, nell’eterna e ineffabi-


Gustavo Kralj<br />

Carità<br />

Gioia<br />

Pace<br />

le comunione tra le tre Persone <strong>della</strong><br />

Santissima Trinità, Egli è l’Amore<br />

sostanziale del Padre verso il Figlio,<br />

e del Figlio verso il Padre. 7<br />

Quando un’anima è colma <strong>della</strong><br />

linfa divina dello Spirito di Carità,<br />

l’amor la avvince e la trasforma<br />

completamente. Così è accaduto a<br />

Santa Maria Maddalena, la peccatrice<br />

pubblica perdonata e recuperata<br />

al punto da essere a capo <strong>della</strong> lista<br />

delle vergini invocate nella Litania<br />

di Tutti i Santi.<br />

Toccata da un amore coraggioso,<br />

non ha esitato a comprare i migliori<br />

profumi e, senza alcuna vergogna,<br />

a gettarsi ai piedi di Gesù, lavandoli<br />

con le sue lacrime e asciugandoli<br />

con i suoi capelli. È stata<br />

una manifestazione d’amore veemente,<br />

esclusivo e — quasi si direbbe<br />

— irriflessivo, perché non ha mi-<br />

Pazienza<br />

Indulgenza<br />

Modestia<br />

Continenza<br />

Castità<br />

Nella sua lettera ai Galati, l’Apostolo enumera i dodici frutti dello Spirito Santo consacrati<br />

dalla tradizione cattolica: carità, gioia, pace, pazienza, indulgenza, bontà, benignità, la mitezza, fedeltà, modestia,<br />

continenza, castità<br />

“Lo Spirito Santo” – Vetrate dell’Altare <strong>della</strong> Cattedra, Basilica di San Pietro, Vaticano<br />

surato gli sforzi né calcolato le conseguenze.<br />

Si possono ben applicare<br />

a lei le parole di San Francesco di<br />

Sales: “La misura di amare Dio consiste<br />

nell’amarLo senza misura”. O<br />

quelle di San Pietro Julião Eymard:<br />

“Che cos’è l’amore se non esagerazione?”<br />

Si noti, tuttavia, che la Carità non<br />

sempre è accompagnata da consolazioni<br />

per l’anima che la pratica, poiché<br />

essendo una virtù teologale risiede<br />

nella volontà e non nel sentimento.<br />

Così, “non si tratta necessariamente<br />

di un amore sentito, ma<br />

di un amore intensamente voluto; e<br />

tanto più voluto, nelle anime ferventi,<br />

quanto meno sarà sensibile”. 8<br />

La vera prova dell’autenticità<br />

<strong>della</strong> carità è il fatto che essa è accompagnata<br />

da una ripulsa intera<br />

del peccato, infatti dice Sant’Agosti-<br />

Bontà<br />

Benignità<br />

Mitezza<br />

Fedeltà<br />

no: “La dimostrazione che ami ciò<br />

che è buono avviene quando vedrai<br />

in te che odi ciò che è cattivo”. 9<br />

Non possiamo dimenticare, infine,<br />

un fondamentale svolgimento<br />

di questo frutto dello Spirito Santo,<br />

insegnato da Cristo stesso: “Amerai<br />

il prossimo tuo come te stesso”<br />

(Mt 22, 39). Usando le parole<br />

di Sant’Agostino, “l’amore verso<br />

il prossimo è come il principio<br />

dell’amore verso Dio”. 10 E “non<br />

esiste gradino più sicuro per salire<br />

all’amore di Dio che la carità<br />

dell’uomo verso i suoi simili”. 11<br />

Gioia<br />

Corollario dell’amore a Dio e al<br />

prossimo è la gioia, “perché chi ama<br />

gioisce di stare unito all’amato. Ora,<br />

la carità ha sempre presente Dio,<br />

che ama, secondo quando afferma la<br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 23


Gustavo Kralj<br />

prima Lettera di Giovanni: ‘Chi sta<br />

nell’amore dimora in Dio e Dio dimora<br />

in lui’ (I Gv 4, 16). Pertanto, la<br />

gioia è conseguenza <strong>della</strong> carità”. 12<br />

Lungi dall’essere confusa con i<br />

piaceri passeggeri, provenienti da<br />

frivolezze o da azioni proibite dalla<br />

Legge di Dio, che subito si trasformano<br />

in frustrazione, la gioia dello<br />

Spirito Santo è tutta soprannaturale<br />

e penetra nel profondo dell’anima.<br />

Per questo San Paolo ha potuto dire:<br />

“Sono pieno di consolazione, pervaso<br />

di gioia in ogni nostra tribolazione”<br />

(II Cor 7, 4).<br />

Pace<br />

“Ma la perfezione <strong>della</strong> gioia è la<br />

Pace”, afferma il Dottor Angelico. 13<br />

E questo, sotto due aspetti: “Primo,<br />

Toccata da un amore coraggioso, non ha esitato<br />

a comprare i migliori profumi e, senza alcuna<br />

vergogna, a gettarsi ai piedi di Gesù, lavandoli con<br />

le sue lacrime e asciugandoli con i suoi capelli<br />

“Gesù perdona la peccatrice” – Chiesa di Saint Patrick,<br />

Roxburry (Stati Uniti)<br />

24 Salvami Regina · Giugno 2010<br />

quanto alla quiete dai turbamenti<br />

esteriori, poiché non può sfruttare<br />

perfettamente del bene amato<br />

chi è turbato da altri in questa fruizione”.<br />

14 E, secondo, “nel senso che<br />

essa calma l’instabilità dei desideri,<br />

poiché non gode <strong>della</strong> gioia perfetta<br />

chi non si contenta dell’oggetto che<br />

lo rallegra”. 15<br />

Non c’è, infatti, assolutamente<br />

nulla che possa turbare un’anima<br />

abbandonata all’azione dello Spirito<br />

Santo, poiché essa “ha coscienza di<br />

essere in possesso dell’unico bene a<br />

cui è attaccata; sa che possiede Dio;<br />

si sa amata da Lui ‘fino alla pazzia’,<br />

malgrado la sua miseria e, a sua volta,<br />

ama anch’essa Dio smisuratamente”.<br />

16<br />

Come la Pace è cercata ai nostri<br />

giorni, e come sembra scivolare<br />

dalle nostre mani!<br />

In un’esistenza agitata e<br />

rovinosa, marcata a fondo<br />

dalla violenza e dal peccato,<br />

tutto concorre a strapparci<br />

la pace interiore.<br />

Come sono attuali le parole<br />

di Geremia: “Esclamano<br />

‘Pace, pace!’ quando<br />

non c’è pace” (Ger 6,<br />

14).<br />

Pazienza<br />

Dopo aver considerato<br />

i frutti dello Spirito Santo<br />

che ordinano la mente<br />

verso il bene, vediamo<br />

quelli che la portano<br />

ad operare in forma corretta<br />

di fronte alle avversità:<br />

la Pazienza e l’Indulgenza.<br />

La prima ci rende<br />

inalterabili di fronte ai<br />

mali imminenti; la seconda,<br />

imperturbabili con la<br />

prolungata attesa dei beni,<br />

dato che la privazione<br />

di questi è già un male. 17<br />

Derivata dalla fortezza,<br />

la virtù <strong>della</strong> pazienza<br />

“inclina a sopportare<br />

senza tristezza di Spirito né abbattimento<br />

di cuore i patimenti fisici<br />

e morali”. 18 Secondo Santa Caterina<br />

da Siena, la pazienza è la “regina<br />

posta nella torre <strong>della</strong> fortezza, che<br />

vince sempre e mai è vinta”. 19 Così<br />

è avvenuto col giusto Giobbe che,<br />

avendo perso le ricchezze, i figli e la<br />

salute, con lo stesso atteggiamento<br />

d’animo continuava a glorificare il<br />

suo Creatore: “Il Signore ha dato, il<br />

Signore ha tolto, sia benedetto il nome<br />

del Signore!” (Gb 1, 21).<br />

Quando lo Spirito Santo produce<br />

nelle nostre anime questo frutto,<br />

ci rendiamo conformi alla volontà di<br />

Dio; desideriamo imitare l’esempio<br />

di Gesù Cristo e di Maria Santissima<br />

nella Passione; siamo intimamente<br />

convinti <strong>della</strong> necessità di riparare i<br />

nostri peccati, purificandoci nel crogiolo<br />

<strong>della</strong> sofferenza.<br />

Indulgenza<br />

Per mezzo dell’Indulgenza, lo<br />

Spirito Santo ci porta ad attendere<br />

con equanimità, senza lamentele né<br />

amarezza, i beni che ci aspettiamo<br />

da Dio, dal prossimo e da noi stessi.<br />

Non si tratta di un’attesa passiva<br />

e pigra, ma di una manifestazione<br />

di coraggio che si estende nel tempo,<br />

di una dilatata speranza che ci fa<br />

forti d’animo negli indugi spirituali.<br />

Frutti di Indulgenza sono stati<br />

prodotti in abbondanza da Santa<br />

Monica, durante il lungo periodo in<br />

cui temeva per la salvezza eterna del<br />

figlio Agostino, traviato dall’immoralità<br />

e dall’eresia. Senza mai perdere<br />

la fiducia, pregava insistentemente<br />

per la sua con<strong>versione</strong>. Dio,<br />

compiaciuto nel contemplare in<br />

questa madre esemplare i frutti che<br />

Lui stesso aveva seminato, le diede<br />

l’onore sublime di aver il figlio elevato<br />

alla condizione di uno dei grandi<br />

luminari <strong>della</strong> Santa Chiesa.<br />

Bontà<br />

Dopo aver ben disposto la mente<br />

in relazione a se stessa, si deve ag-


giustarla in relazione a quello che le<br />

sta intorno: il prossimo. Questo avviene,<br />

in primo luogo, con la bontà,<br />

cioè, con la “volontà di agire bene”.<br />

20<br />

Per effetto <strong>della</strong> nostra unione<br />

con Dio, siamo spinti dallo Spirito<br />

Santificatore a beneficiare gli altri.<br />

La nostra anima quasi si dilata e<br />

si espande, al punto da convertirci,<br />

in una certa forma, in amore. Infatti,<br />

“come il carbone o la barra d’acciaio,<br />

in se stessi neri e freddi, diventano<br />

brillanti e ardenti come il fuoco,<br />

così l’anima immersa in questo braciere<br />

d’amore che è lo Spirito Santo<br />

diventa simile in tutto allo Spirito<br />

divino”. 21<br />

Gesù ci ha lasciato il paradigma<br />

di questa bontà nella parabola del<br />

figliol prodigo (cfr. Lc 15, 11-32).<br />

Dio è il padre che aspetta ardentemente<br />

il ritorno di quelli che da Lui<br />

si allontanarono a causa del peccato<br />

e si trovano infangati e impregnati<br />

di cattivo odore. Resta ansioso,<br />

per così dire, di vederci cercare<br />

uno dei Suoi ministri nel misericordioso<br />

tribunale <strong>della</strong> Riconciliazione,<br />

per perdonarci, guarire le nostre<br />

ferite spirituali e rafforzarci in modo<br />

da non ricadere nelle stesse colpe.<br />

Benignità<br />

Il frutto <strong>della</strong> benignità si distingue<br />

da quello <strong>della</strong> bontà per il fatto<br />

che è già, non solo un volere, ma un<br />

effettivo praticare il bene. Qui il carbone<br />

o la barra d’acciaio dell’esempio<br />

precedente non solo brillano e<br />

ardono, ma bruciano e infiammano.<br />

Per questo “si chiamano benigni coloro<br />

a cui il ‘fuoco buono’ dell’amore<br />

si infiamma a favore del prossimo”.<br />

22<br />

Modello di questo amore che “si<br />

infiamma a favore del prossimo” fu<br />

San Vincenzo de’ Paoli. Chiedeva<br />

insistentemente a Dio che gli desse<br />

uno Spirito benigno e riuscì, con<br />

l’aiuto <strong>della</strong> grazia, a domare il suo<br />

temperamento secco e bilioso, di-<br />

ventando cortese e affabile.<br />

Si trasformò al punto che<br />

gli veniva naturale una nobiltà<br />

di tratto meravigliosa,<br />

con parole sempre amabili<br />

per tutti. 23<br />

Mansuetudine<br />

Una terza disposizione<br />

<strong>della</strong> mente nell’ordinarsi<br />

in relazione al prossimo<br />

è la mansuetudine, con la<br />

quale freniamo l’ira e sopportiamo<br />

con serenità di<br />

Spirito i mali inflitti dagli<br />

altri.<br />

Santa Teresina del Bambino<br />

Gesù ci dà bellissimi<br />

esempi di mansuetudine di<br />

fronte a impulsi di irritazione,<br />

insegnandoci a praticare<br />

questa virtù nella vita<br />

quotidiana. Eccone uno.<br />

Un giorno, mentre le<br />

suore stavano lavorando<br />

nella lavanderia conventuale,<br />

costituita da grandi vasche<br />

comunitarie, accadde<br />

che una di esse, inavvertitamente,<br />

fece cadere sulla<br />

Santa una pioggia d’acqua<br />

saponata. Come è naturale, questo<br />

le provocò un impeto di indignazione.<br />

Ma, calmata dalla mansuetudine<br />

dello Spirito Santo, subito si trattenne,<br />

ricorrendo al pietoso sotterfugio<br />

di immaginare che il Bambino Gesù<br />

stava giocando con lei... spruzzandola<br />

con acqua e sapone.<br />

Fedeltà<br />

Sergio Hollmann<br />

Come ultimo frutto del nostro<br />

buon relazionarci col prossimo, abbiamo<br />

la Fedeltà, che ci fa “mante”.<br />

24<br />

La fedeltà completa la mansuetudine<br />

nel senso che, se la prima ci<br />

porta a non pregiudicare, con l’ira,<br />

il prossimo, la seconda ci conduce a<br />

non defraudarlo né ingannarlo. Ora,<br />

“questa è la fede, intesa nel senso<br />

di fedeltà”, afferma San Tommaso.<br />

Gesù ci ha lasciato il paradigma di questa bontà<br />

nella parabola del figliol prodigo<br />

“Il figliol prodigo” – Cattedrale di Saint Martin,<br />

Colmar (Francia)<br />

“E se la consideriamo come fede in<br />

Dio, allora l’uomo grazie a lei si ordina<br />

a ciò che gli è superiore, ossia,<br />

si dispone a sottomettere il suo intelletto<br />

a Dio e, di conseguenza, tutto<br />

quello che possiede”. 25<br />

Modestia<br />

Per finire, dopo essersi ordinata<br />

la mente in considerazione di<br />

ciò che le sta intorno, bisogna che<br />

lo faccia riguardo a ciò che le è inferiore,<br />

e questo si verifica in primo<br />

luogo con la modestia, “osservando<br />

la moderatezza in tutto ciò che dice<br />

e fa”. 26<br />

Questa virtù mantiene i nostri<br />

occhi, labbra, risa, movimenti, insomma,<br />

tutta la nostra persona,<br />

senza escludere gli abiti che la rivestono,<br />

nei giusti limiti “che corri-<br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 25


spondono al suo stato, abilità e fortuna”.<br />

27<br />

Sant’Agostino raccomanda particolare<br />

cura per la modestia esteriore,<br />

che tanto può edificare<br />

quanto scandalizzare coloro che ci<br />

circondano. 28 Si noti che l’affermazione<br />

del Vescovo di Ippona non<br />

deve esser interpretata in un senso<br />

esclusivamente negativo. La<br />

modestia esteriore include anche<br />

il dovere positivo di rivestirsi degli<br />

abiti, gesti e atteggiamenti propri<br />

ad edificare il prossimo e a dar<br />

Gloria a Dio.<br />

Si legge nella vita di San Francesco<br />

d’Assisi un episodio che illustra<br />

quanto il compimento di questo dovere<br />

possa produrre nelle anime un<br />

effetto equivalente o anche maggiore<br />

di quello di una predica. Una volta,<br />

egli invitò un frate, suo discepolo,<br />

a seguirlo:<br />

— Fratello, andiamo a predicare<br />

— gli disse.<br />

Dopo aver percorso la città in silenzio,<br />

San Francesco riprese la via<br />

del convento. Senza capire ciò che<br />

succedeva, il frate chiese:<br />

— Ma, padre mio, non avevate<br />

detto che andavamo a predicare?<br />

Qui stiamo tornando, e non abbiamo<br />

proferito una sola parola... E la<br />

predica?<br />

1 JUAN CASIANO. Colaciones,<br />

4, 11, apud<br />

EDWARDS, Mark J.<br />

La Bíblia comentada por<br />

los Padres de la Iglesia y<br />

otros autores de la época<br />

patrística: Nuevo Testamento<br />

– Gálatas, Efesios,<br />

Filipenses. Madrid: Ciudad<br />

Nueva, 2001, vol.<br />

VIII, pag. 124.<br />

2 ARRIGHINI, Angelico.<br />

Il Dio ignoto: lo Spirito<br />

Santo. Marietti: Torino-Roma,<br />

1937, pag.<br />

402-403.<br />

26 Salvami Regina · Giugno 2010<br />

Francisco Lecaros<br />

3 ROYO MARÍN, OP, Antonio.<br />

Teología de la perfección<br />

cristiana. 8.ed.<br />

Madrid: BAC, 1999, pag.<br />

179.<br />

4 Nel testo originale <strong>della</strong><br />

Lettera, scritta in greco,<br />

sono menzionati solo<br />

nove Frutti dello Spirito<br />

Santo. Invece la Vulgata<br />

Latina enumera i dodici<br />

di cui sopra, già consacrati<br />

dalla Tradizione<br />

(Catechismo <strong>della</strong> Chiesa<br />

Cattolica, n.1832).<br />

5 Cf. SANT’AGOSTINO,<br />

Super Epistolam ad Gl,<br />

c.5, vv.32-33. In: SAN<br />

TOMMASO D’AQUI-<br />

NO, Summa Teologica,<br />

I-II, q.70, a.3, ad.4.<br />

6 SAN TOMMASO<br />

D’AQUINO, Suma Teologica,<br />

I-II, q.70, a.3,<br />

ad.4.<br />

7 Cf. Idem, I-II, q.70, a.3.<br />

8 Cf. RIAUD, Alexis. A<br />

ação do Espírito Santo<br />

na alma. Quadrante: São<br />

Paulo, 1998, pag. 91.<br />

— Lo abbiamo già fatto. Non capisci<br />

che la vista di due religiosi che<br />

camminano per le strade con questi<br />

abiti e in atteggiamento di raccoglimento<br />

vale tanto quanto una predica?<br />

— rispose il Santo.<br />

Continenza e Castità<br />

Anche in relazione a quanto gli<br />

è inferiore — cioè, alle passioni —<br />

la Continenza e la Castità ordinano<br />

l’uomo .<br />

Secondo San Tommaso, esse si<br />

distinguono l’una dall’altra “sia<br />

perché la castità ci trattiene in relazione<br />

a ciò che è illecito, e la continenza<br />

a ciò che è lecito, sia perché<br />

la persona continente patisce le<br />

concupiscenze, ma non si lascia trascinare<br />

da loro, mentre il casto neppure<br />

le soffre e molto meno le segue”.<br />

29<br />

Infatti, l’anima che produce il<br />

frutto <strong>della</strong> castità diventa realmente<br />

angelica. Del tutto al contrario<br />

“Non capisci che la vista di due<br />

religiosi che camminano per le strade<br />

con questi abiti e in atteggiamento di<br />

raccoglimento vale tanto quanto una<br />

predica?”<br />

“San Francesco d’Assisi” – Basilica<br />

di Santa Caterina d’Alessandria,<br />

Galatina<br />

9 Cf. SAN AGUSTÍN. Comentarios<br />

a los Salmos:<br />

gloria de la venida<br />

de Dios a juzgar, 96, 15,<br />

v.X. In: LASANTA, Pedro<br />

Jesús e OLMO VE-<br />

ROS, OSA, Rafael. Diccionario<br />

doctrinal de San<br />

Agustín. Madrid: Edibesa,<br />

2003, pag. 29.<br />

10 Cf. SAN AGUSTÍN. De<br />

las costumbres de la Iglesia<br />

Católica, I, 27, 51. In:<br />

LASANTA e OLMO,<br />

OSA, op. cit., pag.37.<br />

11 Cf. Idem, I, 26, 48.


dei tormenti interiori di agitazione<br />

e ansietà, nei quali vive chi si dedica<br />

alle passioni disordinate, il casto già<br />

pregusta il Cielo sulla terra.<br />

La continenza, dal canto suo, “irrobustisce<br />

la volontà per resistere<br />

alle concupiscenze disordinate molto<br />

veementi”; 30 pertanto, indica un<br />

freno, mentre la persona si astiene<br />

dall’obbedire alle passioni. 31 Essa,<br />

così, prepara l’anima per questa castità,<br />

poiché “coloro che fanno tutto<br />

quanto è permesso finiranno per fare<br />

ciò che non è permesso”. 32<br />

Spirito d’Amore e<br />

intercessione di Maria<br />

Come una nave sbattuta dalle<br />

onde nella tempesta, l’anima sente<br />

in questa valle di lacrime le fallaci<br />

attrattive <strong>della</strong> carne, che la invitano<br />

al naufragio. Molto bene esprime<br />

San Paolo questa difficile situazione:<br />

“Ma nelle mie membra vedo<br />

un’altra legge, che muove guerra alla<br />

legge <strong>della</strong> mia mente e mi rende<br />

schiavo <strong>della</strong> legge del peccato<br />

che è nelle mie membra. Sono uno<br />

sventurato! Chi mi libererà da questo<br />

corpo votato alla morte?” (Rm<br />

7, 23-24).<br />

Ma, agli occhi del bravo navigante<br />

che, invece di scoraggiarsi, aguzza<br />

la vista alla ricerca <strong>della</strong> salvezza,<br />

12 Cf. SAN TOMMASO<br />

D’AQUINO, op.cit., I-<br />

II, q.70, a.3.<br />

13 Idem, ibidem.<br />

14 Idem, ibidem.<br />

15 Idem, ibidem.<br />

16 RIAUD, op. cit., pag. 99.<br />

17 Cfr. SAN TOMMASO<br />

D’AQUINO,, op. cit., I-<br />

II, q.70, a.3.<br />

18 ROYO MARÍN, OP, Antonio.<br />

Teologia Moral para<br />

seglares. 7.ed. Madrid:<br />

BAC, 1961, v.I, pag. 432.<br />

19 SANTA CATERINA DA<br />

SIENA. Dialogo, apud<br />

ARRIGHINI, op. cit.,<br />

pag. 411.<br />

20 SAN TOMMASO<br />

D’AQUINO, op. cit., I-<br />

II, q.70, a.3.<br />

21 RIAUD, op. cit., pag.<br />

110.<br />

22 SAN TOMMASO<br />

D’AQUINO,, op. cit., I-<br />

II, q.70, a.3.<br />

23 Cf. Vie de Saint Vincent<br />

de Paul, ABELLY,<br />

Louis. IV, 61-67, apud<br />

Sergio Hollmann<br />

LEGUEU. Le Saint Esprit.<br />

Angers: P. Desnoes,<br />

1905, pag. 146.<br />

24 ARRIGHINI, op. cit.,<br />

pag. 413.<br />

25 SAN TOMMASO<br />

D’AQUINO, op. cit., I-<br />

II, q.70, a.3.<br />

26 Idem, ibidem.<br />

27 ROYO MARÍN, OP. Teologia<br />

Moral para seglares.<br />

Op. cit., pag. 451.<br />

28 Cf. SANT’AGOSTINO.<br />

Regula ad servos Dei: ML<br />

32, 1380.<br />

brilla sempre: “La legge dello Spirito<br />

che dà vita in Cristo Gesù ti ha liberato<br />

dalla legge del peccato e <strong>della</strong><br />

morte. Infatti ciò che era impossibile<br />

alla legge, perché la carne la<br />

rendeva impotente, Dio lo ha reso<br />

possibile” (Rm 8, 2-3).<br />

Data la nostra naturale insufficienza,<br />

aggravata dalle conseguenze<br />

del peccato originale, diventa indispensabile<br />

l’aiuto divino per completare<br />

l’ardua corsa verso l’eterna<br />

Beatitudine e lo Spirito dell’Amore<br />

viene sempre in soccorso <strong>della</strong><br />

nostra debolezza, con le sue grazie<br />

e doni. Egli non cessa di intercedere<br />

per noi “con gemiti inesprimibili”<br />

(Rm 8, 26) e ancora ci dà come mediatrice<br />

e avvocata la sua Fedelissima<br />

Sposa.<br />

Sappiamo ricorrere sempre a Lei.<br />

Infatti la potente intercessione di<br />

Maria Santissima è la via più sicura<br />

per trasformare gramigne sterili in<br />

frondosi alberi carichi di frutti. <br />

Lo Spirito dell’Amore viene sempre<br />

in soccorso <strong>della</strong> nostra debolezza,<br />

con le sue grazie ed i suoi doni,<br />

e ancora ci dà come mediatrice e<br />

avvocata la sua Fedelissima Sposa.<br />

“Annunciazione” – Basilica Notre Dame<br />

de L’Epine (Francia)<br />

29 SAN TOMMASO<br />

D’AQUINO,,op. cit., I-<br />

II, q.70, a.3.<br />

30 ROYO MARÍN, OP. Teologia<br />

Moral para seglares.<br />

Op. cit., pag.449.<br />

31 SAN TOMMASO<br />

D’AQUINO,, op. cit., II-<br />

II, q.155, a.2.<br />

32 CLEMENTE DI ALES-<br />

SANDRIA. Pædagogus<br />

1.2 c.I (MG 8, 0399).<br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 27


Porto, Portogallo – Numerose famiglie, giunte da varie parrocchie del Porto appartenenti all’Apostolato<br />

dell’Icona, si sono riuniti per lodare la Regina dei Cuori.<br />

Águas Belas, Brasile – Si è appena formato il quarto<br />

gruppo di preghiera dei bambini ad Águas Belas. Ogni<br />

venerdì, si riuniscono in più di 100 a pregare il rosario.<br />

Castanhal, Brasile – Araldi hanno percorso le comunità <strong>della</strong> Parrocchia Cristo Re realizzando riunioni per<br />

i coordinatori dell’oratorio con l’intento di stimolare la vita di preghiera e l’azione evangelizzatrice. (A sinistra,<br />

comunità Regina <strong>della</strong> Pace. A destra, la cappella Madonna di Fatima).<br />

28 Salvami Regina · Giugno 2010<br />

Biritiba Mirim, Brasile – Durante la Santa Messa<br />

celebrata da Don José Luis de Zayas, EP, ha preso<br />

il via il primo gruppo a cui è stata affidata l’icona nella<br />

cappella di Santa Lucia.


Don Leon celebra la Messa per i membri dell’Apostolato<br />

dell’Icona a Rango<br />

Oratori<br />

in Ruanda<br />

C<br />

ome cooperatore degli Araldi<br />

del Vangelo in Ruanda, Emmanuel<br />

Batagata si è dedicato ad espandere,<br />

in modo particolare, l’Apostolato<br />

dell’Icona nel suo paese. Nonostante<br />

le difficoltà e le poche risorse<br />

materiali, sono già 350 le famiglie che<br />

partecipano a questo apostolato nella<br />

Cattedrale e nelle parrocchie di Rango,<br />

Nyumba, Ngoma, Diocesi di Butare;<br />

nelle Parrocchie di Muhondo e<br />

Shyorongi, nella diocesi di Kigali.<br />

A Rango, dove risiede, ha formato<br />

un coro di 25 ragazze per solennizzare<br />

le celebrazioni. I viaggi missionari<br />

in altre regioni sono frequenti.<br />

Ovunque passano, i coordinatori diffondono<br />

la devozione alla Madonna e<br />

la preghiera del rosario, indicando a<br />

tutti il porto sicuro <strong>della</strong> salvezza, nel<br />

continente <strong>della</strong> speranza.<br />

Byumba<br />

Kibuye Kigali<br />

Gitarama<br />

Butare<br />

Una delle famiglie<br />

che riceve l’Icona<br />

Consegna di nuove icone nella parrocchia<br />

di Muhondo<br />

Due coordinatrici<br />

dell’Icona a Rango<br />

Emmanuel Batagata con i membri del coro parrocchiale di Rango<br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 29


Stati Uniti – I cooperatori degli Araldi a Miami hanno<br />

promosso, in varie parrocchie, la devozione dei Primi<br />

Sabati. (Nella foto, Parrocchia del Buon Pastore).<br />

30 Salvami Regina · Giugno 2010<br />

Ecuador – La Missione Mariana a El Triunfo, Guayas,<br />

è culminata con una processione presieduta da Mons.<br />

Antonio Arregui, Arcivescovo di Guayaquil.<br />

Missione Mariana in Brasile<br />

Parrocchia San Benedetto<br />

Parrocchia San Pietro<br />

C<br />

Madonna dei Dolori<br />

on entusiasmo e profonda devozione, la città di Avaré<br />

ha accolto la Missione Mariana realizzata per 21 giorni<br />

nelle parrocchie di San Benedetto e San Pietro, e nel Santuario<br />

Madonna dei Dolori. Sono state visitate 3.197 abitazioni,<br />

433 centri commerciali, diverse scuole statali, ospedali,<br />

scuole materne, ospizi, il Palazzo municipale e altri edifici<br />

pubblici. Arriva ad 82 il numero di nuove icone del Cuore<br />

Immacolato di Maria che sono stati posti in essere.<br />

Alla conclusione <strong>della</strong> Missione il sindaco, Rogélio Barcheti<br />

Urrêa, ha espresso il sentimento di tutti dicendo: “Vogliamo<br />

che Maria sia sempre più esaltata e amata. La prossima<br />

via <strong>della</strong> città sarà denominata ‘Madonna di Fatima’, facendo<br />

giustizia e rendendo sempre presente la visita degli<br />

Araldi del Vangelo, la cui dedizione ha trasformato le nostre<br />

vite e ha offerto momenti indimenticabili agli avareensi.”


A<br />

Missione in<br />

provincia di Napoli<br />

raldi italiani hanno realizzato, dal 25 al 27 aprile, una fervente<br />

Missione Mariana vicino a Napoli. Essa ha avuto inizio<br />

nella piazza del Municipio Casalnuovo di Napoli, dove il vice<br />

sindaco, a nome di tutti i cittadini, ha recitato l’atto di consacrazione<br />

alla Madonna (foto 1). Successivamente la statua è stata portata<br />

in processione (foto 3) fino alla chiesa San Nicola di Bari, a Licignano<br />

di Napoli, dove si è svolta la Missione, costituita da un intenso<br />

programma di visite ai malati, momenti di preghiera in tre scuole<br />

(foto 4), veglie, catechesi mariana, la recita del santo rosario ed<br />

anche una messa, dove il Vescovo di Acerra, Mons. Salvatore Giovanni<br />

Rinaldi, ha incoronato la Madonna (foto 2).<br />

Alla fine di questo toccante pellegrinaggio (durante il quale è<br />

stato celebrato il 25º anniversario di ordinazione sacerdotale del<br />

parroco, Don Michele Grosso), i fedeli hanno accompagnato la<br />

statua <strong>della</strong> Madonna in processione con le candele, e come congedo<br />

hanno offerto uno spettacolo pirotecnico.<br />

1 2<br />

Licignano, NA – Anche i bambini del catechismo si sono riuniti per fare le loro preghiere alla Madonna di Fatima<br />

condotta dagli Araldi del Vangelo.<br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 31<br />

3<br />

4


IntervIsta con mons. márIo marquez, oFm caP., vescovo ausILIare dI v<strong>It</strong>órIa<br />

“Farsi tutto per tutti”<br />

Con l’esempio di San Paolo — che si è fatto “tutto per tutti, al fine<br />

di salvare tutti” — Mons. Mário Marquez è diventato militare per<br />

meglio evangelizzare nelle Forze Armate e ha acquisito, nei vent’anni<br />

come cappellano dell’Aeronautica, una preziosa esperienza per il<br />

suo attuale ministero.<br />

Simile ad un imponente<br />

prua di nave, si erge su una<br />

rupe nella città di Vila Velha,<br />

Brasile, il Convento<br />

da Penha, teatro di storiche battaglie<br />

e massicce manifestazioni di devozione<br />

popolare. Lì il reporter degli<br />

Araldi del Vangelo ha intervistato<br />

il Vescovo Ausiliare di Victoria,<br />

Mons. Mario Marquez, che è stato<br />

capace di armonizzare, nel corso<br />

degli anni, due situazioni apparentemente<br />

contraddittorie: quella di<br />

frate cappuccino e di ufficiale delle<br />

Forze Armate.<br />

“Voglio essere come loro!”<br />

Nato nel 1952, in una comunità<br />

rurale di Luzerna, Brasile, il giovane<br />

Mario si è iscritto al seminario dei<br />

Cappuccini all’età di 14 anni.<br />

Così spiega il motivo <strong>della</strong> sua<br />

scelta per questo ramo <strong>della</strong> Famiglia<br />

Francescana: “Mi sono identificato<br />

con i Cappuccini, perché facevano<br />

missioni popolari nella mia regione.<br />

Hanno richiamato la mia attenzione<br />

soprattutto per il loro carisma,<br />

la semplicità, il servizio del<br />

prossimo e la convivenza fraterna.<br />

32 Salvami Regina · Giugno 2010<br />

Da qui è nato in me il desiderio: Voglio<br />

essere come loro!”<br />

Il suo sogno si è concretizzato<br />

con i voti perpetui nel 1979. Dopo<br />

aver ricevuto, l’anno successivo, l’ordinazione<br />

sacerdotale, ha esercitato<br />

attività di evangelizzazione in diverse<br />

città del Paranà, come vicario<br />

parrocchiale, come parroco e come<br />

membro del Consiglio Presbiterale<br />

<strong>della</strong> Diocesi di Cornelio Procopio.<br />

“Non possiamo lasciare senza<br />

assistenza religiosa questa<br />

parte del popolo di Dio”.<br />

Inaspettatamente, l’obbedienza lo<br />

ha convocato per una nuova missione.<br />

Il Provinciale dei Cappuccini sollecitato<br />

dall’Arcivescovo di Curitiba,<br />

all’epoca Mons. Pedro Fedalto, con<br />

la richiesta di un sacerdote per la carica<br />

di cappellano militare dell’Aeronautica<br />

nella sua città, ha chiesto a<br />

Fra’ Mario se avesse accettato la funzione.<br />

“Chiaro che accetto — gli ha<br />

risposto —, non possiamo lasciare<br />

senza assistenza religiosa questa parte<br />

del popolo di Dio”.<br />

Trattandosi di entrare nelle Forze<br />

Armate come ufficiale, ha dovuto<br />

Claudio José Imperatrice<br />

sottoporsi a un concorso pubblico.<br />

“Ho superato il concorso e ho fatto<br />

lo stage regolamentare, inglobando<br />

la formazione militare e l’apprendistato<br />

pastorale specifico di cappellano,<br />

ottenendo il grado di 2º tenente.<br />

In seguito, in 20 anni di servizio,<br />

sono stato più volte promosso fino a<br />

raggiungere il grado di tenente colonnello<br />

nel Sesto Comando Aereo<br />

Regionale di Brasilia”.<br />

Anche esercitando una funzione<br />

religiosa, il cappellano non è esentato<br />

dall’addestramento militare integrale.<br />

Mons. Mario ricorda oggi,<br />

non senza una punta di nostalgia,<br />

una delle sue numerose avventure.<br />

Mentre era ancora un tenente, lui e<br />

molti altri ufficiali, furono condotti<br />

da un elicottero in una radura nella<br />

foresta, senza viveri, per una prova<br />

di sopravvivenza di cinque giorni.<br />

“Nessuno poteva portare alcun alimento.<br />

Soltanto io ho potuto portare<br />

un po’di vino e di ostie, per celebrare<br />

la Messa. Nulla di più. In queste<br />

circostanze, la mia esperienza<br />

di ‘ragazzo di campagna’ è stata di<br />

grande valore: la fame, non l’abbiamo<br />

passata... E siccome c’era tra noi


un buon cuoco, abbiamo potuto<br />

assaporare alcune zuppe<br />

proprio deliziose!”.<br />

Il carisma cappuccino<br />

nella caserma<br />

Ma è serio e di grande responsabilità<br />

il ministero di<br />

cappellano militare. “Rappresentavo<br />

in caserma la presenza<br />

<strong>della</strong> Chiesa — chiarisce<br />

Mons. Mario —, ma con il carisma<br />

dei Cappuccini. Era mio<br />

compito seguire lì l’esempio di<br />

San Paolo, che dice nella sua<br />

Prima Lettera ai Corinzi: ‘Mi<br />

sono fatto Giudeo con i Giudei,<br />

per guadagnare i Giudei;<br />

Mi sono fatto tutto a tutti, per<br />

salvare ad ogni costo qualcuno’<br />

(I Cor 9, 20.22).<br />

“Nella Costituzione Apostolica<br />

Spirituali Militum<br />

Curæ, il compianto Papa Giovanni<br />

Paolo II sottolinea: ‘Coloro<br />

che prestano il servizio militare<br />

devono considerarsi come ministri<br />

<strong>della</strong> sicurezza e <strong>della</strong> libertà dei<br />

popoli, pertanto, se compiono il loro<br />

dovere rettamente, concorrono<br />

anch’essi veramente alla stabilità<br />

<strong>della</strong> pace’.<br />

“Così, nel mio ufficio di cappellano,<br />

ho cercato di motivare i militari<br />

a convincersi che le Forze Armate<br />

devono essere l’Angelo Custode<br />

<strong>della</strong> nazione, devono prestare questo<br />

servizio alla patria e alla popolazione,<br />

dove ci sono situazioni di miseria<br />

e precarietà”.<br />

Necessità <strong>della</strong> vigilanza<br />

Sérgio Miyazaki<br />

Proprio come l’Apostolo si è fatto<br />

Ebreo per salvare gli ebrei, l’ufficiale<br />

<strong>della</strong> Forza Aerea Fra’ Mario<br />

usava il linguaggio militare per meglio<br />

evangelizzare i militari. “Nelle<br />

prediche, nelle conferenze e persino<br />

nelle semplici conversazione, io sottolineavo<br />

che ogni uomo ha un nemico<br />

interno, cioè, deve essere sempre<br />

in lotta contro le tendenze al<br />

“Ogni uomo ha un nemico interno, cioè, deve<br />

essere sempre in lotta contro le tendenze al<br />

male, le sue passioni disordinate”<br />

male, le sue passioni disordinate. A<br />

questo punto, insistevo sulla necessità<br />

<strong>della</strong> vigilanza. Vedete — dicevo<br />

loro — anche in tempo di pace, la<br />

caserma deve avere sentinelle. Così<br />

vale anche per ogni singolo uomo: è<br />

necessario che il suo intimo sia costantemente<br />

guarnito e vigilato”.<br />

Siccome nulla accade per caso —<br />

chiede l’intervistatore — quale è stato<br />

il contributo di questa esperienza<br />

pastorale alla sua missione episcopale<br />

nella diocesi di Victoria? Mons.<br />

Mario risponde senza esitazione:<br />

“L’esercizio <strong>della</strong> funzione di cappellano<br />

dell’Aeronautica per due<br />

decenni ha aggiunto molto all’esperienza<br />

che avevo acquisito durante il<br />

ministero sacerdotale nelle parrocchie,<br />

mi ha dato un forte bagaglio e<br />

una visione ampia nel lavoro pastorale.<br />

Ho imparato molto nell’organizzazione,<br />

nel rispetto gerarchico,<br />

in dignità e valori umani. Oggi, come<br />

Vescovo, vedo la necessità di rafforzare<br />

l’importanza <strong>della</strong> missione<br />

di ciascuno nella comunità.<br />

“Attualmente, si parla più<br />

di diritti che di doveri. Io di<br />

solito ricordo che noi dobbiamo<br />

essere al servizio di Gesù,<br />

<strong>della</strong> Chiesa e <strong>della</strong> comunità,<br />

ma che spesso il mondo di<br />

oggi cerca di portarci a servire<br />

egoisticamente noi stessi, e<br />

noi dobbiamo reagire contro<br />

questo. Così come il militare<br />

deve essere a servizio <strong>della</strong><br />

patria, tutti noi, cristiani dobbiamo<br />

essere a servizio del bene.<br />

Questo vale tanto per il<br />

Vescovo e il sacerdote quanto<br />

per i laici. Vale per tutti. Vale<br />

per chi è a servizio del Regno.<br />

Credo che questo sia l’obiettivo<br />

principale”.<br />

Buona convivenza<br />

e molte amicizie<br />

Il 31 maggio 2006, Papa Benedetto<br />

XVI ha chiamato il tenente<br />

colonnello Fra’ Mario<br />

Marquez a una funzione più elevata<br />

e di maggiore responsabilità: Vescovo<br />

Ausiliare di Victoria. È stato il primo<br />

cappellano delle Forze Armate a ricevere<br />

l’ordinazione episcopale, mentre<br />

si trovava ancora in servizio attivo.<br />

“Questa nomina ha suscitato<br />

molta gioia anche negli ambienti<br />

militari, nel vedere un uomo dei loro<br />

ranghi essere designato ad un’alta<br />

carica nella gerarchia <strong>della</strong> Chiesa.<br />

Ho lasciato con malinconia l’Aeronautica,<br />

dove ho avuto una convivenza<br />

molto buona e ho intrecciato<br />

grandi amicizie con tutti, dal soldato<br />

al brigadiere”.<br />

Il giornalista gli ha posto, infine,<br />

una domanda indiscreta: quando era<br />

in divisa, Vostra Eccellenza si sentiva<br />

più tenente colonnello o più frate?<br />

“Più frate! Mi sentivo internamente<br />

come un frate, anche se con<br />

indosso la divisa blu che ho tanto<br />

amato e servito per oltre venti anni.<br />

A loro volta, i miei compagni di uniforme<br />

mi identificavano più come<br />

sacerdote”. <br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 33


34 Salvami Regina · Giugno 2010<br />

san LuIgI gonzaga<br />

“Il Dio che mi<br />

chiama è Amore”<br />

Il grado di santità da lui ottenuto attraverso la via dell’innocenza è stato<br />

altissimo. Non lo attirava nulla di terreno, viveva in contemplazione e<br />

tutte le sue azioni erano in piena conformità con i disegni divini.<br />

— Allora, cosa faremo, Fra’ Luigi?<br />

— chiese il Padre Provinciale, entrando<br />

nella camera del malato.<br />

— Ce ne stiamo andando, Padre.<br />

— Dove?<br />

— In Cielo... Se non me lo impediscono<br />

i miei peccati, spero, con la misericordia<br />

di Dio, di andar là.<br />

Questa era la disposizione d’animo<br />

del giovane novizio <strong>della</strong> Compagnia<br />

di Gesù, che aveva forzosamente<br />

interrotto i suoi studi di teologia a<br />

causa di una grave malattia che da tre<br />

mesi lo costringeva a letto. Otto giorni<br />

prima, aveva predetto che questi<br />

sarebbero stati per lui gli ultimi.<br />

“Morirò questa notte”<br />

Già al mattino aveva chiesto<br />

il Viatico, che gli fu portato solo<br />

nel pomeriggio, perché lo ritenevano<br />

ancora in salute. Trascorse il<br />

giorno con atti di fede, suppliche<br />

e adorazione. I padri gesuiti non si<br />

davano per vinti di perdere il santo<br />

fratello, e tentavano di persuaderlo<br />

che la sua ora non era ancora<br />

arrivata. Egli, inflessibile, rispondeva:<br />

Suor Maria Teresa Ribeiro Matos, EP<br />

— Morirò questa notte. Morirò<br />

questa notte.<br />

Padri e novizi di tutte le case,<br />

avendo saputo <strong>della</strong> predizione <strong>della</strong><br />

sua morte, accorsero per accomiatarsi<br />

da lui, raccomandarsi alle<br />

sue preghiere e chiedere i suoi ultimi<br />

consigli. La malattia gli aveva minato<br />

la salute del corpo, ma l’anima<br />

cresceva in santità ad ogni momento<br />

che passava. Così, ascoltava tutti con<br />

affetto, promettendo di ricordarsi di<br />

loro una volta salito al Cielo.<br />

Giunta la sera il Padre Rettore,<br />

vedendo che Luigi parlava ancora<br />

con facilità, concluse che non sarebbe<br />

morto quella notte e diede ordine<br />

ai fratelli di andare a dormire.<br />

Rimasero nella stanza soltanto due<br />

sacerdoti per aiutare l’infermo, oltre<br />

al suo confessore, San Roberto Bellarmino.<br />

Luigi non nascondeva la sua profonda<br />

gioia: andare in Cielo, unirsi<br />

definitivamente con Dio era quello<br />

che più aveva desiderato durante la<br />

sua breve vita!<br />

Passato un po’ di tempo, disse al<br />

confessore:<br />

— Padre, può fare l’orazione funebre.<br />

Il sacerdote la fece subito, con<br />

molta partecipazione e devozione.<br />

Raccolto, calmo e fiducioso, Luigi<br />

attendeva il momento supremo,<br />

il quale non tardò ad arrivare: verso<br />

le otto di sera, con gli occhi fissi sul<br />

crocifisso che teneva stretto tra le<br />

mani, entrò serenamente nei terribili<br />

dolori dell’agonia. Nessun gemito<br />

gli uscì dalle labbra, il suo sguardo<br />

non si allontanò neppure per un<br />

istante da Colui che tanto aveva sofferto<br />

per noi sulla Croce. Pronunciando<br />

il Santissimo Nome di Gesù,<br />

consegnò la sua anima a Dio nella<br />

pace più completa.<br />

Il perfetto pensa<br />

costantemente a Dio<br />

Luigi Gonzaga apparteneva a<br />

quelle anime elette, nelle quali Dio<br />

riversa grazie e doni in sovrabbondanza<br />

per mantenerle nell’innocenza.<br />

Il grado di santità da lui raggiunto<br />

in questa via è stato altissimo.<br />

Nulla di terreno lo attirava, viveva in<br />

contemplazione e tutte le sue azioni


erano in piena conformità<br />

con i disegni divini.<br />

Ecco come il famo-<br />

Divulgação<br />

so domenicano Don Garrigou-Lagrange<br />

descrive<br />

un’anima in questo stato di<br />

perfezione:<br />

“Dopo la purificazione<br />

passiva dello spirito, i perfetti<br />

conoscono Dio in una<br />

maniera quasi sperimentale,<br />

non più passeggera, ma quasi<br />

continua. Non solamente<br />

durante le ore <strong>della</strong> Messa,<br />

dell’Ufficio Divino o anche<br />

nelle orazioni, ma anche in<br />

mezzo alle occupazioni esteriori,<br />

la loro anima permane<br />

rivolta a Dio. Per così dire,<br />

essi non perdono la sua presenza<br />

e conservano l’unione<br />

attuale con Lui.<br />

“Comprenderemo con<br />

facilità la questione se la<br />

analizzeremo in contrapposizione<br />

allo stato d’animo<br />

dell’egoista. Costui pensa<br />

sempre a se stesso e, naturalmente, riferisce<br />

tutto a sé; si intrattiene costantemente<br />

con se stesso anche sulle sue<br />

velleità,le sue tristezze o le sue superficiali<br />

gioie;il suo intimo colloquio, per<br />

così dire, è incessante, ma vano, sterile<br />

e sterilizzante per tutti. Il perfetto,<br />

al contrario, invece di pensare a se<br />

stesso, pensa costantemente a Dio, alla<br />

Sua gloria, alla salvezza delle anime<br />

e, per questo, fa convergere tutto per<br />

raggiungere questo obiettivo, come<br />

per istinto. Il suo dialogo intimo non è<br />

con se stesso, ma con Dio”. 1<br />

Vediamo alcuni episodi dell’esistenza<br />

terrena, breve, ma pervasa di<br />

santità, di San Luigi Gonzaga, che riflettono<br />

bene la sua innocente anima.<br />

Rettitudine fin dall’infanzia<br />

Nacque il 9 marzo del 1568,<br />

nel castello di Castiglione, a<br />

Mantova,primogenito di Don Ferrante<br />

Gonzaga, Marchese di Castiglione<br />

e Principe del Sacro Impero<br />

Nel mezzo dei piaceri e onori <strong>della</strong> corte,<br />

il giovane Luigi rimase ancorato al<br />

desiderio d’essere religioso<br />

San Luigi Gonzaga a 17 anni e mezzo d’età<br />

Dipinto ad olio da autore sconosciuto <strong>della</strong> scuola<br />

di Paolo Veronese<br />

e di Donna Marta Tana, dama <strong>della</strong><br />

Regina Isabella di Valois.<br />

Piaceva molto alla marchesa vedere<br />

quanto bene suo figlio assimilava,<br />

fin da piccolo, le sue materne<br />

istruzioni di pietà. Suo padre, tuttavia,<br />

ne era inquieto, poiché temeva<br />

che la devozione lo sviasse dalla carriera<br />

delle armi, alla quale si destinavano<br />

i primogeniti.<br />

Quando Luigi aveva cinque anni,<br />

il marchese ricevette l’ordine di partire<br />

per Tunisi a capo di tremila uomini<br />

<strong>della</strong> fanteria italiana e, dovendo<br />

passare in <strong>rivista</strong> le truppe nella<br />

città di Casalmaggiore, lo portò<br />

con sé, per abituarlo al sapore delle<br />

armi. Il bambino trascorse lì alcuni<br />

mesi e, nella convivenza con la soldatesca,<br />

imparò delle parole indecorose,<br />

che cominciò a ripetere, senza<br />

conoscerne il significato.<br />

Di ritorno a Castiglione, fu rimproverato<br />

dal suo precettore, e non solo<br />

non proferì mai più tali parole, ma<br />

manifestava grande fastidio<br />

quando udiva qualcuno pronunciarle.<br />

Si vergognò molto<br />

per questa sua mancanza<br />

e, quando era già religioso,<br />

era solito raccontarla per<br />

“provare” quanto fosse stato<br />

cattivo da bambino.<br />

Devozione a Maria<br />

e virtù esemplari<br />

Quando Luigi compì<br />

nove anni, Don Ferrante<br />

lo portò, insieme al fratello<br />

Rodolfo, alla corte del<br />

Gran Duca di Toscana. La<br />

Provvidenza Divina utilizzò<br />

questi due anni nei quali<br />

visse a Firenze per farlo<br />

progredire sulla via <strong>della</strong><br />

santità. La lettura di un<br />

libro sui misteri del Rosario<br />

fece sbocciare nella<br />

sua anima la devozione<br />

a Maria Santissima, a cui<br />

contribuì anche la fervente<br />

devozione alla Madonna<br />

dell’Annunziata, venerata in questa<br />

città. Tanto gli si infiammò il cuore<br />

per la Vergine che volle offrirLe il<br />

suo voto di verginità.<br />

Le diverse virtù erano ormai consolidate<br />

nella sua anima. Aveva acquisito<br />

un completo controllo dei sensi,<br />

una obbedienza totale verso i superiori,<br />

oltre a un profondo raccoglimento<br />

dell’anima ed elevazione di spirito.<br />

Dio rapidamente costruiva la bella<br />

cattedrale dell’anima di Luigi, il<br />

quale, con la semplicità di un bambino,<br />

si lasciava condurre dal Padre<br />

celeste. Mentre si trovava alla corte<br />

di Mantova, non solo conservò l’abitudine<br />

alle preghiere, ma le sublimò<br />

con le pratiche di mortificazione.<br />

Obbligato dai medici a seguire una<br />

dieta alimentare per curarsi da una<br />

malattia, prese un tale gusto per la<br />

penitenza che, oltrepassando le prescrizioni<br />

indicate, si dedicò al più rigoroso<br />

digiuno. Considerava un lauto<br />

pasto mangiare un uovo intero!<br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 35


Sergio Hollmann<br />

Intensa vita soprannaturale<br />

Una volta tornato alla dimora paterna,<br />

fu riempito di grazie mistiche<br />

straordinarie. Quando si metteva a<br />

considerare gli attributi divini, sperimentava<br />

una consolazione talmente<br />

grande che versava lacrime sufficienti<br />

a inzuppare vari fazzoletti. A<br />

volte l’estasi gli faceva perdere completamente<br />

i sensi. La sua mente era<br />

tutta riposta nel soprannaturale, e<br />

sulle cose di Dio vertevano tutte le<br />

sue parole.<br />

Nel 1580, giunse a Castiglione il<br />

Cardinale Carlo Borromeo, Visitatore<br />

Apostolico del Papa Gregorio<br />

XIII. Il Cardinale rimase molto stupito<br />

nel vedere come quel piccolo<br />

“angelo” discorreva su temi religiosi.<br />

Dopo due ore di conversazione, il<br />

Cardinale decise di dargli per la prima<br />

volta la Sacra Eucaristia.<br />

A tredici anni, decise di farsi religioso.<br />

Siccome era ancora molto<br />

giovane, non comunicò nulla a suoi<br />

genitori, ma raddoppiò le sue restrizioni.<br />

Abolì l’uso del caminetto nella<br />

sua stanza, anche nei rigidi inverni<br />

lombardi. Si alzava di primo mattino<br />

e, in ginocchio, pregava a lungo,<br />

anche durante i rigori dell’inverno.<br />

Sempre più inquieto di fronte al<br />

progredire del figlio sulla via <strong>della</strong><br />

pietà, il marchese di Castiglione decise,<br />

per distrarlo, di spostarsi con<br />

36 Salvami Regina · Giugno 2010<br />

tutta la famiglia a Madrid e collocarlo<br />

come paggio del figlio del re Filippo<br />

II. Luigi, intanto, con l’anima<br />

ancorata in Dio, rimase fermo e risoluto<br />

nei suoi propositi, nel mezzo<br />

dei piaceri e onori <strong>della</strong> corte.<br />

Conquista del permesso paterno<br />

“A quale ordine religioso sono<br />

chiamato?” — si chiedeva il giovane<br />

paggio. Optò per la Compagnia<br />

di Gesù. Oltre alla nobile funzione<br />

dell’insegnamento a cui l’ordine<br />

si dedicava, motivò la sua scelta per<br />

il fatto che i gesuiti erano interdetti,<br />

per la propria regola, dal ricoprire<br />

qualsiasi carica, salvo ordine diretto<br />

del Papa. Così, avrebbe rinunciato<br />

per sempre non solo agli onori<br />

del mondo, ma anche a quelli ecclesiastici.<br />

Grida di collera e minacce di frustate<br />

furono la risposta del marchese<br />

alla richiesta del figlio di consegnarsi<br />

a Dio nell’Ordine fondato da<br />

Sant’Ignazio. Sfruttò la sua influenza<br />

per far sì che alcune alte dignità<br />

ecclesiastiche tentassero di dissuaderlo<br />

dalla sua vocazione, o per<br />

lo meno di farlo intraprendere una<br />

strada che lo conducesse agli eventuali<br />

onori del cardinalato. Non ebbero<br />

un successo maggiore di quello<br />

delle onde furiose del mare contro<br />

la roccia. Il padre gli chiese allora di<br />

Il Cardinale Carlo<br />

Borromeo rimase<br />

molto stupito nel<br />

vedere come quel<br />

piccolo “angelo”<br />

discorreva su temi<br />

religiosi così decise<br />

di dargli per la<br />

prima volta la Sacra<br />

Eucaristia.<br />

“Prima Comunione di<br />

San Lugi Gonzaga”<br />

Chiesa dei Gesuiti,<br />

Parigi<br />

aspettare il ritorno in <strong>It</strong>alia per decidere.<br />

Non poteva rassegnarsi a perdere<br />

quel figlio così dotato, nel quale<br />

aveva riposto ogni speranza <strong>della</strong><br />

principesca casa dei Gonzaga.<br />

Cominciò un periodo di lotta per<br />

conquistare il permesso paterno di abbandonare<br />

tutto e seguire Cristo, che<br />

durò due ardui anni. Fu la più dura<br />

— e forse la più gloriosa — fase <strong>della</strong><br />

sua vita. Questa lotta si concluse con<br />

un episodio commovente: un giorno<br />

il marchese, spiando attraverso il buco<br />

<strong>della</strong> serratura <strong>della</strong> stanza di suo<br />

figlio, lo vide inginocchiato mentre si<br />

flagellava. Solo allora si piegò e gli diede<br />

la tanto desiderata autorizzazione.<br />

La gioia di entrare nella<br />

casa del Signore<br />

“Quale gioia, quando mi dissero:<br />

andremo alla casa del Signore.” (Sl<br />

122, 1). Cancellata dall’imperatore la<br />

rinuncia pubblica ai suoi diritti di figlio<br />

primogenito, Luigi entrò nel noviziato<br />

<strong>della</strong> Compagnia di Gesù, a<br />

Roma. In tutti i luoghi dove passò, il<br />

nobile religioso lasciò dietro di sé il<br />

soave aroma delle sue virtù. Si spogliò<br />

di quanto poteva ricordare la sua<br />

antica condizione, cercando per sé le<br />

umiliazioni e l’ultimo posto. Arrivava<br />

al punto di arrossire di vergogna<br />

quando udiva degli elogi alla nobiltà<br />

<strong>della</strong> sua famiglia.


I novizi si disputavano il posto<br />

al suo fianco nelle ore di ricreazione,<br />

per il piacere di partecipare alle<br />

sue ispirate conversazioni e consideravano<br />

i suoi oggetti personali come<br />

vere reliquie. Nello studio di filosofia<br />

e teologia, si mostrò così saggio<br />

che difese, con applausi, una tesi davanti<br />

a tre cardinali e altre autorità.<br />

Vedendo il valore del gioiello che<br />

avevano tra le mani e, nello stesso<br />

tempo, la fragilità <strong>della</strong> sua salute,<br />

i suoi superiori moltiplicarono le<br />

premure nei suoi confronti. Ricorsero<br />

invano a un cambiamento d’aria,<br />

nella speranza che gli giovasse. Alla<br />

vista dell’insuccesso di questa terapia,<br />

il Padre Rettore gli diede ordine<br />

di non soffermarsi, per un determinato<br />

periodo, in pensieri elevati,<br />

poiché forse erano questi che stavano<br />

pregiudicandogli la salute...<br />

La Provvidenza permise questo<br />

per far brillare ancora di più le qualità<br />

d’animo di quell’ “angelo”. Questa<br />

volta l’obbedienza, da lui tanto<br />

amata, gli costò sforzi enormi: uscire<br />

dal suo costante stato di orazione<br />

— confessò ad uno dei suoi compagni<br />

— era un incredibile tormento,<br />

poiché, non appena si distraeva,<br />

il suo pensiero volava verso la considerazione<br />

dei misteri divini.<br />

Vittima <strong>della</strong> carità<br />

Nel 1591, la sua carità verso il<br />

prossimo trovò un’ottima<br />

occasione di espandersi<br />

fino all’eroismo:<br />

soccorrere le povere vittime<br />

<strong>della</strong> peste che devastava<br />

la Città Eterna.<br />

Da lì a poco lui stesso ne<br />

fu contagiato.<br />

Ma Dio, che aveva deciso<br />

di cogliere tanto presto<br />

questo rigoglioso giglio,<br />

non volle condurlo a<br />

Sé prima che egli esalasse<br />

i suoi ultimi profumi. Tre<br />

mesi di febbre ardente,<br />

accettata con totale abne-<br />

gazione, conclusero i 23 anni <strong>della</strong> sua<br />

permanenza sulla Terra.<br />

Il suo confessore, San Roberto<br />

Bellarmino, affermò che San Luigi<br />

aveva condotto una vita perfetta ed<br />

era stato confermato in grazia. 2 Più<br />

tardi, avrebbe dichiarato Santa Maddalena<br />

de’ Pazzi, a proposito di una<br />

visione che aveva avuto <strong>della</strong> gloria<br />

immensa di cui godeva nel Cielo questo<br />

figlio di Sant’Ignazio di Loyola:<br />

“Mentre era in vita, Luigi mantenne<br />

il suo sguardo sempre attento in direzione<br />

del Verbo, ed è per questo che<br />

egli è tanto grande. [...] Oh! Quanto<br />

egli ha amato in terra! È per questo<br />

che oggi in Cielo possiede Dio in una<br />

sovrana pienezza d’amore”. 3<br />

Luigi Gonzaga fu beatificato da Paolo<br />

V nel 1605 e canonizzato il 13 dicembre<br />

del 1726 da Benedetto XIII,<br />

che lo dichiarò patrono <strong>della</strong> gioventù.<br />

Modello di santità nell’amore<br />

“All’imbrunire <strong>della</strong> nostra vita,<br />

saremo giudicati secondo l’amore”. 4<br />

È per questo amore, in una dedizione<br />

totale, che Dio ci chiama fin dalla<br />

gioventù, proprio come il giovane<br />

ricco del Vangelo: “Vieni e segui-<br />

Mi!” (Mt 19, 21).<br />

Che la gioventù d’oggi — così carente<br />

di modelli da seguire e così<br />

confusa riguardo all’amore — non<br />

segua l’atteggiamento del giovane<br />

ricco, intristito per doversi staccare<br />

dalle cose del mondo, ma riconosca<br />

l’esempio del suo patrono, San Luigi<br />

Gonzaga. A questo l’ha incoraggiata<br />

il compianto Papa Giovanni Paolo II,<br />

rivolgendosi ai giovani di Mantova:<br />

“San Luigi è senz’altro un santo<br />

da riscoprire nella sua alta statura<br />

cristiana. È un modello da additare<br />

anche alla gioventù del nostro tempo,<br />

un maestro di perfezione ed una<br />

sperimentata guida verso la santità.<br />

‘Il Dio che mi chiama è Amore —<br />

si legge in uno dei suoi appunti—,<br />

come posso arginare questo amore,<br />

quando per farlo sarebbe troppo<br />

piccolo il mondo intero?’”. 5 <br />

1 GARRIGOU-LAGRANGE, OP,<br />

Pe. Réginald. Les trois ages de la vie<br />

intérieure. 7. ed. Paris: Les éditions<br />

du Cerf, 1951, v. II, pagg. 555-556.<br />

2 Cf. CEPARI, Pe. Virgilio. Vita di San<br />

Luigi Gonzaga. Roma: Officina Poligrafica<br />

Editrice, 1910, pag. 37.<br />

3 GUÉRANGER, D. Prosper. L’année<br />

liturgique. 14. ed. Tours: Maison<br />

Alfred Mame et fils, 1922, v.<br />

III, pag. 253.<br />

4 SAN JUAN DE LA CRUZ. Avisos<br />

y sentencias, no. 57. Burgos: Biblioteca<br />

Mística Carmelitana, 1931,<br />

v. XIII, pag. 238.<br />

5 Omelia a Castiglione, in occasione<br />

del IV centenario <strong>della</strong> morte del<br />

santo, 22/6/1991.<br />

“All’imbrunire <strong>della</strong> nostra vita, saremo giudicati secondo l’amore”. È per questo amore,<br />

in una dedizione totale, che Dio ci chiama fin dalla gioventù.<br />

“Decesso di San Luigi Gonzaga” – Museo <strong>della</strong> Santa Cova Manresa (Spagna)<br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 37<br />

Sergio Hollmann


38 Salvami Regina · Giugno 2010<br />

La sfida digitale<br />

Il mondo digitale si è trasformato oggi in un nuovo campo di missione<br />

che esige, insieme alla necessaria competenza tecnica, una rinnovata<br />

fedeltà al Vangelo e al Magistero <strong>della</strong> Chiesa.<br />

l decreto Inter Mirifica è uno dei<br />

primi due documenti del Concilio<br />

Vaticano II e con esso cominciano<br />

a porsi le basi necessarie<br />

ad orientare i cambiamenti che<br />

iniziano a profilarsi nel campo dei<br />

mezzi di comunicazione. La Giornata<br />

Mondiale delle Comunicazioni Sociali<br />

è l’unica giornata commemorativa<br />

creata dal Concilio. In questo si vede<br />

l’importanza attribuita alla questione<br />

<strong>della</strong> comunicazione.<br />

Ogni anno, in occasione <strong>della</strong> festa<br />

degli Arcangeli Gabriele, Raffaele<br />

e Michele, viene annunciato dal<br />

Santo Padre il tema annuale per<br />

questa giornata mentre il testo del<br />

messaggio è pubblicato il giorno <strong>della</strong><br />

Festa di San Francesco di Sales.<br />

Per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni<br />

Sociali del 2010 Papa<br />

Benedetto XVI ha avuto una provvidenziale<br />

iniziativa: invitare i sacerdoti<br />

cattolici a comunicare la buona<br />

novella del Vangelo attraverso i<br />

mezzi digitali. 1 I<br />

Il tema è legato tanto<br />

all’Anno Sacerdotale quanto anche<br />

ai nuovi meccanismi <strong>della</strong> comunicazione<br />

digitale.<br />

Un nuovo campo di<br />

Missione per la Chiesa<br />

Nel mondo digitale si apre un<br />

nuovo campo di missione per la<br />

Chiesa Cattolica. Come Paolo, nei<br />

primordi del Cristianesimo si tro-<br />

vò di fronte agli areopagiti ad annunciare<br />

il Vangelo di Gesù Cristo,<br />

siamo chiamati anche noi a gettare<br />

le reti in acque più profonde per<br />

annunciare e testimoniare, in modo<br />

coraggioso ed obiettivo, in questi<br />

nuovi ambienti intellettuali e sociali.<br />

A causa <strong>della</strong> reputazione negativa<br />

che accompagnava i nuovi strumenti<br />

di comunicazione, fino a poco tempo<br />

fa si considerava con una certa difficoltà<br />

la presenza <strong>della</strong> Chiesa in questi<br />

campi. D’altronde, nell’ambito<br />

dell’editoria la Chiesa non ha smesso<br />

di essere presente per annunciare la<br />

buona novella di Gesù Cristo sebbene<br />

esistano libri, riviste e giornali che<br />

agiscono per la distruzione dei valori.<br />

Allo stesso modo deve essere incoraggiata<br />

la presenza nel mondo informatico<br />

di veri cristiani, esperti nelle<br />

sue dinamiche di funzionamento.<br />

In Brasile, ci sono molte iniziative in<br />

questo senso e si può dire che in tutte<br />

le Diocesi siano operativi siti internet,<br />

pur senza poter dare un numero<br />

esatto di parrocchie che hanno<br />

un sito, oltre alle comunità, associazioni,<br />

movimenti, gruppi di servizio<br />

e anche cristiani laici che contano<br />

su mezzi elettronici per evangelizzare<br />

nel mondo digitale.<br />

Costruire l’unità nella diversità<br />

In questo ancora “libero territorio”<br />

troviamo di tutto, principalmen-<br />

Mons. Orani João Tempesta, OCist<br />

Arcivescovo di Rio de Janeiro<br />

te una convergenza di mezzi di comunicazione.<br />

Vi sono oggi presenti<br />

radio, televisione, riviste, giornali,<br />

musei, libri, enciclopedie, lezioni,<br />

ma anche la catechesi, la preghiera e<br />

le trasmissioni o registrazioni di programmi<br />

e le celebrazioni.<br />

Ci felicitiamo affettuosamente con<br />

coloro che si dedicano a questa missione<br />

e li incentiviamo ad esercitarla<br />

con coraggio sempre rinnovato, cercando<br />

di portare tutti gli uomini e le<br />

donne a costruire una società giusta e<br />

fraterna, oltre ad alimentare la Fede.<br />

Attualmente abbiamo ottimi portali<br />

di notizie legati a gruppi cattolici che,<br />

oltre a fornire informazioni sugli avvenimenti,<br />

guidano, attraverso eventi e<br />

testi, le persone nel cammino cristiano.<br />

La grande questione è saper scegliere<br />

la retta dottrina e cercare di costruire<br />

l’unità nella diversità.<br />

Ostacoli e sfide<br />

In un’analisi generica comprendiamo<br />

che la Chiesa, diocesana e<br />

parrocchiale, si sta addentrando nel<br />

mondo digitale, il nuovo areopago<br />

dell’evangelizzazione.<br />

Una delle sfide da affrontare è<br />

l’alfabetizzazione informatica. In<br />

generale le scuole possiedono sale<br />

di informatica e internet, ma ci sono<br />

corsi anche nelle nostre comunità e<br />

parrocchie che invitano le persone<br />

ad accostarsi a questo mezzo.


In Brasile, ci sono molte iniziative d’evangelizzazione nel mondo digitale e in tutte le diocesi si contano pagine web<br />

Un’altra sfida è la formazione professionale<br />

di persone che possano<br />

strutturare i siti nelle proprie istituzioni<br />

religiose in modo da renderli accattivanti<br />

e invogliare alla navigazione.<br />

Dobbiamo anche sottolineare che<br />

essendo le nuove generazioni affamate<br />

di informazione, l’esagerata quantità<br />

di materiale disponibile in rete induce<br />

quasi alla dipendenza, al punto<br />

da passare la vita, o gran parte di essa<br />

a “navigare”, dimenticandosi dei rapporti<br />

familiari o con il prossimo.<br />

Altre volte, ci imbattiamo in informazioni<br />

redatte in modo superficiale,<br />

addirittura parziale, a seconda<br />

degli interessi di coloro che le diffondono,<br />

troviamo notizie nocive a<br />

persone o istituzioni, create per il<br />

semplice gusto di scoraggiare o ottenere<br />

disaffezione, oppure siti web<br />

ed e-mail infetti che danneggiano i<br />

computer con virus, o ladri informatici<br />

che possono trasferire ingenti<br />

somme di denaro nei propri conti e<br />

appropriarsi di informazioni private.<br />

Non a tutti piace questa libertà,<br />

che rende possibili le esagerazioni e<br />

le false informazioni. Queste devono<br />

essere combattute quando esistono,<br />

ma si deve anche evitare l’eccesso<br />

opposto, il controllo <strong>della</strong> stampa<br />

proprio di certi regimi dittatoriali<br />

che cercano di rendere visibile, udibile<br />

o accessibile solo quello che pochi<br />

decidono per il popolo.<br />

Lo spirito del Documento<br />

di Aparecida<br />

Osservando le nostre comunità,<br />

si nota chiaramente che le dio-<br />

cesi e le parrocchie sono prive di un<br />

sufficiente numero di persone con<br />

la competenza di rendere più agili<br />

e ricche le informazioni dei loro siti.<br />

E’ necessario quindi dare un nuovo<br />

impulso a queste tecnologie, affinché<br />

entrino nello spirito pastorale ed<br />

evangelizzatore al quale ci richiama<br />

il Documento di Aparecida, quando<br />

dice che Internet è assunto con “realismo<br />

e fiducia” 2 e nel quale si riconosce<br />

che lo spazio digitale genera nuove<br />

forme di esclusione, per cui si fa<br />

un appello alle parrocchie, comunità,<br />

centri e istituzioni cattoliche affinché<br />

creino spazi di formazione e accesso<br />

a Internet per entrare in contatto con<br />

la cultura dei media. 3<br />

Aparecida non nasconde la sua<br />

preoccupazione per il ruolo dei cattolici<br />

nella società e l’incidenza <strong>della</strong><br />

stessa Chiesa nell’opinione pubblica,<br />

invitando gli agenti di pastorale,<br />

in particolare i ministri del culto,<br />

a farsi formatori di opinione, attraverso<br />

un’educazione permanente<br />

sui temi cruciali che coinvolgono la<br />

Chiesa e la società.<br />

Proclamare a tutti con chiarezza<br />

il piano <strong>della</strong> Salvezza<br />

È dunque urgente che i responsabili<br />

dei siti si assumano un impegno<br />

per la verità e la fedeltà al Vangelo e<br />

al Magistero Pontificio.<br />

Dobbiamo fare una lettura critica<br />

<strong>della</strong> comunicazione, perché la<br />

Chiesa cattolica — depositaria <strong>della</strong><br />

Fede trasmessa da Gesù ai suoi<br />

Apostoli, e da questi ai loro successori,<br />

i Vescovi, in comunione con il<br />

Sommo Pontefice — ha la responsabilità<br />

di annunciare con chiarezza<br />

il piano di salvezza che porta vita<br />

a tutti.<br />

Oltre alle informazioni, i siti cattolici<br />

possono rispondere alle questioni<br />

che affliggono l’uomo moderno,<br />

in un linguaggio accessibile, senza<br />

rinunciare alla verità <strong>della</strong> nostra<br />

Fede. È fondamentale che questi<br />

nuovi mezzi di comunicazione virtuale<br />

abbiano come scopo principale<br />

il rispetto del primato <strong>della</strong> persona<br />

e l’attenzione alle sue necessità.<br />

Urge una riflessione da parte dei<br />

presbiteri, come ci chiede il Papa nel<br />

suo messaggio per la Giornata Mondiale<br />

delle Comunicazioni, che collochi<br />

come uno degli obiettivi principali,<br />

la pastorale <strong>della</strong> comunicazione<br />

e dell’accoglienza. Necessariamente<br />

oggi non può che includere<br />

la pastorale di Internet e dei mezzi<br />

correlati.<br />

Non ho alcun dubbio che la Chiesa<br />

brasiliana sia fortemente sostenuta<br />

dalla deliberata intenzione di fornire<br />

un sostegno speciale a tutti i siti<br />

e mezzi elettronici che annuncino il<br />

Cristo Risorto e portino l’uomo e la<br />

donna di oggi a cercare la santità attraverso<br />

la conoscenza e la sequela<br />

appassionata del Redentore. <br />

1 Cf. MMessaggio per la 44ª Giornata<br />

Mondiale delle Comunicazioni Sociali,<br />

24/1/2010.<br />

2 Documento di Aparecida, n.488.<br />

3 Cf. Idem, n.490.<br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 39


Gustavo Kralj<br />

O<br />

Cuore dolcissimo di Gesù, il più santo, il più<br />

tenero, il più amabile e buono di tutti i cuori!<br />

O Cuore vittima di amore, eterno piacere<br />

dell’Empireo, conforto del misero mortale e<br />

speranza ultima degli esuli figli di Eva: ascolta, benevolmente,<br />

le nostre suppliche e arrivino a Te i nostri gemiti<br />

e clamori. Nel Tuo amoroso seno, tenero e affettuoso, ci<br />

raccogliamo nella presente necessità, come si raccoglie fiducioso<br />

il bambino in braccio alla sua cara mamma, persuasi<br />

che dobbiamo credere in Te per quanto necessitiamo<br />

nel presente; perché il Tuo amore e la tua tenerezza<br />

verso di noi eccedono incomparabilmente quelli che hanno<br />

avuto e avranno tutte le madri messe insieme verso i<br />

loro figli.<br />

RicordaTi, o Cuore tra tutti il più fedele e generoso,<br />

delle magnifiche e consolatrici promesse che hai fatto<br />

a Santa Margherita Maria Alacoque, di concedere, con<br />

mano larga e generosa, speciali aiuti e favori a quanti ricorrono<br />

a Te, vero tesoro di grazie e misericordia. Le<br />

tue parole, Signore, devono essere compiute: si muoveranno<br />

piuttosto il Cielo e la Terra che Le tue promesse<br />

smettano di realizzarsi. Per questo, con la fiducia che<br />

può ispirare un padre al suo amatissimo figlio, ci prosterniamo<br />

davanti a Te, e con gli occhi fissi su di Te, o<br />

PreghIere d’IerI, oggI e semPre<br />

“Sacro Cuore di Gesù”<br />

Cattedrale di Asunción, Paraguay<br />

Preghiera<br />

al Sacro<br />

Cuore di<br />

Gesù<br />

amante e compassionevole Cuore, umilmente Ti chiediamo<br />

di accedere propizio alla preghiera che Ti fanno<br />

questi figli <strong>della</strong> Tua dolce Madre.<br />

Presenta, o amabilissimo Redentore, al Tuo Eterno<br />

Padre le ferite e le piaghe che nel Tuo corpo sacratissimo<br />

hai ricevuto, particolarmente quella del costato, e le nostre<br />

suppliche saranno ascoltate, i nostri desideri soddisfatti.<br />

Se lo vorrai, di’ soltanto una parola, o Cuore Onnipotente,<br />

e subito sperimenteremo gli effetti <strong>della</strong> Tua<br />

virtù infinita, perché al Tuo comando e volontà si assoggettano<br />

e obbediscono il Cielo, la terra e gli abissi. Non<br />

servano da ostacolo i nostri peccati e le ingiurie con cui<br />

Ti offendiamo, affinché tu smetta di compatire coloro<br />

che inveiscono contro di Te; anzi, dimenticando la nostra<br />

ingratitudine e perfidia, spargi con abbondanza sulle nostre<br />

anime gli inesauribili tesori di grazia e misericordia<br />

che nel Tuo Cuore si chiudono, affinché, dopo esserTi<br />

servito fedelmente in questa vita, possiamo entrare nelle<br />

dimore eterne <strong>della</strong> gloria, per cantar, senza sosta, Le<br />

tue misericordie, o amante Cuore, degno di sommo onore<br />

e gloria, per tutti i secoli dei secoli. Amen. <br />

(Manná do Cristão, San Paolo: Of. Grafica dell’ Ave<br />

Maria, 1923, pagg. 181-183).


Col Papa a Roma e per<br />

le vie del mondo<br />

In occasione del quinto anniversario<br />

dell’elezione dell’attuale Pontefice,<br />

il 19 aprile, la Libreria Editrice<br />

Vaticana ha pubblicato il libro Benedetto<br />

XVI Urbi et Orbi — Col Papa<br />

a Roma e per le vie del mondo. Ideata<br />

dal segretario personale di Sua Santità,<br />

Mons. Georg Gänswein, l’opera<br />

è riccamente illustrata con fotografie<br />

delle attività di Benedetto XVI<br />

nella Città Eterna e dei viaggi apostolici<br />

da lui effettuati nel corso di<br />

questi cinque anni.<br />

Secondo un’informazione dell’agenzia<br />

ANSA, Mons. Gänswein spiega<br />

nell’introduzione del libro che al<br />

Papa piacerebbe “annunciare Dio<br />

fatto carne Urbi et Orbi, a piccoli e<br />

grandi, a chi ha potere e a chi non lo<br />

ha, dentro e fuori la Chiesa, a chi lo<br />

desideri o neanche questo”.<br />

Record di battezzati ad Hong<br />

Kong in occasione <strong>della</strong> Pasqua<br />

Nella Veglia Pasquale di quest’anno,<br />

3 aprile, 3.000 adulti hanno ricevuto<br />

il Battesimo nella Chiesa di<br />

Hong Kong. Un numero record,<br />

visto che, secondo una notizia <strong>della</strong><br />

Radio Vaticana, la media degli<br />

anni precedenti variava tra 1.500 e<br />

2.000.<br />

In una lettera ai fedeli, in occasione<br />

<strong>della</strong> Pasqua, il Vescovo di Hong Kong,<br />

Mons. John Tong Hon, ha chiesto che<br />

tutti i diocesani siano sempre più missionari.<br />

“La missione di portare gli altri<br />

a conoscere Gesù è l’impegno cristiano<br />

più importante”, ha scritto.<br />

pagesperso-orange.fr<br />

Mons. Tong Hon ha manifestato<br />

anche la sua riconoscenza per la dedizione<br />

con cui 580 catechisti hanno<br />

preparato i catecumeni durante<br />

l’anno. “Essi sacrificano il proprio<br />

tempo e dedicano tutte le loro energie<br />

per diffondere la Fede. Ammiro<br />

il loro sforzo” — ha dichiarato.<br />

Lourdes: convegno su<br />

‘La fede dei medici’<br />

Radio Vaticana – Si è svolto,<br />

dal 6 al 9 maggio del corrente anno,<br />

il 23esimo Congresso mondiale<br />

indetto dalla Federazione internazionale<br />

associazioni medici cattolici<br />

(Fiamc), a Lourdes, in occasione<br />

del 25esimo anniversario del<br />

Pontificio Consiglio per la Pastorale<br />

<strong>della</strong> salute. Il tema scelto per<br />

l’evento è ‘La nostra fede di medici’.<br />

La Fiamc comprende una sessantina<br />

di associazioni di medici<br />

cattolici, tra cui quella italiana,<br />

che si pongono come obiettivi la<br />

salvaguardia e la promozione <strong>della</strong><br />

vita umana nelle diverse culture.<br />

Per discutere su tali argomenti<br />

si riuniscono ogni quattro anni in<br />

un convegno mondiale, occasione<br />

di confronto e aggiornamento comune.<br />

Il 6 maggio i lavori si sono<br />

aperti, riporta il Sir, con il discorso<br />

ufficiale del presidente mondiale<br />

José María Simón Castellví,<br />

del presidente del Pontificio Consiglio,<br />

Mons. Zygmunt Zimowski,<br />

dei Vescovi di Lourdes e di Le Havre,<br />

rispettivamente Mons. Jacques<br />

Perrier e Mons. Michel Guyard,<br />

che è anche responsabile<br />

<strong>della</strong> pastorale <strong>della</strong> salute per la<br />

Francia. Il convegno si è snodato,<br />

poi, attraverso gli approfondimenti<br />

teologico, spirituale, pastorale<br />

e scientifico del ruolo dei medici<br />

credenti nella società di oggi.<br />

Il Cardinale Bertone<br />

partecipa ad una processione<br />

bicentenaria in Cile<br />

Il Segretario di Stato del Vaticano,<br />

Cardinale Tarcisio Bertone,<br />

ha dato inizio l’11 aprile alla<br />

bicentenaria festa cilena del Quasimodo,<br />

a cui hanno partecipato<br />

quasi duemila contadini a cavallo.<br />

“Ho assistito ad una commovente<br />

proclamazione <strong>della</strong> presenza<br />

reale di Cristo nel Sacramento<br />

dell’Eucaristia, fatta con<br />

canti e preghiere”, ha dichiarato<br />

all’agenzia ANSA.<br />

Questa popolare manifestazione<br />

di Fede è sorta più di 200 anni<br />

fa, quando contadini a cavallo<br />

proteggevano, contro banditi e<br />

assalitori, i sacerdoti che andavano<br />

a portare la Sacra Eucaristia ai<br />

malati e agli anziani impossibilitati<br />

a recarsi in chiesa la Domenica<br />

di Pasqua.<br />

Attualmente, la festa inizia con<br />

la celebrazione <strong>della</strong> Messa, dopo<br />

la quale parte la processione, seguita<br />

da fedeli a cavallo, in bicicletta,<br />

automobile e persino in pattini.<br />

Quest’anno, il Cardinale Bertone<br />

ha amministrato la Santa Comunione<br />

a vari infermi, nella città<br />

di Colina. Ha sottolineato, nell’occasione,<br />

che la Chiesa “manifesta<br />

la sua predilezione per i malati”,<br />

visitandoli nelle loro case e portando<br />

loro Gesù Sacramentato.<br />

La Biblioteca Vaticana<br />

digitalizza 80mila manoscritti<br />

Secondo un’informazione de<br />

L’Osservatore Romano, i circa<br />

80mila manoscritti religiosi <strong>della</strong><br />

Biblioteca Apostolica Vaticana<br />

sono in via di digitalizzazione<br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 41


S<br />

per essere messi a disposizione in<br />

internet. Si tratta di un grandioso<br />

progetto consistente nel fotografare<br />

40 milioni di pagine, tutte<br />

ad alta definizione. Un lavoro<br />

che potrà protrarsi per dieci anni<br />

prima di esser concluso. Informa<br />

l’agenzia ANSA che le immagini<br />

saranno convertite in Flexible<br />

Image Transport System, formato<br />

elaborato dalla Nasa e usate per<br />

la conservazione di dati di missioni<br />

spaziali.<br />

Ristrutturata e ampliata nel 1475<br />

dal Papa Sisto IV, la Biblioteca Apostolica<br />

Vaticana conserva attualmente<br />

un inestimabile patrimonio<br />

storico composto da circa 150 mila<br />

volumi manoscritti, 1 milione di libri<br />

stampati, oltre a 370 mila oggetti<br />

diverse: incisioni, monete, medaglie,<br />

ecc.<br />

42 Salvami Regina · Giugno 2010<br />

Giovanni Paolo II, punto di<br />

riferimento per l’umanità<br />

i è realizzato dal 14 al 17 aprile, presso l’Università<br />

Cattolica di Murcia in Spagna, il“Congresso<br />

Mondiale Universitario Giovanni Paolo II, il Grande”,<br />

presieduto dal Cardinale Antonio<br />

Cañizares, prefetto <strong>della</strong> Congregazione<br />

per il Culto Divino e la<br />

Disciplina dei Sacramenti.<br />

Diciassette Cardinali e diverse<br />

personalità del mondo universitario<br />

hanno dibattuto durante questi<br />

giorni sugli aspetti più salienti <strong>della</strong><br />

figura del compianto Servo di<br />

Dio. “Ogni differente aspetto del<br />

suo Pontificato riflette senza dubbio<br />

la sua grandezza”, ha osservato<br />

il Cardinale Zenon Grocholewski,<br />

prefetto <strong>della</strong> Congregazione<br />

per l’Educazione Cattolica.<br />

Il prefetto <strong>della</strong> Congregazione<br />

per gli Istituti di Vita Consacrata<br />

Gli alunni dei collegi<br />

cattolici hanno maggior<br />

probabilità di diplomarsi<br />

Gli alunni dei collegi cattolici negli<br />

Stati Uniti hanno maggior probabilità<br />

di diplomarsi ed accedere<br />

all’università di quelli di qualsiasi altra<br />

scuola, secondo la relazione statistica<br />

annuale, 2009-2010, dell’Associazione<br />

Nazionale di Educazione<br />

Cattolica.<br />

Inoltre, l’84,7% degli studenti<br />

formati nei collegi cattolici terminano<br />

i quattro anni dei corsi di<br />

laurea universitaria, proporzione<br />

ben maggiore di quella delle altre<br />

scuole religiose (63,7%), delle non<br />

religiose (56,2%) e delle pubbliche<br />

(44,1%). Questi dati sono raccolti<br />

nelle pubblicazioni del Centro<br />

Nazionale di Statistica del Dipartimento<br />

di Educazione americano.<br />

e le Società di Vita Apostolica, Cardinale Franc Rodé,<br />

ha analizzato la “profonda stima e comprensione”<br />

di questo Papa per la vita consacrata e il presidente<br />

del Pontificio Consiglio per<br />

i Laici, Cardinale Stanisław Ryłko<br />

ha affermato: “Giovanni Paolo II<br />

è stato un punto di riferimento<br />

per un’umanità disorientata da un<br />

drammatico relativismo in materia<br />

di valori e verità”.<br />

In dichiarazioni all’agenzia<br />

Gaudium Press dopo la chiusura<br />

dell’Incontro, il Cardinae Cañizares<br />

ha riassunto: “Possiamo conoscere<br />

meglio Papa Giovanni Paolo<br />

II. Possiamo addentrarci più<br />

profondamente nel suo pensiero<br />

e nel suo cuore. Per tutto questo,<br />

il Congresso è stato un regalo<br />

di Dio”.<br />

“Questa relazione illustra l’ineguagliabile<br />

qualità dei collegi cattolici”,<br />

che svolgono “un eccellente<br />

lavoro nella formazione dei loro<br />

alunni e nella loro preparazione<br />

per i corsi superiori”, ha dichiarato<br />

Marie A. Powell, direttrice<br />

esecutiva <strong>della</strong> Segreteria di<br />

Educazione Cattolica <strong>della</strong> Conferenza<br />

dei Vescovi Cattolici degli<br />

Stati Uniti.<br />

Verso la beatificazione di quindici<br />

missionari martiri nel Laos<br />

Si è concluso recentemente<br />

a Nantes, in Francia, il processo<br />

diocesano per la beatificazione<br />

di quindici missionari uccisi nel<br />

Laos, per odio alla Fede cristiana,<br />

dal 1954 al 1970 — ha informato<br />

l’Agenzia Fides. Si tratta di cinque<br />

religiosi francesi Missionari


Oblati di Maria Immacolata, cinque<br />

membri <strong>della</strong> Società per le<br />

Missioni Straniere di Parigi e cinque<br />

laosiani.<br />

Il processo ha rappresentato<br />

un’occasione per ricordare l’eroico<br />

operato dei missionari nel Sudest<br />

Asiatico: “La guerriglia ha<br />

cercato di eliminare tutto quanto<br />

era straniero e cristiano. Di fronte<br />

a questa situazione i missionari<br />

hanno scelto di rimanere sul posto,<br />

come la Santa Sede chiedeva,<br />

nonostante le gravi minacce che<br />

pesavano su di loro”, hanno dichiarato<br />

i religiosi delle Missioni<br />

Straniere.<br />

Le investigazioni per attestare<br />

l’eroicità delle virtù di questi<br />

quindici martiri sono state portate<br />

a termine nel Laos “in modo molto<br />

discreto”, perché i “cristiani vivono<br />

in libertà vigilata” in questo<br />

paese.<br />

L<br />

portanza dell’incoraggiamento<br />

delle persone, attraverso l’orazione<br />

e le attività di promozione vocazionale.<br />

Il nuovo sito è una risposta<br />

all’invito rivolto da Papa Benedetto<br />

XVI, nel suo Messaggio per la<br />

44ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni<br />

Sociali, in cui incoraggia i<br />

sacerdoti di tutto il mondo ad utilizzare<br />

le risorse del mondo digitale<br />

per diffondere il Vangelo.<br />

Le reliquie di San Pio<br />

di Pietrelcina traslate in<br />

una nuova chiesa<br />

Le reliquie di San Pio di Pietrelcina,<br />

sacerdote cappuccino italiano che<br />

portava le stigmate di Cristo, sono state<br />

trasferite, il 19 aprile, dal Santuario<br />

di Santa Maria delle Grazie alla cripta<br />

<strong>della</strong> Chiesa San Pio da Pietrelcina, a<br />

San Giovanni Rotondo. La nuova localizzazione<br />

del corpo ha permesso ai<br />

pellegrini di soffermarsi in orazione in<br />

Nuova edizione dell’Annuario<br />

Statistico <strong>della</strong> Chiesa<br />

a Libreria Editrice Vaticana<br />

ha pubblicato il 27 aprile<br />

una nuova edizione dell’Annuario<br />

Statistico <strong>della</strong> Chiesa,<br />

presentando al pubblico i principali<br />

aspetti relativi all’azione<br />

<strong>della</strong> Chiesa Cattolica nel periodo<br />

2000-2008.<br />

In questi nove anni, il numero<br />

di cattolici nel mondo è cresciuto<br />

da 1 miliardo e 45 milioni a 1 miliardo e 166<br />

milioni, un aumento dell’11,54%. Analizzando le cifre<br />

per regione, si osserva che l’Africa ha avuto la<br />

maggior crescita percentuale (33%), seguita da Asia<br />

(15,61%), Oceania (11,39%) e America (10,93%).<br />

La minore è stata quella dell’Europa (1,17%).<br />

Nello stesso periodo, il numero di vescovi è salito<br />

da 4.541 a 5.002, ossia, un incremento del 10,15%,<br />

Ricardo Castelo Branco<br />

I Vescovi americani lanciano un<br />

sito per promuovere vocazioni<br />

La Conferenza dei Vescovi Cattolici<br />

degli Stati Uniti ha inaugurato<br />

il 25 aprile il sito http://www.foryourvocation.org<br />

dedicato a stimolare<br />

ed orientare le vocazioni<br />

religiose. Due sono i suoi obiettivi:<br />

aiutare le persone ad ascoltare<br />

e rispondere al richiamo di Dio, al<br />

sacerdozio o alla vita consacrata;<br />

educare i cattolici riguardo all’im-<br />

quello dei sacerdoti — diocesani<br />

e religiosi — ha registrato<br />

un piccolo incremento, passando<br />

da 405.178 a 409.166<br />

(0,98%).<br />

Il numero di religiosi non<br />

sacerdoti è invece sceso da<br />

55.057 a 54.641 (1,08% in meno).<br />

Il totale di religiose è diminuito<br />

da 800.000 a 740.000<br />

(7,5% in meno).<br />

L’Annuario Statistico <strong>della</strong> Chiesa presenta anche<br />

l’evoluzione del numero di studenti di filosofia e teologia<br />

nei seminari diocesani e religiosi: è cresciuto da<br />

110.583 nel 2000 a 117.024 nel 2008 (5,82%). Il numero<br />

di candidati al sacerdozio è diminuito in Europa<br />

ma, in contropartita, è aumentato in Africa e<br />

in Asia.<br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 43


“un luogo più ampio, più accogliente<br />

e ricco di occasioni di riflessione per<br />

una rigenerazione spirituale”, come<br />

ha dichiarato Fra Aldo Broccato, Ministro<br />

Provinciale dei cappuccini.<br />

L’atto è iniziato con la Messa celebrata<br />

nel Santuario di Santa Maria<br />

delle Grazie da Mons. Michele Castoro,<br />

Arcivescovo di Manfredonia.<br />

In seguito, l’urna di quercia e argento<br />

contenente le preziose reliquie è<br />

stata traslata in processione.<br />

Le Università cattoliche<br />

lanciano corso di master<br />

Radio Vaticana – L’Università<br />

Cattolica di Angola (UCAN) ha lan-<br />

N<br />

Nuova Cappella di Adorazione Perpetua<br />

Dom Rafael Palmero<br />

el giorno <strong>della</strong> festa di San<br />

Giuseppe, 19 marzo, si è<br />

inaugurata nella città spagnola di<br />

Alicante una nuova cappella di<br />

Adorazione Perpetua a Gesù Sacramentato.<br />

Il grazioso tempio, totalmente<br />

dedicato a questa finalità, è stato<br />

consacrato dal Vescovo Diocesano,<br />

Mons. Rafael Palmero alla fine<br />

di una solenne processione di<br />

traslazione del Santissimo Sacramento.<br />

Subito dopo, è iniziato il<br />

44 Salvami Regina · Giugno 2010<br />

ciato a Luanda, il 22 aprile scorso,<br />

un programma di formazione postuniversitaria,<br />

chiamata MBA Atlantico.<br />

Alla cerimonia di inaugurazione<br />

erano presenti la ministra angolana<br />

per l’Educazione Superiore, la<br />

Scienza e la Tecnologia, Maria Cândida<br />

Teixeira, il Vescovo di Cabinda,<br />

Mons. Filomeno Vieira Dias e il<br />

Rettore dell’Università Cattolica del<br />

Portogallo, Paolo Alinkaste.<br />

L’ MBA Atlantico è una iniziativa<br />

d’insieme delle Università cattoliche<br />

dell’Angola, Portogallo e Brasile,<br />

con durata di 12 mesi, durante i<br />

quali gli studenti avranno accesso ad<br />

un programma di formazione sugli<br />

primo turno di Adorazione,<br />

e questa continua ininterrottamente,<br />

grazie alla<br />

collaborazione di più di 800<br />

fedeli, provenienti da tutte<br />

le parrocchie di Alicante,<br />

che si sono messi in lista<br />

per riempire le 168 ore settimanali.<br />

In questo modo, la cappella<br />

dell’Adorazione Perpetua<br />

rimarrà aperta 24 ore<br />

su 24, tutti i giorni dell’anno,<br />

a disposizione di ogni<br />

fedele che desideri passare<br />

alcuni momenti ai piedi del<br />

Signore Sacramentato.<br />

“In questa piccola e accogliente<br />

cappella — ha<br />

sottolineato Mons. Rafael<br />

— c’è posto per tutti. Penso<br />

alle persone anziane, specialmente<br />

i pensionati, che circolano<br />

per le vie <strong>della</strong> città. Penso ai giovani<br />

che, se organizzeranno bene<br />

la loro vita, troveranno alcuni minuti<br />

<strong>della</strong> loro giornata per dedi-<br />

aspetti economici, politici e sociali<br />

dei tre paesi lusofoni.<br />

“La Chiesa di fronte<br />

all’indipendenza<br />

dell’America Spagnola”<br />

La Chiesa Cattolica di fronte all’<br />

Indipendenza dell’America Spagnola<br />

è stato il tema del Congresso Storico<br />

Internazionale, realizzato dal 19<br />

al 22 aprile nell’Ateneo Pontificio<br />

Regina Apostolorum, di Roma.<br />

Sotto il patrocinio del Pontificio<br />

Consiglio per la Cultura e <strong>della</strong><br />

Pontificia Commissione per l’America<br />

Latina, l’evento ha contato sulla<br />

partecipazione di più di 50 ricer-<br />

carli a Dio. Penso anche ai bambini<br />

e bambine delle scuole. C’è posto<br />

per tutti.”<br />

Alicante è la 17ª città <strong>della</strong><br />

Spagna a disporre di un luogo dedicato<br />

all’Adorazione Perpetua.


catori (storici, giuristi, filosofi e teologi)<br />

di dodici paesi.<br />

Come informa la Radio Vaticana,<br />

il Congresso è stato organizzato<br />

sulla base di tre presupposti: uno<br />

studio internazionale può arricchire<br />

la conoscenza storica del processo<br />

delle indipendenze ispano-americane;<br />

l’universalità <strong>della</strong> Chiesa esige<br />

che lo studio <strong>della</strong> sua Storia sia<br />

affrontato sempre con una prospettiva<br />

aperta alla realtà universale; la<br />

Chiesa non può esser dimenticata<br />

nella commemorazione del bicentenario<br />

dell’inizio dell’indipendenza<br />

delle nazioni ispano-americane.<br />

Centenario del Beato Michele Rua<br />

La Famiglia Salesiana ha celebrato<br />

il 6 aprile il centenario <strong>della</strong> morte<br />

del primo successore di Don Bosco,<br />

Padre Michele Rua. Seguendo fedelmente<br />

i passi del fondatore, egli ha<br />

garantito la continuità e ha promosso<br />

lo sviluppo <strong>della</strong> Congregazione —<br />

evidenzia il Rettore Maggiore, Don<br />

Pascual Chavez Villanueva.<br />

Il Beato Michele Rua è stato uno<br />

dei primi giovani a fare la professione<br />

religiosa nella Congregazione Salesiana.<br />

Quando assunse la sua direzione,<br />

nel 1888, essa contava 700 religiosi;<br />

quando morì, nel 1910, erano<br />

già quattromila, sparsi in diversi Paesi.<br />

Gli eventi commemorativi si chiuderanno<br />

a novembre “con la celebrazione<br />

di un Incontro in tutte le Ispettorie,<br />

Visitadorie e Delegazioni sulla<br />

figura di Padre Rua, per i frati e la<br />

Famiglia Salesiana”, informa la ANS.<br />

Il Vaticano mette a disposizione<br />

testi fondamentali in cinese<br />

È già disponibile nella pagina<br />

web del Vaticano (www.vatican.va)<br />

il Codice di Diritto Canonico in lingua<br />

cinese.<br />

Dal 1º gennaio, solennità di Maria<br />

Madre di Dio, lo stesso sito ha<br />

messo a disposizione anche la Bibbia<br />

nella lingua più parlata del mondo<br />

e qualche tempo dopo, il 19 mar-<br />

Wikipedia<br />

zo, festività di San Giuseppe, ha aggiunto<br />

al suo contenuto il Catechismo<br />

<strong>della</strong> Chiesa Cattolica.<br />

Si prevede di concludere nei<br />

prossimi mesi l’inclusione dei documenti<br />

del Concilio Vaticano II. Attualmente<br />

sono disponibili le costituzioni<br />

Dei Verbum e Gaudium et<br />

spes, le dichiarazioni Nostra Ætate<br />

e Dignitatis Humanæ e i decreti Ad<br />

gentes e Christus Dominus.<br />

Madonna di Jasna Góra<br />

Cinquemila sacerdoti e seminaristi<br />

in pellegrinaggio a Jasna Gora<br />

Circa cinquanta vescovi e cinquemila<br />

sacerdoti e seminaristi polacchi<br />

hanno partecipato al pellegrinaggio<br />

al Santuario di Jasna Gora, realizzato<br />

nei giorni 30 aprile e 1º maggio,<br />

nel contesto degli eventi dell’Anno<br />

Sacerdotale.<br />

L’evento si è concluso con la consegna<br />

alla “Vergine Nera” di un libro<br />

contenente “tremila nomi di sacerdoti<br />

polacchi uccisi durante la II<br />

Guerra Mondiale, durante il periodo<br />

comunista e nei territori di missione”,<br />

informa l’Agenzia Fides.<br />

Nuovo rettore <strong>della</strong> Pontificia<br />

Università Gregoriana<br />

Don François-Xavier Dumortier,<br />

SJ, è stato nominato da Papa Bene-<br />

detto XVI, il 26 aprile, nuovo rettore<br />

<strong>della</strong> Pontificia Università Gregoriana<br />

di Roma. Aveva preso possesso<br />

dell’incarico giorno 1º di settembre.<br />

Nato nel 1948, Don Dumortier è<br />

entrato nella Compagnia di Gesù a 25<br />

anni di età. Ha seguito il corso di Filosofia<br />

e Teologia nel Centre Sèvres (Facoltà<br />

Gesuita di Parigi), e nella Weston<br />

Jesuit School of Theology, di Cambridge<br />

(USA). Si è laureato in Scienze Politiche<br />

all’Istituto di Studi Politici di Parigi<br />

e in diritto all’Università Panthéon-<br />

Assas Parigi II, dove si è specializzato<br />

in Filosofia del Diritto. Ha diretto il<br />

Centre Sèvres dal 1997 al 2003 ed è stato<br />

Provinciale <strong>della</strong> Compagnia di Gesù<br />

in Francia dal 2003 al 2009.<br />

La Pontificia Università Gregoriana<br />

ha origine nel Collegio Romano<br />

eretto nel 1551 da Sant’Ignazio di Loyola<br />

e deve il suo nome a Papa Gregorio<br />

XIII. Conta attualmente quasi tremila<br />

studenti di più di 130 paesi.<br />

Un quinto delle chiese cilene sono<br />

state distrutte dal terremoto<br />

Secondo un rapporto <strong>della</strong> Conferenza<br />

Episcopale del Cile, il 47%<br />

delle chiese cattoliche hanno subito<br />

danni in occasione del terremoto<br />

e dello tsunami del 27 febbraio scorso.<br />

La grande catastrofe ha colpito 12<br />

delle 27 diocesi cilene, danneggiando<br />

440 chiese e 105 altri edifici religiosi.<br />

Nella valutazione fatta dalla Conferenza<br />

Episcopale, il 19% delle chiese<br />

hanno subito danni così gravi che<br />

l’unica soluzione è la demolizione<br />

completa; il 24% ha qualche possibilità<br />

di recupero <strong>della</strong> struttura; il 25%<br />

presenta danni considerevoli, ma riparabili;<br />

e le 32% restanti possono essere<br />

più facilmente restaurate.<br />

Circa un milione di fedeli sono rimasti<br />

senza possibilità di riunirsi come<br />

comunità. Parroci e agenti pastorali<br />

stanno realizzando un ingente sforzo<br />

per garantire la continuità dei servizi<br />

liturgici e dare ai parrocchiani il necessario<br />

appoggio spirituale e pastorale,<br />

ha informato l’Angezia Fides.<br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 45


Servo buono e fedele<br />

Nelle terre assolate e calde<br />

d’Oriente, viveva un<br />

ricco mercante di nome<br />

Samuele. Era sempre<br />

ben vestito, con un lunga tunica<br />

dorata cinta da una larga fascia azzurro<br />

chiara e con un turbante rosso, ornato<br />

da una ametista. Aveva un viso<br />

abbronzato dai raggi del sole e i suoi<br />

grossi baffi andavano riducendosi di<br />

spessore fino a formare due punte sottili<br />

rivolte verso l’alto.<br />

Era molto furbo e intelligente. Gli<br />

abitanti <strong>della</strong> regione lo conoscevano<br />

bene, ma il suo aspetto di uomo rispettabile<br />

e la sua grande rapidità di<br />

ragionamento, ingannavano i viaggia-<br />

46 Salvami Regina · Giugno 2010<br />

storIa Per bambInI... o aduLtI PIenI dI Fede?<br />

Di fronte alla risposta piena di saggezza di quel servo<br />

buono e fedele, il ricco mercante non poteva assumere<br />

altro atteggiamento se non quello di riconoscere: “Hai<br />

ragione!”.<br />

“Chiederò allo Spirito Santo che mi<br />

illumini...”<br />

tori sprovveduti, portandoli a pagare<br />

un prezzo eccessivo per i suoi prodotti<br />

— tappeti, profumi, porcellane<br />

e tessuti — con la convinzione di<br />

aver fatto un acquisto eccellente. In<br />

questo modo, i suoi affari gli rendevano<br />

enormi profitti ed egli divenne<br />

uno degli uomini più ricchi <strong>della</strong> zona.<br />

Uomo di successo e ricco, Samuele<br />

aveva una totale fiducia in se stesso<br />

e, pur essendo cristiano, non pregava<br />

mai né frequentava i sacramenti.<br />

Sua madre, Clementina, al contrario<br />

era molto religiosa e gli diceva insistentemente:<br />

— Figlio mio ... bisogna osservare<br />

i Comandamenti, pregare, andare a<br />

Messa la domenica!<br />

Samuele era solito risponderle:<br />

— Sai, mamma, tutto è nelle mani<br />

di Dio. Pertanto, se Lui vuole portarmi<br />

in Cielo, mi porterà senza che<br />

io debba andare in chiesa, ricevere<br />

i Sacramenti o pregare. E se Lui<br />

non vuole, non serve a pregare, perché<br />

non mi salverò, anche se pratico<br />

molti atti di pietà.<br />

La brava signora gli spiegava:<br />

— Non è così, figlio mio. Anche<br />

Sant’Agostino diceva: “Dio che ti ha<br />

creato senza di te, non ti salverà senza<br />

di te”! Tutto è nelle mani di Dio, è<br />

vero, ma come Lui ci ha amati, dandoci<br />

l’esistenza, vuole la nostra retri-<br />

Suor Lucía Ordoñez Cebolla, EP<br />

buzione e partecipazione per salvare<br />

la nostra anima.<br />

— Senti, mamma, Lui farà tutto<br />

secondo la Sua volontà ... Da questo<br />

non ci si scappa.<br />

Questo dialogo si ripeteva molto<br />

spesso. E quella buona madre non<br />

poteva fare altro che pregare per<br />

suo figlio.<br />

Giuseppe, il servo di casa, era<br />

molto pio e devoto ai padroni. Persona<br />

semplice, ma perspicace, osservava<br />

in silenzio le piccole discussioni<br />

<strong>della</strong> madre col figlio e, silenziosamente,<br />

pensava che ci dovesse pur<br />

essere una risposta da dare al padrone.<br />

Concordava con la sua affermazione<br />

che tutto è nelle mani di Dio,<br />

ma non poteva accettare che le preghiere,<br />

i sacramenti e gli atti di misericordia<br />

fossero una cosa inutile.<br />

Non poteva essere invano l’insegnamento<br />

di Nostro Signore di supplicare<br />

l’ausilio divino, come Egli<br />

stesso disse:“Chiedete e vi sarà dato,<br />

cercate e troverete, bussate e vi sarà<br />

aperto . Perché colui chiede ottiene,<br />

chi cerca trova, e, a chi bussa, sarà<br />

aperto “(Lc 11, 9-10).<br />

E Giuseppe diceva tra sé e sé:<br />

— Chiederò allo Spirito Santo<br />

che mi illumini e, un giorno, troverò<br />

un modo per smontare questo pensiero<br />

sbagliato del mio padrone, che


serve solo a giustificare il suo rilassamento.<br />

Non tardò molto a giungere l’occasione<br />

sperata!...<br />

Una mattina, Samuele si svegliò<br />

sentendosi molto malato. Gli doleva<br />

la testa e gli mancavano le forze per<br />

alzarsi dal letto. Preoccupato, chiamò<br />

il servo fedele e gli disse:<br />

— Giuseppe, mi sono svegliato che<br />

sto molto male. Non ce la faccio ad alzarmi.<br />

Per favore cerca il Dott. Adeodato<br />

e digli di venire in fretta.<br />

Il buon uomo uscì dalla camera del<br />

padrone e cominciò a pregare. Aveva<br />

trovato la possibilità che tanto aspettava!<br />

Ma avrebbe aspettato fino a sera...<br />

Quel giorno trascorse molto lentamente<br />

per Samuele. Il suo malessere<br />

non diminuiva. Tra il dormiveglia<br />

e il dolore, trascorse ore e ore<br />

in attesa <strong>della</strong> visita del medico, che<br />

sembrava non arrivare mai!<br />

Quando il pomeriggio stava ormai<br />

per finire, chiamò di nuovo il<br />

servitore e gli chiese:<br />

— Giuseppe, cos’è successo? Perché<br />

il dottore non si è fatto ancora<br />

vedere?<br />

Giuseppe osservava in silenzio le piccole discussioni <strong>della</strong> madre col figlio<br />

Con semplicità, Giuseppe gli rispose:<br />

— Mio buon padrone, lei ripete<br />

sempre che tutto è nelle mani di Dio<br />

e niente dipende da noi. Così ho pensato:<br />

se Dio vuole che il mio padrone<br />

guarisca, con o senza medico lui guarirà.<br />

Ma se Dio non vuole, allora non<br />

serve a nulla un medico, perché morirà<br />

comunque... Per questo, non ho<br />

chiamato il dott. Adeodato.<br />

Samuele diventò rosso di rabbia,<br />

perché il servo non aveva ubbidito<br />

al suo ordine ... o forse per la vergogna,<br />

udendo le parole piene di buon<br />

senso di quel bravo uomo. E Giuseppe<br />

proseguì dicendo:<br />

— Ho imparato da voi questo ragionamento.<br />

Se, come lei dice sempre,<br />

questo è giusto per la salute<br />

dell’anima, deve esserlo anche per<br />

quella del corpo...<br />

Samuele, a quel punto, fu toccato<br />

dalla grazia e si rese conto di quante<br />

volte avesse usato la sua capacità di<br />

fare buoni ragionamenti per giustificare<br />

i propri errori, e di fronte alla risposta<br />

piena di saggezza di quel servo<br />

buono e fedele, il ricco mercante non<br />

poteva assumere altro atteggiamento<br />

se non quello di riconoscere:<br />

— Hai ragione! Come mi sbagliavo<br />

a pensare così! Per favore, chiama<br />

il medico per curare la salute del<br />

mio corpo e prometto, d’ora in poi, di<br />

prendermi più cura <strong>della</strong> mia anima!<br />

Giuseppe chiamò prontamente il<br />

medico e questi non tardò a venire.<br />

Samuele prese le medicine prescritte<br />

e subito cominciò a migliorare.<br />

La domenica successiva, la signora<br />

Clementina ebbe la sorpresa di vedere<br />

che suo figlio l’avrebbe accompagnata<br />

alla Messa. Rimase ancor più sorpresa<br />

quando lo vide mettersi in coda<br />

al confessionale e, poi, partecipare al<br />

Sacro Banchetto dell’Eucaristia.<br />

Samuele non abbandonò mai più<br />

la vita di pietà. Cominciò a vendere<br />

le sue mercanzie ad un prezzo equo<br />

e a dedicare buona parte degli utili<br />

ad opere di carità, che gli fecero guadagnare<br />

l’affetto e il rispetto dei suoi<br />

conterranei. Manifestò sempre gratitudine<br />

al buon Giuseppe, per esser<br />

stato — con le sue preghiere, furbizia<br />

e pazienza — lo strumento di Dio per<br />

la sua con<strong>versione</strong>. <br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 47<br />

Edith Petitclerc


Gustavo Kralj<br />

I SantI dI ognI gIorno _______<br />

I SantI dI ognI gIorno _______<br />

1. San Giustino, martire (†165).<br />

Beato Giovanni Battista Scalabrini,<br />

Vescovo (†1905). Diresse la<br />

Diocesi di Piacenza, dedicandosi<br />

specialmente ai sacerdoti, operai e<br />

contadini. Per assistere gli emigranti<br />

che partivano per l’America, fondò<br />

le Congregazioni dei Missionari<br />

e delle Suore Missionarie di San<br />

Carlo.<br />

2. Santi Marcellino e Pietro, martiri<br />

(†304).<br />

Santa Blandina, martire (†177).<br />

Decapitata a Lione in Francia, ai tempi<br />

dell’imperatore Marco Aurelio, dopo<br />

aver sofferto numerosi tormenti.<br />

3. San Carlo Lwanga e compagni,<br />

martiri (†1886).<br />

San Davino (†1051). Nobile armeno<br />

che, per amore di Cristo, vendette<br />

tutti i suoi beni, li distribuì ai<br />

poveri e si fece pellegrino.<br />

4. San Francesco Caracciolo, sacerdote<br />

(†1608). Fondò a Napoli la<br />

Congregazione dei Chierici Regolari<br />

Minori, stabilendo tra loro, oltre<br />

ai voti di povertà, obbedienza e castità,<br />

quello di non accettare dignità<br />

ecclesiastiche.<br />

48 Salvami Regina · Giugno 2010<br />

5. San Bonifacio, Vescovo e martire<br />

(†754).<br />

Santi Marciano, Nicandro e<br />

Apollonio, martiri († sec. III). Torturati<br />

e confinati in una prigione, in<br />

Egitto, morirono vittime del caldo,<br />

<strong>della</strong> fame e <strong>della</strong> sete.<br />

6. Solennità del Santissimo Corpo<br />

e Sangue di Cristo<br />

San Norberto, Vescovo (†1134).<br />

San Marcellino Champagnat, sacerdote<br />

(†1840). Sacerdote francese,<br />

fondatore dell’Istituto dei Frati<br />

Maristi, per l’educazione spirituale e<br />

culturale <strong>della</strong> gioventù.<br />

7. Beata Maria Teresa di Soubiran<br />

La Louvière, vergine (†1889).<br />

Fondò a Tolosa in Francia, la Società<br />

di Maria Ausiliatrice. Basò le sue<br />

costituzioni nella Compagnia di Gesù<br />

e istituì la pratica dell’Adorazione<br />

notturna.<br />

8. Beato Giovanni Davy, diacono<br />

e martire (†1537). Religioso certosino<br />

inglese che, per essersi rifiutato<br />

di prestare il Giuramento di Supremazia,<br />

subì terribili torture e morì di<br />

fame in carcere, durante il regno di<br />

Enrico VIII.<br />

Resti mortali <strong>della</strong> beata Anna Maria Taigi –<br />

Basilica di San Crisogono, Roma<br />

9. Beato Giuseppe d’Anchieta, sacerdote<br />

(†1597).<br />

Beata Anna Maria Taigi (†1837).<br />

Sopportò pazientemente il carattere<br />

violento di suo marito e si dedicò<br />

con la massima cura all’educazione<br />

dei suoi sette figli. Favorita dal dono<br />

<strong>della</strong> profezia divenne consigliera di<br />

santi e illustri personalità ecclesiastiche.<br />

Papa Benedetto XV la proclamò<br />

patrona delle madri di famiglia.<br />

Sant’Efrem, diacono e Dottore<br />

<strong>della</strong> Chiesa (†373).<br />

10. Beato Eustachio Kugler, religioso<br />

(†1946). Dotato di grande virtù<br />

e capacità organizzativa, esercitò<br />

importanti incarichi nell’Ordine<br />

Ospitalare di San Giovanni di Dio.<br />

11. Solennità del Sacro Cuore di<br />

Gesù.<br />

San Barnaba, Apostolo.<br />

San Parisio, sacerdote (†1267).<br />

Sacerdote camaldolese, morì a 108<br />

anni a Treviso. Per ordine del Priore<br />

Generale, si dedicò per 77 anni<br />

alla direzione spirituale delle monache<br />

del monastero di Santa Cristina.<br />

12. Cuore Immacolato <strong>della</strong> Beata<br />

Vergine Maria.<br />

San Gaspare Bertoni, sacerdote<br />

(†1843). Fondò a Verona, la Congregazione<br />

delle Sacre Stigmate di<br />

Nostro Signor Gesù Cristo (Stigmatini),<br />

con la finalità di essere missionari<br />

in aiuto dei Vescovi.<br />

13. XI Domenica del Tempo Ordinario.<br />

Sant’Antonio di Padova, sacerdote<br />

e Dottore <strong>della</strong> Chiesa<br />

(†1231).<br />

San Fandila, sacerdote e martire<br />

(†853). Monaco del monastero di<br />

Peña Melaria, Cordova, decapitato<br />

su ordine dell’Emiro Maometto I.


___________________ gIugno<br />

14. Santi Valerio e Rufino, martiri<br />

(† sec. IV). Cristiani di Soissons in<br />

Francia, decapitati perché diffondevano<br />

il Vangelo tra i pagani.<br />

15. Sant’Amos. Profeta inviato<br />

dal Signore a proclamare la giustizia<br />

di Dio e censurare le abominazioni<br />

dei figli di Israele.<br />

16. Santa Giulitta e San Quirico,<br />

martiri († sec. inc.). Giovane vedova<br />

martirizzata insieme a suo figlio, ancora<br />

bambino, durante la persecuzione di<br />

Diocleziano, a Tarso (attuale Turchia).<br />

17. Beato Paolo Burali, Vescovo<br />

(†1578). Religioso teatino, creato<br />

Cardinale da San Pio V e nominato<br />

Arcivescovo di Napoli da Gregorio<br />

XIII. Restaurò la disciplina e lo<br />

splendore liturgico nell’Arcidiocesi.<br />

18. San Calogero, eremita († sec.<br />

V).Visse come anacoreta nelle vicinanze<br />

di Sciacca in Sicilia.<br />

19. San Romualdo, abate (†1027).<br />

Beato Gerlando, religioso († circa<br />

nel 1271). Cavaliere dell’Ordine di<br />

San Giovanni di Gerusalemme, protettore<br />

delle vedove e degli orfani.<br />

20. XII Domenica del Tempo Ordinario.<br />

Beata Margherita Ebner, vergine<br />

(†1351). Religiosa domenicana<br />

a Mödingen in Germania. Si distinse<br />

nella pratica di mortificazioni<br />

e come esempio di rassegnazione di<br />

fronte all’infermità che la colpì.<br />

21. San Luigi Gonzaga, religioso<br />

(†1591).<br />

San Mevenno, abate († sec. VI).<br />

Compagno di San Sansone di Dol<br />

nei viaggi missionari. Fondò nella<br />

foresta di Broceliande in Francia, il<br />

monastero di Saint-Meen.<br />

© Santiebeati.it<br />

Beato Basilio Velyčkovskyj<br />

22. San Paolino di Nola, Vescovo<br />

(†431).<br />

Santi Giovanni Fisher, Vescovo e<br />

Tommaso Moro, martiri (†1535).<br />

Beato Innocenzo V, Papa<br />

(†1276). Nel suo brevissimo Pontificato<br />

(soltanto quattro mesi) si impegnò<br />

a pacificare l’<strong>It</strong>alia e unire<br />

alla Sede Romana le Chiese separate.<br />

23. San Tommaso Garnet, sacerdote<br />

e martire (†1608). Sacerdote<br />

gesuita inglese, condannato a morte<br />

nel regno di Giacomo I d’Inghilterra.<br />

24. Natività di San Giovanni Battista.<br />

San Giuseppe Yuan Zaide, sacerdote<br />

e martire (†1817). Sacerdote<br />

gesuita strangolato nella provincia<br />

cinese di Sichuan.<br />

25. San Prospero di Aquitania,<br />

monaco († circa nel 463). Combatté<br />

con energia gli eretici semipelagiani.<br />

È autore di varie opere di teologia,<br />

molte delle quali difendono la dottrina<br />

agostiniana sulla grazia e il dono<br />

<strong>della</strong> perseveranza. Fu cancelliere<br />

di San Leone Magno.<br />

26. Beati Nicola Konrad, sacerdote<br />

e Vladimiro Pryjma, martiri<br />

(†1941). Nicola era parroco di Stradch,<br />

Ucraina e Vladimiro, reggente<br />

del coro parrocchiale. Furono fucilati<br />

da agenti <strong>della</strong> polizia sovietica<br />

dopo che ebbero portato gli ultimi<br />

sacramenti a un infermo.<br />

27. XIII Domenica del Tempo Ordinario.<br />

San Cirillo di Alessandria, Vescovo<br />

e Dottore <strong>della</strong> Chiesa (†444).<br />

San Sansone, sacerdote (†560).<br />

Medico di origine romana, eresse un<br />

ospedale a Costantinopoli, per assistere<br />

i poveri. Si dice abbia curato<br />

da una malattia l’ imperatore Giustiniano<br />

I.<br />

28. Sant’Ireneo, Vescovo e martire<br />

(†202).<br />

Santa Vincenza Gerosa, vergine<br />

(†1847). Insieme a Santa Bartolomea<br />

Capitanio, fondò a Lovera<br />

l’Istituto delle Suore di Maria<br />

Bambina (o Istituto delle Suore<br />

<strong>della</strong> Carità delle Sante Bartolomea<br />

Capitanio e Vincenza Gerosa),<br />

per l’educazione di ragazze bisognose.<br />

29. Santi Pietro e Paolo, Apostoli.<br />

Sant’Emma, vedova († circa nel<br />

1045). Dopo la morte del marito, il<br />

Conte Guglielmo di Sann, usò la sua<br />

grande fortuna per soccorrere i poveri<br />

ed edificare monasteri.<br />

30. Santi Protomartiri <strong>della</strong><br />

Chiesa di Roma (†64).<br />

Beato Basilio Velyčkovskyj, Vescovo<br />

e martire (†1973). Religioso<br />

redentorista e Vescovo di Leopoli<br />

in Ucraina. Fu duramente tormentato<br />

e perseguitato per aver esercitato<br />

clandestinamente il suo ministero.<br />

Morì in esilio, a Winnipeg,<br />

Canada.<br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 49


Foto: Otávio de Melo<br />

Orchidario dell’Università di San Paolo, Brasile (ESALQ - Piracicaba)<br />

Orchidee e santi<br />

L’indescrivibile diversità esistente tra le orchidee ne<br />

richiama un’altra di più grande: quella dei santi. Esiste nel<br />

Giardino Celeste una varietà superiore a quella dei fiori<br />

terreni.<br />

Elegantemente sospese al<br />

tronco di frondose<br />

piante, emanandoprofumo,<br />

bellezza e soavità,<br />

sbocciano, soprattutto<br />

nelle selve tropicali,<br />

alcuni fra i più bei<br />

fiori che l’uomo possa<br />

contemplare: le orchidee.<br />

Sebbene la maggior<br />

parte di esse trovi nelle foreste<br />

calde il più propizio habi-<br />

Sergio Hollmann<br />

tat naturale, altre sbocciano nei prati<br />

secchi o umidi, tra l’erba, piantagioni<br />

di mango, boschi temperati,<br />

dune, rocce e persino nel sottosuolo.<br />

Infatti questa famiglia botanica<br />

di sorprendente varietà si compone<br />

di decine di migliaia di specie oriunde<br />

da tutte le latitudini del pianeta:<br />

50 Salvami Regina · Giugno 2010<br />

Santa Bernadette, Santa Teresa<br />

di Gesù Bambino e San Francesco<br />

di Sales<br />

dal circolo polare artico al più torrido<br />

clima equatoriale.<br />

Molte si distinguono per le loro<br />

forme esotiche e combinazioni di<br />

colori; altre presentano un aspetto<br />

più sobrio, senza essere, comunque,<br />

Marcos Eduardo Melo dos Santos<br />

meno belle. Esistono anche quelle<br />

dall’aspetto giocoso come la<br />

Orchis simia, una specie europea<br />

che evoca la forma<br />

di una scimmia. Alcune<br />

hanno un colorito “selvaggio”<br />

che fa ricordare<br />

la pelle di una tigre<br />

o di un leopardo. Quelle<br />

del genere Oncidium<br />

sono note come “pioggia<br />

d’oro”, a causa delle loro<br />

piccole dimensioni, del vistoso<br />

colore giallo vivo e dell’esuberante<br />

inflorescenza.<br />

Tuttavia, la maggioranza delle<br />

orchidee si caratterizza per una bellezza<br />

soave e armoniosa, come quelle<br />

del genere Barkeria, originarie del<br />

Messico, dai delicati toni rosati o<br />

lilla e le cattleye, vere regine di questa<br />

famiglia botanica, la cui incante-<br />

Timothy Ring


vole bellezza i coltivatori cercano incessantemente<br />

di raffinare.<br />

Nel mondo delle orchidacee, come<br />

in quello dei fiori in generale, lo<br />

charme si trova nella varietà di forme,<br />

colori e profumi. Se fossero tutte<br />

uguali, perderebbero gran parte<br />

del loro splendore.<br />

* * *<br />

L’indescrivibile diversità esistente<br />

tra i fiori ne richiama un’altra ancora<br />

più grande: quella delle anime.<br />

Sebbene tutti gli uomini godano<br />

di uguale dignità — in quanto esse-<br />

ri creati ad immagine di Dio, dotati<br />

di anima razionale e redenti dal Sangue<br />

preziosissimo di Cristo —, ognuno<br />

differisce dagli altri, in quanto riflette<br />

un aspetto originale e unico<br />

dell’infinita perfezione del Creatore.<br />

Proprio come accade alle orchidee,<br />

vi sono santi di tutti i tipi, temperamenti,<br />

carismi. Assieme a San<br />

Filippo Neri, simpatico e persino<br />

giocoso, ci imbattiamo nell’ascetico<br />

Sant’Antonio; veneriamo tanto San<br />

Luigi, Re di Francia, o Sant’Isabella,<br />

Regina del Portogallo, quanto il<br />

Poverello di Assisi o Santa Zita, una<br />

domestica.<br />

Nulla di così diverso e allo stesso<br />

tempo così simile quanto due santi.<br />

Nulla di più armonioso del grande<br />

Giardino Celeste dove brillano i favolosi<br />

colori delle opere buone e dal<br />

quale effonde il profumo inebriante<br />

delle virtù dei beati. In esso si trova<br />

una varietà più vasta di quella <strong>della</strong><br />

famiglia delle orchidee, poiché<br />

l’universo delle anime è più ricco in<br />

varietà e bellezza di qualunque altro<br />

insieme <strong>della</strong> terra. <br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 51


Dio vuole stabilire<br />

nel mondo la<br />

devozione al Mio Cuore<br />

Immacolato. Per chi abbraccia<br />

questa devozione<br />

prometto la salvezza; saranno<br />

care a Dio queste<br />

anime, come flori messi<br />

da Me per adornare il<br />

Suo trono.<br />

(Parole <strong>della</strong> Madonna<br />

ai pastorelli<br />

di Fatima, 13 giugno<br />

1917)<br />

Cuore Immacolato di Maria,<br />

Chiesa di San Filippo Neri,<br />

Biella<br />

Francisco Lecaros

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