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Poste <strong>It</strong>aliane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DR PD - Contiene I.R. - Periodico dell’Associazione Madonna di Fatima - Maria, Stella <strong>della</strong> Nuova Evangelizzazione<br />
Numero 86<br />
Giugno 2010<br />
Sollecitudine di<br />
Dio per il suo popolo<br />
Salvami Regina
T<br />
ra gli uomini di tutto<br />
il mondo è Pietro<br />
l’unico scelto per essere<br />
posto alla guida di tutti<br />
i popoli chiamati alla<br />
fede, per essere posto alla<br />
guida di tutti gli Apostoli<br />
e di tutti i Padri <strong>della</strong><br />
Chiesa; così, nonostante<br />
vi siano nel popolo di<br />
Dio molti sacerdoti e<br />
molti pastori, Pietro è la<br />
vera guida di tutti coloro<br />
che hanno Cristo come<br />
loro capo supremo.<br />
(Dai sermoni di San Leone<br />
Magno, Papa)<br />
“San Pietro Apostolo” -<br />
Cattedrale Maggiore, San Paolo<br />
Timothy Ring
Salvami<br />
Regina<br />
Periodico dell’Associazione<br />
Madonna di Fatima - Maria, Stella<br />
<strong>della</strong> Nuova Evangelizzazione<br />
Anno XII, numero 86, Giugno 2010<br />
Direttore responsabile:<br />
Zuccato Alberto<br />
Consiglio di redazione:<br />
Guy Gabriel de Ridder, Suor Juliane<br />
Vasconcelos A. Campos, EP,<br />
Luis Alberto Blanco Cortés, Madre<br />
Mariana Morazzani Arráiz, EP,<br />
Severiano Antonio de Oliveira<br />
Amministrazione:<br />
Via San Marco, 2A<br />
30034 Mira (VE)<br />
CCP 13805353<br />
Aut. Trib. Padova 1646 del 4/5/99<br />
Poste <strong>It</strong>aliane s.p.a. - Spedizione<br />
in Abbonamento Postale - D. L.<br />
353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />
art. 1, comma 2, DR PD<br />
Contiene I.R.<br />
www.araldi.org<br />
www.salvamiregina.it<br />
Con la collaborazione<br />
dell’Associazione<br />
Privata Internazionale di Fedeli<br />
di Diritto Pontificio<br />
ArAldi del VAngelo<br />
Viale Vaticano, 84 Sc. A, int. 5<br />
00165 Roma<br />
Tel. sede operativa<br />
a Mira (VE): 041 560 08 91<br />
Montaggio:<br />
Equipe di arti grafiche<br />
degli Araldi del Vangelo<br />
Stampa e rilegatura:<br />
Pozzoni - Istituto Veneto<br />
de Arti Grafiche S.p.A.<br />
Via L. Einaudi, 12<br />
36040 Brendola (VI)<br />
Gli articoli di questa <strong>rivista</strong> potranno essere<br />
riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii<br />
copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli<br />
firmati è di responsabilità dei rispettivi autori.<br />
SommariO<br />
Scrivono i lettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4<br />
Sollecitudine di Dio<br />
per il suo popolo (Editoriale) . . . . . . . . . . . . . 5<br />
La voce del Papa –<br />
Il dovere di insegnare<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .6<br />
Commento al Vangelo –<br />
La liturgia del “sì” radicale<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10<br />
Ricostruire con<br />
Dio il centro per<br />
la salvezza delle anime<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18<br />
I dodici frutti<br />
dello Spirito Santo<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22<br />
Araldi nel mondo<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28<br />
Intervista con Mons. Mário<br />
Marquez, OFM Cap. –<br />
“Farsi tutto per tutti”<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .32<br />
“Il Dio che mi<br />
chiama è Amore”<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .34<br />
La sfida digitale<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .38<br />
Preghiera al Sacro<br />
Cuore di Gesù<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .40<br />
È accaduto nella Chiesa<br />
e nel mondo<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .41<br />
Storia per bambini...<br />
Servo buono e fedele<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .46<br />
I Santi di<br />
ogni giorno<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48<br />
Orchidee e santi<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .50
4 Salvami Regina · Giugno 2010<br />
Scrivono i lettori<br />
Complimenti per il<br />
Centesimo numero<br />
Vorrei ringraziarvi per avermi inviato<br />
i numeri arretrati <strong>della</strong> <strong>rivista</strong><br />
Araldi, che avevo perduto. Sono stato<br />
molto felice, perché da qualche<br />
tempo sto cercando di completare la<br />
mia collezione.<br />
Pur essendo un cattolico fin dalla<br />
nascita, non avevo una devozione<br />
verso i santi. Solo da quando ho<br />
preso contatto con questa <strong>rivista</strong>,<br />
leggendola, tra gli altri argomenti,<br />
ho cominciato ad interessarmi<br />
a Santa Teresa del Bambino Gesù,<br />
restando colpito dalla sua vita e<br />
santità. Da allora mi sono interessato<br />
alla vita dei santi e ora li considero<br />
compagni di viaggio in questa<br />
nostra peregrinazione terrena.<br />
Colgo l’occasione per congratularmi<br />
con voi per il centesimo numero.<br />
Senza alcun dubbio questo è uno<br />
strumento molto importante per la<br />
nostra cristianità odierna. Ricca di<br />
dottrina, insegnamenti del Magistero<br />
<strong>della</strong> Chiesa e di spiritualità, la <strong>rivista</strong><br />
tocca il cuore anche per l’estetica<br />
<strong>della</strong> sua presentazione, permeata<br />
di simboli che ci rimandano al<br />
divino. Per non parlare del contenuto<br />
sicuro, per la sua fedeltà alla Santa<br />
Madre Chiesa; di esso ci si può fidare.<br />
Non avete idea quanto la <strong>rivista</strong><br />
sia importante!<br />
Ângelo T.<br />
Via e-mail – Brasile<br />
leggo dalla prima<br />
all’ultima pagina<br />
Leggo con molto piacere, dalla<br />
prima all’ultima pagina, la bella<br />
<strong>rivista</strong> che mi inviate tutti i mesi.<br />
I miei complimenti per questo lavoro<br />
tanto necessario nella nostra<br />
Chiesa, soprattutto nel momento<br />
attuale.<br />
Carmela S.<br />
Nottingham – Inghilterra<br />
apprendo molte Cose<br />
<strong>della</strong> nostra religione<br />
Spesso, quando frequento la<br />
mia parrocchia, mi viene fra le mani<br />
questa bella <strong>rivista</strong> che è a disposizione<br />
dei fedeli. Rimango<br />
emozionata, in particolare quando<br />
leggo i commenti al Vangelo, le<br />
parole del Papa e perché, con essa,<br />
imparo molte cose <strong>della</strong> nostra<br />
Religione. È, senza dubbio, la miglior<br />
<strong>rivista</strong> cattolica d’attualità e<br />
sarei molto contenta di poter abbonarmi.<br />
Maria C. M.<br />
Belpasso – CT<br />
rivive la presenza di maria<br />
La <strong>rivista</strong> sta diventando sempre<br />
più consistente e ben illustrata. Ci<br />
dà ad ogni nuovo numero una conoscenza<br />
maggiore rispetto la Vergine<br />
Maria e la Fede Cattolica. Alimenta<br />
la nostra spiritualità, anche solo sfogliandola.<br />
Quando la leggiamo, ci riempiamo<br />
d’amore e di rispetto per Colei<br />
che è la Madre di Cristo. La <strong>rivista</strong><br />
rinnova in noi la presenza di<br />
Maria.<br />
Carmen A. L.<br />
Santiago de los Caballeros – Repubblica<br />
Domenicana<br />
riflesso <strong>della</strong> riCChissima e<br />
inesauribile Cultura CattoliCa<br />
Trascorrono gli anni e i numeri<br />
<strong>della</strong> <strong>rivista</strong> Araldi del Vangelo si succedono<br />
in forma rinnovata e originale<br />
ogni mese!<br />
La <strong>rivista</strong> è come un riflesso <strong>della</strong><br />
ricchissima e inesauribile cul-<br />
tura e spiritualità cattolica che —<br />
da questo veicolo impeccabilmente<br />
elaborato — giunge nelle case e<br />
nelle istituzioni. La nostra Chiesa,<br />
principalmente in Brasile, vive tempi<br />
difficili, poiché gran parte delle<br />
comunità è poverissima in conoscenza<br />
e spiritualità autentica. I<br />
santi costumi e i Sacramenti cadono<br />
in disuso...<br />
Ascolta Madonna le nostre suppliche<br />
affinché questa <strong>rivista</strong> e strumenti<br />
simili possano esser sempre<br />
più diffusi nella Chiesa, e anche al di<br />
fuori dei suoi ambiti, promuovendo<br />
così la catechesi di tutti.<br />
Luciano M.<br />
Cuiabá – Brasile<br />
guida nei temi di riflessione<br />
Vi ringrazio moltissimo per come<br />
mi tenete in considerazione nei bei<br />
lavori e attività che realizzate. Dirigo<br />
una comunità nella mia parrocchia<br />
e la vostra <strong>rivista</strong> mi serve da<br />
guida per i temi su cui riflettiamo,<br />
poiché ogni argomento trattato in<br />
essa, ci lascia un insegnamento profondo.<br />
Carmen R.<br />
Antofagasta – Cile<br />
immenso bene<br />
all’evangelizzazione in brasile<br />
Ringrazio molto per l’attenzione<br />
che mi viene prestata ogni volta<br />
che comunico con voi e colgo l’occasione<br />
per congratularmi, ancora una<br />
volta, per il bene immenso che questa<br />
Associazione Araldi del Vangelo<br />
sta facendo per l’evangelizzazione in<br />
Brasile, soprattutto attraverso la sua<br />
<strong>rivista</strong>.<br />
Come cattolico fervente e teologo<br />
di professione spero che le sue<br />
iniziative prosperino sempre per il<br />
bene <strong>della</strong> Fede Cristiana.<br />
Valderi da S.<br />
Via e-mail – Brasile
Poste <strong>It</strong>aliane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DR PD - Contiene I.R. - Periodico dell’Associazione Madonna di Fatima - Maria, Stella <strong>della</strong> Nuova Evangelizzazione<br />
Numero 86<br />
Giugno 2010<br />
Sollecitudine di<br />
Dio per il suo popolo<br />
Salvami Regina<br />
Aspetti <strong>della</strong> missione<br />
realizzata<br />
dagli Araldi del<br />
Vangelo ad Haiti,<br />
dopo il terremoto<br />
(Gustavo Kralj)<br />
E ditoriale<br />
Sollecitudine di dio<br />
per il Suo popolo<br />
Udendo i lamenti del popolo che aveva liberato dalla schiavitù dell’Egitto,<br />
il Signore operò prodigi per confortarlo fisicamente, come quello di inviargli<br />
una nuvola di quaglie, con la cui tenera carne potesse saziarsi. Più<br />
ancora, lo alimentò giorno dopo giorno, per quarant’anni, con un cibo squisito, la<br />
manna, che “aveva il sapore di una torta di miele” (Es 16, 31). E così lo sostenne<br />
incessantemente nel cammino verso la Terra Promessa, anche se vegliava più per<br />
il suo progresso spirituale che per i suoi bisogni materiali.<br />
Miracoli prodigiosi nello stesso stile furono inoltre realizzati da Nostro Signore<br />
Gesù Cristo. “Sento compassione di questa folla, perché già da tre giorni mi stanno<br />
dietro e non hanno da mangiare” (Mc 8, 2), disse in un’occasione; e per la seconda<br />
volta moltiplicò i pani, in modo da saziare in abbondanza coloro che Lo seguivano.<br />
Più importante, tuttavia, era il pane <strong>della</strong> verità che Egli offriva loro.<br />
Questo zelo divino per il suo popolo si ripeterà nel corso <strong>della</strong> storia. Basti ricordare<br />
i miracoli ottenuti dalla Divina Provvidenza per la fiducia di un San Giovanni<br />
Bosco, che non fece mai mancare il pane ai suoi numerosi “birichini”. Un<br />
giorno, per esempio, nel 1860 — racconta il suo biografo Auffray — non c’era nulla<br />
per la prima colazione nella sovraffollata casa salesiana di Torino. Don Bosco<br />
fece raccogliere tutto il pane avanzato che si riuscisse a trovare. Gli portarono un<br />
cesto contenente 15 o 20 piccoli pezzi. Egli stesso distribuì l’alimento e, con sorpresa<br />
di tutti, ognuno ricevette un pane normale.<br />
Tuttavia, gli interventi miracolosi da parte di Dio non costituiscono la regola.<br />
Come insegna San Tommaso nella Summa Teologica, Dio agisce attraverso cause<br />
seconde. Su questa linea, Egli desidera la collaborazione degli uomini per la realizzazione<br />
dei suoi disegni, in maniera che siano “cooperatori di Dio e del suo Regno”<br />
(Catechismo <strong>della</strong> Chiesa Cattolica, n.307). Proprio per questo, Gesù ci ha<br />
insegnato l’importanza fondamentale dell’amore al prossimo (Mc 12, 31), che forma<br />
un tutto indissolubile con l’obbligo dell’amore a Dio. Si tratta di un “nesso indivisibile<br />
tra l’amore per Dio e l’amore per il prossimo” (Dio caritas est, n.16).<br />
La Chiesa, Corpo Mistico di Cristo, ma anche società umana, prende sempre<br />
l’iniziativa quando si tratta di esercitare questo amore gratuito e disinteressato<br />
per il prossimo, esprimendo la sollecitudine di Dio per il Suo popolo, come dimostra<br />
la sua azione ad Haiti, poco dopo il recente terremoto.<br />
La Caritas internazionale si è distinta in questa tanto meritoria azione, realizzando<br />
uno sforzo insostituibile. Tuttavia, come afferma il presidente <strong>della</strong> sua<br />
sezione haitiana, Mons. Pierre-André Dumas, altrettanto o più importante che<br />
l’aiuto materiale è stato quello spirituale. Associandosi al clero, alle organizzazioni<br />
cattoliche e agli innumerevoli volontari accorsi da tutto il mondo per aiutare<br />
le vittime del disastro in quell’isola, anche gli Araldi del Vangelo si sono mobilitati,<br />
inviando un’equipe del Canada e <strong>della</strong> Repubblica Dominicana, il cui obiettivo<br />
era quello di portare una parola di consolazione e incoraggiamento, di compassione<br />
e incentivo, contribuendo a rafforzarle nella Fede. <br />
Giugno 2010 · Salvami Regina 5
Il primo compito del quale<br />
vorrei parlare oggi è il munus<br />
docendi, cioè quello di<br />
insegnare. Oggi, in piena<br />
emergenza educativa, il munus docendi<br />
<strong>della</strong> Chiesa, esercitato concretamente<br />
attraverso il ministero di<br />
ciascun sacerdote, risulta particolarmente<br />
importante.<br />
Viviamo in una grande confusione<br />
circa le scelte fondamentali <strong>della</strong><br />
nostra vita e gli interrogativi su che<br />
cosa sia il mondo, da dove viene, dove<br />
andiamo, che cosa dobbiamo fare<br />
per compiere il bene, come dobbiamo<br />
vivere, quali sono i valori realmente<br />
pertinenti. In relazione a<br />
tutto questo esistono tante filosofie<br />
contrastanti, che nascono e scompaiono,<br />
creando una confusione circa<br />
le decisioni fondamentali, come vivere,<br />
perché non sappiamo più, comunemente,<br />
da che cosa e per che<br />
cosa siamo fatti e dove andiamo.<br />
In questa situazione si realizza la<br />
parola del Signore, che ebbe compassione<br />
<strong>della</strong> folla perché erano come<br />
pecore senza pastore. (cfr Mc 6,<br />
34). Il Signore aveva fatto questa costatazione<br />
quando aveva visto le migliaia<br />
di persone che lo seguivano<br />
nel deserto perché, nella diversità<br />
delle correnti di quel tempo, non sapevano<br />
più quale fosse il vero senso<br />
<strong>della</strong> Scrittura, che cosa diceva Dio.<br />
6 Salvami Regina · Giugno 2010<br />
La voce deL PaPa<br />
Il dovere di insegnare<br />
Nell’esercizio del suo “munus docendi”, il sacerdote non deve insegnare le<br />
proprie idee, né parlare per se stesso, né dire cose proprie ma proporre, in<br />
nome di Cristo presente, la verità che è Cristo stesso.<br />
Il Signore, mosso da compassione,<br />
ha interpretato la parola di Dio, egli<br />
stesso è la parola di Dio, e ha dato<br />
così un orientamento.<br />
Questa è la funzione in persona<br />
Christi del sacerdote: rendere presente,<br />
nella confusione e nel disorientamento<br />
dei nostri tempi, la luce<br />
<strong>della</strong> parola di Dio, la luce che è Cristo<br />
stesso in questo nostro mondo.<br />
Il sacerdote non parla di se<br />
stesso, né per se stesso<br />
Quindi il sacerdote non insegna<br />
proprie idee, una filosofia che<br />
lui stesso ha inventato, ha trovato o<br />
che gli piace; il sacerdote non parla<br />
da sé, non parla per sé, per crearsi<br />
forse ammiratori o un proprio partito;<br />
non dice cose proprie, proprie<br />
invenzioni, ma, nella confusione di<br />
tutte le filosofie, il sacerdote insegna<br />
in nome di Cristo presente, propone<br />
la verità che è Cristo stesso, la sua<br />
parola, il suo modo di vivere e di andare<br />
avanti.<br />
Per il sacerdote vale quanto Cristo<br />
ha detto di se stesso: “La mia<br />
dottrina non è mia” (Gv, 7, 16); Cristo,<br />
cioè, non propone se stesso, ma,<br />
da Figlio, è la voce, la parola del Padre.<br />
Anche il sacerdote deve sempre<br />
dire e agire così: “la mia dottrina<br />
non è mia, non propago le mie idee<br />
o quanto mi piace, ma sono bocca<br />
e cuore di Cristo e rendo presente<br />
questa unica e comune dottrina, che<br />
ha creato la Chiesa universale e che<br />
crea vita eterna”.<br />
Questo fatto, che il sacerdote<br />
cioè non inventa, non crea e non<br />
proclama proprie idee in quanto la<br />
dottrina che annuncia non è sua, ma<br />
di Cristo, non significa, d’altra parte,<br />
che egli sia neutro, quasi come<br />
un portavoce che legge un testo di<br />
cui, forse, non si appropria. Anche<br />
in questo caso vale il modello di Cristo,<br />
il quale ha detto: Io non sono da<br />
me e non vivo per me, ma vengo dal<br />
Padre e vivo per il Padre. Perciò, in<br />
questa profonda identificazione, la<br />
dottrina di Cristo è quella del Padre<br />
e lui stesso è uno col Padre.<br />
Profonda e interiore comunione<br />
con lo stesso Cristo<br />
Il sacerdote che annuncia la parola<br />
di Cristo, la fede <strong>della</strong> Chiesa e<br />
non le proprie idee, deve anche dire:<br />
Io non vivo da me e per me, ma<br />
vivo con Cristo e da Cristo e perciò<br />
quanto Cristo ci ha detto diventa<br />
mia parola anche se non è mia. La<br />
vita del sacerdote deve identificarsi<br />
con Cristo e, in questo modo, la parola<br />
non propria diventa, tuttavia,<br />
una parola profondamente personale.<br />
Sant’Agostino, su questo tema,<br />
parlando dei sacerdoti, ha detto: “E
noi che cosa siamo? Ministri (di Cristo),<br />
suoi servitori; perché quanto<br />
distribuiamo a voi non è cosa nostra,<br />
ma lo tiriamo fuori dalla Sua dispensa.<br />
E anche noi viviamo di essa, perché<br />
siamo servi come voi” (Discorso<br />
229/E, 4).<br />
L’insegnamento che il sacerdote<br />
è chiamato ad offrire, le verità <strong>della</strong><br />
fede, devono essere interiorizzate<br />
e vissute in un intenso cammino spirituale<br />
personale, così che realmente<br />
il sacerdote entri in una profonda,<br />
interiore comunione con Cristo stesso.<br />
Il sacerdote crede, accoglie e cerca<br />
di vivere, prima di tutto come proprio,<br />
quanto il Signore ha insegnato<br />
e la Chiesa ha trasmesso, in quel<br />
percorso di immedesimazione con il<br />
proprio ministero di cui san Giovanni<br />
Maria Vianney è testimone esemplare<br />
(cfr Lettera per l’indizione<br />
dell’Anno Sacerdotale). “Uniti nella<br />
medesima carità — afferma ancora<br />
sant’Agostino — siamo tutti udito-<br />
Udienza generale del 14 aprile scorso in Piazza San Pietro<br />
ri di colui che è per noi nel cielo l’unico<br />
Maestro” (Enarr. in Ps. 131, 1, 7).<br />
Quella del sacerdote, di conseguenza,<br />
non di rado potrebbe sembrare<br />
“voce di uno che grida nel deserto”<br />
(Mc 1,3), ma proprio in questo<br />
consiste la sua forza profetica: nel<br />
non essere mai omologato, né omologabile,<br />
ad alcuna cultura o mentalità<br />
dominante, ma nel mostrare<br />
l’unica novità capace di operare un<br />
autentico e profondo rinnovamento<br />
dell’uomo, cioè che Cristo è il Vivente,<br />
è il Dio vicino, il Dio che opera<br />
nella vita e per la vita del mondo<br />
e ci dona la verità, il modo di vivere.<br />
Nella voce dell’autentico<br />
sacerdote si riconosce<br />
quella del Buon Pastore<br />
Nella preparazione attenta <strong>della</strong><br />
predicazione festiva, senza escludere<br />
quella feriale, nello sforzo di<br />
formazione catechetica, nelle scuole,<br />
nelle istituzioni accademiche e, in<br />
modo speciale, attraverso quel libro<br />
non scritto che è la sua stessa vita, il<br />
sacerdote è sempre “docente”, insegna.<br />
Ma non con la presunzione di<br />
chi impone proprie verità, bensì con<br />
l’umile e lieta certezza di chi ha incontrato<br />
la Verità, ne è stato afferrato<br />
e trasformato, e perciò non può<br />
fare a meno di annunciarla.<br />
Il sacerdozio, infatti, nessuno lo<br />
può scegliere da sé, non è un modo<br />
per raggiungere una sicurezza nella<br />
vita, per conquistare una posizione<br />
sociale: nessuno può darselo, né cercarlo<br />
da sé. Il sacerdozio è risposta<br />
alla chiamata del Signore, alla Sua<br />
volontà, per diventare annunciatori<br />
non di una verità personale, ma <strong>della</strong><br />
Sua verità.<br />
Cari confratelli sacerdoti, il popolo<br />
cristiano domanda di ascoltare dai<br />
nostri insegnamenti la genuina dottrina<br />
ecclesiale, attraverso la quale<br />
poter rinnovare l’incontro con Cristo<br />
che dona la gioia, la pace, la salvezza.<br />
Giugno 2010 · Salvami Regina 7<br />
L’Osservatore Romano
La Sacra Scrittura, gli scritti dei<br />
Padri e dei Dottori <strong>della</strong> Chiesa, il<br />
Catechismo <strong>della</strong> Chiesa Cattolica<br />
costituiscono, a tale riguardo, dei<br />
punti di riferimento imprescindibili<br />
nell’esercizio del munus docendi, così<br />
essenziale per la con<strong>versione</strong>, il cammino<br />
di fede e la salvezza degli uomini.<br />
“Ordinazione sacerdotale significa:<br />
essere immersi [...] nella Verità”<br />
(Omelia per la Messa Crismale, 9<br />
aprile 2009), quella Verità che non è<br />
semplicemente un concetto o un insieme<br />
di idee da trasmettere e assimilare,<br />
ma che è la Persona di Cristo,<br />
con la quale, per la quale e nella quale<br />
vivere e così, necessariamente, nasce<br />
anche l’attualità e la comprensibilità<br />
dell’annuncio.<br />
Solo questa consapevolezza di<br />
una Verità fatta Persona nell’Incarnazione<br />
del Figlio giustifica il mandato<br />
missionario: “Andate in tutto il<br />
mondo e proclamate il Vangelo ad<br />
ogni creatura” (Mc 16,15). Solo se è<br />
la Verità è destinato ad ogni creatura,<br />
non è una imposizione di qualcosa,<br />
ma l’apertura del cuore a ciò per<br />
cui è creato.<br />
L’Eucaristia non tollera<br />
ambiguità e minimizzazioni<br />
Il culto non può nascere dalla nostra fantasia. La vera liturgia suppone che Dio<br />
risponda e ci mostri come possiamo adorarLo.<br />
Il centro e la fonte permanente<br />
del ministero petrino sono<br />
nell’Eucaristia, cuore <strong>della</strong> vita<br />
cristiana, fonte e culmine <strong>della</strong> missione<br />
evangelizzatrice <strong>della</strong> Chiesa.<br />
Potete così comprendere la preoccu-<br />
8 Salvami Regina · Giugno 2010<br />
Chiesa Saint-Germain-L'Auxerrois,<br />
Parigi (Francia)<br />
Sergio Hollmann<br />
San Giovanni Maria Vianney<br />
resistette alle pressioni culturali<br />
e sociali del suo tempo per poter<br />
condurre le anime a Dio<br />
pazione del Successore di Pietro per<br />
tutto ciò che può offuscare il punto<br />
più originale <strong>della</strong> fede cattolica: oggi<br />
Gesù Cristo continua a essere vivo<br />
e realmente presente nell’ostia e<br />
nel calice consacrati.<br />
L’esempio di San Giovanni<br />
Maria Vianney<br />
Cari fratelli e sorelle, il Signore<br />
ha affidato ai Sacerdoti un grande<br />
compito: essere annunciatori <strong>della</strong><br />
Sua Parola, <strong>della</strong> Verità che salva;<br />
essere sua voce nel mondo per portare<br />
ciò che giova al vero bene delle<br />
anime e all’autentico cammino di fede<br />
(cfr 1Cor 6,12).<br />
San Giovanni Maria Vianney<br />
sia di esempio per tutti i Sacerdoti.<br />
Egli era uomo di grande sapienza ed<br />
eroica forza nel resistere alle pressioni<br />
culturali e sociali del suo tempo<br />
per poter condurre le anime a<br />
Dio: semplicità, fedeltà ed immediatezza<br />
erano le caratteristiche essenziali<br />
<strong>della</strong> sua predicazione, trasparenza<br />
<strong>della</strong> sua fede e <strong>della</strong> sua santità.<br />
Il popolo cristiano ne era edificato<br />
e, come accade per gli autentici<br />
maestri di ogni tempo, vi riconosceva<br />
la luce <strong>della</strong> Verità. Vi riconosceva,<br />
in definitiva, ciò che si dovrebbe<br />
sempre riconoscere in un sacerdote:<br />
la voce del Buon Pastore.<br />
(Estratto dell’Udienza Generale,<br />
14/4/2010)<br />
La minore attenzione che a volte<br />
si presta al culto del Santissimo Sacramento<br />
è indice e causa dell’oscuramento<br />
del significato cristiano del<br />
mistero, come avviene quando nella<br />
Santa Messa non appare più premi-
nente e operante Gesù, ma una comunità<br />
indaffarata in molte cose, invece<br />
di essere raccolta e di lasciarsi<br />
attrarre verso l’Unico necessario: il<br />
suo Signore.<br />
Nella Chiesa, l’umano deve<br />
conformarsi al divino<br />
Ora l’atteggiamento principale<br />
e fondamentale del fedele cristiano<br />
che partecipa alla celebrazione liturgica<br />
non è fare, ma ascoltare, aprirsi,<br />
ricevere...<br />
È ovvio che, in questo caso, ricevere<br />
non significa restare passivi o<br />
disinteressarsi di quello che lì avviene,<br />
ma cooperare — poiché di nuovo<br />
capaci di farlo per la grazia di Dio<br />
— secondo “la genuina natura <strong>della</strong><br />
vera Chiesa. Questa ha infatti la<br />
caratteristica di essere nello stesso<br />
tempo umana e divina, visibile ma<br />
dotata di realtà invisibili, fervente<br />
nell’azione e dedita alla contemplazione,<br />
presente nel mondo e tuttavia<br />
pellegrina; tutto questo, in modo tale,<br />
però, che ciò che in essa è umano<br />
sia ordinato e subordinato al divino,<br />
il visibile all’invisibile, l’azione alla<br />
contemplazione, la realtà presente<br />
alla città futura, verso la quale siamo<br />
incamminati” (Sacrosanctum Concilium,<br />
n. 2).<br />
Se nella liturgia non emergesse la<br />
figura di Cristo, che è il suo principio<br />
ed è realmente presente per renderla<br />
valida, non avremmo più la liturgia<br />
cristiana, completamente dipendente<br />
dal Signore e sostenuta<br />
dalla Sua presenza creatrice.<br />
Quanto sono distanti da tutto ciò<br />
coloro che, a nome dell’inculturazione,<br />
incorrono nel sincretismo introducendo<br />
nella celebrazione <strong>della</strong><br />
Santa Messa riti presi da altre religioni<br />
o particolarismi culturali!<br />
Il mistero eucaristico è un “dono<br />
troppo grande — scriveva il mio<br />
venerabile predecessore Papa Giovani<br />
Paolo II — per sopportare ambiguità<br />
e diminuzioni”, in particolare<br />
quando, “spogliato del suo valore<br />
sacrificale, viene vissuto come se<br />
non oltrepassasse il senso e il valore<br />
di un incontro conviviale fraterno”<br />
(Ecclesia de Eucharistia, n. 10).<br />
Il culto non può nascere<br />
dalla nostra fantasia<br />
Alla base delle varie motivazioni<br />
addotte, vi è una mentalità incapace<br />
di accettare la possibilità di un reale<br />
intervento divino in questo mondo<br />
in soccorso dell’uomo. Questi,<br />
tuttavia, “si trova incapace di superare<br />
efficacemente da sé medesimo<br />
gli assalti del male, così che ognuno<br />
si senta come incatenato” (Costituzione<br />
Gaudium et spes, n. 13).<br />
La confessione di un intervento<br />
redentore di Dio per cambiare<br />
questa situazione di alienazione e di<br />
peccato è vista da quanti condividono<br />
la visione deista come integrali-<br />
sta, e lo stesso giudizio è dato a proposito<br />
di un segnale sacramentale<br />
che rende presente il sacrificio redentore.<br />
Più accettabile, ai loro occhi,<br />
sarebbe la celebrazione di un segnale<br />
che corrispondesse a un vago<br />
sentimento di comunità.<br />
Il culto però non può nascere dalla<br />
nostra fantasia; sarebbe un grido<br />
nell’oscurità o una semplice autoaffermazione.<br />
La vera liturgia presuppone<br />
che Dio risponda e ci mostri<br />
come possiamo adorarlo. “La Chiesa<br />
può celebrare e adorare il mistero<br />
di Cristo presente nell’Eucaristia<br />
proprio perché Cristo stesso si è donato<br />
per primo ad essa nel sacrificio<br />
<strong>della</strong> Croce” (Esortazione Apostolica<br />
Sacramentum caritatis, n. 14).<br />
La Chiesa vive di questa presenza e<br />
ha come ragion d’essere e di esistere<br />
quella di diffonderla nel mondo intero.<br />
(Estratto del discorso ai Vescovi<br />
<strong>della</strong> regione nord-2 <strong>della</strong> Conferenza<br />
Episcopale Brasiliana, 15/4/2010)<br />
Benedetto XVI nella sua biblioteca privata con i Vescovi <strong>della</strong> regione nord-2<br />
<strong>della</strong> Conferenza Episcopale Brasiliana in visita “ad limina Apostolorum”<br />
Tutti i diritti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Editrice Vaticana.<br />
La <strong>versione</strong> integrale di questi documenti può essere trovata in www.vatican.va<br />
Giugno 2010 · Salvami Regina 9<br />
L’Osservatore Romano
A partire<br />
da questo<br />
momento,<br />
tutti gli<br />
avvenimenti<br />
<strong>della</strong> vita<br />
del Divino<br />
Maestro trascorrono<br />
sotto<br />
un’altra luce<br />
10 Salvami Regina · Giugno 2010<br />
commento aL vangeLo - XIII domenIca deL temPo ordInarIo<br />
La liturgia del<br />
“sì” radicale<br />
Rispondendo “sì” alla voce interiore <strong>della</strong> grazia che ci dice: “SeguiMi”,<br />
siamo amorosamente “sequestrati” da Gesù. La nostra vita già Gli<br />
apparteneva ma, a partire da questo momento, la nostra dedizione a Lui<br />
deve esser cosciente, elevata e radicale.<br />
I – Gesù parte per Gerusalemme<br />
Il passo del Vangelo che la Chiesa ci presenta<br />
questa domenica segna una tappa importante<br />
nella vita di Nostro Signore.<br />
Fino a quel momento, Gesù stava percorrendo<br />
la Galilea, “facendo il bene” (At 10, 38) in<br />
tutti i luoghi in cui si recava. Due volte moltiplicò<br />
i pani e realizzò innumerevoli altri miracoli.<br />
Non lasciò inascoltata una sola richiesta,<br />
non un’anima pentita senza che fosse perdonata.<br />
Tutto questo Gli procurò una fama straordinaria,<br />
da cui avrebbe potuto trarre grande profitto.<br />
Invece, evidenzia padre Truyols, “a partire<br />
dalla seconda moltiplicazione e, fino ad un certo<br />
punto, a partire dal discorso del Pane <strong>della</strong> vita<br />
nella sinagoga di Cafarnao, conduceva una vita<br />
più ritirata, occupato principalmente ad istruire i<br />
suoi Apostoli”. 1 Fu in questo contesto che si ebbero<br />
i due primi annunci <strong>della</strong> Passione e la Trasfigurazione<br />
sul Monte Tabor (cfr. Lc 9, 22-45).<br />
Nei versetti scelti oggi, Nostro Signore incomincia<br />
un lungo percorso verso la Giudea che segnerà<br />
Mons. João Scognamiglio Clá Dias, EP<br />
l’inizio del suo ritorno al Padre. A partire da questo<br />
momento, tutti gli avvenimenti <strong>della</strong> vita del Divino<br />
Maestro trascorrono sotto un’altra luce.<br />
Fermezza nel compimento<br />
<strong>della</strong> volontà del Padre<br />
51 “Mentre stavano compiendosi i giorni in<br />
cui sarebbe stato tolto dal mondo, si diresse<br />
decisamente verso Gerusalemme”...<br />
Gesù lascia la Galilea sapendo che questo sarebbe<br />
stato il suo ultimo viaggio a Gerusalemme,<br />
camminando risoluto verso la morte, come<br />
indicano le parole di questo versetto: “Prese la<br />
ferma decisione di partire”. 2<br />
Fin dal primo istante <strong>della</strong> sua esistenza terrena,<br />
Egli aveva ben chiaro che la sua missione<br />
sarebbe culminata con la Croce. Dall’alto di<br />
questa, Cristo avrebbe conquistato la vita eterna<br />
per noi, creature che Egli ama al punto da<br />
voler diventare loro fratello mentre la Chiesa,<br />
che aveva già iniziato a fondare scegliendo i<br />
Dodici Apostoli e predicando il Regno dei Cie-
Sergio Hollmann<br />
51 “Mentre stavano compiendosi i giorni<br />
in cui sarebbe stato tolto dal mondo, si<br />
diresse decisamente verso Gerusalemme<br />
52 e mandò avanti dei messaggeri. Questi<br />
si incamminarono ed entrarono in un<br />
villaggio di Samaritani per fare i preparativi<br />
per lui. 53 Ma essi non vollero riceverlo,<br />
perché era diretto verso Gerusalemme.<br />
54 Quando videro ciò, i discepoli<br />
Giacomo e Giovanni dissero: ‘Signore,<br />
vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal<br />
cielo e li consumi?’. 55 Ma Gesù si voltò<br />
e li rimproverò. 56 E si avviarono verso un<br />
altro villaggio.<br />
a Vangelo A<br />
“Gesù con gli Apostoli”-<br />
Basilica di Paray-le-Monial<br />
(Francia)<br />
57 Mentre andavano per la strada, un tale gli disse:<br />
‘Ti seguirò dovunque tu vada’. 58 Gesù gli rispose:<br />
‘Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli<br />
del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non<br />
ha dove posare il capo’. 59 A un altro disse: ‘SeguiMi’.<br />
E costui rispose: ‘Signore, concedimi<br />
di andare a seppellire prima mio padre’. 60 Gesù<br />
replicò: ‘Lascia che i morti seppelliscano i loro<br />
morti; tu và e annunzia il regno di Dio’. 61<br />
Un altro disse: ‘Ti seguirò, Signore, ma prima<br />
lascia che io mi congedi da quelli di casa’. 62 Ma<br />
Gesù gli rispose: ‘Nessuno che ha messo mano<br />
all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il<br />
regno di Dio’” (Lc 9, 51-62).<br />
Giugno 2010 · Salvami Regina 11
Certamente<br />
erano ben<br />
presenti nella<br />
memoria dei<br />
due fratelli<br />
San Giacomo<br />
e San<br />
Giovanni gli<br />
episodi dei<br />
capitani di<br />
Acab divorati<br />
dal fuoco<br />
del cielo per<br />
ordine del<br />
Profeta Elia<br />
li, sarebbe stata consolidata come centro <strong>della</strong><br />
Storia, per tutti i secoli.<br />
Di fronte alla prospettiva delle più terribili<br />
sofferenze, Gesù non lascia trasparire, in nessuna<br />
circostanza, la minima lamentela. Nella<br />
Sua condotta, nulla indica fremito, ripulsa o<br />
non conformità in relazione a quello che sta per<br />
succedere. Al contrario, come ben sottolinea il<br />
Cardinale Gomá, “Gesù sa che a Gerusalemme<br />
Lo attendono i tormenti e la morte; ciò nonostante,<br />
si dirige alla festa con libertà assoluta,<br />
con volontà decisa e imperterrita, poiché sa che<br />
questa è la volontà del Padre”. 3<br />
Volendoci dare a proposito di questo passo<br />
una bella lezione morale, lo stesso commentatore<br />
aggiunge: “Questa deve essere la nostra disposizione<br />
di spirito, non appena si manifesta la<br />
volontà di Dio. La convinzione dell’intelligenza<br />
e la ferma risoluzione <strong>della</strong> volontà sono le forze<br />
propulsive delle grandi azioni, e la spiegazione<br />
delle vite feconde”. 4<br />
Gesù è l’Ordine in sostanza<br />
52 “...e mandò avanti dei messaggeri.<br />
Questi si incamminarono ed entrarono<br />
in un villaggio di Samaritani per fare i<br />
preparativi per lui”.<br />
Nostro Signore è l’Ordine in sostanza. Senza<br />
mai lasciarSi prendere dagli aspetti frammentari<br />
o inferiori dei problemi, Egli organizzava tutto<br />
in forma perfetta su questa terra, ma lo faceva<br />
allo stesso tempo molto organicamente, rispettando<br />
i costumi del tempo e del luogo.<br />
In un’epoca in cui non esistevano gli efficienti<br />
mezzi di comunicazione di oggi, era necessario<br />
mandar messaggeri al fine di assicurare un<br />
alloggio per la numerosa comitiva che Lo accompagnava,<br />
composta dagli Apostoli, discepoli,<br />
sante donne e forse anche alcuni curiosi.<br />
Delle tre principali vie che conducevano dalla<br />
Galilea a Gerusalemme, Gesù aveva optato<br />
per la più corta, che attraversava la Valle di Jizreel<br />
e poi la Samaria. Fu in un villaggio di questa<br />
regione, probabilmente l’attuale Jenin, che<br />
gli inviati entrarono con l’intento di preparare<br />
l’arrivo del Divino Maestro.<br />
I samaritani Gli negano l’accoglienza<br />
53 “Ma essi non vollero riceverlo, perché<br />
era diretto verso Gerusalemme”.<br />
12 Salvami Regina · Giugno 2010<br />
Gli abitanti <strong>della</strong> Samaria adottavano un atteggiamento<br />
di ostilità nei confronti dei giudei,<br />
perché c’erano tra gli uni e gli altri grandi divergenze<br />
rispetto alla Legge e ai costumi mosaici.<br />
Un samaritano non sarebbe mai andato ad<br />
offrire sacrifici a Gerusalemme; lo avrebbe fatto<br />
sempre nel tempio eretto sul Monte Gerizim,<br />
presso l’attuale Nablus.<br />
Quando seppero che Gesù e i Suoi discepoli<br />
erano diretti a Gerusalemme, gli abitanti di<br />
quel villaggio dedussero che si trattasse di giudei<br />
in cammino verso il vero Tempio per adorare<br />
Dio, e decisero di non riceverli. Secondo<br />
Fillion, che cita Flavio Giuseppe, i samaritani<br />
“provavano un piacere maligno nel maltrattare<br />
i pellegrini, nel ritardare e persino impedire<br />
il loro cammino, quanto più fosse loro possibile”.<br />
5 A quell’epoca, le convinzioni religiose<br />
erano profonde e provocavano frequentemente<br />
implacabili odi reciproci.<br />
Reazione dei “figli del tuono”<br />
54 “Quando videro ciò, i discepoli Giacomo<br />
e Giovanni dissero: “Signore, vuoi<br />
che diciamo che scenda un fuoco dal<br />
cielo e li consumi?’”.<br />
La domanda di Giacomo e Giovanni rivela,<br />
nella puntuale espressione di un autore francese,<br />
“un intemperante zelo”, ma conferma quanto<br />
essi avessero fede nell’onnipotenza di Gesù.<br />
Certamente erano ben presenti nella memoria<br />
dei due fratelli gli episodi dei capitani di Acab<br />
divorati dal fuoco del cielo per ordine del Profeta<br />
Elia, ognuno insieme ai suoi cinquanta soldati<br />
(cfr. II Re 1, 9-12) e quello dei duecentocinquanta<br />
principi dell’assemblea, membri del consiglio e<br />
uomini notabili, sotto il comando di Core, Datan e<br />
Abiram, che ricevettero un uguale castigo per essersi<br />
ammutinati contro Mosè (cfr. Nm 16, 2.35).<br />
Essendo coscienti del potere ricevuto da Nostro<br />
Signore, non sorprende il fatto che i figli di<br />
Zebedeo desiderassero imitare l’atteggiamento<br />
del Legislatore e del Profeta, che essi avevano<br />
visto, settimane prima, apparire accanto al Maestro<br />
sul Monte Tabor. Infatti, cosa “c’è di strano<br />
nel fatto che i ‘figli del tuono’ volessero lanciar<br />
fulmini?”, si chiede Sant’Ambrogio. 6<br />
Trascinati da una specie di “fervore da novizi”,<br />
consideravano un dovere di giustizia far cadere<br />
fuoco su quella città ribelle. Vanno in tal senso i<br />
commenti di San Girolamo, San Beda e Tito Bo-
strense, sintetizzati da Maldonado: se i “figli del<br />
tuono” desideravano vendicarsi, “non fu per il loro<br />
onore, ma per quello di Cristo stesso; e in questo<br />
certamente non ci fu colpa, ma soltanto ignoranza<br />
dello spirito cristiano ed evangelico”. 7<br />
La ripulsa e l’ingratitudine fanno<br />
parte <strong>della</strong> vita del missionario<br />
55 “Ma Gesù si voltò e li rimproverò”.<br />
Essendo stati formati secondo i costumi<br />
dell’Antica Alleanza, i fratelli erano abituati alla<br />
legge del taglione e giudicavano che ogni atto<br />
di rifiuto del bene dovesse esser castigato senza<br />
indugio. Ora, le prospettive di Nostro Signore<br />
erano altre: “Amate i vostri nemici... Pregate<br />
per quelli che vi offendono... Siate misericordiosi,<br />
come anche vostro Padre è misericordioso”<br />
(Lc 6, 27-28.36), aveva insegnato loro recentemente.<br />
Per questo li rimproverò.<br />
La proposta di Giacomo e Giovanni mostra<br />
quanto distanti fossero ancora i discepoli da<br />
questo nuovo Comandamento. Non avevano<br />
ancora conosciuto e assunto una delle più dolorose<br />
prove del missionario: l’ingratitudine, la ripulsa<br />
e persino la persecuzione da parte di coloro<br />
a cui egli ha voluto fare il bene.<br />
Come osserva Crisostomo, gli Apostoli “sarebbero<br />
stati i dottori del mondo e avrebbero<br />
percorso le città e i villaggi predicando la dottrina<br />
evangelica. Sarebbe dovuto capitare loro che<br />
alcuni non accogliessero la sacra predicazione,<br />
come non permettendo che Gesù rimanesse con<br />
loro. Insegnò loro, infatti, che quando avessero<br />
annunciato la celestiale dottrina, sarebbero dovuto<br />
essere pieni di pazienza e mansuetudine,<br />
senza mostrarsi né ostili né irascibili, né vendicativi<br />
contro i loro persecutori”. 8<br />
Ben sottolinea, a sua volta, San Beda: “Il Signore<br />
rimproverò in loro non l’esempio di un<br />
Profeta santo, ma l’ignoranza di volersi vendicare,<br />
uomini ancora rudi, facendo vedere loro che<br />
non desideravano la riparazione per amore, ma<br />
la vendetta per odio”. 9<br />
Non dobbiamo rimanere dove il nostro<br />
apostolato non è ben accetto<br />
56 “E si avviarono verso un altro villaggio”.<br />
Queste poche parole dell’Evangelista contengono<br />
un importante insegnamento. Durante<br />
il viaggio, come abbiamo visto, Gesù stava for-<br />
Gesù sa che a Gerusalemme Lo attendono i<br />
tormenti e la morte; ciò nonostante, si dirige<br />
alla festa con volontà decisa e imperterrita<br />
"“Gesù con la croce alle spalle” -<br />
Cattedrale di Cuzco (Perù)<br />
mando i Suoi discepoli nelle lotte dell’apostolato<br />
e volle mostrar loro con l’episodio narrato in<br />
precedenza, che il missionario non si deve turbare,<br />
e meno ancora mostrarsi irritato, quando<br />
la sua azione evangelizzatrice viene rifiutata.<br />
Questo sarebbe sintomo di amor proprio, o<br />
di attaccamento alle proprie attività.<br />
Al contrario, se troviamo nel nostro cammino<br />
un “villaggio di Samaria”, non dobbiamo volerlo<br />
castigare col “fuoco del Cielo” come hanno fatto<br />
Giacomo e Giovanni, ma neppure perdere tempo<br />
laddove la nostra attività apostolica è infruttifera.<br />
II – un pIccolo trattato<br />
<strong>della</strong> vocazIone<br />
Nella seconda parte del Vangelo di oggi, le Sacre<br />
Scritture ci presentano i casi di tre uomini desiderosi<br />
di seguire il Signore Gesù, ma senza avere<br />
nozione dell’integrità <strong>della</strong> dedizione che questo<br />
implica. Questi tre episodi possono essersi verificati<br />
in luoghi e occasioni diversi, come rileva padre<br />
Truyols, ma forse sono stati riuniti dall’Evan-<br />
Gustavo Kralj<br />
Non avevano<br />
ancora<br />
conosciuto e<br />
assunto una<br />
delle più dolorose<br />
prove del<br />
missionario:<br />
l’ingratitudine<br />
da parte di<br />
coloro a cui<br />
egli ha voluto<br />
fare il bene<br />
Giugno 2010 · Salvami Regina 13
Getty Images<br />
Un vero<br />
apostolo<br />
deve essere<br />
totalmente<br />
dedito alla<br />
missione di<br />
convertire le<br />
anime, senza<br />
preoccuparsi<br />
<strong>della</strong> sua<br />
convenienza<br />
gelista a causa <strong>della</strong> loro somiglianza. Infatti, aggiunge<br />
questo esegeta, sono, nel complesso, un<br />
piccolo trattato <strong>della</strong> vocazione divina, cioè “delle<br />
condizioni necessarie per seguire Cristo”. 10<br />
Un’offerta con seconde intenzioni<br />
57 “Mentre andavano per la strada, un<br />
tale gli disse: ‘Ti seguirò dovunque tu<br />
vada’”.<br />
Nel primo caso, una persona esprime a Nostro<br />
Signore la volontà di seguirLo in ogni luogo<br />
e ad ogni costo. San Matteo aggiunge un particolare<br />
omesso da San Luca: era uno scriba (Mt 8,<br />
19). A prima vista, sembra trattarsi di un’anima<br />
generosa, desiderosa di stare sempre con Gesù.<br />
Fillion descrive questo personaggio come un<br />
“entusiasta, anche se molto superficiale e fiducioso<br />
in se stesso”. 11 Osserva che si tratta di un<br />
uomo che “parla il linguaggio dell’emozione fugace<br />
e spensierata, che disprezza gli ostacoli,<br />
mentre sono lontani e, senza essere stato chiamato,<br />
si offre per affrontarli”. 12<br />
Penetrando più a fondo nella psicologia di<br />
questo scriba, San Cirillo dimostra che lui non<br />
era mosso dal desiderio di essere un discepolo,<br />
ma dalla superbia: “C’è una grande ignoranza<br />
in questa persona che si è avvicinata, inoltre era<br />
eccessivamente presuntuosa. Certamente non<br />
desiderava essere di fatto un seguace di Cristo,<br />
come molti altri giudei, ma voleva ostentare,<br />
questo sì, la dignità apostolica”. 13<br />
Teofilatto, a sua volta, richiama l’attenzione<br />
sul suo spirito ambizioso: “Siccome vedeva che<br />
Animale astuto e ingannevole, alla volpe piace nascondersi nella propria<br />
tana per poter sorprendere le prede<br />
14 Salvami Regina · Giugno 2010<br />
il Signore attirava dietro a sé moltitudini, sperava<br />
di guadagnarci qualcosa con questo e racimolare<br />
del denaro, se Lo avesse seguito”. 14<br />
Distacco e semplicità nel seguire Gesù<br />
58a “Gesù gli rispose: ‘Le volpi hanno le<br />
loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi’...”.<br />
Il Divino Maestro non si pronuncia sulla proposta<br />
dello scriba, né lo ammette nella Sua compagnia.<br />
Astraendo dal caso concreto, risponde<br />
con una metafora che sentenzia una volta per<br />
tutte la radicalità con cui si devono dedicare le<br />
anime chiamate alle attività missionarie.<br />
Le volpi preparano tane e gli uccelli nidi, perché<br />
fa parte dell’istinto degli animali trovare un<br />
posto dove ripararsi. Un vero apostolo, invece,<br />
deve essere totalmente dedito alla missione di<br />
convertire le anime, senza preoccuparsi <strong>della</strong> sua<br />
convenienza. Si occuperanno gli altri di preparargli<br />
il “nido” o la “tana”. La dedizione di coloro<br />
che vogliono seguire Cristo deve essere totale,<br />
dandosi per intero, senza riservare nulla per sé.<br />
Ma, qual è la ragione per cui Gesù sceglie<br />
questi animali, e non altri, per illustrare la sua<br />
predicazione?<br />
Sant’Ambrogio analizza gli istinti <strong>della</strong> volpe,<br />
il suo essere astuta e ingannevole, mostrando<br />
come le piaccia nascondersi nella propria tana<br />
per poter sorprendere le prede. È proprio<br />
l’immagine dell’eretico, perché costui cerca di<br />
coprire i propri errori sotto le apparenze <strong>della</strong><br />
buona dottrina, al fine di deviare dalla verità coloro<br />
che la cercano. 15<br />
Quanto agli uccelli del cielo, commenta San<br />
Cirillo di Alessandria: “Egli non ha parlato di uccelli<br />
fisici e visibili, ma di spiriti immondi e iniqui<br />
che frequentemente cadono nei cuori degli uomini,<br />
rapiscono la semente celeste e la portano lontano,<br />
in modo che non produca alcun frutto”. 16<br />
Né in queste tane, né in questi nidi il Figlio<br />
dell’uomo può porre la sua dimora, perché Egli<br />
è la Verità e il Bene. Gesù non agirà mai come<br />
la volpe o gli uccelli <strong>della</strong> metafora. Al contrario,<br />
egli invita con chiarezza al Regno dei Cieli<br />
ed espone con integrità la sua dottrina, sebbene<br />
la radicalità del suo richiamo colpisca chi non<br />
ha una vera vocazione.<br />
Analizzata in questa prospettiva, la metafora<br />
elaborata da Nostro Signore acquisisce i tratti<br />
di un chiaro rifiuto <strong>della</strong> domanda pretenzio-
sa dello scriba, a cui Egli sembra dire: “Le volpi<br />
hanno i nascondigli nel loro cuore: sei un falso.<br />
Gli uccelli del cielo hanno i nidi nel loro cuore:<br />
sei un superbo. Essendo bugiardo e superbo,<br />
tu non puoi seguirmi. Come può la falsità seguire<br />
la Semplicità?”. 17<br />
Pensieri innalzati alla Gerusalemme Celeste<br />
58b “...‘ma il Figlio dell’uomo non ha dove<br />
posare il capo’”.<br />
L’espressione “posare il capo” può esser interpretata<br />
qui come un’allusione all’istinto di<br />
socievolezza, poiché l’uomo si rassicura quando<br />
trova qualcuno con cui potersi aprire e condividere<br />
preoccupazioni e timori. Così, in questo<br />
passo il Divino Maestro starebbe mettendo<br />
in guardia colui che prende le vie dell’apostolato<br />
— o comincia a praticare con integrità le esigenze<br />
<strong>della</strong> Fede — sui rischi di sentirsi, in un<br />
dato momento, solo, senza nessuno che lo aiuti<br />
e consoli. Anche a questo tipo di dedizione deve<br />
essere disposto colui che aspira ad essere vero<br />
missionario, sull’esempio di Gesù.<br />
Ma queste parole del Messia, possono anche<br />
essere spiegate, nel senso che i Suoi pensieri finché<br />
si trovava su questa terra, erano costantemente<br />
elevati verso la Gerusalemme Celeste. Ci<br />
insegna, quindi, che il cuore del missionario deve<br />
essere posto interamente sul piano soprannaturale,<br />
evitando di “appoggiare la testa” sul simbolico<br />
“cuscino” delle questioni terrene.<br />
Un obbligo morale voluto dalla Legge<br />
59 “A un altro disse: ‘SeguiMi’. E costui<br />
rispose: ‘Signore, concedimi di andare a<br />
seppellire prima mio padre’”.<br />
In questo secondo episodio è Gesù che prende<br />
l’iniziativa. Posando lo sguardo su uno di coloro<br />
che L’accompagnavano, scorge in lui il segno <strong>della</strong><br />
vocazione e gli dice con una soavità tutta divina:<br />
“SeguiMi”. Vale a dire, “abbandona tutto, lascia<br />
alle spalle quello che hai e vieni dietro di Me”.<br />
Si vede, dallo svolgersi <strong>della</strong> narrazione, che<br />
le parole di Gesù sono penetrate in profondità<br />
nello spirito di quell’uomo. Tuttavia, suo padre<br />
era morto — o, secondo alcuni commentatori,<br />
stava per morire — e, prima di iniziare la sua vita<br />
di missionario, voleva risolvere tutti i problemi<br />
di famiglia, al fine di seguire più liberamente<br />
Nostro Signore.<br />
Gesù non ha parlato di uccelli fisici e visibili, ma di spiriti immondi e<br />
iniqui che frequentemente cadono nei cuori degli uomini, rapiscono la<br />
semente celeste e la portano lontano<br />
La richiesta non poteva essere più legittima e<br />
ragionevole. Il Decalogo non comanda infatti di<br />
onorare il padre e la madre? Inoltre, la sepoltura<br />
del genitore defunto era un obbligo imposto<br />
dalla Legge Ebraica.<br />
Al di sopra dell’amor verso il Padre,<br />
deve esserci l’amore verso Dio<br />
60 “Gesù replicò: ‘Lascia che i morti seppelliscano<br />
i loro morti; tu và e annunzia<br />
il regno di Dio’”.<br />
Gesù, tuttavia, respinge la richiesta del suo<br />
discepolo, utilizzando per questo un’espressione<br />
sconcertante che non può essere intesa in<br />
senso letterale. Infatti, Sant’Ambrogio si chiede:<br />
“Ma come possono i morti seppellire i morti,<br />
a meno che non si intendano qui due morti:<br />
una <strong>della</strong> natura e l’altra del peccato”. 18<br />
Dalle parole del Divino Maestro, Crisostomo<br />
deduce che il padre era morto nell’infedeltà, cioè<br />
al di fuori dell’amore di Dio e <strong>della</strong> pratica <strong>della</strong><br />
Legge. Inoltre, certamente “vi erano altri che potevano<br />
compiere quest’obbligo, il padre non sarebbe<br />
rimasto per questo senza sepoltura”. 19<br />
Tuttavia, la risposta del Divino Maestro a quel<br />
discepolo supera di gran lunga la situazione concreta<br />
e rimane una preziosa lezione per quanti sono<br />
stati, sono e saranno chiamati a seguirLo nel<br />
corso <strong>della</strong> Storia. “Quando il Signore Gesù destina<br />
gli uomini alla predicazione del Vangelo, non<br />
vuole che si frapponga alcuna scusa di pietà carnale<br />
o temporale”, afferma Sant’Agostino. 20<br />
La richiesta<br />
non poteva<br />
essere più<br />
legittima e<br />
ragionevole.<br />
Il Decalogo<br />
non comanda<br />
infatti di<br />
onorare il<br />
padre e la<br />
madre?<br />
Giugno 2010 · Salvami Regina 15<br />
L. Varela
Sergio Hollmann<br />
1 FERNÁNDEZ TRUYOLS,<br />
SJ, Andrés. Vida de Nuestro<br />
Señor Jesucristo. 2.ed. Madrid:<br />
BAC, 1954. pag. 388.<br />
2 Per sottolineare la grande determinazione<br />
d’animo di<br />
Nostro Signore, la Vulgata<br />
si serve dell’espressione<br />
“et ipse faciem suam firmavit<br />
— ed Egli fissò il suo<br />
volto”. Si tratta di un ebraismo<br />
che, secondo Maldonado,<br />
“allude metaforicamente<br />
a quello che il toro costuma<br />
fare quando attacca deciso<br />
contro qualcuno, quasi ri-<br />
16 Salvami Regina · Giugno 2010<br />
Ricordiamoci, in questo<br />
senso, dell’insegnamento di<br />
Sant’Ambrogio: “La devozione<br />
verso Dio deve essere al di sopra<br />
dell’amore per i padri, che<br />
noi veneriamo perché ci hanno<br />
generato. Dio ci ha posto in<br />
essere quando ancora non esistevamo,<br />
mentre i nostri padri<br />
sono stati solo i Suoi strumenti<br />
per il nostro ingresso nella<br />
vita”. 21<br />
Quando qualcuno sente la<br />
voce di Gesù: “Vieni e seguimi”,<br />
deve considerare come<br />
“mondo dei morti” tutto ciò<br />
che è rimasto indietro e non<br />
interessarsi più alle questioni<br />
che prima lo preoccupavano.<br />
E questo in una forma radicale,<br />
perché “chi desidera far-<br />
Se in una qualche determinata<br />
situazione il peso dei nostri<br />
obblighi ci fa barcollare,<br />
volgiamo fiduciosi i nostri<br />
occhi alla Madonna, nella<br />
certezza che Lei ci proteggerà<br />
e consolerà<br />
“Madonna col Bambino Gesù” -<br />
Sainte-Chapelle, Parigi (Francia)<br />
traendo il capo per aumentare<br />
la fermezza” (MALDO-<br />
NADO, SJ, Juan de. Comentarios<br />
a los cuatro Evangelios<br />
– II Evangelios de San Marcos<br />
y San Lucas. Madrid: BAC,<br />
1956, pag.523).<br />
3 GOMÁ Y TOMÁS, Isidro. El<br />
Evangelio explicado. Barcelona:<br />
Casulleras, 1930, v.III,<br />
pag.114.<br />
4 Idem, ibidem.<br />
5 FILLION, Louis-Claude. Vida<br />
de Nuestro Señor Jesucristo.<br />
Vida pública. Madrid: Rialp,<br />
s/d., v.II, pag. 317.<br />
si discepolo del Signore deve rifiutare gli obblighi<br />
umani, anche quando sembrano ragionevoli,<br />
se a causa loro rimanda, anche minimamente,<br />
l’obbedienza dovuta a Dio”. 22<br />
Oltre al totale distacco dai beni temporali e<br />
ad un cuore elevato alla Gerusalemme Celeste,<br />
Gesù esige dall’apostolo la rottura completa di<br />
tutti i vincoli che lo legano al mondo.<br />
Non volgere lo sguardo a ciò<br />
che abbandoniamo<br />
61 “Un altro disse: ‘Ti seguirò, Signore,<br />
ma prima lascia che io mi congedi<br />
da quelli di casa’. 62 Ma Gesù gli rispose:<br />
‘Nessuno che ha messo mano all’aratro<br />
e poi si volge indietro, è adatto per il regno<br />
di Dio’”.<br />
Nostro Signore si serve in questo terzo episodio,<br />
di un’immagine straordinariamente significativa<br />
in quel momento. Un solco sinuoso sulla<br />
terra rende difficoltosa sia la semina che la<br />
raccolta. È necessario, pertanto, applicare molta<br />
attenzione per disegnare una linea retta con<br />
l’aratro. Per questo il contadino non può continuare<br />
a guardare indietro.<br />
Allo stesso modo deve procedere chi lavora<br />
e semina su questa terra volendo cogliere frutti<br />
nell’eternità: deve stare con gli occhi sempre<br />
rivolti al suo fine soprannaturale, senza deviarli<br />
per nessun motivo. Il missionario deve rinunciare<br />
completamente ai vincoli che prima lo le-<br />
6 SAN AMBROSIO, Exposit. in<br />
Luc., apud MALDONADO,<br />
SJ, op. cit., pag. 528.<br />
7 MALDONADO, SJ, op. cit.,<br />
pag. 528.<br />
8 SAN GIOVANNI<br />
CRISOSTO MO, apud SAN<br />
TOMMASO D’AQUINO,<br />
Catena Aurea, v. IV.<br />
9 SAN BEDA, apud SAN TOM-<br />
MASO D’AQUINO, Catena<br />
Aurea, v. IV<br />
10 Cf. TRUYOLS, op. cit., pag.<br />
390-391.<br />
11 FILLION, op. cit., pag. 319.<br />
12 Idem, ibidem.
gavano al peccato o alla debolezza e non guardare<br />
mai più indietro, di modo che, come San<br />
Cipriano di Cartagine ammonisce, “non ci capiti<br />
di voltarci al diavolo e al mondo, a cui abbiamo<br />
rinunciato e dai quali ci siamo liberati”.<br />
23 Infatti, secondo l’espressione di San Nilo,<br />
“i ripetuti sguardi verso quello che abbiamo<br />
lasciato ci fanno tornare al costume abbandonato”.<br />
24<br />
III – Il seGreto <strong>della</strong> vera felIc<strong>It</strong>à<br />
La liturgia di oggi si applica con maggiore<br />
proprietà alle anime consacrate, invitate dal Divino<br />
Redentore ad abbandonare tutto per seguirLo.<br />
Ma gli stessi principi di radicalità nella<br />
dedizione e devozione integrale ai compiti inerenti<br />
al proprio stato di vita, sono applicabili a<br />
tutti i battezzati, sia ai prescelti al sacerdozio o<br />
alla vita religiosa, sia a coloro che sono chiamati<br />
a costituire una famiglia. In qualunque di questi<br />
casi, tutti noi sentiamo ad un certo punto, una<br />
voce interiore che ci dice, con tono vellutato,<br />
ma imperioso, “SeguiMi”. Se accettiamo l’invito<br />
divino, saremo, a partire da quel momento,<br />
amorosamente “sequestrati” da Gesù. Infatti la<br />
nostra vita Gli appartiene e la nostra dedizione<br />
a Lui dev’essere totale.<br />
Il demonio, creatura abietta e invidiosa <strong>della</strong><br />
ricompensa che ci viene promessa, spesso si<br />
vede incapace di smuovere le anime elette dal<br />
sentiero <strong>della</strong> santità. In questo caso, egli le ten-<br />
13 SAN CIRILO DE ALEJAN-<br />
DRIA. Comentario al Evangelio<br />
de Lucas, 57, apud<br />
ODEN, Thomas C. e JUST<br />
Jr., Arthur A. La Biblia comentada<br />
por los Padres de la<br />
Iglesia – Nuevo Testamento,<br />
San Lucas. Madrid: Ciudad<br />
Nueva, 2000, v.III, pag.242.<br />
14 TEOFILATTO, apud SAN<br />
TOMMASO D’AQUINO.<br />
Catena Aurea, v. IV.<br />
15 Cf. SAN AMBROSIO, op.<br />
cit., pag.528.<br />
16 SAN CIRILO DE ALEJAN-<br />
DRIA, Comentario al Evangelio<br />
de Lucas, apud ODEN<br />
e JUST Jr., op. cit., pag.<br />
242.<br />
17 SAN AGUSTÍN. Comentarios<br />
de San Agustín a las lecturas<br />
litúrgicas. Valladolid: Estudio<br />
Agustiniano, 1985, pag. 1015.<br />
18 SANT’AMBROGIO, apud<br />
SAN TOMMASO D’AQUI-<br />
NO, Catena Aurea, v. IV.<br />
19 Cf. SAN JUAN CRISÓSTO-<br />
MO. Obras de San Juan Crisóstomo.<br />
Homilías sobre el Evangelio<br />
de San Mateo (1-45). Madrid:<br />
BAC, 2007, pag.561.<br />
20 SAN AGUSTÍN, op. cit.,<br />
pag.1015.<br />
ta a praticare la virtù con mollezza e a volgere<br />
lo sguardo frequentemente indietro, cercando<br />
di instillare in esse l’illusione che, così facendo,<br />
per loro il peso diventerà più leggero e la sofferenza,<br />
ridotta.<br />
Ora, il Signore Gesù non tollera la debolezza<br />
nei suoi seguaci. Chi vive in funzione del proprio<br />
interesse, o esegue male i lavori nella Sua<br />
vigna, non riuscirà mai ad esser felice. Su questa<br />
terra, la vera gioia è alla portata solamente<br />
di quanti si dedicano interamente al compimento<br />
<strong>della</strong> propria missione.<br />
Lungo il cammino tracciato dalla Provvidenza<br />
per ciascuno di noi, tutti ci troviamo di fronte<br />
a gioie e consolazioni, ma anche a momenti di<br />
tristezza e di desolazione, contingenza inevitabile<br />
in questa valle di lacrime. Non sorprendiamoci<br />
quando arrivano e, nelle ore di sofferenza,<br />
sforziamoci soprattutto non guardare indietro,<br />
poiché sulle vie del discepolo di Gesù, leggero<br />
è il peso di chi ha dato tutto, e pesante quello di<br />
chi ha optato per i compromessi e i mezzi termini.<br />
Se in una qualche determinata situazione il<br />
peso dei nostri obblighi ci fa barcollare, volgiamo<br />
fiduciosi i nostri occhi alla Madonna, nella<br />
certezza che Lei ci proteggerà e consolerà. E<br />
quando, finalmente, arriverà il giorno di entrare<br />
nelle delizie eterne del Cielo, ci renderemo conto<br />
di quanto lei e il Suo Divino Figlio sono sempre<br />
al fianco di chi dedica la propria vita a seguirLi<br />
con tutto il cuore. <br />
21 SANT’AMBROGIO, apud<br />
SAN TOMMASO D’AQUI-<br />
NO, Catena Aurea. v. IV.<br />
22 SAN BASILIO DE CESA-<br />
REA, Sobre el bautismo, 1, 4,<br />
apud ODEN e JUST Jr., op.<br />
cit., pag. 242-243.<br />
23 SAN CIPRIANO DE CAR-<br />
TAGO, Exhortación al martirio,<br />
dirigido a Fortunato, 7,<br />
apud ODEN e JUST Jr., op.<br />
cit., pag. 243.<br />
24 SAN NILO, IL MONACO,<br />
apud SAN TOMMASO<br />
D’AQUINO, Catena Aurea,<br />
v. IV.<br />
Su questa<br />
terra, la<br />
vera gioia è<br />
alla portata<br />
solamente<br />
di quanti<br />
si dedicano<br />
interamente<br />
al<br />
compimento<br />
<strong>della</strong> propria<br />
missione<br />
Giugno 2010 · Salvami Regina 17
Ricostruire con Dio il centro<br />
per la salvezza delle anime<br />
Più che ricostruire case ed edifici o soccorrere materialmente i feriti<br />
e i senzatetto, la Chiesa ha cercato di aiutare spiritualmente il popolo<br />
haitiano, affinché possa risollevarsi e ritrovarsi tra quel cumulo di<br />
macerie.<br />
Q<br />
uel martedì 12 gennaio<br />
sembrava un giorno<br />
qualsiasi a Port-au-<br />
Prince. Le persone si<br />
svegliavano e si preparavano per<br />
la loro vita di tutti i giorni. Gli studenti<br />
rivedevano per l’ultima volta<br />
gli appunti prima degli esami scolastici,<br />
le madri preparavano la colazione,<br />
i lavoratori si preparavano<br />
ad un altro giorno di lavoro.<br />
Niente indicava che una catastrofe<br />
avrebbe cambiato la direzione degli<br />
avvenimenti...<br />
Alcuni secondi di scosse sono stati<br />
sufficienti a trasformare la vita di<br />
migliaia di famiglie. Lo spavento ha<br />
18 Salvami Regina · Giugno 2010<br />
preceduto il triste computo dei danni:<br />
una calamità impressionante faceva<br />
crollare, in un sol colpo, costruzioni,<br />
piani, sogni... e vite! Dove saranno<br />
i miei figli, i miei genitori, la<br />
mia famiglia? Saranno ancora in vita?...<br />
Tre milioni di haitiani sono stati<br />
colpiti dal terremoto, più di un milione<br />
di essi si sono visti gettare da<br />
un momento all’altro in una situazione<br />
di estremo bisogno. In piena<br />
tragedia, le istituzioni cattoliche<br />
di Haiti e dei paesi vicini sono state<br />
le prime a mobilitarsi, provvedendo<br />
per quanto possibile, ai soccorsi<br />
immediati.<br />
Don François Bandet, EP<br />
La Caritas entra in azione<br />
immediatamente<br />
Per valutare la dimensione del<br />
valoroso sforzo fatto dalle organizzazioni<br />
cattoliche, è necessario informarsi<br />
localmente. Nessuno meglio<br />
di Mons. Bernardito Cleopas<br />
Auza, Nunzio Apostolico nel paese<br />
e Mons. Pierre-André Dumas, Vescovo<br />
di Anse-à-Veau et Miragoâne<br />
e presidente <strong>della</strong> Caritas haitiana,<br />
possono fornirci un quadro generale<br />
<strong>della</strong> situazione. L’equipe di missionari<br />
degli Araldi del Vangelo, che<br />
è andata ad Haiti all’inizio di aprile,<br />
è stata da loro paternamente e affabilmente<br />
ricevuta.<br />
La Chiesa è stata fortemente attinta dai sismi. Soltanto a Port-au-Prince, sono crollate 80 chiese, tra cui la cattedrale<br />
(foto a destra). Al centro, il Palazzo Presidenziale, due mesi dopo il terremoto
Foto: Gustavo Kralj<br />
Mons. Bernardito Cleopas Auza,<br />
Nunzio Apostolico ad Haiti<br />
Come riassumere in un articolo<br />
quanto abbiamo saputo? All’inizio,<br />
si deve registrare che il giorno stesso<br />
del terremoto, la Caritas haitiana<br />
si è messa in campo. Già il giorno<br />
successivo sono cominciati ad arrivare<br />
a Port-au-Prince camion carichi<br />
di viveri e materiale sanitario di base<br />
inviati dalla Caritas dominicana.<br />
A questi, subito, si sono sommati 18<br />
camion con articoli di prima necessità<br />
riuniti dalla Catholic Charities, ramo<br />
nord-americano di questa confederazione<br />
di associazioni cattoliche.<br />
La Secours Catholique-Caritas<br />
France ha lanciato immediatamente<br />
un appello ai suoi abituali collaboratori,<br />
con l’obiettivo di raccogliere<br />
30 milioni di euro. In cinque giorni<br />
già si erano raccolti 1 milione e 400<br />
mila euro per le necessità più urgenti.<br />
Nella stessa settimana tale organismo<br />
ha inviato a Port-au-Prince<br />
un’equipe di specialisti con la missione<br />
di organizzare la distribuzione<br />
degli aiuti provenienti da diversi<br />
paesi. In pochi giorni, nuove equipe<br />
di altri paesi sono giunte ad Haiti<br />
per prestare servizi di emergenza<br />
nei luoghi dove c’erano bisognosi da<br />
soccorrere.<br />
Un appello <strong>della</strong> Caritas Internazionale<br />
è stato prontamente accolto<br />
da 60 associazioni nazionali che<br />
compongono questa federazione.<br />
“Praticamente, non ce n’è stata una<br />
che non abbia inviato un contributo.<br />
La Caritas ha questa peculiarità:<br />
pensare in particolare al più debole,<br />
al più vulnerabile, perché il cuore<br />
di Dio batte per tutti i suoi figli, ma,<br />
soprattutto, per i suoi figli sofferenti”<br />
— ha dichiarato Mons. Dumas.<br />
È difficile immaginare la<br />
portata del compito<br />
Di fronte all’entità <strong>della</strong> distruzione,<br />
molti sono stati assaliti da<br />
pensieri disperati e la situazione è<br />
peggiorata con i disordini e i saccheggi<br />
che sono seguiti alla tragedia.<br />
Il terremoto aveva distrutto il<br />
Palazzo Presidenziale, il Palazzo di<br />
Giustizia e altri edifici governativi,<br />
rendendo praticamente impossibile<br />
mantenere l’ordine.<br />
Queste difficili condizioni non<br />
hanno impedito ai volontari di svolgere<br />
la loro benemerita opera. La<br />
Caritas di Haiti è stata designata dalle<br />
Nazioni Unite per coordinare il<br />
campo di Petionville, dove erano alloggiate<br />
circa 50.000 persone. Membri<br />
di questa associazione cattolica,<br />
provenienti da altri paesi, hanno collaborato<br />
nella distribuzione di pasti e<br />
acqua potabile in molti luoghi.<br />
Per varie settimane, le equipe<br />
hanno concentrato i loro sforzi nei<br />
settori prioritari con necessità più<br />
urgenti: cibo e acqua potabile, istallazioni<br />
e prodotti di igiene e strutture,<br />
assistenza ambulatoriale ai feriti<br />
e malati.<br />
È difficile immaginare a distanza<br />
lo sforzo che tutto ciò ha richiesto.<br />
“Lavorare con le comunità colpite<br />
presuppone fornire, quotidianamente,<br />
i pasti per un milione e<br />
mezzo di persone e trasportare più<br />
di 110 mila litri di acqua potabile a<br />
quattro campi profughi”, riportava<br />
il bollettino del 9 aprile <strong>della</strong> Caritas<br />
Internazionale (http://www.caritas.org/newsroom).<br />
Non solo. Fino<br />
a quella data, erano state distribui-<br />
te anche tende o baracche a 100 mila<br />
senzatetto.<br />
Erano spaventose le condizioni<br />
igieniche nei luoghi colpiti dal sisma.<br />
Per evitare rischi di epidemia,<br />
le squadre <strong>della</strong> Caritas sono state<br />
impegnate ad affrontare mille problemi,<br />
dal rifornimento di acqua in<br />
cinque campi, alla costruzione di latrine,<br />
fosse settiche, siti per lavare le<br />
mani e istallazioni per il bagno.<br />
La necessità urgente di dare assistenza<br />
medica alla popolazione<br />
ha dato la priorità alla riapertura<br />
dell’Ospedale San Francesco di Sales<br />
e all’installazione di sette ospedali<br />
da campo a Port-au-Prince e di uno a<br />
Leogane. Più di 350 mila persone sono<br />
state beneficiate dai programmi di<br />
salute messi in opera dalla Caritas.<br />
In tre mesi sono stati eseguiti 48 mila<br />
consulti medici e distribuiti 10 mila<br />
kit per l’igiene personale.<br />
Manifestare la sollecitudine<br />
di Dio per il suo popolo<br />
A parte questo, la Chiesa ha fatto<br />
qualcosa di molto più importante<br />
per il popolo haitiano del fornire un<br />
semplice aiuto materiale.<br />
Mons. Dumas ha evidenziato che<br />
la Caritas “non si è limitata a distri-<br />
Mons. Pierre-André Dumas,<br />
Vescovo di Anse-à-Veau et<br />
Miragoâne e presidente <strong>della</strong><br />
Caritas haitiana<br />
Giugno 2010 · Salvami Regina 19
uire alimenti, acqua e kit igienici,<br />
né a fornire servizi medici e di infermeria.<br />
Essa si è occupata anche<br />
di problemi molto concreti a livello<br />
spirituale, come dare appoggio alle<br />
persone, per aiutarle a rimettersi in<br />
piedi dopo il sisma. Ha fatto lo stesso<br />
lavoro che già realizzava prima:<br />
essere una presenza <strong>della</strong> Chiesa in<br />
mezzo al popolo di Dio, per esprimere<br />
la sollecitudine di Dio, il cuore<br />
pulsante di Dio per il suo popolo. In<br />
tal modo, essa non fa che tradurre la<br />
diaconia materna <strong>della</strong> Chiesa a favore<br />
del popolo di Dio”.<br />
Una delle prime preoccupazioni<br />
è stata l’organizzazione di centri<br />
di sostegno socio-psicologico per i<br />
bambini dei campi, fornendo loro<br />
distrazioni adeguate e, per quanto<br />
possibile, un contesto di normalità.<br />
Un impegno speciale è stato messo<br />
nella difficile opera di ricondurre<br />
alle rispettive famiglie, i bambini<br />
smarriti nei momenti di confusione.<br />
Parte dello sforzo è stato diretto<br />
al recupero di un ricovero per anziani<br />
e persone disabili, nonché alla<br />
fornitura di sementi, fertilizzanti<br />
e attrezzi a più di cinquemila piccoli<br />
agricoltori del sud del paese.<br />
20 Salvami Regina · Giugno 2010<br />
Sguardo rivolto al futuro<br />
La Chiesa in Haiti è stata duramente<br />
colpita dal violento terremoto.<br />
Solo nella capitale, Port-au-<br />
Prince, sono crollate 80 chiese, tra<br />
cui la cattedrale,il seminario maggiore,<br />
edifici amministrativi e luoghi<br />
di riunioni.<br />
Molto più dure da sopportare sono<br />
state le perdite umane: Mons.<br />
Joseph Serge Miot, Arcivescovo di<br />
Port-au-Prince, è morto sotto le macerie<br />
del palazzo dell’Arcivescovado.<br />
Oltre a lui, hanno perso la vita<br />
cinque sacerdoti, 56 religiosi e religiose<br />
e 14 seminaristi. I sacerdoti<br />
sopravvissuti — anche se spesso<br />
sprovvisti degli oggetti liturgici<br />
essenziali — non hanno smesso di<br />
esercitare il loro ministero.<br />
Trascorsi tre mesi dalla tragedia,<br />
l’attenzione si dirige al futuro. “Siamo<br />
entrati già nella fase <strong>della</strong> ricostruzione”,<br />
ha spiegato il nunzio<br />
Mons. Auza. “Si dibatte molto su<br />
questo. Esistono cose la cui realizzazione<br />
è, per ora, al di là delle nostre<br />
capacità, ma anche così abbiamo bisogno<br />
di vedere quando e come cominciare<br />
a ricostruire”.<br />
Egli ha aggiunto che, comunque,<br />
finché non si ottengono le ri-<br />
sorse per avviare la costruzione, la<br />
vita riprende il suo corso in una fase<br />
transitoria: “Andiamo a mettere<br />
in funzione il seminario, ma sarà<br />
un seminario di tende ... Facciamo<br />
riaprire le scuole, ma saranno<br />
scuole di tende... Ancora non vi sono<br />
le risorse per ricostruire. Delle<br />
48 scuole esistenti nella regione<br />
centrale di Haiti, solo quattro<br />
sono rimaste in piedi. L’enormità<br />
dei problemi ci porta a considerare<br />
misure transitorie”.<br />
Sono già in corso di realizzazione<br />
circa due decine di scuole provvisorie<br />
e numerose istituzioni scolastiche<br />
hanno ripreso le loro attività, attraverso<br />
il sostegno.<br />
Quanto alla ricostruzione degli<br />
edifici ecclesiastici, la Chiesa ad<br />
Haiti conta sul prezioso aiuto delle<br />
organizzazioni cattoliche tedesche,<br />
<strong>della</strong> Conferenza Episcopale degli<br />
Stati Uniti e del Catholic Relief Services.<br />
“Questo ci solleva molto”, ha<br />
assicurato Mons. Auza.<br />
La ricostruzione non può<br />
limitarsi agli aspetti materiali<br />
Per Mons. Dumas, la ricostruzione<br />
non può essere limitata alla riedificazione<br />
di case e al recupero di<br />
La Caritas non si limita a distribuire cibo, acqua e kit igienico, né a provvedere servizi medici, ma cerca di essere una<br />
presenza <strong>della</strong> Chiesa in mezzo al popolo di Dio, per manifestare il cuore palpitante di Dio per suo popolo<br />
A sinistra, Mons. Dumas con l’autore di questo reportage; a destra, l’elicottero <strong>della</strong> marina italiana collabora<br />
con la Caritas per portare aiuto alle zone remote
opere strutturali, anche se questo<br />
è importante. “Sappiamo che sono<br />
state colpite circa il 70 - 80% delle<br />
infrastrutture . Strade, chiese, residenze,<br />
banche, supermercati, ecc.<br />
sono stati distrutti. È necessario ricostruire.<br />
Ma è anche necessario<br />
aiutare le persone a costruire le comunità,<br />
a recuperare la dimensione<br />
del vivere insieme, <strong>della</strong> cittadinanza,<br />
delle virtù civiche; aiutarle a riscoprire<br />
la loro dimensione interiore.<br />
A tal fine, ecco pronta la Caritas”.<br />
L’enfasi con cui Mons. Dumas si<br />
esprime manifesta la decisione <strong>della</strong><br />
Caritas haitiana di impegnarsi in<br />
quest’obiettivo. “Dobbiamo educare<br />
le persone nei valori spirituali e<br />
morali. Dobbiamo educare i fedeli<br />
in questi valori tradizionali: vivere in<br />
gruppo, mantenendo il rispetto dovuto<br />
gli uni agli altri, con la convinzione<br />
che siamo di passaggio su questa<br />
terra, con una missione da compiere.<br />
Aiutare il popolo haitiano a<br />
rincontrare queste convinzioni capaci<br />
di saldarlo e aiutarlo a risollevarsi.<br />
Non ci sarà ricostruzione ad Haiti<br />
se il suo popolo non ritroverà la sua<br />
anima, se questo popolo non dirà:<br />
‘Noi vogliamo, noi partecipiamo’, e<br />
se non deciderà di prendere in mano<br />
il suo proprio destino”.<br />
Rispettare i valori spirituali<br />
Mons. Pierre Dumas risponde a<br />
un’ultima domanda: a proposito di<br />
tutto questo, avrebbe — in qualità<br />
di cittadino haitiano e, soprattutto,<br />
di Vescovo <strong>della</strong> Santa Chiesa — un<br />
messaggio da trasmettere al mondo<br />
cattolico?<br />
La risposta è venuta spontanea e<br />
calorosa:<br />
“Questa tragedia mi ha insegnato<br />
che, quando un popolo sopporta<br />
le sofferenze in una maniera non<br />
esclusivamente fatalista, può uscirne<br />
rafforzato e migliorato. Questo<br />
è il messaggio che desidero inviare.<br />
Molte volte, nella nostra vita,<br />
c’è chi ci offre paradisi artificiali,<br />
mondi inesistenti. C’è chi vuol<br />
farci credere nella chimera che, per<br />
essere felici, sia necessario allontanare<br />
ogni idea di sofferenza. Ora,<br />
quando un popolo è ferito nell’anima,<br />
nel cuore, nel corpo e nello spirito,<br />
ma nella disgrazia conserva la<br />
Fede, questo popolo può diventare<br />
molto più forte. Egli stesso può essere<br />
un messaggio per gli altri popoli.<br />
Per la sua maniera di resiste-<br />
re, di vivere la carità, di unirsi senza<br />
vani lamenti, egli può affermare<br />
che esistono altri valori per i quali<br />
l’essere umano esiste.<br />
Il mio popolo vorrebbe comunicare<br />
al mondo questo messaggio.<br />
Non vogliamo una ricostruzione fatta<br />
di modernismi, di una globalizzazione<br />
senz’anima, senza cuore. Desideriamo<br />
una ricostruzione al cui<br />
centro sia la persona umana. Invochiamo<br />
una ricostruzione in cui i valori<br />
spirituali siano tenuti in considerazione,<br />
siano rispettati. Non desideriamo<br />
una ricostruzione fatta<br />
per noi, al nostro posto, ma senza<br />
di noi, contraria ai nostri valori, opposta<br />
alla nostra Fede, perché al popolo<br />
haitiano, se mai qualcosa ancora<br />
gli resta, se qualcosa in lui ancora<br />
resiste, è la sua fede.<br />
Credo di aver spiegato bene<br />
quanto segue: le infrastrutture saranno<br />
le benvenute, ma ci devono<br />
essere persone per animarle, e che<br />
siano persone rinnovate, che non<br />
possono più vivere come prima del<br />
12 gennaio. Persone capaci di comprendere<br />
che, pur mantenendo i loro<br />
valori, devono accettare l’ingresso<br />
<strong>della</strong> novità di Dio, di un mondo<br />
nuovo e di Cieli nuovi”. <br />
“Quando un popolo è ferito nell’anima, nel cuore, nel corpo e nello spirito, ma nella disgrazia conserva la Fede,<br />
questo popolo può diventare molto più forte”.<br />
Visita di Mons. Dumas al villaggio di Baradéres con lo scopo di portare delle vivande e aiuto spirituale<br />
Giugno 2010 · Salvami Regina 21
I dodici frutti<br />
dello Spirito Santo<br />
Pianta mirabile è il cristiano che si regge e governa sotto<br />
l’influsso dello Spirito Santo: tutte le sue opere sono come<br />
divinizzate e rese fruttuose.<br />
L’anima interamente docile<br />
alla mozione dello Spirito<br />
Santo diventa forte come<br />
una sequoia, florida come<br />
un olivo e generosa come la vite.<br />
Ma se, al contrario, si lascia dominare<br />
dagli impulsi <strong>della</strong> carne, diventa<br />
brutta e sterile.<br />
Carne e Spirito sono realtà incompatibili.<br />
“La concupiscenza<br />
<strong>della</strong> carne corre vertiginosa verso<br />
il vizio e si compiace nelle delizie di<br />
un vile riposo. Nella concupiscenza<br />
dello Spirito succede il contrario: arde<br />
nel desiderio di consacrarsi interamente<br />
alle cose spirituali”. 1<br />
Afferma Arrighini: “Pianta mirabile<br />
è, pertanto, il cristiano che si regge<br />
e governa sotto l’influsso dello Spirito<br />
Santo: tutte le sue opere sono come<br />
divinizzate e rese fruttuose dallo stesso<br />
Spirito divino”. 2 Infatti, commenta<br />
padre Royo Marín: “Quando l’anima<br />
corrisponde docilmente alla mozione<br />
interiore dello Spirito Santo, produce<br />
atti di eccellente virtù, che possono<br />
compararsi ai frutti di un albero”. 3<br />
È di questi atti che parleremo in<br />
questo articolo. Essi provengono dai<br />
22 Salvami Regina · Giugno 2010<br />
doni del Paraclito e dalle virtù, e si<br />
differenziano dai doni come il frutto<br />
differisce dalle fronde, e l’effetto<br />
dalla causa.<br />
I dodici principali frutti<br />
dello Spirito Santo<br />
Flávio Roberto Lorenzato Fugiyama<br />
Considerando i frutti dello Spirito<br />
Santo come tutti gli atti ultimi e<br />
dilettevoli delle virtù e dei doni — o,<br />
in altre parole, come tutte le opere<br />
virtuose con cui ci dilettiamo —, la<br />
loro enumerazione dovrebbe essere<br />
molto estesa. Invece, l’Apostolo<br />
ne distingue appena dodici nella sua<br />
lettera ai Galati: “Il frutto dello Spirito<br />
invece è la carità, la gioia, la pace,<br />
la pazienza, l’indulgenza, la bontà,<br />
la benignità, la mitezza, la fedeltà,<br />
la modestia, la continenza, la castità”<br />
(Gal 5, 22-23). 4<br />
Sant’Agostino spiega che San Paolo<br />
non aveva intenzione di dare il<br />
numero esatto di questi doni, ma<br />
soltanto mostrare il “genere di cose”<br />
in cui dobbiamo cercarli. 5<br />
San Tommaso, dal canto suo,<br />
considera adeguata questa enumerazione<br />
paolina, spiegando che “tut-<br />
ti gli atti dei doni e delle virtù possono,<br />
convenientemente, esser ridotti<br />
a questi frutti”. 6 E classifica i<br />
frutti enumerati dall’Apostolo in base<br />
ai differenti modi con cui lo Spirito<br />
Santo procede nei nostri riguardi.<br />
La mente umana, chiarisce il<br />
Dottor Angelico, deve essere ordinata<br />
in se stessa, in relazione a ciò<br />
che le sta a fianco e in relazione<br />
a ciò che le è inferiore. I tre primi<br />
frutti dello Spirito Santo — Carità,<br />
Gioia e Pace — ordinano l’anima in<br />
se stessa in relazione al bene, mentre<br />
la Pazienza e l’Indulgenza lo fanno<br />
in relazione al male. Bontà, Benignità,<br />
Mitezza e Fedeltà la ordinano<br />
in relazione agli altri; Modestia,<br />
Continenza e Castità, in relazione a<br />
quello che ci è inferiore.<br />
Carità<br />
La carità — “sentimento primordiale<br />
e radice di tutti i sentimenti”,<br />
secondo San Tommaso — è il primo<br />
frutto dello Spirito Santo. In essa, il<br />
Paraclito Si dà in forma tutta particolare<br />
“come a Sua somiglianza”,<br />
una volta che, nell’eterna e ineffabi-
Gustavo Kralj<br />
Carità<br />
Gioia<br />
Pace<br />
le comunione tra le tre Persone <strong>della</strong><br />
Santissima Trinità, Egli è l’Amore<br />
sostanziale del Padre verso il Figlio,<br />
e del Figlio verso il Padre. 7<br />
Quando un’anima è colma <strong>della</strong><br />
linfa divina dello Spirito di Carità,<br />
l’amor la avvince e la trasforma<br />
completamente. Così è accaduto a<br />
Santa Maria Maddalena, la peccatrice<br />
pubblica perdonata e recuperata<br />
al punto da essere a capo <strong>della</strong> lista<br />
delle vergini invocate nella Litania<br />
di Tutti i Santi.<br />
Toccata da un amore coraggioso,<br />
non ha esitato a comprare i migliori<br />
profumi e, senza alcuna vergogna,<br />
a gettarsi ai piedi di Gesù, lavandoli<br />
con le sue lacrime e asciugandoli<br />
con i suoi capelli. È stata<br />
una manifestazione d’amore veemente,<br />
esclusivo e — quasi si direbbe<br />
— irriflessivo, perché non ha mi-<br />
Pazienza<br />
Indulgenza<br />
Modestia<br />
Continenza<br />
Castità<br />
Nella sua lettera ai Galati, l’Apostolo enumera i dodici frutti dello Spirito Santo consacrati<br />
dalla tradizione cattolica: carità, gioia, pace, pazienza, indulgenza, bontà, benignità, la mitezza, fedeltà, modestia,<br />
continenza, castità<br />
“Lo Spirito Santo” – Vetrate dell’Altare <strong>della</strong> Cattedra, Basilica di San Pietro, Vaticano<br />
surato gli sforzi né calcolato le conseguenze.<br />
Si possono ben applicare<br />
a lei le parole di San Francesco di<br />
Sales: “La misura di amare Dio consiste<br />
nell’amarLo senza misura”. O<br />
quelle di San Pietro Julião Eymard:<br />
“Che cos’è l’amore se non esagerazione?”<br />
Si noti, tuttavia, che la Carità non<br />
sempre è accompagnata da consolazioni<br />
per l’anima che la pratica, poiché<br />
essendo una virtù teologale risiede<br />
nella volontà e non nel sentimento.<br />
Così, “non si tratta necessariamente<br />
di un amore sentito, ma<br />
di un amore intensamente voluto; e<br />
tanto più voluto, nelle anime ferventi,<br />
quanto meno sarà sensibile”. 8<br />
La vera prova dell’autenticità<br />
<strong>della</strong> carità è il fatto che essa è accompagnata<br />
da una ripulsa intera<br />
del peccato, infatti dice Sant’Agosti-<br />
Bontà<br />
Benignità<br />
Mitezza<br />
Fedeltà<br />
no: “La dimostrazione che ami ciò<br />
che è buono avviene quando vedrai<br />
in te che odi ciò che è cattivo”. 9<br />
Non possiamo dimenticare, infine,<br />
un fondamentale svolgimento<br />
di questo frutto dello Spirito Santo,<br />
insegnato da Cristo stesso: “Amerai<br />
il prossimo tuo come te stesso”<br />
(Mt 22, 39). Usando le parole<br />
di Sant’Agostino, “l’amore verso<br />
il prossimo è come il principio<br />
dell’amore verso Dio”. 10 E “non<br />
esiste gradino più sicuro per salire<br />
all’amore di Dio che la carità<br />
dell’uomo verso i suoi simili”. 11<br />
Gioia<br />
Corollario dell’amore a Dio e al<br />
prossimo è la gioia, “perché chi ama<br />
gioisce di stare unito all’amato. Ora,<br />
la carità ha sempre presente Dio,<br />
che ama, secondo quando afferma la<br />
Giugno 2010 · Salvami Regina 23
Gustavo Kralj<br />
prima Lettera di Giovanni: ‘Chi sta<br />
nell’amore dimora in Dio e Dio dimora<br />
in lui’ (I Gv 4, 16). Pertanto, la<br />
gioia è conseguenza <strong>della</strong> carità”. 12<br />
Lungi dall’essere confusa con i<br />
piaceri passeggeri, provenienti da<br />
frivolezze o da azioni proibite dalla<br />
Legge di Dio, che subito si trasformano<br />
in frustrazione, la gioia dello<br />
Spirito Santo è tutta soprannaturale<br />
e penetra nel profondo dell’anima.<br />
Per questo San Paolo ha potuto dire:<br />
“Sono pieno di consolazione, pervaso<br />
di gioia in ogni nostra tribolazione”<br />
(II Cor 7, 4).<br />
Pace<br />
“Ma la perfezione <strong>della</strong> gioia è la<br />
Pace”, afferma il Dottor Angelico. 13<br />
E questo, sotto due aspetti: “Primo,<br />
Toccata da un amore coraggioso, non ha esitato<br />
a comprare i migliori profumi e, senza alcuna<br />
vergogna, a gettarsi ai piedi di Gesù, lavandoli con<br />
le sue lacrime e asciugandoli con i suoi capelli<br />
“Gesù perdona la peccatrice” – Chiesa di Saint Patrick,<br />
Roxburry (Stati Uniti)<br />
24 Salvami Regina · Giugno 2010<br />
quanto alla quiete dai turbamenti<br />
esteriori, poiché non può sfruttare<br />
perfettamente del bene amato<br />
chi è turbato da altri in questa fruizione”.<br />
14 E, secondo, “nel senso che<br />
essa calma l’instabilità dei desideri,<br />
poiché non gode <strong>della</strong> gioia perfetta<br />
chi non si contenta dell’oggetto che<br />
lo rallegra”. 15<br />
Non c’è, infatti, assolutamente<br />
nulla che possa turbare un’anima<br />
abbandonata all’azione dello Spirito<br />
Santo, poiché essa “ha coscienza di<br />
essere in possesso dell’unico bene a<br />
cui è attaccata; sa che possiede Dio;<br />
si sa amata da Lui ‘fino alla pazzia’,<br />
malgrado la sua miseria e, a sua volta,<br />
ama anch’essa Dio smisuratamente”.<br />
16<br />
Come la Pace è cercata ai nostri<br />
giorni, e come sembra scivolare<br />
dalle nostre mani!<br />
In un’esistenza agitata e<br />
rovinosa, marcata a fondo<br />
dalla violenza e dal peccato,<br />
tutto concorre a strapparci<br />
la pace interiore.<br />
Come sono attuali le parole<br />
di Geremia: “Esclamano<br />
‘Pace, pace!’ quando<br />
non c’è pace” (Ger 6,<br />
14).<br />
Pazienza<br />
Dopo aver considerato<br />
i frutti dello Spirito Santo<br />
che ordinano la mente<br />
verso il bene, vediamo<br />
quelli che la portano<br />
ad operare in forma corretta<br />
di fronte alle avversità:<br />
la Pazienza e l’Indulgenza.<br />
La prima ci rende<br />
inalterabili di fronte ai<br />
mali imminenti; la seconda,<br />
imperturbabili con la<br />
prolungata attesa dei beni,<br />
dato che la privazione<br />
di questi è già un male. 17<br />
Derivata dalla fortezza,<br />
la virtù <strong>della</strong> pazienza<br />
“inclina a sopportare<br />
senza tristezza di Spirito né abbattimento<br />
di cuore i patimenti fisici<br />
e morali”. 18 Secondo Santa Caterina<br />
da Siena, la pazienza è la “regina<br />
posta nella torre <strong>della</strong> fortezza, che<br />
vince sempre e mai è vinta”. 19 Così<br />
è avvenuto col giusto Giobbe che,<br />
avendo perso le ricchezze, i figli e la<br />
salute, con lo stesso atteggiamento<br />
d’animo continuava a glorificare il<br />
suo Creatore: “Il Signore ha dato, il<br />
Signore ha tolto, sia benedetto il nome<br />
del Signore!” (Gb 1, 21).<br />
Quando lo Spirito Santo produce<br />
nelle nostre anime questo frutto,<br />
ci rendiamo conformi alla volontà di<br />
Dio; desideriamo imitare l’esempio<br />
di Gesù Cristo e di Maria Santissima<br />
nella Passione; siamo intimamente<br />
convinti <strong>della</strong> necessità di riparare i<br />
nostri peccati, purificandoci nel crogiolo<br />
<strong>della</strong> sofferenza.<br />
Indulgenza<br />
Per mezzo dell’Indulgenza, lo<br />
Spirito Santo ci porta ad attendere<br />
con equanimità, senza lamentele né<br />
amarezza, i beni che ci aspettiamo<br />
da Dio, dal prossimo e da noi stessi.<br />
Non si tratta di un’attesa passiva<br />
e pigra, ma di una manifestazione<br />
di coraggio che si estende nel tempo,<br />
di una dilatata speranza che ci fa<br />
forti d’animo negli indugi spirituali.<br />
Frutti di Indulgenza sono stati<br />
prodotti in abbondanza da Santa<br />
Monica, durante il lungo periodo in<br />
cui temeva per la salvezza eterna del<br />
figlio Agostino, traviato dall’immoralità<br />
e dall’eresia. Senza mai perdere<br />
la fiducia, pregava insistentemente<br />
per la sua con<strong>versione</strong>. Dio,<br />
compiaciuto nel contemplare in<br />
questa madre esemplare i frutti che<br />
Lui stesso aveva seminato, le diede<br />
l’onore sublime di aver il figlio elevato<br />
alla condizione di uno dei grandi<br />
luminari <strong>della</strong> Santa Chiesa.<br />
Bontà<br />
Dopo aver ben disposto la mente<br />
in relazione a se stessa, si deve ag-
giustarla in relazione a quello che le<br />
sta intorno: il prossimo. Questo avviene,<br />
in primo luogo, con la bontà,<br />
cioè, con la “volontà di agire bene”.<br />
20<br />
Per effetto <strong>della</strong> nostra unione<br />
con Dio, siamo spinti dallo Spirito<br />
Santificatore a beneficiare gli altri.<br />
La nostra anima quasi si dilata e<br />
si espande, al punto da convertirci,<br />
in una certa forma, in amore. Infatti,<br />
“come il carbone o la barra d’acciaio,<br />
in se stessi neri e freddi, diventano<br />
brillanti e ardenti come il fuoco,<br />
così l’anima immersa in questo braciere<br />
d’amore che è lo Spirito Santo<br />
diventa simile in tutto allo Spirito<br />
divino”. 21<br />
Gesù ci ha lasciato il paradigma<br />
di questa bontà nella parabola del<br />
figliol prodigo (cfr. Lc 15, 11-32).<br />
Dio è il padre che aspetta ardentemente<br />
il ritorno di quelli che da Lui<br />
si allontanarono a causa del peccato<br />
e si trovano infangati e impregnati<br />
di cattivo odore. Resta ansioso,<br />
per così dire, di vederci cercare<br />
uno dei Suoi ministri nel misericordioso<br />
tribunale <strong>della</strong> Riconciliazione,<br />
per perdonarci, guarire le nostre<br />
ferite spirituali e rafforzarci in modo<br />
da non ricadere nelle stesse colpe.<br />
Benignità<br />
Il frutto <strong>della</strong> benignità si distingue<br />
da quello <strong>della</strong> bontà per il fatto<br />
che è già, non solo un volere, ma un<br />
effettivo praticare il bene. Qui il carbone<br />
o la barra d’acciaio dell’esempio<br />
precedente non solo brillano e<br />
ardono, ma bruciano e infiammano.<br />
Per questo “si chiamano benigni coloro<br />
a cui il ‘fuoco buono’ dell’amore<br />
si infiamma a favore del prossimo”.<br />
22<br />
Modello di questo amore che “si<br />
infiamma a favore del prossimo” fu<br />
San Vincenzo de’ Paoli. Chiedeva<br />
insistentemente a Dio che gli desse<br />
uno Spirito benigno e riuscì, con<br />
l’aiuto <strong>della</strong> grazia, a domare il suo<br />
temperamento secco e bilioso, di-<br />
ventando cortese e affabile.<br />
Si trasformò al punto che<br />
gli veniva naturale una nobiltà<br />
di tratto meravigliosa,<br />
con parole sempre amabili<br />
per tutti. 23<br />
Mansuetudine<br />
Una terza disposizione<br />
<strong>della</strong> mente nell’ordinarsi<br />
in relazione al prossimo<br />
è la mansuetudine, con la<br />
quale freniamo l’ira e sopportiamo<br />
con serenità di<br />
Spirito i mali inflitti dagli<br />
altri.<br />
Santa Teresina del Bambino<br />
Gesù ci dà bellissimi<br />
esempi di mansuetudine di<br />
fronte a impulsi di irritazione,<br />
insegnandoci a praticare<br />
questa virtù nella vita<br />
quotidiana. Eccone uno.<br />
Un giorno, mentre le<br />
suore stavano lavorando<br />
nella lavanderia conventuale,<br />
costituita da grandi vasche<br />
comunitarie, accadde<br />
che una di esse, inavvertitamente,<br />
fece cadere sulla<br />
Santa una pioggia d’acqua<br />
saponata. Come è naturale, questo<br />
le provocò un impeto di indignazione.<br />
Ma, calmata dalla mansuetudine<br />
dello Spirito Santo, subito si trattenne,<br />
ricorrendo al pietoso sotterfugio<br />
di immaginare che il Bambino Gesù<br />
stava giocando con lei... spruzzandola<br />
con acqua e sapone.<br />
Fedeltà<br />
Sergio Hollmann<br />
Come ultimo frutto del nostro<br />
buon relazionarci col prossimo, abbiamo<br />
la Fedeltà, che ci fa “mante”.<br />
24<br />
La fedeltà completa la mansuetudine<br />
nel senso che, se la prima ci<br />
porta a non pregiudicare, con l’ira,<br />
il prossimo, la seconda ci conduce a<br />
non defraudarlo né ingannarlo. Ora,<br />
“questa è la fede, intesa nel senso<br />
di fedeltà”, afferma San Tommaso.<br />
Gesù ci ha lasciato il paradigma di questa bontà<br />
nella parabola del figliol prodigo<br />
“Il figliol prodigo” – Cattedrale di Saint Martin,<br />
Colmar (Francia)<br />
“E se la consideriamo come fede in<br />
Dio, allora l’uomo grazie a lei si ordina<br />
a ciò che gli è superiore, ossia,<br />
si dispone a sottomettere il suo intelletto<br />
a Dio e, di conseguenza, tutto<br />
quello che possiede”. 25<br />
Modestia<br />
Per finire, dopo essersi ordinata<br />
la mente in considerazione di<br />
ciò che le sta intorno, bisogna che<br />
lo faccia riguardo a ciò che le è inferiore,<br />
e questo si verifica in primo<br />
luogo con la modestia, “osservando<br />
la moderatezza in tutto ciò che dice<br />
e fa”. 26<br />
Questa virtù mantiene i nostri<br />
occhi, labbra, risa, movimenti, insomma,<br />
tutta la nostra persona,<br />
senza escludere gli abiti che la rivestono,<br />
nei giusti limiti “che corri-<br />
Giugno 2010 · Salvami Regina 25
spondono al suo stato, abilità e fortuna”.<br />
27<br />
Sant’Agostino raccomanda particolare<br />
cura per la modestia esteriore,<br />
che tanto può edificare<br />
quanto scandalizzare coloro che ci<br />
circondano. 28 Si noti che l’affermazione<br />
del Vescovo di Ippona non<br />
deve esser interpretata in un senso<br />
esclusivamente negativo. La<br />
modestia esteriore include anche<br />
il dovere positivo di rivestirsi degli<br />
abiti, gesti e atteggiamenti propri<br />
ad edificare il prossimo e a dar<br />
Gloria a Dio.<br />
Si legge nella vita di San Francesco<br />
d’Assisi un episodio che illustra<br />
quanto il compimento di questo dovere<br />
possa produrre nelle anime un<br />
effetto equivalente o anche maggiore<br />
di quello di una predica. Una volta,<br />
egli invitò un frate, suo discepolo,<br />
a seguirlo:<br />
— Fratello, andiamo a predicare<br />
— gli disse.<br />
Dopo aver percorso la città in silenzio,<br />
San Francesco riprese la via<br />
del convento. Senza capire ciò che<br />
succedeva, il frate chiese:<br />
— Ma, padre mio, non avevate<br />
detto che andavamo a predicare?<br />
Qui stiamo tornando, e non abbiamo<br />
proferito una sola parola... E la<br />
predica?<br />
1 JUAN CASIANO. Colaciones,<br />
4, 11, apud<br />
EDWARDS, Mark J.<br />
La Bíblia comentada por<br />
los Padres de la Iglesia y<br />
otros autores de la época<br />
patrística: Nuevo Testamento<br />
– Gálatas, Efesios,<br />
Filipenses. Madrid: Ciudad<br />
Nueva, 2001, vol.<br />
VIII, pag. 124.<br />
2 ARRIGHINI, Angelico.<br />
Il Dio ignoto: lo Spirito<br />
Santo. Marietti: Torino-Roma,<br />
1937, pag.<br />
402-403.<br />
26 Salvami Regina · Giugno 2010<br />
Francisco Lecaros<br />
3 ROYO MARÍN, OP, Antonio.<br />
Teología de la perfección<br />
cristiana. 8.ed.<br />
Madrid: BAC, 1999, pag.<br />
179.<br />
4 Nel testo originale <strong>della</strong><br />
Lettera, scritta in greco,<br />
sono menzionati solo<br />
nove Frutti dello Spirito<br />
Santo. Invece la Vulgata<br />
Latina enumera i dodici<br />
di cui sopra, già consacrati<br />
dalla Tradizione<br />
(Catechismo <strong>della</strong> Chiesa<br />
Cattolica, n.1832).<br />
5 Cf. SANT’AGOSTINO,<br />
Super Epistolam ad Gl,<br />
c.5, vv.32-33. In: SAN<br />
TOMMASO D’AQUI-<br />
NO, Summa Teologica,<br />
I-II, q.70, a.3, ad.4.<br />
6 SAN TOMMASO<br />
D’AQUINO, Suma Teologica,<br />
I-II, q.70, a.3,<br />
ad.4.<br />
7 Cf. Idem, I-II, q.70, a.3.<br />
8 Cf. RIAUD, Alexis. A<br />
ação do Espírito Santo<br />
na alma. Quadrante: São<br />
Paulo, 1998, pag. 91.<br />
— Lo abbiamo già fatto. Non capisci<br />
che la vista di due religiosi che<br />
camminano per le strade con questi<br />
abiti e in atteggiamento di raccoglimento<br />
vale tanto quanto una predica?<br />
— rispose il Santo.<br />
Continenza e Castità<br />
Anche in relazione a quanto gli<br />
è inferiore — cioè, alle passioni —<br />
la Continenza e la Castità ordinano<br />
l’uomo .<br />
Secondo San Tommaso, esse si<br />
distinguono l’una dall’altra “sia<br />
perché la castità ci trattiene in relazione<br />
a ciò che è illecito, e la continenza<br />
a ciò che è lecito, sia perché<br />
la persona continente patisce le<br />
concupiscenze, ma non si lascia trascinare<br />
da loro, mentre il casto neppure<br />
le soffre e molto meno le segue”.<br />
29<br />
Infatti, l’anima che produce il<br />
frutto <strong>della</strong> castità diventa realmente<br />
angelica. Del tutto al contrario<br />
“Non capisci che la vista di due<br />
religiosi che camminano per le strade<br />
con questi abiti e in atteggiamento di<br />
raccoglimento vale tanto quanto una<br />
predica?”<br />
“San Francesco d’Assisi” – Basilica<br />
di Santa Caterina d’Alessandria,<br />
Galatina<br />
9 Cf. SAN AGUSTÍN. Comentarios<br />
a los Salmos:<br />
gloria de la venida<br />
de Dios a juzgar, 96, 15,<br />
v.X. In: LASANTA, Pedro<br />
Jesús e OLMO VE-<br />
ROS, OSA, Rafael. Diccionario<br />
doctrinal de San<br />
Agustín. Madrid: Edibesa,<br />
2003, pag. 29.<br />
10 Cf. SAN AGUSTÍN. De<br />
las costumbres de la Iglesia<br />
Católica, I, 27, 51. In:<br />
LASANTA e OLMO,<br />
OSA, op. cit., pag.37.<br />
11 Cf. Idem, I, 26, 48.
dei tormenti interiori di agitazione<br />
e ansietà, nei quali vive chi si dedica<br />
alle passioni disordinate, il casto già<br />
pregusta il Cielo sulla terra.<br />
La continenza, dal canto suo, “irrobustisce<br />
la volontà per resistere<br />
alle concupiscenze disordinate molto<br />
veementi”; 30 pertanto, indica un<br />
freno, mentre la persona si astiene<br />
dall’obbedire alle passioni. 31 Essa,<br />
così, prepara l’anima per questa castità,<br />
poiché “coloro che fanno tutto<br />
quanto è permesso finiranno per fare<br />
ciò che non è permesso”. 32<br />
Spirito d’Amore e<br />
intercessione di Maria<br />
Come una nave sbattuta dalle<br />
onde nella tempesta, l’anima sente<br />
in questa valle di lacrime le fallaci<br />
attrattive <strong>della</strong> carne, che la invitano<br />
al naufragio. Molto bene esprime<br />
San Paolo questa difficile situazione:<br />
“Ma nelle mie membra vedo<br />
un’altra legge, che muove guerra alla<br />
legge <strong>della</strong> mia mente e mi rende<br />
schiavo <strong>della</strong> legge del peccato<br />
che è nelle mie membra. Sono uno<br />
sventurato! Chi mi libererà da questo<br />
corpo votato alla morte?” (Rm<br />
7, 23-24).<br />
Ma, agli occhi del bravo navigante<br />
che, invece di scoraggiarsi, aguzza<br />
la vista alla ricerca <strong>della</strong> salvezza,<br />
12 Cf. SAN TOMMASO<br />
D’AQUINO, op.cit., I-<br />
II, q.70, a.3.<br />
13 Idem, ibidem.<br />
14 Idem, ibidem.<br />
15 Idem, ibidem.<br />
16 RIAUD, op. cit., pag. 99.<br />
17 Cfr. SAN TOMMASO<br />
D’AQUINO,, op. cit., I-<br />
II, q.70, a.3.<br />
18 ROYO MARÍN, OP, Antonio.<br />
Teologia Moral para<br />
seglares. 7.ed. Madrid:<br />
BAC, 1961, v.I, pag. 432.<br />
19 SANTA CATERINA DA<br />
SIENA. Dialogo, apud<br />
ARRIGHINI, op. cit.,<br />
pag. 411.<br />
20 SAN TOMMASO<br />
D’AQUINO, op. cit., I-<br />
II, q.70, a.3.<br />
21 RIAUD, op. cit., pag.<br />
110.<br />
22 SAN TOMMASO<br />
D’AQUINO,, op. cit., I-<br />
II, q.70, a.3.<br />
23 Cf. Vie de Saint Vincent<br />
de Paul, ABELLY,<br />
Louis. IV, 61-67, apud<br />
Sergio Hollmann<br />
LEGUEU. Le Saint Esprit.<br />
Angers: P. Desnoes,<br />
1905, pag. 146.<br />
24 ARRIGHINI, op. cit.,<br />
pag. 413.<br />
25 SAN TOMMASO<br />
D’AQUINO, op. cit., I-<br />
II, q.70, a.3.<br />
26 Idem, ibidem.<br />
27 ROYO MARÍN, OP. Teologia<br />
Moral para seglares.<br />
Op. cit., pag. 451.<br />
28 Cf. SANT’AGOSTINO.<br />
Regula ad servos Dei: ML<br />
32, 1380.<br />
brilla sempre: “La legge dello Spirito<br />
che dà vita in Cristo Gesù ti ha liberato<br />
dalla legge del peccato e <strong>della</strong><br />
morte. Infatti ciò che era impossibile<br />
alla legge, perché la carne la<br />
rendeva impotente, Dio lo ha reso<br />
possibile” (Rm 8, 2-3).<br />
Data la nostra naturale insufficienza,<br />
aggravata dalle conseguenze<br />
del peccato originale, diventa indispensabile<br />
l’aiuto divino per completare<br />
l’ardua corsa verso l’eterna<br />
Beatitudine e lo Spirito dell’Amore<br />
viene sempre in soccorso <strong>della</strong><br />
nostra debolezza, con le sue grazie<br />
e doni. Egli non cessa di intercedere<br />
per noi “con gemiti inesprimibili”<br />
(Rm 8, 26) e ancora ci dà come mediatrice<br />
e avvocata la sua Fedelissima<br />
Sposa.<br />
Sappiamo ricorrere sempre a Lei.<br />
Infatti la potente intercessione di<br />
Maria Santissima è la via più sicura<br />
per trasformare gramigne sterili in<br />
frondosi alberi carichi di frutti. <br />
Lo Spirito dell’Amore viene sempre<br />
in soccorso <strong>della</strong> nostra debolezza,<br />
con le sue grazie ed i suoi doni,<br />
e ancora ci dà come mediatrice e<br />
avvocata la sua Fedelissima Sposa.<br />
“Annunciazione” – Basilica Notre Dame<br />
de L’Epine (Francia)<br />
29 SAN TOMMASO<br />
D’AQUINO,,op. cit., I-<br />
II, q.70, a.3.<br />
30 ROYO MARÍN, OP. Teologia<br />
Moral para seglares.<br />
Op. cit., pag.449.<br />
31 SAN TOMMASO<br />
D’AQUINO,, op. cit., II-<br />
II, q.155, a.2.<br />
32 CLEMENTE DI ALES-<br />
SANDRIA. Pædagogus<br />
1.2 c.I (MG 8, 0399).<br />
Giugno 2010 · Salvami Regina 27
Porto, Portogallo – Numerose famiglie, giunte da varie parrocchie del Porto appartenenti all’Apostolato<br />
dell’Icona, si sono riuniti per lodare la Regina dei Cuori.<br />
Águas Belas, Brasile – Si è appena formato il quarto<br />
gruppo di preghiera dei bambini ad Águas Belas. Ogni<br />
venerdì, si riuniscono in più di 100 a pregare il rosario.<br />
Castanhal, Brasile – Araldi hanno percorso le comunità <strong>della</strong> Parrocchia Cristo Re realizzando riunioni per<br />
i coordinatori dell’oratorio con l’intento di stimolare la vita di preghiera e l’azione evangelizzatrice. (A sinistra,<br />
comunità Regina <strong>della</strong> Pace. A destra, la cappella Madonna di Fatima).<br />
28 Salvami Regina · Giugno 2010<br />
Biritiba Mirim, Brasile – Durante la Santa Messa<br />
celebrata da Don José Luis de Zayas, EP, ha preso<br />
il via il primo gruppo a cui è stata affidata l’icona nella<br />
cappella di Santa Lucia.
Don Leon celebra la Messa per i membri dell’Apostolato<br />
dell’Icona a Rango<br />
Oratori<br />
in Ruanda<br />
C<br />
ome cooperatore degli Araldi<br />
del Vangelo in Ruanda, Emmanuel<br />
Batagata si è dedicato ad espandere,<br />
in modo particolare, l’Apostolato<br />
dell’Icona nel suo paese. Nonostante<br />
le difficoltà e le poche risorse<br />
materiali, sono già 350 le famiglie che<br />
partecipano a questo apostolato nella<br />
Cattedrale e nelle parrocchie di Rango,<br />
Nyumba, Ngoma, Diocesi di Butare;<br />
nelle Parrocchie di Muhondo e<br />
Shyorongi, nella diocesi di Kigali.<br />
A Rango, dove risiede, ha formato<br />
un coro di 25 ragazze per solennizzare<br />
le celebrazioni. I viaggi missionari<br />
in altre regioni sono frequenti.<br />
Ovunque passano, i coordinatori diffondono<br />
la devozione alla Madonna e<br />
la preghiera del rosario, indicando a<br />
tutti il porto sicuro <strong>della</strong> salvezza, nel<br />
continente <strong>della</strong> speranza.<br />
Byumba<br />
Kibuye Kigali<br />
Gitarama<br />
Butare<br />
Una delle famiglie<br />
che riceve l’Icona<br />
Consegna di nuove icone nella parrocchia<br />
di Muhondo<br />
Due coordinatrici<br />
dell’Icona a Rango<br />
Emmanuel Batagata con i membri del coro parrocchiale di Rango<br />
Giugno 2010 · Salvami Regina 29
Stati Uniti – I cooperatori degli Araldi a Miami hanno<br />
promosso, in varie parrocchie, la devozione dei Primi<br />
Sabati. (Nella foto, Parrocchia del Buon Pastore).<br />
30 Salvami Regina · Giugno 2010<br />
Ecuador – La Missione Mariana a El Triunfo, Guayas,<br />
è culminata con una processione presieduta da Mons.<br />
Antonio Arregui, Arcivescovo di Guayaquil.<br />
Missione Mariana in Brasile<br />
Parrocchia San Benedetto<br />
Parrocchia San Pietro<br />
C<br />
Madonna dei Dolori<br />
on entusiasmo e profonda devozione, la città di Avaré<br />
ha accolto la Missione Mariana realizzata per 21 giorni<br />
nelle parrocchie di San Benedetto e San Pietro, e nel Santuario<br />
Madonna dei Dolori. Sono state visitate 3.197 abitazioni,<br />
433 centri commerciali, diverse scuole statali, ospedali,<br />
scuole materne, ospizi, il Palazzo municipale e altri edifici<br />
pubblici. Arriva ad 82 il numero di nuove icone del Cuore<br />
Immacolato di Maria che sono stati posti in essere.<br />
Alla conclusione <strong>della</strong> Missione il sindaco, Rogélio Barcheti<br />
Urrêa, ha espresso il sentimento di tutti dicendo: “Vogliamo<br />
che Maria sia sempre più esaltata e amata. La prossima<br />
via <strong>della</strong> città sarà denominata ‘Madonna di Fatima’, facendo<br />
giustizia e rendendo sempre presente la visita degli<br />
Araldi del Vangelo, la cui dedizione ha trasformato le nostre<br />
vite e ha offerto momenti indimenticabili agli avareensi.”
A<br />
Missione in<br />
provincia di Napoli<br />
raldi italiani hanno realizzato, dal 25 al 27 aprile, una fervente<br />
Missione Mariana vicino a Napoli. Essa ha avuto inizio<br />
nella piazza del Municipio Casalnuovo di Napoli, dove il vice<br />
sindaco, a nome di tutti i cittadini, ha recitato l’atto di consacrazione<br />
alla Madonna (foto 1). Successivamente la statua è stata portata<br />
in processione (foto 3) fino alla chiesa San Nicola di Bari, a Licignano<br />
di Napoli, dove si è svolta la Missione, costituita da un intenso<br />
programma di visite ai malati, momenti di preghiera in tre scuole<br />
(foto 4), veglie, catechesi mariana, la recita del santo rosario ed<br />
anche una messa, dove il Vescovo di Acerra, Mons. Salvatore Giovanni<br />
Rinaldi, ha incoronato la Madonna (foto 2).<br />
Alla fine di questo toccante pellegrinaggio (durante il quale è<br />
stato celebrato il 25º anniversario di ordinazione sacerdotale del<br />
parroco, Don Michele Grosso), i fedeli hanno accompagnato la<br />
statua <strong>della</strong> Madonna in processione con le candele, e come congedo<br />
hanno offerto uno spettacolo pirotecnico.<br />
1 2<br />
Licignano, NA – Anche i bambini del catechismo si sono riuniti per fare le loro preghiere alla Madonna di Fatima<br />
condotta dagli Araldi del Vangelo.<br />
Giugno 2010 · Salvami Regina 31<br />
3<br />
4
IntervIsta con mons. márIo marquez, oFm caP., vescovo ausILIare dI v<strong>It</strong>órIa<br />
“Farsi tutto per tutti”<br />
Con l’esempio di San Paolo — che si è fatto “tutto per tutti, al fine<br />
di salvare tutti” — Mons. Mário Marquez è diventato militare per<br />
meglio evangelizzare nelle Forze Armate e ha acquisito, nei vent’anni<br />
come cappellano dell’Aeronautica, una preziosa esperienza per il<br />
suo attuale ministero.<br />
Simile ad un imponente<br />
prua di nave, si erge su una<br />
rupe nella città di Vila Velha,<br />
Brasile, il Convento<br />
da Penha, teatro di storiche battaglie<br />
e massicce manifestazioni di devozione<br />
popolare. Lì il reporter degli<br />
Araldi del Vangelo ha intervistato<br />
il Vescovo Ausiliare di Victoria,<br />
Mons. Mario Marquez, che è stato<br />
capace di armonizzare, nel corso<br />
degli anni, due situazioni apparentemente<br />
contraddittorie: quella di<br />
frate cappuccino e di ufficiale delle<br />
Forze Armate.<br />
“Voglio essere come loro!”<br />
Nato nel 1952, in una comunità<br />
rurale di Luzerna, Brasile, il giovane<br />
Mario si è iscritto al seminario dei<br />
Cappuccini all’età di 14 anni.<br />
Così spiega il motivo <strong>della</strong> sua<br />
scelta per questo ramo <strong>della</strong> Famiglia<br />
Francescana: “Mi sono identificato<br />
con i Cappuccini, perché facevano<br />
missioni popolari nella mia regione.<br />
Hanno richiamato la mia attenzione<br />
soprattutto per il loro carisma,<br />
la semplicità, il servizio del<br />
prossimo e la convivenza fraterna.<br />
32 Salvami Regina · Giugno 2010<br />
Da qui è nato in me il desiderio: Voglio<br />
essere come loro!”<br />
Il suo sogno si è concretizzato<br />
con i voti perpetui nel 1979. Dopo<br />
aver ricevuto, l’anno successivo, l’ordinazione<br />
sacerdotale, ha esercitato<br />
attività di evangelizzazione in diverse<br />
città del Paranà, come vicario<br />
parrocchiale, come parroco e come<br />
membro del Consiglio Presbiterale<br />
<strong>della</strong> Diocesi di Cornelio Procopio.<br />
“Non possiamo lasciare senza<br />
assistenza religiosa questa<br />
parte del popolo di Dio”.<br />
Inaspettatamente, l’obbedienza lo<br />
ha convocato per una nuova missione.<br />
Il Provinciale dei Cappuccini sollecitato<br />
dall’Arcivescovo di Curitiba,<br />
all’epoca Mons. Pedro Fedalto, con<br />
la richiesta di un sacerdote per la carica<br />
di cappellano militare dell’Aeronautica<br />
nella sua città, ha chiesto a<br />
Fra’ Mario se avesse accettato la funzione.<br />
“Chiaro che accetto — gli ha<br />
risposto —, non possiamo lasciare<br />
senza assistenza religiosa questa parte<br />
del popolo di Dio”.<br />
Trattandosi di entrare nelle Forze<br />
Armate come ufficiale, ha dovuto<br />
Claudio José Imperatrice<br />
sottoporsi a un concorso pubblico.<br />
“Ho superato il concorso e ho fatto<br />
lo stage regolamentare, inglobando<br />
la formazione militare e l’apprendistato<br />
pastorale specifico di cappellano,<br />
ottenendo il grado di 2º tenente.<br />
In seguito, in 20 anni di servizio,<br />
sono stato più volte promosso fino a<br />
raggiungere il grado di tenente colonnello<br />
nel Sesto Comando Aereo<br />
Regionale di Brasilia”.<br />
Anche esercitando una funzione<br />
religiosa, il cappellano non è esentato<br />
dall’addestramento militare integrale.<br />
Mons. Mario ricorda oggi,<br />
non senza una punta di nostalgia,<br />
una delle sue numerose avventure.<br />
Mentre era ancora un tenente, lui e<br />
molti altri ufficiali, furono condotti<br />
da un elicottero in una radura nella<br />
foresta, senza viveri, per una prova<br />
di sopravvivenza di cinque giorni.<br />
“Nessuno poteva portare alcun alimento.<br />
Soltanto io ho potuto portare<br />
un po’di vino e di ostie, per celebrare<br />
la Messa. Nulla di più. In queste<br />
circostanze, la mia esperienza<br />
di ‘ragazzo di campagna’ è stata di<br />
grande valore: la fame, non l’abbiamo<br />
passata... E siccome c’era tra noi
un buon cuoco, abbiamo potuto<br />
assaporare alcune zuppe<br />
proprio deliziose!”.<br />
Il carisma cappuccino<br />
nella caserma<br />
Ma è serio e di grande responsabilità<br />
il ministero di<br />
cappellano militare. “Rappresentavo<br />
in caserma la presenza<br />
<strong>della</strong> Chiesa — chiarisce<br />
Mons. Mario —, ma con il carisma<br />
dei Cappuccini. Era mio<br />
compito seguire lì l’esempio di<br />
San Paolo, che dice nella sua<br />
Prima Lettera ai Corinzi: ‘Mi<br />
sono fatto Giudeo con i Giudei,<br />
per guadagnare i Giudei;<br />
Mi sono fatto tutto a tutti, per<br />
salvare ad ogni costo qualcuno’<br />
(I Cor 9, 20.22).<br />
“Nella Costituzione Apostolica<br />
Spirituali Militum<br />
Curæ, il compianto Papa Giovanni<br />
Paolo II sottolinea: ‘Coloro<br />
che prestano il servizio militare<br />
devono considerarsi come ministri<br />
<strong>della</strong> sicurezza e <strong>della</strong> libertà dei<br />
popoli, pertanto, se compiono il loro<br />
dovere rettamente, concorrono<br />
anch’essi veramente alla stabilità<br />
<strong>della</strong> pace’.<br />
“Così, nel mio ufficio di cappellano,<br />
ho cercato di motivare i militari<br />
a convincersi che le Forze Armate<br />
devono essere l’Angelo Custode<br />
<strong>della</strong> nazione, devono prestare questo<br />
servizio alla patria e alla popolazione,<br />
dove ci sono situazioni di miseria<br />
e precarietà”.<br />
Necessità <strong>della</strong> vigilanza<br />
Sérgio Miyazaki<br />
Proprio come l’Apostolo si è fatto<br />
Ebreo per salvare gli ebrei, l’ufficiale<br />
<strong>della</strong> Forza Aerea Fra’ Mario<br />
usava il linguaggio militare per meglio<br />
evangelizzare i militari. “Nelle<br />
prediche, nelle conferenze e persino<br />
nelle semplici conversazione, io sottolineavo<br />
che ogni uomo ha un nemico<br />
interno, cioè, deve essere sempre<br />
in lotta contro le tendenze al<br />
“Ogni uomo ha un nemico interno, cioè, deve<br />
essere sempre in lotta contro le tendenze al<br />
male, le sue passioni disordinate”<br />
male, le sue passioni disordinate. A<br />
questo punto, insistevo sulla necessità<br />
<strong>della</strong> vigilanza. Vedete — dicevo<br />
loro — anche in tempo di pace, la<br />
caserma deve avere sentinelle. Così<br />
vale anche per ogni singolo uomo: è<br />
necessario che il suo intimo sia costantemente<br />
guarnito e vigilato”.<br />
Siccome nulla accade per caso —<br />
chiede l’intervistatore — quale è stato<br />
il contributo di questa esperienza<br />
pastorale alla sua missione episcopale<br />
nella diocesi di Victoria? Mons.<br />
Mario risponde senza esitazione:<br />
“L’esercizio <strong>della</strong> funzione di cappellano<br />
dell’Aeronautica per due<br />
decenni ha aggiunto molto all’esperienza<br />
che avevo acquisito durante il<br />
ministero sacerdotale nelle parrocchie,<br />
mi ha dato un forte bagaglio e<br />
una visione ampia nel lavoro pastorale.<br />
Ho imparato molto nell’organizzazione,<br />
nel rispetto gerarchico,<br />
in dignità e valori umani. Oggi, come<br />
Vescovo, vedo la necessità di rafforzare<br />
l’importanza <strong>della</strong> missione<br />
di ciascuno nella comunità.<br />
“Attualmente, si parla più<br />
di diritti che di doveri. Io di<br />
solito ricordo che noi dobbiamo<br />
essere al servizio di Gesù,<br />
<strong>della</strong> Chiesa e <strong>della</strong> comunità,<br />
ma che spesso il mondo di<br />
oggi cerca di portarci a servire<br />
egoisticamente noi stessi, e<br />
noi dobbiamo reagire contro<br />
questo. Così come il militare<br />
deve essere a servizio <strong>della</strong><br />
patria, tutti noi, cristiani dobbiamo<br />
essere a servizio del bene.<br />
Questo vale tanto per il<br />
Vescovo e il sacerdote quanto<br />
per i laici. Vale per tutti. Vale<br />
per chi è a servizio del Regno.<br />
Credo che questo sia l’obiettivo<br />
principale”.<br />
Buona convivenza<br />
e molte amicizie<br />
Il 31 maggio 2006, Papa Benedetto<br />
XVI ha chiamato il tenente<br />
colonnello Fra’ Mario<br />
Marquez a una funzione più elevata<br />
e di maggiore responsabilità: Vescovo<br />
Ausiliare di Victoria. È stato il primo<br />
cappellano delle Forze Armate a ricevere<br />
l’ordinazione episcopale, mentre<br />
si trovava ancora in servizio attivo.<br />
“Questa nomina ha suscitato<br />
molta gioia anche negli ambienti<br />
militari, nel vedere un uomo dei loro<br />
ranghi essere designato ad un’alta<br />
carica nella gerarchia <strong>della</strong> Chiesa.<br />
Ho lasciato con malinconia l’Aeronautica,<br />
dove ho avuto una convivenza<br />
molto buona e ho intrecciato<br />
grandi amicizie con tutti, dal soldato<br />
al brigadiere”.<br />
Il giornalista gli ha posto, infine,<br />
una domanda indiscreta: quando era<br />
in divisa, Vostra Eccellenza si sentiva<br />
più tenente colonnello o più frate?<br />
“Più frate! Mi sentivo internamente<br />
come un frate, anche se con<br />
indosso la divisa blu che ho tanto<br />
amato e servito per oltre venti anni.<br />
A loro volta, i miei compagni di uniforme<br />
mi identificavano più come<br />
sacerdote”. <br />
Giugno 2010 · Salvami Regina 33
34 Salvami Regina · Giugno 2010<br />
san LuIgI gonzaga<br />
“Il Dio che mi<br />
chiama è Amore”<br />
Il grado di santità da lui ottenuto attraverso la via dell’innocenza è stato<br />
altissimo. Non lo attirava nulla di terreno, viveva in contemplazione e<br />
tutte le sue azioni erano in piena conformità con i disegni divini.<br />
— Allora, cosa faremo, Fra’ Luigi?<br />
— chiese il Padre Provinciale, entrando<br />
nella camera del malato.<br />
— Ce ne stiamo andando, Padre.<br />
— Dove?<br />
— In Cielo... Se non me lo impediscono<br />
i miei peccati, spero, con la misericordia<br />
di Dio, di andar là.<br />
Questa era la disposizione d’animo<br />
del giovane novizio <strong>della</strong> Compagnia<br />
di Gesù, che aveva forzosamente<br />
interrotto i suoi studi di teologia a<br />
causa di una grave malattia che da tre<br />
mesi lo costringeva a letto. Otto giorni<br />
prima, aveva predetto che questi<br />
sarebbero stati per lui gli ultimi.<br />
“Morirò questa notte”<br />
Già al mattino aveva chiesto<br />
il Viatico, che gli fu portato solo<br />
nel pomeriggio, perché lo ritenevano<br />
ancora in salute. Trascorse il<br />
giorno con atti di fede, suppliche<br />
e adorazione. I padri gesuiti non si<br />
davano per vinti di perdere il santo<br />
fratello, e tentavano di persuaderlo<br />
che la sua ora non era ancora<br />
arrivata. Egli, inflessibile, rispondeva:<br />
Suor Maria Teresa Ribeiro Matos, EP<br />
— Morirò questa notte. Morirò<br />
questa notte.<br />
Padri e novizi di tutte le case,<br />
avendo saputo <strong>della</strong> predizione <strong>della</strong><br />
sua morte, accorsero per accomiatarsi<br />
da lui, raccomandarsi alle<br />
sue preghiere e chiedere i suoi ultimi<br />
consigli. La malattia gli aveva minato<br />
la salute del corpo, ma l’anima<br />
cresceva in santità ad ogni momento<br />
che passava. Così, ascoltava tutti con<br />
affetto, promettendo di ricordarsi di<br />
loro una volta salito al Cielo.<br />
Giunta la sera il Padre Rettore,<br />
vedendo che Luigi parlava ancora<br />
con facilità, concluse che non sarebbe<br />
morto quella notte e diede ordine<br />
ai fratelli di andare a dormire.<br />
Rimasero nella stanza soltanto due<br />
sacerdoti per aiutare l’infermo, oltre<br />
al suo confessore, San Roberto Bellarmino.<br />
Luigi non nascondeva la sua profonda<br />
gioia: andare in Cielo, unirsi<br />
definitivamente con Dio era quello<br />
che più aveva desiderato durante la<br />
sua breve vita!<br />
Passato un po’ di tempo, disse al<br />
confessore:<br />
— Padre, può fare l’orazione funebre.<br />
Il sacerdote la fece subito, con<br />
molta partecipazione e devozione.<br />
Raccolto, calmo e fiducioso, Luigi<br />
attendeva il momento supremo,<br />
il quale non tardò ad arrivare: verso<br />
le otto di sera, con gli occhi fissi sul<br />
crocifisso che teneva stretto tra le<br />
mani, entrò serenamente nei terribili<br />
dolori dell’agonia. Nessun gemito<br />
gli uscì dalle labbra, il suo sguardo<br />
non si allontanò neppure per un<br />
istante da Colui che tanto aveva sofferto<br />
per noi sulla Croce. Pronunciando<br />
il Santissimo Nome di Gesù,<br />
consegnò la sua anima a Dio nella<br />
pace più completa.<br />
Il perfetto pensa<br />
costantemente a Dio<br />
Luigi Gonzaga apparteneva a<br />
quelle anime elette, nelle quali Dio<br />
riversa grazie e doni in sovrabbondanza<br />
per mantenerle nell’innocenza.<br />
Il grado di santità da lui raggiunto<br />
in questa via è stato altissimo.<br />
Nulla di terreno lo attirava, viveva in<br />
contemplazione e tutte le sue azioni
erano in piena conformità<br />
con i disegni divini.<br />
Ecco come il famo-<br />
Divulgação<br />
so domenicano Don Garrigou-Lagrange<br />
descrive<br />
un’anima in questo stato di<br />
perfezione:<br />
“Dopo la purificazione<br />
passiva dello spirito, i perfetti<br />
conoscono Dio in una<br />
maniera quasi sperimentale,<br />
non più passeggera, ma quasi<br />
continua. Non solamente<br />
durante le ore <strong>della</strong> Messa,<br />
dell’Ufficio Divino o anche<br />
nelle orazioni, ma anche in<br />
mezzo alle occupazioni esteriori,<br />
la loro anima permane<br />
rivolta a Dio. Per così dire,<br />
essi non perdono la sua presenza<br />
e conservano l’unione<br />
attuale con Lui.<br />
“Comprenderemo con<br />
facilità la questione se la<br />
analizzeremo in contrapposizione<br />
allo stato d’animo<br />
dell’egoista. Costui pensa<br />
sempre a se stesso e, naturalmente, riferisce<br />
tutto a sé; si intrattiene costantemente<br />
con se stesso anche sulle sue<br />
velleità,le sue tristezze o le sue superficiali<br />
gioie;il suo intimo colloquio, per<br />
così dire, è incessante, ma vano, sterile<br />
e sterilizzante per tutti. Il perfetto,<br />
al contrario, invece di pensare a se<br />
stesso, pensa costantemente a Dio, alla<br />
Sua gloria, alla salvezza delle anime<br />
e, per questo, fa convergere tutto per<br />
raggiungere questo obiettivo, come<br />
per istinto. Il suo dialogo intimo non è<br />
con se stesso, ma con Dio”. 1<br />
Vediamo alcuni episodi dell’esistenza<br />
terrena, breve, ma pervasa di<br />
santità, di San Luigi Gonzaga, che riflettono<br />
bene la sua innocente anima.<br />
Rettitudine fin dall’infanzia<br />
Nacque il 9 marzo del 1568,<br />
nel castello di Castiglione, a<br />
Mantova,primogenito di Don Ferrante<br />
Gonzaga, Marchese di Castiglione<br />
e Principe del Sacro Impero<br />
Nel mezzo dei piaceri e onori <strong>della</strong> corte,<br />
il giovane Luigi rimase ancorato al<br />
desiderio d’essere religioso<br />
San Luigi Gonzaga a 17 anni e mezzo d’età<br />
Dipinto ad olio da autore sconosciuto <strong>della</strong> scuola<br />
di Paolo Veronese<br />
e di Donna Marta Tana, dama <strong>della</strong><br />
Regina Isabella di Valois.<br />
Piaceva molto alla marchesa vedere<br />
quanto bene suo figlio assimilava,<br />
fin da piccolo, le sue materne<br />
istruzioni di pietà. Suo padre, tuttavia,<br />
ne era inquieto, poiché temeva<br />
che la devozione lo sviasse dalla carriera<br />
delle armi, alla quale si destinavano<br />
i primogeniti.<br />
Quando Luigi aveva cinque anni,<br />
il marchese ricevette l’ordine di partire<br />
per Tunisi a capo di tremila uomini<br />
<strong>della</strong> fanteria italiana e, dovendo<br />
passare in <strong>rivista</strong> le truppe nella<br />
città di Casalmaggiore, lo portò<br />
con sé, per abituarlo al sapore delle<br />
armi. Il bambino trascorse lì alcuni<br />
mesi e, nella convivenza con la soldatesca,<br />
imparò delle parole indecorose,<br />
che cominciò a ripetere, senza<br />
conoscerne il significato.<br />
Di ritorno a Castiglione, fu rimproverato<br />
dal suo precettore, e non solo<br />
non proferì mai più tali parole, ma<br />
manifestava grande fastidio<br />
quando udiva qualcuno pronunciarle.<br />
Si vergognò molto<br />
per questa sua mancanza<br />
e, quando era già religioso,<br />
era solito raccontarla per<br />
“provare” quanto fosse stato<br />
cattivo da bambino.<br />
Devozione a Maria<br />
e virtù esemplari<br />
Quando Luigi compì<br />
nove anni, Don Ferrante<br />
lo portò, insieme al fratello<br />
Rodolfo, alla corte del<br />
Gran Duca di Toscana. La<br />
Provvidenza Divina utilizzò<br />
questi due anni nei quali<br />
visse a Firenze per farlo<br />
progredire sulla via <strong>della</strong><br />
santità. La lettura di un<br />
libro sui misteri del Rosario<br />
fece sbocciare nella<br />
sua anima la devozione<br />
a Maria Santissima, a cui<br />
contribuì anche la fervente<br />
devozione alla Madonna<br />
dell’Annunziata, venerata in questa<br />
città. Tanto gli si infiammò il cuore<br />
per la Vergine che volle offrirLe il<br />
suo voto di verginità.<br />
Le diverse virtù erano ormai consolidate<br />
nella sua anima. Aveva acquisito<br />
un completo controllo dei sensi,<br />
una obbedienza totale verso i superiori,<br />
oltre a un profondo raccoglimento<br />
dell’anima ed elevazione di spirito.<br />
Dio rapidamente costruiva la bella<br />
cattedrale dell’anima di Luigi, il<br />
quale, con la semplicità di un bambino,<br />
si lasciava condurre dal Padre<br />
celeste. Mentre si trovava alla corte<br />
di Mantova, non solo conservò l’abitudine<br />
alle preghiere, ma le sublimò<br />
con le pratiche di mortificazione.<br />
Obbligato dai medici a seguire una<br />
dieta alimentare per curarsi da una<br />
malattia, prese un tale gusto per la<br />
penitenza che, oltrepassando le prescrizioni<br />
indicate, si dedicò al più rigoroso<br />
digiuno. Considerava un lauto<br />
pasto mangiare un uovo intero!<br />
Giugno 2010 · Salvami Regina 35
Sergio Hollmann<br />
Intensa vita soprannaturale<br />
Una volta tornato alla dimora paterna,<br />
fu riempito di grazie mistiche<br />
straordinarie. Quando si metteva a<br />
considerare gli attributi divini, sperimentava<br />
una consolazione talmente<br />
grande che versava lacrime sufficienti<br />
a inzuppare vari fazzoletti. A<br />
volte l’estasi gli faceva perdere completamente<br />
i sensi. La sua mente era<br />
tutta riposta nel soprannaturale, e<br />
sulle cose di Dio vertevano tutte le<br />
sue parole.<br />
Nel 1580, giunse a Castiglione il<br />
Cardinale Carlo Borromeo, Visitatore<br />
Apostolico del Papa Gregorio<br />
XIII. Il Cardinale rimase molto stupito<br />
nel vedere come quel piccolo<br />
“angelo” discorreva su temi religiosi.<br />
Dopo due ore di conversazione, il<br />
Cardinale decise di dargli per la prima<br />
volta la Sacra Eucaristia.<br />
A tredici anni, decise di farsi religioso.<br />
Siccome era ancora molto<br />
giovane, non comunicò nulla a suoi<br />
genitori, ma raddoppiò le sue restrizioni.<br />
Abolì l’uso del caminetto nella<br />
sua stanza, anche nei rigidi inverni<br />
lombardi. Si alzava di primo mattino<br />
e, in ginocchio, pregava a lungo,<br />
anche durante i rigori dell’inverno.<br />
Sempre più inquieto di fronte al<br />
progredire del figlio sulla via <strong>della</strong><br />
pietà, il marchese di Castiglione decise,<br />
per distrarlo, di spostarsi con<br />
36 Salvami Regina · Giugno 2010<br />
tutta la famiglia a Madrid e collocarlo<br />
come paggio del figlio del re Filippo<br />
II. Luigi, intanto, con l’anima<br />
ancorata in Dio, rimase fermo e risoluto<br />
nei suoi propositi, nel mezzo<br />
dei piaceri e onori <strong>della</strong> corte.<br />
Conquista del permesso paterno<br />
“A quale ordine religioso sono<br />
chiamato?” — si chiedeva il giovane<br />
paggio. Optò per la Compagnia<br />
di Gesù. Oltre alla nobile funzione<br />
dell’insegnamento a cui l’ordine<br />
si dedicava, motivò la sua scelta per<br />
il fatto che i gesuiti erano interdetti,<br />
per la propria regola, dal ricoprire<br />
qualsiasi carica, salvo ordine diretto<br />
del Papa. Così, avrebbe rinunciato<br />
per sempre non solo agli onori<br />
del mondo, ma anche a quelli ecclesiastici.<br />
Grida di collera e minacce di frustate<br />
furono la risposta del marchese<br />
alla richiesta del figlio di consegnarsi<br />
a Dio nell’Ordine fondato da<br />
Sant’Ignazio. Sfruttò la sua influenza<br />
per far sì che alcune alte dignità<br />
ecclesiastiche tentassero di dissuaderlo<br />
dalla sua vocazione, o per<br />
lo meno di farlo intraprendere una<br />
strada che lo conducesse agli eventuali<br />
onori del cardinalato. Non ebbero<br />
un successo maggiore di quello<br />
delle onde furiose del mare contro<br />
la roccia. Il padre gli chiese allora di<br />
Il Cardinale Carlo<br />
Borromeo rimase<br />
molto stupito nel<br />
vedere come quel<br />
piccolo “angelo”<br />
discorreva su temi<br />
religiosi così decise<br />
di dargli per la<br />
prima volta la Sacra<br />
Eucaristia.<br />
“Prima Comunione di<br />
San Lugi Gonzaga”<br />
Chiesa dei Gesuiti,<br />
Parigi<br />
aspettare il ritorno in <strong>It</strong>alia per decidere.<br />
Non poteva rassegnarsi a perdere<br />
quel figlio così dotato, nel quale<br />
aveva riposto ogni speranza <strong>della</strong><br />
principesca casa dei Gonzaga.<br />
Cominciò un periodo di lotta per<br />
conquistare il permesso paterno di abbandonare<br />
tutto e seguire Cristo, che<br />
durò due ardui anni. Fu la più dura<br />
— e forse la più gloriosa — fase <strong>della</strong><br />
sua vita. Questa lotta si concluse con<br />
un episodio commovente: un giorno<br />
il marchese, spiando attraverso il buco<br />
<strong>della</strong> serratura <strong>della</strong> stanza di suo<br />
figlio, lo vide inginocchiato mentre si<br />
flagellava. Solo allora si piegò e gli diede<br />
la tanto desiderata autorizzazione.<br />
La gioia di entrare nella<br />
casa del Signore<br />
“Quale gioia, quando mi dissero:<br />
andremo alla casa del Signore.” (Sl<br />
122, 1). Cancellata dall’imperatore la<br />
rinuncia pubblica ai suoi diritti di figlio<br />
primogenito, Luigi entrò nel noviziato<br />
<strong>della</strong> Compagnia di Gesù, a<br />
Roma. In tutti i luoghi dove passò, il<br />
nobile religioso lasciò dietro di sé il<br />
soave aroma delle sue virtù. Si spogliò<br />
di quanto poteva ricordare la sua<br />
antica condizione, cercando per sé le<br />
umiliazioni e l’ultimo posto. Arrivava<br />
al punto di arrossire di vergogna<br />
quando udiva degli elogi alla nobiltà<br />
<strong>della</strong> sua famiglia.
I novizi si disputavano il posto<br />
al suo fianco nelle ore di ricreazione,<br />
per il piacere di partecipare alle<br />
sue ispirate conversazioni e consideravano<br />
i suoi oggetti personali come<br />
vere reliquie. Nello studio di filosofia<br />
e teologia, si mostrò così saggio<br />
che difese, con applausi, una tesi davanti<br />
a tre cardinali e altre autorità.<br />
Vedendo il valore del gioiello che<br />
avevano tra le mani e, nello stesso<br />
tempo, la fragilità <strong>della</strong> sua salute,<br />
i suoi superiori moltiplicarono le<br />
premure nei suoi confronti. Ricorsero<br />
invano a un cambiamento d’aria,<br />
nella speranza che gli giovasse. Alla<br />
vista dell’insuccesso di questa terapia,<br />
il Padre Rettore gli diede ordine<br />
di non soffermarsi, per un determinato<br />
periodo, in pensieri elevati,<br />
poiché forse erano questi che stavano<br />
pregiudicandogli la salute...<br />
La Provvidenza permise questo<br />
per far brillare ancora di più le qualità<br />
d’animo di quell’ “angelo”. Questa<br />
volta l’obbedienza, da lui tanto<br />
amata, gli costò sforzi enormi: uscire<br />
dal suo costante stato di orazione<br />
— confessò ad uno dei suoi compagni<br />
— era un incredibile tormento,<br />
poiché, non appena si distraeva,<br />
il suo pensiero volava verso la considerazione<br />
dei misteri divini.<br />
Vittima <strong>della</strong> carità<br />
Nel 1591, la sua carità verso il<br />
prossimo trovò un’ottima<br />
occasione di espandersi<br />
fino all’eroismo:<br />
soccorrere le povere vittime<br />
<strong>della</strong> peste che devastava<br />
la Città Eterna.<br />
Da lì a poco lui stesso ne<br />
fu contagiato.<br />
Ma Dio, che aveva deciso<br />
di cogliere tanto presto<br />
questo rigoglioso giglio,<br />
non volle condurlo a<br />
Sé prima che egli esalasse<br />
i suoi ultimi profumi. Tre<br />
mesi di febbre ardente,<br />
accettata con totale abne-<br />
gazione, conclusero i 23 anni <strong>della</strong> sua<br />
permanenza sulla Terra.<br />
Il suo confessore, San Roberto<br />
Bellarmino, affermò che San Luigi<br />
aveva condotto una vita perfetta ed<br />
era stato confermato in grazia. 2 Più<br />
tardi, avrebbe dichiarato Santa Maddalena<br />
de’ Pazzi, a proposito di una<br />
visione che aveva avuto <strong>della</strong> gloria<br />
immensa di cui godeva nel Cielo questo<br />
figlio di Sant’Ignazio di Loyola:<br />
“Mentre era in vita, Luigi mantenne<br />
il suo sguardo sempre attento in direzione<br />
del Verbo, ed è per questo che<br />
egli è tanto grande. [...] Oh! Quanto<br />
egli ha amato in terra! È per questo<br />
che oggi in Cielo possiede Dio in una<br />
sovrana pienezza d’amore”. 3<br />
Luigi Gonzaga fu beatificato da Paolo<br />
V nel 1605 e canonizzato il 13 dicembre<br />
del 1726 da Benedetto XIII,<br />
che lo dichiarò patrono <strong>della</strong> gioventù.<br />
Modello di santità nell’amore<br />
“All’imbrunire <strong>della</strong> nostra vita,<br />
saremo giudicati secondo l’amore”. 4<br />
È per questo amore, in una dedizione<br />
totale, che Dio ci chiama fin dalla<br />
gioventù, proprio come il giovane<br />
ricco del Vangelo: “Vieni e segui-<br />
Mi!” (Mt 19, 21).<br />
Che la gioventù d’oggi — così carente<br />
di modelli da seguire e così<br />
confusa riguardo all’amore — non<br />
segua l’atteggiamento del giovane<br />
ricco, intristito per doversi staccare<br />
dalle cose del mondo, ma riconosca<br />
l’esempio del suo patrono, San Luigi<br />
Gonzaga. A questo l’ha incoraggiata<br />
il compianto Papa Giovanni Paolo II,<br />
rivolgendosi ai giovani di Mantova:<br />
“San Luigi è senz’altro un santo<br />
da riscoprire nella sua alta statura<br />
cristiana. È un modello da additare<br />
anche alla gioventù del nostro tempo,<br />
un maestro di perfezione ed una<br />
sperimentata guida verso la santità.<br />
‘Il Dio che mi chiama è Amore —<br />
si legge in uno dei suoi appunti—,<br />
come posso arginare questo amore,<br />
quando per farlo sarebbe troppo<br />
piccolo il mondo intero?’”. 5 <br />
1 GARRIGOU-LAGRANGE, OP,<br />
Pe. Réginald. Les trois ages de la vie<br />
intérieure. 7. ed. Paris: Les éditions<br />
du Cerf, 1951, v. II, pagg. 555-556.<br />
2 Cf. CEPARI, Pe. Virgilio. Vita di San<br />
Luigi Gonzaga. Roma: Officina Poligrafica<br />
Editrice, 1910, pag. 37.<br />
3 GUÉRANGER, D. Prosper. L’année<br />
liturgique. 14. ed. Tours: Maison<br />
Alfred Mame et fils, 1922, v.<br />
III, pag. 253.<br />
4 SAN JUAN DE LA CRUZ. Avisos<br />
y sentencias, no. 57. Burgos: Biblioteca<br />
Mística Carmelitana, 1931,<br />
v. XIII, pag. 238.<br />
5 Omelia a Castiglione, in occasione<br />
del IV centenario <strong>della</strong> morte del<br />
santo, 22/6/1991.<br />
“All’imbrunire <strong>della</strong> nostra vita, saremo giudicati secondo l’amore”. È per questo amore,<br />
in una dedizione totale, che Dio ci chiama fin dalla gioventù.<br />
“Decesso di San Luigi Gonzaga” – Museo <strong>della</strong> Santa Cova Manresa (Spagna)<br />
Giugno 2010 · Salvami Regina 37<br />
Sergio Hollmann
38 Salvami Regina · Giugno 2010<br />
La sfida digitale<br />
Il mondo digitale si è trasformato oggi in un nuovo campo di missione<br />
che esige, insieme alla necessaria competenza tecnica, una rinnovata<br />
fedeltà al Vangelo e al Magistero <strong>della</strong> Chiesa.<br />
l decreto Inter Mirifica è uno dei<br />
primi due documenti del Concilio<br />
Vaticano II e con esso cominciano<br />
a porsi le basi necessarie<br />
ad orientare i cambiamenti che<br />
iniziano a profilarsi nel campo dei<br />
mezzi di comunicazione. La Giornata<br />
Mondiale delle Comunicazioni Sociali<br />
è l’unica giornata commemorativa<br />
creata dal Concilio. In questo si vede<br />
l’importanza attribuita alla questione<br />
<strong>della</strong> comunicazione.<br />
Ogni anno, in occasione <strong>della</strong> festa<br />
degli Arcangeli Gabriele, Raffaele<br />
e Michele, viene annunciato dal<br />
Santo Padre il tema annuale per<br />
questa giornata mentre il testo del<br />
messaggio è pubblicato il giorno <strong>della</strong><br />
Festa di San Francesco di Sales.<br />
Per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni<br />
Sociali del 2010 Papa<br />
Benedetto XVI ha avuto una provvidenziale<br />
iniziativa: invitare i sacerdoti<br />
cattolici a comunicare la buona<br />
novella del Vangelo attraverso i<br />
mezzi digitali. 1 I<br />
Il tema è legato tanto<br />
all’Anno Sacerdotale quanto anche<br />
ai nuovi meccanismi <strong>della</strong> comunicazione<br />
digitale.<br />
Un nuovo campo di<br />
Missione per la Chiesa<br />
Nel mondo digitale si apre un<br />
nuovo campo di missione per la<br />
Chiesa Cattolica. Come Paolo, nei<br />
primordi del Cristianesimo si tro-<br />
vò di fronte agli areopagiti ad annunciare<br />
il Vangelo di Gesù Cristo,<br />
siamo chiamati anche noi a gettare<br />
le reti in acque più profonde per<br />
annunciare e testimoniare, in modo<br />
coraggioso ed obiettivo, in questi<br />
nuovi ambienti intellettuali e sociali.<br />
A causa <strong>della</strong> reputazione negativa<br />
che accompagnava i nuovi strumenti<br />
di comunicazione, fino a poco tempo<br />
fa si considerava con una certa difficoltà<br />
la presenza <strong>della</strong> Chiesa in questi<br />
campi. D’altronde, nell’ambito<br />
dell’editoria la Chiesa non ha smesso<br />
di essere presente per annunciare la<br />
buona novella di Gesù Cristo sebbene<br />
esistano libri, riviste e giornali che<br />
agiscono per la distruzione dei valori.<br />
Allo stesso modo deve essere incoraggiata<br />
la presenza nel mondo informatico<br />
di veri cristiani, esperti nelle<br />
sue dinamiche di funzionamento.<br />
In Brasile, ci sono molte iniziative in<br />
questo senso e si può dire che in tutte<br />
le Diocesi siano operativi siti internet,<br />
pur senza poter dare un numero<br />
esatto di parrocchie che hanno<br />
un sito, oltre alle comunità, associazioni,<br />
movimenti, gruppi di servizio<br />
e anche cristiani laici che contano<br />
su mezzi elettronici per evangelizzare<br />
nel mondo digitale.<br />
Costruire l’unità nella diversità<br />
In questo ancora “libero territorio”<br />
troviamo di tutto, principalmen-<br />
Mons. Orani João Tempesta, OCist<br />
Arcivescovo di Rio de Janeiro<br />
te una convergenza di mezzi di comunicazione.<br />
Vi sono oggi presenti<br />
radio, televisione, riviste, giornali,<br />
musei, libri, enciclopedie, lezioni,<br />
ma anche la catechesi, la preghiera e<br />
le trasmissioni o registrazioni di programmi<br />
e le celebrazioni.<br />
Ci felicitiamo affettuosamente con<br />
coloro che si dedicano a questa missione<br />
e li incentiviamo ad esercitarla<br />
con coraggio sempre rinnovato, cercando<br />
di portare tutti gli uomini e le<br />
donne a costruire una società giusta e<br />
fraterna, oltre ad alimentare la Fede.<br />
Attualmente abbiamo ottimi portali<br />
di notizie legati a gruppi cattolici che,<br />
oltre a fornire informazioni sugli avvenimenti,<br />
guidano, attraverso eventi e<br />
testi, le persone nel cammino cristiano.<br />
La grande questione è saper scegliere<br />
la retta dottrina e cercare di costruire<br />
l’unità nella diversità.<br />
Ostacoli e sfide<br />
In un’analisi generica comprendiamo<br />
che la Chiesa, diocesana e<br />
parrocchiale, si sta addentrando nel<br />
mondo digitale, il nuovo areopago<br />
dell’evangelizzazione.<br />
Una delle sfide da affrontare è<br />
l’alfabetizzazione informatica. In<br />
generale le scuole possiedono sale<br />
di informatica e internet, ma ci sono<br />
corsi anche nelle nostre comunità e<br />
parrocchie che invitano le persone<br />
ad accostarsi a questo mezzo.
In Brasile, ci sono molte iniziative d’evangelizzazione nel mondo digitale e in tutte le diocesi si contano pagine web<br />
Un’altra sfida è la formazione professionale<br />
di persone che possano<br />
strutturare i siti nelle proprie istituzioni<br />
religiose in modo da renderli accattivanti<br />
e invogliare alla navigazione.<br />
Dobbiamo anche sottolineare che<br />
essendo le nuove generazioni affamate<br />
di informazione, l’esagerata quantità<br />
di materiale disponibile in rete induce<br />
quasi alla dipendenza, al punto<br />
da passare la vita, o gran parte di essa<br />
a “navigare”, dimenticandosi dei rapporti<br />
familiari o con il prossimo.<br />
Altre volte, ci imbattiamo in informazioni<br />
redatte in modo superficiale,<br />
addirittura parziale, a seconda<br />
degli interessi di coloro che le diffondono,<br />
troviamo notizie nocive a<br />
persone o istituzioni, create per il<br />
semplice gusto di scoraggiare o ottenere<br />
disaffezione, oppure siti web<br />
ed e-mail infetti che danneggiano i<br />
computer con virus, o ladri informatici<br />
che possono trasferire ingenti<br />
somme di denaro nei propri conti e<br />
appropriarsi di informazioni private.<br />
Non a tutti piace questa libertà,<br />
che rende possibili le esagerazioni e<br />
le false informazioni. Queste devono<br />
essere combattute quando esistono,<br />
ma si deve anche evitare l’eccesso<br />
opposto, il controllo <strong>della</strong> stampa<br />
proprio di certi regimi dittatoriali<br />
che cercano di rendere visibile, udibile<br />
o accessibile solo quello che pochi<br />
decidono per il popolo.<br />
Lo spirito del Documento<br />
di Aparecida<br />
Osservando le nostre comunità,<br />
si nota chiaramente che le dio-<br />
cesi e le parrocchie sono prive di un<br />
sufficiente numero di persone con<br />
la competenza di rendere più agili<br />
e ricche le informazioni dei loro siti.<br />
E’ necessario quindi dare un nuovo<br />
impulso a queste tecnologie, affinché<br />
entrino nello spirito pastorale ed<br />
evangelizzatore al quale ci richiama<br />
il Documento di Aparecida, quando<br />
dice che Internet è assunto con “realismo<br />
e fiducia” 2 e nel quale si riconosce<br />
che lo spazio digitale genera nuove<br />
forme di esclusione, per cui si fa<br />
un appello alle parrocchie, comunità,<br />
centri e istituzioni cattoliche affinché<br />
creino spazi di formazione e accesso<br />
a Internet per entrare in contatto con<br />
la cultura dei media. 3<br />
Aparecida non nasconde la sua<br />
preoccupazione per il ruolo dei cattolici<br />
nella società e l’incidenza <strong>della</strong><br />
stessa Chiesa nell’opinione pubblica,<br />
invitando gli agenti di pastorale,<br />
in particolare i ministri del culto,<br />
a farsi formatori di opinione, attraverso<br />
un’educazione permanente<br />
sui temi cruciali che coinvolgono la<br />
Chiesa e la società.<br />
Proclamare a tutti con chiarezza<br />
il piano <strong>della</strong> Salvezza<br />
È dunque urgente che i responsabili<br />
dei siti si assumano un impegno<br />
per la verità e la fedeltà al Vangelo e<br />
al Magistero Pontificio.<br />
Dobbiamo fare una lettura critica<br />
<strong>della</strong> comunicazione, perché la<br />
Chiesa cattolica — depositaria <strong>della</strong><br />
Fede trasmessa da Gesù ai suoi<br />
Apostoli, e da questi ai loro successori,<br />
i Vescovi, in comunione con il<br />
Sommo Pontefice — ha la responsabilità<br />
di annunciare con chiarezza<br />
il piano di salvezza che porta vita<br />
a tutti.<br />
Oltre alle informazioni, i siti cattolici<br />
possono rispondere alle questioni<br />
che affliggono l’uomo moderno,<br />
in un linguaggio accessibile, senza<br />
rinunciare alla verità <strong>della</strong> nostra<br />
Fede. È fondamentale che questi<br />
nuovi mezzi di comunicazione virtuale<br />
abbiano come scopo principale<br />
il rispetto del primato <strong>della</strong> persona<br />
e l’attenzione alle sue necessità.<br />
Urge una riflessione da parte dei<br />
presbiteri, come ci chiede il Papa nel<br />
suo messaggio per la Giornata Mondiale<br />
delle Comunicazioni, che collochi<br />
come uno degli obiettivi principali,<br />
la pastorale <strong>della</strong> comunicazione<br />
e dell’accoglienza. Necessariamente<br />
oggi non può che includere<br />
la pastorale di Internet e dei mezzi<br />
correlati.<br />
Non ho alcun dubbio che la Chiesa<br />
brasiliana sia fortemente sostenuta<br />
dalla deliberata intenzione di fornire<br />
un sostegno speciale a tutti i siti<br />
e mezzi elettronici che annuncino il<br />
Cristo Risorto e portino l’uomo e la<br />
donna di oggi a cercare la santità attraverso<br />
la conoscenza e la sequela<br />
appassionata del Redentore. <br />
1 Cf. MMessaggio per la 44ª Giornata<br />
Mondiale delle Comunicazioni Sociali,<br />
24/1/2010.<br />
2 Documento di Aparecida, n.488.<br />
3 Cf. Idem, n.490.<br />
Giugno 2010 · Salvami Regina 39
Gustavo Kralj<br />
O<br />
Cuore dolcissimo di Gesù, il più santo, il più<br />
tenero, il più amabile e buono di tutti i cuori!<br />
O Cuore vittima di amore, eterno piacere<br />
dell’Empireo, conforto del misero mortale e<br />
speranza ultima degli esuli figli di Eva: ascolta, benevolmente,<br />
le nostre suppliche e arrivino a Te i nostri gemiti<br />
e clamori. Nel Tuo amoroso seno, tenero e affettuoso, ci<br />
raccogliamo nella presente necessità, come si raccoglie fiducioso<br />
il bambino in braccio alla sua cara mamma, persuasi<br />
che dobbiamo credere in Te per quanto necessitiamo<br />
nel presente; perché il Tuo amore e la tua tenerezza<br />
verso di noi eccedono incomparabilmente quelli che hanno<br />
avuto e avranno tutte le madri messe insieme verso i<br />
loro figli.<br />
RicordaTi, o Cuore tra tutti il più fedele e generoso,<br />
delle magnifiche e consolatrici promesse che hai fatto<br />
a Santa Margherita Maria Alacoque, di concedere, con<br />
mano larga e generosa, speciali aiuti e favori a quanti ricorrono<br />
a Te, vero tesoro di grazie e misericordia. Le<br />
tue parole, Signore, devono essere compiute: si muoveranno<br />
piuttosto il Cielo e la Terra che Le tue promesse<br />
smettano di realizzarsi. Per questo, con la fiducia che<br />
può ispirare un padre al suo amatissimo figlio, ci prosterniamo<br />
davanti a Te, e con gli occhi fissi su di Te, o<br />
PreghIere d’IerI, oggI e semPre<br />
“Sacro Cuore di Gesù”<br />
Cattedrale di Asunción, Paraguay<br />
Preghiera<br />
al Sacro<br />
Cuore di<br />
Gesù<br />
amante e compassionevole Cuore, umilmente Ti chiediamo<br />
di accedere propizio alla preghiera che Ti fanno<br />
questi figli <strong>della</strong> Tua dolce Madre.<br />
Presenta, o amabilissimo Redentore, al Tuo Eterno<br />
Padre le ferite e le piaghe che nel Tuo corpo sacratissimo<br />
hai ricevuto, particolarmente quella del costato, e le nostre<br />
suppliche saranno ascoltate, i nostri desideri soddisfatti.<br />
Se lo vorrai, di’ soltanto una parola, o Cuore Onnipotente,<br />
e subito sperimenteremo gli effetti <strong>della</strong> Tua<br />
virtù infinita, perché al Tuo comando e volontà si assoggettano<br />
e obbediscono il Cielo, la terra e gli abissi. Non<br />
servano da ostacolo i nostri peccati e le ingiurie con cui<br />
Ti offendiamo, affinché tu smetta di compatire coloro<br />
che inveiscono contro di Te; anzi, dimenticando la nostra<br />
ingratitudine e perfidia, spargi con abbondanza sulle nostre<br />
anime gli inesauribili tesori di grazia e misericordia<br />
che nel Tuo Cuore si chiudono, affinché, dopo esserTi<br />
servito fedelmente in questa vita, possiamo entrare nelle<br />
dimore eterne <strong>della</strong> gloria, per cantar, senza sosta, Le<br />
tue misericordie, o amante Cuore, degno di sommo onore<br />
e gloria, per tutti i secoli dei secoli. Amen. <br />
(Manná do Cristão, San Paolo: Of. Grafica dell’ Ave<br />
Maria, 1923, pagg. 181-183).
Col Papa a Roma e per<br />
le vie del mondo<br />
In occasione del quinto anniversario<br />
dell’elezione dell’attuale Pontefice,<br />
il 19 aprile, la Libreria Editrice<br />
Vaticana ha pubblicato il libro Benedetto<br />
XVI Urbi et Orbi — Col Papa<br />
a Roma e per le vie del mondo. Ideata<br />
dal segretario personale di Sua Santità,<br />
Mons. Georg Gänswein, l’opera<br />
è riccamente illustrata con fotografie<br />
delle attività di Benedetto XVI<br />
nella Città Eterna e dei viaggi apostolici<br />
da lui effettuati nel corso di<br />
questi cinque anni.<br />
Secondo un’informazione dell’agenzia<br />
ANSA, Mons. Gänswein spiega<br />
nell’introduzione del libro che al<br />
Papa piacerebbe “annunciare Dio<br />
fatto carne Urbi et Orbi, a piccoli e<br />
grandi, a chi ha potere e a chi non lo<br />
ha, dentro e fuori la Chiesa, a chi lo<br />
desideri o neanche questo”.<br />
Record di battezzati ad Hong<br />
Kong in occasione <strong>della</strong> Pasqua<br />
Nella Veglia Pasquale di quest’anno,<br />
3 aprile, 3.000 adulti hanno ricevuto<br />
il Battesimo nella Chiesa di<br />
Hong Kong. Un numero record,<br />
visto che, secondo una notizia <strong>della</strong><br />
Radio Vaticana, la media degli<br />
anni precedenti variava tra 1.500 e<br />
2.000.<br />
In una lettera ai fedeli, in occasione<br />
<strong>della</strong> Pasqua, il Vescovo di Hong Kong,<br />
Mons. John Tong Hon, ha chiesto che<br />
tutti i diocesani siano sempre più missionari.<br />
“La missione di portare gli altri<br />
a conoscere Gesù è l’impegno cristiano<br />
più importante”, ha scritto.<br />
pagesperso-orange.fr<br />
Mons. Tong Hon ha manifestato<br />
anche la sua riconoscenza per la dedizione<br />
con cui 580 catechisti hanno<br />
preparato i catecumeni durante<br />
l’anno. “Essi sacrificano il proprio<br />
tempo e dedicano tutte le loro energie<br />
per diffondere la Fede. Ammiro<br />
il loro sforzo” — ha dichiarato.<br />
Lourdes: convegno su<br />
‘La fede dei medici’<br />
Radio Vaticana – Si è svolto,<br />
dal 6 al 9 maggio del corrente anno,<br />
il 23esimo Congresso mondiale<br />
indetto dalla Federazione internazionale<br />
associazioni medici cattolici<br />
(Fiamc), a Lourdes, in occasione<br />
del 25esimo anniversario del<br />
Pontificio Consiglio per la Pastorale<br />
<strong>della</strong> salute. Il tema scelto per<br />
l’evento è ‘La nostra fede di medici’.<br />
La Fiamc comprende una sessantina<br />
di associazioni di medici<br />
cattolici, tra cui quella italiana,<br />
che si pongono come obiettivi la<br />
salvaguardia e la promozione <strong>della</strong><br />
vita umana nelle diverse culture.<br />
Per discutere su tali argomenti<br />
si riuniscono ogni quattro anni in<br />
un convegno mondiale, occasione<br />
di confronto e aggiornamento comune.<br />
Il 6 maggio i lavori si sono<br />
aperti, riporta il Sir, con il discorso<br />
ufficiale del presidente mondiale<br />
José María Simón Castellví,<br />
del presidente del Pontificio Consiglio,<br />
Mons. Zygmunt Zimowski,<br />
dei Vescovi di Lourdes e di Le Havre,<br />
rispettivamente Mons. Jacques<br />
Perrier e Mons. Michel Guyard,<br />
che è anche responsabile<br />
<strong>della</strong> pastorale <strong>della</strong> salute per la<br />
Francia. Il convegno si è snodato,<br />
poi, attraverso gli approfondimenti<br />
teologico, spirituale, pastorale<br />
e scientifico del ruolo dei medici<br />
credenti nella società di oggi.<br />
Il Cardinale Bertone<br />
partecipa ad una processione<br />
bicentenaria in Cile<br />
Il Segretario di Stato del Vaticano,<br />
Cardinale Tarcisio Bertone,<br />
ha dato inizio l’11 aprile alla<br />
bicentenaria festa cilena del Quasimodo,<br />
a cui hanno partecipato<br />
quasi duemila contadini a cavallo.<br />
“Ho assistito ad una commovente<br />
proclamazione <strong>della</strong> presenza<br />
reale di Cristo nel Sacramento<br />
dell’Eucaristia, fatta con<br />
canti e preghiere”, ha dichiarato<br />
all’agenzia ANSA.<br />
Questa popolare manifestazione<br />
di Fede è sorta più di 200 anni<br />
fa, quando contadini a cavallo<br />
proteggevano, contro banditi e<br />
assalitori, i sacerdoti che andavano<br />
a portare la Sacra Eucaristia ai<br />
malati e agli anziani impossibilitati<br />
a recarsi in chiesa la Domenica<br />
di Pasqua.<br />
Attualmente, la festa inizia con<br />
la celebrazione <strong>della</strong> Messa, dopo<br />
la quale parte la processione, seguita<br />
da fedeli a cavallo, in bicicletta,<br />
automobile e persino in pattini.<br />
Quest’anno, il Cardinale Bertone<br />
ha amministrato la Santa Comunione<br />
a vari infermi, nella città<br />
di Colina. Ha sottolineato, nell’occasione,<br />
che la Chiesa “manifesta<br />
la sua predilezione per i malati”,<br />
visitandoli nelle loro case e portando<br />
loro Gesù Sacramentato.<br />
La Biblioteca Vaticana<br />
digitalizza 80mila manoscritti<br />
Secondo un’informazione de<br />
L’Osservatore Romano, i circa<br />
80mila manoscritti religiosi <strong>della</strong><br />
Biblioteca Apostolica Vaticana<br />
sono in via di digitalizzazione<br />
Giugno 2010 · Salvami Regina 41
S<br />
per essere messi a disposizione in<br />
internet. Si tratta di un grandioso<br />
progetto consistente nel fotografare<br />
40 milioni di pagine, tutte<br />
ad alta definizione. Un lavoro<br />
che potrà protrarsi per dieci anni<br />
prima di esser concluso. Informa<br />
l’agenzia ANSA che le immagini<br />
saranno convertite in Flexible<br />
Image Transport System, formato<br />
elaborato dalla Nasa e usate per<br />
la conservazione di dati di missioni<br />
spaziali.<br />
Ristrutturata e ampliata nel 1475<br />
dal Papa Sisto IV, la Biblioteca Apostolica<br />
Vaticana conserva attualmente<br />
un inestimabile patrimonio<br />
storico composto da circa 150 mila<br />
volumi manoscritti, 1 milione di libri<br />
stampati, oltre a 370 mila oggetti<br />
diverse: incisioni, monete, medaglie,<br />
ecc.<br />
42 Salvami Regina · Giugno 2010<br />
Giovanni Paolo II, punto di<br />
riferimento per l’umanità<br />
i è realizzato dal 14 al 17 aprile, presso l’Università<br />
Cattolica di Murcia in Spagna, il“Congresso<br />
Mondiale Universitario Giovanni Paolo II, il Grande”,<br />
presieduto dal Cardinale Antonio<br />
Cañizares, prefetto <strong>della</strong> Congregazione<br />
per il Culto Divino e la<br />
Disciplina dei Sacramenti.<br />
Diciassette Cardinali e diverse<br />
personalità del mondo universitario<br />
hanno dibattuto durante questi<br />
giorni sugli aspetti più salienti <strong>della</strong><br />
figura del compianto Servo di<br />
Dio. “Ogni differente aspetto del<br />
suo Pontificato riflette senza dubbio<br />
la sua grandezza”, ha osservato<br />
il Cardinale Zenon Grocholewski,<br />
prefetto <strong>della</strong> Congregazione<br />
per l’Educazione Cattolica.<br />
Il prefetto <strong>della</strong> Congregazione<br />
per gli Istituti di Vita Consacrata<br />
Gli alunni dei collegi<br />
cattolici hanno maggior<br />
probabilità di diplomarsi<br />
Gli alunni dei collegi cattolici negli<br />
Stati Uniti hanno maggior probabilità<br />
di diplomarsi ed accedere<br />
all’università di quelli di qualsiasi altra<br />
scuola, secondo la relazione statistica<br />
annuale, 2009-2010, dell’Associazione<br />
Nazionale di Educazione<br />
Cattolica.<br />
Inoltre, l’84,7% degli studenti<br />
formati nei collegi cattolici terminano<br />
i quattro anni dei corsi di<br />
laurea universitaria, proporzione<br />
ben maggiore di quella delle altre<br />
scuole religiose (63,7%), delle non<br />
religiose (56,2%) e delle pubbliche<br />
(44,1%). Questi dati sono raccolti<br />
nelle pubblicazioni del Centro<br />
Nazionale di Statistica del Dipartimento<br />
di Educazione americano.<br />
e le Società di Vita Apostolica, Cardinale Franc Rodé,<br />
ha analizzato la “profonda stima e comprensione”<br />
di questo Papa per la vita consacrata e il presidente<br />
del Pontificio Consiglio per<br />
i Laici, Cardinale Stanisław Ryłko<br />
ha affermato: “Giovanni Paolo II<br />
è stato un punto di riferimento<br />
per un’umanità disorientata da un<br />
drammatico relativismo in materia<br />
di valori e verità”.<br />
In dichiarazioni all’agenzia<br />
Gaudium Press dopo la chiusura<br />
dell’Incontro, il Cardinae Cañizares<br />
ha riassunto: “Possiamo conoscere<br />
meglio Papa Giovanni Paolo<br />
II. Possiamo addentrarci più<br />
profondamente nel suo pensiero<br />
e nel suo cuore. Per tutto questo,<br />
il Congresso è stato un regalo<br />
di Dio”.<br />
“Questa relazione illustra l’ineguagliabile<br />
qualità dei collegi cattolici”,<br />
che svolgono “un eccellente<br />
lavoro nella formazione dei loro<br />
alunni e nella loro preparazione<br />
per i corsi superiori”, ha dichiarato<br />
Marie A. Powell, direttrice<br />
esecutiva <strong>della</strong> Segreteria di<br />
Educazione Cattolica <strong>della</strong> Conferenza<br />
dei Vescovi Cattolici degli<br />
Stati Uniti.<br />
Verso la beatificazione di quindici<br />
missionari martiri nel Laos<br />
Si è concluso recentemente<br />
a Nantes, in Francia, il processo<br />
diocesano per la beatificazione<br />
di quindici missionari uccisi nel<br />
Laos, per odio alla Fede cristiana,<br />
dal 1954 al 1970 — ha informato<br />
l’Agenzia Fides. Si tratta di cinque<br />
religiosi francesi Missionari
Oblati di Maria Immacolata, cinque<br />
membri <strong>della</strong> Società per le<br />
Missioni Straniere di Parigi e cinque<br />
laosiani.<br />
Il processo ha rappresentato<br />
un’occasione per ricordare l’eroico<br />
operato dei missionari nel Sudest<br />
Asiatico: “La guerriglia ha<br />
cercato di eliminare tutto quanto<br />
era straniero e cristiano. Di fronte<br />
a questa situazione i missionari<br />
hanno scelto di rimanere sul posto,<br />
come la Santa Sede chiedeva,<br />
nonostante le gravi minacce che<br />
pesavano su di loro”, hanno dichiarato<br />
i religiosi delle Missioni<br />
Straniere.<br />
Le investigazioni per attestare<br />
l’eroicità delle virtù di questi<br />
quindici martiri sono state portate<br />
a termine nel Laos “in modo molto<br />
discreto”, perché i “cristiani vivono<br />
in libertà vigilata” in questo<br />
paese.<br />
L<br />
portanza dell’incoraggiamento<br />
delle persone, attraverso l’orazione<br />
e le attività di promozione vocazionale.<br />
Il nuovo sito è una risposta<br />
all’invito rivolto da Papa Benedetto<br />
XVI, nel suo Messaggio per la<br />
44ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni<br />
Sociali, in cui incoraggia i<br />
sacerdoti di tutto il mondo ad utilizzare<br />
le risorse del mondo digitale<br />
per diffondere il Vangelo.<br />
Le reliquie di San Pio<br />
di Pietrelcina traslate in<br />
una nuova chiesa<br />
Le reliquie di San Pio di Pietrelcina,<br />
sacerdote cappuccino italiano che<br />
portava le stigmate di Cristo, sono state<br />
trasferite, il 19 aprile, dal Santuario<br />
di Santa Maria delle Grazie alla cripta<br />
<strong>della</strong> Chiesa San Pio da Pietrelcina, a<br />
San Giovanni Rotondo. La nuova localizzazione<br />
del corpo ha permesso ai<br />
pellegrini di soffermarsi in orazione in<br />
Nuova edizione dell’Annuario<br />
Statistico <strong>della</strong> Chiesa<br />
a Libreria Editrice Vaticana<br />
ha pubblicato il 27 aprile<br />
una nuova edizione dell’Annuario<br />
Statistico <strong>della</strong> Chiesa,<br />
presentando al pubblico i principali<br />
aspetti relativi all’azione<br />
<strong>della</strong> Chiesa Cattolica nel periodo<br />
2000-2008.<br />
In questi nove anni, il numero<br />
di cattolici nel mondo è cresciuto<br />
da 1 miliardo e 45 milioni a 1 miliardo e 166<br />
milioni, un aumento dell’11,54%. Analizzando le cifre<br />
per regione, si osserva che l’Africa ha avuto la<br />
maggior crescita percentuale (33%), seguita da Asia<br />
(15,61%), Oceania (11,39%) e America (10,93%).<br />
La minore è stata quella dell’Europa (1,17%).<br />
Nello stesso periodo, il numero di vescovi è salito<br />
da 4.541 a 5.002, ossia, un incremento del 10,15%,<br />
Ricardo Castelo Branco<br />
I Vescovi americani lanciano un<br />
sito per promuovere vocazioni<br />
La Conferenza dei Vescovi Cattolici<br />
degli Stati Uniti ha inaugurato<br />
il 25 aprile il sito http://www.foryourvocation.org<br />
dedicato a stimolare<br />
ed orientare le vocazioni<br />
religiose. Due sono i suoi obiettivi:<br />
aiutare le persone ad ascoltare<br />
e rispondere al richiamo di Dio, al<br />
sacerdozio o alla vita consacrata;<br />
educare i cattolici riguardo all’im-<br />
quello dei sacerdoti — diocesani<br />
e religiosi — ha registrato<br />
un piccolo incremento, passando<br />
da 405.178 a 409.166<br />
(0,98%).<br />
Il numero di religiosi non<br />
sacerdoti è invece sceso da<br />
55.057 a 54.641 (1,08% in meno).<br />
Il totale di religiose è diminuito<br />
da 800.000 a 740.000<br />
(7,5% in meno).<br />
L’Annuario Statistico <strong>della</strong> Chiesa presenta anche<br />
l’evoluzione del numero di studenti di filosofia e teologia<br />
nei seminari diocesani e religiosi: è cresciuto da<br />
110.583 nel 2000 a 117.024 nel 2008 (5,82%). Il numero<br />
di candidati al sacerdozio è diminuito in Europa<br />
ma, in contropartita, è aumentato in Africa e<br />
in Asia.<br />
Giugno 2010 · Salvami Regina 43
“un luogo più ampio, più accogliente<br />
e ricco di occasioni di riflessione per<br />
una rigenerazione spirituale”, come<br />
ha dichiarato Fra Aldo Broccato, Ministro<br />
Provinciale dei cappuccini.<br />
L’atto è iniziato con la Messa celebrata<br />
nel Santuario di Santa Maria<br />
delle Grazie da Mons. Michele Castoro,<br />
Arcivescovo di Manfredonia.<br />
In seguito, l’urna di quercia e argento<br />
contenente le preziose reliquie è<br />
stata traslata in processione.<br />
Le Università cattoliche<br />
lanciano corso di master<br />
Radio Vaticana – L’Università<br />
Cattolica di Angola (UCAN) ha lan-<br />
N<br />
Nuova Cappella di Adorazione Perpetua<br />
Dom Rafael Palmero<br />
el giorno <strong>della</strong> festa di San<br />
Giuseppe, 19 marzo, si è<br />
inaugurata nella città spagnola di<br />
Alicante una nuova cappella di<br />
Adorazione Perpetua a Gesù Sacramentato.<br />
Il grazioso tempio, totalmente<br />
dedicato a questa finalità, è stato<br />
consacrato dal Vescovo Diocesano,<br />
Mons. Rafael Palmero alla fine<br />
di una solenne processione di<br />
traslazione del Santissimo Sacramento.<br />
Subito dopo, è iniziato il<br />
44 Salvami Regina · Giugno 2010<br />
ciato a Luanda, il 22 aprile scorso,<br />
un programma di formazione postuniversitaria,<br />
chiamata MBA Atlantico.<br />
Alla cerimonia di inaugurazione<br />
erano presenti la ministra angolana<br />
per l’Educazione Superiore, la<br />
Scienza e la Tecnologia, Maria Cândida<br />
Teixeira, il Vescovo di Cabinda,<br />
Mons. Filomeno Vieira Dias e il<br />
Rettore dell’Università Cattolica del<br />
Portogallo, Paolo Alinkaste.<br />
L’ MBA Atlantico è una iniziativa<br />
d’insieme delle Università cattoliche<br />
dell’Angola, Portogallo e Brasile,<br />
con durata di 12 mesi, durante i<br />
quali gli studenti avranno accesso ad<br />
un programma di formazione sugli<br />
primo turno di Adorazione,<br />
e questa continua ininterrottamente,<br />
grazie alla<br />
collaborazione di più di 800<br />
fedeli, provenienti da tutte<br />
le parrocchie di Alicante,<br />
che si sono messi in lista<br />
per riempire le 168 ore settimanali.<br />
In questo modo, la cappella<br />
dell’Adorazione Perpetua<br />
rimarrà aperta 24 ore<br />
su 24, tutti i giorni dell’anno,<br />
a disposizione di ogni<br />
fedele che desideri passare<br />
alcuni momenti ai piedi del<br />
Signore Sacramentato.<br />
“In questa piccola e accogliente<br />
cappella — ha<br />
sottolineato Mons. Rafael<br />
— c’è posto per tutti. Penso<br />
alle persone anziane, specialmente<br />
i pensionati, che circolano<br />
per le vie <strong>della</strong> città. Penso ai giovani<br />
che, se organizzeranno bene<br />
la loro vita, troveranno alcuni minuti<br />
<strong>della</strong> loro giornata per dedi-<br />
aspetti economici, politici e sociali<br />
dei tre paesi lusofoni.<br />
“La Chiesa di fronte<br />
all’indipendenza<br />
dell’America Spagnola”<br />
La Chiesa Cattolica di fronte all’<br />
Indipendenza dell’America Spagnola<br />
è stato il tema del Congresso Storico<br />
Internazionale, realizzato dal 19<br />
al 22 aprile nell’Ateneo Pontificio<br />
Regina Apostolorum, di Roma.<br />
Sotto il patrocinio del Pontificio<br />
Consiglio per la Cultura e <strong>della</strong><br />
Pontificia Commissione per l’America<br />
Latina, l’evento ha contato sulla<br />
partecipazione di più di 50 ricer-<br />
carli a Dio. Penso anche ai bambini<br />
e bambine delle scuole. C’è posto<br />
per tutti.”<br />
Alicante è la 17ª città <strong>della</strong><br />
Spagna a disporre di un luogo dedicato<br />
all’Adorazione Perpetua.
catori (storici, giuristi, filosofi e teologi)<br />
di dodici paesi.<br />
Come informa la Radio Vaticana,<br />
il Congresso è stato organizzato<br />
sulla base di tre presupposti: uno<br />
studio internazionale può arricchire<br />
la conoscenza storica del processo<br />
delle indipendenze ispano-americane;<br />
l’universalità <strong>della</strong> Chiesa esige<br />
che lo studio <strong>della</strong> sua Storia sia<br />
affrontato sempre con una prospettiva<br />
aperta alla realtà universale; la<br />
Chiesa non può esser dimenticata<br />
nella commemorazione del bicentenario<br />
dell’inizio dell’indipendenza<br />
delle nazioni ispano-americane.<br />
Centenario del Beato Michele Rua<br />
La Famiglia Salesiana ha celebrato<br />
il 6 aprile il centenario <strong>della</strong> morte<br />
del primo successore di Don Bosco,<br />
Padre Michele Rua. Seguendo fedelmente<br />
i passi del fondatore, egli ha<br />
garantito la continuità e ha promosso<br />
lo sviluppo <strong>della</strong> Congregazione —<br />
evidenzia il Rettore Maggiore, Don<br />
Pascual Chavez Villanueva.<br />
Il Beato Michele Rua è stato uno<br />
dei primi giovani a fare la professione<br />
religiosa nella Congregazione Salesiana.<br />
Quando assunse la sua direzione,<br />
nel 1888, essa contava 700 religiosi;<br />
quando morì, nel 1910, erano<br />
già quattromila, sparsi in diversi Paesi.<br />
Gli eventi commemorativi si chiuderanno<br />
a novembre “con la celebrazione<br />
di un Incontro in tutte le Ispettorie,<br />
Visitadorie e Delegazioni sulla<br />
figura di Padre Rua, per i frati e la<br />
Famiglia Salesiana”, informa la ANS.<br />
Il Vaticano mette a disposizione<br />
testi fondamentali in cinese<br />
È già disponibile nella pagina<br />
web del Vaticano (www.vatican.va)<br />
il Codice di Diritto Canonico in lingua<br />
cinese.<br />
Dal 1º gennaio, solennità di Maria<br />
Madre di Dio, lo stesso sito ha<br />
messo a disposizione anche la Bibbia<br />
nella lingua più parlata del mondo<br />
e qualche tempo dopo, il 19 mar-<br />
Wikipedia<br />
zo, festività di San Giuseppe, ha aggiunto<br />
al suo contenuto il Catechismo<br />
<strong>della</strong> Chiesa Cattolica.<br />
Si prevede di concludere nei<br />
prossimi mesi l’inclusione dei documenti<br />
del Concilio Vaticano II. Attualmente<br />
sono disponibili le costituzioni<br />
Dei Verbum e Gaudium et<br />
spes, le dichiarazioni Nostra Ætate<br />
e Dignitatis Humanæ e i decreti Ad<br />
gentes e Christus Dominus.<br />
Madonna di Jasna Góra<br />
Cinquemila sacerdoti e seminaristi<br />
in pellegrinaggio a Jasna Gora<br />
Circa cinquanta vescovi e cinquemila<br />
sacerdoti e seminaristi polacchi<br />
hanno partecipato al pellegrinaggio<br />
al Santuario di Jasna Gora, realizzato<br />
nei giorni 30 aprile e 1º maggio,<br />
nel contesto degli eventi dell’Anno<br />
Sacerdotale.<br />
L’evento si è concluso con la consegna<br />
alla “Vergine Nera” di un libro<br />
contenente “tremila nomi di sacerdoti<br />
polacchi uccisi durante la II<br />
Guerra Mondiale, durante il periodo<br />
comunista e nei territori di missione”,<br />
informa l’Agenzia Fides.<br />
Nuovo rettore <strong>della</strong> Pontificia<br />
Università Gregoriana<br />
Don François-Xavier Dumortier,<br />
SJ, è stato nominato da Papa Bene-<br />
detto XVI, il 26 aprile, nuovo rettore<br />
<strong>della</strong> Pontificia Università Gregoriana<br />
di Roma. Aveva preso possesso<br />
dell’incarico giorno 1º di settembre.<br />
Nato nel 1948, Don Dumortier è<br />
entrato nella Compagnia di Gesù a 25<br />
anni di età. Ha seguito il corso di Filosofia<br />
e Teologia nel Centre Sèvres (Facoltà<br />
Gesuita di Parigi), e nella Weston<br />
Jesuit School of Theology, di Cambridge<br />
(USA). Si è laureato in Scienze Politiche<br />
all’Istituto di Studi Politici di Parigi<br />
e in diritto all’Università Panthéon-<br />
Assas Parigi II, dove si è specializzato<br />
in Filosofia del Diritto. Ha diretto il<br />
Centre Sèvres dal 1997 al 2003 ed è stato<br />
Provinciale <strong>della</strong> Compagnia di Gesù<br />
in Francia dal 2003 al 2009.<br />
La Pontificia Università Gregoriana<br />
ha origine nel Collegio Romano<br />
eretto nel 1551 da Sant’Ignazio di Loyola<br />
e deve il suo nome a Papa Gregorio<br />
XIII. Conta attualmente quasi tremila<br />
studenti di più di 130 paesi.<br />
Un quinto delle chiese cilene sono<br />
state distrutte dal terremoto<br />
Secondo un rapporto <strong>della</strong> Conferenza<br />
Episcopale del Cile, il 47%<br />
delle chiese cattoliche hanno subito<br />
danni in occasione del terremoto<br />
e dello tsunami del 27 febbraio scorso.<br />
La grande catastrofe ha colpito 12<br />
delle 27 diocesi cilene, danneggiando<br />
440 chiese e 105 altri edifici religiosi.<br />
Nella valutazione fatta dalla Conferenza<br />
Episcopale, il 19% delle chiese<br />
hanno subito danni così gravi che<br />
l’unica soluzione è la demolizione<br />
completa; il 24% ha qualche possibilità<br />
di recupero <strong>della</strong> struttura; il 25%<br />
presenta danni considerevoli, ma riparabili;<br />
e le 32% restanti possono essere<br />
più facilmente restaurate.<br />
Circa un milione di fedeli sono rimasti<br />
senza possibilità di riunirsi come<br />
comunità. Parroci e agenti pastorali<br />
stanno realizzando un ingente sforzo<br />
per garantire la continuità dei servizi<br />
liturgici e dare ai parrocchiani il necessario<br />
appoggio spirituale e pastorale,<br />
ha informato l’Angezia Fides.<br />
Giugno 2010 · Salvami Regina 45
Servo buono e fedele<br />
Nelle terre assolate e calde<br />
d’Oriente, viveva un<br />
ricco mercante di nome<br />
Samuele. Era sempre<br />
ben vestito, con un lunga tunica<br />
dorata cinta da una larga fascia azzurro<br />
chiara e con un turbante rosso, ornato<br />
da una ametista. Aveva un viso<br />
abbronzato dai raggi del sole e i suoi<br />
grossi baffi andavano riducendosi di<br />
spessore fino a formare due punte sottili<br />
rivolte verso l’alto.<br />
Era molto furbo e intelligente. Gli<br />
abitanti <strong>della</strong> regione lo conoscevano<br />
bene, ma il suo aspetto di uomo rispettabile<br />
e la sua grande rapidità di<br />
ragionamento, ingannavano i viaggia-<br />
46 Salvami Regina · Giugno 2010<br />
storIa Per bambInI... o aduLtI PIenI dI Fede?<br />
Di fronte alla risposta piena di saggezza di quel servo<br />
buono e fedele, il ricco mercante non poteva assumere<br />
altro atteggiamento se non quello di riconoscere: “Hai<br />
ragione!”.<br />
“Chiederò allo Spirito Santo che mi<br />
illumini...”<br />
tori sprovveduti, portandoli a pagare<br />
un prezzo eccessivo per i suoi prodotti<br />
— tappeti, profumi, porcellane<br />
e tessuti — con la convinzione di<br />
aver fatto un acquisto eccellente. In<br />
questo modo, i suoi affari gli rendevano<br />
enormi profitti ed egli divenne<br />
uno degli uomini più ricchi <strong>della</strong> zona.<br />
Uomo di successo e ricco, Samuele<br />
aveva una totale fiducia in se stesso<br />
e, pur essendo cristiano, non pregava<br />
mai né frequentava i sacramenti.<br />
Sua madre, Clementina, al contrario<br />
era molto religiosa e gli diceva insistentemente:<br />
— Figlio mio ... bisogna osservare<br />
i Comandamenti, pregare, andare a<br />
Messa la domenica!<br />
Samuele era solito risponderle:<br />
— Sai, mamma, tutto è nelle mani<br />
di Dio. Pertanto, se Lui vuole portarmi<br />
in Cielo, mi porterà senza che<br />
io debba andare in chiesa, ricevere<br />
i Sacramenti o pregare. E se Lui<br />
non vuole, non serve a pregare, perché<br />
non mi salverò, anche se pratico<br />
molti atti di pietà.<br />
La brava signora gli spiegava:<br />
— Non è così, figlio mio. Anche<br />
Sant’Agostino diceva: “Dio che ti ha<br />
creato senza di te, non ti salverà senza<br />
di te”! Tutto è nelle mani di Dio, è<br />
vero, ma come Lui ci ha amati, dandoci<br />
l’esistenza, vuole la nostra retri-<br />
Suor Lucía Ordoñez Cebolla, EP<br />
buzione e partecipazione per salvare<br />
la nostra anima.<br />
— Senti, mamma, Lui farà tutto<br />
secondo la Sua volontà ... Da questo<br />
non ci si scappa.<br />
Questo dialogo si ripeteva molto<br />
spesso. E quella buona madre non<br />
poteva fare altro che pregare per<br />
suo figlio.<br />
Giuseppe, il servo di casa, era<br />
molto pio e devoto ai padroni. Persona<br />
semplice, ma perspicace, osservava<br />
in silenzio le piccole discussioni<br />
<strong>della</strong> madre col figlio e, silenziosamente,<br />
pensava che ci dovesse pur<br />
essere una risposta da dare al padrone.<br />
Concordava con la sua affermazione<br />
che tutto è nelle mani di Dio,<br />
ma non poteva accettare che le preghiere,<br />
i sacramenti e gli atti di misericordia<br />
fossero una cosa inutile.<br />
Non poteva essere invano l’insegnamento<br />
di Nostro Signore di supplicare<br />
l’ausilio divino, come Egli<br />
stesso disse:“Chiedete e vi sarà dato,<br />
cercate e troverete, bussate e vi sarà<br />
aperto . Perché colui chiede ottiene,<br />
chi cerca trova, e, a chi bussa, sarà<br />
aperto “(Lc 11, 9-10).<br />
E Giuseppe diceva tra sé e sé:<br />
— Chiederò allo Spirito Santo<br />
che mi illumini e, un giorno, troverò<br />
un modo per smontare questo pensiero<br />
sbagliato del mio padrone, che
serve solo a giustificare il suo rilassamento.<br />
Non tardò molto a giungere l’occasione<br />
sperata!...<br />
Una mattina, Samuele si svegliò<br />
sentendosi molto malato. Gli doleva<br />
la testa e gli mancavano le forze per<br />
alzarsi dal letto. Preoccupato, chiamò<br />
il servo fedele e gli disse:<br />
— Giuseppe, mi sono svegliato che<br />
sto molto male. Non ce la faccio ad alzarmi.<br />
Per favore cerca il Dott. Adeodato<br />
e digli di venire in fretta.<br />
Il buon uomo uscì dalla camera del<br />
padrone e cominciò a pregare. Aveva<br />
trovato la possibilità che tanto aspettava!<br />
Ma avrebbe aspettato fino a sera...<br />
Quel giorno trascorse molto lentamente<br />
per Samuele. Il suo malessere<br />
non diminuiva. Tra il dormiveglia<br />
e il dolore, trascorse ore e ore<br />
in attesa <strong>della</strong> visita del medico, che<br />
sembrava non arrivare mai!<br />
Quando il pomeriggio stava ormai<br />
per finire, chiamò di nuovo il<br />
servitore e gli chiese:<br />
— Giuseppe, cos’è successo? Perché<br />
il dottore non si è fatto ancora<br />
vedere?<br />
Giuseppe osservava in silenzio le piccole discussioni <strong>della</strong> madre col figlio<br />
Con semplicità, Giuseppe gli rispose:<br />
— Mio buon padrone, lei ripete<br />
sempre che tutto è nelle mani di Dio<br />
e niente dipende da noi. Così ho pensato:<br />
se Dio vuole che il mio padrone<br />
guarisca, con o senza medico lui guarirà.<br />
Ma se Dio non vuole, allora non<br />
serve a nulla un medico, perché morirà<br />
comunque... Per questo, non ho<br />
chiamato il dott. Adeodato.<br />
Samuele diventò rosso di rabbia,<br />
perché il servo non aveva ubbidito<br />
al suo ordine ... o forse per la vergogna,<br />
udendo le parole piene di buon<br />
senso di quel bravo uomo. E Giuseppe<br />
proseguì dicendo:<br />
— Ho imparato da voi questo ragionamento.<br />
Se, come lei dice sempre,<br />
questo è giusto per la salute<br />
dell’anima, deve esserlo anche per<br />
quella del corpo...<br />
Samuele, a quel punto, fu toccato<br />
dalla grazia e si rese conto di quante<br />
volte avesse usato la sua capacità di<br />
fare buoni ragionamenti per giustificare<br />
i propri errori, e di fronte alla risposta<br />
piena di saggezza di quel servo<br />
buono e fedele, il ricco mercante non<br />
poteva assumere altro atteggiamento<br />
se non quello di riconoscere:<br />
— Hai ragione! Come mi sbagliavo<br />
a pensare così! Per favore, chiama<br />
il medico per curare la salute del<br />
mio corpo e prometto, d’ora in poi, di<br />
prendermi più cura <strong>della</strong> mia anima!<br />
Giuseppe chiamò prontamente il<br />
medico e questi non tardò a venire.<br />
Samuele prese le medicine prescritte<br />
e subito cominciò a migliorare.<br />
La domenica successiva, la signora<br />
Clementina ebbe la sorpresa di vedere<br />
che suo figlio l’avrebbe accompagnata<br />
alla Messa. Rimase ancor più sorpresa<br />
quando lo vide mettersi in coda<br />
al confessionale e, poi, partecipare al<br />
Sacro Banchetto dell’Eucaristia.<br />
Samuele non abbandonò mai più<br />
la vita di pietà. Cominciò a vendere<br />
le sue mercanzie ad un prezzo equo<br />
e a dedicare buona parte degli utili<br />
ad opere di carità, che gli fecero guadagnare<br />
l’affetto e il rispetto dei suoi<br />
conterranei. Manifestò sempre gratitudine<br />
al buon Giuseppe, per esser<br />
stato — con le sue preghiere, furbizia<br />
e pazienza — lo strumento di Dio per<br />
la sua con<strong>versione</strong>. <br />
Giugno 2010 · Salvami Regina 47<br />
Edith Petitclerc
Gustavo Kralj<br />
I SantI dI ognI gIorno _______<br />
I SantI dI ognI gIorno _______<br />
1. San Giustino, martire (†165).<br />
Beato Giovanni Battista Scalabrini,<br />
Vescovo (†1905). Diresse la<br />
Diocesi di Piacenza, dedicandosi<br />
specialmente ai sacerdoti, operai e<br />
contadini. Per assistere gli emigranti<br />
che partivano per l’America, fondò<br />
le Congregazioni dei Missionari<br />
e delle Suore Missionarie di San<br />
Carlo.<br />
2. Santi Marcellino e Pietro, martiri<br />
(†304).<br />
Santa Blandina, martire (†177).<br />
Decapitata a Lione in Francia, ai tempi<br />
dell’imperatore Marco Aurelio, dopo<br />
aver sofferto numerosi tormenti.<br />
3. San Carlo Lwanga e compagni,<br />
martiri (†1886).<br />
San Davino (†1051). Nobile armeno<br />
che, per amore di Cristo, vendette<br />
tutti i suoi beni, li distribuì ai<br />
poveri e si fece pellegrino.<br />
4. San Francesco Caracciolo, sacerdote<br />
(†1608). Fondò a Napoli la<br />
Congregazione dei Chierici Regolari<br />
Minori, stabilendo tra loro, oltre<br />
ai voti di povertà, obbedienza e castità,<br />
quello di non accettare dignità<br />
ecclesiastiche.<br />
48 Salvami Regina · Giugno 2010<br />
5. San Bonifacio, Vescovo e martire<br />
(†754).<br />
Santi Marciano, Nicandro e<br />
Apollonio, martiri († sec. III). Torturati<br />
e confinati in una prigione, in<br />
Egitto, morirono vittime del caldo,<br />
<strong>della</strong> fame e <strong>della</strong> sete.<br />
6. Solennità del Santissimo Corpo<br />
e Sangue di Cristo<br />
San Norberto, Vescovo (†1134).<br />
San Marcellino Champagnat, sacerdote<br />
(†1840). Sacerdote francese,<br />
fondatore dell’Istituto dei Frati<br />
Maristi, per l’educazione spirituale e<br />
culturale <strong>della</strong> gioventù.<br />
7. Beata Maria Teresa di Soubiran<br />
La Louvière, vergine (†1889).<br />
Fondò a Tolosa in Francia, la Società<br />
di Maria Ausiliatrice. Basò le sue<br />
costituzioni nella Compagnia di Gesù<br />
e istituì la pratica dell’Adorazione<br />
notturna.<br />
8. Beato Giovanni Davy, diacono<br />
e martire (†1537). Religioso certosino<br />
inglese che, per essersi rifiutato<br />
di prestare il Giuramento di Supremazia,<br />
subì terribili torture e morì di<br />
fame in carcere, durante il regno di<br />
Enrico VIII.<br />
Resti mortali <strong>della</strong> beata Anna Maria Taigi –<br />
Basilica di San Crisogono, Roma<br />
9. Beato Giuseppe d’Anchieta, sacerdote<br />
(†1597).<br />
Beata Anna Maria Taigi (†1837).<br />
Sopportò pazientemente il carattere<br />
violento di suo marito e si dedicò<br />
con la massima cura all’educazione<br />
dei suoi sette figli. Favorita dal dono<br />
<strong>della</strong> profezia divenne consigliera di<br />
santi e illustri personalità ecclesiastiche.<br />
Papa Benedetto XV la proclamò<br />
patrona delle madri di famiglia.<br />
Sant’Efrem, diacono e Dottore<br />
<strong>della</strong> Chiesa (†373).<br />
10. Beato Eustachio Kugler, religioso<br />
(†1946). Dotato di grande virtù<br />
e capacità organizzativa, esercitò<br />
importanti incarichi nell’Ordine<br />
Ospitalare di San Giovanni di Dio.<br />
11. Solennità del Sacro Cuore di<br />
Gesù.<br />
San Barnaba, Apostolo.<br />
San Parisio, sacerdote (†1267).<br />
Sacerdote camaldolese, morì a 108<br />
anni a Treviso. Per ordine del Priore<br />
Generale, si dedicò per 77 anni<br />
alla direzione spirituale delle monache<br />
del monastero di Santa Cristina.<br />
12. Cuore Immacolato <strong>della</strong> Beata<br />
Vergine Maria.<br />
San Gaspare Bertoni, sacerdote<br />
(†1843). Fondò a Verona, la Congregazione<br />
delle Sacre Stigmate di<br />
Nostro Signor Gesù Cristo (Stigmatini),<br />
con la finalità di essere missionari<br />
in aiuto dei Vescovi.<br />
13. XI Domenica del Tempo Ordinario.<br />
Sant’Antonio di Padova, sacerdote<br />
e Dottore <strong>della</strong> Chiesa<br />
(†1231).<br />
San Fandila, sacerdote e martire<br />
(†853). Monaco del monastero di<br />
Peña Melaria, Cordova, decapitato<br />
su ordine dell’Emiro Maometto I.
___________________ gIugno<br />
14. Santi Valerio e Rufino, martiri<br />
(† sec. IV). Cristiani di Soissons in<br />
Francia, decapitati perché diffondevano<br />
il Vangelo tra i pagani.<br />
15. Sant’Amos. Profeta inviato<br />
dal Signore a proclamare la giustizia<br />
di Dio e censurare le abominazioni<br />
dei figli di Israele.<br />
16. Santa Giulitta e San Quirico,<br />
martiri († sec. inc.). Giovane vedova<br />
martirizzata insieme a suo figlio, ancora<br />
bambino, durante la persecuzione di<br />
Diocleziano, a Tarso (attuale Turchia).<br />
17. Beato Paolo Burali, Vescovo<br />
(†1578). Religioso teatino, creato<br />
Cardinale da San Pio V e nominato<br />
Arcivescovo di Napoli da Gregorio<br />
XIII. Restaurò la disciplina e lo<br />
splendore liturgico nell’Arcidiocesi.<br />
18. San Calogero, eremita († sec.<br />
V).Visse come anacoreta nelle vicinanze<br />
di Sciacca in Sicilia.<br />
19. San Romualdo, abate (†1027).<br />
Beato Gerlando, religioso († circa<br />
nel 1271). Cavaliere dell’Ordine di<br />
San Giovanni di Gerusalemme, protettore<br />
delle vedove e degli orfani.<br />
20. XII Domenica del Tempo Ordinario.<br />
Beata Margherita Ebner, vergine<br />
(†1351). Religiosa domenicana<br />
a Mödingen in Germania. Si distinse<br />
nella pratica di mortificazioni<br />
e come esempio di rassegnazione di<br />
fronte all’infermità che la colpì.<br />
21. San Luigi Gonzaga, religioso<br />
(†1591).<br />
San Mevenno, abate († sec. VI).<br />
Compagno di San Sansone di Dol<br />
nei viaggi missionari. Fondò nella<br />
foresta di Broceliande in Francia, il<br />
monastero di Saint-Meen.<br />
© Santiebeati.it<br />
Beato Basilio Velyčkovskyj<br />
22. San Paolino di Nola, Vescovo<br />
(†431).<br />
Santi Giovanni Fisher, Vescovo e<br />
Tommaso Moro, martiri (†1535).<br />
Beato Innocenzo V, Papa<br />
(†1276). Nel suo brevissimo Pontificato<br />
(soltanto quattro mesi) si impegnò<br />
a pacificare l’<strong>It</strong>alia e unire<br />
alla Sede Romana le Chiese separate.<br />
23. San Tommaso Garnet, sacerdote<br />
e martire (†1608). Sacerdote<br />
gesuita inglese, condannato a morte<br />
nel regno di Giacomo I d’Inghilterra.<br />
24. Natività di San Giovanni Battista.<br />
San Giuseppe Yuan Zaide, sacerdote<br />
e martire (†1817). Sacerdote<br />
gesuita strangolato nella provincia<br />
cinese di Sichuan.<br />
25. San Prospero di Aquitania,<br />
monaco († circa nel 463). Combatté<br />
con energia gli eretici semipelagiani.<br />
È autore di varie opere di teologia,<br />
molte delle quali difendono la dottrina<br />
agostiniana sulla grazia e il dono<br />
<strong>della</strong> perseveranza. Fu cancelliere<br />
di San Leone Magno.<br />
26. Beati Nicola Konrad, sacerdote<br />
e Vladimiro Pryjma, martiri<br />
(†1941). Nicola era parroco di Stradch,<br />
Ucraina e Vladimiro, reggente<br />
del coro parrocchiale. Furono fucilati<br />
da agenti <strong>della</strong> polizia sovietica<br />
dopo che ebbero portato gli ultimi<br />
sacramenti a un infermo.<br />
27. XIII Domenica del Tempo Ordinario.<br />
San Cirillo di Alessandria, Vescovo<br />
e Dottore <strong>della</strong> Chiesa (†444).<br />
San Sansone, sacerdote (†560).<br />
Medico di origine romana, eresse un<br />
ospedale a Costantinopoli, per assistere<br />
i poveri. Si dice abbia curato<br />
da una malattia l’ imperatore Giustiniano<br />
I.<br />
28. Sant’Ireneo, Vescovo e martire<br />
(†202).<br />
Santa Vincenza Gerosa, vergine<br />
(†1847). Insieme a Santa Bartolomea<br />
Capitanio, fondò a Lovera<br />
l’Istituto delle Suore di Maria<br />
Bambina (o Istituto delle Suore<br />
<strong>della</strong> Carità delle Sante Bartolomea<br />
Capitanio e Vincenza Gerosa),<br />
per l’educazione di ragazze bisognose.<br />
29. Santi Pietro e Paolo, Apostoli.<br />
Sant’Emma, vedova († circa nel<br />
1045). Dopo la morte del marito, il<br />
Conte Guglielmo di Sann, usò la sua<br />
grande fortuna per soccorrere i poveri<br />
ed edificare monasteri.<br />
30. Santi Protomartiri <strong>della</strong><br />
Chiesa di Roma (†64).<br />
Beato Basilio Velyčkovskyj, Vescovo<br />
e martire (†1973). Religioso<br />
redentorista e Vescovo di Leopoli<br />
in Ucraina. Fu duramente tormentato<br />
e perseguitato per aver esercitato<br />
clandestinamente il suo ministero.<br />
Morì in esilio, a Winnipeg,<br />
Canada.<br />
Giugno 2010 · Salvami Regina 49
Foto: Otávio de Melo<br />
Orchidario dell’Università di San Paolo, Brasile (ESALQ - Piracicaba)<br />
Orchidee e santi<br />
L’indescrivibile diversità esistente tra le orchidee ne<br />
richiama un’altra di più grande: quella dei santi. Esiste nel<br />
Giardino Celeste una varietà superiore a quella dei fiori<br />
terreni.<br />
Elegantemente sospese al<br />
tronco di frondose<br />
piante, emanandoprofumo,<br />
bellezza e soavità,<br />
sbocciano, soprattutto<br />
nelle selve tropicali,<br />
alcuni fra i più bei<br />
fiori che l’uomo possa<br />
contemplare: le orchidee.<br />
Sebbene la maggior<br />
parte di esse trovi nelle foreste<br />
calde il più propizio habi-<br />
Sergio Hollmann<br />
tat naturale, altre sbocciano nei prati<br />
secchi o umidi, tra l’erba, piantagioni<br />
di mango, boschi temperati,<br />
dune, rocce e persino nel sottosuolo.<br />
Infatti questa famiglia botanica<br />
di sorprendente varietà si compone<br />
di decine di migliaia di specie oriunde<br />
da tutte le latitudini del pianeta:<br />
50 Salvami Regina · Giugno 2010<br />
Santa Bernadette, Santa Teresa<br />
di Gesù Bambino e San Francesco<br />
di Sales<br />
dal circolo polare artico al più torrido<br />
clima equatoriale.<br />
Molte si distinguono per le loro<br />
forme esotiche e combinazioni di<br />
colori; altre presentano un aspetto<br />
più sobrio, senza essere, comunque,<br />
Marcos Eduardo Melo dos Santos<br />
meno belle. Esistono anche quelle<br />
dall’aspetto giocoso come la<br />
Orchis simia, una specie europea<br />
che evoca la forma<br />
di una scimmia. Alcune<br />
hanno un colorito “selvaggio”<br />
che fa ricordare<br />
la pelle di una tigre<br />
o di un leopardo. Quelle<br />
del genere Oncidium<br />
sono note come “pioggia<br />
d’oro”, a causa delle loro<br />
piccole dimensioni, del vistoso<br />
colore giallo vivo e dell’esuberante<br />
inflorescenza.<br />
Tuttavia, la maggioranza delle<br />
orchidee si caratterizza per una bellezza<br />
soave e armoniosa, come quelle<br />
del genere Barkeria, originarie del<br />
Messico, dai delicati toni rosati o<br />
lilla e le cattleye, vere regine di questa<br />
famiglia botanica, la cui incante-<br />
Timothy Ring
vole bellezza i coltivatori cercano incessantemente<br />
di raffinare.<br />
Nel mondo delle orchidacee, come<br />
in quello dei fiori in generale, lo<br />
charme si trova nella varietà di forme,<br />
colori e profumi. Se fossero tutte<br />
uguali, perderebbero gran parte<br />
del loro splendore.<br />
* * *<br />
L’indescrivibile diversità esistente<br />
tra i fiori ne richiama un’altra ancora<br />
più grande: quella delle anime.<br />
Sebbene tutti gli uomini godano<br />
di uguale dignità — in quanto esse-<br />
ri creati ad immagine di Dio, dotati<br />
di anima razionale e redenti dal Sangue<br />
preziosissimo di Cristo —, ognuno<br />
differisce dagli altri, in quanto riflette<br />
un aspetto originale e unico<br />
dell’infinita perfezione del Creatore.<br />
Proprio come accade alle orchidee,<br />
vi sono santi di tutti i tipi, temperamenti,<br />
carismi. Assieme a San<br />
Filippo Neri, simpatico e persino<br />
giocoso, ci imbattiamo nell’ascetico<br />
Sant’Antonio; veneriamo tanto San<br />
Luigi, Re di Francia, o Sant’Isabella,<br />
Regina del Portogallo, quanto il<br />
Poverello di Assisi o Santa Zita, una<br />
domestica.<br />
Nulla di così diverso e allo stesso<br />
tempo così simile quanto due santi.<br />
Nulla di più armonioso del grande<br />
Giardino Celeste dove brillano i favolosi<br />
colori delle opere buone e dal<br />
quale effonde il profumo inebriante<br />
delle virtù dei beati. In esso si trova<br />
una varietà più vasta di quella <strong>della</strong><br />
famiglia delle orchidee, poiché<br />
l’universo delle anime è più ricco in<br />
varietà e bellezza di qualunque altro<br />
insieme <strong>della</strong> terra. <br />
Giugno 2010 · Salvami Regina 51
Dio vuole stabilire<br />
nel mondo la<br />
devozione al Mio Cuore<br />
Immacolato. Per chi abbraccia<br />
questa devozione<br />
prometto la salvezza; saranno<br />
care a Dio queste<br />
anime, come flori messi<br />
da Me per adornare il<br />
Suo trono.<br />
(Parole <strong>della</strong> Madonna<br />
ai pastorelli<br />
di Fatima, 13 giugno<br />
1917)<br />
Cuore Immacolato di Maria,<br />
Chiesa di San Filippo Neri,<br />
Biella<br />
Francisco Lecaros