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34/10<br />
new<br />
la <strong>Gazzetta</strong><br />
Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata<br />
Anno XV – settembre / ottobre – € , – Settimanale di informazione economica – www.gazeco.it – Spedizione in abb. postale % Art c. /B L. / – Filiale di Bari<br />
Bilancio – Presenze record, ma si può fare di più<br />
Il nostro Gargano<br />
bello e… lontano<br />
tagione positiva sul Gargano, e nuovo bo-<br />
Som di turisti dall’estero. Ma solo per due<br />
mesi all’anno: la destagionalizzazione è un tema<br />
cruciale, ma che gli albergatori si ritrovano<br />
ad aff rontare con armi spuntate senza voli<br />
SEGUE A PAG. 25<br />
LEVANTACI ALLE PAGG. 2 E 3<br />
Istat – Tutta la fi liera in fermento (non solo la mano d’opera)<br />
Cara casa quanto mi costi<br />
l’allarme dei costruttori<br />
Per costi Commercialisti A Bari<br />
I divorzi?<br />
Davvero<br />
pessimo…<br />
affare<br />
BISSANTI E SCHIRONE ALLE PAGG. 8 E 9<br />
Confartigianato – Burocrazia Bari – Regna la cassa integrazione<br />
“Lo Stato<br />
ci ascolti<br />
in materia<br />
fi scale”<br />
Veterinaria<br />
vola<br />
col sigillo<br />
dell’UE<br />
SCHIRONE PAGG. 14 E 15 DE SANTIS A PAG. 18 BARILE PAGG. 12 E 13<br />
Autunno caldo<br />
<strong>La</strong>vori chi può<br />
COLELLA ALLE PAGG. 16 E 17 SERVIZI A PAG. 7<br />
<strong>La</strong> tesi<br />
Web 2.0<br />
il trionfo<br />
della<br />
relazione<br />
PELLICO A PAG. 28<br />
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CASO UNICREDIT SUDISMI<br />
Più che<br />
Profumo<br />
è olezzo<br />
di GIOVANNI FERRI<br />
a defenestrazione di Ales-<br />
Lsandro Profumo dal vertice<br />
della grande, bella e complessa<br />
creatura bancaria di cui egli,<br />
con la sua squadra, era stato il<br />
demiurgo, solleva sconcerto e<br />
preoccupazione.<br />
Stiamo ai fatti. All’inizio degli<br />
anni ’, quando Profumo<br />
ne prende le redini, la banca<br />
si chiamava Credito Italiano e<br />
nessuno avrebbe scommesso<br />
un penny che nel giro di pochi<br />
anni sarebbe poi diventata<br />
quello che oggi è UniCredit,<br />
il gruppo bancario più internazionalizzato<br />
d’Italia, uno<br />
dei primi in Europa. Infatti, il<br />
Credito Italiano (Credit) era<br />
la sorella minore della Banca<br />
Commerciale Italiana (Comit).<br />
Sebbene le due avessero origine<br />
comune – tutte e due (e andrebbe<br />
anche aggiunto il Banco<br />
di Roma) erano nate un secolo<br />
prima con l’apporto di capitali<br />
tedeschi – il primo era di gran<br />
lunga distanziato dalla seconda<br />
in termini di dimensioni e,<br />
ancor prima, di reputazione e<br />
di presenza internazionale. Nei<br />
due decenni seguenti i ruoli si<br />
sono invertiti. <strong>La</strong> blasonata Comit<br />
è aff ogata in Banca Intesa-<br />
San Paolo e se ne è addirittura<br />
perso il marchio. Al contrario,<br />
il Credit è stato il protagonista<br />
della costruzione di UniCredit,<br />
un colosso bancario presente<br />
in modo signifi cativo in paesi<br />
con . sportelli. Tale edifi -<br />
cazione non si sarebbe potuta<br />
realizzare senza le capacità e la<br />
volontà di Alessandro Profumo<br />
e della sua squadra.<br />
Profumo porta vari profi li<br />
d’innovazione: l’aggregazione<br />
dal basso; l’attenzione al mercato<br />
fi nanziario, lo stile senza<br />
fronzoli, il focus sull’estero.<br />
Vuole costruire una grande banca<br />
portando sotto l’ombrello del<br />
Credit una ragnatela che mette<br />
ilancio positivo per ComU-<br />
Bnica (dal ° aprile unico modo<br />
per depositare l’iscrizione di<br />
una nuova impresa o le variazioni<br />
di imprese già esistenti)<br />
che nei primi quattro mesi ha<br />
raggiunto la quota di quasi un<br />
milione di pratiche. Dati che<br />
cozzano con lo studio di Confartigianato<br />
che defi nisce il<br />
metodo insuffi ciente ad eliminare<br />
le barriere burocratiche,<br />
soprattutto per i costi alti e i<br />
tempi lunghi del Sud.<br />
charter e con una viabilità precaria. <strong>La</strong> Regione<br />
promette dal prossimo anno un volo Foggia-<br />
Monaco di Baviera, intanto vanno a gonfi e vele<br />
i collegamenti in elicottero. I sindaci: dateci la<br />
superstrada.<br />
ComUnica c’è<br />
“Ma non basta”<br />
Foto Viktar Naumik_fotolia<br />
esolazione, stagnazione.<br />
DLe imprese della zona industriale<br />
di Bari non riescono<br />
a emergere dalle sacche della<br />
cassa integrazione, imprigionate<br />
in una crisi che al momento<br />
non accenna ad affievolirsi.<br />
Il prossimo ciclo di vertenze<br />
non sarà tanto diverso<br />
da quello di questi ultimi anni:<br />
si tratterà solo di declinare il<br />
verbo degli ammortizzatori<br />
sociali. L’opinione di Antonio<br />
Pepe, segretario FIOM Bari.<br />
Istat ha rivelato che nel secondo tri-<br />
L’ mestre dell’anno, il costo relativo alla<br />
costruzione di edifi ci residenziali è lievitato<br />
dell’,% su base annua, con un incremento<br />
congiunturale dell’,% dovuto soprattutto<br />
alla mano d’opera. Ed il settore<br />
continua a vacillare. Non solo per queste<br />
ragioni. Ne abbiamo parlato col Presidente<br />
dell’Associazione Nazionale Costruttori<br />
Edili di Bari, Vito Bellomo, a margine del<br />
convegno di presentazione dei nuovi master<br />
di Confi ndustria.<br />
<strong>La</strong>ncini<br />
chi è<br />
costui?<br />
di NINCO NANCO<br />
he tipo questo Oscar <strong>La</strong>ncini.<br />
CChi è? Come chi è? E nientepopodimenoche<br />
il sindaco di Adro,<br />
comune del Bresciano che conta<br />
poco più di indigeni. Piena<br />
padania, insomma. Terra di gente<br />
cresciuta a “polenta pasticciata” e<br />
“riso alla pitocca”. Nomen omen,<br />
verrebbe da dire giacché pitocco<br />
sta per “meschino, povero, miserabile,<br />
tirchio, spilorcio”. Poca<br />
dimestichezza coi libri eppure alla<br />
ribalta il sindaco <strong>La</strong>ncini (che nel<br />
suo curriculum vanta una condanna<br />
defi nitiva per evasione fi scale)<br />
ci è andato per la sua idea (genio si<br />
nasce, c’è poco da fare) di adornare<br />
il polo scolastico locale con <br />
“Soli delle Alpi” (noto simbolo leghista).<br />
Qualcuno se l’è presa per<br />
questa iniziativa, mentre a <strong>La</strong>ncini<br />
va dato merito di conoscere, oltre<br />
alla polenta, anche la… storia.<br />
Egli sa (spero) che il nome del<br />
suo paesello deriva da “atro”,<br />
ovvero tetro, fosco, oscuro. C’è<br />
chi sostiene che il borgomastro<br />
di Adro confondendo illuminismo<br />
con illuminazione abbia deciso di<br />
dare… luce alla sua scuola (rigorosamente<br />
intitolata all’ideologo<br />
della Lega Nord, Gianfranco Miglio)<br />
adornandola con un’ossessiva<br />
sequenza di “Sole delle Alpi”. E<br />
nella piramide dei bisogni (quella<br />
dello psicologo Maslow) il signor<br />
<strong>La</strong>ncini ci vede in vetta (autorealizzazione<br />
e spiritualità) l’entità<br />
superiore del sole padano. Ognuno<br />
può vedere la luce a suo modo.<br />
Una trovata folgorante che di<br />
certo favorirà qualche nuova ospitata<br />
ad “Iceberg Lombardia”<br />
(trasmissione… agghiacciante),<br />
programma di Telelombardia,<br />
dove una conduzione da fi era paesana<br />
gli garantisce primi piani del<br />
suo faccione a condizione che a comando<br />
parli male dei Terroni. E in<br />
questo <strong>La</strong>ncini (luogotenente del<br />
colonnello antisudista Matteo Salvini),<br />
stimolato da un conduttorepiazzista,<br />
è un… fuoriclasse.<br />
SEGUE A PAG. 25
2<br />
25 settembre<br />
01 ottobre 2010 Turismo<br />
Intercity<br />
San Severo<br />
“Ridateci<br />
la fermata”<br />
a soppressione della<br />
Lfermata Intercity di San<br />
Severo penalizza mila abitanti.<br />
Lo rileva uno studio<br />
dell’assessorato regionale<br />
ai Trasporti. L’assessore<br />
Minervini ha uffi cialmente<br />
chiesto a Trenitalia il ripristino<br />
della fermata. “Quel<br />
terminal – rileva l’assessore<br />
– è strategico non soltanto<br />
per i cittadini di San Severo,<br />
ma per tutto il Gargano che<br />
si vede di fatto escluso dai<br />
fl ussi di trasporto nazionali<br />
su rotaia”.<br />
Estate – Per le stime presenze straniere a mila unità<br />
Turismo Gargano<br />
i numeri ci sono<br />
i collegamenti no<br />
Sempre più vacanzieri<br />
si muovono con i voli<br />
charter, ancora carenti<br />
qui. Va migliorata anche<br />
la viabilità su ferro<br />
e su gomma<br />
I<br />
l Gargano si mette alle spalle<br />
un’altra stagione di grandi numeri.<br />
I turisti stranieri non sono<br />
mancati (si parla di mila presenze,<br />
secondo le prime stime),<br />
alberghi e centri vacanze hanno<br />
fatto registrare il “tutto esaurito”<br />
nei mesi di luglio e agosto. Il movimento<br />
turistico in sé ha retto, anzi<br />
ha incrementato il suo giro d’aff ari<br />
in una stagione in cui si temevano<br />
fortemente le conseguenze della<br />
crisi economica che colpisce il Paese.<br />
Ma è tutto oro quel che luccica?<br />
Non proprio a sentire quegli operatori<br />
sospesi da anni tra l’incertezza<br />
di insistere sul “brand” Gargano<br />
così com’è nato e la necessità di aprirsi<br />
nuovi fronti vacanzieri.<br />
Il ricorso ai voli charter, ad esempio,<br />
viene visto in questo momento<br />
come una chance improcrastinabile<br />
per non perdere terreno con<br />
quelle mete vacanziere di tutto il<br />
mondo, tutte (o quasi) facilmente<br />
raggiungibili da voli charter. È una<br />
tendenza ormai generalizzata, sono<br />
pochi coloro che continuano a<br />
dipingere il Gargano con gli acquerelli<br />
da cartolina considerandolo<br />
appunto bello proprio perché poco<br />
accessibile. Dopotutto la scelta di<br />
puntare sul turismo di massa, avvenuta<br />
oltre dieci anni fa con un<br />
massiccio intervento di restyling<br />
su alberghi e centri vacanze, non<br />
è stata adeguatamente assecondata<br />
da un ammodernamento dei<br />
collegamenti viari. Per cui oggi il<br />
Gargano resta pressoché quel che<br />
era venti o trent’anni fa, ma con<br />
strutture ricettive nel frattempo<br />
triplicate (mila posti letto, quasi<br />
il % dell’intera Puglia) e un movimento<br />
turistico in costante e progressiva<br />
ascesa.<br />
Dunque è il momento delle scelte<br />
decisive: lo chiedono gli operatori,<br />
meno gli amministratori locali<br />
che sul punto restano divisi e preda<br />
di un campanilismo che non ha<br />
mai compiuto passi in avanti verso<br />
una dimensione se non altro più<br />
allargata che consideri il Gargano<br />
un’entità staccata dal contesto,<br />
ma comunque unita. Per questo<br />
oggi gli operatori locali chiedono di<br />
uscire dal bozzolo. “Siamo tutti o<br />
quasi proprietari di aziende a conduzione<br />
familiare – spiega Vittoria<br />
Vescera, del consorzio Gargano<br />
Mare di Vieste – abbiamo investito<br />
risorse personali per investire<br />
sull’immagine turistica di questo<br />
territorio, che non è debole.<br />
Oggi però ci sentiamo in mezzo<br />
al guado: chiediamo risposte a chi<br />
può decidere, ma da troppo tempo<br />
non lo fa. L’attivazione di voli<br />
charter dall’aeroporto di Foggia<br />
<strong>La</strong> ferrovia di San Menaio<br />
Il treno-tram delle Ferrovie del Gargano<br />
è un passo che noi attendiamo da<br />
tempo, però la Regione tentenna e<br />
questo non va bene”. Il “casus belli”<br />
è rappresentato dalla proposta<br />
della compagnia Air Dolomiti per<br />
un volo Foggia-Monaco di Baviera<br />
a partire dalla prossima stagione<br />
per venti collegamenti settimanali.<br />
<strong>La</strong> compagnia chiede un contributo<br />
di mila euro sul quale<br />
però l’assessore regionale ai Trasporti,<br />
Guglielmo Minervini, non<br />
ha dato ancora una risposta. “Siamo<br />
in ristrettezze economiche – il<br />
commento dell’assessore durante<br />
un convegno dedicato proprio alla<br />
mobilità sul Gargano tenuto a Vico<br />
– dobbiamo valutare bene la situazione”.<br />
Gli operatori però fanno<br />
pressing sulla Regione e su Aeroporti<br />
di Puglia affi nché la risposta<br />
ad Air Dolomiti arrivi prima che i<br />
tour operator stampino i catalohi<br />
per la prossima stagione estiva.<br />
“Non avrebbe senso lasciar passare<br />
del tempo per poi magari decidere<br />
per il sì – dice un albergatore<br />
di Peschici – saremmo comunque<br />
invisibili”.<br />
Nel frattempo il Gargano cerca<br />
almeno di salire sul treno. Passi in<br />
avanti in questo senso sono stati<br />
compiuti dalle Ferrovie del Gargano<br />
che la scorsa estate in agosto<br />
hanno lanciato a titolo sperimen-<br />
Pochi soldi<br />
Foggia:<br />
a rischio<br />
Aurea<br />
rischio la borsa del tu-<br />
A rismo religioso e delle<br />
aree protette (Aurea), in<br />
programma a Foggia a fi ne<br />
novembre. <strong>La</strong> società organizzatrice,<br />
Spazioeventi,<br />
annuncia che il budget si è<br />
improvvisamente ridotto<br />
a causa della riduzione del<br />
contributo pubblico. Viene<br />
a mancare il sostegno della<br />
Regione che l’anno scorso<br />
fi nanziò mila euro mentre<br />
quest’anno appena un<br />
quarto di quel contributo.<br />
Confermato invece il sostegno<br />
della Provincia di Foggia<br />
di mila euro. Il sindaco<br />
di San Giovanni Rotondo,<br />
Gennaro Giuliani, ha chiesto<br />
che la borsa torni nel suo<br />
luogo di origine.<br />
tale un collegamento di treno-tram<br />
da Calenella a Ischitella, con scalo<br />
a Rodi, per trasportare i turisti durante<br />
l’arco della giornata e ridurre<br />
sensibilmente il traffi co automobilistico<br />
sulle già intasate (e strette)<br />
strade del promontorio. L’esperimento<br />
ha funzionato, sul trenotram<br />
in un mese sono stati trasportati<br />
mila passeggeri.<br />
“Dal prossimo anno verrà istituzionalizzato<br />
per l’intera stagione<br />
estiva – annuncia il direttore di<br />
esercizio, Daniele Giannetta – abbiamo<br />
però l’esigenza in questo<br />
momento di implementare il traffi<br />
co su rotaia lungo la rete garganica.<br />
Progetti sono stati presentati<br />
alla Regione per collegare dal<br />
prossimo anno con il treno-tram<br />
anche il prolungamento fi no a San<br />
Menaio e Peschici”.<br />
Ma l‘obiettivo è di avvicinare il<br />
Gargano di più a Foggia, vista in<br />
questo momento come il fulcro<br />
del sistema provinciale, con una<br />
variante di percorso all’attuale<br />
rete ferroviaria nel tratto San Severo-San<br />
Nicandro: “In questo modo<br />
– dice Giannetta – da Foggia al<br />
Gargano e viceversa si arriverebbe<br />
in soli ’ rispetto all’ora e mezza<br />
attuale”.<br />
MASSIMO LEVANTACI
L’assessore ai Trasporti, Gugliemo Minervini, fra l’amministratore unico di Alidaunia,<br />
Roberto Pucillo (a sinistra) e il sindaco delle Tremiti, Giuseppe Calabrese<br />
L’eliporto di San Domino alle isole Tremiti<br />
Dopo le Tremiti<br />
Elicottero<br />
anche<br />
a Vieste<br />
l collegamento in elicot-<br />
Itero Foggia-Isole Tremiti<br />
esiste da anni, ma<br />
quest’anno ha conosciuto<br />
il boom.<br />
“I passeggeri sono aumentati<br />
da quando sulla<br />
tratta impieghiamo un elicottero<br />
da posti, il vettore<br />
più grande di cui può<br />
disporre la linea”, spiega<br />
Roberto Pucillo amministratore<br />
della compagnia<br />
Alidaunia.<br />
<strong>La</strong> felice esperienza sarà<br />
ora allargata al Gargano:<br />
dal primo gennaio Alidaunia<br />
collegherà tutti i giorni<br />
Foggia con Vieste nei giorni<br />
feriali, anche il sabato<br />
e la domenica invece nei<br />
mesi estivi.<br />
Foto Giuseppe Lo Russo_fotolia<br />
Una panoramica di Peschici<br />
Turismo<br />
25 settembre<br />
01 ottobre 2010<br />
Aeroporto<br />
Gino Lisa<br />
in 8 mesi<br />
un boom<br />
3<br />
umeri sempre in cre-<br />
Nscita per l’aeroporto<br />
Gino Lisa di Foggia. Nel periodo<br />
gennaio-agosto <br />
lo scalo di viale degli Aviatori<br />
ha fatto registrare un<br />
aumento di passeggeri pari<br />
al % rispetto allo stesso<br />
periodo di riferimento<br />
del . I passeggeri che<br />
sono transitati nei primi<br />
otto mesi del sono<br />
stati mila – informa Aeroporti<br />
di Puglia – rispetto<br />
ai mila passeggeri di un<br />
anno fa.<br />
Intervista – Nicola Vascello, commissario dell’Apt provinciale<br />
“<strong>La</strong> Regione ci aiuti”<br />
argano-Salento, un con-<br />
Gfronto sempre più serrato.<br />
<strong>La</strong> penisola salentina cresce per<br />
presenze e posti letto, ma anche<br />
il Gargano tiene botta anzi<br />
il promontorio secondo i dati in<br />
possesso dell’Associazione provinciale<br />
del turismo continua a<br />
tirare la volata per numero di<br />
visitatori e posti letto occupati<br />
negli alberghi. <strong>La</strong> stagione che<br />
sta volgendo al termine è stata<br />
caratterizzata da un clima di<br />
austerity strisciante che però<br />
no ha risentito più di tanto sui<br />
consumi di luglio e agosto che<br />
sono stati in linea con quelli<br />
registrati la scorsa stagione.<br />
Diverso invece il piano di destagionalizzazione<br />
delle vacanze<br />
che anche quest’anno si dovrà<br />
rimandare sul Gargano (salvo<br />
poche strutture) perché se a<br />
luglio e agosto è diffi cile rinunciare<br />
alla vacanza, si può farlo<br />
benissimo negli altri mesi. Ne<br />
Doveva collegare il promontorio in minuti. Pronta solo a tratti<br />
Superstrada, che bluff<br />
sindaci sul Gargano sono sostanzialmen-<br />
I te delusi della politica di programmazione<br />
attuata fi nora sul territorio per risolvere<br />
il nodo-viabilità. L’esempio di questa<br />
situazione è dato dalla superstrada veloce<br />
che, secondo i piani teorizzati ormai quasi<br />
trent’anni fa, dovrebbe collegare tutto<br />
il promontorio da Mattinata a Rodi in appena<br />
’. Un’opera di grande impatto ambientale,<br />
fi nora realizzata solo a tratti tenendo<br />
conto però dei particolari equilibri<br />
paesaggistici della Montagna del sole: è di<br />
otto anni fa l’ultimo step portato a termine<br />
con il completamento dei sette chilometri<br />
di gallerie che permettono di bypassare<br />
il groviglio di curve a gomito del tratto<br />
Mattinata-Mattinatella (lato Sud). Qualche<br />
anno prima era stato invece completato il<br />
tratto sul lato Nord che collega lo svincolo<br />
per Rodi fi no a Vico del Gargano. Restano<br />
fuori da questo schema viario sia Peschici<br />
che soprattutto Vieste, il punto più lontano<br />
da raggiungere.<br />
È il sindaco di Vico, Luigi Damiani, a chiedere<br />
conto di questa situazione: “Chiediamo<br />
alla Provincia di mettere mano ai<br />
abbiamo parlato con Nicola<br />
Vascello, commissario dell’Apt<br />
provinciale.<br />
Cominciamo dai dati uffi ciali,<br />
il Gargano è ancora l’attrazione<br />
di Puglia più visitata?<br />
“Lo è senz’altro perché parlano<br />
i numeri. Cifre uffi ciali non<br />
ancora ne abbiamo perché la<br />
stagione non è ancora fi nita.<br />
Però i , milioni di presenze<br />
registrati un anno fa e il milione<br />
di arrivi sempre riferiti al <br />
sono stati confermati, pur nel<br />
quadro di dati parziali in nostro<br />
possesso. Ricordo anche che il<br />
Gargano ha registrato lo scorso<br />
anno mila presenze straniere<br />
e cresce la domanda da Paesi<br />
come Inghilterra, Repubblica<br />
Ceca, Polonia e persino dai Paesi<br />
Scandinavi che per arrivare<br />
fi n qui fanno viaggi inenarrabili<br />
senza un volo di riferimento<br />
con l’aeroporto di Foggia”.<br />
Sì però il Salento fa più tendenza.<br />
“Il Salento si sta incamminando<br />
verso un modello di turismo<br />
di massa che somiglia molto da<br />
vicino alla svolta, secondo me in<br />
negativo, compiuta dal Gargano<br />
tanto tempo fa. Anche qui mi<br />
aggrappo alle cifre per essere<br />
più preciso: cinque anni fa il Salento<br />
aveva mila posti letto,<br />
oggi è salito a mila ormai quasi<br />
quanto il Gargano che ne conta<br />
mila. Purtroppo bisogna scegliere:<br />
non sempre il turismo di<br />
massa è sinonimo di qualità”.<br />
Però la ricettività alberghiera<br />
non dice tutto. <strong>La</strong> qualità del<br />
turismo si misura soprattutto<br />
con i servizi che sul Gargano<br />
sono ancora scarsi.<br />
“Il Gargano ha compiuto<br />
molti passi in avanti negli ultimi<br />
anni, ma va sostenuto di più<br />
dalla politica se vuole mettersi<br />
Foto Matthias Krüttgen_fotolia<br />
NICOLA VASCELLO<br />
al passo con gli altri. <strong>La</strong> viabilità<br />
è da migliorare, perché gli<br />
eventi non mancano e sono di<br />
livello sempre più alto: mi riferisco<br />
al Carpino folk festival e a<br />
Suoni in Cava di Apricena. Ma<br />
se è diffi cile raggiungerli, si costringe<br />
il turista a chiudersi nel<br />
centro vacanze”.<br />
Quando si riferisce alla politica,<br />
a cosa allude?<br />
“Dico che la Regione Puglia<br />
dovrebbe prestare più attenzione<br />
a un segmento economico<br />
che in Capitanata conta mila<br />
addetti e un fatturato di svariati<br />
milioni di euro. Finora nelle scelte<br />
non è stato seguito lo stesso<br />
metro di valutazione se penso<br />
che per la pur importante pista<br />
di Grottaglie al servizio di un’altra<br />
importante industria come<br />
l’Alenia, la Regione ha investito<br />
notevoli capitali per assicurarsi<br />
posti di lavoro”. m.l.<br />
progetti chiusi nel cassetto – puntualizza<br />
– ricordo che l’ultima volta in cui è stato<br />
aff rontato l’argomento risale al , poi<br />
più nulla”.<br />
“D’altra parte – aggiunge Damiani –<br />
sono del parere che la superstrada non<br />
intaccherà la natura del promontorio, dal<br />
momento che è stata progettata a monte.<br />
Noi dobbiamo sviluppare nei nostri comuni<br />
politiche di mobilità lenta, sostenibile,<br />
perché siamo incastonati in un Parco naturale<br />
da tutelare in ogni modo”. Disillusa<br />
invece il sindaco di Vieste, Ersilia Nobile:<br />
“Noi siamo lontani da tutto, pur essendo<br />
il comune che fattura di più dal punto di vista<br />
turistico durante l’intera stagione estiva.<br />
Abbiamo chiesto invano risposte, ma la<br />
politica dei rinvii non ha le gambe lunghe.<br />
È arrivato pertanto il momento di capire<br />
quali sono i programmi di sviluppo per il<br />
Gargano e come si vuole attuarli. Provincia<br />
e Regione devono sedersi con noi intorno<br />
a un tavolo e defi nire una volta per tutte<br />
cosa si vuole fare per il Gargano: svilupparlo<br />
o lasciarlo morire”.<br />
m.l.
l canale dell’out of home tv è dif-<br />
Ifuso anche in Italia. Ce lo conferma<br />
Francesco Palmisano della Direzione<br />
Commerciale di Bipiemme<br />
Communication di Casamassima,<br />
azienda specializzata nel campo della<br />
comunicazione visiva su tutto il<br />
territorio nazionale.<br />
Il settore dell’advertising è in crescita.<br />
In particolare quest’anno le aziende<br />
hanno investito nel digital out<br />
of home. Succede lo stesso in Italia?<br />
“I dati di crescita sono corretti,<br />
per quanto ci riguarda l’incremento<br />
è stato dell’,% dovuto sicuramente<br />
al lancio della piattaforma Jumbo<br />
Network Screen il primo network di<br />
Out of Home tv formato da migliaia<br />
di schermi su tutto il territorio nazionale.<br />
Tale tendenza ha goduto di un<br />
ulteriore incremento anche grazie al<br />
volano della pubblicità elettorale e<br />
ai mondiali di calcio”.<br />
Che genere di clientela è maggiormente<br />
interessata a questo canale?<br />
“Particolare interesse è stato mo-<br />
Media<br />
Dati Nielsen – Buoni risultati nel primo semestre (anche grazie ai Mondiali)<br />
TV e Internet fanno<br />
il pieno di pubblicità<br />
U<br />
n anno positivo per il mercato<br />
pubblicitario: da gennaio a giugno<br />
di quest’anno infatti ha totalizzato<br />
, miliardi di euro chiudendo<br />
il primo semestre con il segno positivo<br />
(+,%). Secondo i dati resi noti da Nielsen<br />
Company, il buon risultato è stato<br />
trainato anche dai mondiali di calcio a<br />
giugno, che hanno segnato particolarmente<br />
su Tv e radio nonostante l’eliminazione<br />
dell’Italia al primo turno. Considerando<br />
la sola commerciale nazionale<br />
la crescita complessiva dell’advertising<br />
è stata del +,%, mentre nel mese di<br />
giugno del +,% rispetto allo stesso<br />
mese del .<br />
<strong>La</strong> Nielsen ha inoltre constatato che<br />
l’advertising è in aumento per tutti i<br />
settori principali ed in particolare per<br />
alimentari (+,%) e bevande/alcolici<br />
(+,%). In crescita, seppur contenuta,<br />
automobili (+,%) e telecomunicazioni<br />
(+,%). Questo, nonostante i mercati<br />
di riferimento non si possano dire usciti<br />
dalla crisi. Televisione, radio e internet<br />
hanno chiuso il semestre con un andamento<br />
migliore rispetto al mercato, ed<br />
è aumentato anche il numero di aziende<br />
inserzioniste rispetto al (+,%).<br />
Dai dati Nielsen, risulta che nel primo<br />
semestre sono state rilevate .<br />
aziende inserzioniste nei mezzi inclusi<br />
nella banca dati AdEx contro le .<br />
del . In particolare, sulla tv si registra<br />
una crescita di aziende del +,%<br />
(. aziende nel primo semestre ),<br />
sulla radio del +,% ( aziende). Ma il<br />
primato è di internet con il +,% (.<br />
aziende), di cui . (+%) sono inserzionisti<br />
esclusivi, che decidono cioè di<br />
investire su un solo mezzo. Nel primo<br />
semestre sono state in Tv (+,%),<br />
in radio (+,%), . sui quotidiani<br />
(+,%), sulla free press (+,%)<br />
e . su Internet (+,%). Solo sui<br />
periodici diminuiscono gli inserzionisti<br />
esclusivi rispetto al (-,%).<br />
Per ciò che riguarda i mezzi e i settori<br />
degli investimenti pubblicitari delle<br />
aziende, è la televisione a chiudere in<br />
positivo (+,%) considerando sia i canali<br />
generalisti che quelli satellitari (come<br />
Sky e Fox). Infatti, è il piccolo schermo<br />
il mezzo che più ha benefi ciato dei mondiali<br />
di calcio. Sempre in tv da sottolineare<br />
nel solo mese di giugno l’aumento<br />
degli investimenti delle case automobilistiche<br />
(+,%) e di bevande/alcoolici<br />
(+,%), si mantiene a due cifre (+,%)<br />
a la crescita della radio, con il settore<br />
delle telecomunicazioni che è cresciuto<br />
di più (+,%) nel primo semestre .<br />
Mentre a giugno, sono tornati a crescere<br />
gli investimenti delle automobili<br />
(+,%) che per la prima volta nel <br />
hanno chiuso un mese in crescita. Anche<br />
su Internet variazione positiva e superiore<br />
alla media del mercato (+,%).<br />
Altri esempi di crescita positiva sono il<br />
canale della direct mail (+,%), out of<br />
home tv (+,%) ovvero gli schermi posizionati<br />
all’aperto o nei locali, ed in particolare<br />
la pubblicità transit (+,%) ovvero<br />
quella su autobus o camioncini ambulanti.<br />
Variazioni appena positive per<br />
quotidiani (+,%), cinema (+,%), cards<br />
(+,%), mentre chiudono in calo free<br />
press (-,%) e periodici (-,%) che ormai<br />
da tempo hanno perso di prestigio per<br />
lasciare spazio al mondo interattivo.<br />
Visibili nelle strade del Regno Unito<br />
I Monitor Nivea<br />
per l’Inghilterra<br />
l digital out of home è lo strumento, tra i nuovi media, che sta<br />
Iconoscendo un notevole sviluppo in termini di personalizzazione<br />
e arricchimento delle attività di marketing. Ad utilizzarlo recentemente<br />
è stato il brand Nivea che, per pubblicizzare linea di prodotti<br />
da uomo Nivea For Men, ha condotto una campagna advertising<br />
digital out of home. Come sponsor uffi ciale della squadra di calcio<br />
inglese, la Nivea ha dato inizio alla propria campagna a supporto<br />
del team calcistico durante i mondiali di calcio , destinata specifi<br />
camente a raggiungere i supporter inglesi nei giorni delle partite<br />
della nazionale. <strong>La</strong> campagna è stata diff usa in blocchi della durata<br />
di quattro giorni in occasione delle partite dell’Inghilterra sugli<br />
snodi stradali più importanti del paese, su oltre schermi digitali.<br />
L’elemento digital out of home ha permesso al brand di creare<br />
messaggi su misura e di tipo day-specifi c, che sono stati visibili sulle<br />
strade più importanti e traffi cate durante i giorni in cui la nazionale<br />
inglese era protagonista.<br />
a.m.<br />
ALICE MILIA<br />
Advertising<br />
<strong>La</strong> pausa<br />
prigioniera<br />
li esperti di marketing<br />
Gla chiamano “pausa<br />
prigioniera”. È quell’arco di<br />
tempo nel quale i consumatori<br />
non hanno da fare se<br />
non guardare qualche particolare<br />
intrigante, oppure<br />
una pubblicità della durata<br />
di secondi. Così le imprese<br />
cercano di raggiungere<br />
questi “consumatori prigionieri”<br />
con mezzi pubblicitari<br />
alternativi. Un esempio? Il<br />
sedile posteriore di un taxi<br />
e i bagni pubblici.<br />
a.m.<br />
strato dalle aziende di quei settori<br />
che traggono grosso giovamento<br />
dal mostrare i propri prodotti attraverso<br />
immagini in movimento,<br />
come ad esempio le aziende che operano<br />
nel settore cinematografi co<br />
(trasmissione dei trailers), automobilistico,<br />
trasporti (ad esempio le<br />
compagnie aeree), quelle nel campo<br />
della moda oltre alle pubblicità<br />
relative a manifestazioni ed eventi.<br />
In particolare il nostro network è<br />
stato anche utilizzato da Sony Pictures<br />
per la promozione del fi lm ‘Hancock’,<br />
interpretato da Will Smith. Il<br />
trailer trasmesso ha garantito un<br />
forte impatto visivo rivolto ad un<br />
pubblico fortemente incline all’acquisto<br />
poiché rientra nella categoria<br />
della popolazione attiva che si muove,<br />
produce e consuma. Anche per<br />
questo Hancock è stato un successo<br />
al botteghino italiano”.<br />
Quale formula commerciale viene<br />
preferita? Quali sono i vantaggi?<br />
“L’introduzione del concept UrbanTv<br />
(www.urbantv.it) ha consen-<br />
25 settembre<br />
01 ottobre 2010<br />
Intervista – Francesco Palmisano, Bipiemme Communication<br />
“Televisori out of home<br />
mercato in espansione”<br />
5<br />
tito ad ogni operatore di utilizzare la<br />
piattaforma Jumbo Network Screen<br />
per fi ltrare e preventivare in real<br />
time le postazioni più consone alle<br />
proprie esigenze e di confermare la<br />
campagna pubblicitaria seduta stante<br />
allegando lo spot da trasmettere.<br />
A mio parere un’opportunità sensazionale.<br />
Questo è possibile anche<br />
con l’ausilio delle Urban Agency e<br />
dei concessionari Jumbo Screen,<br />
ovvero operatori specializzati nel<br />
settore, facenti parte del grande<br />
Jumbo Network Screen”.<br />
Quali sono, a suo parere, i punti<br />
di forza e i punti di debolezza di<br />
questo servizio?<br />
“I punti di forza sono sicuramente<br />
il pubblico ad alto potenziale d’acquisto,<br />
l’alto numero di passaggi<br />
giornalieri quindi grande visibilità, la<br />
pubblicazione degli spot in real time<br />
ed il costo contenuto del servizio.<br />
Mentre la frammentazione degli operatori<br />
è di sicuro una debolezza<br />
che contiamo di attutire attraverso<br />
il network UrbanTV”. a.m.<br />
Luglio e agosto – In Rete minuti al giorno<br />
Sul Web anche d’estate<br />
ma per un tempo minore<br />
arrivo dell’estate non dissuade gli italiani<br />
L’ dalla rete (, milioni) ma si riduce il tempo<br />
dedicato alla navigazione. <strong>La</strong> conferma arriva<br />
dalla rilevazione della Nielsen Company nel<br />
Media Monthly Repost riferita ai mesi di luglio e<br />
agosto di quest’anno in cui si registrano sessioni<br />
mensili, . pagine visitate per un tempo<br />
di minuti al giorno. Il confronto con il mese di<br />
giugno del , ha visto una crescita dei navigatori<br />
del %.<br />
Nel ranking delle tipologie di siti più visitati,<br />
rispetto al mese precedente, ci sono quelli di cinema<br />
e quelli d’informazione. <strong>La</strong> categoria che<br />
nel mese di giugno ha avuto il maggior numero<br />
di visite è stata quella dei siti di sport.<br />
Questo perché giugno è stato il mese dei<br />
mondiali di calcio che in sole due settimane di<br />
Foto Alejandrooo !_fl ickr<br />
durata del mondiale per gli azzurri, , milioni<br />
di italiani (il % in più rispetto al giugno ) si<br />
sono informarsi sullo sport.<br />
È così che ritrovano lo splendore i siti d’informazione<br />
sportiva on-line (ad esempio la <strong>Gazzetta</strong><br />
dello Sport, resta leader incontrastato della<br />
categoria con circa milioni di visitatori, insieme<br />
al Corriere dello Sport) ed i canali sportivi dei<br />
principali portali, quotidiani e broadcaster televisivi<br />
(YahooSports, RepubblicaSport, Sportmediaset,<br />
VirgilioSport).<br />
L’audience tv nel primo semestre è aumentato<br />
dell’,% rispetto allo stesso periodo<br />
dell’anno precedente. Seguendo la scia positiva<br />
del mese precedente, l’audience di giugno aumenta<br />
del ,%, all’incirca mila telespettatori<br />
in più rispetto allo stesso mese del . a.m.
<strong>La</strong>voro<br />
25 settembre<br />
01 ottobre 2010<br />
Zona industriale di Bari – A parte qualche eccezione, tutti fanno capo alla cassa integrazione<br />
Inizia l’autunno caldo del lavoro<br />
Poche luci e ancora tanti dubbi<br />
hiusa la stagione estiva, la zona industriale di Bari si prepara a<br />
Cun nuovo autunno, tra luci e ombre. Segnali di ripresa non se<br />
ne vedono, esclusione fatta per pochissimi impianti. In Getrag si è<br />
concluso a luglio un importante accordo che – caso unico – prevede<br />
il riassorbimento delle unità in cassa integrazione e l’assunzione<br />
di nuovi addetti. Tutto intorno è cassa integrazione. Anche le strade<br />
e i marciapiedi della zona industriale sembrano essere in cassa<br />
integrazione.<br />
Alla Bari Fonderie Meridionali – la ex Breda – continua a pendere<br />
la scure dei licenziamenti. Il gruppo Lucchini ha annunciato esuberi<br />
per unità in tutta Italia, a causa di un indebitamento di parecchie<br />
centinaia di milioni. Paradossalmente la BFM, che rappresenta<br />
un ramo nobile del gruppo in quanto produce cuori in manganese<br />
per scambi ferroviari sarebbe a rischio vendita nel caso in cui si realizzasse<br />
l’ipotesi di separazione tra bad e good company (vedi Alitalia).<br />
Le relazioni industriali sono in fase di stallo perché manca una delle<br />
controparti, ovvero il Ministro per lo sviluppo economico.<br />
Situazione simile alla Agile ex- Eutelia. Il luglio era stato organizzato<br />
un incontro al ministero dello sviluppo economico, poi rinviato<br />
a data da destinarsi. In questo momento l’unico interlocutore<br />
istituzionale per i quasi lavoratori del gruppo – di cui a<br />
Bari – sembra essere il Ministero del <strong>La</strong>voro. Il che signifi cherebbe<br />
che nel medio periodo l’unica prospettiva plausibile è la cassa<br />
integrazione.<br />
Ricorso alla CIG in vista<br />
per molte aziende, dalla Agile<br />
(ex Eutelia) alla Sirti, e resta<br />
l’ombra dei licenziamenti. Bene<br />
la Getrag, con riassorbimenti<br />
e assunzioni. Nuovo Pignone<br />
a gonfi e vele<br />
Intervista – Il segretario FIOM Bari, Antonio Pepe, fa il punto sulla situazione<br />
“Senza infrastrutture nessuno investe”<br />
i vorranno anni per tornare al li-<br />
“Cvello di PIL del ”. Per il segretario<br />
FIOM Bari Antonio Pepe la strada<br />
che porta alla ripresa economica sarà tutta<br />
in salita, in Italia e in particolare al Sud.<br />
“E la crisi più drammatica – ha aggiunto<br />
– deve ancora arrivare”.<br />
Segretario, proprio non si intravedono<br />
segnali positivi?<br />
“Il fatto è che non c’è una politica industriale<br />
da parte del governo. Siamo ancora<br />
senza ministro per lo sviluppo economico.<br />
Intanto vertenze, tra cui quella<br />
relativa alla nostra Agile ex-Eutelia, giacciono<br />
nei cassetti del ministero. Non ci<br />
interessa la polemica politica: il sindacato<br />
vuole risposte. Ma se si continuano<br />
a tagliare formazione, ricerca, sviluppo<br />
e scuola è chiaro che è il Paese che ha<br />
smesso di investire sul proprio futuro”.<br />
E in Puglia? Nessuna buona nuova?<br />
Nessun investimento in arrivo?<br />
“Ma ormai sono anni che non c’è un investimento<br />
su Bari. L’ultimo insediamento<br />
messo in atto da una multinazionale è<br />
stato quello della Getrag. Sono passati <br />
anni. A partire da allora non si è aff acciato<br />
nessun investitore. Vuoi perché a livello<br />
internazionale non c’è grande fi ducia<br />
nel Paese. Vuoi perché qui incide il fattore<br />
logistico: scontiamo delle carenze<br />
infrastrutturali enormi”.<br />
Ma come hanno fatto a svilupparsi<br />
insediamenti come quello della componentistica<br />
auto?<br />
“Si è creato per via naturale, senza una<br />
programmazione vera e propria, senza<br />
una strategia di fondo. Le imprese sono<br />
riuscite a diversifi care per rimanere sul<br />
territorio. Ma anche perché la Puglia è<br />
obiettivo uno: c’era la possibilità di accedere<br />
alle risorse dell’Unione Europea”.<br />
Perché ne parla al passato?<br />
“Perché a partire dal , la capacità<br />
Anche l’incontro fi ssato a Roma il luglio scorso per decidere<br />
le sorti di Graziano Trasmissioni, che a Bari impiega addetti, è<br />
stato rinviato. Mentre lo stabilimento di Cento (FE) è stato venduto<br />
alla Italy Automotive – emanazione della cinese Tai He International<br />
– a condizione di mantenere invariati i livelli occupazionali,<br />
a Bari si naviga a vista, con la cassa integrazione straordinaria e le<br />
procedure di mobilità volontaria in scadenza a ottobre. Dopo non<br />
resteranno che i contratti di solidarietà.<br />
Alla OM carrelli elevatori si prosegue con la cassa integrazione<br />
a rotazione dei suoi dipendenti. Sono due anni che lo stabilimento<br />
è in crisi: si oscilla tra un’attività a ranghi ridotti e il fermo<br />
totale della produzione. Da settembre si assiste a una lieve ripresa,<br />
dovuta anche alla fusione del gruppo con la tedesca Still che è il<br />
maggior produttore europeo di carrelli elevatori.<br />
Tempi di magra anche alla Isotta Fraschini, lo stabilimento che<br />
produce motori marini e industriali. Fa parte del gruppo Fincantieri,<br />
che è controllato al ,% da Fintecna, società fi nanziaria del<br />
Ministero dell’Economia. Praticamente un’azienda pubblica. Al momento<br />
i suoi addetti sono in cassa integrazione a rotazione. Un<br />
anno e mezzo fa era stata proposta la quotazione in borsa, ipotesi in<br />
seguito abbandonata a causa della forte opposizione della FIOM. Il<br />
primo ottobre sciopero generale di ore in tutta Fincantieri.<br />
In agitazione i dipendenti di Sirti, società che si occupa di<br />
progettazione e installazioni di reti di comunicazione. L’azienda<br />
di spesa verrà ridotta per essere dirottata<br />
su altri paesi emergenti, come la Slovacchia<br />
o la Repubblica Ceca”.<br />
Quindi a dicembre ci sarà la fi ne<br />
del mondo?<br />
“Diciamo che il sarà peggiore dal<br />
punto di vista dello sviluppo al Sud. Il<br />
tema del Mezzogiorno dovrà diventare<br />
veramente il primo punto dell’agenda<br />
politica, altrimenti le conseguenze sociali<br />
saranno disastrose”.<br />
“Robe come la sono un lusso che<br />
non possiamo permetterci”. Che ne pensa<br />
delle aff ermazioni del Ministro dell’Economia<br />
Giulio Tremonti sulla sicurezza<br />
sul lavoro?<br />
“Siamo passati dalla legge al decreto<br />
che alleggerisce l’aspetto sanzionatorio<br />
per le imprese. Si considera<br />
la sicurezza un costo che le imprese non<br />
possono più sopportare. Ma qui – e in Puglia<br />
lo sappiamo bene – si gioca sulla pel-<br />
7<br />
vuole procedere a una rifi nanziarizzazione che passa anche per<br />
l’alleggerimento dell’organico, e così a Bari rischiano in . <strong>La</strong> vertenza<br />
è tutt’ora in corso; le soluzioni sono le solite, ovvero cassa<br />
integrazione e procedure di mobilità. Il lavoro a quanto pare non<br />
manca, ma secondo il sindacato si fa troppo ricorso al subappalto.<br />
Il lavoro non manca neanche alla Brovedani, gruppo veneto<br />
specializzato in meccanica di precisione, con sedi anche in Francia,<br />
Slovacchia e in Messico. Il giro di aff ari, il numero di addetti e gli<br />
investimenti sono in continua crescita da oltre dieci anni, ma lo stabilimento<br />
di Bari ha pagato il processo di delocalizzazione. Qui <br />
addetti producono anelli triangolari per pompe e pistoni per freni.<br />
Le vicende dello stabilimento sono legate a quelle di Bosch, che è<br />
il maggior committente. E se Bosch non va, non va neanche Brovedani:<br />
a periodi si fa ricorso alla cassa integrazione.<br />
Dove non sanno nemmeno cosa sia la CIG è al Nuovo Pignone,<br />
lo stabilimento con oltre addetti che produce turbine e pompe<br />
di aspirazione e sollevamento per il settore petrolifero. Da quando<br />
nel è stata acquisita da General Electrics, diventandone la capofi<br />
la della divisione Oil & Gas, l’impianto non conosce crisi, anzi da<br />
tempo inizia a collaborare per lo sviluppo del territorio. Ad Aprile<br />
scorso ha siglato un accordo di programma con la Regione Puglia<br />
investendo circa milioni di euro.<br />
le dei lavoratori che in teoria dovrebbero<br />
uscire di casa la mattina e tornare interi a<br />
casa la sera”.<br />
Avete organizzato un presidio all’inaugurazione<br />
della Fiera del Levante.<br />
Perché?<br />
“Abbiamo manifestato contro la deriva<br />
delle deroghe al contratto nazionale.<br />
Lo si vuole cancellare dando più peso<br />
alla contrattazione di secondo livello.<br />
Prova ne è la decisione di FEDERMEC-<br />
CANICA di recedere unilateralmente dal<br />
contratto nazionale , in luogo di un<br />
contratto non fi rmato dalla Fiom che si<br />
ispira integralmente alle deroghe: sugli<br />
scioperi o sulle malattie per esempio. E<br />
che apre la strada alle gabbie salariali,<br />
perché è chiaro: al Sud più che al Nord<br />
esistono le condizioni per far scattare le<br />
deroghe. Qui più facilmente viene praticato<br />
il ricatto occupazionale in cambio<br />
di investimenti”.<br />
d.b.<br />
ANTONIO PEPE<br />
DARIO BISSANTI<br />
Il caso Masmec<br />
In crisi pure<br />
chi rimedia<br />
alla crisi...<br />
nche chi lavora alle<br />
Asoluzioni della crisi è<br />
colpito dalla crisi. Parliamo<br />
della Masmec, che progetta<br />
e realizza macchine e<br />
sistemi automatici per assemblaggi,<br />
collaudi e prove<br />
funzionali, soprattutto per<br />
l’automotive.<br />
I suoi addetti – in<br />
gran parte programmatori<br />
e ingegneri – si occupano<br />
di innovazione e retrofi tting,<br />
ovvero produzione di<br />
tecnologie utili alla riconversione<br />
di linee o impianti<br />
obsoleti. Il fatto che anche<br />
qui si applichi la cassa integrazione<br />
a rotazione, la dice<br />
lunga sul perdurare della<br />
crisi e getta più di un’ombra<br />
sul futuro del nostro tessuto<br />
economico.<br />
d.b.
8 25 settembre<br />
01 ottobre 2010 <strong>La</strong>voro<br />
ISTAT – Gli esiti di un’indagine su materiali e lavoro nel <br />
Aumentano i costi<br />
per costruire case<br />
N<br />
el secondo trimestre<br />
dell’anno, il costo relativo<br />
alla costruzione di edifi ci<br />
residenziali è lievitato dell’,% su<br />
base annua, con un incremento<br />
congiunturale dell’,%. A spiegare<br />
le ragioni dell’aumento, analizzandone<br />
i numeri, è l’Istituto nazionale<br />
di Statistica. A spingere in alto i<br />
costi pare sia soprattutto la mano<br />
d’opera, cresciuta del ,% su base<br />
annua e del ,% rispetto al trimestre<br />
precedente.<br />
L’aumento dei costi<br />
Ma la spiegazione non si riduce<br />
solo a questo. Perché l’Istat dimostra<br />
come sia tutta la fi liera ad aver<br />
subito un incremento di spese. Basti<br />
pensare che i materiali utilizzati<br />
per mettere in piedi un edifi cio<br />
residenziale sono lievitati dell’%<br />
rispetto ai primi tre mesi dell’anno<br />
e dello ,% su base annua. E non<br />
bisogna dimenticare il costo dei<br />
trasporti, cresciuti dell’,% su base<br />
congiunturale e del ,% su base<br />
annua. Passando la lente d’ingrandimento<br />
sul gruppo dei materiali,<br />
invece, gli aumenti congiunturali<br />
più rilevanti riguardano i metalli,<br />
schizzati in alto dell’,%, e le apparecchiature<br />
elettriche, aumentate<br />
del ,%. Poi ci sono anche dei<br />
cali, che riguardano principalmente<br />
le categorie impianti di solleva-<br />
Le disposizioni di legge<br />
Semplifi care<br />
per il rilancio<br />
l settore edile prosegue la<br />
Imarcia verso l’appianamento.<br />
A seguito della nota diramata<br />
nei giorni scorsi dal Ministero<br />
per la Semplifi cazione<br />
normativa, adesso è chiaro che<br />
la Scia (Segnalazione certifi cata<br />
di inizio attività) rimpiazzerà<br />
la Dia (Denuncia di inizio attività).<br />
Ma il risultato non è stato<br />
ottenuto così facilmente. Basti<br />
pensare al fatto che la possibile<br />
applicazione della sburocratizzazione<br />
all’edilizia aveva completamente<br />
diviso esperti ed<br />
esponenti di spicco nel settore<br />
delle costruzioni.<br />
Dubbi e perplessità<br />
<strong>La</strong> formulazione della Legge<br />
/, che ha di fatto trasformato<br />
il decreto sulla manovra<br />
estiva per la stabilizzazione fi -<br />
nanziaria e la competitività economica,<br />
infatti, aveva seminato<br />
notevoli perplessità. Perché<br />
all’interno del testo è prevista la<br />
sostituzione della Dichiarazione<br />
di inizio attività per l’avvio delle<br />
imprese a vantaggio di tempi meno<br />
lunghi e procedure più snelle.<br />
Semplificazione necessaria<br />
Con la nota diramata dal Ministero,<br />
dunque, è stata confermata<br />
l’idea secondo cui per risolvere<br />
la crisi economica si rende<br />
Nel secondo trimestre dell’anno<br />
incremento dell’1,9 %.<br />
Il peso della mano d’opera<br />
e del resto della fi liera<br />
necessario un intervento sul<br />
comparto edile, che va assolutamente<br />
semplifi cato. <strong>La</strong> sostituzione<br />
della Scia, però, non è automatica.<br />
Tra l’altro, essendo in<br />
vigore un articolo che riconosce<br />
alle Regioni la possibilità di decidere<br />
se assoggettare questa categoria<br />
di interventi a permesso<br />
di costruire o a Dia, la circolare<br />
ha spiegato che la sostituzione<br />
non vale neanche per le leggi<br />
regionali entrate in vigore prima<br />
della manovra estiva.<br />
Il campo applicativo<br />
Un approfondimento successivo<br />
della stessa circolare, inoltre,<br />
spiega che in caso di interventi<br />
in zona sottoposta a vincolo,<br />
l’atto di assenso dell’ente<br />
preposto alla tutela del vincolo<br />
non può essere sostituito dalla<br />
Scia. Il campo applicativo della<br />
nuova disciplina è esattamente<br />
quello della vecchia Dia, che va<br />
a sostituire, e non può dunque<br />
allargarsi ai campi di altri titoli<br />
abilitativi. Un chiarimento da<br />
parte del Governo era dunque<br />
necessario. Perché le norme<br />
Scia stavano creando un po’ ovunque<br />
dubbi di interpretazione<br />
tanto sull’applicabilità all’edilizia<br />
quanto sul coordinamento con<br />
il Testo unico dell’edilizia.<br />
a.s.<br />
Foto ilco_stock.xchng<br />
mento (-,%), laterizi e prodotti in<br />
calcestruzzo (-,%).<br />
Revisione dell’indice<br />
Le stime provvisorie dell’indice<br />
trimestrale della produzione nelle<br />
costruzioni diff use dall’Istat, sono<br />
dovute in ottemperanza al Regolamento<br />
del Consiglio europeo (n.<br />
/) sulle statistiche congiunturali.<br />
Con la diff usione del dato riguardante<br />
il secondo trimestre del<br />
viene operata una revisione<br />
retrospettiva dell’indice che incorpora<br />
gli aggiornamenti delle informazioni<br />
sulle ore lavorate e sullo<br />
stock di capitale del settore delle<br />
costruzioni. Nel secondo trimestre<br />
dell’anno, l’indice destagionalizzato<br />
della produzione nel settore<br />
delle costruzioni ha presentato un<br />
aumento del ,% rispetto a quello<br />
precedente. L’indice corretto per<br />
gli eff etti di calendario, inoltre, ha<br />
segnato un calo del ,% rispetto al<br />
secondo trimestre del . Nello<br />
stesso confronto temporale, l’indice<br />
grezzo è diminuito del ,%.<br />
Confrontando i primi due trimestri<br />
del e il corrispondente periodo<br />
del , l’indice corretto per gli<br />
eff etti di calendario e l’indice grezzo<br />
hanno registrato diminuzioni<br />
rispettivamente del ,% e del ,%.<br />
ALESSANDRO SCHIRONE<br />
Ecco i “nuovi” requisiti<br />
Sostenibilità<br />
e innovazione<br />
re requisiti che fanno realmente la diff erenza nel settore<br />
Tdelle costruzioni sono senza dubbio etica, qualità e sostenibilità<br />
ambientale. Eppure non sempre questi requisiti vengono<br />
rispettati nel corso della fi liera edile. L’obiettivo che si pone<br />
Ambiente <strong>La</strong>b, un’associazione no profi t presentata nei giorni<br />
scorsi nell’ambito della fi era dell’artigianato Artingegna di Rovereto,<br />
è proprio quello di creare questi presupposti nelle attività<br />
imprenditoriali collegate al settore delle costruzioni.<br />
L’associazione mette in comune competenze professionali<br />
diverse e coordinate a supporto della certifi cazione e dei controlli<br />
dei materiali utilizzati nell’ambito del green building e<br />
dell’edilizia sostenibile, proponendosi alle aziende come un<br />
riferimento tecnico di supporto qualifi cato in grado di soddisfare<br />
le necessità nel settore delle prove, dei controlli, dell’ispezione,<br />
della ricerca e della certifi cazione dei materiali. L’Associazione<br />
intende inoltre costruire strategie di integrazione<br />
per sostenere progetti di ricerca e innovazione dei prodotti e<br />
dei processi produttivi, mettendo a frutto le diverse competenze<br />
e off rendo conoscenze e tecnologie trasversali per creare<br />
nuove opportunità di produzione e impiego dei materiali<br />
da costruzione.<br />
Ambiente <strong>La</strong>b è costituita da quattro soggetti, pubblici e<br />
privati, che sono i soci fondatori della stessa. Si tratta di ICMQ<br />
Spa, esperto nell’ambito della certifi cazione dei materiali da<br />
costruzione per le caratteristiche di sostenibilità; CET Servizi<br />
Srl, esperto per tutte le prove fi sico-chimiche sui materiali edilizi<br />
(aggregati naturali e riciclati, conglomerati cementizi e bituminosi,<br />
pietre ornamentali); Museo Civico di Rovereto, che<br />
mette in campo la propria competenza nell’ambito della sostenibilità<br />
ambientale e della geofi sica applicata con prove sui<br />
terreni, fondazioni ed edifi ci per vibrazioni, dispersioni termiche,<br />
inquinamenti indoor ed habitat naturale; SEA Srl, esperta<br />
nelle analisi chimiche dei terreni, delle acque, delle polveri, dei<br />
rifi uti e per le analisi ambientali rispetto alle polveri, ai rumori<br />
ed alla gestione dei rifi uti.<br />
a.s.
on il quadro normativo<br />
“Cche ci ritroviamo, non<br />
sappiamo se dobbiamo fare gli<br />
ingegneri oppure gli avvocati”.<br />
Il presidente dell’Associazione<br />
Nazionale Costruttori Edili<br />
Bari-BAT (ANCE) Vito Bellomo<br />
ha aperto così il convegno di<br />
presentazione dei master che<br />
Confi ndustria lancerà a ottobre<br />
su pianifi cazione urbanistica,<br />
sviluppo del territorio e investimenti<br />
immobiliari. “Viviamo un<br />
periodo di grande incertezza<br />
– ha detto Bellomo – al punto<br />
che i notai sono ormai diventati<br />
i sacerdoti di una liturgia ormai<br />
impossibile da celebrare”.<br />
Al convegno organizzato<br />
nel padiglione di Confi ndustria<br />
alla Fiera del Levante di Bari è<br />
intervenuto anche Ambrogio<br />
Prezioso, presidente dell’AFM<br />
- ANCE, che si occupa di formazione<br />
manageriale all’interno<br />
dell’associazione costruttori.<br />
“<strong>La</strong> crisi del settore – ha esordito<br />
– è sempre più pesante. Per<br />
superarla il sistema delle imprese<br />
deve diventare soggetto<br />
operativo anche nei confronti<br />
delle istituzioni”. Secondo Prezioso<br />
se lo Stato non può investire,<br />
allora è necessario che lo<br />
faccia con l’aiuto del capitale<br />
privato. “Dobbiamo proporre<br />
uadro giuridico incerto,<br />
Qrapporti con le istituzioni,<br />
occupazione. Abbiamo parlato<br />
dei problemi del settore edilizio<br />
– che contribuisce per il %<br />
al PIL nazionale – con il Presidente<br />
dell’Associazione Nazionale<br />
Costruttori Edili (ANCE)<br />
Bari Vito Bellomo.<br />
Presidente, ci può fare delle<br />
previsioni per il futuro economico<br />
del settore in Puglia?<br />
“Dal nostro punto di osservazione<br />
non scorgiamo niente di<br />
positivo, tranne per quanto riguarda<br />
i Piani Integrati di Riqualifi<br />
cazione delle Periferie (PIRP)<br />
e gli accordi di programma. Ma<br />
anche lì ci sono delle diffi coltà”.<br />
A cosa si riferisce?<br />
“Si tratta di strumenti urbanistici<br />
di diffi cile applicazione.<br />
Sarebbero dovuti partire prima<br />
dell’estate. Speriamo che entro<br />
l’anno possano decollare”.<br />
È solo una questione di fondi<br />
o ci sono anche altri motivi alla<br />
base dei ritardi?<br />
“Bisogna prendere atto che<br />
l’attività comunale e regionale<br />
non è stata caratterizzata da<br />
positività. Molti progetti si sono<br />
rivelati non cantierabili. Altri<br />
sono ancora in fase di studio”.<br />
<strong>La</strong>voro<br />
25 settembre<br />
01 ottobre 2010<br />
Prezioso – Superare la crisi riqualifi cando aree degradate<br />
“Sono le periferie<br />
la grande risorsa”<br />
Medina<br />
Sequestri<br />
e cantieri<br />
che caos<br />
uale certezza per<br />
“Qgli investimenti<br />
immobiliari si può avere a<br />
Bari se persino il Palazzo di<br />
Giustizia viene messo sotto<br />
sequestro?”.<br />
Con questa domanda<br />
l’avv. Pasquale Medina,<br />
presidente del Centro studi<br />
ABC. M Consultancy &<br />
Development, ha iniziato<br />
il suo intervento al convegno<br />
organizzato da Confi<br />
ndustria sui problemi<br />
dell’edilizia. L’avvocato<br />
sarà uno degli specialisti<br />
che presteranno servizio<br />
ai master formativi ideati<br />
dall’associazione e in partenza<br />
a ottobre.<br />
“Vogliamo realizzare – ha<br />
detto Medina – delle proposte<br />
concrete da presentare<br />
alle istituzioni”. Grande peso<br />
verrà dato al territorio.<br />
“<strong>La</strong> Puglia – ha spiegato – si<br />
qualifi ca sul mercato internazionale<br />
nel segmento<br />
del turismo di qualità. Ma<br />
troppo spesso con la mano<br />
destra si fi nanziano gli interventi<br />
e con la sinistra si<br />
sequestrano. Bisogna – ha<br />
concluso – superare questi<br />
cortocircuiti”.<br />
d.b.<br />
opere – ha spiegato il presidente<br />
AFM – dove a fronte di una<br />
spesa pubblica pari a , i privati<br />
ne attivano una volte maggiore”.<br />
I capitali, per così dire<br />
anticipati, andrebbero recuperati<br />
con la gestione pluriennale<br />
delle opere realizzate. Modello<br />
anglosassone insomma.<br />
“Dobbiamo formarci a questa<br />
innovazione – ha aggiunto<br />
Prezioso – per colmare decenni<br />
di ritardo con gli altri sistemi<br />
produttivi”. Ma non si tratta<br />
dell’unica innovazione possibile.<br />
“I prodotti vanno innovati<br />
– ha continuato – e parlo di<br />
costruzioni antisismiche o di<br />
AMBROGIO PREZIOSO<br />
certifi cazione ambientale, per<br />
esempio. E ancora di edilizia<br />
sostenibile”. Infi ne la grande<br />
sfi da della riqualifi cazione urbana,<br />
strettamente collegata<br />
al discorso delle infrastrutture<br />
a capitale misto pubblicoprivato.<br />
“Se riqualifi chiamo le<br />
periferie – ha detto Prezioso<br />
– il settore risorge. Ma se vogliamo<br />
che i fl ussi vitali delle<br />
città si dirigano dal centro<br />
verso l’esterno, dobbiamo realizzare<br />
infrastrutture di qualità<br />
nei quartieri periferici”. Il<br />
Presidente di Confi ndustria<br />
Bari-BAT Alessandro <strong>La</strong>terza<br />
non ha potuto fare altro che<br />
Bellomo – Il punto col presidente di ANCE Bari<br />
“Il futuro in Puglia<br />
non è certo roseo”<br />
VITO BELLOMO<br />
Quale sarà l’approccio con le<br />
istituzioni per risolvere il problema?<br />
“È necessario ancora un confronto<br />
con i Comuni e la Regione<br />
sul Piano Paesaggistico Territoriale.<br />
Secondo noi va discussa<br />
meglio anche la questione dei<br />
vincoli, pur non volendo negare<br />
la tutela dell’ambiente.”<br />
Sull’ambiente come su altri<br />
fronti vige un certo caos normativo.<br />
“Iniziative come questa dei<br />
master organizzati da Confi ndustria<br />
vogliono per l’appunto<br />
provare a eliminare o per lo meno<br />
diminuire l’alea dell’incertezza.<br />
Spesso ci troviamo di fonte<br />
a situazioni in cui è diffi cile decidere,<br />
per tutti: per i costruttori,<br />
per i politici e per le banche”.<br />
9<br />
concordare con Prezioso, soprattutto<br />
per quanto riguarda<br />
la creazione di sinergie tra gli<br />
imprenditori del territorio.<br />
“Da soli – ha detto il presidente<br />
– soccombiamo dinanzi<br />
alla burocrazia o ai capricci<br />
delle controparti pubbliche, se<br />
di controparti si può parlare.<br />
Per questo è necessaria la formazione<br />
di una classe imprenditoriale<br />
che sappia muoversi<br />
al meglio all’interno dei quadri<br />
normativi”. Anche il presidente<br />
dell’Ordine degli Ingegneri di<br />
Bari Domenico Perrini ha parlato<br />
del caos giuridico in cui è<br />
immerso il settore costruzioni.<br />
“Si pubblicano i primi Testi<br />
Unici – ha detto –, e fi nalmente.<br />
Ma poi si scopre che al loro<br />
interno ci sono leggi vecchie di<br />
due secoli e noi – ha aggiunto<br />
– fi niamo per trovarci sempre<br />
sotto la scure del magistrato,<br />
con i suoi modi e tempi di<br />
intervento”. Gli impianti che<br />
producono energia alternativa?<br />
Praticamente un bufala.<br />
“In realtà – ha spiegato Perrini<br />
– con l’eolico o con il fotovoltaico<br />
riusciamo a coprire solo<br />
il -% del nostro fabbisogno<br />
energetico”.<br />
DARIO BISSANTI<br />
E l’incertezza normativa<br />
rende questa crisi ancora più<br />
pesante.<br />
“I dati parlano chiaro: l’occupazione<br />
è calata del -% e diminuisce<br />
il numero delle imprese.<br />
Secondo le Casse Edili poi<br />
– che raccolgono mensilmente<br />
contributi e altre quote degli<br />
addetti del settore, ndr – le denunce<br />
sono in forte calo”.<br />
Fino a qualche mese fa si parlava<br />
di utilizzare i fondi FAS per<br />
le grandi infrastrutture. Che fi -<br />
ne hanno fatto queste risorse?<br />
“Alla fi ne sono state utilizzate<br />
come ammortizzatori<br />
sociali, mi riferisco alla cassa<br />
integrazione. Tutto sommato<br />
consideriamo positiva questa<br />
soluzione, che almeno in parte<br />
ha tamponato il disagio sociale.<br />
Per il momento”.<br />
Si, ma al sud ci sono più licenziamenti<br />
che cassa integrazione.<br />
“Dipende dal sistema produttivo.<br />
Certo il governo dovrà<br />
dare ragione dell’utilizzo di<br />
questi fondi. Noi all’esecutivo<br />
diciamo che non è possibile<br />
salvare lo Stato dal fallimento<br />
facendo fallire le imprese. È necessario<br />
trovare un punto di equilibrio<br />
se vogliamo garantire<br />
la collettività”. d.b.
Dal sabato<br />
in edicola<br />
a 1 €<br />
“Il tempo<br />
è l’unico<br />
vero capitale<br />
che un essere<br />
umano ha,<br />
e l’unico<br />
che non può<br />
permettersi<br />
di perdere”<br />
Thomas Alva Edison<br />
www.gazeco.it
I<br />
n specialità tutta italiana: si<br />
Utratta del “souvenir da tavola”.<br />
Quale miglior ricordo se non<br />
un prodotto da gustare a tavola<br />
per riassaporare il piacere della<br />
vacanza appena trascorsa? Quasi<br />
sei italiani su dieci infatti rientrando<br />
dalle vacanze estive in Italia<br />
hanno portato con se un prodotto<br />
alimentare tipico del luogo di<br />
soggiorno.<br />
È quanto emerge da un sondaggio<br />
on-line svolto dalla Coldiretti<br />
dal quale risulta che il prodotto<br />
alimentare caratteristico del territorio<br />
come vino, formaggio, olio<br />
di oliva, salumi o conserve è stato<br />
preferito dal % degli intervistati.<br />
Al secondo posto della classifica di<br />
gradimento ci sono i prodotti artigianali<br />
locali (ceramica, oggetto<br />
in legno, tessuto, ecc.) con il %<br />
delle preferenze. Sembrano essere<br />
stati ignorati i classici souvenir<br />
come cartoline e magliette che<br />
sono stati acquistati solo dall’%<br />
dei turisti.<br />
Consumi<br />
Coldiretti – Nei primi sei mesi del +% negli acquisti<br />
Economia a tavola<br />
vince il “biologico”<br />
prodotti biologici sembrano trainare<br />
la ripresa dell’economia sulle tavole<br />
degli italiani registrando un aumento<br />
record del % negli acquisti di ogni<br />
famiglia, nel corso di quest’anno. È<br />
quanto aff erma in una nota la Coldiretti<br />
sulla base dei dati Ismea (Istituto di Servizi<br />
per il Mercato Agricolo Alimentare)<br />
AcNielsen sugli acquisti domestici dei<br />
prodotti confezionati nei primi sei mesi<br />
del . Da sottolineare le migliori performance<br />
registrate con i prodotti per<br />
l’infanzia (+%), per il pane e i sostituti<br />
(+%) e per i prodotti per la prima colazione<br />
(+%).<br />
Ad aumentare, inoltre, sono anche<br />
tutte le diverse categorie di prodotto<br />
come il miele (+%), i lattiero caseari<br />
(+%), gli oli (+%) le uova (+ %), la<br />
pasta e il riso (+%) e le bevande (+<br />
%). In Italia il biologico sviluppa un giro<br />
di aff ari stimato in miliardi di euro attraverso<br />
vendite al dettaglio in negozi<br />
specializzati, supermercati, vendite dirette<br />
delle aziende agricole e mercati<br />
degli agricoltori di “campagna amica”<br />
(iniziativa promossa da Coldieretti)<br />
verso i quali si registra un interesse<br />
crescente, per la mancanza di intermediazione<br />
che garantisce il miglior<br />
rapporto prezzo e qualità. Nel si<br />
sono registrati aumenti signifi cativi: si<br />
nota il % in più delle aziende agricole<br />
attraverso le quali era possibile acquistare<br />
direttamente i prodotti, la crescita<br />
del % degli agriturismi e il boom<br />
dei mercati degli agricoltori evidenziati<br />
da Bio Bank, la banca dati informazioni<br />
sul biologico in Italia.<br />
Questi dati confermano la forte crescita<br />
di un segmento della popolazione,<br />
Piatti del luogo e stagionali<br />
e quindi di una buona fetta di consumatori,<br />
che non si accontenta di acquistare<br />
biologico, ma che vuole conoscerne<br />
anche la provenienza.<br />
Per la Coldiretti, di fronte a questa<br />
esigenza del consumatore occorre anche<br />
intervenire con misure di trasparenza<br />
per riconoscere la produzione<br />
nazionale introducendo al più presto<br />
il marchio del biologico italiano, come<br />
previsto dal regolamento comunitario,<br />
per consentire ai consumatori di fare<br />
scelte d’acquisto consapevoli sulla reale<br />
origine del prodotto che portano<br />
in tavola. In particolare, i principali orientamenti<br />
produttivi del biologico<br />
italiano (escluse le superfi ci a foraggi,<br />
prati e pascoli) riguardano, in ordine di<br />
importanza: i cereali, l’olivo, la frutta<br />
(compresa quella in guscio), la vite, gli<br />
agrumi e gli ortaggi.<br />
Sul territorio nazionale si contano<br />
. operatori biologici all’inizio del<br />
con una riduzione di circa il % rispetto<br />
all’anno precedente, mentre<br />
sono coltivati a biologico ..<br />
ettari che hanno invece registrato una<br />
crescita del %. Ed i meriti arrivano alle<br />
regioni del sud. Sono proprio la Sicilia,<br />
la Puglia e la Basilicata ad avere il primato<br />
per superfi ci agricole condotte<br />
secondo il metodo biologico e, sempre<br />
a Sicilia, Puglia e Calabria va riconosciuto<br />
il merito per il maggior numero di aziende<br />
agricole biologiche. Per quanto<br />
riguarda il nord, lì sono concentrate la<br />
maggior parte delle imprese di trasformazione,<br />
con il primato dell’Emilia Romagna<br />
e della Lombardia.<br />
Menù scolastico<br />
a “chilometro 0”<br />
on l’inizio del nuovo anno scolastico, arriva nelle scuole italiane<br />
Cil menu a “chilometri zero”. Nelle mense verranno serviti piatti<br />
elaborati secondo i principi di un’alimentazione equilibrata, ma soprattutto<br />
considerando la varietà e la stagionalità di alimenti tipici<br />
della regione di residenza, per insegnare ai bambini il mantenimento<br />
delle tradizioni. Lo ha annunciato la Coldiretti impegnata, con il Ministero<br />
dell’Istruzione, a promuovere il progetto “educazione alla<br />
campagna amica”, che prevede nel corso dell’anno ben prodotti<br />
agroalimentari tradizionali nelle mense scolastiche. Tra questi<br />
prevalgono i . diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da<br />
. verdure fresche e lavorate, salami, prosciutti, carni fresche<br />
e insaccati di diverso genere, formaggi, bevande e <br />
prodotti di origine animale. Tra le regioni che presentano la più ricca<br />
biodiversità a tavola, si classifi ca al primo posto la Toscana con<br />
specialità, mentre la Puglia ne off re , meglio della Basilicata<br />
e della Valle D’Aosta con .<br />
A.M.<br />
ALICIA MILIA<br />
Nuovo brand<br />
Big Mac<br />
all’italiana<br />
i chiama Mc Italy ed è<br />
Sla combinazione tra la<br />
più grande catena dei fast<br />
food al mondo, Mc Donald<br />
appunto, e i prodotti tipici<br />
alimentari italiani. Il brand<br />
si piega al gusto del belpaese<br />
introducendo i prodotti<br />
Doc italiani come l’olio extravergine<br />
di oliva, Asiago<br />
Dop, Bresaola della Valtellina<br />
Igp, pancetta della Val<br />
Venosta, grano saraceno,<br />
mozzarella, cipolle di Tropea<br />
e carciofi romani.<br />
a.m.<br />
Secondo i dati raccolti dalla Coldiretti,<br />
nonostante la situazione di<br />
crisi, appena un italiano su dieci ha<br />
rinunciato a qualsiasi tipo di ricordo<br />
della vacanza. Dalla mozzarella<br />
di bufala in Campania al formaggio<br />
Asiago in Veneto, dal pecorino<br />
della Sardegna al prosciutto San<br />
Daniele nelle montagne del Friuli,<br />
dal vino Barolo del Piemonte alla<br />
fontina in valle d’Aosta, dal limoncello<br />
campano al caciocavallo del<br />
Molise, sono solo alcuni dei souvenir<br />
più richiesti dai turisti.<br />
<strong>La</strong> tendenza è favorita dal moltiplicarsi<br />
delle occasioni di valorizzazione<br />
dei prodotti locali che si è<br />
verificata nei principali luoghi di<br />
villeggiatura, con percorsi enogastronomici,<br />
città del gusto, feste e<br />
sagre di ogni tipo. Quest’anno più<br />
che mai è stato scelto dagli italiani<br />
il turismo enogastronomico confermandosi<br />
il vero motore della<br />
vacanza made in Italy.<br />
L’Italia è l’unico paese al mondo<br />
che, secondo la Coldiretti, può<br />
25 settembre<br />
01 ottobre 2010<br />
Prodotti tipici – Sono diventati il regalo delle vacanze<br />
Il souvenir da mangiare<br />
specialità del Belpaese<br />
11<br />
contare anche sulla leadership europea<br />
nella produzione biologica<br />
e nell’offerta di prodotti tipici con<br />
ben denominazioni di origine<br />
riconosciute a livello comunitario<br />
e . specialità tradizionali censite<br />
dalle regioni, mentre sono <br />
i vini a denominazione di origine<br />
controllata (Doc), controllata e<br />
garantita (Docg) e a indicazione<br />
geografica tipica ( vini Doc, <br />
Docg e Igt).<br />
Queste specialità nostrane<br />
quest’anno sono state direttamente<br />
acquistate nella grande<br />
varietà dei percorsi turistici legati<br />
all’enogastronomia in molte città<br />
e località turistiche: diciottomila<br />
agriturismi, mila tra frantoi e<br />
cantine, oltre mercati degli<br />
agricoltori in cui assaporare i prodotti<br />
alimentari dai produttori senza<br />
intermediazioni. Questa è stata<br />
un’opportunità anche per i turisti<br />
stranieri che hanno portato a casa<br />
souvenir esclusivi e di qualità.<br />
a.m.<br />
Il sondaggio – Si tiene conto più della qualità<br />
I cibi locali preferiti<br />
alle grandi marche<br />
uasi due terzi degli italiani preferiscono con-<br />
Qsumare prodotti alimentari locali piuttosto<br />
che i cibi prodotti dalle grandi marche. Sono ancora<br />
pochi gli italiani che non si lasciano ingannare<br />
dal marchio industriale e ripongono fi ducia nei<br />
prodotti del proprio territorio. A dimostrarlo sono<br />
le percentuali: il % degli intervistati dalla Coldiretti<br />
in collaborazione con la Swg, preferisce il<br />
cibo locale ed il % degli italiani invece scelgono<br />
quello delle grandi aziende con business extraterritoriali.<br />
Il % ha dichiarato inoltre di tener<br />
conto esclusivamente della qualità, mentre il %<br />
solo del prezzo.<br />
Tra le motivazioni di acquisto spicca la genuinità<br />
(%), seguita dal risparmio (%) e dal gusto<br />
(%). Coldiretti, con questa ricerca, ha messo<br />
in risalto il successo delle esperienze di vendita<br />
Foto volff _fotolia<br />
dei prodotti locali rispetto a quello delle multinazionali<br />
della ristorazione, come ad esempio<br />
McDonald’s. <strong>La</strong> preferenza del prodotto legato<br />
al territorio si sta diff ondendo anche grazie alle<br />
esigenze legate all’esperienza di vendita.<br />
Il % degli intervistati ha infatti dichiarato di<br />
acquistare direttamente dal produttore almeno<br />
qualche volta nel corso dell’anno, mentre l’%<br />
degli italiani invece ha dichiarato di acquistare<br />
regolarmente cibo dai produttori. Quest’anno le<br />
piccole imprese che si occupano sia della produzione<br />
che della vendita dei prodotti hanno riscontrato<br />
una leggera crescita: la spesa attraverso le<br />
cantine, le bancarelle e altri posti specializzati, ha<br />
superato i miliardi di euro coinvolgendo mila<br />
imprese agricole.<br />
a.m.
12 25 settembre<br />
01 ottobre 2010 Formazione<br />
Università – Ben candidati alle selezioni<br />
Veterinaria Bari<br />
iscrizioni<br />
in 2 anni +75%<br />
Domande in aumento anche da altre<br />
regioni: merito dei posti in più ai<br />
quiz resi possibili dal riconoscimento<br />
comunitario di qualità e dalle buone<br />
prospettive occupazionali<br />
L<br />
ontano dagli appalti pilotati e dal mercato<br />
delle protesi c’è una medicina, in Puglia,<br />
che attira sempre più aspiranti nuove leve.<br />
Studenti freschi di diploma superiore, che sognano<br />
di indossare il camice del veterinario ogni<br />
anno più numerosi, come dimostrano i livelli di<br />
partecipazione ai test di ingresso registrati lo<br />
scorso sei settembre. Cinquecentotrentanove<br />
candidati si sono cimentati con i quiz selettivi,<br />
per conquistare cento posti da matricola nel<br />
corso di laurea in Medicina Veterinaria. Detratta<br />
l’inevitabile percentuale dei rinunciatari, si sono<br />
presentati il % dei giovani che si erano<br />
prenotati per la prova nei tempi stabili dall’Università.<br />
A parità di posti messi a concorso dalla<br />
facoltà (a cui si aggiungono i cinque riservati agli<br />
extracomunitari), lo scorso anno si candidarono<br />
in e l’anno prima le domande furono . Ciò<br />
vuol dire che nell’arco di tre anni accademici il<br />
livello di attrattività della facoltà veterinaria è<br />
cresciuto del %, con un balzo in avanti del %<br />
tra i livelli di partecipazione attuali e quelli dello<br />
scorso anno. I numeri, secondo il preside Canio<br />
Buonavoglia, rivelano un interesse che continua<br />
ad aumentare, nella platea dei giovani in cerca<br />
di un futuro dopo l’Università.<br />
Il numero delle immatricolazioni è stato autorizzato,<br />
come sempre, dal ministero dell’Università,<br />
che ha approvato la proposta della facoltà<br />
usando il criterio di verifi ca, per l’assegnazione<br />
dei posti in tutte le sedi italiane, dell’approvazione<br />
a livello europeo (di cui riferiamo più dettagliatamente<br />
nell’articolo in basso, ndr). Al<br />
contrario, nelle facoltà non approvate, lo stesso<br />
ministero ha tagliato parecchi posti per le immatricolazioni<br />
ed ha annunciato che, a partire dal<br />
, non sarà consentito attivare i corsi di laurea<br />
in Medicina Veterinaria in tutte quelle sedi<br />
sprovviste del riconoscimento europeo. Questa<br />
circostanza, in termini di credito accademico,<br />
rivaluta le quotazioni della facoltà barese e attrae<br />
in Puglia molti studenti provenienti da altre<br />
regioni d’Italia. Ma quali prospettive di lavoro<br />
hanno i futuri veterinari? L’ultimo rapporto re-<br />
alizzato da Nomisma sulla professione medico<br />
veterinaria ha riportato i risultati delle interviste<br />
realizzate su un campione di laureati negli ultimi<br />
anni. Il ,% dei veterinari interpellati ha dichiarato<br />
di lavorare da solo, mentre il ,% lo fa<br />
in collaborazione con uno o più colleghi e il %<br />
è organico in uno studio associato. Solo lo ,%<br />
sono veterinari dipendenti. Ma nel erano<br />
il % a dichiarare di lavorare da solo ed il %<br />
Studenti impegnati nelle esercitazioni di microbiologia CANIO BUONAVOGLIA<br />
con collaboratori o in associazione con altri. In<br />
cinque anni, quindi, i professionisti totalmente<br />
autonomi sono calati dal a meno del %,<br />
mentre gli associati, al contrario, sono aumentati,<br />
complessivamente, dal al ,%. Il lavoro<br />
di gruppo, dunque, sembra essere la prospettiva<br />
anche per le nuove leve di veterinari, anche<br />
in ragione dell’esigenza sempre più manifesta<br />
di acquisire una forte specializzazione. Sempre<br />
Nomisma, nel citato rapporto sullo stato della<br />
professione, rivela che il settore in cui i veterinari<br />
lavorano meno da soli è quello degli animali<br />
da compagnia, con un ,% di professionisti totalmente<br />
autonomi, contro un % che si avvale<br />
della collaborazione di altri colleghi. Al contrario,<br />
i veterinari impegnati nel campo degli animali<br />
da reddito, risultano i più autonomi in assoluto<br />
(il ,%) ma, in linea generale, gli operatori<br />
del Sud sono quelli maggiormente refrattari al<br />
lavoro autonomo, con una quota del % di veterinari<br />
meridionali solitari. Gli esperti del settore<br />
discutono da tempo se, per lo sviluppo futuro<br />
della professione, sia preferibile incoraggiare la<br />
realizzazione di strutture in cui lavorino più veterinari,<br />
ognuno con diff erenti specializzazioni<br />
o, piuttosto, il classico ambulatorio, affi dato alla<br />
direzione di un veterinario generico in contatto<br />
con altri colleghi per le prestazioni specialistiche.<br />
Un po’ quello che avviene con i medici di<br />
famiglia, nel campo della sanità pubblica. Nel<br />
frattempo, i futuri veterinari sperano nella Puglia<br />
come un trampolino di lancio e un motore<br />
di sviluppo.<br />
LUCA BARILE<br />
In Italia – Solo facoltà certifi cate<br />
L’unica al Sud<br />
col bollino UE<br />
l biglietto di presentazione<br />
Iè una certifi cazione europea<br />
sulla didattica di eccellenza.<br />
Strutture, docenti e programmi<br />
in linea con gli standard<br />
comunitari, fanno della facoltà<br />
barese di Medicina Veterinaria<br />
l’unica nel Meridione e una delle<br />
sette sedi italiane approvate<br />
dall’European Association of<br />
Establishments for Veterinary<br />
Education, l’associazione europea<br />
degli stabilimenti per<br />
l’istruzione dei veterinari Istruzione<br />
(EAEVE).<br />
Non si tratta di un semplice<br />
riconoscimento formale e autoreferenziale,<br />
ma una vera e<br />
propria certifi cazione di conformità<br />
agli standard stabiliti<br />
dall’Unione europea sulla qualità<br />
delle strutture preposte alla<br />
didattica in campo veterinario,<br />
che viene rilasciata da organismi<br />
europei a seguito dei controlli<br />
affi dati ad appositi organi<br />
ispettivi. L’Associazione Eaeve,<br />
fondata nel , ha la propria<br />
sede giuridica a Maisons Alfort,<br />
in Francia e gli uffi ci amministrativi<br />
dapprima a Bruxelles,<br />
in Belgio, poi trasferiti, alla fi ne<br />
del a Vienna, in Austria.<br />
L’attività di questo ente è<br />
fi nalizzata a sostenere, promuovere<br />
e sviluppare la formazione<br />
veterinaria in Europa,<br />
attraverso una serie di attività<br />
di verifi ca, ma anche formative<br />
e informative, a cominciare dal<br />
monitoraggio del livello di attuazione<br />
delle norme minime<br />
stabilite nel programma di studio<br />
per i veterinari nell’Unione<br />
Europea, con la direttiva comunitaria<br />
numero del .
Una veduta aerea della facoltà di Medicina Veterinaria, sulla strada provinciale tra Valenzano e Casamassima<br />
Approvata dall’Associazione<br />
europea degli stabilimenti<br />
per l’istruzione veterinaria<br />
(Eaeve) grazie agli<br />
standard elevati<br />
Tra gli altri obiettivi, l’associazione<br />
Eaeve mira a raff orzare<br />
la cooperazione tra gli<br />
istituti membri, operando come<br />
un forum permanente di<br />
discussione scientifi ca, al fi ne<br />
di migliorare e armonizzare, a<br />
livello europeo, i contenuti e le<br />
prospettive dell’istruzione veterinaria.<br />
Per assolvere a questo<br />
compito, Eaeve promuove<br />
lo scambio di informazioni,<br />
personale, studenti e materiale<br />
didattico tra gli associati,<br />
ovvero le varie facoltà veterinarie,<br />
le scuole veterinarie e le<br />
università coinvolte nell’insegnamento<br />
e nella ricerca scientifi<br />
ca nel campo della Medicina<br />
Veterinaria.<br />
<strong>La</strong> facoltà barese è in possesso<br />
della certifi cazione, con<br />
la quale Eaeve ne ha appro-<br />
Foto daniel.giulia_fl ickr<br />
vato gli standard didattici, dal<br />
e dovrà sottoporsi ad una<br />
nuova visita di ispezione nel<br />
, avendo l’accreditamento<br />
una durata decennale. L’approvazione<br />
Eaeve, quindi, rappresenta<br />
una garanzia di qualità<br />
dell’off erta didattica barese<br />
e un fattore di attrattività per<br />
gli studenti delle altre regioni.<br />
Dai dati in possesso della<br />
presidenza della facoltà, infatti,<br />
risultano numerosi iscritti<br />
provenienti soprattutto dalla<br />
Campania e dalla Sicilia, considerando<br />
che né la facoltà di<br />
Napoli né quella di Messina<br />
hanno ricevuto l’approvazione<br />
europea. Le altre sedi italiane<br />
certifi cate, infatti, sono Bologna,<br />
Padova, Perugia, Teramo,<br />
Torino e Pisa.<br />
l.b.<br />
Formazione<br />
25 settembre<br />
01 ottobre 2010<br />
13<br />
Scienze dell’allevamento – Dopo le polemiche<br />
“Cane&gatto” chiude<br />
“Ma il corso valeva”<br />
a fatto parlare di sé in tutta Italia, si è dife-<br />
Hso dalle accuse fi nché ha potuto e alla fi ne<br />
ha ammainato le vele con onore. Presentato a<br />
suo tempo con grande entusiasmo, apprezzato<br />
dagli studenti ma bersagliato dalla stampa di<br />
tutta Italia, il corso di laurea triennale in Scienze<br />
dell’allevamento, igiene e benessere del cane<br />
e del gatto era diventato un po’ l’icona pop<br />
della facoltà di Medicina Veterinaria. Per molti<br />
osservatori era il sinonimo, al pari di altri corsi<br />
italiani dalla buff a denominazione, un esempio<br />
di costosa inutilità accademica, eppure a conti<br />
fatti piaceva agli studenti.<br />
Molto più di altri corsi attivi in altre facoltà,<br />
sopravvissuti all’ultima operazione di tagli e<br />
riorganizzazione imposta dai criteri ministeriali,<br />
che lo scorso anno registrarono un numero<br />
di iscritti nettamente inferiore. A partire da<br />
quest’anno accademico, infatti, l’Università di<br />
Bari Aldo Moro ha eliminato questo corso di<br />
laurea dal manifesto degli studi, in cui ha pubblicato<br />
la propria off erta formativa. Scienze<br />
dell’allevamento, igiene e benessere del cane e<br />
Foto Made in Taiwán_fl ickr<br />
del gatto non compare più come laurea triennale<br />
conseguibile nella facoltà veterinaria. Alla fi ne<br />
hanno vinto i colpevolisti, che lo hanno criticato<br />
nell’ambiente accademico e sbeff eggiato sui<br />
giornali di mezza Italia, ma il “cane e il gatto”,<br />
come lo chiamavano un po’ tutti, è uscito di scena<br />
senza disonore.<br />
Il preside, Canio Buonavoglia, ha sottolineato<br />
in più di un’occasione come la facoltà abbia<br />
deciso, per senso di responsabilità, di porre fi -<br />
ne alle polemiche, sebbene fosse convinta della<br />
validità di quel percorso di studi. Finalizzato alla<br />
formazione di una fi gura simile all’infermiere veterinario,<br />
il chiacchieratissimo corso ha totalizzato<br />
lo scorso anno immatricolati, cioè iscritti<br />
per la prima volta, al disopra della media delle<br />
lauree triennali della facoltà e pari ad oltre un<br />
quarto degli immatricolati complessivi. Al contrario,<br />
in altre facoltà baresi sono stati risparmiati<br />
corsi con pochissimi iscritti, in otto casi<br />
non più di dieci e un numero altrettanto scarso<br />
di immatricolati.<br />
<strong>La</strong> rivincita del cane e del gatto. l.b.
14 25 settembre<br />
01 ottobre 2010 PrimoPiano<br />
Adoc – Il crack economico che ne deriva può arrivare anche a mila euro<br />
<strong>Divorzio</strong>? Pessimo affare<br />
per il cuore e il portafogli<br />
È<br />
l’ADOC a suonare il campanello d’allarme. A minare<br />
seriamente l’equilibrio fi nanziario delle famiglie<br />
italiane sono soprattutto le separazioni. Secondo<br />
una recente indagine condotta all’Associazione nazionale<br />
per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori,<br />
in questi casi le spese da sostenere sono davvero considerevoli.<br />
Per la serie: prima di sposarvi, pensateci bene.<br />
Il costo da aff rontare per chiudere defi nitivamente una<br />
relazione ormai giunta alla frutta è paragonabile ad un<br />
autentico fallimento. Sia da un punto di vista sentimentale,<br />
perché rappresenta il tracollo del proprio progetto<br />
di vita, sia da uno prettamente economico. Il crack, infatti,<br />
è stato stimato in un massimo di mila euro, cioè<br />
quanto un’automobile di medio livello.<br />
L’indagine<br />
Lo spunto per approfondire lo studio l’ha fornito<br />
l’Istat, secondo cui i divorzi nel nostro Paese sono in<br />
Costi da . a mila euro Fra le spese Mutuo e assegni per i fi gli<br />
Peggio della lite<br />
c’è... l’avvocato<br />
emete, litiganti sventurati, più delle liti stesse gli avvocati. È un<br />
Tproverbio italiano dalle radici lontane a metterci in guardia soprattutto<br />
nei casi di separazione più spinosi, che costano alle coppie<br />
un occhio della faccia. Secondo il tariff ario pubblicato dall’A-<br />
DOC, infatti, per una separazione consensuale la spesa varia dai<br />
. ai . euro. Senza dubbio più costosa è la separazione giudiziale,<br />
la cui spesa oscilla dai . ai . euro.<br />
Per il successivo divorzio, invece, bisogna aggiungere una cifra<br />
compresa, a seconda dei casi, dai . fi no anche ai . euro.<br />
Senza considerare, inoltre, i tempi lunghi di procedura necessari<br />
per l’espletamento dell’iter burocratico. Nel caso di separazione<br />
consensuale vanno via circa giorni, giudiziale giorni. Nel<br />
caso di divorzio consensuale, invece, volano giorni, giudiziale<br />
circa giorni.<br />
a.s.<br />
continua crescita (+ % in un anno). In Italia, infatti, la<br />
durata media del matrimonio è di circa dieci anni, e<br />
solo una coppia separata su dieci riesce a ricomporre<br />
il vecchio nucleo familiare, anche a distanza di anni.<br />
Resta da capire chi sia più penalizzato, dopo un divorzio,<br />
tra l’uomo e la donna. Secondo gran parte delle<br />
Associazioni dei Consumatori la risposta è semplice.<br />
Accollandosi il costo del mutuo ed eventuali assegni<br />
di mantenimento, le spese sostenute dall’uomo sono<br />
sempre le più cospicue.<br />
<strong>La</strong> spesa<br />
È stato il presidente dell’ADOC a mettere in evidenza<br />
i numeri della crisi. “<strong>La</strong> spesa minima per una separazione<br />
consensuale – ha spiegato Carlo Pileri sul<br />
sito dell’Associazione – è di . euro, comprensiva<br />
di consulenza legale (. euro la tariff a minima) e<br />
riacquisto dei prodotti prima utilizzati in coppia, quali<br />
Anche<br />
i piatti<br />
nuovi<br />
Associazione nazio-<br />
L’ nale per la Difesa e<br />
l’Orientamento dei Consumatori<br />
ha pensato proprio a<br />
tutto. All’elenco delle spese<br />
da aff rontare in caso di separazione,<br />
infatti, ha aggiunto<br />
un servizio di piatti nuovo.<br />
Perché, come ogni storia<br />
andata a mare nel modo<br />
peggiore, la litigata oltre i<br />
limiti conduce alla perdita<br />
di autocontrollo. Tralasciando<br />
il partner, legalmente<br />
intoccabile, secondo uno<br />
studio sono i primi oggetti<br />
che capitano sotto tiro ad<br />
andare così in frantumi. E il<br />
servizio di piatti è fra questi.<br />
Certo, sembra banale, ma<br />
pare sia capitato talmente<br />
tante volte da occupare una<br />
posizione di rilievo nella classifi<br />
ca dei capitoli di spesa più<br />
cospicui, stimato in circa <br />
euro. Si parla ovviamente<br />
di piatti buoni, quelli riposti<br />
con cura nelle vetrinette.<br />
a.s.<br />
Foto Petro Feketa_fotolia<br />
elettrodomestici e accessori vari, per circa euro<br />
di spesa. Se si arriva al divorzio e aggiungiamo le spese<br />
extra, come quelle per le sedute dallo psicologo (in<br />
media euro per dieci appuntamenti), assegni di<br />
mantenimento ( euro al mese), un nuovo mutuo<br />
da accendere ( euro al mese) e un buon servizio di<br />
piatti ( euro) andato in frantumi durante le litigate,<br />
si può arrivare a spendere anche poco meno di <br />
mila euro in un anno”. Se esiste un tetto, inoltre, solitamente<br />
viene occupato da mamma e fi gli, che vivono<br />
con lo stipendio materno (circa . euro). <strong>La</strong> quota<br />
degli alimenti, invece, viene sostituita col pagamento<br />
del mutuo. L’ex marito ha però problemi più seri. Il suo<br />
reddito medio stimato in . euro si riduce a circa<br />
.. Senza parlare della casa, da dividere con colleghi<br />
di lavoro, amici o parenti.<br />
ALESSANDRO SCHIRONE<br />
Un conto salato<br />
per la nuova vita<br />
Foto nubuck_stock.xchng Foto Marzia Giacobbe_fotolia<br />
a spesa più cospicua per aff rontare una separazione è sempre<br />
Lquella dell’avvocato. L’ADOC, infatti, ha pubblicato una sorta di<br />
tariff ario dal quale si evince chiaramente che le coppie in procinto<br />
di dividersi, per sostenere le spese legali, spendono mediamente<br />
. euro. <strong>La</strong> stessa cifra che, generalmente, viene utilizzata per<br />
acquistare nuovamente i prodotti della casa come elettrodomestici<br />
e accessori di varia natura. Un gradino sotto si piazza lo psicologo,<br />
al quale vanno versati circa euro per una decina di sedute.<br />
Ma dopo una separazione, in certi casi l’acquisto di una nuova casa<br />
diventa necessario. Accendere un nuovo mutuo, purtroppo, costa<br />
circa euro al mese. A questa spesa fi ssa, che si accolla solitamente<br />
l’uomo, bisogna poi aggiungere gli assegni di mantenimento<br />
per l’ex coniuge e gli eventuali fi gli. Un’ulteriore spesa stimata<br />
sui euro ogni trenta giorni.<br />
a.s.
Foto dragan veselinov_fotolia<br />
PrimoPiano<br />
25 settembre<br />
01 ottobre 2010<br />
Foto Ed Yourdon_fl ickr Foto olly_fotolia<br />
Istat – Separazioni raddoppiate dal . Il matrimonio dura in media anni<br />
Tante coppie “scoppiano”<br />
ma al Sud un po’ di meno<br />
l rapporto analizza i dati raccolti nel , ma alla luce della<br />
Itendenza registrata nel nostro Paese da qualche anno a questa<br />
parte, tutto lascia pensare che oggi la situazione sia persino più<br />
drammatica. Secondo quanto emerge da un recente studio targato<br />
Istat, fi no a due anni fa le separazioni sono state . e i divorzi<br />
., con un incremento rispettivamente del ,% e del ,%<br />
rispetto all’anno precedente. I due fenomeni sono in continua crescita:<br />
nel , infatti, si verifi cavano separazioni e divorzi ogni<br />
. matrimoni, nel si è giunti ad una situazione davvero<br />
allarmante, con separazioni e divorzi.<br />
Durata del matrimonio<br />
<strong>La</strong> durata media del matrimonio al momento dell’iscrizione a<br />
ruolo del procedimento di separazione è risultata pari a anni, <br />
anni in media per i divorzi. L’età media alla separazione è di circa<br />
anni per i mariti e per le mogli. In caso di divorzio, invece, l’età<br />
raggiunge rispettivamente e anni. Questi valori sono andati<br />
aumentando negli anni sia per una drastica diminuzione delle separazioni<br />
sotto i anni (anche per eff etto della posticipazione delle<br />
nozze verso età più mature) sia per un aumento delle separazioni<br />
con almeno uno sposo ultrasessantenne. <strong>La</strong> tipologia di procedimento<br />
prevalentemente scelta dai coniugi è quella consensuale:<br />
nel si sono chiuse consensualmente l’,% delle separazioni<br />
e il ,% dei divorzi. Il ,% delle separazioni e il ,% dei divorzi<br />
hanno riguardato coppie con fi gli avuti durante la loro unione. Fino<br />
al ha prevalso l’affi damento esclusivo dei fi gli minori alla<br />
madre. Nel , la legge / ha introdotto l’istituto dell’affi -<br />
do condiviso dei fi gli minori come modalità ordinaria. Nel , il<br />
,% di separazioni con fi gli è stata con affi do condiviso contro il<br />
,% di quelle con fi gli affi dati esclusivamente alla madre.<br />
L’instabilità coniugale<br />
Dal fi no all’ultima rilevazione, dunque, le separazioni sono<br />
aumentate del % mentre i divorzi sono praticamente raddoppiati<br />
(+ %). Questi incrementi sono stati osservati in un contesto in cui i<br />
matrimoni diminuiscono e quindi sono imputabili ad un eff ettivo aumento<br />
della propensione alla rottura dell’unione coniugale. Il ,%<br />
dei divorzi concessi nel è stato preceduto da una separazione<br />
legale (giudiziale o consensuale). Nel caso in cui si decida di passare<br />
da separazione a divorzio, per il ,% delle coppie la decisione scatta<br />
nell’arco di cinque anni. negli ultimi anni, però, questa tendenza si<br />
è ampliata. Su dieci separazioni pronunciate in Italia nel , ben<br />
quattro non sono ancora giunte al divorzio dopo un decennio.<br />
Geografi a del fenomeno<br />
A seconda del territorio, il problema dell’instabilità coniugale presenta<br />
situazioni diff erenti. Ci si separa meno al Sud, dove nel si<br />
sono consumate , separazioni ogni mille matrimoni. Il fenomeno<br />
è maggiormente avvertito al Nord, dove invece si sono registrati ,<br />
separazioni ogni mille matrimoni. L’evoluzione del fenomeno ha riguardato<br />
soprattutto le regioni settentrionali. Basti pensare che nel <br />
solo in Valle D’Aosta si superavano le separazioni, mentre nel <br />
il fenomeno è stato individuato ovunque ad eccezione del Veneto. Anche<br />
Toscana (, separazioni) e <strong>La</strong>zio (,) si piazzano in vetta alla<br />
lista dei territori più colpiti. Tra le regioni meridionali, invece, incrementi<br />
particolarmente consistenti si sono registrati in Molise (,) e Abruzzo<br />
(,). Nelle altre regioni, nonostante l’aumento generalizzato, si<br />
osservano nel comunque valori contenuti del fenomeno, che ha<br />
toccato picchi di , separazioni ogni mille matrimoni in Calabria; ,<br />
in Basilicata; in Campania e , in Puglia. a.s.<br />
Affi damenti<br />
Dal 2006<br />
sempre più<br />
“condivisi”<br />
uando ci si separa, il pro-<br />
Qgetto di vita fallisce soprattutto<br />
se di mezzo ci sono<br />
fi gli. Secondo l’Istat, nel <br />
il ,% delle separazioni e il<br />
,% dei divorzi hanno riguardato<br />
coppie con fi gli avuti<br />
durante la loro unione. I fi gli<br />
coinvolti nella crisi coniugale<br />
dei propri genitori sono stati<br />
. nelle separazioni e<br />
. nei divorzi. Oltre la metà<br />
(il ,%) delle separazioni e<br />
oltre un terzo (il ,%) dei divorzi<br />
provengono da matrimoni<br />
con almeno un fi glio minore<br />
di anni.<br />
Analizzando la struttura per<br />
età dei fi gli affi dati nelle separazioni,<br />
si nota come il ,%<br />
di questi ha meno di anni. In<br />
caso di divorzio, generalmente<br />
i fi gli sono più grandi. A partire<br />
dal , la quota di affi damenti<br />
concessi alla madre, che<br />
rappresentava la tipologia prevalente<br />
fi no all’anno prima, si è<br />
fortemente ridotta a vantaggio<br />
della nuova tipologia di affi do<br />
condiviso. a.s.<br />
Mezzogiorno<br />
<strong>La</strong> rottura<br />
è spesso<br />
giudiziale<br />
e coppie che risiedono<br />
Lnel Mezzogiorno d’Italia<br />
ricorrono al rito giudiziale<br />
più frequentemente di quelle<br />
residenti nel Centro-nord:<br />
nel , per cento dei casi<br />
nelle separazioni e nel ,<br />
per cento nei divorzi. Occorre,<br />
però, tener presente<br />
che il tipo di procedimento è<br />
condizionato anche dalla diversa<br />
convenienza determinata<br />
dalla durata della causa<br />
e dei costi. Lo sostiene l’Istituto<br />
di Statistica, secondo<br />
cui la procedura che porta<br />
alla separazione consensuale<br />
o al divorzio congiunto è<br />
più semplice, meno costosa<br />
e si conclude in minor tempo.<br />
Un procedimento giudiziale<br />
di separazione, invece,<br />
si esaurisce mediamente in<br />
poco più di giorni e quello<br />
di divorzio in , mentre<br />
se si chiude con il rito contenzioso<br />
occorrono in media<br />
rispettivamente e <br />
giorni. a.s.<br />
15<br />
Foto mattox.stock.xchng<br />
Il fenomeno<br />
Unioni<br />
“miste”<br />
in crisi<br />
pulciando i dati pubblicati<br />
Sdall’Istat nel rapporto sulle<br />
separazioni in Italia, emerge<br />
che nel ne sono state<br />
pronunciate nei nostri tribunali<br />
. riguardanti coppie miste<br />
di coniugi, cioè formate da un<br />
cittadino italiano ed uno straniero<br />
o italiano per acquisizione.<br />
All’inizio del nuovo millennio,<br />
invece, ne furono concesse<br />
., con un incremento pari<br />
al ,%. Ma tornando ai giorni<br />
nostri, scopriamo come nel<br />
le . separazioni non<br />
hanno raggiunto il livello del<br />
sia in valore assoluto sia<br />
in percentuale.<br />
In più di sette casi su dieci,<br />
secondo l’ultima rilevazione, la<br />
tipologia più frequente di coppia<br />
mista che giunge alla separazione<br />
è costituita da marito italiano<br />
e moglie straniera o con<br />
cittadinanza italiana acquisita.<br />
Quasi mai viceversa. Risultato<br />
che pare strettamente connesso<br />
alla maggiore propensione<br />
degli uomini italiani a sposare<br />
una cittadina straniera. a.s.
16 04-10 settembre 2010 PrimoPiano<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Invii pratiche “ComUnica” per periodo<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Imprese Individuali Società Totale<br />
<br />
<br />
<br />
Invii pratiche “ComUnica” per tipo di a<br />
Variazione<br />
Nascita impresa<br />
senza avvio attività<br />
Nascita impresa con<br />
immediato avvio attività<br />
Cessazione attività<br />
Cancellazione<br />
dal registro imprese<br />
Avvio attività<br />
per impresa esistente<br />
I dati – <strong>La</strong> nuova procedura telematica di comunicazione per le imprese<br />
Che numeri per ComUnica<br />
ogni minuto 5 operazioni<br />
N<br />
e arrivano mila al giorno sabati e domeniche<br />
incluse – più di al minuto – e in quattro<br />
mesi hanno quasi raggiunto la quota di<br />
un milione. Sono le richieste d’iscrizione, modifica<br />
o cancellazione che le imprese e i loro intermediari<br />
– notai, commercialisti, professionisti d’impresa,<br />
associazioni di categoria – hanno inviato tra aprile e<br />
luglio alle Camere di commercio tramite ComUnica,<br />
la procedura telematica che da aprile scorso va utilizzata<br />
obbligatoriamente per dialogare con il registro<br />
delle imprese delle Camere e gli archivi pubblici<br />
<strong>La</strong> modalità è obbligatoria dal ° aprile<br />
Un solo portale<br />
per tutti gli enti<br />
al ° aprile la Comunicazione Unica è la sola modalità possibile per depositare<br />
Dl’iscrizione di una nuova impresa o le variazioni di imprese già esistenti. Tutte<br />
le imprese, individuali e società, per presentare le proprie domande di iscrizione e<br />
variazione destinate a registro delle imprese, Inps, Inail, agenzia delle entrate, albo<br />
delle imprese, artigiane e al Ministero del <strong>La</strong>voro devono utilizzare il nuovo strumento<br />
(articolo della legge del ) che permette di presentare le domande<br />
e denunce di competenza di tutti gli enti coinvolti, attraverso un unico deposito al<br />
Registro delle Imprese, da eff ettuare esclusivamente con modalità telematica e con<br />
la fi rma digitale. <strong>La</strong> procedura prevede l’utilizzo di un software gratuito che guida<br />
l’utente nella compilazione della modulistica della comunicazione unica e la ricevuta<br />
rilasciata vale come titolo per l’inizio attività.<br />
s.c.<br />
FERRUCCIO DARDANELLO<br />
di Inps, Inail e agenzia delle entrate.<br />
<strong>La</strong> comunicazione unica ha accompagnato la nascita<br />
di . imprese, oltre mila delle quali<br />
(il %) immediatamente operative. Altre .<br />
pratiche sono invece state inviate per comunicare<br />
una qualche variazione dello stato dell’impresa agli<br />
enti interessati. Tra questi – oltre le Camere di<br />
commercio, cui va necessariamente inviata la pratica<br />
– l’Agenzia delle Entrate ha ricevuto .<br />
comunicazioni, l’Inps complessivamente .,<br />
l’Inail .. A utilizzare di più “ComUnica” sono<br />
state le società (che hanno inviato il ,% di tutte<br />
le pratiche giunte agli sportelli virtuali delle Camere<br />
di commercio). Gli utenti più attivi sono stati i professionisti<br />
incaricati dalle imprese (commercialisti,<br />
ragionieri, consulenti del lavoro e gli altri professionisti<br />
a ciò autorizzati) che hanno cliccato .<br />
volte per spedire il fascicolo elettronico (il ,% dei<br />
casi), seguiti dai notai (,% di tutte le pratiche del<br />
periodo).<br />
SANTA COLELLA<br />
Servizio – Il 66% per le variazioni<br />
L’11% di pratiche<br />
per avvio attività<br />
. imprese e . società hanno inviato pratiche attraverso co-<br />
mUnica in questi primi quattro mesi. Il % l’ha utilizzata per uffi cializzare<br />
una variazione e l’% per la nascita dell’impresa con immediato avvio attività.<br />
Premesso che una pratica può interessare e quindi essere inviata a diversi enti,<br />
si nota che tutte le . (%) è arrivata al registro delle imprese della<br />
camera di commercio, il % all’agenzia delle entrate, il ,% agli uffi ci Inps<br />
autonomi, il ,% all’albo artigiani, il ,% all’Inail e l’,% all’inps dipendenti.<br />
Nel ,% il soggetto dichiarante è un professionista incaricato, il ,% sono<br />
notai, delegati al ,%, rappresentati legai al ,% e al ,% la quota di amministratori<br />
e titolari.<br />
s.c.<br />
Dardanello – Presidente Unioncamere<br />
“Strumento essenziale<br />
per la semplifi cazione”<br />
l Presidente di Unioncamere, Ferruccio Darda-<br />
Inello ha commentato i dati giunti dopo i primi<br />
quattro mesi di attività della procedura telematica.<br />
“Dalla data di avvio al luglio sono state oltre<br />
. le pratiche inviate alle Camere di Commercio<br />
il che ci conferma quanto le aziende, soprattutto<br />
piccole e medie, considerino essenziale<br />
questo nuovo strumento di snellimento delle pratiche<br />
burocratiche e di semplifi cazione amministrativa.<br />
Il passaggio alla nuova procedura gestita<br />
dalle Camere di commercio – ha proseguito – è<br />
stato come imboccare una corsia preferenziale in<br />
una giornata di traffi co, e scoprire che è aperta a<br />
tutti e non si blocca mai. È un esempio di Pubblica<br />
amministrazione che sa semplifi care, che innova<br />
e che si dimostra più effi ciente e meno costosa.<br />
Il successo di questi primi mesi – ha aggiunto – è<br />
stato possibile grazie al grande lavoro di formazione<br />
svolto dal sistema camerale insieme a Inps,<br />
Inail e agenzia delle entrate e alla collaborazione<br />
con il mondo dei professionisti. Il loro contributo<br />
è indispensabile per affi ancare le imprese in un sistema<br />
amministrativo complesso”.<br />
s.c.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Classifi ca di Confar<br />
e costi per fa<br />
Città Top <br />
. Ravenna<br />
. Reggio Emilia<br />
.Prato<br />
.Rimini<br />
.Forlì-Cesena<br />
.Pistoia<br />
.Modena<br />
.Lucca<br />
.Arezzo<br />
.Piacenza<br />
Facilità di fare imp<br />
dell’Italia, pa<br />
(Variabili considerate da<br />
avvio d’impresa<br />
concessione di licenze edilizie<br />
assunzione personale<br />
trasferimento di una proprietà<br />
ottenere credito<br />
proteggere gli investimenti<br />
pagare imposte e contributi<br />
commercio estero<br />
soluzione giudiziale delle contr<br />
chiusura dell’impresa<br />
Facilità di fare impresa
adempimento<br />
<br />
rtigianato su tempi<br />
are impresa<br />
Città Flop <br />
.Bari<br />
.Crotone<br />
.Taranto<br />
.Cosenza<br />
.Vibo Valencia<br />
.Isernia<br />
.Reggio Calabria<br />
.Campobasso<br />
.Roma<br />
.Catanzaro<br />
presa: le posizioni<br />
aesi considerati<br />
ll’indice Doing Business)<br />
°<br />
°<br />
°<br />
immobiliare °<br />
°<br />
°<br />
°<br />
°<br />
roversie commerciali °<br />
°<br />
°<br />
PrimoPiano<br />
04-10 settembre 2010<br />
Confartigianato – Bari e Taranto nella Flop 10 per tempi lunghi e costi elevati<br />
Ma qui al Sud fare impresa<br />
resta ancora... un’impresa!<br />
Il nuovo servizio semplifi ca gli adempimenti<br />
di start-up, ma non è suffi ciente a eliminare<br />
tutte le barriere burocratiche che scoraggiano<br />
gli aspiranti imprenditori<br />
Inizio attività<br />
Scia per la Dia<br />
i chiarimenti<br />
del Ministero<br />
proposito dei tempi di avvio d’impresa,<br />
A il Ministero dello Sviluppo Economico<br />
con la circolare n. del agosto ha<br />
fornito i primi chiarimenti sulla segnalazione<br />
certifi cata di inizio attività, che dovrebbe<br />
migliorare i risultati ottenuti con la Comunicazione<br />
Unica.<br />
Come segnalato da Giorgio Guerrini “con<br />
l’attuazione concreta del provvedimento<br />
un imprenditore può aprire una impresa e<br />
poi vengono fatti i controlli” la Scia prende<br />
quindi il posto della Dia (dichiarazione inizio<br />
attività). L’attività imprenditoriale che si intende<br />
iniziare, può essere avviata lo stesso<br />
giorno della segnalazione e l’amministrazione<br />
competente ha giorni di tempo per<br />
procedere alla verifi ca delle certifi cazioni,<br />
poste a corredo della comunicazione di inizio<br />
attività.<br />
Nel caso in cui gli organi preposti alla sorveglianza<br />
dovessero verifi care irregolarità<br />
possono bloccare l’attività, qualora entro i<br />
termini fi ssati dall’amministrazione stessa<br />
non si sia proceduto alla regolarizzazione<br />
della pratica.<br />
Trascorsi giorni, l’amministrazione<br />
può agire: mediante provvedimenti in autotutela;<br />
mediante la procedura interdittiva,<br />
purché sia verifi cato che siano state rese<br />
dichiarazioni false; mediante la procedura<br />
interdittiva, ma solo in presenza del pericolo<br />
di un danno per il patrimonio artistico, per<br />
l’ambiente e la sicurezza e previo accertamento<br />
dell’impossibilità di tutelare tali interessi,<br />
mediante adeguamento dell’attività.<br />
s.c.<br />
Confartigianato denuncia<br />
Per tre settori<br />
i vantaggi<br />
non ci sono<br />
ei tre settori (gelateria artigiana, dell’ac-<br />
Nconciatura e dell’edilizia, con specializzazione<br />
nel recupero di inerti) esaminati dallo<br />
studio rimangono fuori dall’ambito di “ComUnica”<br />
delle procedure necessarie per avviare<br />
l’impresa.<br />
Di queste ben sono costose procedure cartacee<br />
e solo una benefi cia di un procedimento<br />
online. Per procedimenti è necessaria l’autorizzazione<br />
espressa da parte della Pubblica Amministrazione.<br />
In dettaglio, l’indagine di Confartigianato mette<br />
in evidenza che per l’apertura di un’attività<br />
di acconciatore sono necessari – nel caso più<br />
complesso – procedimenti, di cui solo rientrano<br />
nell’ambito della Comunicazione Unica.<br />
Rimangono esclusi dai procedimenti semplifi cati<br />
di iscrizione unica al registro imprese, albo artigiani,<br />
agenzia delle entrate, inail e inps altri <br />
procedimenti, per dei quali è prevista solo la<br />
procedura cartacea mentre solo per è prevista<br />
la procedura on-line. In casi è necessaria una<br />
autorizzazione espressa da parte della Pubblica<br />
Amministrazione.<br />
Per l’avvio di una gelateria artigianale i procedimenti<br />
rilevati sono , di cui ben sono al di<br />
fuori dell’ambito di “ComUnica”. Per la gelateria<br />
nessuno degli altri procedimenti sono gestibili<br />
on-line. Condizioni analoghe si riscontrano per una<br />
impresa edile specializzata nel recupero degli<br />
inerti: l’avvio dell’attività richiede adempimenti:<br />
rimangono al di fuori dell’ambito di “ComUnica”,<br />
di cui nessuno è gestibile on-line. In questo<br />
settore salgono a i procedimenti che necessitano<br />
di una autorizzazione espressa da parte della<br />
pubblica amministrazione.<br />
s.c.<br />
<strong>La</strong> denuncia – Il presidente Giorgio Guerrini<br />
“Differenze intollerabili<br />
il Governo intervenga”<br />
impensabile che un’impresa è favorita se<br />
“È si trova in provincia di Ravenna e sfavorita<br />
se è in provincia di Catanzaro, la concorrenza<br />
non è leale perché non dipende dalle capacità ma<br />
dalla sorte”. Così il presidente di Confartigianato,<br />
Giorgio Guerrini, ha commentato i dati dell’Uffi -<br />
cio studi dell’organizzazione su tempi e costi per<br />
fare impresa, facendo notare che “non siamo un<br />
Paese a taglia unica perché ci sono moltissime<br />
diff erenze nell’adozione di provvedimenti non<br />
solo fra regioni ma anche fra province della stessa<br />
regione”.<br />
introduzione di ComU-<br />
L’ nica va nella direzione<br />
della semplifi cazione degli adempimenti<br />
burocratici nella<br />
fase di start-up di impresa, ma<br />
non è suffi ciente ad eliminare<br />
tutte le barriere burocratiche<br />
che scoraggiano gli aspiranti<br />
imprenditori. Lo evidenzia uno<br />
studio prodotto nel corso<br />
del dalla Confartigianato<br />
da cui si evincono le diffi coltà<br />
proprio di questa fase iniziale.<br />
Ma non è così dappertutto: ci<br />
sono province in cui si trovano<br />
condizioni più favorevoli.<br />
È il caso di Ravenna, Reggio<br />
Emilia e Prato dove la pubblica<br />
amministrazione è “amica”<br />
delle imprese e casi invece come<br />
Catanzaro, Roma e Campobasso<br />
in cui si registra l’ambiente<br />
più diffi cile per metter<br />
su un’azienda.<br />
<strong>La</strong> classifi ca è stata stilata<br />
dall’Uffi cio studi di Confartigianato<br />
che, per ciascun territorio<br />
provinciale, ha misurato<br />
la qualità di alcuni servizi pubblici<br />
– come, ad esempio, la<br />
possibilità di eff ettuare pagamenti<br />
on-line – necessari per<br />
avviare e gestire un’attività<br />
imprenditoriale. E così Ravenna,<br />
Reggio Emilia e Prato hanno<br />
guadagnano i primi tre posti<br />
per il contesto più adatto<br />
alle attività produttive. All’altro<br />
capo della classifi ca, il capoluogo<br />
calabrese, la capitale<br />
e il capoluogo del Molise sono<br />
state le province italiane con il<br />
maggiore peso di burocrazia a<br />
carico delle aziende. Bari è al<br />
esimo posto.<br />
Nello specifi co il costo complessivo<br />
della burocrazia a<br />
carico delle imprese per le<br />
aziende dei settori manifatturiero,<br />
costruzioni e servizi è di<br />
. milioni di euro l’anno,<br />
pari a circa un punto di PIL, equivalente<br />
ad un costo medio<br />
per azienda di . euro. E<br />
la quota maggiore di questi<br />
oneri, pari al ,%, è a carico<br />
delle microimprese con meno<br />
di dieci dipendenti. Tutto ciò<br />
condanna l’Italia al penultimo<br />
posto tra le economie<br />
avanzate per la facilità di fare<br />
17<br />
impresa. Solo la Grecia fa peggio<br />
di noi.<br />
Nella classifi ca mondiale il<br />
nostro Paese occupa la esima<br />
posizione. Le peggiori<br />
performances della penisola<br />
si riscontrano per la soluzione<br />
giudiziale delle controversie<br />
commerciali (esimo posto),<br />
seguite dai tempi di pagamento<br />
di imposte e contributi<br />
(esimo posto), dall’assunzione<br />
personale (esimo<br />
posto), dal trasferimento di<br />
una proprietà immobiliare<br />
(esimo posto), dall’accesso<br />
al credito (esimo posto) e<br />
dalla concessione di licenze<br />
edilizie (esimo posto).<br />
Per quanto riguarda i tempi<br />
di avvio di una nuova impresa,<br />
il nostro Paese si colloca<br />
al esimo posto nel mondo.<br />
<strong>La</strong> posizione per lo start-up di<br />
impresa è arretrata nell’ambito<br />
delle economie avanzate:<br />
l’Italia si classifica al esimo<br />
posto tra le economie<br />
Ocse. E proprio sul fronte<br />
dell’avvio d’impresa, Confartigianato<br />
ripone speranze<br />
nella riforma contenuta nella<br />
manovra economica che prevede<br />
la Segnalazione Certificata<br />
d’Inizio Attività.<br />
<strong>La</strong> cosiddetta SCIA dovrebbe<br />
migliorare i risultati ottenuti<br />
dalla Comunicazione Unica.<br />
Con la Comunicazione Unica si<br />
avvia una impresa in giorni<br />
con una riduzione superiore ai<br />
giorni; i tempi medi oscillano<br />
tra il minimo di giorni del<br />
Nord Ovest e il massimo di <br />
giorni di Sud e Isole. Confartigianato<br />
ha inoltre condotto<br />
una rilevazione sul campo che<br />
ha portato ad individuare le<br />
procedure minime necessarie<br />
per l’avvio di un’impresa nei<br />
settori della gelateria artigiana,<br />
dell’acconciatura e dell’edilizia,<br />
con specializzazione<br />
nel recupero di inerti.<br />
L’analisi mette in evidenza<br />
l’ancora elevato numero di pratiche<br />
da gestire in fase di avvio<br />
e l’insuffi ciente utilizzo da parte<br />
delle Pubbliche Amministrazioni<br />
di tecnologie in rete.<br />
s.c.<br />
Per equiparare le situazioni, Guerrini chiede al<br />
governo di “dare attuazione concreta al provvedimento<br />
contenuto in Finanziaria sulla segnalazione<br />
certifi cata di inizio di attività (Scia), per cui<br />
un imprenditore apre un’impresa e poi vengono<br />
fatti i controlli”. “Tutti i comuni devono recepire<br />
questa norma ma l’Italia è strana – ha concluso –<br />
le cose decise hanno tempi biblici di attuazione.<br />
Il governo, invece, deve dare massima priorità<br />
perché serve ad aiutare i giovani e agganciare<br />
la ripresa”.<br />
s.c. GIORGIO GUERRINI
18 25 settembre<br />
01 ottobre 2010 PrimoPiano<br />
I<br />
GIORGIO TREGLIA<br />
commercialisti sono chiamati, ancora<br />
una volta, a svolgere l’importante<br />
ruolo di tramite tra il contribuente<br />
e l’amministrazione fi nanziaria.<br />
È la funzione che dovrà ricoprire<br />
questa categoria di professionisti,<br />
emersa nell’ambito dell’ormai consueto<br />
convegno, che è stato possibile<br />
organizzare grazie alla collaborazione<br />
dell’intero Consiglio dell’Ordine<br />
nell’ambito della a Fiera del Levante.<br />
L’argomento dell’incontro di questo<br />
anno “Obiettivo adempimento spontaneo:<br />
logiche e strategie di un fi sco<br />
equo” è stato di grande interesse e<br />
molto partecipato. All’evento sono<br />
intervenuti il dott. Marco di Capua<br />
dell’Agenzia delle Entrate nazionale e<br />
la dott.ssa Silvia Guarino, dell’Agenzia<br />
regionale, ed il Presidente del Consiglio<br />
Nazionale dei Dottori Commercialisti<br />
e degli esperti contabili, dott. Clau-<br />
Come funzionano<br />
Studi di settore<br />
e redditometro<br />
Commercialisti – Treglia, Ordine barese<br />
“Sul Fisco lo Stato<br />
si confronti con noi”<br />
dio Siciliotti. Il presidente dell’Ordine<br />
di Bari, Giorgio Treglia, ne ha illustrato<br />
senso e risultati.<br />
Da questo incontro sono emersi alcuni<br />
aspetti importanti, come la pressione<br />
fi scale. Cosa pensa?<br />
“Il convegno è stato un momento di<br />
confronto tra le istituzioni e la nostra<br />
categoria professionale. Il nostro Consiglio<br />
dell’Ordine ha avanzato la candidatura<br />
ad ospitare nell’autunno il<br />
congresso nazionale della categoria,<br />
alla terza edizione dopo quelle di Torino<br />
e Napoli. Questo appuntamento<br />
diventa particolarmente importante in<br />
questo momento storico in cui, secondo<br />
gli ultimi dati resi noti dall’Istat sui<br />
conti pubblici del , il carico fi scale<br />
nel nostro Paese ha raggiunto il ,%,<br />
portando l’Italia al quinto posto nella<br />
relativa classifi ca europea. In realtà, in-<br />
li studi di settore sono utilizzati per determi-<br />
Gnare, in misura presuntiva, l’ammontare dei<br />
ricavi che può essere attribuito al contribuente.<br />
Si applicano nei confronti dei contribuenti in<br />
possesso di partita IVA che esercitano un’attività<br />
commerciale. Oltre alle società di capitale ed<br />
a quelle di persone, sono soggetti a questo strumento<br />
le persone fi siche che svolgono attività<br />
commerciale, come ad esempio commercianti,<br />
vece, come accertato dall’uffi cio studi<br />
del nostro Consiglio Nazionale, in Italia<br />
vi sarebbe un carico fi scale reale pari al<br />
, %, se si considera la pressione sulla<br />
sola quota del PIL tassato, ossia sulla<br />
componente depurata della parte stimata<br />
di economia sommersa, pari a<br />
mld”.<br />
<strong>La</strong> riduzione delle entrate, secondo<br />
i dati di Bankitalia, può creare preoccupazioni?<br />
“Era prevedibile, dato che stiamo vivendo<br />
un periodo di crisi economica: le<br />
aziende registrano minori ricavi e quindi<br />
minori redditi. Peraltro il fenomeno<br />
va considerato almeno nel medio termine,<br />
visti i frequenti mutamenti che<br />
caratterizzano la nostra legislazione<br />
fi scale. Deve, invece, preoccupare l’incapacità<br />
dimostrata dallo Stato di ridurre<br />
le spese almeno in proporzione<br />
alle minori entrate: la spesa pubblica<br />
è passata dai mld del ai <br />
mld del , con un incremento del<br />
%. Attualmente il debito pubblico<br />
ammonta a . mld, pari a oltre il<br />
% del PIL. Con numeri come questi<br />
non si può ragionevolmente proporre<br />
una riduzione del carico fi scale. Dal<br />
al , in termini reali, indipendentemente<br />
dall’infl azione e dall’incremento<br />
della popolazione, la spesa<br />
sanitaria è aumentata del % e quella<br />
delle pensioni del %”.<br />
Quali strumenti è possibile mettere<br />
in campo per riequilibrare le casse<br />
dello Stato?<br />
“L’obiettivo primario dichiarato dal<br />
Governo è la lotta all’evasione fi scale,<br />
che però deve essere, a nostro avviso,<br />
necessariamente accompagnata<br />
anche da una riduzione della spesa<br />
industriali, artigiani, agenti e rappresentanti. Lo<br />
studio di settore tiene conto dei ricavi mediamente<br />
dichiarati dalle imprese di un singolo settore<br />
produttivo.<br />
Il redditometro parte dalle spese sostenute<br />
per risalire al reddito che può giustifi carle. Si individuano<br />
consumi ed investimenti, cioè i modi di<br />
utilizzo del reddito delle persone fi siche, per determinare<br />
l’ammontare della capacità contributi-<br />
pubblica. Come contrasto all’evasione<br />
uno strumento più incisivo rispetto agli<br />
studi di settore è sicuramente quello<br />
del redditometro, che parametra<br />
la capacità di spesa del contribuente<br />
con l’eff ettivo reddito conseguito; tale<br />
strumento deve tuttavia essere usato<br />
con la dovuta attenzione. <strong>La</strong> nostra categoria<br />
professionale è quindi chiamata,<br />
ancora una volta, a svolgere l’importante<br />
ruolo di tramite tra il contribuente<br />
e l’Amministrazione fi nanziaria.<br />
Pertanto, sarebbe auspicabile, per<br />
il futuro, che il legislatore, nell’ambito<br />
di tali problematiche, si confrontasse<br />
preventivamente con noi professionisti,<br />
che sicuramente potremo dare,<br />
con le nostre competenze specifi che,<br />
un importante contributo per lo sviluppo<br />
del Paese”.<br />
PIERLUIGI DE SANTIS<br />
va. Gli elementi presi in considerazione sono, tra<br />
gli altri, i pagamenti di consistenti rate di mutuo o<br />
canoni leasing, quote di iscrizione in circoli privati<br />
esclusivi, rette rilevanti per la frequenza di scuole<br />
private particolarmente costose, frequenti viaggi<br />
e crociere, spese di ristrutturazione di immobili o<br />
per arredi di lusso per abitazioni, canoni di affi tto<br />
di posti barca.<br />
p.d.s.
PrimoPiano<br />
25 settembre<br />
01 ottobre 2010<br />
I Gal possono essere determinanti per lo sviluppo economico delle zone rurali<br />
Sviluppo rurale – Firmata la convenzione fra la Regione e i Gal L’annuncio – Presto una legge<br />
Gruppi di azione locale<br />
si parte con 293 milioni<br />
S<br />
ono state fi rmate le convenzioni<br />
tra la Regione<br />
Puglia ed i Gruppi di Azione<br />
Locale (GAL), che saranno<br />
pienamente operativi e potranno<br />
utilizzare mln messi loro<br />
a disposizione per lo sviluppo<br />
dei territori e competitività delle<br />
imprese in grado di generare<br />
investimenti per circa mln,<br />
che rappresentano meno del<br />
% dell’intera dotazione fi nanziaria<br />
del PSR Puglia.<br />
“Abbiamo avviato la macchina<br />
dei Gal, – ha sottolineato Dario<br />
Stefàno assessore alle Risorse<br />
Agroalimentari della Regione<br />
Puglia – con una dotazione che<br />
supera abbondantemente il %<br />
indicato dal regolamento comunitario<br />
e segue il cosiddetto<br />
approccio Leader. <strong>La</strong> convenzione<br />
– ha continuato Stefàno – introduce<br />
elementi di corresponsabilità,<br />
ispirati al Regolamento<br />
Europeo che ci rendono tutti<br />
partecipi nella comune volontà<br />
di sfruttare le potenzialità enormi<br />
dei fi nanziamenti, che devono<br />
essere utilizzati nel miglior modo<br />
possibile, affi nché siano autentico<br />
volano di sviluppo dei territori<br />
e delle ambizioni del nostro<br />
sistema agricolo. <strong>La</strong> Regione –<br />
L’accusa – <strong>La</strong> Cia al Governo<br />
“Fas utilizzato<br />
per altri scopi”<br />
l Mezzogiorno e l’agricoltura devono essere le priorità fonda-<br />
Imentali per l’Italia. È di questo avviso il Presidente della Cia<br />
Puglia, Antonio Barile, secondo il quale “il Fondo per le aree sottoutilizzate<br />
(FAS) doveva avere un ruolo chiave di riequilibrio economico<br />
sociale e territoriale. Nel , e , invece, il<br />
governo nazionale ha utilizzato il FAS per fi nalità estranee che<br />
erano ed avrebbero dovuto essere fi nalità meridionaliste. Dal FAS<br />
il Cipe ha stornato una montagna enorme di risorse fi nanziarie,<br />
circa mld, a cui si aggiungono un’altra decina di miliardi con<br />
vari prelievi”.<br />
I redditi hanno subito in un anno un drastico colpo di scure: meno<br />
per cento. Nel più di mila imprese sono state costrette<br />
a cessare l’attività. Nel Mezzogiorno oggi vi è una spesa pubblica<br />
pari al ,% del totale nazionale, in progressivo declino dopo il<br />
valore massimo registrato nel quando raggiunse il ,% della<br />
spesa in conto capitale del Paese. “Siamo lontani – ha detto Barile<br />
– dal % del totale nazionale originariamente fi ssato in fase di programmazione,<br />
ma che non raggiunge nemmeno il cosiddetto peso<br />
naturale del Mezzogiorno (%)”. p.d.s.<br />
giovani agricoltori pugliesi sono il futuro<br />
I del settore. I numeri che caratterizzano<br />
il bando per giovani imprenditori insediati<br />
nell’ambito del PSR Puglia -, infatti,<br />
consentiranno alla Puglia di mettersi<br />
alla testa di un movimento di riscatto del<br />
mondo agricolo e meridionale, recuperando<br />
la bellezza e la purezza delle proprie<br />
origini contadine e creando un nuovo mo-<br />
aggiunge – rivendica un ruolo di<br />
coordinamento perché, insieme<br />
ai GAL, intende rispondere dei<br />
risultati raggiunti. Il primo passo<br />
è la convenzione, poi avvieremo<br />
un tavolo strategico permanente,<br />
per condividere pareri e azioni,<br />
affi nché si realizzino eff etti<br />
omogenei sull’intera Puglia in<br />
termini di sviluppo e di rete”.<br />
Secondo Franco Mastrogiacomo,<br />
responsabile Asse IV Leader,<br />
“il valore aggiunto atteso<br />
dalla gestione da parte dei GAL<br />
di tali misure risiede, tuttavia,<br />
nel miglioramento della governance<br />
locale, al fi ne di mobi-<br />
dello di sviluppo.<br />
Tra gli oltre giovani pugliesi che potranno<br />
dar vita ad un’azienda agricola grazie<br />
ai fi nanziamenti del PSR ( mln) c’è<br />
un’alta incidenza di giovanissimi aspiranti,<br />
a fronte di un dato regionale medio che<br />
racconta di un agricoltore under ogni <br />
over . Grande è stato il successo del bando<br />
scaduto il aprile . Hanno rispo-<br />
litare il potenziale di sviluppo<br />
endogeno delle zone rurali fondandosi<br />
sul partenariato e sulle<br />
capacità delle comunità locali di<br />
tradurre in programmi di sviluppo<br />
le esigenze territoriali in cui i<br />
soggetti attuatori sono incoraggiati<br />
a costruire strategie di sviluppo<br />
locale orientate al soddisfacimento<br />
dei fabbisogni locali.<br />
In questo senso, i GAL giocheranno<br />
un ruolo di rilievo nell’unire<br />
le organizzazioni pubbliche,<br />
private e civili che operano in un<br />
determinato territorio”.<br />
PIERLUIGI DE SANTIS<br />
Progetti integrati di fi liera<br />
Pif: in 37 su 61<br />
sono operativi<br />
ià sui Progetti Integrati di Filiera complessivi so-<br />
Gno giunti in dirittura d’arrivo, per un costo di mln ed<br />
un ammontare dell’aiuto pubblico di mln. Così come sono<br />
molti i giovani imprenditori agricoli che avvieranno la propria<br />
attività grazie alle risorse messe a disposizione dal PSR Puglia<br />
/. Strategico oltre che indispensabile avviare dialoghi<br />
costruttivi con gli istituti di credito del territorio. È quanto emerso<br />
in un convegno organizzato da Creditagri Coldiretti Puglia.<br />
“Ora è necessario che vengano creati strumenti di garanzia<br />
ad hoc – ha ribadito il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro<br />
Salcuni – per permettere ai giovani imprenditori agricoli ed alle<br />
aziende che hanno scelto di fare squadra e presentare progetti<br />
di fi liera di poter realmente benefi ciare di tali risorse”. Pronta<br />
è stata la risposta dell’Assessorato alle Risorse Agroalimentari<br />
della Regione Puglia, che siglerà un accordo con l’ISMEA che<br />
prevede per i giovani imprenditori un fondo di garanzia di <br />
mln, mentre per i PIF le risorse sono ancora da defi nire.<br />
p.d.s.<br />
Il bando – Finanzierà con milioni la creazione di aziende<br />
Giovani leve nell’agricoltura<br />
ecco 2.351 neo-imprenditori<br />
sto moltissimi giovani (il ,% per cento<br />
di età compresa tra i e i anni) e tante<br />
donne (,%) delle iniziative presentate.<br />
Sono i progetti ammessi in graduatoria.<br />
Sono numeri che non possono che rallegrare<br />
l’assessore Stefàno, che rivendica alla<br />
giunta Vendola di aver prescelto i giovani<br />
quale asset strategico del proprio modello<br />
di sviluppo. p.d.s.<br />
19<br />
“Biodiversità<br />
da tutelare”<br />
na legge regionale per legi-<br />
Uferare obiettivi e strumenti<br />
di intervento che portino alla<br />
tutela e valorizzazione dell’enorme<br />
patrimonio di biodiversità<br />
pugliese. È l’impegno della<br />
Regione Puglia in materia di<br />
biodiversità. L’Assemblea generale<br />
delle Nazioni Unite, infatti,<br />
ha deciso di proclamare il <br />
“Anno internazionale della biodiversità”.<br />
<strong>La</strong> spinta è venuta<br />
dalla forte preoccupazione<br />
sulle conseguenze sociali, economiche,<br />
ecologiche e culturali<br />
della perdita di biodiversità.<br />
Gli obiettivi auspicati sono il<br />
raff orzamento e la sensibilizzazione<br />
sull’importanza della<br />
diversità biologica, attraverso<br />
azioni locali, regionali ed internazionali.<br />
Il padiglione Agrimed alla Fiera<br />
del Levante, in tal senso, è<br />
stata l’occasione per celebrare<br />
il patrimonio di diversità biologiche,<br />
storiche e agronomiche<br />
che caratterizzano il territorio<br />
pugliese, patrimonio che va tutelato<br />
e valorizzato.<br />
“Già la prossima settimana –<br />
ha detto l’Assessore alle Risorse<br />
Agroalimentari della Regione<br />
Puglia, Dario Stefàno – è mia<br />
intenzione presentare in giunta<br />
la proposta di Legge regionale<br />
sulla Biodiversità per normare<br />
obiettivi e strumenti di intervento<br />
che portino alla tutela<br />
e valorizzazione dell’enorme<br />
patrimonio pugliese. <strong>La</strong> proposta<br />
di legge che sottoporremo<br />
al dibattito consiliare è fi nalizzata<br />
alla tutela e alla ricostituzione<br />
del patrimonio genetico<br />
di interesse agrario a rischio di<br />
estinzione, attraverso appositi<br />
programmi di intervento e l’istituzione<br />
del registro volontario<br />
regionale delle risorse genetiche<br />
autoctone e dell’Atlante<br />
regionale della biodiversità”.<br />
<strong>La</strong> Puglia, rispetto alle altre<br />
regioni italiane, in tal sensi, è<br />
una regione che ha già tracciato<br />
un percorso, avendo già una<br />
Banca Genetica, unica in Italia<br />
e tra le prime dieci del mondo.<br />
<strong>La</strong> regione, quindi, può sicura-<br />
Foto Valery Sibrikov_fotolia<br />
mente svolgere la funzione di<br />
leader a livello nazionale, senza<br />
escludere la possibilità di riconquistare<br />
il suo ruolo di primato<br />
anche rispetto a tutti i Paesi del<br />
Mediterraneo.<br />
Secondo Luigi Trotta, Dirigente<br />
dell’Uffi cio Innovazione<br />
e Conoscenza in Agricoltura,<br />
“la biodiversità agraria di antiche<br />
varietà che nei secoli in<br />
Puglia si sono andate perdendo<br />
perché ritenute poche produttive<br />
o diffi cilmente commercializzabili.<br />
L’appiattimento del<br />
gusto e la mancanza di cultura<br />
alimentare verso il consumatore<br />
ha fatto preferire prodotti<br />
più comodi”.<br />
Interventi, in tal senso, giungono<br />
proprio dal Psr che, attraverso<br />
la misura , la Regione<br />
destina in favore degli imprenditori<br />
agricoli che divengono agricoltori<br />
custodi risorse fi nanziarie<br />
pari a mln. Saranno,<br />
inoltre, attivati Progetti Intergrati<br />
della Biodiversità che puntino<br />
ad azioni di conoscenza e<br />
tutela del genoma, associato a<br />
storia, cultura e tradizione del<br />
territorio, relativi ad ulivo, vite,<br />
frutta, ortaggi e cereali.<br />
“<strong>La</strong> materia prima è quella<br />
che conta – ha puntualizzato<br />
Gianfranco Ciola, agronomo ed<br />
esperto di Sviluppo Rurale – e<br />
le strategie di valorizzazione<br />
vanno adattate ai territori e ai<br />
prodotti. addivenire al completamento<br />
dei processi di valorizzazione<br />
e gestione integrata<br />
delle risorse ambientali e culturali<br />
e ad una fruizione unitaria,<br />
qualifi cata e sostenibile. Le<br />
azioni di integrazione e messa<br />
in rete di tutti gli attrattori<br />
culturali e ambientali richiede<br />
anche la messa in rete del capitale<br />
umano impegnato nella<br />
erogazione dei servizi di conoscenza<br />
e fruizione del territorio<br />
e di rappresentazione culturale<br />
dello stesso. L’obiettivo è qualifi<br />
care e promuovere la cooperazione<br />
tra i soggetti coinvolti<br />
nella gestione degli attrattori<br />
culturali e ambientali”.<br />
p.d.s.
20 25 settembre<br />
01 ottobre 2010 PrimoPiano<br />
In Italia nel 2007<br />
sono stati impiegati<br />
904 giorni per un<br />
processo di primo<br />
grado, 822 per uno<br />
di secondo e 3.035<br />
per un procedimento<br />
fallimentare<br />
Salato il prezzo pagato<br />
dal sistema produttivo<br />
pugliese: le lungaggini<br />
burocratiche<br />
dei tribunali hanno<br />
inciso negativamente<br />
per 164,41 milioni<br />
di euro<br />
Indagine Istat – <strong>La</strong> giustizia lenta pesa per , miliardi di euro sulle aziende italiane<br />
Cause civili, una batosta per le imprese<br />
In Basilicata e Puglia record di ritardi<br />
I<br />
l cattivo funzionamento della macchina giudiziaria<br />
italiana non costituisce solo un danno in sé<br />
ma anche per cittadini ed imprese. In particolare,<br />
i tempi lunghi della giustizia civile costerebbero<br />
alle aziende di casa nostra oltre , miliardi di euro<br />
l’anno. È quanto emerge da uno studio elaborato<br />
dalla Cgia (Associazione Artigiani Piccole Imprese)<br />
di Mestre basandosi su dati Istat del (l’ultimo<br />
anno disponibile ai fi ni statistici). Il risultato è stato<br />
ottenuto sommando i costi per i ritardi nelle procedure<br />
fallimentari (, miliardi), quelli per le lungaggini<br />
dei procedimenti civili di primo e secondo grado<br />
(, miliardi) e le spese burocratiche relative alle<br />
sole procedure fallimentari (più di milioni).<br />
Nel la durata media di un processo civile di<br />
primo grado è stata di giorni (quasi due anni e<br />
mezzo) e si sono contati ben . procedimenti<br />
pendenti. <strong>La</strong> durata dei processi civili di secondo<br />
grado (. procedimenti pendenti) è risultata<br />
invece di giorni ( anni e mesi), quella di un<br />
procedimento fallimentare (. cause pendenti)<br />
addirittura di . giorni (più di anni). Senza contare<br />
che (e si tratta pur sempre di uno spiraglio positivo)<br />
i tempi (nonché il carico pendente) si sarebbero<br />
anche accorciati, tra il e il , almeno<br />
per quel che riguarda i processi di primo grado (-<br />
giorni) e quelli di appello (- giorni), dato che la<br />
durata media di un processo fallimentare si è invece<br />
ulteriormente allungata (+ giorni).<br />
Basilicata (. giorni), Puglia (. giorni) e Calabria<br />
(.) detengono il poco lusinghiero primato<br />
di lunghezza media di un processo civile (siamo ben<br />
al di sopra della media nazionale). In Valle D’Aosta,<br />
Si spende di più, ma con minori risultati<br />
Siamo ultimi in Europa<br />
e non per investimenti<br />
e il nostro sistema giustizia non brilla, in as-<br />
Ssoluto, per organizzazione ed effi cienza, alcuni<br />
dati ci possono aiutare a valutarne meglio<br />
la consistenza in relazione agli altri Paesi europei.<br />
Secondo il Ministero della Giustizia, la durata<br />
media di un processo civile raggiungerebbe i<br />
giorni per il primo grado e i giorni per<br />
l’appello. In Francia ci vogliono dai ai mesi<br />
(a seconda del grado del giudizio). Per il rapporto<br />
Cepej (Commissione europea per l’effi cienza<br />
della giustizia) , le cause civili pendenti in<br />
primo grado nel erano , milioni, più<br />
di quelle non ancora decise in Francia (, milioni),<br />
Germania ( mila) e Spagna ( mila)<br />
messe assieme. Il nostro non sarebbe però un<br />
problema di risorse.<br />
Per Cepej spendiamo infatti , miliardi di<br />
euro per la giustizia, contro i , della Francia e<br />
i , della Spagna (ma Germania , miliardi e<br />
Gran Bretagna , miliardi). Sui fondi per il patrocinio<br />
legale gratuito siamo molto meno larghi<br />
di manica (, milioni: la Germania spende <br />
Durata del processo civile<br />
) Basilicata . giorni<br />
) Puglia . giorni<br />
) Calabria . giorni<br />
DURATA MEDIA giorni<br />
) Valle D’Aosta giorni<br />
Fonte: elaborazione Cgia Mestre su dati Istat <br />
volte di più, la Gran Bretagna più della metà del<br />
proprio budget). Il % delle risorse è stanziato<br />
per i salari (Francia %, Germania %). Gli indennizzi<br />
pagati dallo Stato per risarcire i cittadini<br />
danneggiati dall’eccessiva durata dei processi,<br />
poi, aumentano costantemente (più di milioni<br />
nel ). <strong>La</strong> spesa pro capite per la giustizia è<br />
stimata in euro l’anno (Francia , Spagna ,<br />
Inghilterra , Germania ). <strong>La</strong> Francia stanzia<br />
lo ,% del Pil pro capite, l’Italia lo ,% (Spagna<br />
,%, Inghilterra ,%, Germania ,%).<br />
Siamo nella media anche per numero e remunerazione<br />
di giudici e procuratori (sopra la<br />
media per numero di procedimenti di ° grado<br />
smaltiti all’anno per giudice!) e per numero di<br />
tribunali e personale non togato. Nutritissimo<br />
invece è “l’esercito” degli avvocati (.,<br />
quasi il doppio di Spagna, Gran Bretagna e Germania).<br />
Nel rapporto “Doing Business ”<br />
della Banca Mondiale, in tema di giustizia civile,<br />
l’Italia si classifi ca esima su Paesi (dopo<br />
Angola, Gabon e Guinea). a.b.<br />
Foto Hyperjeeg_fl ickr<br />
Le proposte – Nel documento “Italia ”<br />
Confi ndustria: “Serve<br />
maggiore effi cienza”<br />
na giustizia effi ciente rappresenta certa-<br />
Umente un ingrediente determinante per<br />
la crescita di un Paese e per la sua capacità di<br />
attrarre investimenti. Lo sa benissimo anche<br />
Confi ndustria, che nel documento “Italia .<br />
Le imprese per la modernizzazione del Paese”,<br />
presentato il maggio in occasione<br />
dell’assemblea annuale dei soci, ha individuato<br />
dieci grandi macroaree, in ordine di priorità, su<br />
cui intervenire per il rilancio della crescita economica:<br />
si tratta di pubblica amministrazione,<br />
giustizia civile, infrastrutture, energia e sostenibilità,<br />
fi sco, lavoro, ricerca e innovazione, istruzione,<br />
credito e fi nanza, liberalizzazioni.<br />
Secondo l’associazione degli industriali,<br />
l’eccessiva lunghezza dei tempi medi di risoluzione<br />
delle controversie favorisce il ricorso<br />
pretestuoso alla giustizia, incidendo negativamente<br />
sulla fi ducia dei cittadini e delle imprese<br />
e rendendo eccessivamente rischiosa l’attività<br />
d’impresa. Confi ndustria propone soluzioni improntate<br />
più alla effi cienza organizzativa che al-<br />
invece, bastano giorni per arrivare a sentenza.<br />
Per quanto riguarda i costi, se Lombardia ( milioni)<br />
e <strong>La</strong>zio ( milioni) sono abbondantemente<br />
al di sopra della media italiana (, milioni di euro<br />
l’anno), anche il sistema delle imprese pugliesi paga<br />
un prezzo salato per i tempi lunghi della giustizia civile,<br />
dovendo sopportare una spesa di , milioni<br />
per il ritardo dei fallimenti e di , milioni per la<br />
lentezza dei processi civili, cui si aggiungono ,<br />
milioni per la burocrazia legata alle procedure fallimentari<br />
(per un totale di , milioni).<br />
Intanto, però, c’è da rilevare che la legge /<br />
ha introdotto alcune modifi che al codice di procedura<br />
civile, proprio al fi ne dichiarato di imprimere<br />
un’accelerazione ai processi. In primo luogo sono<br />
stati ridotti alcuni termini perentori, tra cui quello<br />
relativo all’estinzione del processo per inattività<br />
delle parti (il processo civile è ad impulso di parte),<br />
che passa da un anno a tre mesi, quello della decadenza<br />
dalla impugnazione (da un anno a sei mesi),<br />
quello della riassunzione del processo interrotto<br />
(da sei a tre mesi) e quello della richiesta di fi ssazione<br />
di udienza dopo la sospensione (da sei a tre<br />
mesi). Le altre novità della riforma riguardano gli<br />
incentivi alla conciliazione stragiudiziale delle parti,<br />
l’introduzione della testimonianza scritta e sanzioni<br />
a carico di chi causa l’allungamento dei tempi del<br />
processo. Infi ne, il D.Lgs / (mediazione delle<br />
liti civili e commerciali) prevede (a partire dal marzo<br />
) l’obbligatorietà del tentativo di mediazione in<br />
svariate materie di interesse per l’impresa.<br />
ANDREA BUONO<br />
la modifi ca delle norme processuali: tra queste<br />
l’eliminazione degli incentivi ad agire in giudizio<br />
attraverso l’applicazione rigorosa della regola<br />
del loser pays (chi perde paga), la revisione del<br />
metodo di calcolo delle tariff e degli avvocati (la<br />
parcella è attualmente legata al numero di attività<br />
processuali svolte, cioè, in buona sostanza,<br />
alla lunghezza della causa), la promozione<br />
dell’utilizzo di strumenti alternativi di risoluzione<br />
di controversie (mediazione, conciliazione,<br />
arbitrato), la digitalizzazione del processo, la<br />
trasformazione dei presidenti dei tribunali in<br />
“court manager”, il collegamento delle promozioni<br />
dei magistrati alla loro specializzazione e<br />
produttività.<br />
E per la riduzione dei carichi pendenti si propongono<br />
misure straordinarie “basate anche su<br />
forme di affi ancamento e collaborazione da parte<br />
di risorse interne ed esterne agli uffi ci e sull’accorpamento<br />
delle questioni per materia, con<br />
meccanismi premiali per i risultati conseguiti”.<br />
a.b.
L’<br />
iniziativa dell’Assessore Regionale<br />
al Federalismo, prof.ssa<br />
M. Dentamaro, di riprendere<br />
le “Giornate del Mezzogiorno” in occasione<br />
della Fiera del Levante non ha<br />
solo il merito di aver recuperato una<br />
nobile tradizione culturale ma, soprattutto,<br />
di essere riuscita a fare chiarezza<br />
in uno dei momenti più diffi cili per<br />
il meridionalismo. Infatti il processo di<br />
attuazione della legge delega / sul<br />
federalismo fi scale ha espulso il tema<br />
del Mezzogiorno dal dibattito politico<br />
come se la più grande riforma dello Stato<br />
dovesse servire ad eliminare la cattiva<br />
gestione delle regioni meridionali.<br />
Le opinioni espresse dai qualifi cati<br />
partecipanti alle due tavole rotonde<br />
ha confermato la tesi di fondo della relazione<br />
dell’assessore: l’interruzione e<br />
l’inversione di tendenza dell’emorragia<br />
di capitale umano e risorse fi nanziarie<br />
a vantaggio delle regioni del nord può<br />
verifi carsi solo se si realizza una P.A. effi<br />
ciente e funzionale. Questo però è un<br />
problema che riguarda l’intera nazione,<br />
essendo entrato in crisi lo schema federalista<br />
che doveva ristrutturare l’amministrazione<br />
statale. Infatti la Relazione<br />
sul federalismo approvata dal consiglio<br />
dei Ministri del giugno u.s., ha rico-<br />
nosciuto che il fabbisogno standard di<br />
comuni e province, individuato dalla<br />
legge delega come architrave del<br />
sistema federalista se calcolato con formule<br />
calate dall’alto, non consente di<br />
defi nire la varietà delle situazioni ed attivare<br />
processi di razionalizzazione della<br />
spesa. Di qui la necessità di cambiare<br />
il metodo per uno nuovo che permetta<br />
di arrivare alle cifre attraverso un processo<br />
specifi co, altamente innovativo<br />
per il settore degli enti locali.<br />
A questa esigenza non risponde la<br />
scelta della Relazione per SOSE, la società<br />
che gestisce gli studi di settore.<br />
<strong>La</strong> fi nalità di questo strumento di politica<br />
tributaria è quella di superare le<br />
diffi coltà che incontra il prelievo tributario<br />
a causa dell’altissima evasione e<br />
dell’estrema mobilità di buona parte<br />
dell’imponibile fi scale. Pertanto non<br />
consente di costruire indici di apprezzabilità<br />
dei servizi pubblici.<br />
Per trovare il metodo richiesto mi<br />
sembra preferibile partire dalla considerazione<br />
che i beni pubblici locali (viabilità,<br />
trasporti, polizia locale, ambiente,<br />
ecc.) sono consumati anche da chi<br />
non li domanda, mentre i beni privati<br />
(mozzarelle) solo da chi li domanda.<br />
Ne consegue che il costo del bene pub-<br />
blico locale si chiama imposta, tassa, e<br />
non prezzo non essendo determinato<br />
dalle regole del mercato come avviene<br />
per le mozzarelle il cui costo ricade<br />
unicamente sull’acquirente. Invece il<br />
costo del bene pubblico locale viene<br />
coperto e ripartito su tutti i cittadini<br />
anche su quelli che non ne hanno fatto<br />
domanda. Ne consegue che il processo<br />
di trasformazione del denaro dei contribuenti<br />
in beni pubblici debba obbedire<br />
a criteri di razionalità nell’uso delle risorse<br />
prelevate: diversamente diventa<br />
un processo di distruzione e non di produzione<br />
di ricchezza. Di qui l’importanza<br />
di una razionalizzazione della spesa<br />
che come rileva la Relazione non può<br />
essere defi nita a priori.<br />
A questa esigenza risponde, invece,<br />
il processo di ammodernamento della<br />
P.A. oramai in atto da alcuni anni che<br />
va sotto il nome di revisione della spesa<br />
che richiede un attento esame degli<br />
strumenti delle scelte allocative e della<br />
gestione delle risorse, recepito dalla<br />
normativa. In tal modo l’analisi dell’intera<br />
spesa di ciascun dicastero viene<br />
eff ettuata sotto il profi lo dell’effi cienza<br />
dell’uso delle risorse umane e materiali.<br />
Con questa tecnica di analisi sono stati<br />
sottoposti a revisione i Ministeri Giusti-<br />
Interventi 25<br />
zia, Interno, Istruzione ed Università,<br />
Infrastrutture e Trasporti: complessivamente<br />
il ,% del totale della spesa<br />
corrente, il ,% della spesa per lavoro<br />
subordinato della P.A ed il % della spesa<br />
in conto capitale. Questa esperienza<br />
si è tramutata in un vero e proprio contributo<br />
metodologico rispondente alle<br />
esigenze di evitare valutazioni dall’alto<br />
e di riuscire a rilevare le qualità incorporate<br />
nell’erogazione dei servizi.<br />
Un esempio, in tema di razionalizzazione<br />
della spesa sanitaria o è dato<br />
dall’aver potuto individuare nel cd.<br />
Decreto Bindi (D.Legsl / art. <br />
legge /XI/, n. ) il metodo<br />
che consente di eliminare le disfunzioni<br />
dei reati ospedalieri a conduzione<br />
universitaria e verifi care il benefi cio<br />
complessivo attribuito al personale,<br />
in termini di “indennità di esclusività”,<br />
rispetto agli eff ettivi benefi ci (assistenziali<br />
ed economici) ricavati dall’azienda<br />
ospedaliera. Altro esempio è<br />
quello del Fondo di Finanziamento<br />
Ordinario delle università che rappresenta<br />
un meccanismo di perequazione<br />
parziale capace di premiare la qualità<br />
del servizio erogato a condizione che<br />
i trasferimenti non vengano decurtati<br />
e gli indici di apprezzabilità rifl ettano<br />
settembre<br />
01 ottobre 2010<br />
Strategie – Alla Regione tocca guidare l’impegno verso una P.A. effi cace ed effi ciente<br />
Per un federalismo fi scale solidale<br />
si punti alla revisione della spesa<br />
Fine tuning<br />
artiamo da una domanda essenziale quanto<br />
Pbanale: Che cos’è il marketing?<br />
Defi nire il marketing è stato, sin dalle sue prime<br />
teorizzazioni, un problema concreto. Questo non<br />
tanto per dare alla materia une specifi cità, una<br />
“dignità scientifi ca” che ha, di fatto, acquisito sul<br />
campo; quanto piuttosto per dare a chi opera nel<br />
settore dei compiti e dei ruoli precisi all’interno<br />
dell’organigramma aziendale.<br />
Defi nire il marketing una delle “funzioni d’impresa”<br />
è certamente corretto, tuttavia questa defi<br />
nizione tralascia buona parte della sua essenza.<br />
Non è una scienza, questo è certo, ma, d’altro canto,<br />
il marketing non è un’arte, come alcuni teorici<br />
della creatività vorrebbero far credere.<br />
Più concretamente possiamo dire che si defi -<br />
nisce marketing quella funzione d’impresa, trasversale<br />
all’impresa stessa, che si occupa di tutto<br />
ciò che non è gestione del personale, produzione,<br />
amministrazione o fi nanza. Usiamo una defi nizione<br />
di marketing riferita al prodotto, di immediata<br />
comprensione, sul marketing dei servizi diremo<br />
più avanti.<br />
<strong>La</strong> defi nizione a contrario proposta non tratta,<br />
però, il tema degli elementi essenziali del marketing:<br />
le P.<br />
Le teorie più solide nel tempo parlano di P,<br />
intese come pilastri del marketing: Product [prodotto],<br />
Placement [distribuzione], Promotion<br />
[comunicazione] e Price [prezzo]. Le defi nizioni<br />
proposte non rappresentano letteralmente il signifi<br />
cato dei singoli vocaboli, quanto piuttosto il<br />
loro vero valore nelle dinamiche del marketing.<br />
Il prodotto è, naturalmente, l’elemento fondante<br />
del marketing stesso. S’intende prodotto<br />
[o servizio] tutto ciò che il processo di marketing<br />
intende promuovere. Nel marketing moderno,<br />
come abbiamo detto nelle rubriche precedenti, il<br />
prodotto è sempre meno rilevante. Esso rappresenta,<br />
paradossalmente, uno degli elementi che il<br />
consumatore acquista e non più l’acquisto stesso.<br />
Questa è la ragione per cui le grandi multinazionali<br />
non sono più proprietarie delle fabbriche che<br />
realizzano i prodotti venduti con il loro marchio.<br />
Le majores sono proprietarie del brand e dei processi<br />
di ideazione del singolo prodotto. Si affi dano<br />
a chi fa loro il miglior prezzo per realizzarlo.<br />
Il punto di distribuzione rappresenta l’anello di<br />
congiunzione tra il processo dell’off erta e quello<br />
della domanda. Esisterà sempre, cioè, un luogo<br />
che sia virtuale o reale in cui il consumatore ed<br />
il prodotto dovranno incontrarsi. Il marketing<br />
moderno ha puntato molto su questo aspetto,<br />
trasformando il punto vendita in un vero e proprio<br />
luogo di sensazioni “olistiche”, che mettono,<br />
cioè, in funzione contemporaneamente più sensi.<br />
Comprare non è più un momento fi nalizzato alla<br />
soddisfazione di un bisogno; è un processo sensoriale<br />
di gratifi cazione di un desiderio.<br />
<strong>La</strong> comunicazione [promotion] è, probabilmen-<br />
te, il più articolato tra gli elementi essenziali del<br />
marketing. Esso riunisce tutti i mezzi e le strategie<br />
di comunicazione attivati “intorno” al prodotto.<br />
Non si può approfondire il tema in così poco<br />
spazio; giova solo ricordare che il marketing moderno,<br />
nel suo percorso olistico, sta fortemente<br />
rivalutando l’insieme dei mezzi “belowe the line”,<br />
ovvero di tutti quei mezzi che non sono “tradizionali”<br />
[come la televisione, la radio, la carta stampata,<br />
…].<br />
Infi ne, tra le P tradizionali, il prezzo. Elemento<br />
sempre meno determinante per alcuni tipi di<br />
prodotti ed, al contrario, sempre più essenziale<br />
per altri. Sostanzialmente il mercato moderno è<br />
suddiviso in base alle politiche di prezzo che i singoli<br />
produttori attuano. Chi decide di puntare sul<br />
cosiddetto “vantaggio tangibile” e quindi abbassa<br />
il prezzo per allargare la base della clientela; e<br />
chi, invece, decide di alzarlo [o mantenerlo alto]<br />
21<br />
meglio le caratteristiche del territorio.<br />
Dunque, alla prova dei fatti, la revisione<br />
della spesa si è rivelata un metodo<br />
capace di defi nire la varietà delle situazioni<br />
ed attivare processi di razionalizzazione<br />
delle uscite fi nanziarie, evitando<br />
di formulare cifre ipotetiche né realistiche<br />
né affi dabili. Inoltre, realizzando<br />
un impegno coordinato tra fi nanza locale<br />
e statale nel migliorare la produttività<br />
della spesa si creano le condizioni perché<br />
il passaggio dalla fi nanza derivata<br />
alla fi nanza autonoma eviti che l’albero<br />
della fi nanza pubblica italiana continui<br />
ad essere un “albero storto”.<br />
In conclusione l’architrave del federalismo<br />
fi scale non può essere il fabbisogno<br />
standard ma lo spending review:<br />
a tal fi ne la collaborazione con due prestigiose<br />
istituzioni di ricerca presenti<br />
alla tavola rotonda (Globus et locus e<br />
Fondazione Olivetti) off re alla Regione<br />
Puglia la sede ideale per guidare<br />
l’impegno di tutto il Paese per creare,<br />
realizzando un federalismo fi scale solidale<br />
ed effi ciente e una P.A. realmente<br />
effi cace ed effi ciente.<br />
ANTONIO TROISI<br />
Docente di Scienze delle Finanze<br />
Università di Bari<br />
a cura di Fabio Poli<br />
Nuova era – People (la gente) e Performance sono diventate due leve strategiche fondamentali<br />
Il marketing oltre le quattro “P”<br />
Foto pressmaster_fotolia<br />
per puntare sul “vantaggio intangibile”, ovvero<br />
l’insieme degli elementi che rende un marchio più<br />
appetibile per il consumatore, pur costando più<br />
di altri.<br />
A queste quattro P, i radicali cambiamenti che<br />
hanno interessato il marketing moderno impongono<br />
l’aggiunta di almeno due elementi nuovi,<br />
ma altrettanto essenziali: People [la gente] e Performance<br />
[la prestazione].<br />
È innegabile che, nell’era di internet, l’infl uenza<br />
della massa determini le mode. Le mode, a loro<br />
volta, orientano i consumi. Se questo fenomeno<br />
prima era avvertibile solo a livello localizzato [ciò<br />
che era di moda in Italia poteva non esserlo in Cina<br />
e viceversa; ma, addirittura, ciò che era di moda<br />
in Sicilia poteva non esserlo in Calabria] oggi, il<br />
potere di connessione globale della rete lo ha amplifi<br />
cato e velocizzato come processo. <strong>La</strong> Gente ed<br />
il suo comportamento di massa, che può essere<br />
diverso da quello dei singoli che la compongono<br />
o di piccoli gruppi, è sempre più una P essenziale<br />
del processo.<br />
<strong>La</strong> performance, invece, non è frutto dell’arrivo<br />
della rete ma delle politiche di comunicazione<br />
legate al prodotto. Da quando le aziende hanno<br />
deciso di puntare non sul prodotto ma su tutto<br />
“quello che c’è dietro” i prodotti hanno smesso<br />
di essere rilevanti, come accennato prima. È diventato<br />
così essenziale capire quale prestazione<br />
off re il prodotto al consumatore. Mi spiego meglio:<br />
i cereali non si comprano più semplicemente<br />
per fare colazione. Si comprano per un’insieme di<br />
elementi di cui, solo oggi, il consumatore è pienamente<br />
consapevole ed informato: che fanno<br />
bene all’intestino, che aiutano la regolarità, che<br />
apportano la giusta dose di proteine, che il campione<br />
preferito dello sport li usa anche lui e così<br />
via. Tutto questo agisce sulla performance del<br />
prodotto; ovvero su quello che accade nella testa<br />
del consumatore dall’acquisto del prodotto al suo<br />
eff ettivo consumo.
Ecco come saranno dislocati i Ministeri<br />
con il federalismo a tutti i costi<br />
Bari o Taranto potrebbero divenire sede del<br />
Ministero della Difesa.<br />
Secondo quel simpaticone di Umberto Bossi,<br />
dopo la proclamazione di “ Roma Capitale”<br />
si apre lo spiraglio per decentrare l’attività governativa,<br />
altra espressione del federalismo a<br />
tutti i costi.<br />
Gli altri Dicasteri, secondo la teoria bossiana,<br />
sarebbero così dislocati. Economia e Finanza a<br />
Milano; Sviluppo Economico a Torino; Trasporti<br />
e Infrastrutture a Genova; Pari Opportunità a<br />
Bolzano; Turismo a Venezia; Istruzione a Bologna;<br />
Beni Culturali a Firenze; Ambiente a Napoli,<br />
Interno a Palermo; Sanità in Calabria.<br />
Rimarrebbero fuori Udine, Ancona, Campobasso,<br />
Pescara, Potenza, Cagliari, Perugia. Potrebbero<br />
essere premiate con Ministeri senza<br />
portafoglio…<br />
V’immaginate quanto costerebbe un ambaradan<br />
del genere? Se oggi un presidente – o anche<br />
un alto funzionario dell’ente – va a Roma, può<br />
recarsi in - uffi ci di Ministeri per risolvere problemi<br />
relativi al suo uffi cio in un sol giorno. Nella<br />
versione decentrata bossiana, quel presidente<br />
o quel funzionario dovrebbero essere costantemente<br />
in viaggio.<br />
I libici che sparano all’impazzata<br />
e due ministri che li giustifi cano…<br />
di Vito RAIMONDO<br />
diciamolatutta<br />
UMBERTO BOSSI<br />
ROBERTO MARONI<br />
Che razza di governanti ci troviamo a sopportare!<br />
Cosa c’è, per esempio, sotto il “particolare”<br />
rapporto tra Italia e Libia, se di fronte<br />
a raffi che di mitra ad altezza d’uomo contro<br />
un peschereccio italiano, un Ministro (Maroni)<br />
aff erma che “i libici pensavano che fosse un’imbarcazione<br />
che trasportava clandestini” (com’è<br />
noto, si possono colpire, come quando si va a<br />
caccia…) e un altro (Frattini) rimprovera il comandante<br />
dell’imbarcazione con un incredibile:<br />
“sapeva di pescare illegalmente” (per cui, si arguisce,<br />
era giusto che si sparasse…).<br />
A parte le ciniche considerazioni di carattere<br />
improbabilmente legali, ci si chiede: c’era lui<br />
sulla motovedetta regalata agli sbirri del signor<br />
Gheddafi dall’Italia a quel gentiluomo del dittatore<br />
Gheddafi ?<br />
Uno spettacolo osceno quello off erto dai nostri<br />
governanti. Peggio di quello dei nostri illuminati<br />
partner libici.<br />
Emma Marcegaglia fa 4 denunce<br />
ma al Governo nicchiano…<br />
Emma Marcegaglia, presidente di Confi ndustria,<br />
si sa, è una tosta, caparbia.<br />
A margine della presentazione del Rapporto<br />
del Centro Studi della sua organizzazione, dopo<br />
aver fortemente criticato gli scontri nella maggioranza<br />
politica in Parlamento, ricorda che: a)<br />
l’economia rallenta; b) si sono persi mila posti<br />
di lavoro in anni ; c) i consumi languono; d)<br />
l’evasione fi scale è arrivata a toccare il % del Pil.<br />
Ma a chi parla? Al vuoto, poverina! Il premier<br />
– il naturale interlocutore (oltre che suo<br />
iscritto) – è impegnato a correre a Bruxelles<br />
per spalleggiare il collega Sarkozy sull’invereconda<br />
vicenda delle espulsioni dei rom oppure<br />
a indicare al suo avvocato Augusto Ghedini<br />
(che, negli intervalli della considerevole attività,<br />
fa anche il deputato) le modalità del varo<br />
del nuovo lodo che gli consenta di salvarsi dalle<br />
prevedibili condanne nei processi che lo riguardano,<br />
quello Mills in testa.<br />
Opinioni<br />
Poi, naturalmente, la buona Emma ha ricordato<br />
il gap operativo e relazionale con l’Esecutivo<br />
relativo alla perdurante vacatio del Ministro dello<br />
Sviluppo Economico che è un vero e proprio<br />
vulnus alla necessaria azione organica di un Governo<br />
che si vuole chiamare tale.<br />
Ma anche in questo caso B. non ci sente, poiché,<br />
nel frattempo, i suoi manutengoli sono intenti<br />
a portare a termine certi “lavoretti” che<br />
nessun Ministro decente consentirebbe: vedi<br />
l’affi damento pro tempore dei canali multiplex<br />
a Mediaset rilasciato dal vice ministro Paolo<br />
Romani, alla chetichella, in pieno agosto, senza<br />
che gli altri attori sul mercato (Rai compresa)<br />
sapessero nulla.<br />
B. continua a sostenere che al Ministero si<br />
lavora bene sotto la sua guida (ad interim). Insomma:<br />
“Il Ministro sono mi. <strong>La</strong>sciatemi lavorare”.<br />
E non ha tutti i torti, dal suo punto di vista<br />
(interesse).<br />
L’allenatore del Milan<br />
s’ispira a Veronica <strong>La</strong>rio<br />
L’ex allenatore del Milan, Leonardo, tartassato<br />
in continuazione dal presidente e, infi ne, dimessosi,<br />
in una intervista a “<strong>La</strong> <strong>Gazzetta</strong> dello<br />
Sport” è sbottato con il suo ex datore di lavoro:<br />
“Non so perché Berlusconi parli tanto di me. Dentro<br />
di lui deve esserci qualcosa che non è a posto.<br />
E, poi, a Narciso tutto quello che non è specchio<br />
non piace”.<br />
Qualcosa del genere la pronunciò la moglie<br />
del premier, Veronica <strong>La</strong>rio, a margine della vicenda-escort:<br />
“Aiutatelo, non sta bene”.<br />
Leonardo è in rapporti confi denziali con la signora,<br />
per caso?<br />
Gli avvocati di Bari faranno formazione<br />
andando al cinema<br />
Gli avvocati iscritti all’Ordine di Bari potranno<br />
eff ettuare l’aggiornamento professionale – e<br />
ricevere crediti formativi – anche andando al<br />
cinema!<br />
25 settembre<br />
01 ottobre 2010<br />
Vuole dislocare i Ministeri (in Puglia la Difesa): ma a che prezzo?<br />
Il Federalismo di Bossi<br />
va fatto... a tutti i costi!<br />
EMMA MARCEGAGLIA<br />
VERONICA LARIO<br />
23<br />
L’iniziativa è del fervido presidente, Manuel<br />
Virgintino, e ha il grande pregio della originalità<br />
e della modernità. Questo signifi ca innovare,<br />
cambiare il modo di professionalizzarsi!<br />
Sono già un centinaio le iscrizioni ad un ciclo<br />
di fi lm (uno al mese, con annesso dibattito) al<br />
costo di euro.<br />
Complimenti al giovane presidente barese,<br />
ma non possiamo fare a meno di ricordare che<br />
Virgintino è fi glio d’arte. Suo padre, Piero, era<br />
uno dei più autorevoli critici cinematografi ci, lavorando<br />
a “<strong>La</strong> <strong>Gazzetta</strong> del Mezzogiorno”.<br />
Le sue recensioni, per molti di noi, erano veri<br />
e prori must che ci portavano – o meno – nelle<br />
sale cinematografi che.<br />
Quando un Ministro della Cultura<br />
parla a sproposito di… cultura<br />
È proprio un bel tipo il Ministro della Cultura,<br />
Sandro Bondi.<br />
Se l’è presa per alcune vicende legate alla partecipazione<br />
di fi lm italiani al Festival di Venezia<br />
che nulla hanno a che fare con la sua responsabilità<br />
di governo.<br />
Ha annunciato che il prossimo anno “metterà<br />
il becco” su quella manifestazione, visto e considerato<br />
che il diretto artistico lo nominerà lui<br />
(caspita!)<br />
Disse la sua (obbliqua…), tempo fa, anche<br />
contro la partecipazione del fi lm di Sabina Guzzanti<br />
sul terremoto de L’Aquila, presentato a<br />
Cannes.<br />
Da rilevare che Bondi non è andato né a Venezia<br />
né a Cannes. Il suo, quindi, è un preconcetto<br />
puro.<br />
Ci si chiede: cosa frega ad un governante quali<br />
fi lm sono invitati a una manifestazione culturale?<br />
Non gli sembra che un Ministro della Cultura<br />
debba badare, primariamente, agli aspetti economici<br />
e di sostegno al settore (che crea lavoro)<br />
invece di stare a sindacare su questo o quel regista.<br />
Dai….<br />
“Non vi offendo, perché io non vi ho insultato, ma vi ho descritto” Indro Montanelli<br />
Prossimamente in libreria<br />
DICIAMOLA<br />
TUTTA<br />
Vito Raimondo<br />
Un giornalista<br />
VIP<br />
racconta<br />
i e le loro malizie...<br />
DICIAMOLA TUTTA<br />
Vito Raimondo<br />
SANDRO BONDI<br />
DICIAMOLA<br />
TUTTA<br />
Un giornalista racconta<br />
i VIP e le loro malizie...
24 25 settembre<br />
01 ottobre 2010 Imprese&Mercati<br />
R<br />
L’appello – L’on. Antonio <strong>La</strong>forgia<br />
“Meno burocrazia<br />
per battere la crisi”<br />
idurre e diminuire la burocrazia per consentire<br />
alla piccola impresa di operare in<br />
piena libertà e con risultati positivi per superare<br />
la crisi. È l’appello dell’On. Antonio <strong>La</strong>forgia,<br />
vice presidente della Camera di Commercio<br />
di Bari alla a Giornata dell’artigianato, promossa<br />
dalla Confartigianato pugliese che ha aff rontato<br />
il tema “Piccola impresa: sfi da decisiva tra sussidiarietà,<br />
liberalizzazione, territorio e mercato”.<br />
“Mentre la crisi fi nanziaria ha messo a dura prova<br />
l’intero sistema economico internazionale – ha<br />
aff ermato Francesco Sgherza, Presidente di Confartigianato<br />
Puglia – il modello che resiste e che<br />
sta permettendo al nostro Paese di non essere travolto,<br />
è il modello di economia fatta dalle tante micro<br />
e piccole imprese dell’Italia produttiva, l’Italia<br />
dell’economia reale che non ha perso la voglia di<br />
reagire”. Incentivazioni più specifi che attraverso i<br />
ilPianetaCdcBari<br />
<strong>La</strong> Camera di Commercio di Bari, allo<br />
scopo di fornire all’utente la migliore<br />
assistenza nell’esercizio del diritto<br />
a ottenere informazioni sullo stato di<br />
avanzamento dei procedimenti e delle<br />
pratiche, ha istituito un Uffi cio per le<br />
Relazioni con il Pubblico.<br />
UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO<br />
Presidente: Luigi Farace<br />
Primo piano<br />
Orari di apertura al pubblico della C.C.I.A.A.<br />
Tel. ./ (Capo Servizio/Responsabile)<br />
collaudati strumenti dei consorzi fi di, una fi scalità<br />
più funzionale alla loro esigenza di innovazione e<br />
di espansione sul mercato globale ed una più consistente<br />
dotazione infrastrutturale e di reti, con<br />
un occhio particolarmente attento all’esigenza<br />
di colmare defi nitivamente il pesante divario di<br />
crescita tra Nord e Sud. Queste sono le ragioni<br />
– ha continuato Sgherza – per cui la politica e le<br />
istituzioni ricomincino ad occuparsi seriamente di<br />
Mezzogiorno, attivando politiche anticongiunturali,<br />
che attenuino gli eff etti della crisi e rilancino<br />
lo sviluppo nel breve periodo, a cui si accompagnino<br />
politiche strutturali mirate a favorire la crescita<br />
economica e la coesione sociale, nel campo delle<br />
infrastrutture, dell’innovazione, della ricerca e più<br />
in generale per lo sviluppo dell’economia.<br />
Bisogna comprendere – ha aff ermato Antonio<br />
<strong>La</strong>forgia, vice presidente della Camera di Com-<br />
Fax ./<br />
e-mail: urp@ba.camcom.it<br />
***<br />
A.I.C.A.I.<br />
Presidente: Carlo Maria Martino<br />
Assistenza Imprese Commerciali, Artigiane e Industriali<br />
Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. -<br />
BARI<br />
Quinto piano<br />
Tel. ./<br />
Fax .<br />
e-mail: aicai@ba.camcom.it<br />
***<br />
mercio di Bari – che sul mercato vince la qualità<br />
delle imprese e non la loro dimensione. Per uscire<br />
dalla crisi bisogna puntare sulle eccellenze espresse<br />
dalle piccole imprese che costituiscono<br />
il % del sistema produttivo del Paese che nelle<br />
fasi congiunturali negative hanno sempre garantito<br />
la coesione sociale assicurando sviluppo<br />
economico. <strong>La</strong> crisi economica che attraversiamo,<br />
forse, è servita a riscoprire i valori espressi<br />
dalle nostre piccole imprese. Valori fondati sulla<br />
forte componente di familiarità e tradizione delle<br />
piccole imprese, con la centralità della persona umana<br />
nel progetto imprenditoriale. Occorre mettere<br />
al centro dello sviluppo la persona, come<br />
motore di sviluppo, spinta motivazionale, emotività,<br />
creatività. È questa la forza dell’artigianato e<br />
delle piccole imprese, la centralità della persona<br />
umana e la stretta relazione con la famiglia, che<br />
AICAI – Una tavola rotonda per discutere delle opportunità<br />
Varato il nuovo “conto energia”<br />
Rinnovabili, ghiotta occasione<br />
I<br />
l nuovo conto energia per gli impianti fotovoltaici a partire dal <br />
opererà incentivi per eff etto del progresso tecnologico e maggiore<br />
effi cienza dei pannelli solari e punterà sulla premialità con gli<br />
incentivi. Di questa piccola “rivoluzione” si è discusso ampiamente<br />
nella tavola rotonda “Investire nelle rinnovabili in Puglia. Scenari di<br />
sviluppo del fotovoltaico dopo il III Conto Energia, del minieolico e<br />
delle biomasse: quali opportunità per le imprese ed il territorio”.<br />
L’iniziativa, patrocinata da Confi ndustria Puglia, Camera di Commercio<br />
di Bari e Distretto Produttivo pugliese delle Energie Rinnovabili<br />
e dell’effi cienza Energetica e dai Ministeri dell’Ambiente e dello<br />
Sviluppo Economico, è stata organizzata dallo Sportello Energia<br />
dell’AICAI, azienda speciale della Camera di Commercio di Bari, e Business<br />
International.<br />
L’obiettivo è stato illustrare alle aziende, agli enti locali ed ai professionisti<br />
la convenienza e fattibilità d’investire nelle rinnovabili in<br />
Puglia per implementare una strategia di risparmio energetico, motivi<br />
di sostenibilità ambientale del territorio, ma anche per gli interessanti<br />
rendimenti che producono questa tipologia di progetti e business.<br />
Nel corso dei lavori sono stati approfonditi il quadro regolatorio e<br />
le novità degli ultimi interventi normativi, come il III Conto Energia;<br />
gli incentivi nazionali e le opportunità di fi nanziamento regionali; l’i-<br />
ter burocratico ed autorizzativi da seguire anche ed alla luce<br />
delle ultime sentenze della Corte Costituzionale e delle nuove<br />
linee guida nazionali; le modalità di fi nanziamento degli<br />
impianti ed il ritorno economico degli investimenti; i vantaggi<br />
e le caratteristiche delle principali tecnologie disponibili sul<br />
mercato; le esperienze di successo del territorio e le opportunità<br />
che la Regione Puglia off re nei nuovi settori dell’economia verde.<br />
“È un’iniziativa importante – ha detto Carlo Maria Martino, presidente<br />
dell’Aicai – che vede nello Sporetello Energia l’evento conclusivo<br />
di un lungo percorso che la Camera di Commercio, ed in particolare<br />
l’AICAI, hanno iniziato da tempo cercando di promuovere la razionalizzazione<br />
della gestione delle risorse energetiche locali ed ambientali,<br />
la promozione dell’energia rinnovabile che rappresenta un settore<br />
in notevole ascesa e sempre più d’interesse per le aziende pugliesi”.<br />
Secondo Salvatore Adamo, responsabile dello Sportello Energia<br />
dell’AICAI, “il nuovo Conto Energia è interessante per i sistemi premianti<br />
ed incentivanti. Saranno incentivati di percentuali premianti<br />
siti di vecchie cave dismesse e discariche dove potranno essere realizzate<br />
opere di ripristino ambientali attraverso l’utilizzo di fonti<br />
rinnovabili ed allocati impianti fotovoltaici in sostituzione di tetti di<br />
amianto”.<br />
I.F.O.C.<br />
Presidente: Pietro Di Cillo<br />
Secondo piano – Terzo piano<br />
Agenzia di Formazione – Istituto di Formazione<br />
CCIAA Bari<br />
Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. –<br />
BARI<br />
Tel. ./.<br />
Fax .<br />
e-mail: segreteria.ifoc@ba.camcom.it<br />
***<br />
S.A.M.E.R.<br />
Presidente: Michele Di Benedetto<br />
Piano terra – Primo piano<br />
Servizio Analisi Chimico-Merceologiche<br />
diventa anch’essa “laboratorio” di umanità e di<br />
educazione ai valori della responsabilità individuale<br />
e della solidarietà. <strong>La</strong> Camera di Commercio<br />
è un ente dinamico, da sempre impegnato<br />
nella promozione degli interessi generali del sistema<br />
imprenditoriale locale. Rispetto allo scorso<br />
anno abbiamo raddoppiato lo stanziamento<br />
per le attività promozionali affi nché le imprese<br />
possano trarre il massimo profi tto dalle nostre azioni,<br />
in situazione congiunturale di diffi coltà. Fra<br />
le principali iniziative assunte dell’Ente camerale<br />
vanno segnalate il Bando di mln per il raff orzamento<br />
dei fondi rischi di garanzia dei Confi di e il<br />
bando di mln per l’inserimento occupazionale<br />
dei disoccupati di lungo corso e la qualifi cazione<br />
professionale attraverso l’apprendistato, che ha<br />
già consentito di creare nuovi posti di lavoro<br />
nelle piccole e medie imprese.<br />
Foto Giuseppe Porzani_fotolia<br />
Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. –<br />
BARI<br />
Tel. .<br />
Fax .<br />
e-mail: info@samer.it<br />
ORARI DI APERTURA SPORTELLI<br />
MATTINA – tutti gli uffi ci<br />
dal lunedì al venerdì dalle ore . alle ore .<br />
POMERIGGIO – Registro Imprese – Diritto Annuale<br />
dal lunedì al giovedì dalle ore . alle<br />
ore .<br />
POMERIGGIO – altri uffi ci<br />
lunedì e giovedì dalle ore . alle ore .
assieme banche di dimensioni media e<br />
medio-piccola nel Nord e Centro Italia.<br />
L’occasione è off erta dalla privatizzazione<br />
forzata delle casse di risparmio che cadono<br />
a frotte nella ragnatela. E ciò porta<br />
nell’azionariato le fondazioni che quelle<br />
casse di risparmio avevano conferito<br />
nella banca di Profumo. L’attenzione al<br />
mercato fi nanziario è connaturata all’imprinting<br />
McKinsey che il manager si porta<br />
dentro. In realtà, si tratta più di un rifl esso<br />
condizionato dalla cultura americana<br />
che non di un grande aff are e i vari tentativi<br />
di sviluppare la fi nanza d’impresa<br />
e la gestione dei portafogli non sortono<br />
i successi sperati. Piuttosto, come tutte le<br />
banche italiane anche grandi, UniCredit<br />
continua a dipendere dalle attività bancarie<br />
tradizionali. Lo stile è borghese rivoluzionario.<br />
Dopo i titoli nobiliari, in UniCredit<br />
vengono aboliti anche i titoli di studio:<br />
non ci sono rag. e dott. ma solo signori e<br />
signore: un bel salto in avanti. Ma il principale<br />
miracolo è l’espansione all’estero,<br />
soprattutto nell’Europa Centro-Orientale,<br />
ove, partendo dal nulla, Unicredit diviene<br />
il marchio bancario dominante.<br />
PUGLIA<br />
Direttore responsabile: Dionisio Ciccarese<br />
Direttore editoriale: Vito Raimondo<br />
Redazione: Via delle Orchidee, 3 - 70026 - Z.I. Modugno-Bari<br />
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Ogni riproduzione anche parziale è vietata ai termini di legge<br />
Chiuso in tipografi a il 23 settembre 2010<br />
Il clou dell’internazinalizzazione si<br />
raggiunge quando, nel , Unicredit<br />
si fonde con Hypovereinsbank, la banca<br />
tedesca che le porta in dote la fi tta rete<br />
nell’Europa dell’Est posseduta da Bank<br />
Austria Creditanstalt. Si tratta della prima<br />
grossa fusione transeuropea. Ma non<br />
è una fusione tra pari. Hypovereinsbank<br />
è sull’orlo del dissesto ed è proprio per<br />
questo che il governo tedesco non si oppone<br />
e lascia che il management di Piazza<br />
Cordusio prenda il sopravvento.<br />
Insomma, Profumo e la sua creatura<br />
UniCredit sono una delle poche storie di<br />
successo, di rapida crescita dimensionale<br />
societaria e notevole aff ermazione internazionale<br />
di un’Italia che pare rattrapprisi<br />
sul particulare e sulla piccola impresa,<br />
col ciglio aggrottato al misero orto del vicino<br />
più che guardare alle fl oride praterie<br />
lontane. Tutto questo non avviene “contro”<br />
la politica ma “senza” la politica. In<br />
un certo senso, nella fase construens Profumo<br />
è ortogonale alla politica.<br />
E a questa banca di successo qualcuno<br />
(la politica?) chiede di farsi carico del più<br />
grande malato del sistema bancario ita-<br />
Ricerca scientifi ca e rinnovabili<br />
accordo Politecnico-Calearo<br />
Il Politecnico di Bari e il Gruppo Calearo, azienda vicentina all’avanguardia<br />
nei sistemi di connettività e nella telematica, hanno stretto un<br />
accordo di collaborazione su nuovi progetti riguardanti le fonti energetiche<br />
rinnovabili, i dispositivi basati su meta materiali, nonché lo sviluppo<br />
ed il consolidamento di ricerca scientifi ca avviata dal Ce.R.Ca., il Centro<br />
di Ricerca Calearo su tecnologia per antenne miniaturizzate, per attività<br />
di integrazione nelle telecomunicazioni wireless, e ulteriori studi e ricerche<br />
avanzate per il mercato delle antenne intelligenti MIMO, Multiple In<br />
Multiple Out e della nuova generazione LTE Long Term Evolution.<br />
Mercato immobiliare:<br />
ripresa ancora lenta<br />
A margine del convegno organizzato dalla Federazione Italiana<br />
degli Agenti Immobiliari Professionali (FIAP), dal tema “Le nuove<br />
www.gazeco.it<br />
Rubriche<br />
segue dalla prima<br />
Più che Profumo è olezzo<br />
liano, Capitalia (ex Banca di Roma), da<br />
sempre periclitante, cresciuta soprattutto<br />
attraverso fusioni pilotate che l’avevano<br />
periodicamente rinsanguata. Per la<br />
prima volta Profumo non sa o non vuole<br />
dire di no alla politica e il matrimonio si<br />
realizza nel .<br />
Nel bel mezzo della conseguente riorganizzazione,<br />
arriva la Grande Crisi<br />
del -, il fallimento di Lehman e lo<br />
sconquasso per il sistema bancario, in<br />
verità ben più tenue in Italia che altrove.<br />
Nonostante UniCredit non sia messo<br />
male il prezzo delle sue azioni viene<br />
fortemente ridimensionato, occorrono<br />
aumenti di capitale. Così, le fondazioni<br />
di riferimento scalpitano sia perché son<br />
crollati i dividendi sia perché debbono<br />
metter mano al portafoglio.<br />
Profumo cerca un salvagente nel tripolitano<br />
ridens. Ma l’epilogo è vicino.<br />
Sempre più controllate dalla Lega, le fondazioni<br />
azioniste non sono solo scontente<br />
ma divengono culturalmente avverse<br />
al miracolo dell’internazionalizzazione<br />
di Unicredit, la rivogliono al servizio del<br />
proprio territorio, cioè soggiogata alla<br />
25 settembre<br />
01 ottobre 2010<br />
25<br />
segue dalla prima<br />
<strong>La</strong>ncini...<br />
leNewsdaTerritorioeImprese<br />
inviate le vostre notizie a redazione@gazeco.it<br />
regole del mercato immobiliare e fi nanziario: quali eff etti sulle professioni?”,<br />
Osvaldo Clemente, presidente regionale FIAP, ha commentato<br />
i dati pubblicati recentemente dall’Istat sulla ripresa del<br />
settore immobiliare: “I dati diff usi sulla ripresa del settore immobiliare<br />
non possono indurci a facili ottimismi: i punti percentuali<br />
positivi dell’ultimo trimestre non compensano assolutamente gli<br />
ultimi due anni di recessione. Peraltro nel nostro settore dalle crisi<br />
ci si riprende in maniera lenta, i primi segnali apprezzabili di ripresa<br />
non li avremo prima del ”.<br />
Gli ingegneri informatici a Fasano<br />
per la Scuola Dottorato di Ricerca<br />
Il mondo della ricerca pugliese protagonista di una nuova sfi da:<br />
come applicare le innovazioni dell’ingegneria informatica in campo<br />
militare a temi sociali come i cambi climatici, la sicurezza o i trasporti.<br />
Protagonisti, una sessantina di futuri ricercatori italiani (tra cui <br />
pugliesi) ed esteri. Scenario, la Puglia, che per la prima volta, grazie<br />
all’Università di Bari, dal settembre al ottobre ospita alla Selva di<br />
Fasano (Hotel Sierra Silvana) la prestigiosa Scuola di Dottorato del<br />
GII - Gruppo Ingegneria Informatica, evento itinerante che da quindici<br />
anni propone negli Atenei italiani full immersion su temi di frontiera.<br />
Andria e quindi la direzione di Lecce, prima di giungere a Bari.<br />
Principi Attivi 2010: è iniziata<br />
la valutazione delle domande<br />
Al via la valutazione di . progetti di giovani pugliesi che hanno<br />
partecipato al nuovo bando regionale di Principi Attivi. Conclusa<br />
la prima fase relativa all’accertamento dei requisiti formali dei concorrenti,<br />
la commissione composta da esperti indicati dall’ARTI<br />
(Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione) comincerà<br />
ad analizzare nel merito le proposte pervenute dalle sei province.<br />
Hanno preso parte . giovani pugliesi, . ragazze e . ragazzi<br />
tra i e i anni, con un incremento del ,% rispetto all’edizione<br />
: sono oltre . i partecipanti in più.<br />
Workshop progetti di prefattibilità<br />
dei Piani dei Tempi e degli Spazi<br />
L’Assessorato al Welfare della Regione Puglia ha promosso un<br />
workshop dedicato all’illustrazione e all’approfondimento dei progetti<br />
di prefattibilità dei Piani dei Tempi e degli Spazi, presentati<br />
dagli Ambiti territoriali e fi nanziati dalla Regione Puglia. Rappresentano<br />
uno strumento di programmazione locale, determinante<br />
per garantire servizi che permettono ai cittadini e alle famiglie di<br />
migliorare il livello di conciliazione tra gli impegni professionali e<br />
la vita privata, promosso con la L.R. /. Il workshop, riservato<br />
ai ambiti territoriali benefi ciari del fi nanziamento regionale, è<br />
stata l’occasione per presentare le caratteristiche e l’idea guida di<br />
ogni singolo piano così da condividerne gli elementi essenziali e dare<br />
avvio al processo di rete tra le diverse progettualità.<br />
politica. Da solo ciò non basterebbe. Ma<br />
il fronte da Giussano si salda con lo scontento<br />
dei tedeschi di Hypovereinsbank<br />
e con i mai appagati desideri di dominio<br />
del maieuta di Capitalia.<br />
Così, col pretesto di salvaguardare l’italianità<br />
(vi ricordate Antonveneta e BNL<br />
nell’estate del ?), il settembre<br />
i salvati uccidono il loro salvatore,<br />
ne usurpano il trono. Si rischia di svendere<br />
il miracolo di Profumo spartendolo tra<br />
le varie truppe mercenarie, i signorotti<br />
feudali da Monaco, a Trieste, a Verona<br />
e a Torino. C’è da augurarsi che non si<br />
realizzi lo scenario più fosco: di una rete<br />
estera liquidata per rifocalizzare la banca<br />
al servizio dei satrapi di casa nostra.<br />
Può darsi che all’origine dei problemi<br />
di Profumo ci sia proprio il non aver detto<br />
di no all’acquisizione della Banca di<br />
Roma. Forse il Senatore Andreotti direbbe:<br />
“beh, insomma questo Profumo un<br />
po’ se l’era andata a cercare …”.<br />
GIOVANNI FERRI<br />
Docente di Economia politica<br />
all’Università di Bari<br />
Collaborazione Puglia-Olanda<br />
per competere e cooperare<br />
Competitività e cooperazione sono le parole di un presente<br />
già operativo ed un futuro prossimo condivise sia dal Presidente<br />
della Regione Puglia, Nichi Vendola intervenuto al<br />
convegno organizzato dall’Ambasciata dei Paesi bassi sugli<br />
scambi logistici tra Puglia e Olanda, innovazioni, sviluppi e<br />
opportunità sia dall’ambasciatore olandese, Alphonsus Stoelinga,<br />
ricevuto dal presidente Vendola, insieme con gli assessori<br />
Minervini e Godelli.<br />
I due paesi condividono molte cose, dal fenomeno dell’immigrazione<br />
alla tradizione legata a san Nicola. Ma il luogo di partenza<br />
in comune è il sistema portuale.<br />
BASILICATA<br />
Ho avuto il… privilegio di assistere<br />
da telespettatore alle elucubrazioni<br />
mentali di chi attribuisce<br />
ai meridionali persino le avverse<br />
condizioni meteorologiche. Un invidiabile<br />
e singolare campionario<br />
di scemenze, stereotipi e ignoranza.<br />
Tuttavia, in tanta incertezza logica<br />
si stagliano vigorose le fi gure<br />
di Salvini e <strong>La</strong>ncini (sarà mica una<br />
questione di desinenze?) col loro<br />
bagaglio antimeridionale.<br />
Persino la Gelmini (rieccola la<br />
desinenza) ha messo a repentaglio<br />
la statuaria capigliatura per<br />
rimproverare il sindaco leghista.<br />
In realtà farebbe bene a preoccuparsi<br />
di cosa si insegna nel “polo<br />
scolastico” della “triste” cittadina<br />
bresciana. Perché ad Adro il<br />
rischio è di riprodurre tanti piccoli<br />
<strong>La</strong>ncini e così facendo diffi cilmente<br />
potrà scrollarsi le attribuzioni di<br />
tetro ed oscuro. Non hanno di che<br />
stare allegri. Davvero.<br />
NINO NANCO<br />
Da Cciaa Potenza un seminario<br />
per migliorare la produttività<br />
Migliorare la produttività aziendale è un obiettivo di tutti gli<br />
imprenditori, grandi e piccoli. Diverse le metodologie che offrono<br />
la classica “cassetta degli attrezzi”, ma non sono sempre<br />
note ai più.<br />
Per questo motivo la Camera di Commercio di Potenza, attraverso<br />
la sua Azienda Speciale FORIM, organizza il prossimo <br />
settembre, dalle . alle ., un seminario dal titolo “Come<br />
far crescere la produttività aziendale” per presentare metodologie<br />
e strumenti pratici, affidabili e veloci (Kaizen, TRIZ, “Training<br />
within industry” – TWI ecc.) che consentono di ottenere in<br />
azienda miglioramenti in grado di incrementare la produttività<br />
finanche a due cifre. Il seminario è parte del progetto MIRA (Miglioramenti<br />
ed Innovazioni Rapidi Aziendali), realizzato in collaborazione<br />
con il CPV (Centro Produttività Veneto) – Azienda<br />
Speciale della Camera di Commercio di Vicenza.<br />
“Basilicata Innovazione”: ecco<br />
il progetto Ergonomia<br />
L’applicazione dei principi dell’ergonomia, il rispetto delle<br />
richieste di design, il comfort e il benessere del consumatore,<br />
la maggiore competitività delle imprese lucane: di qui prende<br />
il via Ergonomia Basilicata, il nuovo progetto di Basilicata Innovazione<br />
fi nalizzato a migliorare e diff erenziare i prodotti con i<br />
quali veniamo quotidianamente in contatto nella vita privata o<br />
lavorativa.<br />
Prodotti quindi “a misura d’uomo”, più competitivi, rispondenti<br />
alle esigenze dell’utilizzatore e a criteri di comodità, usabilità<br />
e sicurezza. Consulente d’eccezione di Ergonomia Basilicata,<br />
il prof. Antonio Dal Monte, esperto di fama internazionale, da<br />
oltre anni impegnato in attività scientifi che legate al settore<br />
dell’ergonomia.
26 25 settembre<br />
01 ottobre 2010 Itinerari<br />
Il prosciutto che fa la storia di una terra<br />
Cajunne di Faeto<br />
un antico sapore<br />
olo se la coscia è di cajunne, lu presutt’ come a Faeto nell’alta<br />
Valle del Celone, chiamano il prosciutto (al latino perexu-<br />
Stus,<br />
prosciugato) colà prodotto è vero salume di nicchia.<br />
Altrimenti sono solo chiacchiere e fandonie.<br />
Tanto si precisa poiché venticelli calunniosi hanno più volte aleggiato<br />
su Faeto, ritenuta “repubblica del prosciutto”, riferendo<br />
di cosce trattate da maiali importati dall’Olanda.<br />
Per i “curiosi viaggiatori” il cajunne è un maiale semibrado di<br />
nera cotenna e di carni la cui sapidità è dono dei pastoni preparati<br />
dagli allevatori e di quant’altro i suini si nutrono delle bontà dei<br />
boschi nelle contrade di Piano Maggese Scavo: ghiande, tuberi,<br />
erbe aromatiche, persino funghi.<br />
È antica la tradizione del prosciutto faetano. I contadini lo preparavano<br />
come salvadanaio: una coscia per l’acquisto di un paio<br />
Molte specialità di salumi prodotte<br />
<strong>La</strong>rdo e soppressate<br />
Faeto si producono anche salami,<br />
A soppressate e lu rèj, il lardo. Corrisponde<br />
allo strato adiposo che ricopre<br />
il maiale sul dorso, dalla regione occipitale<br />
fi no alle natiche e che lateralmente<br />
arriva fi no alla pancetta.<br />
Lu rèj ha forma rettangolare, con uno<br />
spessore non inferiore a tre cm, esternamente<br />
la parte inferiore conserva<br />
la cotenna, mentre quella superiore<br />
è ricoperta dal sale di stagionatura, da<br />
foglie d’alloro e pepe a granelli o pe-<br />
* Il e settembre appuntamento<br />
con la Festa Patronale a Deliceto, sui<br />
Monti Dauni (Fg) in onore di Maria SS.<br />
dell’Olmitello. In programma, oltre a manifestazioni<br />
di religiosità popolare, anche<br />
peroncino. Il profumo è aromatico e<br />
tenue, il sapore fresco quasi dolce e<br />
molto delicato.<br />
Lu rèj per essere degno di tale nome<br />
deve essere “umido, di consistenza omogenea<br />
e morbida, di colore bianco,<br />
leggermente rosato, con, eventualmente,<br />
una striscia di magro al centro”.<br />
È quanto si precisa in “Carta d’identità<br />
prodotti tradizionali pugliesi” a cura<br />
di Giuseppina Marilia Tantillo dell’Università<br />
di Bari.<br />
fraBoschi,SentierieTorrenti<br />
Tutti a Deliceto<br />
la IV edizione di “Suono Vivo – Musica &<br />
Cultura” per serate artistiche, culturali e<br />
musicali che portano nel piccolo borgo<br />
numerosi turisti. Gli eventi sono a cura<br />
del Comune di Deliceto in collaborazione<br />
con le associazioni locali.<br />
Info: Pasquale Capano . –<br />
cell. .<br />
* Dal al settembre “Sagra ‘Frate<br />
Focu” (del peperoncino) a Scorrano<br />
(Le), in occasione dei festeggiamenti<br />
per San Francesco d’Assisi. <strong>La</strong> festa è sul<br />
Piazzale del Convento dei Cappuccini,<br />
dove saranno allestiti stand gastronomici<br />
dove poter degustare (opportunamente<br />
infuocati di peperoncino) panini<br />
con melanzane e peperoni, piatti di carne<br />
come il maiale sulla brace, cavallo a<br />
‘pezzetti’ con il sugo di pomodoro, e<br />
moltissime altre ricette del posto.<br />
I proventi della serata saranno devoluti<br />
in benefi cenza. Info: .-.<br />
Foto Kalle Kolodziej_fotolia<br />
di scarpe per i bambini, un attrezzo di lavoro, un’altra da conservare<br />
in caso di mancanza di cibo.<br />
Nei miei ricordi di parecchie lune fa, durante vagabondaggi in<br />
Puglia lungo tratturi e garighe, per acciuff are tradizioni e paesaggi<br />
“fuori strada”, c’è l’acquisto a Faeto di una porzione di prosciuttello<br />
dalle carni scure, un tantino dure, ma con un sapore!<br />
Oggi trovare di quel prosciutto è tempo perso. Le tecniche di allevamento<br />
e di preparazione sono molto migliorate, anche da un<br />
punto di vista igienico e la Regione Puglia ha riconosciuto il salume<br />
faetano “Prodotto Tipico Regionale”, pertanto è necessario rispettare<br />
uno speciale disciplinare per essere defi nito come “Prosciutto<br />
di Faeto”. Inoltre è Presidio di Slow Food organizzazione molto<br />
sensibile per i prodotti di nicchia e sempre pronta a difenderli e<br />
diff onderli, se meritano. Tutti validi presupposti per la richiesta, già<br />
n quella “repubblica del prosciutto”<br />
Icom’è considerato il paese, appennì<br />
e Prazzùnne cùme un nitte de scèje,<br />
appeso al Monte Perazzoni come un<br />
nido d’uccello, si respira la buona aria<br />
del bosco comunale detto di “Difesa<br />
Vendicola”: non per niente il nome di<br />
Faeto deriva da faggio. Tante sono,<br />
inoltre, le sorgenti e i torrenti che in<br />
passato servivano per muovere le ruote<br />
di mulini ad acqua, oggi silenti monumenti<br />
di un’economia basata sull’agricoltura<br />
e sui prodotti dei boschi.<br />
A Faeto i “curiosi viaggiatori” sono<br />
accolti dal cartello in franco provenzale<br />
e in lingua: Bunvni a Fait, lu pais me<br />
auto la Pugli, benvenuti a Faeto il paese<br />
più alto della Puglia.<br />
Il franco provenzale è un dialetto<br />
riconosciuto dallo Stato come lingua<br />
uffi ciale (Legge /) riveniente da<br />
Scheda<br />
Sinonimi: Presutt’ de Fait<br />
Ingredienti: Carne suina e sale marino<br />
Forma: Coscia di suino, taglio classico all’italiana, presenta osso femorale comprensivo di zampa<br />
Peso: Kg - <br />
Costi: € , al Kg<br />
Consistenza: stagionatura minima dodici mesi<br />
Odore: profumato marcato<br />
Colore: rosso mattone con lardo roseo<br />
I maggiori produttori sono i salumifi ci Moreno (-) e De Luca (-.)<br />
Ai primi di febbraio si tiene la “Fféte de lu cajunne” e ad agosto, anche in onore degli emigrati, c’è<br />
la sagra detta “Fféte de lu presutt’”.<br />
uando l’acqua dava pane: è il sottotitolo de “I<br />
Qmulini ad acqua dell’Alta Valle del Celone”, libro<br />
documento dei fratelli Ausilia e Nicola Pirozzoli. Già<br />
uscito qualche anno fa e poi riproposto con gli aggiornamenti<br />
di nuove scoperte, di foto tutte a colori, di<br />
memorie.<br />
L’Alta Valle del Celone è nel Sub Appannino Dauno,<br />
ai confi ni tra la Puglia con la Campania, comprende i<br />
territori di Faeto, Celle S. Vito, Castelluccio Valmaggiore,<br />
dove sono i mulini ad acqua (una ventina) funzionanti<br />
sino ai primi del . Oggi sono monumenti<br />
all’inventiva dei contadini, dei mugnai e degli artigiani<br />
di un tempo.<br />
Si deve anche alle ricerche dei Pirozzoli se oggi almeno<br />
di questi opifi ci è stato restaurato ed è meta di<br />
visite didattiche.<br />
I mulini dell’Alta Valle del Celone non avevano pale<br />
esterne verticali ma orizzontali sulle quali si faceva arrivare<br />
un getto potentissimo d’acqua raccolta in alto in<br />
una vasca (sc’gli’ttahu) e quindi scaricata in giù. Il getto<br />
faceva muovere un albero di trasmissione (arb’l’)<br />
avviata, di riconoscimenti europei quali la Dop o l’Igp.<br />
<strong>La</strong> lavorazione del prosciutto di Faeto comincia con la salagione<br />
in tini di abete o pino di legno. Dopo qualche giorno è massaggiato<br />
con acqua e aceto.<br />
Dopo quattro mesi i prosciutti sono “sugnati”, cioè cosparsi di<br />
farina mista a strutto, pepe o peperoncino il che determina una<br />
chiusura dei pori per evitare intrusioni non desiderate d’insetti<br />
o altro.<br />
<strong>La</strong> stagionatura di dodici mesi (in locali freschi, areati e dotati<br />
di camino), lenta e morbida si ottiene perché Faeto si trova a<br />
metri d’altitudine. Inoltre il territorio di Faeto è attraversato<br />
dal fi ume Celone, il che crea umidità e ventilazione ottimali per<br />
la delicata fase di conservazione e perfezionamento di sapori del<br />
presutt.<br />
Da vedere – Le ceramiche e gli intagli in legno<br />
Il paese più alto di Puglia<br />
dove si parla provenzale<br />
quella “lingua d’oc” che ancora si parla,<br />
oltre che in alcune zone della Valle<br />
D’Aosta, anche a Faeto come nella vicina<br />
Celle San Vito.<br />
Due le circostanze che hanno lasciato<br />
questa eredità linguistica: la prima,<br />
la meno suff ragata, è che un gruppo<br />
di valdesi per sfuggire alle persecuzioni<br />
dei papi avignonesi (siamo attorno<br />
alla seconda metà del Duecento), si<br />
siano rifugiati in Puglia e più in particolare<br />
a Faeto, ma si dà più credito a un<br />
editto del di Carlo I d’Angiò che<br />
richiamava famiglie “di buona qualità<br />
artigiana” e “conoscitori di macchine<br />
da guerra” per popolare la nuova<br />
cerchia fortifi cata di Lucera a pochi<br />
chilometri dall’attuale Faeto, dopo<br />
che i saraceni vi erano stati sconfi tti e<br />
scacciati. L’ luglio del , circa duecento<br />
soldati franco provenzali, che si<br />
trovavano in località Casal Crepacuore,<br />
poco distante, aderirono all’iniziativa<br />
e, fi nita la guerra furono raggiunti<br />
dalle famiglie dando vita ai borghi di<br />
Faeto e di Celle San Vito.<br />
Allora bunvi a Fait dov’è consigliata<br />
la visita al laboratorio delle ceramiche<br />
provenzali, di manufatti di intaglio del<br />
legno, al museo della civiltà contadina<br />
nella “Casa del Capitano” e ai mulini<br />
ad acqua.<br />
A Faeto si arriva da Bari percorrendo<br />
l’Autostrada A Uscita Foggia<br />
Direzione Lucera Castelluccio Valmaggiore<br />
– Faeto.<br />
<strong>La</strong> ricettività: Moreno (-<br />
) Rifugio di Faeto<br />
(), Ristorante Carlo d’Angiò<br />
(), Ristorante Locanda<br />
Casa Mia (). Info@prosciuttodifaeto.it<br />
Attivavano un meccanismo per la triturazione del grano<br />
<strong>La</strong> valle dei mulini ad acqua<br />
al quale erano collegate altre ruote che muovevano<br />
a loro volta le macine (macc’n’) che trituravano il grano<br />
contenuto nella tramoggia (trammòj), mentre una<br />
leva (scazz’cattàhu’), serviva per regolare lo spessore<br />
tra le macine e quindi del macinato. Ogni mulino sfarinava<br />
in media un sacco ( kg) di grano ogni minuti.<br />
L’acqua che scorreva dal mulino era riciclata per<br />
annaffi are gli orti o per muovere altri opifi ci come, per<br />
esempio i telai.<br />
Quando funzionavano, fungevano anche da mass<br />
media: infatti era al mulino che ci si scambiavano le<br />
informazioni, non solo sui prezzi del grano, ma anche<br />
sulle fi ere, sulle feste patronali, sui fi danzamenti, si<br />
spettegolava e, come tutti i mulini degni di rispetto,<br />
chiunque vi entrava si...infarinava.<br />
Oppure imparava che: Mulin, carr’, e scuppètt’ a chi<br />
i tint’ pa lo sèns’ lo fant’ mett’, mulini, carri, e schioppi<br />
fanno diventare sensato chi non lo è. Oppure gli anziani<br />
ricordavano che lu piahu’ d’nchie la farinn’ s’ crenz’<br />
mulnar’, il pidocchio nella farina si crede mugnaio.<br />
Pagina a cura<br />
di Vittorio Stagnani
V<br />
Senza di loro sistema sanitario al collasso<br />
Sempre più anziani<br />
e grazie ai badanti<br />
possiamo assisterli<br />
ecchi nel mondo. <strong>La</strong> London School of Economics<br />
dà i punti. Il % degli milioni-<br />
mila. italiani over non si considera<br />
“vecchio” e si sente ancora in ottima salute,<br />
e la maggioranza di loro non fa assolutamente<br />
progetti per la vecchiaia. Solo il % ha messo da<br />
parte denaro mentre tre su quattro si affi dano alla<br />
propria famiglia ritenendo che tocchi ai parenti<br />
farsi carico della loro assistenza. Ma, attenzione<br />
è meglio e più prudente non farci troppo affi damento<br />
perché – avverte il rapporto di London<br />
School of Economics, sponsorizzato da Bupa<br />
International – la rete di assistenza informale (il<br />
modello tradizionale delle famiglie che badano ai<br />
propri anziani) si sta disintegrando perché il numero<br />
di anziani è cresciuto più velocemente dei<br />
potenziali loro familiari più giovani, è aumentato<br />
il numero delle donne che lavorano fuori casa, si<br />
sono moltiplicati gli anziani che vivono da soli.<br />
I “badanti” regolari sono circa . (.<br />
in Puglia; . in Basilicata) ed altri .<br />
non registrati. Se tutti questi, per ipotesi, se ne<br />
andassero e le Regioni dovessero dotarsi di una<br />
rete di residenze per i non autosuffi cienti (almeno<br />
.. quelli maggiormente bisognosi),<br />
l’economia italiana andrebbe in collasso. Questa<br />
assistenza a “basso” costo salva il sistema di assistenza<br />
nazionale. Un lavoro che vale miliardi<br />
di euro l’anno.<br />
Ogni posto letto costa mila euro e la spesa<br />
totale sarebbe di oltre miliardi euro. cui bisognerebbe<br />
aggiungere reperimento e costo del<br />
personale necessario (mila persone) con costi<br />
di miliardi € l’anno. Se gli ospedali dovessero<br />
assistere i ricoverati non autosuffi cienti spenderebbero<br />
più di mila euro l’anno.<br />
<strong>La</strong> stima per prestazioni domiciliari agli anziani<br />
non autosuffi cienti (erogate dai comuni) raggiunge<br />
milioni euro L’Istat ha quantifi cato la spesa<br />
in milioni di euro.<br />
In Italia, è emersa una nuova generazione: “i<br />
giovani di spirito” che, a - anni (.. gli<br />
over e .. gli ultra anni), si sentono ancora<br />
validi e capaci di aff rontare ogni situazione.<br />
Solo il % di questi “giovani” è depresso a causa<br />
dell’invecchiamento ed il % è spaventato dal-<br />
le possibili perdita di memoria ed indipendenza e<br />
il % teme più il cancro e il % l’Alzheimer.<br />
In questo, sugli italiani, vincono i francesi dei<br />
quali il % è convinto che la vecchiaia inizi ad <br />
anni (l’igienista dell’università di Bari, prof. Giuseppe<br />
Sangiorgi lo aff ermava e preconizzava già<br />
negli anni ‘-‘ del secolo scorso). Per il % dei<br />
giapponesi, invece, la vecchiaia comincia a anni.<br />
A preoccuparsene di più sono i brasiliani (%<br />
in confronto del % di tutto il mondo) mentre i<br />
Se associate, hanno ricadute pesanti su salute e portafogli<br />
Obesità e diabete si pagano cari<br />
alla cura al prendersi cura della persona con diabete il passo<br />
Dnon è breve ma deve contemperare regole di vita, controlli,<br />
terapie, risvolti economici e sociali iniziando con impostare, in maniera<br />
adeguata, la prevenzione e la diagnosi precoce che, attualmente,<br />
giunge con - anni di ritardo esponendo a rischi gravi e<br />
perdite economiche rilevanti.<br />
Il ,% della spesa farmaceutica totale è rappresentato da prodotti<br />
contro il diabete (insuline e ipoglicemizzanti orali) per i quali<br />
la spesa è di milioni €, di cui solo per le insuline. Importante<br />
il contributo delle nuove tecnologie. <strong>La</strong> malattia è cronica e<br />
bisogna quindi cercare di limitare da subito l’accesso alla terapia<br />
attraverso la prevenzione”<br />
“Diabete ed obesità – dice il prof. Francesco Giorgino, ordinario<br />
di endocrinologia, università di Bari – spesso si associano aggravandosi<br />
a vicenda. In Puglia, la prevalenza della malattia diabetica<br />
tipo (dell’adulto) in particolare, è più alta della media (oltre il %<br />
della popolazione; valore medio nazionale, ,%) e quella dell’obesità<br />
(% contro il %) sono particolarmente elevati. Questo signifi -<br />
ca che esistono fattori di rischio o meno controllati”.<br />
All’inizio degli anni il Centro di Farmacoeconomia dell’università<br />
di Milano, indicava in miliardi € il costo diretto per ospedalizzazioni<br />
e cure mediche di sovrappeso, obesità e malattie<br />
collegate. Un terzo circa di questi costi è assorbito dal diabete che<br />
ha progressione allarmante. Nel , il costo del diabete per lo<br />
Stato era circa miliardi €, (,% della spesa sanitaria) Nel , a<br />
fronte di un quasi raddoppio, del numero di persone con diabete<br />
siamo passati a oltre miliardi (%). Per l’anno prossimo, il numero<br />
di diabetici si ipotizza in crescita al %, e costo di miliardi €: più<br />
che raddoppiato in meno di anni.<br />
Inoltre, i ricoveri per complicanze cardiovascolari è volte mag-<br />
giore nei diabetici rispetto alla popolazione generale, è - volte<br />
maggiore per le amputazioni di arti, e - volte più per le complicanze<br />
renali.<br />
Un diabetico in sovrappeso ha rischio doppio di morte nell’arco<br />
di anni rispetto a un normopeso.<br />
Per prevenire il rischio di complicanze, il valore dell’emoglobina<br />
glicata (un semplice esame di sangue che rileva la percentuale media<br />
di glucosio presente nel sangue, negli ultimi mesi) dovrebbe<br />
essere inferiore al %. Quanto più è alta questa percentuale, tanto<br />
maggiore è il rischio di complicanze.<br />
“Il farmaco di prima scelta, quando la dieta rigorosa non si sia mostrata<br />
suffi ciente – dice il prof. Giorgino – è la metformina (compresse)<br />
la quale riduce la gluconeogenesi ed aumenta l’utilizzo periferico<br />
del glucosio. Se non si riesce a controllare, in modo adeguato, si<br />
associano altri farmaci e, quando necessario, si passa all’ insulina”.<br />
Recenti studi, cui il prof. Giorgino ha contribuito in maniera determinante,<br />
suggeriscono l’opportunità di associare, anche inizialmente<br />
(meglio), una molecola “Saxagliptin” (nome non commerciale).<br />
Essa esalta l’attività di alcuni ormoni dell’intestino. Questi favoriscono<br />
la secrezione di insulina da parte di cellule endocrine presenti<br />
nell’intestino e, quindi tengono sotto controllo la glicemia.<br />
“<strong>La</strong> presenza nel sangue di questi ormoni – avverte Giorgino – è<br />
limitata nel tempo perché essi sono inattivati e degradati da un enzima<br />
(DPP)”. Il saxagliptin agisce proprio su questo enzima bloccandolo<br />
e favorendo, quindi, la persistenza in circolo degli ormoni.<br />
Grazie a questo meccanismo, la secrezione di insulina è stimolata<br />
in maniera fi siologica. Inoltre – benefi cio di non poco conto – l’uso<br />
di questo farmaco non espone ai temuti rischi di ipoglicemie né a<br />
quelli aggiunti cardiovascolari (in corso indagini sulla possibile protezione).<br />
Il farmaco stesso non favorisce l’aumento di peso.<br />
Sanità<br />
infomi: sono triste realtà<br />
Ldi patologia per mila<br />
italiani cui se ne aggiungono<br />
. l’anno (più di al<br />
giorno). Nel mondo, milione<br />
di malati e . morti<br />
l’anno.<br />
I linfomi sono al terzo posto<br />
nella classifi ca di tumori,<br />
con la più rapida crescita annua,<br />
oltre %.<br />
Si tratta di un tipo di tumore<br />
che si sviluppa per un<br />
errore nella produzione dei<br />
linfociti (una parte dei globuli<br />
bianchi) che si accumulano<br />
nei linfonodi di diverse parti<br />
del corpo.<br />
Le cause rimangono ancora<br />
sconosciute.<br />
Esistono due tipi di linfomi:<br />
di Hodgkin, e non Hodgkin<br />
(LNH) Ogni linfomi diagnosticati<br />
sono non Hodgkin.<br />
Questi, tra anni, saranno la<br />
neoplasia più diff usa a livello<br />
mondiale. <strong>La</strong> sintomatologia<br />
è molto variabile: a volte sono<br />
asintomatici, a volte con<br />
sintomi molto generici come<br />
febbre, sudorazione intensa<br />
specie notturna, dimagrimento,<br />
spossatezza e prurito persistente<br />
in tutto il corpo.<br />
“Lo scenario dei linfomi<br />
– dice il prof. Francesco<br />
Mandelli, presidente AIL – è<br />
cambiato in modo positivo e<br />
cambierà ulteriormente. Oggi,<br />
per un numero elevato di<br />
pazienti vi può essere la prospettiva<br />
di guarigione”.<br />
<strong>La</strong> chemioterapia (distrug-<br />
25 settembre<br />
01 ottobre 2010<br />
27<br />
Foto Giuseppe Nicoloro_fl ickr<br />
meno preoccupati risultano gli indiani (%).<br />
“Tutti gli anziani – dice Sneh Khemka, direttore<br />
medico di Bupa International – hanno diritto<br />
a cure personalizzate di qualità. Ma questo sarà<br />
possibile solo se le persone che vivono per oggi<br />
cominceranno a pianifi care il domani. I sistemi di<br />
assistenza sociale stanno già aff rontando enormi<br />
diffi coltà fi nanziarie e sta emergendo una sfi da<br />
globale sul modo di supportare, per il futuro, gli<br />
anziani non autosuffi cienti”.<br />
Guarigioni oltre l’ per cento<br />
Contro i linfomi<br />
più speranza<br />
col rituximab<br />
ge le cellule tumorali ma<br />
anche quelle normali interferendo<br />
nella loro attività di<br />
replicazione) associata, se ad<br />
alte dosi, a trapianto di midollo<br />
osseo, radioterapia sono le<br />
classiche cure.<br />
Negli ultimi anni, si è<br />
aggiunto un anticorpo monoclonale<br />
rituximab (immuno-chemioterapia),<br />
terapia<br />
standard che ha consentito di<br />
superare l’% di guarigioni.<br />
Uno studio clinico, appena<br />
concluso dal prof. Maurizio<br />
Martelli (università, Roma) e<br />
collaboratori, ha dimostrato<br />
che, dopo anni di terapia di<br />
mantenimento (una dose endovena<br />
ogni due mesi), l’%<br />
dei pazienti ha presentato remissione<br />
della malattia (%<br />
nei pazienti non sottoposti<br />
a terapia) Sino ad oggi, i pazienti<br />
in tutto il mondo hanno<br />
ricevuto più di un milione di<br />
trattamenti con questo farmaco<br />
il cui costo – dice il dr.<br />
Dario Francolino (Roche) –<br />
attualmente, è di . euro<br />
all’anno per paziente.<br />
Grande importanza, per<br />
questi pazienti – dice il prof.<br />
Franco Mandelli – ha oltre<br />
che la qualità dell’apporto<br />
medico specialistico che, in Italia,<br />
è tra le migliori nel mondo,<br />
la promozione dei diritti<br />
dei pazienti, la loro assistenza<br />
anche dal punto umano. E<br />
questo valore aggiunto è sostenuto<br />
proprio dall’AIL.<br />
Pagina a cura<br />
di Nicola Simonetti
28 25 settembre<br />
01 ottobre 2010 Università<br />
uni<br />
N<br />
latesisulgiornale<br />
In questa pagina, dedicata ai laureati di Puglia e Basilicata, pubblichiamo le migliori tesi su temi di economia,<br />
marketing e comunicazione che vengono discusse nelle Università di tutto il mondo allo scopo di far conoscere<br />
all’imprenditoria le energie più vivaci dei giovani che aff rontano il delicato periodo post-universitario. Studenti e<br />
docenti che volessero segnalare tesi attinenti ai temi dell’economia, del marketing, della comunicazione, della<br />
gestione e della strategia d’impresa possono inviare il materiale direttamente all’indirizzo redazione@gazeco.it.<br />
Il materiale deve essere costituito da un articolo che vada da . a . battute (spazi bianchi compresi), una<br />
fotografi a in buona risoluzione ( dpi) e una breve scheda biografi ca ( battute).<br />
on può sfuggirci che qualcosa è signifi cativamente<br />
cambiato: la Rete è non solo il<br />
contenitore di nuovi scenari politici ma,<br />
nel senso più lato, rende possibile e ineluttabile<br />
l’innesco di nuovi rapporti di potere e di sapere.<br />
Le guerre son cambiate, l’informazione è mutata<br />
(oggi si esprime in bit più che atomi) e «il<br />
cyberspazio è reale così come le minacce che si<br />
porta dietro», parola di Barack Obama (una delle<br />
Icone d’oggi, sosterrebbe il sociologo del quotidiano<br />
Michel Maff esoli) che manda le sue truppe<br />
a reclutare risorse nei principali spettacoli hacker.<br />
Il cyberspazio è la disciplina che nasce negli<br />
anni Sessanta presso la comunità scientifi ca per<br />
studiare le analogie fra i sistemi di controllo e di<br />
comunicazione di macchine e gli organismi viventi.<br />
Oggi, il prefi sso cyber- riguarda tutto ciò che<br />
ha a che fare con la tecnologia digitale e si presta<br />
bene a declinazioni multidisciplinari (architettura,<br />
psicologia, sociologia, informatica).<br />
Considerando, come ci viene insegnato, i media<br />
“sistemi segnici” in quanto capaci di racchiudere<br />
il senso comune, e rifl ettendo sui tratti politicamente<br />
più signifi cativi del vivere postmoderno<br />
il percorso di ricerca si è divincolato tra tracce<br />
teoretiche (v. Giddens, Lyotard, Baudrillard,<br />
Maff esoli) e spazi telematici di confronto.<br />
Il senso comune<br />
Il senso comune produce in ogni caso comunità<br />
e oggi la comunità si riversa nelle agorà elettroniche<br />
della Rete. E in quanto tale spesso<br />
ne risulta fortemente ideologica, stereotipata<br />
e rabbiosa. Internet, dai natali militari, oggi è<br />
accesso libero a dati, conoscenze, piattaforme<br />
economiche e comunicazionali. Mette in circolo<br />
“intelligenze collettive” (per dirla con il fi losofo<br />
Pierre Lévy) e “metamorfosi virtuose” (si veda il<br />
sociologo Giampaolo Fabris).<br />
Internet è anche fucina di fantasmagoriche comunicrazie<br />
e bolle d’eff ervescenza (basti pensare<br />
a YouTube, Google, facebook, twitter).<br />
Come sostenuto dall’allievo di McLhuan, Derrick<br />
De Kerckhove, se magia-tecnica-religione era<br />
il trittico che condensava la massima esperienza<br />
mistica con l’avvento della modernità l’elemento<br />
tecnico/tecnologico ha la meglio, tanto da far<br />
parlare di “nuovo totemismo tecnologico” o di<br />
“maginifi cazione del mondo”.<br />
Il consumo e la comunicazione sostituiscono<br />
la Politica e la Religione; i new media stanno imponendo<br />
una nuova grammatica di base che trae<br />
linfa dal persistente stare insieme e dalle microconversazioni<br />
nella Rete. Ciò che un tempo, con<br />
l’incedere delle grandi narrazioni ideologiche ormai<br />
estinte per l’incalzante globalizzazione e accelerazione<br />
tecnologica, si faceva per resistenza<br />
oggi si produce per creazione o per ri-creazione.<br />
Le strategie di potere<br />
Le strategie di potere oggi s’imperniano sulla<br />
tecnica, meno sulla legge, istituendo un regime<br />
veritiero e verosimile che verte sul nesso saperepotere,<br />
per potersi rinnovare sia dall’alto sia dal<br />
basso (oggi più che mai), come direbbe Foucault,<br />
a livello biopolitico.<br />
Molti movimenti underground sviluppano la<br />
loro vitalità in ambienti telematici: hacker, cyber<br />
femministe, pirati, mediattivisti, sostenitori di<br />
copyleft e open publishing, etc. I cosiddetti eroi neobarbarici,<br />
dissolutori di codici in corso per apportare<br />
forme e sostanze nuove. <strong>La</strong> Rete rappresenta<br />
la voce dei piccoli e delle minoranze, luogo di incontro<br />
e di organizzazione di coalizioni transnazionali<br />
e forme di resistenza. I governi e i regimi<br />
dittatoriali ne risultano parecchio intimoriti.<br />
Ma occorre sottolineare che intelligenza collettiva<br />
non equivale a quelle stesse forme e personalità<br />
transpolitiche che decidono di non ancorarsi<br />
all’astrattismo di un collettivo e non fuoriescono<br />
dalle maglie della propria egoità.<br />
Inoltre, in Rete si consumano rituali carnascialeschi<br />
e ludici con manomissioni e sovversioni,<br />
così come nel Novecento con le avanguardie dadaiste<br />
e futuriste.<br />
I linguaggi digitali consentono, per loro stessa<br />
morfologia, di ri-creare linguaggi e segni: si pensi<br />
alla tecnica di politic busting o polbusting, il manifesto<br />
fi gurativo del postmoderno, che manipola l’immagine<br />
del politico alla pari di merce fra le merci,<br />
detorunandola, ridicolizzandola fi nanco uccidendola<br />
quando ormai privo della potenza auratica.<br />
Il contagio<br />
<strong>La</strong> politica oggi si gioca a livello antagonistico<br />
di memi, ossia quelle unità minime d’informazione<br />
in grado di propagarsi per contagio negli ambienti<br />
favorevoli sino a creare riconoscimento sociale<br />
(v. Yes we can: slogan fortunato di obamiama<br />
memoria, ma non in Italia con Walter Veltroni<br />
e il suo “Si può fare”).<br />
Il percorso si è arricchito di spunti indicativi<br />
rintracciati in Rete, ravvisando alcuni esempi di<br />
intelligenza collettiva:<br />
· NOBERLUSCONIDAY, primo evento nel suo genere<br />
nato completamente dalle pagine gratuite<br />
del social network più famoso, facebook, ad<br />
opera di alcuni blogger l’indomani dalla bocciatura<br />
del lodo Alfano. Una grande mobilitazione<br />
della società civile che si è dopo un paio di mesi<br />
spostata nella piazza fi sica e reale, dove il politico<br />
strictu sensu era tenuto a giusta distanza.<br />
· INFLUWEB, il sistema collaborativo fi nanziato<br />
dall’Unione europea di vigilanza epidemiologica<br />
che nasce dalla condivisione volontaria per<br />
il monitoraggio dell’infl uenza (si pensi al virus<br />
HN che ha seminato esagerati allarmismi alle<br />
porte del ). Basta registrarsi per essere informati<br />
e controllare lo stato dell’arte attraverso<br />
mappe interattive on line.<br />
· BLOGOSFERA, intorno la quale si levano posizioni<br />
apocalittiche/integrate, tra chi vi intravede<br />
un superamento dell’individualismo<br />
moderno, visti anche i diari di infonauti e non<br />
solo internauti, e chi di contro vi smaschera i<br />
falsi luoghi comuni come Geert Lovink e Carlo<br />
Formenti; questi in particolare vi scorge un parallelo<br />
con i soviet russi: laboratori pionieristici<br />
di democrazia diretta poi “normalizzati” dalle<br />
Autorità centrali in nome del controllo e del<br />
profi tto.<br />
· VATICANO .: Anche la Chiesa ha recentemente<br />
patteggiato con qualche idol@tria<br />
postmoderna andando a scuola di . e, dopo<br />
l’account su YouTube e facebook, si è aperta ai<br />
cinguettii di twitter con il santo placet di Benedetto<br />
°, messo per iscritto su testimonidigitali.it,<br />
sito dotato di sezioni interattive quali blog,<br />
wiki e talk blog.<br />
curriculum<br />
ucrezia Lucia Pellico si<br />
Lè laureata con lode in<br />
Comunicazione sociale, istituzionale<br />
e politica presso<br />
l’Università “A. Moro” di<br />
Bari discutendo la tesi “Politica<br />
della Rete: culture digitali<br />
e virus nella fabbrica<br />
del sapere” con i docenti E.<br />
Iorio e F. Silvestri. Ha inoltre conseguito il master di I livello in<br />
Customer&Citizen Relationship Management e attualmente è<br />
alla ricerca di opportunità.<br />
Internet non è solo un contenitore: al suo interno cambiano i rapporti di potere e di sapere<br />
Essere in Rete ora non basta più<br />
servono relazioni e partecipazione<br />
· EDU FACTORY, il progetto partito mediante<br />
mailing list transnazionali di confronto per<br />
ripensare e ridiscutere radicalmente le trasformazioni<br />
in atto nelle Università (come il<br />
Processo di Bologna) di fronte alla complessa<br />
crisi del modello verticistico top-down, su uno<br />
scenario di riferimento che vede l’università<br />
autonoma e virtuale (vedi per esempio Uninomade)<br />
e gli incontri non-rappresentativi, autonomi<br />
e indipendenti.<br />
Il lavoro si è avviato alla fi ne con uno sguardo<br />
d’appendice che ha racchiuso alcune considerazioni<br />
alla luce delle ultime consultazioni elettorali<br />
di primavera.<br />
Hyperlinking<br />
Essere sul web non basta più: serve intrufolarsi,<br />
far condividere e interagire. Questo l’han ben<br />
capito, con risultati a volte discutibili, gli esperti<br />
di comunicazione e marketing politico. Così, per<br />
le elezioni scorse varie sono state le tecniche virali<br />
adottate: dalle cartoline virtuali da scaricare<br />
alle suonerie ai concorsi in piena fi losofi a . (la<br />
partecipazione, grazie all’hyperlinking, diventa<br />
scienza).<br />
Quel che si è riscontrato è stata la vittoria netta<br />
e schiacciante del candidato al secondo mandato<br />
per il governo della Regione Puglia, Nichi Vendola.<br />
<strong>La</strong> sua campagna elettorale ha fatto un uso<br />
pressoché perfetto di tutti i social media esistenti,<br />
a colpi di videolettere e slogan semplici in rima<br />
e con il radicamento sul territorio delle Fabbriche<br />
di Nichi.<br />
Inoltre in APPENDICE ho raccolto la presenza<br />
su piattaforme di social networking relativa<br />
ai candidati alla Regione Puglia a qualche ora<br />
dallo stop della campagna elettorale ( marzo<br />
). Emergeva su tutti che Vendola non<br />
ha usato il Web come mero contenitore di propaganda<br />
o protesi del mezzo televisivo, innescando<br />
la voglia di condividere, quel desiderio<br />
di persistente stare insieme e sprigionando l’emozione<br />
collettiva, topos assai prezioso nelle<br />
analisi maff esoliane.<br />
LUCREZIA LUCIA PELLICO
Diff erente – <strong>La</strong> guida per salvarsi dal conformismo del mercato<br />
L’impresa più competitiva?<br />
“Sempre fuori dal gregge”<br />
n libro che “spacca” la routine. “Il conformismo regna<br />
ma l’eccezione domina” è una spiegazione che già di per<br />
Usé<br />
dice tutto. Leggendo “Diff erente”, l’ottimo lavoro di<br />
Youngme Moon, si ha come la percezione di confrontarsi con un<br />
amico che ha rifl ettuto su come funziona il mondo, conducendoti<br />
a vederlo in un modo completamente nuovo. Quasi come se fosse<br />
una semplice conversazione privata.<br />
Se c’è una convinzione comune che pervade ogni impresa, in<br />
qualunque settore, è l’importanza di “competere come pazzi” per<br />
diff erenziarsi. Tuttavia, questo testa a testa con i concorrenti – su<br />
funzioni, quantità, prezzi e ogni altro aspetto di prodotti e servizi<br />
– ha l’eff etto perverso di renderci tutti uguali. L’insegnamento che<br />
ricaviamo dal libro di Moon, autore di un testo scritto per persone<br />
“che non leggono libri di business”, è dunque chiaro. Uscite da questo<br />
meccanismo che non vi sta portando da nessuna parte. Aspirate<br />
a off rire al mondo qualcosa di signifi cativamente diff erente. Diff erente<br />
in un mondo che sia insieme fondamentale ed esauriente.<br />
Lungo la strada, questa premiata docente e innovatrice attinge<br />
alle sue ricerche, ai suoi case study e alle sue esperienze personali<br />
per tessere una ragnatela di imprese “alternative”, mavericks e<br />
iconoclasti che hanno profondamente rigettato l’ortodossia in<br />
favore di un approccio senz’altro più avventuroso. Con coraggio,<br />
immaginazione e passione. Il risultato fi nale, così, è una decostruzione<br />
mozzafi ato della strana e meravigliosa cultura in cui viviamo<br />
e consumiamo, una “fotografi a” della diff erenziazione diversa da<br />
qualunque altra si possa trovare oggi nel business.<br />
Quello di Youngme Moon è uno di quei libri, inseriti nella variopinta<br />
collana del settore management, da non perdere per una serie di<br />
ragioni. Di cui la prima della lista, probabilmente la più importante, è<br />
Il futuro del vending<br />
fra qualità e servizi<br />
Libri<br />
25 settembre<br />
01 ottobre 2010<br />
Un volume sulla distribuzione automatica Un’analisi senza pregiudizi sulla fruizione<br />
n una pubblicità della Coca Cola presente su<br />
IYouTube (Coca Cola Happiness Machine), da un<br />
distributore automatico all’improvviso si scorgono<br />
le mani di un uomo che distribuisce bibite e alimenti.<br />
Nulla di più strano. Ma a guardar bene, dietro<br />
il mondo delle vending machine c’è un esercito<br />
di mila addetti che fa del settore italiano della distribuzione<br />
automatica il leader a livello mondiale.<br />
Più di due milioni di macchine installate, oltre <br />
miliardi di consumazioni all’anno. Il tutto, nel Paese<br />
della dieta mediterranea e di Slow Food. Parliamo<br />
di un settore-arcipelago, presente ovunque<br />
vi sia una richiesta di distribuzione di prodotti alimentari<br />
e di bevande confezionate: dai luoghi di<br />
lavoro o di studio ai luoghi di transito, alle strutture<br />
sportive, commerciali e di divertimento. Un<br />
settore che non è in contrasto con la domanda<br />
di qualità del pubblico italiano e, anzi, nel corso<br />
degli anni vi si sta dedicando sempre più.<br />
A questi temi è ispirato “Identità e prospettive<br />
del vending”, volume curato da un gruppo di lavoro<br />
del Censis per Venditalia s.r.l. e Confi da, l’asso-<br />
comprendere come riuscire ad ottenere successo in una realtà dove<br />
regna il conformismo. Ma ciò che domina, sempre e comunque, è<br />
l’eccezione. Un successo, insomma, veramente fuori dal coro.<br />
Fra i massimi esperti al mondo di strategie innovative di marketing,<br />
Youngme Moon è professore di Business Administration<br />
all’Harvard Business School, presso cui tiene uno dei corsi più<br />
frequenti del curriculum di studi. In precedenza aveva insegnato<br />
anche al MIT. L’autore di “Diff erente” ha ricevuto numerosi premi<br />
per l’insegnamento ed ha pubblicato case study di successo su<br />
alcune delle più importanti imprese del mondo, tra cui Microsoft,<br />
Sony, Starbucks, Ikea e Google. “In una cultura in cui abbiamo più<br />
di quanto potremmo mai desiderare, e in un ambiente di business<br />
in cui tutti sembrano correre una gara verso nessun posto – ha<br />
spiegato Youngme Moon – che cosa signifi ca per l’impresa essere<br />
diff erente? Signifi cativamente diff erente? Diff erente in un mondo<br />
che fa la diff erenza? Forse signifi ca dire no quando tutti gli altri (come<br />
le pecore ritratte sull’originalissima copertina del libro edito da<br />
Etas, ndr) dicono sì. Oppure dire sì quando tutti gli altri dicono no.<br />
Diff erenziandosi, appunto. Forse signifi ca diventare piccoli quando<br />
tutti gli altri si stanno ingrandendo. Oppure fare meno quando tutti<br />
gli altri stanno facendo di più”.<br />
Il libro è tutto questo. Muove una critica costruttiva al gregge<br />
competitivo nella prima parte, fi no a celebrare senza mezzi termini<br />
l’addio alla lotta nella seconda. Infi ne si chiude con una rifl essione<br />
sul tocco umano, passando la lente d’ingrandimento sulla “miopia”<br />
del marketing rivisitata. Un campo ancora tutto da esplorare.<br />
Ma questa è un’altra storia.<br />
Identità e prospettive del vending<br />
Fattori di successo e strategie commerciali del<br />
settore della distribuzione automatica in Italia<br />
Autore: CENSIS<br />
Editore: FRANCOANGELI<br />
Pagine: <br />
Prezzo: € <br />
ciazione italiana della distribuzione automatica. Il<br />
libro delinea le attuali caratteristiche del mercato,<br />
al fi ne di orientare le scelte strategiche per il futuro.<br />
Una mappa per chi lavora in questo settore e<br />
per chi volesse entrarci. Le analisi riportate nelle<br />
pagine si occupano ad esempio dell’immagine<br />
complessiva che il comparto trasmette ai propri<br />
clienti, delle aspettative relative all’evoluzione<br />
dell’off erta, e ancora dell’analisi dei rapporti con<br />
un comparto di primaria importanza come quello<br />
rappresentato dalle strutture pubbliche.<br />
Nell’ultima parte anche un identikit delle diff erenti<br />
tipologie di consumatori, dagli “iper-esigenti”<br />
agli “indiff erenti”. Dallo studio si evince il giudizio<br />
largamente positivo della popolazione italiana<br />
sul comparto della distribuzione automatica, con<br />
una particolarità: le critiche maggiori arrivano dagli<br />
utilizzatori abituali dei distributori automatici,<br />
quelli fi delizzati e “interessati a intensifi care e migliorare<br />
i propri rapporti con le vending machine”.<br />
ALESSANDRO DI PIERRO<br />
ALESSANDRO SCHIRONE<br />
29<br />
Fra i media e il pubblico<br />
né sovrani né prigionieri<br />
media e il loro pubblico (i loro pubblici), al di là<br />
I dei pregiudizi. I primi non sono onnipotenti e<br />
non vanno demonizzati, né esaltati, mentre il “fruitore”,<br />
in particolare donne e bambini, due “segmenti<br />
di audience” da sempre ritenuti quasi vittime<br />
sacrifi cali della “trappola mediale”, non deve<br />
essere considerato “né prigioniero delle strategie<br />
testuali né sovrano assoluto del processo interpretativo,<br />
ma una sorta di traduttore”, non completamente<br />
inerme (ma dotato di conoscenze,<br />
consapevolezze, atteggiamenti pregressi, di esperienza)<br />
al cospetto del messaggio mediale.<br />
È con questo approccio che è stato redatto il<br />
libro “Da Disneyland a Sex and the city – Un’analisi<br />
dei pregiudizi sui pubblici dei media”, l’ultimo<br />
saggio di Antonia Cava, docente di Sociologia dei<br />
processi culturali e comunicativi all’Università di<br />
Messina.<br />
L’autrice, tra i feroci detrattori e gli entusiasti esaltatori<br />
dei contenuti dei mezzi di comunicazione<br />
di massa (specie la televisione), sceglie di affi darsi<br />
all’evidenza empirica, all’analisi della interazione<br />
Diff erente<br />
Il conformismo regna ma l’eccezione domina<br />
Autore: Youngme Moon<br />
Editore: ETAS<br />
Pagine: <br />
Prezzo: € ,<br />
Foto Franz Pfl uegl_fotolia<br />
Da Disneyland a Sex and the City<br />
Un’analisi dei pregiudizi sui pubblici dei media<br />
Autore: Antonia Cava<br />
Editore: FRANCOANGELI<br />
Pagine: <br />
Prezzo: € <br />
tra media e pubblico, al di là degli stereotipi. In<br />
particolare, la passività non sarebbe “il destino<br />
inevitabile del pubblico dell’industria culturale”,<br />
il quale può rivelarsi debole o forte a prescindere<br />
dall’età o dal genere. È per questo che i bambini,<br />
lungi dall’essere spinti inevitabilmente alla superfi<br />
cialità e ad un vuoto di fantasia, distinguono la<br />
realtà dalla fi nzione mediale e svolgono un lavoro<br />
attivo per costruire signifi cati, per elaborare ciò<br />
che hanno visto e sentito. Ed è per questo che la<br />
platea femminile non assimila acriticamente e pigramente<br />
i contorni di fi gure standardizzate, ma<br />
decodifi ca, interpreta, si “assegna un ruolo”. Ruolo<br />
che, nel caso dei media, viene defi nito non solo<br />
dall’evoluzione delle strategie di creazione dei<br />
testi, ma (proprio) dalle scelte di un pubblico che<br />
risulta quindi attivo e selettivo. E il cui immaginario<br />
viene arricchito dal fascino di Dubai, Disneyland,<br />
Sex and the city, “grandi racconti che sostituiscono<br />
i miti e le favole di un tempo”.<br />
ANDREA BUONO
30 25 settembre<br />
01 ottobre 2010 Fiscalmente<br />
Per impianti fi no a kw diversi dal fotovoltaico<br />
Fonti rinnovabili:<br />
vantaggi fi scali<br />
per uso domestico<br />
A<br />
gevolazioni fi scali per i contribuenti<br />
che producono elettricità,<br />
da fonti rinnovabili diverse<br />
dal fotovoltaico, destinandola agli usi<br />
domestici. <strong>La</strong> tariff a fi ssa omnicomprensiva<br />
versata dal Gestore dei servizi<br />
energetici (Gse) alle persone fi siche<br />
e gli enti non commerciali che immettono<br />
in rete l’energia prodotta con impianti<br />
fi no a kw usati per alimentare<br />
l’abitazione privata non è imponibile ai<br />
fi ni Iva, mentre sul fronte delle imposte<br />
dirette rientra tra i redditi diversi.<br />
È questo, in sintesi, il chiarimento fornito<br />
dall’Agenzia delle Entrate con la<br />
risoluzione n. /E/ che si soff erma<br />
sul trattamento fi scale delle somme<br />
pagate dal Gse per incentivare la<br />
produzione di energia pulita. Il Fisco<br />
ha precisato, inoltre, che l’immissione<br />
in rete dell’energia non autoconsumata<br />
costituisce sempre un’attività<br />
commerciale quando è eff ettuata da<br />
persone fi siche o enti non commerciali<br />
titolari di impianti non destinati a sod-<br />
a notifi ca degli atti di conte-<br />
Lstazione, e dei successivi atti<br />
della “riscossione”, è da sempre<br />
al centro di vivaci dibattiti<br />
dottrinari e giurisprudenziali<br />
volti a chiarire quando la notifi<br />
ca stessa possa considerarsi<br />
nulla o, in ogni caso, ineffi cace<br />
per il contribuente. Un interessante<br />
chiarimento sulla materia<br />
giunge con una recentissima<br />
sentenza dal massimo organo<br />
di giurisprudenza italiano.<br />
<strong>La</strong> Corte di Cassazione, infatti,<br />
con condivisibili argomentazioni<br />
ha stabilito che in caso di notifi ca<br />
nelle mani del portiere, l’uffi ciale<br />
notifi cante è tenuto – a pena di<br />
nullità – a dare atto, oltre che<br />
dell’inutile tentativo di consegna<br />
nelle mani del destinatario,<br />
anche delle infruttuose ricerche<br />
delle altre persone abilitate a<br />
ricevere l’atto, secondo il particolare<br />
ordine stabilito dal nostro<br />
codice di procedura. È necessario,<br />
quindi, che l’uffi ciale attesti<br />
chiaramente l’assenza del soggetto<br />
destinatario dell’atto, nonché<br />
degli altri soggetti rientranti<br />
RINVIO<br />
È stata rinviata al novembre la scadenza<br />
delle comunicazioni in via telematica<br />
all’Agenzia delle Entrate, da parte dei soggetti<br />
mensili, relativamente alle operazioni eff ettuate<br />
nei mesi di luglio e agosto nei confronti<br />
di operatori economici aventi sede nei Paesi<br />
black list.<br />
Le scadenze originarie erano rispettivamente<br />
agosto (operazioni di luglio) e settembre<br />
(operazioni di agosto).<br />
disfare principalmente bisogni “personali”<br />
o con una potenza superiore ai<br />
kw. Una regola valida anche quando<br />
i sistemi di produzione sono gestiti<br />
da contribuenti che svolgono attività<br />
commerciale o di lavoro autonomo.<br />
In tutti questi casi, la tariff a omnicomprensiva<br />
rappresenta un corrispettivo<br />
di vendita soggetto a Iva e, per quanto<br />
riguarda la tassazione diretta, un ricavo<br />
che concorre alla determinazione<br />
del reddito d’impresa.<br />
<strong>La</strong> normativa<br />
Il decreto dicembre , emanato<br />
dal Ministro dello Sviluppo Economico<br />
di concerto con il Ministro<br />
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio<br />
e del Mare ai sensi dell’articolo <br />
della L. n. /, (legge fi nanziaria<br />
per il ), attua alcune disposizioni<br />
in materia di incentivazione alla produzione<br />
di energia elettrica da fonti<br />
rinnovabili previste dalla stessa legge.<br />
In particolare, con riferimento ai<br />
FiscoinAula<br />
Notifi ca al portiere? Sì, ma...<br />
nelle categorie indicate dall’art.<br />
c.p.c., comma . Soggetti la<br />
cui successione, ricordiamo, è<br />
stabilita in modo tassativo dal<br />
nostro legislatore.<br />
Il fatto<br />
Un contribuente romano impugnava<br />
una cartella esattoriale<br />
emessa dal Comune di Roma<br />
dinanzi il competente Giudice<br />
di pace. Il giudizio proseguiva<br />
dinanzi la Suprema Corte ove il<br />
Procuratore Generale concludeva<br />
chiedendo l’accoglimento del<br />
ricorso proposto dal cittadino<br />
romano. L’analisi della Cassazione,<br />
ripercorrendo l’intero iter<br />
della vicenda processuale, ha<br />
ricordato che il ricorrente aveva<br />
dedotto, con l’originaria opposizione,<br />
di non aver mai ricevuto la<br />
notifi cazione del verbale che aveva<br />
originato la cartella; quindi,<br />
depositata dal Comune in sede<br />
di costituzione la copia notifi ca-<br />
ta del verbale, aveva contestato<br />
la validità della notifi cazione, in<br />
quanto eff ettuata al portiere<br />
dello stabile di sua residenza<br />
per difetto dei requisiti di legge.<br />
Il Giudice di Pace aveva, poi, respinto<br />
l’eccezione ritenendola<br />
un indebito ampliamento dei<br />
motivi posti a fondamento del ricorso,<br />
qualifi candola come “mutatio<br />
libelli”. In conseguenza di<br />
tanto, il cittadino si era rivolto al<br />
Consesso di legittimità deducendo<br />
la violazione e falsa applicazione<br />
dell’art. c.p.c., nonché<br />
vizi di motivazione su un punto<br />
decisivo della controversia per<br />
avere il G.d.P. erroneamente<br />
ritenuto di non doversi pronunciare<br />
sull’eccezione avanzata a<br />
seguito delle deduzioni e produzioni<br />
del Comune.<br />
I motivi della decisione<br />
<strong>La</strong> Cassazione ha ritenuto<br />
la censura del tutto fondata. Il<br />
SABATO SETTEMBRE<br />
Presentazione, da parte degli operatori comunitari,<br />
degli elenchi riepilogativi intrastat delle<br />
cessioni e degli acquisti di beni e delle prestazioni<br />
di servizi eff ettuati nel mese di agosto.<br />
MARTEDÌ SETTEMBRE<br />
Termine dei giorni per regolarizzare la<br />
mancata presentazione, entro il giugno scorso,<br />
della dichiarazione dei redditi delle persone<br />
fi siche non obbligate alla presentazione in via<br />
“Meccanismi incentivanti”, all’articolo<br />
, comma , precisa che “L’energia<br />
elettrica immessa in rete, prodotta mediante<br />
impianti eolici di potenza nominale<br />
media annua non superiore a <br />
Kw e mediante impianti alimentati da<br />
altre fonti rinnovabili, con esclusione<br />
della fonte solare, di potenza annua<br />
non superiore a Mw entrati in esercizio<br />
in data successiva al dicembre<br />
, ha diritto, in alternativa ai certifi -<br />
cati verdi di cui al comma e su richiesta<br />
del produttore, a una tariff a fi ssa omnicomprensiva<br />
di entità variabile alle<br />
condizioni e secondo le modalità di cui<br />
al titolo III del presente decreto”.<br />
Come si calcola l’incentivo<br />
Lo stesso decreto, al successivo<br />
articolo , disciplina la “Modalità di<br />
erogazione della tariff a fi ssa omnicomprensiva”<br />
precisando, tra l’altro, che è<br />
di entità variabile a seconda della fonte<br />
utilizzata e viene erogata, per un periodo<br />
di anni, ai soggetti che ne han-<br />
motivo d’opposizione sollevato<br />
col ricorso originario era, infatti,<br />
la mancata notifi ca del verbale<br />
posto a fondamento della cartella,<br />
onde incombeva al Comune<br />
provare l’avvenuta e rituale<br />
notifi ca, cosa che ha ritenuto<br />
di fare col deposito della copia<br />
notifi cata; soltanto una volta<br />
eff ettuato tale deposito l’opponente<br />
ha potuto sollevare la relativa<br />
eccezione di irregolarità<br />
della notifi cazione e, ciò facendo,<br />
non ha dedotto un nuovo<br />
motivo di opposizione, ma semplicemente<br />
specifi cato quello<br />
già proposto con l’atto introduttivo,<br />
evidenziando come la<br />
già dedotta mancata conoscenza<br />
del verbale per sua omessa<br />
notifi cazione fosse conseguenza<br />
dell’irritualità della notifi cazione<br />
stessa quale risultante<br />
dalla copia depositata dalla controparte.<br />
<strong>La</strong> legittimità di specifi<br />
cazione siff atta deriva dall’e-<br />
LE SCADENZE FISCALI<br />
no diritto e ne fanno richiesta al GSE.<br />
Lo stesso articolo, al comma , ai fi ni<br />
della determinazione dell’incentivo,<br />
precisa che l’importo si ottiene moltiplicando<br />
il valore della tariff a espresso<br />
in eurocent/kwh (determinato sulla<br />
base della tabella allegata alla legge<br />
fi nanziaria ) per l’energia elettrica<br />
incentivata determinata da GSE,<br />
corrispondente all’energia elettrica<br />
immessa in rete. Il valore economico<br />
della Tariff a incorpora, seppur non in<br />
maniera esplicita, sia una quota incentivante<br />
che un corrispettivo per la vendita<br />
dell’energia (per questo motivo è<br />
defi nita “onnicomprensiva”). In altre<br />
parole, il produttore che benefi cia<br />
della Tariff a onnicomprensiva non ha<br />
il diritto di vendere l’energia prodotta,<br />
quindi rinuncia a qualsiasi ulteriore<br />
corrispettivo economico.<br />
Quando il corrispettivo per la vendita<br />
di energia è soggetto ad Iva.<br />
L’immissione in rete dell’energia<br />
non autoconsumata confi gura sempre<br />
telematica. <strong>La</strong> regolarizzazione è possibile con<br />
la presentazione della dichiarazione agli uffi ci<br />
postali. Scaduto detto termine è sempre possibile<br />
nei termini l’invio telematico.<br />
GIOVEDÌ SETTEMBRE<br />
Termine per la presentazione della dichiarazione<br />
dei redditi modello Unico relativa<br />
all’anno d’imposta da parte delle società<br />
di capitale (con esercizio chiuso al dicembre<br />
), delle società di persone e delle persone<br />
spressa previsione dell’art. <br />
c.p.c., comma . L’oggetto,<br />
poi, di tale specifi cazione atteneva<br />
ad un vizio eff ettivo della<br />
notifi cazione, in quanto questa<br />
risultava eseguita a mani del<br />
portiere senza la dovuta specifi<br />
cazione dell’esito negativo<br />
delle prioritarie ricerche delle<br />
altre persone, preferenzialmente<br />
destinatarie della consegna.<br />
Al riguardo, le SS.UU. della<br />
Corte, con sentenze .. n.<br />
e .. n. , hanno<br />
evidenziato che “è principio<br />
ripetutamente aff ermato in<br />
materia che, in caso di notifi ca<br />
nelle mani del portiere, l’uffi ciale<br />
notifi cante debba dare atto,<br />
oltre che dell’inutile tentativo<br />
di consegna a mani proprie per<br />
l’assenza del destinatario, delle<br />
vane ricerche delle altre persone<br />
preferenzialmente abilitate<br />
a ricevere l’atto, onde nel riferire<br />
al riguardo, sebbene non<br />
Foto twixx_fotolia<br />
un’attività commerciale quando è effettuata<br />
da:<br />
– persone fi siche o enti non commerciali<br />
titolari di impianti di potenza fi -<br />
no a kw, che non risultano posti a<br />
servizio dell’abitazione o della sede<br />
dell’ente;<br />
– persone fi siche o enti non commerciali<br />
titolari di impianti di potenza<br />
superiore a kw;<br />
– persone fi siche o giuridiche che<br />
svolgono attività commerciale;<br />
– soggetti che svolgono lavoro autonomo.<br />
In tal caso, la tariff a omnicomprensiva<br />
si qualifi ca come corrispettivo<br />
derivante dalla vendita dell’energia<br />
rilevante ai fi ni dell’IVA e delle imposte<br />
dirette.<br />
Il Fisco precisa inoltre che la tariff a<br />
omnicomprensiva non è mai soggetta<br />
a ritenuta alla fonte del per cento di<br />
cui all’articolo del Dpr n. /,<br />
in quanto costituisce un corrispettivo<br />
e non un contributo.<br />
a cura di Giuseppe Ciminiello<br />
debba necessariamente fare<br />
uso di formule sacramentali<br />
nè riprodurre testualmente le<br />
ipotesi normative, deve, non di<br />
meno, attestare chiaramente<br />
l’assenza del destinatario e dei<br />
soggetti rientranti nelle categorie<br />
contemplate dall’art. <br />
c.p.c., comma , la successione<br />
preferenziale dei quali è nella<br />
norma tassativamente stabilita...<br />
è, pertanto, nulla la notifi -<br />
cazione nelle mani del portiere<br />
quando, come nella specie, la<br />
relazione dell’uffi ciale giudiziario<br />
non contenga l’attestazione<br />
del mancato rinvenimento delle<br />
persone indicate nella norma citata”.<br />
L’impugnata sentenza è<br />
stata, dunque, annullata e, con<br />
decisione nel merito, è stata integralmente<br />
annullata la cartella<br />
esattoriale opposta.<br />
Non solo. I contorni della<br />
questione hanno indotto i<br />
giudici di Cassazione anche a<br />
condannare l’Amministrazione<br />
capitolina alla rifusione delle<br />
spese di lite in favore del cittadino<br />
romano.<br />
fi siche tramite l’invio telematico diretto o a mezzo<br />
degli intermediari abilitati.<br />
Termine per l’invio telematico della dichiarazione<br />
IVA in forma autonoma relativa all’anno<br />
da parte dei soggetti non tenuti all’adempimento<br />
della dichiarazione unifi cata.<br />
Termine per la presentazione della dichiarazione<br />
ICI in caso d invio telematico dell’UNICO.<br />
Termine per il versamento dell’imposta di registro<br />
sui contratti di locazione con decorrenza<br />
dal ° settembre.
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Pisa<br />
Praga<br />
Roma<br />
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Ryanair FR<br />
Airberlin AB<br />
Airberlin AB<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
British Airways BA<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Meridiana fl y IG<br />
Air One AP<br />
Alitalia XM<br />
Alitalia VE<br />
Alitalia VE<br />
Air One AP<br />
Meridiana IG <br />
Meridiana IG <br />
Meridiana IG <br />
Meridiana IG <br />
Alitalia AZ<br />
Alitalia AZ<br />
Easyjet U<br />
Easyjet U<br />
Air One AP<br />
Lufthansa LH<br />
Air One AP<br />
Air One AP<br />
Easyjet U<br />
Easyjet U<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Lufthansa LH<br />
Airberlin AB<br />
Airberlin AB<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
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Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
W!ZZ W<br />
W!ZZ W<br />
Alitalia AZ<br />
Alitalia AZ<br />
Alitalia AZ<br />
Alitalia AZ<br />
Alitalia AZ<br />
Alitalia AZ<br />
Alitalia AZ<br />
Alitalia AZ<br />
Alitalia AZ<br />
Airberlin AB<br />
Airberlin AB<br />
Airberlin AB<br />
Carpatair V<br />
Belleair LZ <br />
Belleair LZ <br />
Belleair LZ <br />
Air One AP<br />
Air One AP<br />
Air One AP<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
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Berlino Txl<br />
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Bratislava<br />
Brussels<br />
Charleroi<br />
Bucarest<br />
Budapest<br />
Cagliari<br />
Colonia<br />
Dusseldorf<br />
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Francoforte<br />
Hahn<br />
Genova<br />
Karlsruhe<br />
Londra<br />
Gatwick<br />
Londra<br />
Stansted<br />
Malta<br />
Milano Lin<br />
Milano MXP<br />
Milano Orio<br />
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Parigi<br />
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Air One AP<br />
Ryanair FR<br />
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Carpatair V<br />
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Ryanair FR<br />
Airberlin AB<br />
Airberlin AB<br />
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Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
British Airways BA<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Alitalia XM<br />
Alitalia VE<br />
Meridiana IG <br />
Meridiana IG <br />
Meridiana IG <br />
Alitalia VE<br />
Air One AP<br />
Alitalia AZ<br />
Alitalia AZ<br />
Air One AP<br />
Easyjet U<br />
Easyjet U<br />
Air One AP<br />
Lufthansa LH<br />
Air One AP<br />
Air One AP<br />
Easyjet U<br />
Easyjet U<br />
Ryanair FR<br />
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Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
Lufthansa LH<br />
Airberlin AB<br />
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Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
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Alitalia AZ<br />
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Alitalia AZ<br />
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Alitalia AZ<br />
Alitalia AZ<br />
Airberlin AB<br />
Airberlin AB<br />
Carpatair V<br />
Belleair LZ <br />
Belleair LZ <br />
Belleair LZ <br />
Air One AP<br />
Air One AP<br />
Air One AP<br />
Ryanair FR<br />
Ryanair FR<br />
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: M G S da / a /<br />
Billund Ryanair FR : : M S da / a /<br />
Ryanair FR : : L da / a /<br />
Ryanair FR : : D da / a /<br />
Ryanair FR : : G da / a /<br />
Bologna<br />
Ryanair FR : : M da / a /<br />
Ryanair FR : : V da / a /<br />
Ryanair FR : : M G da / a /<br />
Ryanair FR : : S da / a /<br />
Ryanair FR : : L V da / a /<br />
Jetairfl y.com JAF : : S<br />
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Brussels<br />
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Jetairfl y.com JAF : : M<br />
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nota <br />
Brussels Ryanair FR : : L V da / a /<br />
Charleroi Ryanair FR : : M da / a /<br />
Colonia<br />
Airberlin AB : : V da / a /<br />
Airberlin AB : : M da / a /<br />
Eindhoven Ryanair FR : : L V da / a /<br />
Ginevra<br />
Easyjet U : : G da / a /<br />
Easyjet U : : S da / a /<br />
Girona Ryanair FR : : G da / a /<br />
Barcellona Ryanair FR : : M D da / a /<br />
Londra Ryanair FR : : G D da / a /<br />
Stansted Ryanair FR : : M S da / a /<br />
Alitalia VE : : L M M G V S da / a /<br />
Alitalia AZ : : D da / a /<br />
Alitalia AZ : : L M M G V S da / a /<br />
Milano Lin<br />
Air One AP : : L M M G V S D da / a /<br />
Alitalia XM : : S da / a /<br />
Alitalia XM : : D da / a /<br />
Alitalia XM : : S D da / a /<br />
Alitalia XM : : L M M G V da / a /<br />
Air One AP : : S da / a /<br />
Milano MXP Easyjet U : : L M M G V S D da / a /<br />
Air One AP : : L M M G V D da / a /<br />
Ryanair FR : : M S da / a /<br />
Ryanair FR : : L M G V da / a /<br />
Ryanair FR : : M da / a /<br />
Milano Orio<br />
al Serio<br />
Ryanair FR : : D da / a /<br />
Ryanair FR : : M da / a /<br />
Ryanair FR : : G da / a /<br />
Ryanair FR : : L da / a /<br />
Monaco<br />
Airberlin AB : : G da / a /<br />
Airberlin AB : : L da / a /<br />
Norimberga Airberlin AB : : G da / a /<br />
Ryanair FR : : M da / a /<br />
Ryanair FR : : D da / a /<br />
Pisa<br />
Ryanair FR : : G da / a /<br />
Ryanair FR : : V da / a /<br />
Ryanair FR : : L da / a /<br />
Air One AP : : L M M G V S D da / a /<br />
Alitalia AZ : : L M M G V S D da / a /<br />
blu-express.com BV : : L M M G V da / a /<br />
Alitalia AZ : : L M M G V S D da / a /<br />
Alitalia AZ : : L M M G V S D da / a /<br />
Ryanair FR : : M S<br />
da / a /<br />
Roma<br />
Ciampino<br />
Air One AP : : L M M G V D da / a /<br />
blu-express.com BV : : D da / a /<br />
Ryanair FR : : G D<br />
da / a /<br />
Ciampino<br />
Alitalia AZ : : L M M G V S D da / a /<br />
Ryanair FR : : M V<br />
da / a /<br />
Ciampino<br />
Stoccarda<br />
Airberlin AB : : M da / a /<br />
Airberlin AB : : S da / a /<br />
Torino Ryanair FR : : M G S da / a /<br />
Treviso<br />
Ryanair FR : : L V da / a /<br />
Ryanair FR : : M D da / a /<br />
Venezia Alitalia AZ : : M G S da / a /<br />
Zurigo<br />
helvetic L : : G da / a /<br />
helvetic L : : D da / a /<br />
ORARI IN VIGORE dal // AL //<br />
note: ) Il volo JAF Brindisi-Brussels eff ettua scalo a <strong>La</strong>mezia.<br />
) Il volo JAF Brindisi-Brussels eff ettua scalo a Napoli.<br />
Arrivi a BRINDISI<br />
Destinazione Compagnia Volo Partenza Arrivo Frequenza Note<br />
Billund Ryanair FR : : M S da / a /<br />
Ryanair FR : : L da / a /<br />
Ryanair FR : : D da / a /<br />
Ryanair FR : : G da / a /<br />
Bologna<br />
Ryanair FR : : M da / a /<br />
Ryanair FR : : V da / a /<br />
Ryanair FR : : M G da / a /<br />
Ryanair FR : : S da / a /<br />
Ryanair FR : : L V da / a /<br />
Brussels<br />
Jetairfl y.com JAF : : S da / a /<br />
Jetairfl y.com JAF : : M da / a /<br />
Brussels Ryanair FR : : L V da / a /<br />
Charleroi Ryanair FR : : M da / a /<br />
Colonia<br />
Airberlin AB : : V da / a /<br />
Airberlin AB : : M da / a /<br />
Eindhoven Ryanair FR : : L V da / a /<br />
Ginevra<br />
Easyjet U : : G da / a /<br />
Easyjet U : : S da / a /<br />
Girona Ryanair FR : : G da / a /<br />
Barcellona Ryanair FR : : M D da / a /<br />
Londra Ryanair FR : : M S da / a /<br />
Stansted Ryanair FR : : G D da / a /<br />
Alitalia VE : : L M M G V S da / a /<br />
Alitalia AZ : : L M M G V S D da / a /<br />
Air One AP : : L M M G V S D da / a /<br />
Milano Lin Alitalia XM : : S da / a /<br />
Alitalia XM : : S da / a /<br />
Alitalia XM : : D da / a /<br />
Alitalia XM : : L M M G V da / a /<br />
Air One AP : : S da / a /<br />
Milano MXP Easyjet U : : L M M G V S D da / a /<br />
Air One AP : : L M M G V D da / a /<br />
Ryanair FR : : L M G V da / a /<br />
Ryanair FR : : M da / a /<br />
Milano Orio Ryanair FR : : D da / a /<br />
al Serio Ryanair FR : : M V da / a /<br />
Ryanair FR : : G da / a /<br />
Ryanair FR : : L da / a /<br />
Monaco<br />
Airberlin AB : : G da / a /<br />
Airberlin AB : : L da / a /<br />
Norimberga Airberlin AB : : G da / a /<br />
Ryanair FR : : M da / a /<br />
Ryanair FR : : D da / a /<br />
Pisa<br />
Ryanair FR : : V da / a /<br />
Ryanair FR : : L da / a /<br />
Ryanair FR : : G da / a /<br />
Alitalia AZ : : L M M G V S D da / a /<br />
Alitalia AZ : : L M M G V S D da / a /<br />
blu-express.com BV : : L M M G V da / a /<br />
Alitalia AZ : : L M M G V S D da / a /<br />
Air One AP : : L M M G V D da / a /<br />
Air One AP : : L M M G V D da / a /<br />
Roma<br />
Ryanair FR : : M S<br />
da / a /<br />
Ciampino<br />
blu-express.com BV : : D da / a /<br />
Alitalia AZ : : L M M G V S D da / a /<br />
Ryanair FR : : G D<br />
da / a /<br />
Ciampino<br />
Ryanair FR : : M V<br />
da / a /<br />
Ciampino<br />
Air One AP : : L M M G V S D da / a /<br />
Stoccarda<br />
Airberlin AB : : M da / a /<br />
Airberlin AB : : S da / a /<br />
Torino Ryanair FR : : M G S da / a /<br />
Treviso<br />
Ryanair FR : : L V da / a /<br />
Ryanair FR : : M D da / a /<br />
Venezia Alitalia AZ : : M G S da / a /<br />
Zurigo<br />
helvetic L : : G da / a /<br />
helvetic L : : D da / a /<br />
Valencia<br />
Venezia<br />
Ryanair<br />
Air One<br />
Air One<br />
Air One<br />
Air One<br />
Meridiana<br />
Alitalia<br />
FR<br />
AP<br />
AP<br />
AP<br />
AP<br />
IG <br />
AZ<br />
:<br />
:<br />
:<br />
:<br />
:<br />
:<br />
:<br />
: M G S da / a /<br />
: L M M G V S D da / a /<br />
: L M M G V da / a /<br />
: L M M G V S D da / a /<br />
: S da / a /<br />
: L M V D da / a /<br />
: L M M G V S D da / a /<br />
Venezia<br />
Air One<br />
Air One<br />
Air One<br />
Meridiana<br />
Alitalia<br />
Alitalia<br />
AP<br />
AP<br />
AP<br />
IG <br />
AZ<br />
AZ<br />
:<br />
:<br />
:<br />
:<br />
:<br />
:<br />
: L M M G V S D da / a /<br />
: L M M G V da / a /<br />
: S da / a /<br />
: L M V D da / a /<br />
: L M M G V S D da / a /<br />
: L M M G V D da / a /<br />
ORARI IN VIGORE dal // AL //<br />
Partenze da FOGGIA<br />
Destinazione Compagnia Volo Part. Arrivo Frequenza Note<br />
Darwin/Alitalia OD/Az : : LMMGV da / a /<br />
Darwin/Alitalia OD/Az : : S da / a /<br />
Milano Mxp<br />
Darwin/Alitalia OD/Az : : MG V Dda / a /<br />
Darwin/Alitalia OD/Az : : LM da / a /<br />
Alitalia AZ : : L M M G V D da / a /<br />
Air Italy I : : S da / a /<br />
Air Italy I : : L M M G V S da / a /<br />
Verona<br />
Air Italy I : : L M M G V da / a /<br />
Air Italy I : : D da / a /<br />
Zara Ryanair FR : : M S da / a /<br />
helvetic L : : L M M G V S D da / a /<br />
Zurigo Airberlin AB : : L M da / a /<br />
Airberlin AB : : S da / a /<br />
ORARI IN VIGORE dal // AL //<br />
note: ) Il volo VE dal / al / parte alle . e arriva alle ..<br />
) Il volo Az Bari - Roma Fiumicino nei giorni - - - - settembre parte da<br />
Bari alle : e arriva a Roma alle :.<br />
Air Italy I :<br />
Air Italy I :<br />
Verona<br />
Air Italy I :<br />
Air Italy I :<br />
Zadar Ryanair FR :<br />
helvetic L :<br />
Zurigo Airberlin AB :<br />
Airberlin AB :<br />
ORARI IN VIGORE dal // AL //<br />
: S da / a /<br />
: L M M G V da / a /<br />
: L M M G V da / a /<br />
: D da / a /<br />
: M S da / a /<br />
: L M M G V S D da / a /<br />
: L M da / a /<br />
: L S da / a /<br />
Darwin/Alitalia OD/Az : : M V da / a /<br />
Palermo Darwin/Alitalia OD/Az : : D da / a /<br />
Darwin/Alitalia OD/Az : : LM da / a /<br />
Darwin/Alitalia OD/Az : : LM G da / a /<br />
Torino<br />
Darwin/Alitalia OD/Az : : S da / a /<br />
ORARI IN VIGORE dal // AL //<br />
Arrivi a FOGGIA<br />
Destinazione Compagnia Volo Part. Arrivo Frequenza Note<br />
Darwin/Alitalia OD/Az : : LM da / a /<br />
Darwin/Alitalia OD/Az : : LMMGV da / a /<br />
Milano Mxp<br />
Darwin/Alitalia OD/Az : : S da / a /<br />
Darwin/Alitalia OD/Az : : MG V Dda / a /<br />
Darwin/Alitalia OD/Az : : M V da / a /<br />
Palermo Darwin/Alitalia OD/Az : : D da / a /<br />
Darwin/Alitalia OD/Az : : LM da / a /<br />
Darwin/Alitalia OD/Az : : LM G da / a /<br />
Torino<br />
Darwin/Alitalia OD/Az : : S da / a /<br />
Gli orari si riferiscono ai dati forniti dai vettori e sono suscettibili di modifi ca. Vi invitiamo a consultare per conferma le compagnie aeree o le agenzie di viaggio.<br />
ORARI IN VIGORE dal // AL //