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Divorzio? - La Gazzetta dell'Economia

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34/10<br />

new<br />

la <strong>Gazzetta</strong><br />

Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata<br />

Anno XV – settembre / ottobre – € , – Settimanale di informazione economica – www.gazeco.it – Spedizione in abb. postale % Art c. /B L. / – Filiale di Bari<br />

Bilancio – Presenze record, ma si può fare di più<br />

Il nostro Gargano<br />

bello e… lontano<br />

tagione positiva sul Gargano, e nuovo bo-<br />

Som di turisti dall’estero. Ma solo per due<br />

mesi all’anno: la destagionalizzazione è un tema<br />

cruciale, ma che gli albergatori si ritrovano<br />

ad aff rontare con armi spuntate senza voli<br />

SEGUE A PAG. 25<br />

LEVANTACI ALLE PAGG. 2 E 3<br />

Istat – Tutta la fi liera in fermento (non solo la mano d’opera)<br />

Cara casa quanto mi costi<br />

l’allarme dei costruttori<br />

Per costi Commercialisti A Bari<br />

I divorzi?<br />

Davvero<br />

pessimo…<br />

affare<br />

BISSANTI E SCHIRONE ALLE PAGG. 8 E 9<br />

Confartigianato – Burocrazia Bari – Regna la cassa integrazione<br />

“Lo Stato<br />

ci ascolti<br />

in materia<br />

fi scale”<br />

Veterinaria<br />

vola<br />

col sigillo<br />

dell’UE<br />

SCHIRONE PAGG. 14 E 15 DE SANTIS A PAG. 18 BARILE PAGG. 12 E 13<br />

Autunno caldo<br />

<strong>La</strong>vori chi può<br />

COLELLA ALLE PAGG. 16 E 17 SERVIZI A PAG. 7<br />

<strong>La</strong> tesi<br />

Web 2.0<br />

il trionfo<br />

della<br />

relazione<br />

PELLICO A PAG. 28<br />

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via e-mail<br />

CASO UNICREDIT SUDISMI<br />

Più che<br />

Profumo<br />

è olezzo<br />

di GIOVANNI FERRI<br />

a defenestrazione di Ales-<br />

Lsandro Profumo dal vertice<br />

della grande, bella e complessa<br />

creatura bancaria di cui egli,<br />

con la sua squadra, era stato il<br />

demiurgo, solleva sconcerto e<br />

preoccupazione.<br />

Stiamo ai fatti. All’inizio degli<br />

anni ’, quando Profumo<br />

ne prende le redini, la banca<br />

si chiamava Credito Italiano e<br />

nessuno avrebbe scommesso<br />

un penny che nel giro di pochi<br />

anni sarebbe poi diventata<br />

quello che oggi è UniCredit,<br />

il gruppo bancario più internazionalizzato<br />

d’Italia, uno<br />

dei primi in Europa. Infatti, il<br />

Credito Italiano (Credit) era<br />

la sorella minore della Banca<br />

Commerciale Italiana (Comit).<br />

Sebbene le due avessero origine<br />

comune – tutte e due (e andrebbe<br />

anche aggiunto il Banco<br />

di Roma) erano nate un secolo<br />

prima con l’apporto di capitali<br />

tedeschi – il primo era di gran<br />

lunga distanziato dalla seconda<br />

in termini di dimensioni e,<br />

ancor prima, di reputazione e<br />

di presenza internazionale. Nei<br />

due decenni seguenti i ruoli si<br />

sono invertiti. <strong>La</strong> blasonata Comit<br />

è aff ogata in Banca Intesa-<br />

San Paolo e se ne è addirittura<br />

perso il marchio. Al contrario,<br />

il Credit è stato il protagonista<br />

della costruzione di UniCredit,<br />

un colosso bancario presente<br />

in modo signifi cativo in paesi<br />

con . sportelli. Tale edifi -<br />

cazione non si sarebbe potuta<br />

realizzare senza le capacità e la<br />

volontà di Alessandro Profumo<br />

e della sua squadra.<br />

Profumo porta vari profi li<br />

d’innovazione: l’aggregazione<br />

dal basso; l’attenzione al mercato<br />

fi nanziario, lo stile senza<br />

fronzoli, il focus sull’estero.<br />

Vuole costruire una grande banca<br />

portando sotto l’ombrello del<br />

Credit una ragnatela che mette<br />

ilancio positivo per ComU-<br />

Bnica (dal ° aprile unico modo<br />

per depositare l’iscrizione di<br />

una nuova impresa o le variazioni<br />

di imprese già esistenti)<br />

che nei primi quattro mesi ha<br />

raggiunto la quota di quasi un<br />

milione di pratiche. Dati che<br />

cozzano con lo studio di Confartigianato<br />

che defi nisce il<br />

metodo insuffi ciente ad eliminare<br />

le barriere burocratiche,<br />

soprattutto per i costi alti e i<br />

tempi lunghi del Sud.<br />

charter e con una viabilità precaria. <strong>La</strong> Regione<br />

promette dal prossimo anno un volo Foggia-<br />

Monaco di Baviera, intanto vanno a gonfi e vele<br />

i collegamenti in elicottero. I sindaci: dateci la<br />

superstrada.<br />

ComUnica c’è<br />

“Ma non basta”<br />

Foto Viktar Naumik_fotolia<br />

esolazione, stagnazione.<br />

DLe imprese della zona industriale<br />

di Bari non riescono<br />

a emergere dalle sacche della<br />

cassa integrazione, imprigionate<br />

in una crisi che al momento<br />

non accenna ad affievolirsi.<br />

Il prossimo ciclo di vertenze<br />

non sarà tanto diverso<br />

da quello di questi ultimi anni:<br />

si tratterà solo di declinare il<br />

verbo degli ammortizzatori<br />

sociali. L’opinione di Antonio<br />

Pepe, segretario FIOM Bari.<br />

Istat ha rivelato che nel secondo tri-<br />

L’ mestre dell’anno, il costo relativo alla<br />

costruzione di edifi ci residenziali è lievitato<br />

dell’,% su base annua, con un incremento<br />

congiunturale dell’,% dovuto soprattutto<br />

alla mano d’opera. Ed il settore<br />

continua a vacillare. Non solo per queste<br />

ragioni. Ne abbiamo parlato col Presidente<br />

dell’Associazione Nazionale Costruttori<br />

Edili di Bari, Vito Bellomo, a margine del<br />

convegno di presentazione dei nuovi master<br />

di Confi ndustria.<br />

<strong>La</strong>ncini<br />

chi è<br />

costui?<br />

di NINCO NANCO<br />

he tipo questo Oscar <strong>La</strong>ncini.<br />

CChi è? Come chi è? E nientepopodimenoche<br />

il sindaco di Adro,<br />

comune del Bresciano che conta<br />

poco più di indigeni. Piena<br />

padania, insomma. Terra di gente<br />

cresciuta a “polenta pasticciata” e<br />

“riso alla pitocca”. Nomen omen,<br />

verrebbe da dire giacché pitocco<br />

sta per “meschino, povero, miserabile,<br />

tirchio, spilorcio”. Poca<br />

dimestichezza coi libri eppure alla<br />

ribalta il sindaco <strong>La</strong>ncini (che nel<br />

suo curriculum vanta una condanna<br />

defi nitiva per evasione fi scale)<br />

ci è andato per la sua idea (genio si<br />

nasce, c’è poco da fare) di adornare<br />

il polo scolastico locale con <br />

“Soli delle Alpi” (noto simbolo leghista).<br />

Qualcuno se l’è presa per<br />

questa iniziativa, mentre a <strong>La</strong>ncini<br />

va dato merito di conoscere, oltre<br />

alla polenta, anche la… storia.<br />

Egli sa (spero) che il nome del<br />

suo paesello deriva da “atro”,<br />

ovvero tetro, fosco, oscuro. C’è<br />

chi sostiene che il borgomastro<br />

di Adro confondendo illuminismo<br />

con illuminazione abbia deciso di<br />

dare… luce alla sua scuola (rigorosamente<br />

intitolata all’ideologo<br />

della Lega Nord, Gianfranco Miglio)<br />

adornandola con un’ossessiva<br />

sequenza di “Sole delle Alpi”. E<br />

nella piramide dei bisogni (quella<br />

dello psicologo Maslow) il signor<br />

<strong>La</strong>ncini ci vede in vetta (autorealizzazione<br />

e spiritualità) l’entità<br />

superiore del sole padano. Ognuno<br />

può vedere la luce a suo modo.<br />

Una trovata folgorante che di<br />

certo favorirà qualche nuova ospitata<br />

ad “Iceberg Lombardia”<br />

(trasmissione… agghiacciante),<br />

programma di Telelombardia,<br />

dove una conduzione da fi era paesana<br />

gli garantisce primi piani del<br />

suo faccione a condizione che a comando<br />

parli male dei Terroni. E in<br />

questo <strong>La</strong>ncini (luogotenente del<br />

colonnello antisudista Matteo Salvini),<br />

stimolato da un conduttorepiazzista,<br />

è un… fuoriclasse.<br />

SEGUE A PAG. 25


2<br />

25 settembre<br />

01 ottobre 2010 Turismo<br />

Intercity<br />

San Severo<br />

“Ridateci<br />

la fermata”<br />

a soppressione della<br />

Lfermata Intercity di San<br />

Severo penalizza mila abitanti.<br />

Lo rileva uno studio<br />

dell’assessorato regionale<br />

ai Trasporti. L’assessore<br />

Minervini ha uffi cialmente<br />

chiesto a Trenitalia il ripristino<br />

della fermata. “Quel<br />

terminal – rileva l’assessore<br />

– è strategico non soltanto<br />

per i cittadini di San Severo,<br />

ma per tutto il Gargano che<br />

si vede di fatto escluso dai<br />

fl ussi di trasporto nazionali<br />

su rotaia”.<br />

Estate – Per le stime presenze straniere a mila unità<br />

Turismo Gargano<br />

i numeri ci sono<br />

i collegamenti no<br />

Sempre più vacanzieri<br />

si muovono con i voli<br />

charter, ancora carenti<br />

qui. Va migliorata anche<br />

la viabilità su ferro<br />

e su gomma<br />

I<br />

l Gargano si mette alle spalle<br />

un’altra stagione di grandi numeri.<br />

I turisti stranieri non sono<br />

mancati (si parla di mila presenze,<br />

secondo le prime stime),<br />

alberghi e centri vacanze hanno<br />

fatto registrare il “tutto esaurito”<br />

nei mesi di luglio e agosto. Il movimento<br />

turistico in sé ha retto, anzi<br />

ha incrementato il suo giro d’aff ari<br />

in una stagione in cui si temevano<br />

fortemente le conseguenze della<br />

crisi economica che colpisce il Paese.<br />

Ma è tutto oro quel che luccica?<br />

Non proprio a sentire quegli operatori<br />

sospesi da anni tra l’incertezza<br />

di insistere sul “brand” Gargano<br />

così com’è nato e la necessità di aprirsi<br />

nuovi fronti vacanzieri.<br />

Il ricorso ai voli charter, ad esempio,<br />

viene visto in questo momento<br />

come una chance improcrastinabile<br />

per non perdere terreno con<br />

quelle mete vacanziere di tutto il<br />

mondo, tutte (o quasi) facilmente<br />

raggiungibili da voli charter. È una<br />

tendenza ormai generalizzata, sono<br />

pochi coloro che continuano a<br />

dipingere il Gargano con gli acquerelli<br />

da cartolina considerandolo<br />

appunto bello proprio perché poco<br />

accessibile. Dopotutto la scelta di<br />

puntare sul turismo di massa, avvenuta<br />

oltre dieci anni fa con un<br />

massiccio intervento di restyling<br />

su alberghi e centri vacanze, non<br />

è stata adeguatamente assecondata<br />

da un ammodernamento dei<br />

collegamenti viari. Per cui oggi il<br />

Gargano resta pressoché quel che<br />

era venti o trent’anni fa, ma con<br />

strutture ricettive nel frattempo<br />

triplicate (mila posti letto, quasi<br />

il % dell’intera Puglia) e un movimento<br />

turistico in costante e progressiva<br />

ascesa.<br />

Dunque è il momento delle scelte<br />

decisive: lo chiedono gli operatori,<br />

meno gli amministratori locali<br />

che sul punto restano divisi e preda<br />

di un campanilismo che non ha<br />

mai compiuto passi in avanti verso<br />

una dimensione se non altro più<br />

allargata che consideri il Gargano<br />

un’entità staccata dal contesto,<br />

ma comunque unita. Per questo<br />

oggi gli operatori locali chiedono di<br />

uscire dal bozzolo. “Siamo tutti o<br />

quasi proprietari di aziende a conduzione<br />

familiare – spiega Vittoria<br />

Vescera, del consorzio Gargano<br />

Mare di Vieste – abbiamo investito<br />

risorse personali per investire<br />

sull’immagine turistica di questo<br />

territorio, che non è debole.<br />

Oggi però ci sentiamo in mezzo<br />

al guado: chiediamo risposte a chi<br />

può decidere, ma da troppo tempo<br />

non lo fa. L’attivazione di voli<br />

charter dall’aeroporto di Foggia<br />

<strong>La</strong> ferrovia di San Menaio<br />

Il treno-tram delle Ferrovie del Gargano<br />

è un passo che noi attendiamo da<br />

tempo, però la Regione tentenna e<br />

questo non va bene”. Il “casus belli”<br />

è rappresentato dalla proposta<br />

della compagnia Air Dolomiti per<br />

un volo Foggia-Monaco di Baviera<br />

a partire dalla prossima stagione<br />

per venti collegamenti settimanali.<br />

<strong>La</strong> compagnia chiede un contributo<br />

di mila euro sul quale<br />

però l’assessore regionale ai Trasporti,<br />

Guglielmo Minervini, non<br />

ha dato ancora una risposta. “Siamo<br />

in ristrettezze economiche – il<br />

commento dell’assessore durante<br />

un convegno dedicato proprio alla<br />

mobilità sul Gargano tenuto a Vico<br />

– dobbiamo valutare bene la situazione”.<br />

Gli operatori però fanno<br />

pressing sulla Regione e su Aeroporti<br />

di Puglia affi nché la risposta<br />

ad Air Dolomiti arrivi prima che i<br />

tour operator stampino i catalohi<br />

per la prossima stagione estiva.<br />

“Non avrebbe senso lasciar passare<br />

del tempo per poi magari decidere<br />

per il sì – dice un albergatore<br />

di Peschici – saremmo comunque<br />

invisibili”.<br />

Nel frattempo il Gargano cerca<br />

almeno di salire sul treno. Passi in<br />

avanti in questo senso sono stati<br />

compiuti dalle Ferrovie del Gargano<br />

che la scorsa estate in agosto<br />

hanno lanciato a titolo sperimen-<br />

Pochi soldi<br />

Foggia:<br />

a rischio<br />

Aurea<br />

rischio la borsa del tu-<br />

A rismo religioso e delle<br />

aree protette (Aurea), in<br />

programma a Foggia a fi ne<br />

novembre. <strong>La</strong> società organizzatrice,<br />

Spazioeventi,<br />

annuncia che il budget si è<br />

improvvisamente ridotto<br />

a causa della riduzione del<br />

contributo pubblico. Viene<br />

a mancare il sostegno della<br />

Regione che l’anno scorso<br />

fi nanziò mila euro mentre<br />

quest’anno appena un<br />

quarto di quel contributo.<br />

Confermato invece il sostegno<br />

della Provincia di Foggia<br />

di mila euro. Il sindaco<br />

di San Giovanni Rotondo,<br />

Gennaro Giuliani, ha chiesto<br />

che la borsa torni nel suo<br />

luogo di origine.<br />

tale un collegamento di treno-tram<br />

da Calenella a Ischitella, con scalo<br />

a Rodi, per trasportare i turisti durante<br />

l’arco della giornata e ridurre<br />

sensibilmente il traffi co automobilistico<br />

sulle già intasate (e strette)<br />

strade del promontorio. L’esperimento<br />

ha funzionato, sul trenotram<br />

in un mese sono stati trasportati<br />

mila passeggeri.<br />

“Dal prossimo anno verrà istituzionalizzato<br />

per l’intera stagione<br />

estiva – annuncia il direttore di<br />

esercizio, Daniele Giannetta – abbiamo<br />

però l’esigenza in questo<br />

momento di implementare il traffi<br />

co su rotaia lungo la rete garganica.<br />

Progetti sono stati presentati<br />

alla Regione per collegare dal<br />

prossimo anno con il treno-tram<br />

anche il prolungamento fi no a San<br />

Menaio e Peschici”.<br />

Ma l‘obiettivo è di avvicinare il<br />

Gargano di più a Foggia, vista in<br />

questo momento come il fulcro<br />

del sistema provinciale, con una<br />

variante di percorso all’attuale<br />

rete ferroviaria nel tratto San Severo-San<br />

Nicandro: “In questo modo<br />

– dice Giannetta – da Foggia al<br />

Gargano e viceversa si arriverebbe<br />

in soli ’ rispetto all’ora e mezza<br />

attuale”.<br />

MASSIMO LEVANTACI


L’assessore ai Trasporti, Gugliemo Minervini, fra l’amministratore unico di Alidaunia,<br />

Roberto Pucillo (a sinistra) e il sindaco delle Tremiti, Giuseppe Calabrese<br />

L’eliporto di San Domino alle isole Tremiti<br />

Dopo le Tremiti<br />

Elicottero<br />

anche<br />

a Vieste<br />

l collegamento in elicot-<br />

Itero Foggia-Isole Tremiti<br />

esiste da anni, ma<br />

quest’anno ha conosciuto<br />

il boom.<br />

“I passeggeri sono aumentati<br />

da quando sulla<br />

tratta impieghiamo un elicottero<br />

da posti, il vettore<br />

più grande di cui può<br />

disporre la linea”, spiega<br />

Roberto Pucillo amministratore<br />

della compagnia<br />

Alidaunia.<br />

<strong>La</strong> felice esperienza sarà<br />

ora allargata al Gargano:<br />

dal primo gennaio Alidaunia<br />

collegherà tutti i giorni<br />

Foggia con Vieste nei giorni<br />

feriali, anche il sabato<br />

e la domenica invece nei<br />

mesi estivi.<br />

Foto Giuseppe Lo Russo_fotolia<br />

Una panoramica di Peschici<br />

Turismo<br />

25 settembre<br />

01 ottobre 2010<br />

Aeroporto<br />

Gino Lisa<br />

in 8 mesi<br />

un boom<br />

3<br />

umeri sempre in cre-<br />

Nscita per l’aeroporto<br />

Gino Lisa di Foggia. Nel periodo<br />

gennaio-agosto <br />

lo scalo di viale degli Aviatori<br />

ha fatto registrare un<br />

aumento di passeggeri pari<br />

al % rispetto allo stesso<br />

periodo di riferimento<br />

del . I passeggeri che<br />

sono transitati nei primi<br />

otto mesi del sono<br />

stati mila – informa Aeroporti<br />

di Puglia – rispetto<br />

ai mila passeggeri di un<br />

anno fa.<br />

Intervista – Nicola Vascello, commissario dell’Apt provinciale<br />

“<strong>La</strong> Regione ci aiuti”<br />

argano-Salento, un con-<br />

Gfronto sempre più serrato.<br />

<strong>La</strong> penisola salentina cresce per<br />

presenze e posti letto, ma anche<br />

il Gargano tiene botta anzi<br />

il promontorio secondo i dati in<br />

possesso dell’Associazione provinciale<br />

del turismo continua a<br />

tirare la volata per numero di<br />

visitatori e posti letto occupati<br />

negli alberghi. <strong>La</strong> stagione che<br />

sta volgendo al termine è stata<br />

caratterizzata da un clima di<br />

austerity strisciante che però<br />

no ha risentito più di tanto sui<br />

consumi di luglio e agosto che<br />

sono stati in linea con quelli<br />

registrati la scorsa stagione.<br />

Diverso invece il piano di destagionalizzazione<br />

delle vacanze<br />

che anche quest’anno si dovrà<br />

rimandare sul Gargano (salvo<br />

poche strutture) perché se a<br />

luglio e agosto è diffi cile rinunciare<br />

alla vacanza, si può farlo<br />

benissimo negli altri mesi. Ne<br />

Doveva collegare il promontorio in minuti. Pronta solo a tratti<br />

Superstrada, che bluff<br />

sindaci sul Gargano sono sostanzialmen-<br />

I te delusi della politica di programmazione<br />

attuata fi nora sul territorio per risolvere<br />

il nodo-viabilità. L’esempio di questa<br />

situazione è dato dalla superstrada veloce<br />

che, secondo i piani teorizzati ormai quasi<br />

trent’anni fa, dovrebbe collegare tutto<br />

il promontorio da Mattinata a Rodi in appena<br />

’. Un’opera di grande impatto ambientale,<br />

fi nora realizzata solo a tratti tenendo<br />

conto però dei particolari equilibri<br />

paesaggistici della Montagna del sole: è di<br />

otto anni fa l’ultimo step portato a termine<br />

con il completamento dei sette chilometri<br />

di gallerie che permettono di bypassare<br />

il groviglio di curve a gomito del tratto<br />

Mattinata-Mattinatella (lato Sud). Qualche<br />

anno prima era stato invece completato il<br />

tratto sul lato Nord che collega lo svincolo<br />

per Rodi fi no a Vico del Gargano. Restano<br />

fuori da questo schema viario sia Peschici<br />

che soprattutto Vieste, il punto più lontano<br />

da raggiungere.<br />

È il sindaco di Vico, Luigi Damiani, a chiedere<br />

conto di questa situazione: “Chiediamo<br />

alla Provincia di mettere mano ai<br />

abbiamo parlato con Nicola<br />

Vascello, commissario dell’Apt<br />

provinciale.<br />

Cominciamo dai dati uffi ciali,<br />

il Gargano è ancora l’attrazione<br />

di Puglia più visitata?<br />

“Lo è senz’altro perché parlano<br />

i numeri. Cifre uffi ciali non<br />

ancora ne abbiamo perché la<br />

stagione non è ancora fi nita.<br />

Però i , milioni di presenze<br />

registrati un anno fa e il milione<br />

di arrivi sempre riferiti al <br />

sono stati confermati, pur nel<br />

quadro di dati parziali in nostro<br />

possesso. Ricordo anche che il<br />

Gargano ha registrato lo scorso<br />

anno mila presenze straniere<br />

e cresce la domanda da Paesi<br />

come Inghilterra, Repubblica<br />

Ceca, Polonia e persino dai Paesi<br />

Scandinavi che per arrivare<br />

fi n qui fanno viaggi inenarrabili<br />

senza un volo di riferimento<br />

con l’aeroporto di Foggia”.<br />

Sì però il Salento fa più tendenza.<br />

“Il Salento si sta incamminando<br />

verso un modello di turismo<br />

di massa che somiglia molto da<br />

vicino alla svolta, secondo me in<br />

negativo, compiuta dal Gargano<br />

tanto tempo fa. Anche qui mi<br />

aggrappo alle cifre per essere<br />

più preciso: cinque anni fa il Salento<br />

aveva mila posti letto,<br />

oggi è salito a mila ormai quasi<br />

quanto il Gargano che ne conta<br />

mila. Purtroppo bisogna scegliere:<br />

non sempre il turismo di<br />

massa è sinonimo di qualità”.<br />

Però la ricettività alberghiera<br />

non dice tutto. <strong>La</strong> qualità del<br />

turismo si misura soprattutto<br />

con i servizi che sul Gargano<br />

sono ancora scarsi.<br />

“Il Gargano ha compiuto<br />

molti passi in avanti negli ultimi<br />

anni, ma va sostenuto di più<br />

dalla politica se vuole mettersi<br />

Foto Matthias Krüttgen_fotolia<br />

NICOLA VASCELLO<br />

al passo con gli altri. <strong>La</strong> viabilità<br />

è da migliorare, perché gli<br />

eventi non mancano e sono di<br />

livello sempre più alto: mi riferisco<br />

al Carpino folk festival e a<br />

Suoni in Cava di Apricena. Ma<br />

se è diffi cile raggiungerli, si costringe<br />

il turista a chiudersi nel<br />

centro vacanze”.<br />

Quando si riferisce alla politica,<br />

a cosa allude?<br />

“Dico che la Regione Puglia<br />

dovrebbe prestare più attenzione<br />

a un segmento economico<br />

che in Capitanata conta mila<br />

addetti e un fatturato di svariati<br />

milioni di euro. Finora nelle scelte<br />

non è stato seguito lo stesso<br />

metro di valutazione se penso<br />

che per la pur importante pista<br />

di Grottaglie al servizio di un’altra<br />

importante industria come<br />

l’Alenia, la Regione ha investito<br />

notevoli capitali per assicurarsi<br />

posti di lavoro”. m.l.<br />

progetti chiusi nel cassetto – puntualizza<br />

– ricordo che l’ultima volta in cui è stato<br />

aff rontato l’argomento risale al , poi<br />

più nulla”.<br />

“D’altra parte – aggiunge Damiani –<br />

sono del parere che la superstrada non<br />

intaccherà la natura del promontorio, dal<br />

momento che è stata progettata a monte.<br />

Noi dobbiamo sviluppare nei nostri comuni<br />

politiche di mobilità lenta, sostenibile,<br />

perché siamo incastonati in un Parco naturale<br />

da tutelare in ogni modo”. Disillusa<br />

invece il sindaco di Vieste, Ersilia Nobile:<br />

“Noi siamo lontani da tutto, pur essendo<br />

il comune che fattura di più dal punto di vista<br />

turistico durante l’intera stagione estiva.<br />

Abbiamo chiesto invano risposte, ma la<br />

politica dei rinvii non ha le gambe lunghe.<br />

È arrivato pertanto il momento di capire<br />

quali sono i programmi di sviluppo per il<br />

Gargano e come si vuole attuarli. Provincia<br />

e Regione devono sedersi con noi intorno<br />

a un tavolo e defi nire una volta per tutte<br />

cosa si vuole fare per il Gargano: svilupparlo<br />

o lasciarlo morire”.<br />

m.l.


l canale dell’out of home tv è dif-<br />

Ifuso anche in Italia. Ce lo conferma<br />

Francesco Palmisano della Direzione<br />

Commerciale di Bipiemme<br />

Communication di Casamassima,<br />

azienda specializzata nel campo della<br />

comunicazione visiva su tutto il<br />

territorio nazionale.<br />

Il settore dell’advertising è in crescita.<br />

In particolare quest’anno le aziende<br />

hanno investito nel digital out<br />

of home. Succede lo stesso in Italia?<br />

“I dati di crescita sono corretti,<br />

per quanto ci riguarda l’incremento<br />

è stato dell’,% dovuto sicuramente<br />

al lancio della piattaforma Jumbo<br />

Network Screen il primo network di<br />

Out of Home tv formato da migliaia<br />

di schermi su tutto il territorio nazionale.<br />

Tale tendenza ha goduto di un<br />

ulteriore incremento anche grazie al<br />

volano della pubblicità elettorale e<br />

ai mondiali di calcio”.<br />

Che genere di clientela è maggiormente<br />

interessata a questo canale?<br />

“Particolare interesse è stato mo-<br />

Media<br />

Dati Nielsen – Buoni risultati nel primo semestre (anche grazie ai Mondiali)<br />

TV e Internet fanno<br />

il pieno di pubblicità<br />

U<br />

n anno positivo per il mercato<br />

pubblicitario: da gennaio a giugno<br />

di quest’anno infatti ha totalizzato<br />

, miliardi di euro chiudendo<br />

il primo semestre con il segno positivo<br />

(+,%). Secondo i dati resi noti da Nielsen<br />

Company, il buon risultato è stato<br />

trainato anche dai mondiali di calcio a<br />

giugno, che hanno segnato particolarmente<br />

su Tv e radio nonostante l’eliminazione<br />

dell’Italia al primo turno. Considerando<br />

la sola commerciale nazionale<br />

la crescita complessiva dell’advertising<br />

è stata del +,%, mentre nel mese di<br />

giugno del +,% rispetto allo stesso<br />

mese del .<br />

<strong>La</strong> Nielsen ha inoltre constatato che<br />

l’advertising è in aumento per tutti i<br />

settori principali ed in particolare per<br />

alimentari (+,%) e bevande/alcolici<br />

(+,%). In crescita, seppur contenuta,<br />

automobili (+,%) e telecomunicazioni<br />

(+,%). Questo, nonostante i mercati<br />

di riferimento non si possano dire usciti<br />

dalla crisi. Televisione, radio e internet<br />

hanno chiuso il semestre con un andamento<br />

migliore rispetto al mercato, ed<br />

è aumentato anche il numero di aziende<br />

inserzioniste rispetto al (+,%).<br />

Dai dati Nielsen, risulta che nel primo<br />

semestre sono state rilevate .<br />

aziende inserzioniste nei mezzi inclusi<br />

nella banca dati AdEx contro le .<br />

del . In particolare, sulla tv si registra<br />

una crescita di aziende del +,%<br />

(. aziende nel primo semestre ),<br />

sulla radio del +,% ( aziende). Ma il<br />

primato è di internet con il +,% (.<br />

aziende), di cui . (+%) sono inserzionisti<br />

esclusivi, che decidono cioè di<br />

investire su un solo mezzo. Nel primo<br />

semestre sono state in Tv (+,%),<br />

in radio (+,%), . sui quotidiani<br />

(+,%), sulla free press (+,%)<br />

e . su Internet (+,%). Solo sui<br />

periodici diminuiscono gli inserzionisti<br />

esclusivi rispetto al (-,%).<br />

Per ciò che riguarda i mezzi e i settori<br />

degli investimenti pubblicitari delle<br />

aziende, è la televisione a chiudere in<br />

positivo (+,%) considerando sia i canali<br />

generalisti che quelli satellitari (come<br />

Sky e Fox). Infatti, è il piccolo schermo<br />

il mezzo che più ha benefi ciato dei mondiali<br />

di calcio. Sempre in tv da sottolineare<br />

nel solo mese di giugno l’aumento<br />

degli investimenti delle case automobilistiche<br />

(+,%) e di bevande/alcoolici<br />

(+,%), si mantiene a due cifre (+,%)<br />

a la crescita della radio, con il settore<br />

delle telecomunicazioni che è cresciuto<br />

di più (+,%) nel primo semestre .<br />

Mentre a giugno, sono tornati a crescere<br />

gli investimenti delle automobili<br />

(+,%) che per la prima volta nel <br />

hanno chiuso un mese in crescita. Anche<br />

su Internet variazione positiva e superiore<br />

alla media del mercato (+,%).<br />

Altri esempi di crescita positiva sono il<br />

canale della direct mail (+,%), out of<br />

home tv (+,%) ovvero gli schermi posizionati<br />

all’aperto o nei locali, ed in particolare<br />

la pubblicità transit (+,%) ovvero<br />

quella su autobus o camioncini ambulanti.<br />

Variazioni appena positive per<br />

quotidiani (+,%), cinema (+,%), cards<br />

(+,%), mentre chiudono in calo free<br />

press (-,%) e periodici (-,%) che ormai<br />

da tempo hanno perso di prestigio per<br />

lasciare spazio al mondo interattivo.<br />

Visibili nelle strade del Regno Unito<br />

I Monitor Nivea<br />

per l’Inghilterra<br />

l digital out of home è lo strumento, tra i nuovi media, che sta<br />

Iconoscendo un notevole sviluppo in termini di personalizzazione<br />

e arricchimento delle attività di marketing. Ad utilizzarlo recentemente<br />

è stato il brand Nivea che, per pubblicizzare linea di prodotti<br />

da uomo Nivea For Men, ha condotto una campagna advertising<br />

digital out of home. Come sponsor uffi ciale della squadra di calcio<br />

inglese, la Nivea ha dato inizio alla propria campagna a supporto<br />

del team calcistico durante i mondiali di calcio , destinata specifi<br />

camente a raggiungere i supporter inglesi nei giorni delle partite<br />

della nazionale. <strong>La</strong> campagna è stata diff usa in blocchi della durata<br />

di quattro giorni in occasione delle partite dell’Inghilterra sugli<br />

snodi stradali più importanti del paese, su oltre schermi digitali.<br />

L’elemento digital out of home ha permesso al brand di creare<br />

messaggi su misura e di tipo day-specifi c, che sono stati visibili sulle<br />

strade più importanti e traffi cate durante i giorni in cui la nazionale<br />

inglese era protagonista.<br />

a.m.<br />

ALICE MILIA<br />

Advertising<br />

<strong>La</strong> pausa<br />

prigioniera<br />

li esperti di marketing<br />

Gla chiamano “pausa<br />

prigioniera”. È quell’arco di<br />

tempo nel quale i consumatori<br />

non hanno da fare se<br />

non guardare qualche particolare<br />

intrigante, oppure<br />

una pubblicità della durata<br />

di secondi. Così le imprese<br />

cercano di raggiungere<br />

questi “consumatori prigionieri”<br />

con mezzi pubblicitari<br />

alternativi. Un esempio? Il<br />

sedile posteriore di un taxi<br />

e i bagni pubblici.<br />

a.m.<br />

strato dalle aziende di quei settori<br />

che traggono grosso giovamento<br />

dal mostrare i propri prodotti attraverso<br />

immagini in movimento,<br />

come ad esempio le aziende che operano<br />

nel settore cinematografi co<br />

(trasmissione dei trailers), automobilistico,<br />

trasporti (ad esempio le<br />

compagnie aeree), quelle nel campo<br />

della moda oltre alle pubblicità<br />

relative a manifestazioni ed eventi.<br />

In particolare il nostro network è<br />

stato anche utilizzato da Sony Pictures<br />

per la promozione del fi lm ‘Hancock’,<br />

interpretato da Will Smith. Il<br />

trailer trasmesso ha garantito un<br />

forte impatto visivo rivolto ad un<br />

pubblico fortemente incline all’acquisto<br />

poiché rientra nella categoria<br />

della popolazione attiva che si muove,<br />

produce e consuma. Anche per<br />

questo Hancock è stato un successo<br />

al botteghino italiano”.<br />

Quale formula commerciale viene<br />

preferita? Quali sono i vantaggi?<br />

“L’introduzione del concept UrbanTv<br />

(www.urbantv.it) ha consen-<br />

25 settembre<br />

01 ottobre 2010<br />

Intervista – Francesco Palmisano, Bipiemme Communication<br />

“Televisori out of home<br />

mercato in espansione”<br />

5<br />

tito ad ogni operatore di utilizzare la<br />

piattaforma Jumbo Network Screen<br />

per fi ltrare e preventivare in real<br />

time le postazioni più consone alle<br />

proprie esigenze e di confermare la<br />

campagna pubblicitaria seduta stante<br />

allegando lo spot da trasmettere.<br />

A mio parere un’opportunità sensazionale.<br />

Questo è possibile anche<br />

con l’ausilio delle Urban Agency e<br />

dei concessionari Jumbo Screen,<br />

ovvero operatori specializzati nel<br />

settore, facenti parte del grande<br />

Jumbo Network Screen”.<br />

Quali sono, a suo parere, i punti<br />

di forza e i punti di debolezza di<br />

questo servizio?<br />

“I punti di forza sono sicuramente<br />

il pubblico ad alto potenziale d’acquisto,<br />

l’alto numero di passaggi<br />

giornalieri quindi grande visibilità, la<br />

pubblicazione degli spot in real time<br />

ed il costo contenuto del servizio.<br />

Mentre la frammentazione degli operatori<br />

è di sicuro una debolezza<br />

che contiamo di attutire attraverso<br />

il network UrbanTV”. a.m.<br />

Luglio e agosto – In Rete minuti al giorno<br />

Sul Web anche d’estate<br />

ma per un tempo minore<br />

arrivo dell’estate non dissuade gli italiani<br />

L’ dalla rete (, milioni) ma si riduce il tempo<br />

dedicato alla navigazione. <strong>La</strong> conferma arriva<br />

dalla rilevazione della Nielsen Company nel<br />

Media Monthly Repost riferita ai mesi di luglio e<br />

agosto di quest’anno in cui si registrano sessioni<br />

mensili, . pagine visitate per un tempo<br />

di minuti al giorno. Il confronto con il mese di<br />

giugno del , ha visto una crescita dei navigatori<br />

del %.<br />

Nel ranking delle tipologie di siti più visitati,<br />

rispetto al mese precedente, ci sono quelli di cinema<br />

e quelli d’informazione. <strong>La</strong> categoria che<br />

nel mese di giugno ha avuto il maggior numero<br />

di visite è stata quella dei siti di sport.<br />

Questo perché giugno è stato il mese dei<br />

mondiali di calcio che in sole due settimane di<br />

Foto Alejandrooo !_fl ickr<br />

durata del mondiale per gli azzurri, , milioni<br />

di italiani (il % in più rispetto al giugno ) si<br />

sono informarsi sullo sport.<br />

È così che ritrovano lo splendore i siti d’informazione<br />

sportiva on-line (ad esempio la <strong>Gazzetta</strong><br />

dello Sport, resta leader incontrastato della<br />

categoria con circa milioni di visitatori, insieme<br />

al Corriere dello Sport) ed i canali sportivi dei<br />

principali portali, quotidiani e broadcaster televisivi<br />

(YahooSports, RepubblicaSport, Sportmediaset,<br />

VirgilioSport).<br />

L’audience tv nel primo semestre è aumentato<br />

dell’,% rispetto allo stesso periodo<br />

dell’anno precedente. Seguendo la scia positiva<br />

del mese precedente, l’audience di giugno aumenta<br />

del ,%, all’incirca mila telespettatori<br />

in più rispetto allo stesso mese del . a.m.


<strong>La</strong>voro<br />

25 settembre<br />

01 ottobre 2010<br />

Zona industriale di Bari – A parte qualche eccezione, tutti fanno capo alla cassa integrazione<br />

Inizia l’autunno caldo del lavoro<br />

Poche luci e ancora tanti dubbi<br />

hiusa la stagione estiva, la zona industriale di Bari si prepara a<br />

Cun nuovo autunno, tra luci e ombre. Segnali di ripresa non se<br />

ne vedono, esclusione fatta per pochissimi impianti. In Getrag si è<br />

concluso a luglio un importante accordo che – caso unico – prevede<br />

il riassorbimento delle unità in cassa integrazione e l’assunzione<br />

di nuovi addetti. Tutto intorno è cassa integrazione. Anche le strade<br />

e i marciapiedi della zona industriale sembrano essere in cassa<br />

integrazione.<br />

Alla Bari Fonderie Meridionali – la ex Breda – continua a pendere<br />

la scure dei licenziamenti. Il gruppo Lucchini ha annunciato esuberi<br />

per unità in tutta Italia, a causa di un indebitamento di parecchie<br />

centinaia di milioni. Paradossalmente la BFM, che rappresenta<br />

un ramo nobile del gruppo in quanto produce cuori in manganese<br />

per scambi ferroviari sarebbe a rischio vendita nel caso in cui si realizzasse<br />

l’ipotesi di separazione tra bad e good company (vedi Alitalia).<br />

Le relazioni industriali sono in fase di stallo perché manca una delle<br />

controparti, ovvero il Ministro per lo sviluppo economico.<br />

Situazione simile alla Agile ex- Eutelia. Il luglio era stato organizzato<br />

un incontro al ministero dello sviluppo economico, poi rinviato<br />

a data da destinarsi. In questo momento l’unico interlocutore<br />

istituzionale per i quasi lavoratori del gruppo – di cui a<br />

Bari – sembra essere il Ministero del <strong>La</strong>voro. Il che signifi cherebbe<br />

che nel medio periodo l’unica prospettiva plausibile è la cassa<br />

integrazione.<br />

Ricorso alla CIG in vista<br />

per molte aziende, dalla Agile<br />

(ex Eutelia) alla Sirti, e resta<br />

l’ombra dei licenziamenti. Bene<br />

la Getrag, con riassorbimenti<br />

e assunzioni. Nuovo Pignone<br />

a gonfi e vele<br />

Intervista – Il segretario FIOM Bari, Antonio Pepe, fa il punto sulla situazione<br />

“Senza infrastrutture nessuno investe”<br />

i vorranno anni per tornare al li-<br />

“Cvello di PIL del ”. Per il segretario<br />

FIOM Bari Antonio Pepe la strada<br />

che porta alla ripresa economica sarà tutta<br />

in salita, in Italia e in particolare al Sud.<br />

“E la crisi più drammatica – ha aggiunto<br />

– deve ancora arrivare”.<br />

Segretario, proprio non si intravedono<br />

segnali positivi?<br />

“Il fatto è che non c’è una politica industriale<br />

da parte del governo. Siamo ancora<br />

senza ministro per lo sviluppo economico.<br />

Intanto vertenze, tra cui quella<br />

relativa alla nostra Agile ex-Eutelia, giacciono<br />

nei cassetti del ministero. Non ci<br />

interessa la polemica politica: il sindacato<br />

vuole risposte. Ma se si continuano<br />

a tagliare formazione, ricerca, sviluppo<br />

e scuola è chiaro che è il Paese che ha<br />

smesso di investire sul proprio futuro”.<br />

E in Puglia? Nessuna buona nuova?<br />

Nessun investimento in arrivo?<br />

“Ma ormai sono anni che non c’è un investimento<br />

su Bari. L’ultimo insediamento<br />

messo in atto da una multinazionale è<br />

stato quello della Getrag. Sono passati <br />

anni. A partire da allora non si è aff acciato<br />

nessun investitore. Vuoi perché a livello<br />

internazionale non c’è grande fi ducia<br />

nel Paese. Vuoi perché qui incide il fattore<br />

logistico: scontiamo delle carenze<br />

infrastrutturali enormi”.<br />

Ma come hanno fatto a svilupparsi<br />

insediamenti come quello della componentistica<br />

auto?<br />

“Si è creato per via naturale, senza una<br />

programmazione vera e propria, senza<br />

una strategia di fondo. Le imprese sono<br />

riuscite a diversifi care per rimanere sul<br />

territorio. Ma anche perché la Puglia è<br />

obiettivo uno: c’era la possibilità di accedere<br />

alle risorse dell’Unione Europea”.<br />

Perché ne parla al passato?<br />

“Perché a partire dal , la capacità<br />

Anche l’incontro fi ssato a Roma il luglio scorso per decidere<br />

le sorti di Graziano Trasmissioni, che a Bari impiega addetti, è<br />

stato rinviato. Mentre lo stabilimento di Cento (FE) è stato venduto<br />

alla Italy Automotive – emanazione della cinese Tai He International<br />

– a condizione di mantenere invariati i livelli occupazionali,<br />

a Bari si naviga a vista, con la cassa integrazione straordinaria e le<br />

procedure di mobilità volontaria in scadenza a ottobre. Dopo non<br />

resteranno che i contratti di solidarietà.<br />

Alla OM carrelli elevatori si prosegue con la cassa integrazione<br />

a rotazione dei suoi dipendenti. Sono due anni che lo stabilimento<br />

è in crisi: si oscilla tra un’attività a ranghi ridotti e il fermo<br />

totale della produzione. Da settembre si assiste a una lieve ripresa,<br />

dovuta anche alla fusione del gruppo con la tedesca Still che è il<br />

maggior produttore europeo di carrelli elevatori.<br />

Tempi di magra anche alla Isotta Fraschini, lo stabilimento che<br />

produce motori marini e industriali. Fa parte del gruppo Fincantieri,<br />

che è controllato al ,% da Fintecna, società fi nanziaria del<br />

Ministero dell’Economia. Praticamente un’azienda pubblica. Al momento<br />

i suoi addetti sono in cassa integrazione a rotazione. Un<br />

anno e mezzo fa era stata proposta la quotazione in borsa, ipotesi in<br />

seguito abbandonata a causa della forte opposizione della FIOM. Il<br />

primo ottobre sciopero generale di ore in tutta Fincantieri.<br />

In agitazione i dipendenti di Sirti, società che si occupa di<br />

progettazione e installazioni di reti di comunicazione. L’azienda<br />

di spesa verrà ridotta per essere dirottata<br />

su altri paesi emergenti, come la Slovacchia<br />

o la Repubblica Ceca”.<br />

Quindi a dicembre ci sarà la fi ne<br />

del mondo?<br />

“Diciamo che il sarà peggiore dal<br />

punto di vista dello sviluppo al Sud. Il<br />

tema del Mezzogiorno dovrà diventare<br />

veramente il primo punto dell’agenda<br />

politica, altrimenti le conseguenze sociali<br />

saranno disastrose”.<br />

“Robe come la sono un lusso che<br />

non possiamo permetterci”. Che ne pensa<br />

delle aff ermazioni del Ministro dell’Economia<br />

Giulio Tremonti sulla sicurezza<br />

sul lavoro?<br />

“Siamo passati dalla legge al decreto<br />

che alleggerisce l’aspetto sanzionatorio<br />

per le imprese. Si considera<br />

la sicurezza un costo che le imprese non<br />

possono più sopportare. Ma qui – e in Puglia<br />

lo sappiamo bene – si gioca sulla pel-<br />

7<br />

vuole procedere a una rifi nanziarizzazione che passa anche per<br />

l’alleggerimento dell’organico, e così a Bari rischiano in . <strong>La</strong> vertenza<br />

è tutt’ora in corso; le soluzioni sono le solite, ovvero cassa<br />

integrazione e procedure di mobilità. Il lavoro a quanto pare non<br />

manca, ma secondo il sindacato si fa troppo ricorso al subappalto.<br />

Il lavoro non manca neanche alla Brovedani, gruppo veneto<br />

specializzato in meccanica di precisione, con sedi anche in Francia,<br />

Slovacchia e in Messico. Il giro di aff ari, il numero di addetti e gli<br />

investimenti sono in continua crescita da oltre dieci anni, ma lo stabilimento<br />

di Bari ha pagato il processo di delocalizzazione. Qui <br />

addetti producono anelli triangolari per pompe e pistoni per freni.<br />

Le vicende dello stabilimento sono legate a quelle di Bosch, che è<br />

il maggior committente. E se Bosch non va, non va neanche Brovedani:<br />

a periodi si fa ricorso alla cassa integrazione.<br />

Dove non sanno nemmeno cosa sia la CIG è al Nuovo Pignone,<br />

lo stabilimento con oltre addetti che produce turbine e pompe<br />

di aspirazione e sollevamento per il settore petrolifero. Da quando<br />

nel è stata acquisita da General Electrics, diventandone la capofi<br />

la della divisione Oil & Gas, l’impianto non conosce crisi, anzi da<br />

tempo inizia a collaborare per lo sviluppo del territorio. Ad Aprile<br />

scorso ha siglato un accordo di programma con la Regione Puglia<br />

investendo circa milioni di euro.<br />

le dei lavoratori che in teoria dovrebbero<br />

uscire di casa la mattina e tornare interi a<br />

casa la sera”.<br />

Avete organizzato un presidio all’inaugurazione<br />

della Fiera del Levante.<br />

Perché?<br />

“Abbiamo manifestato contro la deriva<br />

delle deroghe al contratto nazionale.<br />

Lo si vuole cancellare dando più peso<br />

alla contrattazione di secondo livello.<br />

Prova ne è la decisione di FEDERMEC-<br />

CANICA di recedere unilateralmente dal<br />

contratto nazionale , in luogo di un<br />

contratto non fi rmato dalla Fiom che si<br />

ispira integralmente alle deroghe: sugli<br />

scioperi o sulle malattie per esempio. E<br />

che apre la strada alle gabbie salariali,<br />

perché è chiaro: al Sud più che al Nord<br />

esistono le condizioni per far scattare le<br />

deroghe. Qui più facilmente viene praticato<br />

il ricatto occupazionale in cambio<br />

di investimenti”.<br />

d.b.<br />

ANTONIO PEPE<br />

DARIO BISSANTI<br />

Il caso Masmec<br />

In crisi pure<br />

chi rimedia<br />

alla crisi...<br />

nche chi lavora alle<br />

Asoluzioni della crisi è<br />

colpito dalla crisi. Parliamo<br />

della Masmec, che progetta<br />

e realizza macchine e<br />

sistemi automatici per assemblaggi,<br />

collaudi e prove<br />

funzionali, soprattutto per<br />

l’automotive.<br />

I suoi addetti – in<br />

gran parte programmatori<br />

e ingegneri – si occupano<br />

di innovazione e retrofi tting,<br />

ovvero produzione di<br />

tecnologie utili alla riconversione<br />

di linee o impianti<br />

obsoleti. Il fatto che anche<br />

qui si applichi la cassa integrazione<br />

a rotazione, la dice<br />

lunga sul perdurare della<br />

crisi e getta più di un’ombra<br />

sul futuro del nostro tessuto<br />

economico.<br />

d.b.


8 25 settembre<br />

01 ottobre 2010 <strong>La</strong>voro<br />

ISTAT – Gli esiti di un’indagine su materiali e lavoro nel <br />

Aumentano i costi<br />

per costruire case<br />

N<br />

el secondo trimestre<br />

dell’anno, il costo relativo<br />

alla costruzione di edifi ci<br />

residenziali è lievitato dell’,% su<br />

base annua, con un incremento<br />

congiunturale dell’,%. A spiegare<br />

le ragioni dell’aumento, analizzandone<br />

i numeri, è l’Istituto nazionale<br />

di Statistica. A spingere in alto i<br />

costi pare sia soprattutto la mano<br />

d’opera, cresciuta del ,% su base<br />

annua e del ,% rispetto al trimestre<br />

precedente.<br />

L’aumento dei costi<br />

Ma la spiegazione non si riduce<br />

solo a questo. Perché l’Istat dimostra<br />

come sia tutta la fi liera ad aver<br />

subito un incremento di spese. Basti<br />

pensare che i materiali utilizzati<br />

per mettere in piedi un edifi cio<br />

residenziale sono lievitati dell’%<br />

rispetto ai primi tre mesi dell’anno<br />

e dello ,% su base annua. E non<br />

bisogna dimenticare il costo dei<br />

trasporti, cresciuti dell’,% su base<br />

congiunturale e del ,% su base<br />

annua. Passando la lente d’ingrandimento<br />

sul gruppo dei materiali,<br />

invece, gli aumenti congiunturali<br />

più rilevanti riguardano i metalli,<br />

schizzati in alto dell’,%, e le apparecchiature<br />

elettriche, aumentate<br />

del ,%. Poi ci sono anche dei<br />

cali, che riguardano principalmente<br />

le categorie impianti di solleva-<br />

Le disposizioni di legge<br />

Semplifi care<br />

per il rilancio<br />

l settore edile prosegue la<br />

Imarcia verso l’appianamento.<br />

A seguito della nota diramata<br />

nei giorni scorsi dal Ministero<br />

per la Semplifi cazione<br />

normativa, adesso è chiaro che<br />

la Scia (Segnalazione certifi cata<br />

di inizio attività) rimpiazzerà<br />

la Dia (Denuncia di inizio attività).<br />

Ma il risultato non è stato<br />

ottenuto così facilmente. Basti<br />

pensare al fatto che la possibile<br />

applicazione della sburocratizzazione<br />

all’edilizia aveva completamente<br />

diviso esperti ed<br />

esponenti di spicco nel settore<br />

delle costruzioni.<br />

Dubbi e perplessità<br />

<strong>La</strong> formulazione della Legge<br />

/, che ha di fatto trasformato<br />

il decreto sulla manovra<br />

estiva per la stabilizzazione fi -<br />

nanziaria e la competitività economica,<br />

infatti, aveva seminato<br />

notevoli perplessità. Perché<br />

all’interno del testo è prevista la<br />

sostituzione della Dichiarazione<br />

di inizio attività per l’avvio delle<br />

imprese a vantaggio di tempi meno<br />

lunghi e procedure più snelle.<br />

Semplificazione necessaria<br />

Con la nota diramata dal Ministero,<br />

dunque, è stata confermata<br />

l’idea secondo cui per risolvere<br />

la crisi economica si rende<br />

Nel secondo trimestre dell’anno<br />

incremento dell’1,9 %.<br />

Il peso della mano d’opera<br />

e del resto della fi liera<br />

necessario un intervento sul<br />

comparto edile, che va assolutamente<br />

semplifi cato. <strong>La</strong> sostituzione<br />

della Scia, però, non è automatica.<br />

Tra l’altro, essendo in<br />

vigore un articolo che riconosce<br />

alle Regioni la possibilità di decidere<br />

se assoggettare questa categoria<br />

di interventi a permesso<br />

di costruire o a Dia, la circolare<br />

ha spiegato che la sostituzione<br />

non vale neanche per le leggi<br />

regionali entrate in vigore prima<br />

della manovra estiva.<br />

Il campo applicativo<br />

Un approfondimento successivo<br />

della stessa circolare, inoltre,<br />

spiega che in caso di interventi<br />

in zona sottoposta a vincolo,<br />

l’atto di assenso dell’ente<br />

preposto alla tutela del vincolo<br />

non può essere sostituito dalla<br />

Scia. Il campo applicativo della<br />

nuova disciplina è esattamente<br />

quello della vecchia Dia, che va<br />

a sostituire, e non può dunque<br />

allargarsi ai campi di altri titoli<br />

abilitativi. Un chiarimento da<br />

parte del Governo era dunque<br />

necessario. Perché le norme<br />

Scia stavano creando un po’ ovunque<br />

dubbi di interpretazione<br />

tanto sull’applicabilità all’edilizia<br />

quanto sul coordinamento con<br />

il Testo unico dell’edilizia.<br />

a.s.<br />

Foto ilco_stock.xchng<br />

mento (-,%), laterizi e prodotti in<br />

calcestruzzo (-,%).<br />

Revisione dell’indice<br />

Le stime provvisorie dell’indice<br />

trimestrale della produzione nelle<br />

costruzioni diff use dall’Istat, sono<br />

dovute in ottemperanza al Regolamento<br />

del Consiglio europeo (n.<br />

/) sulle statistiche congiunturali.<br />

Con la diff usione del dato riguardante<br />

il secondo trimestre del<br />

viene operata una revisione<br />

retrospettiva dell’indice che incorpora<br />

gli aggiornamenti delle informazioni<br />

sulle ore lavorate e sullo<br />

stock di capitale del settore delle<br />

costruzioni. Nel secondo trimestre<br />

dell’anno, l’indice destagionalizzato<br />

della produzione nel settore<br />

delle costruzioni ha presentato un<br />

aumento del ,% rispetto a quello<br />

precedente. L’indice corretto per<br />

gli eff etti di calendario, inoltre, ha<br />

segnato un calo del ,% rispetto al<br />

secondo trimestre del . Nello<br />

stesso confronto temporale, l’indice<br />

grezzo è diminuito del ,%.<br />

Confrontando i primi due trimestri<br />

del e il corrispondente periodo<br />

del , l’indice corretto per gli<br />

eff etti di calendario e l’indice grezzo<br />

hanno registrato diminuzioni<br />

rispettivamente del ,% e del ,%.<br />

ALESSANDRO SCHIRONE<br />

Ecco i “nuovi” requisiti<br />

Sostenibilità<br />

e innovazione<br />

re requisiti che fanno realmente la diff erenza nel settore<br />

Tdelle costruzioni sono senza dubbio etica, qualità e sostenibilità<br />

ambientale. Eppure non sempre questi requisiti vengono<br />

rispettati nel corso della fi liera edile. L’obiettivo che si pone<br />

Ambiente <strong>La</strong>b, un’associazione no profi t presentata nei giorni<br />

scorsi nell’ambito della fi era dell’artigianato Artingegna di Rovereto,<br />

è proprio quello di creare questi presupposti nelle attività<br />

imprenditoriali collegate al settore delle costruzioni.<br />

L’associazione mette in comune competenze professionali<br />

diverse e coordinate a supporto della certifi cazione e dei controlli<br />

dei materiali utilizzati nell’ambito del green building e<br />

dell’edilizia sostenibile, proponendosi alle aziende come un<br />

riferimento tecnico di supporto qualifi cato in grado di soddisfare<br />

le necessità nel settore delle prove, dei controlli, dell’ispezione,<br />

della ricerca e della certifi cazione dei materiali. L’Associazione<br />

intende inoltre costruire strategie di integrazione<br />

per sostenere progetti di ricerca e innovazione dei prodotti e<br />

dei processi produttivi, mettendo a frutto le diverse competenze<br />

e off rendo conoscenze e tecnologie trasversali per creare<br />

nuove opportunità di produzione e impiego dei materiali<br />

da costruzione.<br />

Ambiente <strong>La</strong>b è costituita da quattro soggetti, pubblici e<br />

privati, che sono i soci fondatori della stessa. Si tratta di ICMQ<br />

Spa, esperto nell’ambito della certifi cazione dei materiali da<br />

costruzione per le caratteristiche di sostenibilità; CET Servizi<br />

Srl, esperto per tutte le prove fi sico-chimiche sui materiali edilizi<br />

(aggregati naturali e riciclati, conglomerati cementizi e bituminosi,<br />

pietre ornamentali); Museo Civico di Rovereto, che<br />

mette in campo la propria competenza nell’ambito della sostenibilità<br />

ambientale e della geofi sica applicata con prove sui<br />

terreni, fondazioni ed edifi ci per vibrazioni, dispersioni termiche,<br />

inquinamenti indoor ed habitat naturale; SEA Srl, esperta<br />

nelle analisi chimiche dei terreni, delle acque, delle polveri, dei<br />

rifi uti e per le analisi ambientali rispetto alle polveri, ai rumori<br />

ed alla gestione dei rifi uti.<br />

a.s.


on il quadro normativo<br />

“Cche ci ritroviamo, non<br />

sappiamo se dobbiamo fare gli<br />

ingegneri oppure gli avvocati”.<br />

Il presidente dell’Associazione<br />

Nazionale Costruttori Edili<br />

Bari-BAT (ANCE) Vito Bellomo<br />

ha aperto così il convegno di<br />

presentazione dei master che<br />

Confi ndustria lancerà a ottobre<br />

su pianifi cazione urbanistica,<br />

sviluppo del territorio e investimenti<br />

immobiliari. “Viviamo un<br />

periodo di grande incertezza<br />

– ha detto Bellomo – al punto<br />

che i notai sono ormai diventati<br />

i sacerdoti di una liturgia ormai<br />

impossibile da celebrare”.<br />

Al convegno organizzato<br />

nel padiglione di Confi ndustria<br />

alla Fiera del Levante di Bari è<br />

intervenuto anche Ambrogio<br />

Prezioso, presidente dell’AFM<br />

- ANCE, che si occupa di formazione<br />

manageriale all’interno<br />

dell’associazione costruttori.<br />

“<strong>La</strong> crisi del settore – ha esordito<br />

– è sempre più pesante. Per<br />

superarla il sistema delle imprese<br />

deve diventare soggetto<br />

operativo anche nei confronti<br />

delle istituzioni”. Secondo Prezioso<br />

se lo Stato non può investire,<br />

allora è necessario che lo<br />

faccia con l’aiuto del capitale<br />

privato. “Dobbiamo proporre<br />

uadro giuridico incerto,<br />

Qrapporti con le istituzioni,<br />

occupazione. Abbiamo parlato<br />

dei problemi del settore edilizio<br />

– che contribuisce per il %<br />

al PIL nazionale – con il Presidente<br />

dell’Associazione Nazionale<br />

Costruttori Edili (ANCE)<br />

Bari Vito Bellomo.<br />

Presidente, ci può fare delle<br />

previsioni per il futuro economico<br />

del settore in Puglia?<br />

“Dal nostro punto di osservazione<br />

non scorgiamo niente di<br />

positivo, tranne per quanto riguarda<br />

i Piani Integrati di Riqualifi<br />

cazione delle Periferie (PIRP)<br />

e gli accordi di programma. Ma<br />

anche lì ci sono delle diffi coltà”.<br />

A cosa si riferisce?<br />

“Si tratta di strumenti urbanistici<br />

di diffi cile applicazione.<br />

Sarebbero dovuti partire prima<br />

dell’estate. Speriamo che entro<br />

l’anno possano decollare”.<br />

È solo una questione di fondi<br />

o ci sono anche altri motivi alla<br />

base dei ritardi?<br />

“Bisogna prendere atto che<br />

l’attività comunale e regionale<br />

non è stata caratterizzata da<br />

positività. Molti progetti si sono<br />

rivelati non cantierabili. Altri<br />

sono ancora in fase di studio”.<br />

<strong>La</strong>voro<br />

25 settembre<br />

01 ottobre 2010<br />

Prezioso – Superare la crisi riqualifi cando aree degradate<br />

“Sono le periferie<br />

la grande risorsa”<br />

Medina<br />

Sequestri<br />

e cantieri<br />

che caos<br />

uale certezza per<br />

“Qgli investimenti<br />

immobiliari si può avere a<br />

Bari se persino il Palazzo di<br />

Giustizia viene messo sotto<br />

sequestro?”.<br />

Con questa domanda<br />

l’avv. Pasquale Medina,<br />

presidente del Centro studi<br />

ABC. M Consultancy &<br />

Development, ha iniziato<br />

il suo intervento al convegno<br />

organizzato da Confi<br />

ndustria sui problemi<br />

dell’edilizia. L’avvocato<br />

sarà uno degli specialisti<br />

che presteranno servizio<br />

ai master formativi ideati<br />

dall’associazione e in partenza<br />

a ottobre.<br />

“Vogliamo realizzare – ha<br />

detto Medina – delle proposte<br />

concrete da presentare<br />

alle istituzioni”. Grande peso<br />

verrà dato al territorio.<br />

“<strong>La</strong> Puglia – ha spiegato – si<br />

qualifi ca sul mercato internazionale<br />

nel segmento<br />

del turismo di qualità. Ma<br />

troppo spesso con la mano<br />

destra si fi nanziano gli interventi<br />

e con la sinistra si<br />

sequestrano. Bisogna – ha<br />

concluso – superare questi<br />

cortocircuiti”.<br />

d.b.<br />

opere – ha spiegato il presidente<br />

AFM – dove a fronte di una<br />

spesa pubblica pari a , i privati<br />

ne attivano una volte maggiore”.<br />

I capitali, per così dire<br />

anticipati, andrebbero recuperati<br />

con la gestione pluriennale<br />

delle opere realizzate. Modello<br />

anglosassone insomma.<br />

“Dobbiamo formarci a questa<br />

innovazione – ha aggiunto<br />

Prezioso – per colmare decenni<br />

di ritardo con gli altri sistemi<br />

produttivi”. Ma non si tratta<br />

dell’unica innovazione possibile.<br />

“I prodotti vanno innovati<br />

– ha continuato – e parlo di<br />

costruzioni antisismiche o di<br />

AMBROGIO PREZIOSO<br />

certifi cazione ambientale, per<br />

esempio. E ancora di edilizia<br />

sostenibile”. Infi ne la grande<br />

sfi da della riqualifi cazione urbana,<br />

strettamente collegata<br />

al discorso delle infrastrutture<br />

a capitale misto pubblicoprivato.<br />

“Se riqualifi chiamo le<br />

periferie – ha detto Prezioso<br />

– il settore risorge. Ma se vogliamo<br />

che i fl ussi vitali delle<br />

città si dirigano dal centro<br />

verso l’esterno, dobbiamo realizzare<br />

infrastrutture di qualità<br />

nei quartieri periferici”. Il<br />

Presidente di Confi ndustria<br />

Bari-BAT Alessandro <strong>La</strong>terza<br />

non ha potuto fare altro che<br />

Bellomo – Il punto col presidente di ANCE Bari<br />

“Il futuro in Puglia<br />

non è certo roseo”<br />

VITO BELLOMO<br />

Quale sarà l’approccio con le<br />

istituzioni per risolvere il problema?<br />

“È necessario ancora un confronto<br />

con i Comuni e la Regione<br />

sul Piano Paesaggistico Territoriale.<br />

Secondo noi va discussa<br />

meglio anche la questione dei<br />

vincoli, pur non volendo negare<br />

la tutela dell’ambiente.”<br />

Sull’ambiente come su altri<br />

fronti vige un certo caos normativo.<br />

“Iniziative come questa dei<br />

master organizzati da Confi ndustria<br />

vogliono per l’appunto<br />

provare a eliminare o per lo meno<br />

diminuire l’alea dell’incertezza.<br />

Spesso ci troviamo di fonte<br />

a situazioni in cui è diffi cile decidere,<br />

per tutti: per i costruttori,<br />

per i politici e per le banche”.<br />

9<br />

concordare con Prezioso, soprattutto<br />

per quanto riguarda<br />

la creazione di sinergie tra gli<br />

imprenditori del territorio.<br />

“Da soli – ha detto il presidente<br />

– soccombiamo dinanzi<br />

alla burocrazia o ai capricci<br />

delle controparti pubbliche, se<br />

di controparti si può parlare.<br />

Per questo è necessaria la formazione<br />

di una classe imprenditoriale<br />

che sappia muoversi<br />

al meglio all’interno dei quadri<br />

normativi”. Anche il presidente<br />

dell’Ordine degli Ingegneri di<br />

Bari Domenico Perrini ha parlato<br />

del caos giuridico in cui è<br />

immerso il settore costruzioni.<br />

“Si pubblicano i primi Testi<br />

Unici – ha detto –, e fi nalmente.<br />

Ma poi si scopre che al loro<br />

interno ci sono leggi vecchie di<br />

due secoli e noi – ha aggiunto<br />

– fi niamo per trovarci sempre<br />

sotto la scure del magistrato,<br />

con i suoi modi e tempi di<br />

intervento”. Gli impianti che<br />

producono energia alternativa?<br />

Praticamente un bufala.<br />

“In realtà – ha spiegato Perrini<br />

– con l’eolico o con il fotovoltaico<br />

riusciamo a coprire solo<br />

il -% del nostro fabbisogno<br />

energetico”.<br />

DARIO BISSANTI<br />

E l’incertezza normativa<br />

rende questa crisi ancora più<br />

pesante.<br />

“I dati parlano chiaro: l’occupazione<br />

è calata del -% e diminuisce<br />

il numero delle imprese.<br />

Secondo le Casse Edili poi<br />

– che raccolgono mensilmente<br />

contributi e altre quote degli<br />

addetti del settore, ndr – le denunce<br />

sono in forte calo”.<br />

Fino a qualche mese fa si parlava<br />

di utilizzare i fondi FAS per<br />

le grandi infrastrutture. Che fi -<br />

ne hanno fatto queste risorse?<br />

“Alla fi ne sono state utilizzate<br />

come ammortizzatori<br />

sociali, mi riferisco alla cassa<br />

integrazione. Tutto sommato<br />

consideriamo positiva questa<br />

soluzione, che almeno in parte<br />

ha tamponato il disagio sociale.<br />

Per il momento”.<br />

Si, ma al sud ci sono più licenziamenti<br />

che cassa integrazione.<br />

“Dipende dal sistema produttivo.<br />

Certo il governo dovrà<br />

dare ragione dell’utilizzo di<br />

questi fondi. Noi all’esecutivo<br />

diciamo che non è possibile<br />

salvare lo Stato dal fallimento<br />

facendo fallire le imprese. È necessario<br />

trovare un punto di equilibrio<br />

se vogliamo garantire<br />

la collettività”. d.b.


Dal sabato<br />

in edicola<br />

a 1 €<br />

“Il tempo<br />

è l’unico<br />

vero capitale<br />

che un essere<br />

umano ha,<br />

e l’unico<br />

che non può<br />

permettersi<br />

di perdere”<br />

Thomas Alva Edison<br />

www.gazeco.it


I<br />

n specialità tutta italiana: si<br />

Utratta del “souvenir da tavola”.<br />

Quale miglior ricordo se non<br />

un prodotto da gustare a tavola<br />

per riassaporare il piacere della<br />

vacanza appena trascorsa? Quasi<br />

sei italiani su dieci infatti rientrando<br />

dalle vacanze estive in Italia<br />

hanno portato con se un prodotto<br />

alimentare tipico del luogo di<br />

soggiorno.<br />

È quanto emerge da un sondaggio<br />

on-line svolto dalla Coldiretti<br />

dal quale risulta che il prodotto<br />

alimentare caratteristico del territorio<br />

come vino, formaggio, olio<br />

di oliva, salumi o conserve è stato<br />

preferito dal % degli intervistati.<br />

Al secondo posto della classifica di<br />

gradimento ci sono i prodotti artigianali<br />

locali (ceramica, oggetto<br />

in legno, tessuto, ecc.) con il %<br />

delle preferenze. Sembrano essere<br />

stati ignorati i classici souvenir<br />

come cartoline e magliette che<br />

sono stati acquistati solo dall’%<br />

dei turisti.<br />

Consumi<br />

Coldiretti – Nei primi sei mesi del +% negli acquisti<br />

Economia a tavola<br />

vince il “biologico”<br />

prodotti biologici sembrano trainare<br />

la ripresa dell’economia sulle tavole<br />

degli italiani registrando un aumento<br />

record del % negli acquisti di ogni<br />

famiglia, nel corso di quest’anno. È<br />

quanto aff erma in una nota la Coldiretti<br />

sulla base dei dati Ismea (Istituto di Servizi<br />

per il Mercato Agricolo Alimentare)<br />

AcNielsen sugli acquisti domestici dei<br />

prodotti confezionati nei primi sei mesi<br />

del . Da sottolineare le migliori performance<br />

registrate con i prodotti per<br />

l’infanzia (+%), per il pane e i sostituti<br />

(+%) e per i prodotti per la prima colazione<br />

(+%).<br />

Ad aumentare, inoltre, sono anche<br />

tutte le diverse categorie di prodotto<br />

come il miele (+%), i lattiero caseari<br />

(+%), gli oli (+%) le uova (+ %), la<br />

pasta e il riso (+%) e le bevande (+<br />

%). In Italia il biologico sviluppa un giro<br />

di aff ari stimato in miliardi di euro attraverso<br />

vendite al dettaglio in negozi<br />

specializzati, supermercati, vendite dirette<br />

delle aziende agricole e mercati<br />

degli agricoltori di “campagna amica”<br />

(iniziativa promossa da Coldieretti)<br />

verso i quali si registra un interesse<br />

crescente, per la mancanza di intermediazione<br />

che garantisce il miglior<br />

rapporto prezzo e qualità. Nel si<br />

sono registrati aumenti signifi cativi: si<br />

nota il % in più delle aziende agricole<br />

attraverso le quali era possibile acquistare<br />

direttamente i prodotti, la crescita<br />

del % degli agriturismi e il boom<br />

dei mercati degli agricoltori evidenziati<br />

da Bio Bank, la banca dati informazioni<br />

sul biologico in Italia.<br />

Questi dati confermano la forte crescita<br />

di un segmento della popolazione,<br />

Piatti del luogo e stagionali<br />

e quindi di una buona fetta di consumatori,<br />

che non si accontenta di acquistare<br />

biologico, ma che vuole conoscerne<br />

anche la provenienza.<br />

Per la Coldiretti, di fronte a questa<br />

esigenza del consumatore occorre anche<br />

intervenire con misure di trasparenza<br />

per riconoscere la produzione<br />

nazionale introducendo al più presto<br />

il marchio del biologico italiano, come<br />

previsto dal regolamento comunitario,<br />

per consentire ai consumatori di fare<br />

scelte d’acquisto consapevoli sulla reale<br />

origine del prodotto che portano<br />

in tavola. In particolare, i principali orientamenti<br />

produttivi del biologico<br />

italiano (escluse le superfi ci a foraggi,<br />

prati e pascoli) riguardano, in ordine di<br />

importanza: i cereali, l’olivo, la frutta<br />

(compresa quella in guscio), la vite, gli<br />

agrumi e gli ortaggi.<br />

Sul territorio nazionale si contano<br />

. operatori biologici all’inizio del<br />

con una riduzione di circa il % rispetto<br />

all’anno precedente, mentre<br />

sono coltivati a biologico ..<br />

ettari che hanno invece registrato una<br />

crescita del %. Ed i meriti arrivano alle<br />

regioni del sud. Sono proprio la Sicilia,<br />

la Puglia e la Basilicata ad avere il primato<br />

per superfi ci agricole condotte<br />

secondo il metodo biologico e, sempre<br />

a Sicilia, Puglia e Calabria va riconosciuto<br />

il merito per il maggior numero di aziende<br />

agricole biologiche. Per quanto<br />

riguarda il nord, lì sono concentrate la<br />

maggior parte delle imprese di trasformazione,<br />

con il primato dell’Emilia Romagna<br />

e della Lombardia.<br />

Menù scolastico<br />

a “chilometro 0”<br />

on l’inizio del nuovo anno scolastico, arriva nelle scuole italiane<br />

Cil menu a “chilometri zero”. Nelle mense verranno serviti piatti<br />

elaborati secondo i principi di un’alimentazione equilibrata, ma soprattutto<br />

considerando la varietà e la stagionalità di alimenti tipici<br />

della regione di residenza, per insegnare ai bambini il mantenimento<br />

delle tradizioni. Lo ha annunciato la Coldiretti impegnata, con il Ministero<br />

dell’Istruzione, a promuovere il progetto “educazione alla<br />

campagna amica”, che prevede nel corso dell’anno ben prodotti<br />

agroalimentari tradizionali nelle mense scolastiche. Tra questi<br />

prevalgono i . diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da<br />

. verdure fresche e lavorate, salami, prosciutti, carni fresche<br />

e insaccati di diverso genere, formaggi, bevande e <br />

prodotti di origine animale. Tra le regioni che presentano la più ricca<br />

biodiversità a tavola, si classifi ca al primo posto la Toscana con<br />

specialità, mentre la Puglia ne off re , meglio della Basilicata<br />

e della Valle D’Aosta con .<br />

A.M.<br />

ALICIA MILIA<br />

Nuovo brand<br />

Big Mac<br />

all’italiana<br />

i chiama Mc Italy ed è<br />

Sla combinazione tra la<br />

più grande catena dei fast<br />

food al mondo, Mc Donald<br />

appunto, e i prodotti tipici<br />

alimentari italiani. Il brand<br />

si piega al gusto del belpaese<br />

introducendo i prodotti<br />

Doc italiani come l’olio extravergine<br />

di oliva, Asiago<br />

Dop, Bresaola della Valtellina<br />

Igp, pancetta della Val<br />

Venosta, grano saraceno,<br />

mozzarella, cipolle di Tropea<br />

e carciofi romani.<br />

a.m.<br />

Secondo i dati raccolti dalla Coldiretti,<br />

nonostante la situazione di<br />

crisi, appena un italiano su dieci ha<br />

rinunciato a qualsiasi tipo di ricordo<br />

della vacanza. Dalla mozzarella<br />

di bufala in Campania al formaggio<br />

Asiago in Veneto, dal pecorino<br />

della Sardegna al prosciutto San<br />

Daniele nelle montagne del Friuli,<br />

dal vino Barolo del Piemonte alla<br />

fontina in valle d’Aosta, dal limoncello<br />

campano al caciocavallo del<br />

Molise, sono solo alcuni dei souvenir<br />

più richiesti dai turisti.<br />

<strong>La</strong> tendenza è favorita dal moltiplicarsi<br />

delle occasioni di valorizzazione<br />

dei prodotti locali che si è<br />

verificata nei principali luoghi di<br />

villeggiatura, con percorsi enogastronomici,<br />

città del gusto, feste e<br />

sagre di ogni tipo. Quest’anno più<br />

che mai è stato scelto dagli italiani<br />

il turismo enogastronomico confermandosi<br />

il vero motore della<br />

vacanza made in Italy.<br />

L’Italia è l’unico paese al mondo<br />

che, secondo la Coldiretti, può<br />

25 settembre<br />

01 ottobre 2010<br />

Prodotti tipici – Sono diventati il regalo delle vacanze<br />

Il souvenir da mangiare<br />

specialità del Belpaese<br />

11<br />

contare anche sulla leadership europea<br />

nella produzione biologica<br />

e nell’offerta di prodotti tipici con<br />

ben denominazioni di origine<br />

riconosciute a livello comunitario<br />

e . specialità tradizionali censite<br />

dalle regioni, mentre sono <br />

i vini a denominazione di origine<br />

controllata (Doc), controllata e<br />

garantita (Docg) e a indicazione<br />

geografica tipica ( vini Doc, <br />

Docg e Igt).<br />

Queste specialità nostrane<br />

quest’anno sono state direttamente<br />

acquistate nella grande<br />

varietà dei percorsi turistici legati<br />

all’enogastronomia in molte città<br />

e località turistiche: diciottomila<br />

agriturismi, mila tra frantoi e<br />

cantine, oltre mercati degli<br />

agricoltori in cui assaporare i prodotti<br />

alimentari dai produttori senza<br />

intermediazioni. Questa è stata<br />

un’opportunità anche per i turisti<br />

stranieri che hanno portato a casa<br />

souvenir esclusivi e di qualità.<br />

a.m.<br />

Il sondaggio – Si tiene conto più della qualità<br />

I cibi locali preferiti<br />

alle grandi marche<br />

uasi due terzi degli italiani preferiscono con-<br />

Qsumare prodotti alimentari locali piuttosto<br />

che i cibi prodotti dalle grandi marche. Sono ancora<br />

pochi gli italiani che non si lasciano ingannare<br />

dal marchio industriale e ripongono fi ducia nei<br />

prodotti del proprio territorio. A dimostrarlo sono<br />

le percentuali: il % degli intervistati dalla Coldiretti<br />

in collaborazione con la Swg, preferisce il<br />

cibo locale ed il % degli italiani invece scelgono<br />

quello delle grandi aziende con business extraterritoriali.<br />

Il % ha dichiarato inoltre di tener<br />

conto esclusivamente della qualità, mentre il %<br />

solo del prezzo.<br />

Tra le motivazioni di acquisto spicca la genuinità<br />

(%), seguita dal risparmio (%) e dal gusto<br />

(%). Coldiretti, con questa ricerca, ha messo<br />

in risalto il successo delle esperienze di vendita<br />

Foto volff _fotolia<br />

dei prodotti locali rispetto a quello delle multinazionali<br />

della ristorazione, come ad esempio<br />

McDonald’s. <strong>La</strong> preferenza del prodotto legato<br />

al territorio si sta diff ondendo anche grazie alle<br />

esigenze legate all’esperienza di vendita.<br />

Il % degli intervistati ha infatti dichiarato di<br />

acquistare direttamente dal produttore almeno<br />

qualche volta nel corso dell’anno, mentre l’%<br />

degli italiani invece ha dichiarato di acquistare<br />

regolarmente cibo dai produttori. Quest’anno le<br />

piccole imprese che si occupano sia della produzione<br />

che della vendita dei prodotti hanno riscontrato<br />

una leggera crescita: la spesa attraverso le<br />

cantine, le bancarelle e altri posti specializzati, ha<br />

superato i miliardi di euro coinvolgendo mila<br />

imprese agricole.<br />

a.m.


12 25 settembre<br />

01 ottobre 2010 Formazione<br />

Università – Ben candidati alle selezioni<br />

Veterinaria Bari<br />

iscrizioni<br />

in 2 anni +75%<br />

Domande in aumento anche da altre<br />

regioni: merito dei posti in più ai<br />

quiz resi possibili dal riconoscimento<br />

comunitario di qualità e dalle buone<br />

prospettive occupazionali<br />

L<br />

ontano dagli appalti pilotati e dal mercato<br />

delle protesi c’è una medicina, in Puglia,<br />

che attira sempre più aspiranti nuove leve.<br />

Studenti freschi di diploma superiore, che sognano<br />

di indossare il camice del veterinario ogni<br />

anno più numerosi, come dimostrano i livelli di<br />

partecipazione ai test di ingresso registrati lo<br />

scorso sei settembre. Cinquecentotrentanove<br />

candidati si sono cimentati con i quiz selettivi,<br />

per conquistare cento posti da matricola nel<br />

corso di laurea in Medicina Veterinaria. Detratta<br />

l’inevitabile percentuale dei rinunciatari, si sono<br />

presentati il % dei giovani che si erano<br />

prenotati per la prova nei tempi stabili dall’Università.<br />

A parità di posti messi a concorso dalla<br />

facoltà (a cui si aggiungono i cinque riservati agli<br />

extracomunitari), lo scorso anno si candidarono<br />

in e l’anno prima le domande furono . Ciò<br />

vuol dire che nell’arco di tre anni accademici il<br />

livello di attrattività della facoltà veterinaria è<br />

cresciuto del %, con un balzo in avanti del %<br />

tra i livelli di partecipazione attuali e quelli dello<br />

scorso anno. I numeri, secondo il preside Canio<br />

Buonavoglia, rivelano un interesse che continua<br />

ad aumentare, nella platea dei giovani in cerca<br />

di un futuro dopo l’Università.<br />

Il numero delle immatricolazioni è stato autorizzato,<br />

come sempre, dal ministero dell’Università,<br />

che ha approvato la proposta della facoltà<br />

usando il criterio di verifi ca, per l’assegnazione<br />

dei posti in tutte le sedi italiane, dell’approvazione<br />

a livello europeo (di cui riferiamo più dettagliatamente<br />

nell’articolo in basso, ndr). Al<br />

contrario, nelle facoltà non approvate, lo stesso<br />

ministero ha tagliato parecchi posti per le immatricolazioni<br />

ed ha annunciato che, a partire dal<br />

, non sarà consentito attivare i corsi di laurea<br />

in Medicina Veterinaria in tutte quelle sedi<br />

sprovviste del riconoscimento europeo. Questa<br />

circostanza, in termini di credito accademico,<br />

rivaluta le quotazioni della facoltà barese e attrae<br />

in Puglia molti studenti provenienti da altre<br />

regioni d’Italia. Ma quali prospettive di lavoro<br />

hanno i futuri veterinari? L’ultimo rapporto re-<br />

alizzato da Nomisma sulla professione medico<br />

veterinaria ha riportato i risultati delle interviste<br />

realizzate su un campione di laureati negli ultimi<br />

anni. Il ,% dei veterinari interpellati ha dichiarato<br />

di lavorare da solo, mentre il ,% lo fa<br />

in collaborazione con uno o più colleghi e il %<br />

è organico in uno studio associato. Solo lo ,%<br />

sono veterinari dipendenti. Ma nel erano<br />

il % a dichiarare di lavorare da solo ed il %<br />

Studenti impegnati nelle esercitazioni di microbiologia CANIO BUONAVOGLIA<br />

con collaboratori o in associazione con altri. In<br />

cinque anni, quindi, i professionisti totalmente<br />

autonomi sono calati dal a meno del %,<br />

mentre gli associati, al contrario, sono aumentati,<br />

complessivamente, dal al ,%. Il lavoro<br />

di gruppo, dunque, sembra essere la prospettiva<br />

anche per le nuove leve di veterinari, anche<br />

in ragione dell’esigenza sempre più manifesta<br />

di acquisire una forte specializzazione. Sempre<br />

Nomisma, nel citato rapporto sullo stato della<br />

professione, rivela che il settore in cui i veterinari<br />

lavorano meno da soli è quello degli animali<br />

da compagnia, con un ,% di professionisti totalmente<br />

autonomi, contro un % che si avvale<br />

della collaborazione di altri colleghi. Al contrario,<br />

i veterinari impegnati nel campo degli animali<br />

da reddito, risultano i più autonomi in assoluto<br />

(il ,%) ma, in linea generale, gli operatori<br />

del Sud sono quelli maggiormente refrattari al<br />

lavoro autonomo, con una quota del % di veterinari<br />

meridionali solitari. Gli esperti del settore<br />

discutono da tempo se, per lo sviluppo futuro<br />

della professione, sia preferibile incoraggiare la<br />

realizzazione di strutture in cui lavorino più veterinari,<br />

ognuno con diff erenti specializzazioni<br />

o, piuttosto, il classico ambulatorio, affi dato alla<br />

direzione di un veterinario generico in contatto<br />

con altri colleghi per le prestazioni specialistiche.<br />

Un po’ quello che avviene con i medici di<br />

famiglia, nel campo della sanità pubblica. Nel<br />

frattempo, i futuri veterinari sperano nella Puglia<br />

come un trampolino di lancio e un motore<br />

di sviluppo.<br />

LUCA BARILE<br />

In Italia – Solo facoltà certifi cate<br />

L’unica al Sud<br />

col bollino UE<br />

l biglietto di presentazione<br />

Iè una certifi cazione europea<br />

sulla didattica di eccellenza.<br />

Strutture, docenti e programmi<br />

in linea con gli standard<br />

comunitari, fanno della facoltà<br />

barese di Medicina Veterinaria<br />

l’unica nel Meridione e una delle<br />

sette sedi italiane approvate<br />

dall’European Association of<br />

Establishments for Veterinary<br />

Education, l’associazione europea<br />

degli stabilimenti per<br />

l’istruzione dei veterinari Istruzione<br />

(EAEVE).<br />

Non si tratta di un semplice<br />

riconoscimento formale e autoreferenziale,<br />

ma una vera e<br />

propria certifi cazione di conformità<br />

agli standard stabiliti<br />

dall’Unione europea sulla qualità<br />

delle strutture preposte alla<br />

didattica in campo veterinario,<br />

che viene rilasciata da organismi<br />

europei a seguito dei controlli<br />

affi dati ad appositi organi<br />

ispettivi. L’Associazione Eaeve,<br />

fondata nel , ha la propria<br />

sede giuridica a Maisons Alfort,<br />

in Francia e gli uffi ci amministrativi<br />

dapprima a Bruxelles,<br />

in Belgio, poi trasferiti, alla fi ne<br />

del a Vienna, in Austria.<br />

L’attività di questo ente è<br />

fi nalizzata a sostenere, promuovere<br />

e sviluppare la formazione<br />

veterinaria in Europa,<br />

attraverso una serie di attività<br />

di verifi ca, ma anche formative<br />

e informative, a cominciare dal<br />

monitoraggio del livello di attuazione<br />

delle norme minime<br />

stabilite nel programma di studio<br />

per i veterinari nell’Unione<br />

Europea, con la direttiva comunitaria<br />

numero del .


Una veduta aerea della facoltà di Medicina Veterinaria, sulla strada provinciale tra Valenzano e Casamassima<br />

Approvata dall’Associazione<br />

europea degli stabilimenti<br />

per l’istruzione veterinaria<br />

(Eaeve) grazie agli<br />

standard elevati<br />

Tra gli altri obiettivi, l’associazione<br />

Eaeve mira a raff orzare<br />

la cooperazione tra gli<br />

istituti membri, operando come<br />

un forum permanente di<br />

discussione scientifi ca, al fi ne<br />

di migliorare e armonizzare, a<br />

livello europeo, i contenuti e le<br />

prospettive dell’istruzione veterinaria.<br />

Per assolvere a questo<br />

compito, Eaeve promuove<br />

lo scambio di informazioni,<br />

personale, studenti e materiale<br />

didattico tra gli associati,<br />

ovvero le varie facoltà veterinarie,<br />

le scuole veterinarie e le<br />

università coinvolte nell’insegnamento<br />

e nella ricerca scientifi<br />

ca nel campo della Medicina<br />

Veterinaria.<br />

<strong>La</strong> facoltà barese è in possesso<br />

della certifi cazione, con<br />

la quale Eaeve ne ha appro-<br />

Foto daniel.giulia_fl ickr<br />

vato gli standard didattici, dal<br />

e dovrà sottoporsi ad una<br />

nuova visita di ispezione nel<br />

, avendo l’accreditamento<br />

una durata decennale. L’approvazione<br />

Eaeve, quindi, rappresenta<br />

una garanzia di qualità<br />

dell’off erta didattica barese<br />

e un fattore di attrattività per<br />

gli studenti delle altre regioni.<br />

Dai dati in possesso della<br />

presidenza della facoltà, infatti,<br />

risultano numerosi iscritti<br />

provenienti soprattutto dalla<br />

Campania e dalla Sicilia, considerando<br />

che né la facoltà di<br />

Napoli né quella di Messina<br />

hanno ricevuto l’approvazione<br />

europea. Le altre sedi italiane<br />

certifi cate, infatti, sono Bologna,<br />

Padova, Perugia, Teramo,<br />

Torino e Pisa.<br />

l.b.<br />

Formazione<br />

25 settembre<br />

01 ottobre 2010<br />

13<br />

Scienze dell’allevamento – Dopo le polemiche<br />

“Cane&gatto” chiude<br />

“Ma il corso valeva”<br />

a fatto parlare di sé in tutta Italia, si è dife-<br />

Hso dalle accuse fi nché ha potuto e alla fi ne<br />

ha ammainato le vele con onore. Presentato a<br />

suo tempo con grande entusiasmo, apprezzato<br />

dagli studenti ma bersagliato dalla stampa di<br />

tutta Italia, il corso di laurea triennale in Scienze<br />

dell’allevamento, igiene e benessere del cane<br />

e del gatto era diventato un po’ l’icona pop<br />

della facoltà di Medicina Veterinaria. Per molti<br />

osservatori era il sinonimo, al pari di altri corsi<br />

italiani dalla buff a denominazione, un esempio<br />

di costosa inutilità accademica, eppure a conti<br />

fatti piaceva agli studenti.<br />

Molto più di altri corsi attivi in altre facoltà,<br />

sopravvissuti all’ultima operazione di tagli e<br />

riorganizzazione imposta dai criteri ministeriali,<br />

che lo scorso anno registrarono un numero<br />

di iscritti nettamente inferiore. A partire da<br />

quest’anno accademico, infatti, l’Università di<br />

Bari Aldo Moro ha eliminato questo corso di<br />

laurea dal manifesto degli studi, in cui ha pubblicato<br />

la propria off erta formativa. Scienze<br />

dell’allevamento, igiene e benessere del cane e<br />

Foto Made in Taiwán_fl ickr<br />

del gatto non compare più come laurea triennale<br />

conseguibile nella facoltà veterinaria. Alla fi ne<br />

hanno vinto i colpevolisti, che lo hanno criticato<br />

nell’ambiente accademico e sbeff eggiato sui<br />

giornali di mezza Italia, ma il “cane e il gatto”,<br />

come lo chiamavano un po’ tutti, è uscito di scena<br />

senza disonore.<br />

Il preside, Canio Buonavoglia, ha sottolineato<br />

in più di un’occasione come la facoltà abbia<br />

deciso, per senso di responsabilità, di porre fi -<br />

ne alle polemiche, sebbene fosse convinta della<br />

validità di quel percorso di studi. Finalizzato alla<br />

formazione di una fi gura simile all’infermiere veterinario,<br />

il chiacchieratissimo corso ha totalizzato<br />

lo scorso anno immatricolati, cioè iscritti<br />

per la prima volta, al disopra della media delle<br />

lauree triennali della facoltà e pari ad oltre un<br />

quarto degli immatricolati complessivi. Al contrario,<br />

in altre facoltà baresi sono stati risparmiati<br />

corsi con pochissimi iscritti, in otto casi<br />

non più di dieci e un numero altrettanto scarso<br />

di immatricolati.<br />

<strong>La</strong> rivincita del cane e del gatto. l.b.


14 25 settembre<br />

01 ottobre 2010 PrimoPiano<br />

Adoc – Il crack economico che ne deriva può arrivare anche a mila euro<br />

<strong>Divorzio</strong>? Pessimo affare<br />

per il cuore e il portafogli<br />

È<br />

l’ADOC a suonare il campanello d’allarme. A minare<br />

seriamente l’equilibrio fi nanziario delle famiglie<br />

italiane sono soprattutto le separazioni. Secondo<br />

una recente indagine condotta all’Associazione nazionale<br />

per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori,<br />

in questi casi le spese da sostenere sono davvero considerevoli.<br />

Per la serie: prima di sposarvi, pensateci bene.<br />

Il costo da aff rontare per chiudere defi nitivamente una<br />

relazione ormai giunta alla frutta è paragonabile ad un<br />

autentico fallimento. Sia da un punto di vista sentimentale,<br />

perché rappresenta il tracollo del proprio progetto<br />

di vita, sia da uno prettamente economico. Il crack, infatti,<br />

è stato stimato in un massimo di mila euro, cioè<br />

quanto un’automobile di medio livello.<br />

L’indagine<br />

Lo spunto per approfondire lo studio l’ha fornito<br />

l’Istat, secondo cui i divorzi nel nostro Paese sono in<br />

Costi da . a mila euro Fra le spese Mutuo e assegni per i fi gli<br />

Peggio della lite<br />

c’è... l’avvocato<br />

emete, litiganti sventurati, più delle liti stesse gli avvocati. È un<br />

Tproverbio italiano dalle radici lontane a metterci in guardia soprattutto<br />

nei casi di separazione più spinosi, che costano alle coppie<br />

un occhio della faccia. Secondo il tariff ario pubblicato dall’A-<br />

DOC, infatti, per una separazione consensuale la spesa varia dai<br />

. ai . euro. Senza dubbio più costosa è la separazione giudiziale,<br />

la cui spesa oscilla dai . ai . euro.<br />

Per il successivo divorzio, invece, bisogna aggiungere una cifra<br />

compresa, a seconda dei casi, dai . fi no anche ai . euro.<br />

Senza considerare, inoltre, i tempi lunghi di procedura necessari<br />

per l’espletamento dell’iter burocratico. Nel caso di separazione<br />

consensuale vanno via circa giorni, giudiziale giorni. Nel<br />

caso di divorzio consensuale, invece, volano giorni, giudiziale<br />

circa giorni.<br />

a.s.<br />

continua crescita (+ % in un anno). In Italia, infatti, la<br />

durata media del matrimonio è di circa dieci anni, e<br />

solo una coppia separata su dieci riesce a ricomporre<br />

il vecchio nucleo familiare, anche a distanza di anni.<br />

Resta da capire chi sia più penalizzato, dopo un divorzio,<br />

tra l’uomo e la donna. Secondo gran parte delle<br />

Associazioni dei Consumatori la risposta è semplice.<br />

Accollandosi il costo del mutuo ed eventuali assegni<br />

di mantenimento, le spese sostenute dall’uomo sono<br />

sempre le più cospicue.<br />

<strong>La</strong> spesa<br />

È stato il presidente dell’ADOC a mettere in evidenza<br />

i numeri della crisi. “<strong>La</strong> spesa minima per una separazione<br />

consensuale – ha spiegato Carlo Pileri sul<br />

sito dell’Associazione – è di . euro, comprensiva<br />

di consulenza legale (. euro la tariff a minima) e<br />

riacquisto dei prodotti prima utilizzati in coppia, quali<br />

Anche<br />

i piatti<br />

nuovi<br />

Associazione nazio-<br />

L’ nale per la Difesa e<br />

l’Orientamento dei Consumatori<br />

ha pensato proprio a<br />

tutto. All’elenco delle spese<br />

da aff rontare in caso di separazione,<br />

infatti, ha aggiunto<br />

un servizio di piatti nuovo.<br />

Perché, come ogni storia<br />

andata a mare nel modo<br />

peggiore, la litigata oltre i<br />

limiti conduce alla perdita<br />

di autocontrollo. Tralasciando<br />

il partner, legalmente<br />

intoccabile, secondo uno<br />

studio sono i primi oggetti<br />

che capitano sotto tiro ad<br />

andare così in frantumi. E il<br />

servizio di piatti è fra questi.<br />

Certo, sembra banale, ma<br />

pare sia capitato talmente<br />

tante volte da occupare una<br />

posizione di rilievo nella classifi<br />

ca dei capitoli di spesa più<br />

cospicui, stimato in circa <br />

euro. Si parla ovviamente<br />

di piatti buoni, quelli riposti<br />

con cura nelle vetrinette.<br />

a.s.<br />

Foto Petro Feketa_fotolia<br />

elettrodomestici e accessori vari, per circa euro<br />

di spesa. Se si arriva al divorzio e aggiungiamo le spese<br />

extra, come quelle per le sedute dallo psicologo (in<br />

media euro per dieci appuntamenti), assegni di<br />

mantenimento ( euro al mese), un nuovo mutuo<br />

da accendere ( euro al mese) e un buon servizio di<br />

piatti ( euro) andato in frantumi durante le litigate,<br />

si può arrivare a spendere anche poco meno di <br />

mila euro in un anno”. Se esiste un tetto, inoltre, solitamente<br />

viene occupato da mamma e fi gli, che vivono<br />

con lo stipendio materno (circa . euro). <strong>La</strong> quota<br />

degli alimenti, invece, viene sostituita col pagamento<br />

del mutuo. L’ex marito ha però problemi più seri. Il suo<br />

reddito medio stimato in . euro si riduce a circa<br />

.. Senza parlare della casa, da dividere con colleghi<br />

di lavoro, amici o parenti.<br />

ALESSANDRO SCHIRONE<br />

Un conto salato<br />

per la nuova vita<br />

Foto nubuck_stock.xchng Foto Marzia Giacobbe_fotolia<br />

a spesa più cospicua per aff rontare una separazione è sempre<br />

Lquella dell’avvocato. L’ADOC, infatti, ha pubblicato una sorta di<br />

tariff ario dal quale si evince chiaramente che le coppie in procinto<br />

di dividersi, per sostenere le spese legali, spendono mediamente<br />

. euro. <strong>La</strong> stessa cifra che, generalmente, viene utilizzata per<br />

acquistare nuovamente i prodotti della casa come elettrodomestici<br />

e accessori di varia natura. Un gradino sotto si piazza lo psicologo,<br />

al quale vanno versati circa euro per una decina di sedute.<br />

Ma dopo una separazione, in certi casi l’acquisto di una nuova casa<br />

diventa necessario. Accendere un nuovo mutuo, purtroppo, costa<br />

circa euro al mese. A questa spesa fi ssa, che si accolla solitamente<br />

l’uomo, bisogna poi aggiungere gli assegni di mantenimento<br />

per l’ex coniuge e gli eventuali fi gli. Un’ulteriore spesa stimata<br />

sui euro ogni trenta giorni.<br />

a.s.


Foto dragan veselinov_fotolia<br />

PrimoPiano<br />

25 settembre<br />

01 ottobre 2010<br />

Foto Ed Yourdon_fl ickr Foto olly_fotolia<br />

Istat – Separazioni raddoppiate dal . Il matrimonio dura in media anni<br />

Tante coppie “scoppiano”<br />

ma al Sud un po’ di meno<br />

l rapporto analizza i dati raccolti nel , ma alla luce della<br />

Itendenza registrata nel nostro Paese da qualche anno a questa<br />

parte, tutto lascia pensare che oggi la situazione sia persino più<br />

drammatica. Secondo quanto emerge da un recente studio targato<br />

Istat, fi no a due anni fa le separazioni sono state . e i divorzi<br />

., con un incremento rispettivamente del ,% e del ,%<br />

rispetto all’anno precedente. I due fenomeni sono in continua crescita:<br />

nel , infatti, si verifi cavano separazioni e divorzi ogni<br />

. matrimoni, nel si è giunti ad una situazione davvero<br />

allarmante, con separazioni e divorzi.<br />

Durata del matrimonio<br />

<strong>La</strong> durata media del matrimonio al momento dell’iscrizione a<br />

ruolo del procedimento di separazione è risultata pari a anni, <br />

anni in media per i divorzi. L’età media alla separazione è di circa<br />

anni per i mariti e per le mogli. In caso di divorzio, invece, l’età<br />

raggiunge rispettivamente e anni. Questi valori sono andati<br />

aumentando negli anni sia per una drastica diminuzione delle separazioni<br />

sotto i anni (anche per eff etto della posticipazione delle<br />

nozze verso età più mature) sia per un aumento delle separazioni<br />

con almeno uno sposo ultrasessantenne. <strong>La</strong> tipologia di procedimento<br />

prevalentemente scelta dai coniugi è quella consensuale:<br />

nel si sono chiuse consensualmente l’,% delle separazioni<br />

e il ,% dei divorzi. Il ,% delle separazioni e il ,% dei divorzi<br />

hanno riguardato coppie con fi gli avuti durante la loro unione. Fino<br />

al ha prevalso l’affi damento esclusivo dei fi gli minori alla<br />

madre. Nel , la legge / ha introdotto l’istituto dell’affi -<br />

do condiviso dei fi gli minori come modalità ordinaria. Nel , il<br />

,% di separazioni con fi gli è stata con affi do condiviso contro il<br />

,% di quelle con fi gli affi dati esclusivamente alla madre.<br />

L’instabilità coniugale<br />

Dal fi no all’ultima rilevazione, dunque, le separazioni sono<br />

aumentate del % mentre i divorzi sono praticamente raddoppiati<br />

(+ %). Questi incrementi sono stati osservati in un contesto in cui i<br />

matrimoni diminuiscono e quindi sono imputabili ad un eff ettivo aumento<br />

della propensione alla rottura dell’unione coniugale. Il ,%<br />

dei divorzi concessi nel è stato preceduto da una separazione<br />

legale (giudiziale o consensuale). Nel caso in cui si decida di passare<br />

da separazione a divorzio, per il ,% delle coppie la decisione scatta<br />

nell’arco di cinque anni. negli ultimi anni, però, questa tendenza si<br />

è ampliata. Su dieci separazioni pronunciate in Italia nel , ben<br />

quattro non sono ancora giunte al divorzio dopo un decennio.<br />

Geografi a del fenomeno<br />

A seconda del territorio, il problema dell’instabilità coniugale presenta<br />

situazioni diff erenti. Ci si separa meno al Sud, dove nel si<br />

sono consumate , separazioni ogni mille matrimoni. Il fenomeno<br />

è maggiormente avvertito al Nord, dove invece si sono registrati ,<br />

separazioni ogni mille matrimoni. L’evoluzione del fenomeno ha riguardato<br />

soprattutto le regioni settentrionali. Basti pensare che nel <br />

solo in Valle D’Aosta si superavano le separazioni, mentre nel <br />

il fenomeno è stato individuato ovunque ad eccezione del Veneto. Anche<br />

Toscana (, separazioni) e <strong>La</strong>zio (,) si piazzano in vetta alla<br />

lista dei territori più colpiti. Tra le regioni meridionali, invece, incrementi<br />

particolarmente consistenti si sono registrati in Molise (,) e Abruzzo<br />

(,). Nelle altre regioni, nonostante l’aumento generalizzato, si<br />

osservano nel comunque valori contenuti del fenomeno, che ha<br />

toccato picchi di , separazioni ogni mille matrimoni in Calabria; ,<br />

in Basilicata; in Campania e , in Puglia. a.s.<br />

Affi damenti<br />

Dal 2006<br />

sempre più<br />

“condivisi”<br />

uando ci si separa, il pro-<br />

Qgetto di vita fallisce soprattutto<br />

se di mezzo ci sono<br />

fi gli. Secondo l’Istat, nel <br />

il ,% delle separazioni e il<br />

,% dei divorzi hanno riguardato<br />

coppie con fi gli avuti<br />

durante la loro unione. I fi gli<br />

coinvolti nella crisi coniugale<br />

dei propri genitori sono stati<br />

. nelle separazioni e<br />

. nei divorzi. Oltre la metà<br />

(il ,%) delle separazioni e<br />

oltre un terzo (il ,%) dei divorzi<br />

provengono da matrimoni<br />

con almeno un fi glio minore<br />

di anni.<br />

Analizzando la struttura per<br />

età dei fi gli affi dati nelle separazioni,<br />

si nota come il ,%<br />

di questi ha meno di anni. In<br />

caso di divorzio, generalmente<br />

i fi gli sono più grandi. A partire<br />

dal , la quota di affi damenti<br />

concessi alla madre, che<br />

rappresentava la tipologia prevalente<br />

fi no all’anno prima, si è<br />

fortemente ridotta a vantaggio<br />

della nuova tipologia di affi do<br />

condiviso. a.s.<br />

Mezzogiorno<br />

<strong>La</strong> rottura<br />

è spesso<br />

giudiziale<br />

e coppie che risiedono<br />

Lnel Mezzogiorno d’Italia<br />

ricorrono al rito giudiziale<br />

più frequentemente di quelle<br />

residenti nel Centro-nord:<br />

nel , per cento dei casi<br />

nelle separazioni e nel ,<br />

per cento nei divorzi. Occorre,<br />

però, tener presente<br />

che il tipo di procedimento è<br />

condizionato anche dalla diversa<br />

convenienza determinata<br />

dalla durata della causa<br />

e dei costi. Lo sostiene l’Istituto<br />

di Statistica, secondo<br />

cui la procedura che porta<br />

alla separazione consensuale<br />

o al divorzio congiunto è<br />

più semplice, meno costosa<br />

e si conclude in minor tempo.<br />

Un procedimento giudiziale<br />

di separazione, invece,<br />

si esaurisce mediamente in<br />

poco più di giorni e quello<br />

di divorzio in , mentre<br />

se si chiude con il rito contenzioso<br />

occorrono in media<br />

rispettivamente e <br />

giorni. a.s.<br />

15<br />

Foto mattox.stock.xchng<br />

Il fenomeno<br />

Unioni<br />

“miste”<br />

in crisi<br />

pulciando i dati pubblicati<br />

Sdall’Istat nel rapporto sulle<br />

separazioni in Italia, emerge<br />

che nel ne sono state<br />

pronunciate nei nostri tribunali<br />

. riguardanti coppie miste<br />

di coniugi, cioè formate da un<br />

cittadino italiano ed uno straniero<br />

o italiano per acquisizione.<br />

All’inizio del nuovo millennio,<br />

invece, ne furono concesse<br />

., con un incremento pari<br />

al ,%. Ma tornando ai giorni<br />

nostri, scopriamo come nel<br />

le . separazioni non<br />

hanno raggiunto il livello del<br />

sia in valore assoluto sia<br />

in percentuale.<br />

In più di sette casi su dieci,<br />

secondo l’ultima rilevazione, la<br />

tipologia più frequente di coppia<br />

mista che giunge alla separazione<br />

è costituita da marito italiano<br />

e moglie straniera o con<br />

cittadinanza italiana acquisita.<br />

Quasi mai viceversa. Risultato<br />

che pare strettamente connesso<br />

alla maggiore propensione<br />

degli uomini italiani a sposare<br />

una cittadina straniera. a.s.


16 04-10 settembre 2010 PrimoPiano<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Invii pratiche “ComUnica” per periodo<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Imprese Individuali Società Totale<br />

<br />

<br />

<br />

Invii pratiche “ComUnica” per tipo di a<br />

Variazione<br />

Nascita impresa<br />

senza avvio attività<br />

Nascita impresa con<br />

immediato avvio attività<br />

Cessazione attività<br />

Cancellazione<br />

dal registro imprese<br />

Avvio attività<br />

per impresa esistente<br />

I dati – <strong>La</strong> nuova procedura telematica di comunicazione per le imprese<br />

Che numeri per ComUnica<br />

ogni minuto 5 operazioni<br />

N<br />

e arrivano mila al giorno sabati e domeniche<br />

incluse – più di al minuto – e in quattro<br />

mesi hanno quasi raggiunto la quota di<br />

un milione. Sono le richieste d’iscrizione, modifica<br />

o cancellazione che le imprese e i loro intermediari<br />

– notai, commercialisti, professionisti d’impresa,<br />

associazioni di categoria – hanno inviato tra aprile e<br />

luglio alle Camere di commercio tramite ComUnica,<br />

la procedura telematica che da aprile scorso va utilizzata<br />

obbligatoriamente per dialogare con il registro<br />

delle imprese delle Camere e gli archivi pubblici<br />

<strong>La</strong> modalità è obbligatoria dal ° aprile<br />

Un solo portale<br />

per tutti gli enti<br />

al ° aprile la Comunicazione Unica è la sola modalità possibile per depositare<br />

Dl’iscrizione di una nuova impresa o le variazioni di imprese già esistenti. Tutte<br />

le imprese, individuali e società, per presentare le proprie domande di iscrizione e<br />

variazione destinate a registro delle imprese, Inps, Inail, agenzia delle entrate, albo<br />

delle imprese, artigiane e al Ministero del <strong>La</strong>voro devono utilizzare il nuovo strumento<br />

(articolo della legge del ) che permette di presentare le domande<br />

e denunce di competenza di tutti gli enti coinvolti, attraverso un unico deposito al<br />

Registro delle Imprese, da eff ettuare esclusivamente con modalità telematica e con<br />

la fi rma digitale. <strong>La</strong> procedura prevede l’utilizzo di un software gratuito che guida<br />

l’utente nella compilazione della modulistica della comunicazione unica e la ricevuta<br />

rilasciata vale come titolo per l’inizio attività.<br />

s.c.<br />

FERRUCCIO DARDANELLO<br />

di Inps, Inail e agenzia delle entrate.<br />

<strong>La</strong> comunicazione unica ha accompagnato la nascita<br />

di . imprese, oltre mila delle quali<br />

(il %) immediatamente operative. Altre .<br />

pratiche sono invece state inviate per comunicare<br />

una qualche variazione dello stato dell’impresa agli<br />

enti interessati. Tra questi – oltre le Camere di<br />

commercio, cui va necessariamente inviata la pratica<br />

– l’Agenzia delle Entrate ha ricevuto .<br />

comunicazioni, l’Inps complessivamente .,<br />

l’Inail .. A utilizzare di più “ComUnica” sono<br />

state le società (che hanno inviato il ,% di tutte<br />

le pratiche giunte agli sportelli virtuali delle Camere<br />

di commercio). Gli utenti più attivi sono stati i professionisti<br />

incaricati dalle imprese (commercialisti,<br />

ragionieri, consulenti del lavoro e gli altri professionisti<br />

a ciò autorizzati) che hanno cliccato .<br />

volte per spedire il fascicolo elettronico (il ,% dei<br />

casi), seguiti dai notai (,% di tutte le pratiche del<br />

periodo).<br />

SANTA COLELLA<br />

Servizio – Il 66% per le variazioni<br />

L’11% di pratiche<br />

per avvio attività<br />

. imprese e . società hanno inviato pratiche attraverso co-<br />

mUnica in questi primi quattro mesi. Il % l’ha utilizzata per uffi cializzare<br />

una variazione e l’% per la nascita dell’impresa con immediato avvio attività.<br />

Premesso che una pratica può interessare e quindi essere inviata a diversi enti,<br />

si nota che tutte le . (%) è arrivata al registro delle imprese della<br />

camera di commercio, il % all’agenzia delle entrate, il ,% agli uffi ci Inps<br />

autonomi, il ,% all’albo artigiani, il ,% all’Inail e l’,% all’inps dipendenti.<br />

Nel ,% il soggetto dichiarante è un professionista incaricato, il ,% sono<br />

notai, delegati al ,%, rappresentati legai al ,% e al ,% la quota di amministratori<br />

e titolari.<br />

s.c.<br />

Dardanello – Presidente Unioncamere<br />

“Strumento essenziale<br />

per la semplifi cazione”<br />

l Presidente di Unioncamere, Ferruccio Darda-<br />

Inello ha commentato i dati giunti dopo i primi<br />

quattro mesi di attività della procedura telematica.<br />

“Dalla data di avvio al luglio sono state oltre<br />

. le pratiche inviate alle Camere di Commercio<br />

il che ci conferma quanto le aziende, soprattutto<br />

piccole e medie, considerino essenziale<br />

questo nuovo strumento di snellimento delle pratiche<br />

burocratiche e di semplifi cazione amministrativa.<br />

Il passaggio alla nuova procedura gestita<br />

dalle Camere di commercio – ha proseguito – è<br />

stato come imboccare una corsia preferenziale in<br />

una giornata di traffi co, e scoprire che è aperta a<br />

tutti e non si blocca mai. È un esempio di Pubblica<br />

amministrazione che sa semplifi care, che innova<br />

e che si dimostra più effi ciente e meno costosa.<br />

Il successo di questi primi mesi – ha aggiunto – è<br />

stato possibile grazie al grande lavoro di formazione<br />

svolto dal sistema camerale insieme a Inps,<br />

Inail e agenzia delle entrate e alla collaborazione<br />

con il mondo dei professionisti. Il loro contributo<br />

è indispensabile per affi ancare le imprese in un sistema<br />

amministrativo complesso”.<br />

s.c.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Classifi ca di Confar<br />

e costi per fa<br />

Città Top <br />

. Ravenna<br />

. Reggio Emilia<br />

.Prato<br />

.Rimini<br />

.Forlì-Cesena<br />

.Pistoia<br />

.Modena<br />

.Lucca<br />

.Arezzo<br />

.Piacenza<br />

Facilità di fare imp<br />

dell’Italia, pa<br />

(Variabili considerate da<br />

avvio d’impresa<br />

concessione di licenze edilizie<br />

assunzione personale<br />

trasferimento di una proprietà<br />

ottenere credito<br />

proteggere gli investimenti<br />

pagare imposte e contributi<br />

commercio estero<br />

soluzione giudiziale delle contr<br />

chiusura dell’impresa<br />

Facilità di fare impresa


adempimento<br />

<br />

rtigianato su tempi<br />

are impresa<br />

Città Flop <br />

.Bari<br />

.Crotone<br />

.Taranto<br />

.Cosenza<br />

.Vibo Valencia<br />

.Isernia<br />

.Reggio Calabria<br />

.Campobasso<br />

.Roma<br />

.Catanzaro<br />

presa: le posizioni<br />

aesi considerati<br />

ll’indice Doing Business)<br />

°<br />

°<br />

°<br />

immobiliare °<br />

°<br />

°<br />

°<br />

°<br />

roversie commerciali °<br />

°<br />

°<br />

PrimoPiano<br />

04-10 settembre 2010<br />

Confartigianato – Bari e Taranto nella Flop 10 per tempi lunghi e costi elevati<br />

Ma qui al Sud fare impresa<br />

resta ancora... un’impresa!<br />

Il nuovo servizio semplifi ca gli adempimenti<br />

di start-up, ma non è suffi ciente a eliminare<br />

tutte le barriere burocratiche che scoraggiano<br />

gli aspiranti imprenditori<br />

Inizio attività<br />

Scia per la Dia<br />

i chiarimenti<br />

del Ministero<br />

proposito dei tempi di avvio d’impresa,<br />

A il Ministero dello Sviluppo Economico<br />

con la circolare n. del agosto ha<br />

fornito i primi chiarimenti sulla segnalazione<br />

certifi cata di inizio attività, che dovrebbe<br />

migliorare i risultati ottenuti con la Comunicazione<br />

Unica.<br />

Come segnalato da Giorgio Guerrini “con<br />

l’attuazione concreta del provvedimento<br />

un imprenditore può aprire una impresa e<br />

poi vengono fatti i controlli” la Scia prende<br />

quindi il posto della Dia (dichiarazione inizio<br />

attività). L’attività imprenditoriale che si intende<br />

iniziare, può essere avviata lo stesso<br />

giorno della segnalazione e l’amministrazione<br />

competente ha giorni di tempo per<br />

procedere alla verifi ca delle certifi cazioni,<br />

poste a corredo della comunicazione di inizio<br />

attività.<br />

Nel caso in cui gli organi preposti alla sorveglianza<br />

dovessero verifi care irregolarità<br />

possono bloccare l’attività, qualora entro i<br />

termini fi ssati dall’amministrazione stessa<br />

non si sia proceduto alla regolarizzazione<br />

della pratica.<br />

Trascorsi giorni, l’amministrazione<br />

può agire: mediante provvedimenti in autotutela;<br />

mediante la procedura interdittiva,<br />

purché sia verifi cato che siano state rese<br />

dichiarazioni false; mediante la procedura<br />

interdittiva, ma solo in presenza del pericolo<br />

di un danno per il patrimonio artistico, per<br />

l’ambiente e la sicurezza e previo accertamento<br />

dell’impossibilità di tutelare tali interessi,<br />

mediante adeguamento dell’attività.<br />

s.c.<br />

Confartigianato denuncia<br />

Per tre settori<br />

i vantaggi<br />

non ci sono<br />

ei tre settori (gelateria artigiana, dell’ac-<br />

Nconciatura e dell’edilizia, con specializzazione<br />

nel recupero di inerti) esaminati dallo<br />

studio rimangono fuori dall’ambito di “ComUnica”<br />

delle procedure necessarie per avviare<br />

l’impresa.<br />

Di queste ben sono costose procedure cartacee<br />

e solo una benefi cia di un procedimento<br />

online. Per procedimenti è necessaria l’autorizzazione<br />

espressa da parte della Pubblica Amministrazione.<br />

In dettaglio, l’indagine di Confartigianato mette<br />

in evidenza che per l’apertura di un’attività<br />

di acconciatore sono necessari – nel caso più<br />

complesso – procedimenti, di cui solo rientrano<br />

nell’ambito della Comunicazione Unica.<br />

Rimangono esclusi dai procedimenti semplifi cati<br />

di iscrizione unica al registro imprese, albo artigiani,<br />

agenzia delle entrate, inail e inps altri <br />

procedimenti, per dei quali è prevista solo la<br />

procedura cartacea mentre solo per è prevista<br />

la procedura on-line. In casi è necessaria una<br />

autorizzazione espressa da parte della Pubblica<br />

Amministrazione.<br />

Per l’avvio di una gelateria artigianale i procedimenti<br />

rilevati sono , di cui ben sono al di<br />

fuori dell’ambito di “ComUnica”. Per la gelateria<br />

nessuno degli altri procedimenti sono gestibili<br />

on-line. Condizioni analoghe si riscontrano per una<br />

impresa edile specializzata nel recupero degli<br />

inerti: l’avvio dell’attività richiede adempimenti:<br />

rimangono al di fuori dell’ambito di “ComUnica”,<br />

di cui nessuno è gestibile on-line. In questo<br />

settore salgono a i procedimenti che necessitano<br />

di una autorizzazione espressa da parte della<br />

pubblica amministrazione.<br />

s.c.<br />

<strong>La</strong> denuncia – Il presidente Giorgio Guerrini<br />

“Differenze intollerabili<br />

il Governo intervenga”<br />

impensabile che un’impresa è favorita se<br />

“È si trova in provincia di Ravenna e sfavorita<br />

se è in provincia di Catanzaro, la concorrenza<br />

non è leale perché non dipende dalle capacità ma<br />

dalla sorte”. Così il presidente di Confartigianato,<br />

Giorgio Guerrini, ha commentato i dati dell’Uffi -<br />

cio studi dell’organizzazione su tempi e costi per<br />

fare impresa, facendo notare che “non siamo un<br />

Paese a taglia unica perché ci sono moltissime<br />

diff erenze nell’adozione di provvedimenti non<br />

solo fra regioni ma anche fra province della stessa<br />

regione”.<br />

introduzione di ComU-<br />

L’ nica va nella direzione<br />

della semplifi cazione degli adempimenti<br />

burocratici nella<br />

fase di start-up di impresa, ma<br />

non è suffi ciente ad eliminare<br />

tutte le barriere burocratiche<br />

che scoraggiano gli aspiranti<br />

imprenditori. Lo evidenzia uno<br />

studio prodotto nel corso<br />

del dalla Confartigianato<br />

da cui si evincono le diffi coltà<br />

proprio di questa fase iniziale.<br />

Ma non è così dappertutto: ci<br />

sono province in cui si trovano<br />

condizioni più favorevoli.<br />

È il caso di Ravenna, Reggio<br />

Emilia e Prato dove la pubblica<br />

amministrazione è “amica”<br />

delle imprese e casi invece come<br />

Catanzaro, Roma e Campobasso<br />

in cui si registra l’ambiente<br />

più diffi cile per metter<br />

su un’azienda.<br />

<strong>La</strong> classifi ca è stata stilata<br />

dall’Uffi cio studi di Confartigianato<br />

che, per ciascun territorio<br />

provinciale, ha misurato<br />

la qualità di alcuni servizi pubblici<br />

– come, ad esempio, la<br />

possibilità di eff ettuare pagamenti<br />

on-line – necessari per<br />

avviare e gestire un’attività<br />

imprenditoriale. E così Ravenna,<br />

Reggio Emilia e Prato hanno<br />

guadagnano i primi tre posti<br />

per il contesto più adatto<br />

alle attività produttive. All’altro<br />

capo della classifi ca, il capoluogo<br />

calabrese, la capitale<br />

e il capoluogo del Molise sono<br />

state le province italiane con il<br />

maggiore peso di burocrazia a<br />

carico delle aziende. Bari è al<br />

esimo posto.<br />

Nello specifi co il costo complessivo<br />

della burocrazia a<br />

carico delle imprese per le<br />

aziende dei settori manifatturiero,<br />

costruzioni e servizi è di<br />

. milioni di euro l’anno,<br />

pari a circa un punto di PIL, equivalente<br />

ad un costo medio<br />

per azienda di . euro. E<br />

la quota maggiore di questi<br />

oneri, pari al ,%, è a carico<br />

delle microimprese con meno<br />

di dieci dipendenti. Tutto ciò<br />

condanna l’Italia al penultimo<br />

posto tra le economie<br />

avanzate per la facilità di fare<br />

17<br />

impresa. Solo la Grecia fa peggio<br />

di noi.<br />

Nella classifi ca mondiale il<br />

nostro Paese occupa la esima<br />

posizione. Le peggiori<br />

performances della penisola<br />

si riscontrano per la soluzione<br />

giudiziale delle controversie<br />

commerciali (esimo posto),<br />

seguite dai tempi di pagamento<br />

di imposte e contributi<br />

(esimo posto), dall’assunzione<br />

personale (esimo<br />

posto), dal trasferimento di<br />

una proprietà immobiliare<br />

(esimo posto), dall’accesso<br />

al credito (esimo posto) e<br />

dalla concessione di licenze<br />

edilizie (esimo posto).<br />

Per quanto riguarda i tempi<br />

di avvio di una nuova impresa,<br />

il nostro Paese si colloca<br />

al esimo posto nel mondo.<br />

<strong>La</strong> posizione per lo start-up di<br />

impresa è arretrata nell’ambito<br />

delle economie avanzate:<br />

l’Italia si classifica al esimo<br />

posto tra le economie<br />

Ocse. E proprio sul fronte<br />

dell’avvio d’impresa, Confartigianato<br />

ripone speranze<br />

nella riforma contenuta nella<br />

manovra economica che prevede<br />

la Segnalazione Certificata<br />

d’Inizio Attività.<br />

<strong>La</strong> cosiddetta SCIA dovrebbe<br />

migliorare i risultati ottenuti<br />

dalla Comunicazione Unica.<br />

Con la Comunicazione Unica si<br />

avvia una impresa in giorni<br />

con una riduzione superiore ai<br />

giorni; i tempi medi oscillano<br />

tra il minimo di giorni del<br />

Nord Ovest e il massimo di <br />

giorni di Sud e Isole. Confartigianato<br />

ha inoltre condotto<br />

una rilevazione sul campo che<br />

ha portato ad individuare le<br />

procedure minime necessarie<br />

per l’avvio di un’impresa nei<br />

settori della gelateria artigiana,<br />

dell’acconciatura e dell’edilizia,<br />

con specializzazione<br />

nel recupero di inerti.<br />

L’analisi mette in evidenza<br />

l’ancora elevato numero di pratiche<br />

da gestire in fase di avvio<br />

e l’insuffi ciente utilizzo da parte<br />

delle Pubbliche Amministrazioni<br />

di tecnologie in rete.<br />

s.c.<br />

Per equiparare le situazioni, Guerrini chiede al<br />

governo di “dare attuazione concreta al provvedimento<br />

contenuto in Finanziaria sulla segnalazione<br />

certifi cata di inizio di attività (Scia), per cui<br />

un imprenditore apre un’impresa e poi vengono<br />

fatti i controlli”. “Tutti i comuni devono recepire<br />

questa norma ma l’Italia è strana – ha concluso –<br />

le cose decise hanno tempi biblici di attuazione.<br />

Il governo, invece, deve dare massima priorità<br />

perché serve ad aiutare i giovani e agganciare<br />

la ripresa”.<br />

s.c. GIORGIO GUERRINI


18 25 settembre<br />

01 ottobre 2010 PrimoPiano<br />

I<br />

GIORGIO TREGLIA<br />

commercialisti sono chiamati, ancora<br />

una volta, a svolgere l’importante<br />

ruolo di tramite tra il contribuente<br />

e l’amministrazione fi nanziaria.<br />

È la funzione che dovrà ricoprire<br />

questa categoria di professionisti,<br />

emersa nell’ambito dell’ormai consueto<br />

convegno, che è stato possibile<br />

organizzare grazie alla collaborazione<br />

dell’intero Consiglio dell’Ordine<br />

nell’ambito della a Fiera del Levante.<br />

L’argomento dell’incontro di questo<br />

anno “Obiettivo adempimento spontaneo:<br />

logiche e strategie di un fi sco<br />

equo” è stato di grande interesse e<br />

molto partecipato. All’evento sono<br />

intervenuti il dott. Marco di Capua<br />

dell’Agenzia delle Entrate nazionale e<br />

la dott.ssa Silvia Guarino, dell’Agenzia<br />

regionale, ed il Presidente del Consiglio<br />

Nazionale dei Dottori Commercialisti<br />

e degli esperti contabili, dott. Clau-<br />

Come funzionano<br />

Studi di settore<br />

e redditometro<br />

Commercialisti – Treglia, Ordine barese<br />

“Sul Fisco lo Stato<br />

si confronti con noi”<br />

dio Siciliotti. Il presidente dell’Ordine<br />

di Bari, Giorgio Treglia, ne ha illustrato<br />

senso e risultati.<br />

Da questo incontro sono emersi alcuni<br />

aspetti importanti, come la pressione<br />

fi scale. Cosa pensa?<br />

“Il convegno è stato un momento di<br />

confronto tra le istituzioni e la nostra<br />

categoria professionale. Il nostro Consiglio<br />

dell’Ordine ha avanzato la candidatura<br />

ad ospitare nell’autunno il<br />

congresso nazionale della categoria,<br />

alla terza edizione dopo quelle di Torino<br />

e Napoli. Questo appuntamento<br />

diventa particolarmente importante in<br />

questo momento storico in cui, secondo<br />

gli ultimi dati resi noti dall’Istat sui<br />

conti pubblici del , il carico fi scale<br />

nel nostro Paese ha raggiunto il ,%,<br />

portando l’Italia al quinto posto nella<br />

relativa classifi ca europea. In realtà, in-<br />

li studi di settore sono utilizzati per determi-<br />

Gnare, in misura presuntiva, l’ammontare dei<br />

ricavi che può essere attribuito al contribuente.<br />

Si applicano nei confronti dei contribuenti in<br />

possesso di partita IVA che esercitano un’attività<br />

commerciale. Oltre alle società di capitale ed<br />

a quelle di persone, sono soggetti a questo strumento<br />

le persone fi siche che svolgono attività<br />

commerciale, come ad esempio commercianti,<br />

vece, come accertato dall’uffi cio studi<br />

del nostro Consiglio Nazionale, in Italia<br />

vi sarebbe un carico fi scale reale pari al<br />

, %, se si considera la pressione sulla<br />

sola quota del PIL tassato, ossia sulla<br />

componente depurata della parte stimata<br />

di economia sommersa, pari a<br />

mld”.<br />

<strong>La</strong> riduzione delle entrate, secondo<br />

i dati di Bankitalia, può creare preoccupazioni?<br />

“Era prevedibile, dato che stiamo vivendo<br />

un periodo di crisi economica: le<br />

aziende registrano minori ricavi e quindi<br />

minori redditi. Peraltro il fenomeno<br />

va considerato almeno nel medio termine,<br />

visti i frequenti mutamenti che<br />

caratterizzano la nostra legislazione<br />

fi scale. Deve, invece, preoccupare l’incapacità<br />

dimostrata dallo Stato di ridurre<br />

le spese almeno in proporzione<br />

alle minori entrate: la spesa pubblica<br />

è passata dai mld del ai <br />

mld del , con un incremento del<br />

%. Attualmente il debito pubblico<br />

ammonta a . mld, pari a oltre il<br />

% del PIL. Con numeri come questi<br />

non si può ragionevolmente proporre<br />

una riduzione del carico fi scale. Dal<br />

al , in termini reali, indipendentemente<br />

dall’infl azione e dall’incremento<br />

della popolazione, la spesa<br />

sanitaria è aumentata del % e quella<br />

delle pensioni del %”.<br />

Quali strumenti è possibile mettere<br />

in campo per riequilibrare le casse<br />

dello Stato?<br />

“L’obiettivo primario dichiarato dal<br />

Governo è la lotta all’evasione fi scale,<br />

che però deve essere, a nostro avviso,<br />

necessariamente accompagnata<br />

anche da una riduzione della spesa<br />

industriali, artigiani, agenti e rappresentanti. Lo<br />

studio di settore tiene conto dei ricavi mediamente<br />

dichiarati dalle imprese di un singolo settore<br />

produttivo.<br />

Il redditometro parte dalle spese sostenute<br />

per risalire al reddito che può giustifi carle. Si individuano<br />

consumi ed investimenti, cioè i modi di<br />

utilizzo del reddito delle persone fi siche, per determinare<br />

l’ammontare della capacità contributi-<br />

pubblica. Come contrasto all’evasione<br />

uno strumento più incisivo rispetto agli<br />

studi di settore è sicuramente quello<br />

del redditometro, che parametra<br />

la capacità di spesa del contribuente<br />

con l’eff ettivo reddito conseguito; tale<br />

strumento deve tuttavia essere usato<br />

con la dovuta attenzione. <strong>La</strong> nostra categoria<br />

professionale è quindi chiamata,<br />

ancora una volta, a svolgere l’importante<br />

ruolo di tramite tra il contribuente<br />

e l’Amministrazione fi nanziaria.<br />

Pertanto, sarebbe auspicabile, per<br />

il futuro, che il legislatore, nell’ambito<br />

di tali problematiche, si confrontasse<br />

preventivamente con noi professionisti,<br />

che sicuramente potremo dare,<br />

con le nostre competenze specifi che,<br />

un importante contributo per lo sviluppo<br />

del Paese”.<br />

PIERLUIGI DE SANTIS<br />

va. Gli elementi presi in considerazione sono, tra<br />

gli altri, i pagamenti di consistenti rate di mutuo o<br />

canoni leasing, quote di iscrizione in circoli privati<br />

esclusivi, rette rilevanti per la frequenza di scuole<br />

private particolarmente costose, frequenti viaggi<br />

e crociere, spese di ristrutturazione di immobili o<br />

per arredi di lusso per abitazioni, canoni di affi tto<br />

di posti barca.<br />

p.d.s.


PrimoPiano<br />

25 settembre<br />

01 ottobre 2010<br />

I Gal possono essere determinanti per lo sviluppo economico delle zone rurali<br />

Sviluppo rurale – Firmata la convenzione fra la Regione e i Gal L’annuncio – Presto una legge<br />

Gruppi di azione locale<br />

si parte con 293 milioni<br />

S<br />

ono state fi rmate le convenzioni<br />

tra la Regione<br />

Puglia ed i Gruppi di Azione<br />

Locale (GAL), che saranno<br />

pienamente operativi e potranno<br />

utilizzare mln messi loro<br />

a disposizione per lo sviluppo<br />

dei territori e competitività delle<br />

imprese in grado di generare<br />

investimenti per circa mln,<br />

che rappresentano meno del<br />

% dell’intera dotazione fi nanziaria<br />

del PSR Puglia.<br />

“Abbiamo avviato la macchina<br />

dei Gal, – ha sottolineato Dario<br />

Stefàno assessore alle Risorse<br />

Agroalimentari della Regione<br />

Puglia – con una dotazione che<br />

supera abbondantemente il %<br />

indicato dal regolamento comunitario<br />

e segue il cosiddetto<br />

approccio Leader. <strong>La</strong> convenzione<br />

– ha continuato Stefàno – introduce<br />

elementi di corresponsabilità,<br />

ispirati al Regolamento<br />

Europeo che ci rendono tutti<br />

partecipi nella comune volontà<br />

di sfruttare le potenzialità enormi<br />

dei fi nanziamenti, che devono<br />

essere utilizzati nel miglior modo<br />

possibile, affi nché siano autentico<br />

volano di sviluppo dei territori<br />

e delle ambizioni del nostro<br />

sistema agricolo. <strong>La</strong> Regione –<br />

L’accusa – <strong>La</strong> Cia al Governo<br />

“Fas utilizzato<br />

per altri scopi”<br />

l Mezzogiorno e l’agricoltura devono essere le priorità fonda-<br />

Imentali per l’Italia. È di questo avviso il Presidente della Cia<br />

Puglia, Antonio Barile, secondo il quale “il Fondo per le aree sottoutilizzate<br />

(FAS) doveva avere un ruolo chiave di riequilibrio economico<br />

sociale e territoriale. Nel , e , invece, il<br />

governo nazionale ha utilizzato il FAS per fi nalità estranee che<br />

erano ed avrebbero dovuto essere fi nalità meridionaliste. Dal FAS<br />

il Cipe ha stornato una montagna enorme di risorse fi nanziarie,<br />

circa mld, a cui si aggiungono un’altra decina di miliardi con<br />

vari prelievi”.<br />

I redditi hanno subito in un anno un drastico colpo di scure: meno<br />

per cento. Nel più di mila imprese sono state costrette<br />

a cessare l’attività. Nel Mezzogiorno oggi vi è una spesa pubblica<br />

pari al ,% del totale nazionale, in progressivo declino dopo il<br />

valore massimo registrato nel quando raggiunse il ,% della<br />

spesa in conto capitale del Paese. “Siamo lontani – ha detto Barile<br />

– dal % del totale nazionale originariamente fi ssato in fase di programmazione,<br />

ma che non raggiunge nemmeno il cosiddetto peso<br />

naturale del Mezzogiorno (%)”. p.d.s.<br />

giovani agricoltori pugliesi sono il futuro<br />

I del settore. I numeri che caratterizzano<br />

il bando per giovani imprenditori insediati<br />

nell’ambito del PSR Puglia -, infatti,<br />

consentiranno alla Puglia di mettersi<br />

alla testa di un movimento di riscatto del<br />

mondo agricolo e meridionale, recuperando<br />

la bellezza e la purezza delle proprie<br />

origini contadine e creando un nuovo mo-<br />

aggiunge – rivendica un ruolo di<br />

coordinamento perché, insieme<br />

ai GAL, intende rispondere dei<br />

risultati raggiunti. Il primo passo<br />

è la convenzione, poi avvieremo<br />

un tavolo strategico permanente,<br />

per condividere pareri e azioni,<br />

affi nché si realizzino eff etti<br />

omogenei sull’intera Puglia in<br />

termini di sviluppo e di rete”.<br />

Secondo Franco Mastrogiacomo,<br />

responsabile Asse IV Leader,<br />

“il valore aggiunto atteso<br />

dalla gestione da parte dei GAL<br />

di tali misure risiede, tuttavia,<br />

nel miglioramento della governance<br />

locale, al fi ne di mobi-<br />

dello di sviluppo.<br />

Tra gli oltre giovani pugliesi che potranno<br />

dar vita ad un’azienda agricola grazie<br />

ai fi nanziamenti del PSR ( mln) c’è<br />

un’alta incidenza di giovanissimi aspiranti,<br />

a fronte di un dato regionale medio che<br />

racconta di un agricoltore under ogni <br />

over . Grande è stato il successo del bando<br />

scaduto il aprile . Hanno rispo-<br />

litare il potenziale di sviluppo<br />

endogeno delle zone rurali fondandosi<br />

sul partenariato e sulle<br />

capacità delle comunità locali di<br />

tradurre in programmi di sviluppo<br />

le esigenze territoriali in cui i<br />

soggetti attuatori sono incoraggiati<br />

a costruire strategie di sviluppo<br />

locale orientate al soddisfacimento<br />

dei fabbisogni locali.<br />

In questo senso, i GAL giocheranno<br />

un ruolo di rilievo nell’unire<br />

le organizzazioni pubbliche,<br />

private e civili che operano in un<br />

determinato territorio”.<br />

PIERLUIGI DE SANTIS<br />

Progetti integrati di fi liera<br />

Pif: in 37 su 61<br />

sono operativi<br />

ià sui Progetti Integrati di Filiera complessivi so-<br />

Gno giunti in dirittura d’arrivo, per un costo di mln ed<br />

un ammontare dell’aiuto pubblico di mln. Così come sono<br />

molti i giovani imprenditori agricoli che avvieranno la propria<br />

attività grazie alle risorse messe a disposizione dal PSR Puglia<br />

/. Strategico oltre che indispensabile avviare dialoghi<br />

costruttivi con gli istituti di credito del territorio. È quanto emerso<br />

in un convegno organizzato da Creditagri Coldiretti Puglia.<br />

“Ora è necessario che vengano creati strumenti di garanzia<br />

ad hoc – ha ribadito il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro<br />

Salcuni – per permettere ai giovani imprenditori agricoli ed alle<br />

aziende che hanno scelto di fare squadra e presentare progetti<br />

di fi liera di poter realmente benefi ciare di tali risorse”. Pronta<br />

è stata la risposta dell’Assessorato alle Risorse Agroalimentari<br />

della Regione Puglia, che siglerà un accordo con l’ISMEA che<br />

prevede per i giovani imprenditori un fondo di garanzia di <br />

mln, mentre per i PIF le risorse sono ancora da defi nire.<br />

p.d.s.<br />

Il bando – Finanzierà con milioni la creazione di aziende<br />

Giovani leve nell’agricoltura<br />

ecco 2.351 neo-imprenditori<br />

sto moltissimi giovani (il ,% per cento<br />

di età compresa tra i e i anni) e tante<br />

donne (,%) delle iniziative presentate.<br />

Sono i progetti ammessi in graduatoria.<br />

Sono numeri che non possono che rallegrare<br />

l’assessore Stefàno, che rivendica alla<br />

giunta Vendola di aver prescelto i giovani<br />

quale asset strategico del proprio modello<br />

di sviluppo. p.d.s.<br />

19<br />

“Biodiversità<br />

da tutelare”<br />

na legge regionale per legi-<br />

Uferare obiettivi e strumenti<br />

di intervento che portino alla<br />

tutela e valorizzazione dell’enorme<br />

patrimonio di biodiversità<br />

pugliese. È l’impegno della<br />

Regione Puglia in materia di<br />

biodiversità. L’Assemblea generale<br />

delle Nazioni Unite, infatti,<br />

ha deciso di proclamare il <br />

“Anno internazionale della biodiversità”.<br />

<strong>La</strong> spinta è venuta<br />

dalla forte preoccupazione<br />

sulle conseguenze sociali, economiche,<br />

ecologiche e culturali<br />

della perdita di biodiversità.<br />

Gli obiettivi auspicati sono il<br />

raff orzamento e la sensibilizzazione<br />

sull’importanza della<br />

diversità biologica, attraverso<br />

azioni locali, regionali ed internazionali.<br />

Il padiglione Agrimed alla Fiera<br />

del Levante, in tal senso, è<br />

stata l’occasione per celebrare<br />

il patrimonio di diversità biologiche,<br />

storiche e agronomiche<br />

che caratterizzano il territorio<br />

pugliese, patrimonio che va tutelato<br />

e valorizzato.<br />

“Già la prossima settimana –<br />

ha detto l’Assessore alle Risorse<br />

Agroalimentari della Regione<br />

Puglia, Dario Stefàno – è mia<br />

intenzione presentare in giunta<br />

la proposta di Legge regionale<br />

sulla Biodiversità per normare<br />

obiettivi e strumenti di intervento<br />

che portino alla tutela<br />

e valorizzazione dell’enorme<br />

patrimonio pugliese. <strong>La</strong> proposta<br />

di legge che sottoporremo<br />

al dibattito consiliare è fi nalizzata<br />

alla tutela e alla ricostituzione<br />

del patrimonio genetico<br />

di interesse agrario a rischio di<br />

estinzione, attraverso appositi<br />

programmi di intervento e l’istituzione<br />

del registro volontario<br />

regionale delle risorse genetiche<br />

autoctone e dell’Atlante<br />

regionale della biodiversità”.<br />

<strong>La</strong> Puglia, rispetto alle altre<br />

regioni italiane, in tal sensi, è<br />

una regione che ha già tracciato<br />

un percorso, avendo già una<br />

Banca Genetica, unica in Italia<br />

e tra le prime dieci del mondo.<br />

<strong>La</strong> regione, quindi, può sicura-<br />

Foto Valery Sibrikov_fotolia<br />

mente svolgere la funzione di<br />

leader a livello nazionale, senza<br />

escludere la possibilità di riconquistare<br />

il suo ruolo di primato<br />

anche rispetto a tutti i Paesi del<br />

Mediterraneo.<br />

Secondo Luigi Trotta, Dirigente<br />

dell’Uffi cio Innovazione<br />

e Conoscenza in Agricoltura,<br />

“la biodiversità agraria di antiche<br />

varietà che nei secoli in<br />

Puglia si sono andate perdendo<br />

perché ritenute poche produttive<br />

o diffi cilmente commercializzabili.<br />

L’appiattimento del<br />

gusto e la mancanza di cultura<br />

alimentare verso il consumatore<br />

ha fatto preferire prodotti<br />

più comodi”.<br />

Interventi, in tal senso, giungono<br />

proprio dal Psr che, attraverso<br />

la misura , la Regione<br />

destina in favore degli imprenditori<br />

agricoli che divengono agricoltori<br />

custodi risorse fi nanziarie<br />

pari a mln. Saranno,<br />

inoltre, attivati Progetti Intergrati<br />

della Biodiversità che puntino<br />

ad azioni di conoscenza e<br />

tutela del genoma, associato a<br />

storia, cultura e tradizione del<br />

territorio, relativi ad ulivo, vite,<br />

frutta, ortaggi e cereali.<br />

“<strong>La</strong> materia prima è quella<br />

che conta – ha puntualizzato<br />

Gianfranco Ciola, agronomo ed<br />

esperto di Sviluppo Rurale – e<br />

le strategie di valorizzazione<br />

vanno adattate ai territori e ai<br />

prodotti. addivenire al completamento<br />

dei processi di valorizzazione<br />

e gestione integrata<br />

delle risorse ambientali e culturali<br />

e ad una fruizione unitaria,<br />

qualifi cata e sostenibile. Le<br />

azioni di integrazione e messa<br />

in rete di tutti gli attrattori<br />

culturali e ambientali richiede<br />

anche la messa in rete del capitale<br />

umano impegnato nella<br />

erogazione dei servizi di conoscenza<br />

e fruizione del territorio<br />

e di rappresentazione culturale<br />

dello stesso. L’obiettivo è qualifi<br />

care e promuovere la cooperazione<br />

tra i soggetti coinvolti<br />

nella gestione degli attrattori<br />

culturali e ambientali”.<br />

p.d.s.


20 25 settembre<br />

01 ottobre 2010 PrimoPiano<br />

In Italia nel 2007<br />

sono stati impiegati<br />

904 giorni per un<br />

processo di primo<br />

grado, 822 per uno<br />

di secondo e 3.035<br />

per un procedimento<br />

fallimentare<br />

Salato il prezzo pagato<br />

dal sistema produttivo<br />

pugliese: le lungaggini<br />

burocratiche<br />

dei tribunali hanno<br />

inciso negativamente<br />

per 164,41 milioni<br />

di euro<br />

Indagine Istat – <strong>La</strong> giustizia lenta pesa per , miliardi di euro sulle aziende italiane<br />

Cause civili, una batosta per le imprese<br />

In Basilicata e Puglia record di ritardi<br />

I<br />

l cattivo funzionamento della macchina giudiziaria<br />

italiana non costituisce solo un danno in sé<br />

ma anche per cittadini ed imprese. In particolare,<br />

i tempi lunghi della giustizia civile costerebbero<br />

alle aziende di casa nostra oltre , miliardi di euro<br />

l’anno. È quanto emerge da uno studio elaborato<br />

dalla Cgia (Associazione Artigiani Piccole Imprese)<br />

di Mestre basandosi su dati Istat del (l’ultimo<br />

anno disponibile ai fi ni statistici). Il risultato è stato<br />

ottenuto sommando i costi per i ritardi nelle procedure<br />

fallimentari (, miliardi), quelli per le lungaggini<br />

dei procedimenti civili di primo e secondo grado<br />

(, miliardi) e le spese burocratiche relative alle<br />

sole procedure fallimentari (più di milioni).<br />

Nel la durata media di un processo civile di<br />

primo grado è stata di giorni (quasi due anni e<br />

mezzo) e si sono contati ben . procedimenti<br />

pendenti. <strong>La</strong> durata dei processi civili di secondo<br />

grado (. procedimenti pendenti) è risultata<br />

invece di giorni ( anni e mesi), quella di un<br />

procedimento fallimentare (. cause pendenti)<br />

addirittura di . giorni (più di anni). Senza contare<br />

che (e si tratta pur sempre di uno spiraglio positivo)<br />

i tempi (nonché il carico pendente) si sarebbero<br />

anche accorciati, tra il e il , almeno<br />

per quel che riguarda i processi di primo grado (-<br />

giorni) e quelli di appello (- giorni), dato che la<br />

durata media di un processo fallimentare si è invece<br />

ulteriormente allungata (+ giorni).<br />

Basilicata (. giorni), Puglia (. giorni) e Calabria<br />

(.) detengono il poco lusinghiero primato<br />

di lunghezza media di un processo civile (siamo ben<br />

al di sopra della media nazionale). In Valle D’Aosta,<br />

Si spende di più, ma con minori risultati<br />

Siamo ultimi in Europa<br />

e non per investimenti<br />

e il nostro sistema giustizia non brilla, in as-<br />

Ssoluto, per organizzazione ed effi cienza, alcuni<br />

dati ci possono aiutare a valutarne meglio<br />

la consistenza in relazione agli altri Paesi europei.<br />

Secondo il Ministero della Giustizia, la durata<br />

media di un processo civile raggiungerebbe i<br />

giorni per il primo grado e i giorni per<br />

l’appello. In Francia ci vogliono dai ai mesi<br />

(a seconda del grado del giudizio). Per il rapporto<br />

Cepej (Commissione europea per l’effi cienza<br />

della giustizia) , le cause civili pendenti in<br />

primo grado nel erano , milioni, più<br />

di quelle non ancora decise in Francia (, milioni),<br />

Germania ( mila) e Spagna ( mila)<br />

messe assieme. Il nostro non sarebbe però un<br />

problema di risorse.<br />

Per Cepej spendiamo infatti , miliardi di<br />

euro per la giustizia, contro i , della Francia e<br />

i , della Spagna (ma Germania , miliardi e<br />

Gran Bretagna , miliardi). Sui fondi per il patrocinio<br />

legale gratuito siamo molto meno larghi<br />

di manica (, milioni: la Germania spende <br />

Durata del processo civile<br />

) Basilicata . giorni<br />

) Puglia . giorni<br />

) Calabria . giorni<br />

DURATA MEDIA giorni<br />

) Valle D’Aosta giorni<br />

Fonte: elaborazione Cgia Mestre su dati Istat <br />

volte di più, la Gran Bretagna più della metà del<br />

proprio budget). Il % delle risorse è stanziato<br />

per i salari (Francia %, Germania %). Gli indennizzi<br />

pagati dallo Stato per risarcire i cittadini<br />

danneggiati dall’eccessiva durata dei processi,<br />

poi, aumentano costantemente (più di milioni<br />

nel ). <strong>La</strong> spesa pro capite per la giustizia è<br />

stimata in euro l’anno (Francia , Spagna ,<br />

Inghilterra , Germania ). <strong>La</strong> Francia stanzia<br />

lo ,% del Pil pro capite, l’Italia lo ,% (Spagna<br />

,%, Inghilterra ,%, Germania ,%).<br />

Siamo nella media anche per numero e remunerazione<br />

di giudici e procuratori (sopra la<br />

media per numero di procedimenti di ° grado<br />

smaltiti all’anno per giudice!) e per numero di<br />

tribunali e personale non togato. Nutritissimo<br />

invece è “l’esercito” degli avvocati (.,<br />

quasi il doppio di Spagna, Gran Bretagna e Germania).<br />

Nel rapporto “Doing Business ”<br />

della Banca Mondiale, in tema di giustizia civile,<br />

l’Italia si classifi ca esima su Paesi (dopo<br />

Angola, Gabon e Guinea). a.b.<br />

Foto Hyperjeeg_fl ickr<br />

Le proposte – Nel documento “Italia ”<br />

Confi ndustria: “Serve<br />

maggiore effi cienza”<br />

na giustizia effi ciente rappresenta certa-<br />

Umente un ingrediente determinante per<br />

la crescita di un Paese e per la sua capacità di<br />

attrarre investimenti. Lo sa benissimo anche<br />

Confi ndustria, che nel documento “Italia .<br />

Le imprese per la modernizzazione del Paese”,<br />

presentato il maggio in occasione<br />

dell’assemblea annuale dei soci, ha individuato<br />

dieci grandi macroaree, in ordine di priorità, su<br />

cui intervenire per il rilancio della crescita economica:<br />

si tratta di pubblica amministrazione,<br />

giustizia civile, infrastrutture, energia e sostenibilità,<br />

fi sco, lavoro, ricerca e innovazione, istruzione,<br />

credito e fi nanza, liberalizzazioni.<br />

Secondo l’associazione degli industriali,<br />

l’eccessiva lunghezza dei tempi medi di risoluzione<br />

delle controversie favorisce il ricorso<br />

pretestuoso alla giustizia, incidendo negativamente<br />

sulla fi ducia dei cittadini e delle imprese<br />

e rendendo eccessivamente rischiosa l’attività<br />

d’impresa. Confi ndustria propone soluzioni improntate<br />

più alla effi cienza organizzativa che al-<br />

invece, bastano giorni per arrivare a sentenza.<br />

Per quanto riguarda i costi, se Lombardia ( milioni)<br />

e <strong>La</strong>zio ( milioni) sono abbondantemente<br />

al di sopra della media italiana (, milioni di euro<br />

l’anno), anche il sistema delle imprese pugliesi paga<br />

un prezzo salato per i tempi lunghi della giustizia civile,<br />

dovendo sopportare una spesa di , milioni<br />

per il ritardo dei fallimenti e di , milioni per la<br />

lentezza dei processi civili, cui si aggiungono ,<br />

milioni per la burocrazia legata alle procedure fallimentari<br />

(per un totale di , milioni).<br />

Intanto, però, c’è da rilevare che la legge /<br />

ha introdotto alcune modifi che al codice di procedura<br />

civile, proprio al fi ne dichiarato di imprimere<br />

un’accelerazione ai processi. In primo luogo sono<br />

stati ridotti alcuni termini perentori, tra cui quello<br />

relativo all’estinzione del processo per inattività<br />

delle parti (il processo civile è ad impulso di parte),<br />

che passa da un anno a tre mesi, quello della decadenza<br />

dalla impugnazione (da un anno a sei mesi),<br />

quello della riassunzione del processo interrotto<br />

(da sei a tre mesi) e quello della richiesta di fi ssazione<br />

di udienza dopo la sospensione (da sei a tre<br />

mesi). Le altre novità della riforma riguardano gli<br />

incentivi alla conciliazione stragiudiziale delle parti,<br />

l’introduzione della testimonianza scritta e sanzioni<br />

a carico di chi causa l’allungamento dei tempi del<br />

processo. Infi ne, il D.Lgs / (mediazione delle<br />

liti civili e commerciali) prevede (a partire dal marzo<br />

) l’obbligatorietà del tentativo di mediazione in<br />

svariate materie di interesse per l’impresa.<br />

ANDREA BUONO<br />

la modifi ca delle norme processuali: tra queste<br />

l’eliminazione degli incentivi ad agire in giudizio<br />

attraverso l’applicazione rigorosa della regola<br />

del loser pays (chi perde paga), la revisione del<br />

metodo di calcolo delle tariff e degli avvocati (la<br />

parcella è attualmente legata al numero di attività<br />

processuali svolte, cioè, in buona sostanza,<br />

alla lunghezza della causa), la promozione<br />

dell’utilizzo di strumenti alternativi di risoluzione<br />

di controversie (mediazione, conciliazione,<br />

arbitrato), la digitalizzazione del processo, la<br />

trasformazione dei presidenti dei tribunali in<br />

“court manager”, il collegamento delle promozioni<br />

dei magistrati alla loro specializzazione e<br />

produttività.<br />

E per la riduzione dei carichi pendenti si propongono<br />

misure straordinarie “basate anche su<br />

forme di affi ancamento e collaborazione da parte<br />

di risorse interne ed esterne agli uffi ci e sull’accorpamento<br />

delle questioni per materia, con<br />

meccanismi premiali per i risultati conseguiti”.<br />

a.b.


L’<br />

iniziativa dell’Assessore Regionale<br />

al Federalismo, prof.ssa<br />

M. Dentamaro, di riprendere<br />

le “Giornate del Mezzogiorno” in occasione<br />

della Fiera del Levante non ha<br />

solo il merito di aver recuperato una<br />

nobile tradizione culturale ma, soprattutto,<br />

di essere riuscita a fare chiarezza<br />

in uno dei momenti più diffi cili per<br />

il meridionalismo. Infatti il processo di<br />

attuazione della legge delega / sul<br />

federalismo fi scale ha espulso il tema<br />

del Mezzogiorno dal dibattito politico<br />

come se la più grande riforma dello Stato<br />

dovesse servire ad eliminare la cattiva<br />

gestione delle regioni meridionali.<br />

Le opinioni espresse dai qualifi cati<br />

partecipanti alle due tavole rotonde<br />

ha confermato la tesi di fondo della relazione<br />

dell’assessore: l’interruzione e<br />

l’inversione di tendenza dell’emorragia<br />

di capitale umano e risorse fi nanziarie<br />

a vantaggio delle regioni del nord può<br />

verifi carsi solo se si realizza una P.A. effi<br />

ciente e funzionale. Questo però è un<br />

problema che riguarda l’intera nazione,<br />

essendo entrato in crisi lo schema federalista<br />

che doveva ristrutturare l’amministrazione<br />

statale. Infatti la Relazione<br />

sul federalismo approvata dal consiglio<br />

dei Ministri del giugno u.s., ha rico-<br />

nosciuto che il fabbisogno standard di<br />

comuni e province, individuato dalla<br />

legge delega come architrave del<br />

sistema federalista se calcolato con formule<br />

calate dall’alto, non consente di<br />

defi nire la varietà delle situazioni ed attivare<br />

processi di razionalizzazione della<br />

spesa. Di qui la necessità di cambiare<br />

il metodo per uno nuovo che permetta<br />

di arrivare alle cifre attraverso un processo<br />

specifi co, altamente innovativo<br />

per il settore degli enti locali.<br />

A questa esigenza non risponde la<br />

scelta della Relazione per SOSE, la società<br />

che gestisce gli studi di settore.<br />

<strong>La</strong> fi nalità di questo strumento di politica<br />

tributaria è quella di superare le<br />

diffi coltà che incontra il prelievo tributario<br />

a causa dell’altissima evasione e<br />

dell’estrema mobilità di buona parte<br />

dell’imponibile fi scale. Pertanto non<br />

consente di costruire indici di apprezzabilità<br />

dei servizi pubblici.<br />

Per trovare il metodo richiesto mi<br />

sembra preferibile partire dalla considerazione<br />

che i beni pubblici locali (viabilità,<br />

trasporti, polizia locale, ambiente,<br />

ecc.) sono consumati anche da chi<br />

non li domanda, mentre i beni privati<br />

(mozzarelle) solo da chi li domanda.<br />

Ne consegue che il costo del bene pub-<br />

blico locale si chiama imposta, tassa, e<br />

non prezzo non essendo determinato<br />

dalle regole del mercato come avviene<br />

per le mozzarelle il cui costo ricade<br />

unicamente sull’acquirente. Invece il<br />

costo del bene pubblico locale viene<br />

coperto e ripartito su tutti i cittadini<br />

anche su quelli che non ne hanno fatto<br />

domanda. Ne consegue che il processo<br />

di trasformazione del denaro dei contribuenti<br />

in beni pubblici debba obbedire<br />

a criteri di razionalità nell’uso delle risorse<br />

prelevate: diversamente diventa<br />

un processo di distruzione e non di produzione<br />

di ricchezza. Di qui l’importanza<br />

di una razionalizzazione della spesa<br />

che come rileva la Relazione non può<br />

essere defi nita a priori.<br />

A questa esigenza risponde, invece,<br />

il processo di ammodernamento della<br />

P.A. oramai in atto da alcuni anni che<br />

va sotto il nome di revisione della spesa<br />

che richiede un attento esame degli<br />

strumenti delle scelte allocative e della<br />

gestione delle risorse, recepito dalla<br />

normativa. In tal modo l’analisi dell’intera<br />

spesa di ciascun dicastero viene<br />

eff ettuata sotto il profi lo dell’effi cienza<br />

dell’uso delle risorse umane e materiali.<br />

Con questa tecnica di analisi sono stati<br />

sottoposti a revisione i Ministeri Giusti-<br />

Interventi 25<br />

zia, Interno, Istruzione ed Università,<br />

Infrastrutture e Trasporti: complessivamente<br />

il ,% del totale della spesa<br />

corrente, il ,% della spesa per lavoro<br />

subordinato della P.A ed il % della spesa<br />

in conto capitale. Questa esperienza<br />

si è tramutata in un vero e proprio contributo<br />

metodologico rispondente alle<br />

esigenze di evitare valutazioni dall’alto<br />

e di riuscire a rilevare le qualità incorporate<br />

nell’erogazione dei servizi.<br />

Un esempio, in tema di razionalizzazione<br />

della spesa sanitaria o è dato<br />

dall’aver potuto individuare nel cd.<br />

Decreto Bindi (D.Legsl / art. <br />

legge /XI/, n. ) il metodo<br />

che consente di eliminare le disfunzioni<br />

dei reati ospedalieri a conduzione<br />

universitaria e verifi care il benefi cio<br />

complessivo attribuito al personale,<br />

in termini di “indennità di esclusività”,<br />

rispetto agli eff ettivi benefi ci (assistenziali<br />

ed economici) ricavati dall’azienda<br />

ospedaliera. Altro esempio è<br />

quello del Fondo di Finanziamento<br />

Ordinario delle università che rappresenta<br />

un meccanismo di perequazione<br />

parziale capace di premiare la qualità<br />

del servizio erogato a condizione che<br />

i trasferimenti non vengano decurtati<br />

e gli indici di apprezzabilità rifl ettano<br />

settembre<br />

01 ottobre 2010<br />

Strategie – Alla Regione tocca guidare l’impegno verso una P.A. effi cace ed effi ciente<br />

Per un federalismo fi scale solidale<br />

si punti alla revisione della spesa<br />

Fine tuning<br />

artiamo da una domanda essenziale quanto<br />

Pbanale: Che cos’è il marketing?<br />

Defi nire il marketing è stato, sin dalle sue prime<br />

teorizzazioni, un problema concreto. Questo non<br />

tanto per dare alla materia une specifi cità, una<br />

“dignità scientifi ca” che ha, di fatto, acquisito sul<br />

campo; quanto piuttosto per dare a chi opera nel<br />

settore dei compiti e dei ruoli precisi all’interno<br />

dell’organigramma aziendale.<br />

Defi nire il marketing una delle “funzioni d’impresa”<br />

è certamente corretto, tuttavia questa defi<br />

nizione tralascia buona parte della sua essenza.<br />

Non è una scienza, questo è certo, ma, d’altro canto,<br />

il marketing non è un’arte, come alcuni teorici<br />

della creatività vorrebbero far credere.<br />

Più concretamente possiamo dire che si defi -<br />

nisce marketing quella funzione d’impresa, trasversale<br />

all’impresa stessa, che si occupa di tutto<br />

ciò che non è gestione del personale, produzione,<br />

amministrazione o fi nanza. Usiamo una defi nizione<br />

di marketing riferita al prodotto, di immediata<br />

comprensione, sul marketing dei servizi diremo<br />

più avanti.<br />

<strong>La</strong> defi nizione a contrario proposta non tratta,<br />

però, il tema degli elementi essenziali del marketing:<br />

le P.<br />

Le teorie più solide nel tempo parlano di P,<br />

intese come pilastri del marketing: Product [prodotto],<br />

Placement [distribuzione], Promotion<br />

[comunicazione] e Price [prezzo]. Le defi nizioni<br />

proposte non rappresentano letteralmente il signifi<br />

cato dei singoli vocaboli, quanto piuttosto il<br />

loro vero valore nelle dinamiche del marketing.<br />

Il prodotto è, naturalmente, l’elemento fondante<br />

del marketing stesso. S’intende prodotto<br />

[o servizio] tutto ciò che il processo di marketing<br />

intende promuovere. Nel marketing moderno,<br />

come abbiamo detto nelle rubriche precedenti, il<br />

prodotto è sempre meno rilevante. Esso rappresenta,<br />

paradossalmente, uno degli elementi che il<br />

consumatore acquista e non più l’acquisto stesso.<br />

Questa è la ragione per cui le grandi multinazionali<br />

non sono più proprietarie delle fabbriche che<br />

realizzano i prodotti venduti con il loro marchio.<br />

Le majores sono proprietarie del brand e dei processi<br />

di ideazione del singolo prodotto. Si affi dano<br />

a chi fa loro il miglior prezzo per realizzarlo.<br />

Il punto di distribuzione rappresenta l’anello di<br />

congiunzione tra il processo dell’off erta e quello<br />

della domanda. Esisterà sempre, cioè, un luogo<br />

che sia virtuale o reale in cui il consumatore ed<br />

il prodotto dovranno incontrarsi. Il marketing<br />

moderno ha puntato molto su questo aspetto,<br />

trasformando il punto vendita in un vero e proprio<br />

luogo di sensazioni “olistiche”, che mettono,<br />

cioè, in funzione contemporaneamente più sensi.<br />

Comprare non è più un momento fi nalizzato alla<br />

soddisfazione di un bisogno; è un processo sensoriale<br />

di gratifi cazione di un desiderio.<br />

<strong>La</strong> comunicazione [promotion] è, probabilmen-<br />

te, il più articolato tra gli elementi essenziali del<br />

marketing. Esso riunisce tutti i mezzi e le strategie<br />

di comunicazione attivati “intorno” al prodotto.<br />

Non si può approfondire il tema in così poco<br />

spazio; giova solo ricordare che il marketing moderno,<br />

nel suo percorso olistico, sta fortemente<br />

rivalutando l’insieme dei mezzi “belowe the line”,<br />

ovvero di tutti quei mezzi che non sono “tradizionali”<br />

[come la televisione, la radio, la carta stampata,<br />

…].<br />

Infi ne, tra le P tradizionali, il prezzo. Elemento<br />

sempre meno determinante per alcuni tipi di<br />

prodotti ed, al contrario, sempre più essenziale<br />

per altri. Sostanzialmente il mercato moderno è<br />

suddiviso in base alle politiche di prezzo che i singoli<br />

produttori attuano. Chi decide di puntare sul<br />

cosiddetto “vantaggio tangibile” e quindi abbassa<br />

il prezzo per allargare la base della clientela; e<br />

chi, invece, decide di alzarlo [o mantenerlo alto]<br />

21<br />

meglio le caratteristiche del territorio.<br />

Dunque, alla prova dei fatti, la revisione<br />

della spesa si è rivelata un metodo<br />

capace di defi nire la varietà delle situazioni<br />

ed attivare processi di razionalizzazione<br />

delle uscite fi nanziarie, evitando<br />

di formulare cifre ipotetiche né realistiche<br />

né affi dabili. Inoltre, realizzando<br />

un impegno coordinato tra fi nanza locale<br />

e statale nel migliorare la produttività<br />

della spesa si creano le condizioni perché<br />

il passaggio dalla fi nanza derivata<br />

alla fi nanza autonoma eviti che l’albero<br />

della fi nanza pubblica italiana continui<br />

ad essere un “albero storto”.<br />

In conclusione l’architrave del federalismo<br />

fi scale non può essere il fabbisogno<br />

standard ma lo spending review:<br />

a tal fi ne la collaborazione con due prestigiose<br />

istituzioni di ricerca presenti<br />

alla tavola rotonda (Globus et locus e<br />

Fondazione Olivetti) off re alla Regione<br />

Puglia la sede ideale per guidare<br />

l’impegno di tutto il Paese per creare,<br />

realizzando un federalismo fi scale solidale<br />

ed effi ciente e una P.A. realmente<br />

effi cace ed effi ciente.<br />

ANTONIO TROISI<br />

Docente di Scienze delle Finanze<br />

Università di Bari<br />

a cura di Fabio Poli<br />

Nuova era – People (la gente) e Performance sono diventate due leve strategiche fondamentali<br />

Il marketing oltre le quattro “P”<br />

Foto pressmaster_fotolia<br />

per puntare sul “vantaggio intangibile”, ovvero<br />

l’insieme degli elementi che rende un marchio più<br />

appetibile per il consumatore, pur costando più<br />

di altri.<br />

A queste quattro P, i radicali cambiamenti che<br />

hanno interessato il marketing moderno impongono<br />

l’aggiunta di almeno due elementi nuovi,<br />

ma altrettanto essenziali: People [la gente] e Performance<br />

[la prestazione].<br />

È innegabile che, nell’era di internet, l’infl uenza<br />

della massa determini le mode. Le mode, a loro<br />

volta, orientano i consumi. Se questo fenomeno<br />

prima era avvertibile solo a livello localizzato [ciò<br />

che era di moda in Italia poteva non esserlo in Cina<br />

e viceversa; ma, addirittura, ciò che era di moda<br />

in Sicilia poteva non esserlo in Calabria] oggi, il<br />

potere di connessione globale della rete lo ha amplifi<br />

cato e velocizzato come processo. <strong>La</strong> Gente ed<br />

il suo comportamento di massa, che può essere<br />

diverso da quello dei singoli che la compongono<br />

o di piccoli gruppi, è sempre più una P essenziale<br />

del processo.<br />

<strong>La</strong> performance, invece, non è frutto dell’arrivo<br />

della rete ma delle politiche di comunicazione<br />

legate al prodotto. Da quando le aziende hanno<br />

deciso di puntare non sul prodotto ma su tutto<br />

“quello che c’è dietro” i prodotti hanno smesso<br />

di essere rilevanti, come accennato prima. È diventato<br />

così essenziale capire quale prestazione<br />

off re il prodotto al consumatore. Mi spiego meglio:<br />

i cereali non si comprano più semplicemente<br />

per fare colazione. Si comprano per un’insieme di<br />

elementi di cui, solo oggi, il consumatore è pienamente<br />

consapevole ed informato: che fanno<br />

bene all’intestino, che aiutano la regolarità, che<br />

apportano la giusta dose di proteine, che il campione<br />

preferito dello sport li usa anche lui e così<br />

via. Tutto questo agisce sulla performance del<br />

prodotto; ovvero su quello che accade nella testa<br />

del consumatore dall’acquisto del prodotto al suo<br />

eff ettivo consumo.


Ecco come saranno dislocati i Ministeri<br />

con il federalismo a tutti i costi<br />

Bari o Taranto potrebbero divenire sede del<br />

Ministero della Difesa.<br />

Secondo quel simpaticone di Umberto Bossi,<br />

dopo la proclamazione di “ Roma Capitale”<br />

si apre lo spiraglio per decentrare l’attività governativa,<br />

altra espressione del federalismo a<br />

tutti i costi.<br />

Gli altri Dicasteri, secondo la teoria bossiana,<br />

sarebbero così dislocati. Economia e Finanza a<br />

Milano; Sviluppo Economico a Torino; Trasporti<br />

e Infrastrutture a Genova; Pari Opportunità a<br />

Bolzano; Turismo a Venezia; Istruzione a Bologna;<br />

Beni Culturali a Firenze; Ambiente a Napoli,<br />

Interno a Palermo; Sanità in Calabria.<br />

Rimarrebbero fuori Udine, Ancona, Campobasso,<br />

Pescara, Potenza, Cagliari, Perugia. Potrebbero<br />

essere premiate con Ministeri senza<br />

portafoglio…<br />

V’immaginate quanto costerebbe un ambaradan<br />

del genere? Se oggi un presidente – o anche<br />

un alto funzionario dell’ente – va a Roma, può<br />

recarsi in - uffi ci di Ministeri per risolvere problemi<br />

relativi al suo uffi cio in un sol giorno. Nella<br />

versione decentrata bossiana, quel presidente<br />

o quel funzionario dovrebbero essere costantemente<br />

in viaggio.<br />

I libici che sparano all’impazzata<br />

e due ministri che li giustifi cano…<br />

di Vito RAIMONDO<br />

diciamolatutta<br />

UMBERTO BOSSI<br />

ROBERTO MARONI<br />

Che razza di governanti ci troviamo a sopportare!<br />

Cosa c’è, per esempio, sotto il “particolare”<br />

rapporto tra Italia e Libia, se di fronte<br />

a raffi che di mitra ad altezza d’uomo contro<br />

un peschereccio italiano, un Ministro (Maroni)<br />

aff erma che “i libici pensavano che fosse un’imbarcazione<br />

che trasportava clandestini” (com’è<br />

noto, si possono colpire, come quando si va a<br />

caccia…) e un altro (Frattini) rimprovera il comandante<br />

dell’imbarcazione con un incredibile:<br />

“sapeva di pescare illegalmente” (per cui, si arguisce,<br />

era giusto che si sparasse…).<br />

A parte le ciniche considerazioni di carattere<br />

improbabilmente legali, ci si chiede: c’era lui<br />

sulla motovedetta regalata agli sbirri del signor<br />

Gheddafi dall’Italia a quel gentiluomo del dittatore<br />

Gheddafi ?<br />

Uno spettacolo osceno quello off erto dai nostri<br />

governanti. Peggio di quello dei nostri illuminati<br />

partner libici.<br />

Emma Marcegaglia fa 4 denunce<br />

ma al Governo nicchiano…<br />

Emma Marcegaglia, presidente di Confi ndustria,<br />

si sa, è una tosta, caparbia.<br />

A margine della presentazione del Rapporto<br />

del Centro Studi della sua organizzazione, dopo<br />

aver fortemente criticato gli scontri nella maggioranza<br />

politica in Parlamento, ricorda che: a)<br />

l’economia rallenta; b) si sono persi mila posti<br />

di lavoro in anni ; c) i consumi languono; d)<br />

l’evasione fi scale è arrivata a toccare il % del Pil.<br />

Ma a chi parla? Al vuoto, poverina! Il premier<br />

– il naturale interlocutore (oltre che suo<br />

iscritto) – è impegnato a correre a Bruxelles<br />

per spalleggiare il collega Sarkozy sull’invereconda<br />

vicenda delle espulsioni dei rom oppure<br />

a indicare al suo avvocato Augusto Ghedini<br />

(che, negli intervalli della considerevole attività,<br />

fa anche il deputato) le modalità del varo<br />

del nuovo lodo che gli consenta di salvarsi dalle<br />

prevedibili condanne nei processi che lo riguardano,<br />

quello Mills in testa.<br />

Opinioni<br />

Poi, naturalmente, la buona Emma ha ricordato<br />

il gap operativo e relazionale con l’Esecutivo<br />

relativo alla perdurante vacatio del Ministro dello<br />

Sviluppo Economico che è un vero e proprio<br />

vulnus alla necessaria azione organica di un Governo<br />

che si vuole chiamare tale.<br />

Ma anche in questo caso B. non ci sente, poiché,<br />

nel frattempo, i suoi manutengoli sono intenti<br />

a portare a termine certi “lavoretti” che<br />

nessun Ministro decente consentirebbe: vedi<br />

l’affi damento pro tempore dei canali multiplex<br />

a Mediaset rilasciato dal vice ministro Paolo<br />

Romani, alla chetichella, in pieno agosto, senza<br />

che gli altri attori sul mercato (Rai compresa)<br />

sapessero nulla.<br />

B. continua a sostenere che al Ministero si<br />

lavora bene sotto la sua guida (ad interim). Insomma:<br />

“Il Ministro sono mi. <strong>La</strong>sciatemi lavorare”.<br />

E non ha tutti i torti, dal suo punto di vista<br />

(interesse).<br />

L’allenatore del Milan<br />

s’ispira a Veronica <strong>La</strong>rio<br />

L’ex allenatore del Milan, Leonardo, tartassato<br />

in continuazione dal presidente e, infi ne, dimessosi,<br />

in una intervista a “<strong>La</strong> <strong>Gazzetta</strong> dello<br />

Sport” è sbottato con il suo ex datore di lavoro:<br />

“Non so perché Berlusconi parli tanto di me. Dentro<br />

di lui deve esserci qualcosa che non è a posto.<br />

E, poi, a Narciso tutto quello che non è specchio<br />

non piace”.<br />

Qualcosa del genere la pronunciò la moglie<br />

del premier, Veronica <strong>La</strong>rio, a margine della vicenda-escort:<br />

“Aiutatelo, non sta bene”.<br />

Leonardo è in rapporti confi denziali con la signora,<br />

per caso?<br />

Gli avvocati di Bari faranno formazione<br />

andando al cinema<br />

Gli avvocati iscritti all’Ordine di Bari potranno<br />

eff ettuare l’aggiornamento professionale – e<br />

ricevere crediti formativi – anche andando al<br />

cinema!<br />

25 settembre<br />

01 ottobre 2010<br />

Vuole dislocare i Ministeri (in Puglia la Difesa): ma a che prezzo?<br />

Il Federalismo di Bossi<br />

va fatto... a tutti i costi!<br />

EMMA MARCEGAGLIA<br />

VERONICA LARIO<br />

23<br />

L’iniziativa è del fervido presidente, Manuel<br />

Virgintino, e ha il grande pregio della originalità<br />

e della modernità. Questo signifi ca innovare,<br />

cambiare il modo di professionalizzarsi!<br />

Sono già un centinaio le iscrizioni ad un ciclo<br />

di fi lm (uno al mese, con annesso dibattito) al<br />

costo di euro.<br />

Complimenti al giovane presidente barese,<br />

ma non possiamo fare a meno di ricordare che<br />

Virgintino è fi glio d’arte. Suo padre, Piero, era<br />

uno dei più autorevoli critici cinematografi ci, lavorando<br />

a “<strong>La</strong> <strong>Gazzetta</strong> del Mezzogiorno”.<br />

Le sue recensioni, per molti di noi, erano veri<br />

e prori must che ci portavano – o meno – nelle<br />

sale cinematografi che.<br />

Quando un Ministro della Cultura<br />

parla a sproposito di… cultura<br />

È proprio un bel tipo il Ministro della Cultura,<br />

Sandro Bondi.<br />

Se l’è presa per alcune vicende legate alla partecipazione<br />

di fi lm italiani al Festival di Venezia<br />

che nulla hanno a che fare con la sua responsabilità<br />

di governo.<br />

Ha annunciato che il prossimo anno “metterà<br />

il becco” su quella manifestazione, visto e considerato<br />

che il diretto artistico lo nominerà lui<br />

(caspita!)<br />

Disse la sua (obbliqua…), tempo fa, anche<br />

contro la partecipazione del fi lm di Sabina Guzzanti<br />

sul terremoto de L’Aquila, presentato a<br />

Cannes.<br />

Da rilevare che Bondi non è andato né a Venezia<br />

né a Cannes. Il suo, quindi, è un preconcetto<br />

puro.<br />

Ci si chiede: cosa frega ad un governante quali<br />

fi lm sono invitati a una manifestazione culturale?<br />

Non gli sembra che un Ministro della Cultura<br />

debba badare, primariamente, agli aspetti economici<br />

e di sostegno al settore (che crea lavoro)<br />

invece di stare a sindacare su questo o quel regista.<br />

Dai….<br />

“Non vi offendo, perché io non vi ho insultato, ma vi ho descritto” Indro Montanelli<br />

Prossimamente in libreria<br />

DICIAMOLA<br />

TUTTA<br />

Vito Raimondo<br />

Un giornalista<br />

VIP<br />

racconta<br />

i e le loro malizie...<br />

DICIAMOLA TUTTA<br />

Vito Raimondo<br />

SANDRO BONDI<br />

DICIAMOLA<br />

TUTTA<br />

Un giornalista racconta<br />

i VIP e le loro malizie...


24 25 settembre<br />

01 ottobre 2010 Imprese&Mercati<br />

R<br />

L’appello – L’on. Antonio <strong>La</strong>forgia<br />

“Meno burocrazia<br />

per battere la crisi”<br />

idurre e diminuire la burocrazia per consentire<br />

alla piccola impresa di operare in<br />

piena libertà e con risultati positivi per superare<br />

la crisi. È l’appello dell’On. Antonio <strong>La</strong>forgia,<br />

vice presidente della Camera di Commercio<br />

di Bari alla a Giornata dell’artigianato, promossa<br />

dalla Confartigianato pugliese che ha aff rontato<br />

il tema “Piccola impresa: sfi da decisiva tra sussidiarietà,<br />

liberalizzazione, territorio e mercato”.<br />

“Mentre la crisi fi nanziaria ha messo a dura prova<br />

l’intero sistema economico internazionale – ha<br />

aff ermato Francesco Sgherza, Presidente di Confartigianato<br />

Puglia – il modello che resiste e che<br />

sta permettendo al nostro Paese di non essere travolto,<br />

è il modello di economia fatta dalle tante micro<br />

e piccole imprese dell’Italia produttiva, l’Italia<br />

dell’economia reale che non ha perso la voglia di<br />

reagire”. Incentivazioni più specifi che attraverso i<br />

ilPianetaCdcBari<br />

<strong>La</strong> Camera di Commercio di Bari, allo<br />

scopo di fornire all’utente la migliore<br />

assistenza nell’esercizio del diritto<br />

a ottenere informazioni sullo stato di<br />

avanzamento dei procedimenti e delle<br />

pratiche, ha istituito un Uffi cio per le<br />

Relazioni con il Pubblico.<br />

UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO<br />

Presidente: Luigi Farace<br />

Primo piano<br />

Orari di apertura al pubblico della C.C.I.A.A.<br />

Tel. ./ (Capo Servizio/Responsabile)<br />

collaudati strumenti dei consorzi fi di, una fi scalità<br />

più funzionale alla loro esigenza di innovazione e<br />

di espansione sul mercato globale ed una più consistente<br />

dotazione infrastrutturale e di reti, con<br />

un occhio particolarmente attento all’esigenza<br />

di colmare defi nitivamente il pesante divario di<br />

crescita tra Nord e Sud. Queste sono le ragioni<br />

– ha continuato Sgherza – per cui la politica e le<br />

istituzioni ricomincino ad occuparsi seriamente di<br />

Mezzogiorno, attivando politiche anticongiunturali,<br />

che attenuino gli eff etti della crisi e rilancino<br />

lo sviluppo nel breve periodo, a cui si accompagnino<br />

politiche strutturali mirate a favorire la crescita<br />

economica e la coesione sociale, nel campo delle<br />

infrastrutture, dell’innovazione, della ricerca e più<br />

in generale per lo sviluppo dell’economia.<br />

Bisogna comprendere – ha aff ermato Antonio<br />

<strong>La</strong>forgia, vice presidente della Camera di Com-<br />

Fax ./<br />

e-mail: urp@ba.camcom.it<br />

***<br />

A.I.C.A.I.<br />

Presidente: Carlo Maria Martino<br />

Assistenza Imprese Commerciali, Artigiane e Industriali<br />

Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. -<br />

BARI<br />

Quinto piano<br />

Tel. ./<br />

Fax .<br />

e-mail: aicai@ba.camcom.it<br />

***<br />

mercio di Bari – che sul mercato vince la qualità<br />

delle imprese e non la loro dimensione. Per uscire<br />

dalla crisi bisogna puntare sulle eccellenze espresse<br />

dalle piccole imprese che costituiscono<br />

il % del sistema produttivo del Paese che nelle<br />

fasi congiunturali negative hanno sempre garantito<br />

la coesione sociale assicurando sviluppo<br />

economico. <strong>La</strong> crisi economica che attraversiamo,<br />

forse, è servita a riscoprire i valori espressi<br />

dalle nostre piccole imprese. Valori fondati sulla<br />

forte componente di familiarità e tradizione delle<br />

piccole imprese, con la centralità della persona umana<br />

nel progetto imprenditoriale. Occorre mettere<br />

al centro dello sviluppo la persona, come<br />

motore di sviluppo, spinta motivazionale, emotività,<br />

creatività. È questa la forza dell’artigianato e<br />

delle piccole imprese, la centralità della persona<br />

umana e la stretta relazione con la famiglia, che<br />

AICAI – Una tavola rotonda per discutere delle opportunità<br />

Varato il nuovo “conto energia”<br />

Rinnovabili, ghiotta occasione<br />

I<br />

l nuovo conto energia per gli impianti fotovoltaici a partire dal <br />

opererà incentivi per eff etto del progresso tecnologico e maggiore<br />

effi cienza dei pannelli solari e punterà sulla premialità con gli<br />

incentivi. Di questa piccola “rivoluzione” si è discusso ampiamente<br />

nella tavola rotonda “Investire nelle rinnovabili in Puglia. Scenari di<br />

sviluppo del fotovoltaico dopo il III Conto Energia, del minieolico e<br />

delle biomasse: quali opportunità per le imprese ed il territorio”.<br />

L’iniziativa, patrocinata da Confi ndustria Puglia, Camera di Commercio<br />

di Bari e Distretto Produttivo pugliese delle Energie Rinnovabili<br />

e dell’effi cienza Energetica e dai Ministeri dell’Ambiente e dello<br />

Sviluppo Economico, è stata organizzata dallo Sportello Energia<br />

dell’AICAI, azienda speciale della Camera di Commercio di Bari, e Business<br />

International.<br />

L’obiettivo è stato illustrare alle aziende, agli enti locali ed ai professionisti<br />

la convenienza e fattibilità d’investire nelle rinnovabili in<br />

Puglia per implementare una strategia di risparmio energetico, motivi<br />

di sostenibilità ambientale del territorio, ma anche per gli interessanti<br />

rendimenti che producono questa tipologia di progetti e business.<br />

Nel corso dei lavori sono stati approfonditi il quadro regolatorio e<br />

le novità degli ultimi interventi normativi, come il III Conto Energia;<br />

gli incentivi nazionali e le opportunità di fi nanziamento regionali; l’i-<br />

ter burocratico ed autorizzativi da seguire anche ed alla luce<br />

delle ultime sentenze della Corte Costituzionale e delle nuove<br />

linee guida nazionali; le modalità di fi nanziamento degli<br />

impianti ed il ritorno economico degli investimenti; i vantaggi<br />

e le caratteristiche delle principali tecnologie disponibili sul<br />

mercato; le esperienze di successo del territorio e le opportunità<br />

che la Regione Puglia off re nei nuovi settori dell’economia verde.<br />

“È un’iniziativa importante – ha detto Carlo Maria Martino, presidente<br />

dell’Aicai – che vede nello Sporetello Energia l’evento conclusivo<br />

di un lungo percorso che la Camera di Commercio, ed in particolare<br />

l’AICAI, hanno iniziato da tempo cercando di promuovere la razionalizzazione<br />

della gestione delle risorse energetiche locali ed ambientali,<br />

la promozione dell’energia rinnovabile che rappresenta un settore<br />

in notevole ascesa e sempre più d’interesse per le aziende pugliesi”.<br />

Secondo Salvatore Adamo, responsabile dello Sportello Energia<br />

dell’AICAI, “il nuovo Conto Energia è interessante per i sistemi premianti<br />

ed incentivanti. Saranno incentivati di percentuali premianti<br />

siti di vecchie cave dismesse e discariche dove potranno essere realizzate<br />

opere di ripristino ambientali attraverso l’utilizzo di fonti<br />

rinnovabili ed allocati impianti fotovoltaici in sostituzione di tetti di<br />

amianto”.<br />

I.F.O.C.<br />

Presidente: Pietro Di Cillo<br />

Secondo piano – Terzo piano<br />

Agenzia di Formazione – Istituto di Formazione<br />

CCIAA Bari<br />

Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. –<br />

BARI<br />

Tel. ./.<br />

Fax .<br />

e-mail: segreteria.ifoc@ba.camcom.it<br />

***<br />

S.A.M.E.R.<br />

Presidente: Michele Di Benedetto<br />

Piano terra – Primo piano<br />

Servizio Analisi Chimico-Merceologiche<br />

diventa anch’essa “laboratorio” di umanità e di<br />

educazione ai valori della responsabilità individuale<br />

e della solidarietà. <strong>La</strong> Camera di Commercio<br />

è un ente dinamico, da sempre impegnato<br />

nella promozione degli interessi generali del sistema<br />

imprenditoriale locale. Rispetto allo scorso<br />

anno abbiamo raddoppiato lo stanziamento<br />

per le attività promozionali affi nché le imprese<br />

possano trarre il massimo profi tto dalle nostre azioni,<br />

in situazione congiunturale di diffi coltà. Fra<br />

le principali iniziative assunte dell’Ente camerale<br />

vanno segnalate il Bando di mln per il raff orzamento<br />

dei fondi rischi di garanzia dei Confi di e il<br />

bando di mln per l’inserimento occupazionale<br />

dei disoccupati di lungo corso e la qualifi cazione<br />

professionale attraverso l’apprendistato, che ha<br />

già consentito di creare nuovi posti di lavoro<br />

nelle piccole e medie imprese.<br />

Foto Giuseppe Porzani_fotolia<br />

Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. –<br />

BARI<br />

Tel. .<br />

Fax .<br />

e-mail: info@samer.it<br />

ORARI DI APERTURA SPORTELLI<br />

MATTINA – tutti gli uffi ci<br />

dal lunedì al venerdì dalle ore . alle ore .<br />

POMERIGGIO – Registro Imprese – Diritto Annuale<br />

dal lunedì al giovedì dalle ore . alle<br />

ore .<br />

POMERIGGIO – altri uffi ci<br />

lunedì e giovedì dalle ore . alle ore .


assieme banche di dimensioni media e<br />

medio-piccola nel Nord e Centro Italia.<br />

L’occasione è off erta dalla privatizzazione<br />

forzata delle casse di risparmio che cadono<br />

a frotte nella ragnatela. E ciò porta<br />

nell’azionariato le fondazioni che quelle<br />

casse di risparmio avevano conferito<br />

nella banca di Profumo. L’attenzione al<br />

mercato fi nanziario è connaturata all’imprinting<br />

McKinsey che il manager si porta<br />

dentro. In realtà, si tratta più di un rifl esso<br />

condizionato dalla cultura americana<br />

che non di un grande aff are e i vari tentativi<br />

di sviluppare la fi nanza d’impresa<br />

e la gestione dei portafogli non sortono<br />

i successi sperati. Piuttosto, come tutte le<br />

banche italiane anche grandi, UniCredit<br />

continua a dipendere dalle attività bancarie<br />

tradizionali. Lo stile è borghese rivoluzionario.<br />

Dopo i titoli nobiliari, in UniCredit<br />

vengono aboliti anche i titoli di studio:<br />

non ci sono rag. e dott. ma solo signori e<br />

signore: un bel salto in avanti. Ma il principale<br />

miracolo è l’espansione all’estero,<br />

soprattutto nell’Europa Centro-Orientale,<br />

ove, partendo dal nulla, Unicredit diviene<br />

il marchio bancario dominante.<br />

PUGLIA<br />

Direttore responsabile: Dionisio Ciccarese<br />

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Redazione: Via delle Orchidee, 3 - 70026 - Z.I. Modugno-Bari<br />

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Ogni riproduzione anche parziale è vietata ai termini di legge<br />

Chiuso in tipografi a il 23 settembre 2010<br />

Il clou dell’internazinalizzazione si<br />

raggiunge quando, nel , Unicredit<br />

si fonde con Hypovereinsbank, la banca<br />

tedesca che le porta in dote la fi tta rete<br />

nell’Europa dell’Est posseduta da Bank<br />

Austria Creditanstalt. Si tratta della prima<br />

grossa fusione transeuropea. Ma non<br />

è una fusione tra pari. Hypovereinsbank<br />

è sull’orlo del dissesto ed è proprio per<br />

questo che il governo tedesco non si oppone<br />

e lascia che il management di Piazza<br />

Cordusio prenda il sopravvento.<br />

Insomma, Profumo e la sua creatura<br />

UniCredit sono una delle poche storie di<br />

successo, di rapida crescita dimensionale<br />

societaria e notevole aff ermazione internazionale<br />

di un’Italia che pare rattrapprisi<br />

sul particulare e sulla piccola impresa,<br />

col ciglio aggrottato al misero orto del vicino<br />

più che guardare alle fl oride praterie<br />

lontane. Tutto questo non avviene “contro”<br />

la politica ma “senza” la politica. In<br />

un certo senso, nella fase construens Profumo<br />

è ortogonale alla politica.<br />

E a questa banca di successo qualcuno<br />

(la politica?) chiede di farsi carico del più<br />

grande malato del sistema bancario ita-<br />

Ricerca scientifi ca e rinnovabili<br />

accordo Politecnico-Calearo<br />

Il Politecnico di Bari e il Gruppo Calearo, azienda vicentina all’avanguardia<br />

nei sistemi di connettività e nella telematica, hanno stretto un<br />

accordo di collaborazione su nuovi progetti riguardanti le fonti energetiche<br />

rinnovabili, i dispositivi basati su meta materiali, nonché lo sviluppo<br />

ed il consolidamento di ricerca scientifi ca avviata dal Ce.R.Ca., il Centro<br />

di Ricerca Calearo su tecnologia per antenne miniaturizzate, per attività<br />

di integrazione nelle telecomunicazioni wireless, e ulteriori studi e ricerche<br />

avanzate per il mercato delle antenne intelligenti MIMO, Multiple In<br />

Multiple Out e della nuova generazione LTE Long Term Evolution.<br />

Mercato immobiliare:<br />

ripresa ancora lenta<br />

A margine del convegno organizzato dalla Federazione Italiana<br />

degli Agenti Immobiliari Professionali (FIAP), dal tema “Le nuove<br />

www.gazeco.it<br />

Rubriche<br />

segue dalla prima<br />

Più che Profumo è olezzo<br />

liano, Capitalia (ex Banca di Roma), da<br />

sempre periclitante, cresciuta soprattutto<br />

attraverso fusioni pilotate che l’avevano<br />

periodicamente rinsanguata. Per la<br />

prima volta Profumo non sa o non vuole<br />

dire di no alla politica e il matrimonio si<br />

realizza nel .<br />

Nel bel mezzo della conseguente riorganizzazione,<br />

arriva la Grande Crisi<br />

del -, il fallimento di Lehman e lo<br />

sconquasso per il sistema bancario, in<br />

verità ben più tenue in Italia che altrove.<br />

Nonostante UniCredit non sia messo<br />

male il prezzo delle sue azioni viene<br />

fortemente ridimensionato, occorrono<br />

aumenti di capitale. Così, le fondazioni<br />

di riferimento scalpitano sia perché son<br />

crollati i dividendi sia perché debbono<br />

metter mano al portafoglio.<br />

Profumo cerca un salvagente nel tripolitano<br />

ridens. Ma l’epilogo è vicino.<br />

Sempre più controllate dalla Lega, le fondazioni<br />

azioniste non sono solo scontente<br />

ma divengono culturalmente avverse<br />

al miracolo dell’internazionalizzazione<br />

di Unicredit, la rivogliono al servizio del<br />

proprio territorio, cioè soggiogata alla<br />

25 settembre<br />

01 ottobre 2010<br />

25<br />

segue dalla prima<br />

<strong>La</strong>ncini...<br />

leNewsdaTerritorioeImprese<br />

inviate le vostre notizie a redazione@gazeco.it<br />

regole del mercato immobiliare e fi nanziario: quali eff etti sulle professioni?”,<br />

Osvaldo Clemente, presidente regionale FIAP, ha commentato<br />

i dati pubblicati recentemente dall’Istat sulla ripresa del<br />

settore immobiliare: “I dati diff usi sulla ripresa del settore immobiliare<br />

non possono indurci a facili ottimismi: i punti percentuali<br />

positivi dell’ultimo trimestre non compensano assolutamente gli<br />

ultimi due anni di recessione. Peraltro nel nostro settore dalle crisi<br />

ci si riprende in maniera lenta, i primi segnali apprezzabili di ripresa<br />

non li avremo prima del ”.<br />

Gli ingegneri informatici a Fasano<br />

per la Scuola Dottorato di Ricerca<br />

Il mondo della ricerca pugliese protagonista di una nuova sfi da:<br />

come applicare le innovazioni dell’ingegneria informatica in campo<br />

militare a temi sociali come i cambi climatici, la sicurezza o i trasporti.<br />

Protagonisti, una sessantina di futuri ricercatori italiani (tra cui <br />

pugliesi) ed esteri. Scenario, la Puglia, che per la prima volta, grazie<br />

all’Università di Bari, dal settembre al ottobre ospita alla Selva di<br />

Fasano (Hotel Sierra Silvana) la prestigiosa Scuola di Dottorato del<br />

GII - Gruppo Ingegneria Informatica, evento itinerante che da quindici<br />

anni propone negli Atenei italiani full immersion su temi di frontiera.<br />

Andria e quindi la direzione di Lecce, prima di giungere a Bari.<br />

Principi Attivi 2010: è iniziata<br />

la valutazione delle domande<br />

Al via la valutazione di . progetti di giovani pugliesi che hanno<br />

partecipato al nuovo bando regionale di Principi Attivi. Conclusa<br />

la prima fase relativa all’accertamento dei requisiti formali dei concorrenti,<br />

la commissione composta da esperti indicati dall’ARTI<br />

(Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione) comincerà<br />

ad analizzare nel merito le proposte pervenute dalle sei province.<br />

Hanno preso parte . giovani pugliesi, . ragazze e . ragazzi<br />

tra i e i anni, con un incremento del ,% rispetto all’edizione<br />

: sono oltre . i partecipanti in più.<br />

Workshop progetti di prefattibilità<br />

dei Piani dei Tempi e degli Spazi<br />

L’Assessorato al Welfare della Regione Puglia ha promosso un<br />

workshop dedicato all’illustrazione e all’approfondimento dei progetti<br />

di prefattibilità dei Piani dei Tempi e degli Spazi, presentati<br />

dagli Ambiti territoriali e fi nanziati dalla Regione Puglia. Rappresentano<br />

uno strumento di programmazione locale, determinante<br />

per garantire servizi che permettono ai cittadini e alle famiglie di<br />

migliorare il livello di conciliazione tra gli impegni professionali e<br />

la vita privata, promosso con la L.R. /. Il workshop, riservato<br />

ai ambiti territoriali benefi ciari del fi nanziamento regionale, è<br />

stata l’occasione per presentare le caratteristiche e l’idea guida di<br />

ogni singolo piano così da condividerne gli elementi essenziali e dare<br />

avvio al processo di rete tra le diverse progettualità.<br />

politica. Da solo ciò non basterebbe. Ma<br />

il fronte da Giussano si salda con lo scontento<br />

dei tedeschi di Hypovereinsbank<br />

e con i mai appagati desideri di dominio<br />

del maieuta di Capitalia.<br />

Così, col pretesto di salvaguardare l’italianità<br />

(vi ricordate Antonveneta e BNL<br />

nell’estate del ?), il settembre<br />

i salvati uccidono il loro salvatore,<br />

ne usurpano il trono. Si rischia di svendere<br />

il miracolo di Profumo spartendolo tra<br />

le varie truppe mercenarie, i signorotti<br />

feudali da Monaco, a Trieste, a Verona<br />

e a Torino. C’è da augurarsi che non si<br />

realizzi lo scenario più fosco: di una rete<br />

estera liquidata per rifocalizzare la banca<br />

al servizio dei satrapi di casa nostra.<br />

Può darsi che all’origine dei problemi<br />

di Profumo ci sia proprio il non aver detto<br />

di no all’acquisizione della Banca di<br />

Roma. Forse il Senatore Andreotti direbbe:<br />

“beh, insomma questo Profumo un<br />

po’ se l’era andata a cercare …”.<br />

GIOVANNI FERRI<br />

Docente di Economia politica<br />

all’Università di Bari<br />

Collaborazione Puglia-Olanda<br />

per competere e cooperare<br />

Competitività e cooperazione sono le parole di un presente<br />

già operativo ed un futuro prossimo condivise sia dal Presidente<br />

della Regione Puglia, Nichi Vendola intervenuto al<br />

convegno organizzato dall’Ambasciata dei Paesi bassi sugli<br />

scambi logistici tra Puglia e Olanda, innovazioni, sviluppi e<br />

opportunità sia dall’ambasciatore olandese, Alphonsus Stoelinga,<br />

ricevuto dal presidente Vendola, insieme con gli assessori<br />

Minervini e Godelli.<br />

I due paesi condividono molte cose, dal fenomeno dell’immigrazione<br />

alla tradizione legata a san Nicola. Ma il luogo di partenza<br />

in comune è il sistema portuale.<br />

BASILICATA<br />

Ho avuto il… privilegio di assistere<br />

da telespettatore alle elucubrazioni<br />

mentali di chi attribuisce<br />

ai meridionali persino le avverse<br />

condizioni meteorologiche. Un invidiabile<br />

e singolare campionario<br />

di scemenze, stereotipi e ignoranza.<br />

Tuttavia, in tanta incertezza logica<br />

si stagliano vigorose le fi gure<br />

di Salvini e <strong>La</strong>ncini (sarà mica una<br />

questione di desinenze?) col loro<br />

bagaglio antimeridionale.<br />

Persino la Gelmini (rieccola la<br />

desinenza) ha messo a repentaglio<br />

la statuaria capigliatura per<br />

rimproverare il sindaco leghista.<br />

In realtà farebbe bene a preoccuparsi<br />

di cosa si insegna nel “polo<br />

scolastico” della “triste” cittadina<br />

bresciana. Perché ad Adro il<br />

rischio è di riprodurre tanti piccoli<br />

<strong>La</strong>ncini e così facendo diffi cilmente<br />

potrà scrollarsi le attribuzioni di<br />

tetro ed oscuro. Non hanno di che<br />

stare allegri. Davvero.<br />

NINO NANCO<br />

Da Cciaa Potenza un seminario<br />

per migliorare la produttività<br />

Migliorare la produttività aziendale è un obiettivo di tutti gli<br />

imprenditori, grandi e piccoli. Diverse le metodologie che offrono<br />

la classica “cassetta degli attrezzi”, ma non sono sempre<br />

note ai più.<br />

Per questo motivo la Camera di Commercio di Potenza, attraverso<br />

la sua Azienda Speciale FORIM, organizza il prossimo <br />

settembre, dalle . alle ., un seminario dal titolo “Come<br />

far crescere la produttività aziendale” per presentare metodologie<br />

e strumenti pratici, affidabili e veloci (Kaizen, TRIZ, “Training<br />

within industry” – TWI ecc.) che consentono di ottenere in<br />

azienda miglioramenti in grado di incrementare la produttività<br />

finanche a due cifre. Il seminario è parte del progetto MIRA (Miglioramenti<br />

ed Innovazioni Rapidi Aziendali), realizzato in collaborazione<br />

con il CPV (Centro Produttività Veneto) – Azienda<br />

Speciale della Camera di Commercio di Vicenza.<br />

“Basilicata Innovazione”: ecco<br />

il progetto Ergonomia<br />

L’applicazione dei principi dell’ergonomia, il rispetto delle<br />

richieste di design, il comfort e il benessere del consumatore,<br />

la maggiore competitività delle imprese lucane: di qui prende<br />

il via Ergonomia Basilicata, il nuovo progetto di Basilicata Innovazione<br />

fi nalizzato a migliorare e diff erenziare i prodotti con i<br />

quali veniamo quotidianamente in contatto nella vita privata o<br />

lavorativa.<br />

Prodotti quindi “a misura d’uomo”, più competitivi, rispondenti<br />

alle esigenze dell’utilizzatore e a criteri di comodità, usabilità<br />

e sicurezza. Consulente d’eccezione di Ergonomia Basilicata,<br />

il prof. Antonio Dal Monte, esperto di fama internazionale, da<br />

oltre anni impegnato in attività scientifi che legate al settore<br />

dell’ergonomia.


26 25 settembre<br />

01 ottobre 2010 Itinerari<br />

Il prosciutto che fa la storia di una terra<br />

Cajunne di Faeto<br />

un antico sapore<br />

olo se la coscia è di cajunne, lu presutt’ come a Faeto nell’alta<br />

Valle del Celone, chiamano il prosciutto (al latino perexu-<br />

Stus,<br />

prosciugato) colà prodotto è vero salume di nicchia.<br />

Altrimenti sono solo chiacchiere e fandonie.<br />

Tanto si precisa poiché venticelli calunniosi hanno più volte aleggiato<br />

su Faeto, ritenuta “repubblica del prosciutto”, riferendo<br />

di cosce trattate da maiali importati dall’Olanda.<br />

Per i “curiosi viaggiatori” il cajunne è un maiale semibrado di<br />

nera cotenna e di carni la cui sapidità è dono dei pastoni preparati<br />

dagli allevatori e di quant’altro i suini si nutrono delle bontà dei<br />

boschi nelle contrade di Piano Maggese Scavo: ghiande, tuberi,<br />

erbe aromatiche, persino funghi.<br />

È antica la tradizione del prosciutto faetano. I contadini lo preparavano<br />

come salvadanaio: una coscia per l’acquisto di un paio<br />

Molte specialità di salumi prodotte<br />

<strong>La</strong>rdo e soppressate<br />

Faeto si producono anche salami,<br />

A soppressate e lu rèj, il lardo. Corrisponde<br />

allo strato adiposo che ricopre<br />

il maiale sul dorso, dalla regione occipitale<br />

fi no alle natiche e che lateralmente<br />

arriva fi no alla pancetta.<br />

Lu rèj ha forma rettangolare, con uno<br />

spessore non inferiore a tre cm, esternamente<br />

la parte inferiore conserva<br />

la cotenna, mentre quella superiore<br />

è ricoperta dal sale di stagionatura, da<br />

foglie d’alloro e pepe a granelli o pe-<br />

* Il e settembre appuntamento<br />

con la Festa Patronale a Deliceto, sui<br />

Monti Dauni (Fg) in onore di Maria SS.<br />

dell’Olmitello. In programma, oltre a manifestazioni<br />

di religiosità popolare, anche<br />

peroncino. Il profumo è aromatico e<br />

tenue, il sapore fresco quasi dolce e<br />

molto delicato.<br />

Lu rèj per essere degno di tale nome<br />

deve essere “umido, di consistenza omogenea<br />

e morbida, di colore bianco,<br />

leggermente rosato, con, eventualmente,<br />

una striscia di magro al centro”.<br />

È quanto si precisa in “Carta d’identità<br />

prodotti tradizionali pugliesi” a cura<br />

di Giuseppina Marilia Tantillo dell’Università<br />

di Bari.<br />

fraBoschi,SentierieTorrenti<br />

Tutti a Deliceto<br />

la IV edizione di “Suono Vivo – Musica &<br />

Cultura” per serate artistiche, culturali e<br />

musicali che portano nel piccolo borgo<br />

numerosi turisti. Gli eventi sono a cura<br />

del Comune di Deliceto in collaborazione<br />

con le associazioni locali.<br />

Info: Pasquale Capano . –<br />

cell. .<br />

* Dal al settembre “Sagra ‘Frate<br />

Focu” (del peperoncino) a Scorrano<br />

(Le), in occasione dei festeggiamenti<br />

per San Francesco d’Assisi. <strong>La</strong> festa è sul<br />

Piazzale del Convento dei Cappuccini,<br />

dove saranno allestiti stand gastronomici<br />

dove poter degustare (opportunamente<br />

infuocati di peperoncino) panini<br />

con melanzane e peperoni, piatti di carne<br />

come il maiale sulla brace, cavallo a<br />

‘pezzetti’ con il sugo di pomodoro, e<br />

moltissime altre ricette del posto.<br />

I proventi della serata saranno devoluti<br />

in benefi cenza. Info: .-.<br />

Foto Kalle Kolodziej_fotolia<br />

di scarpe per i bambini, un attrezzo di lavoro, un’altra da conservare<br />

in caso di mancanza di cibo.<br />

Nei miei ricordi di parecchie lune fa, durante vagabondaggi in<br />

Puglia lungo tratturi e garighe, per acciuff are tradizioni e paesaggi<br />

“fuori strada”, c’è l’acquisto a Faeto di una porzione di prosciuttello<br />

dalle carni scure, un tantino dure, ma con un sapore!<br />

Oggi trovare di quel prosciutto è tempo perso. Le tecniche di allevamento<br />

e di preparazione sono molto migliorate, anche da un<br />

punto di vista igienico e la Regione Puglia ha riconosciuto il salume<br />

faetano “Prodotto Tipico Regionale”, pertanto è necessario rispettare<br />

uno speciale disciplinare per essere defi nito come “Prosciutto<br />

di Faeto”. Inoltre è Presidio di Slow Food organizzazione molto<br />

sensibile per i prodotti di nicchia e sempre pronta a difenderli e<br />

diff onderli, se meritano. Tutti validi presupposti per la richiesta, già<br />

n quella “repubblica del prosciutto”<br />

Icom’è considerato il paese, appennì<br />

e Prazzùnne cùme un nitte de scèje,<br />

appeso al Monte Perazzoni come un<br />

nido d’uccello, si respira la buona aria<br />

del bosco comunale detto di “Difesa<br />

Vendicola”: non per niente il nome di<br />

Faeto deriva da faggio. Tante sono,<br />

inoltre, le sorgenti e i torrenti che in<br />

passato servivano per muovere le ruote<br />

di mulini ad acqua, oggi silenti monumenti<br />

di un’economia basata sull’agricoltura<br />

e sui prodotti dei boschi.<br />

A Faeto i “curiosi viaggiatori” sono<br />

accolti dal cartello in franco provenzale<br />

e in lingua: Bunvni a Fait, lu pais me<br />

auto la Pugli, benvenuti a Faeto il paese<br />

più alto della Puglia.<br />

Il franco provenzale è un dialetto<br />

riconosciuto dallo Stato come lingua<br />

uffi ciale (Legge /) riveniente da<br />

Scheda<br />

Sinonimi: Presutt’ de Fait<br />

Ingredienti: Carne suina e sale marino<br />

Forma: Coscia di suino, taglio classico all’italiana, presenta osso femorale comprensivo di zampa<br />

Peso: Kg - <br />

Costi: € , al Kg<br />

Consistenza: stagionatura minima dodici mesi<br />

Odore: profumato marcato<br />

Colore: rosso mattone con lardo roseo<br />

I maggiori produttori sono i salumifi ci Moreno (-) e De Luca (-.)<br />

Ai primi di febbraio si tiene la “Fféte de lu cajunne” e ad agosto, anche in onore degli emigrati, c’è<br />

la sagra detta “Fféte de lu presutt’”.<br />

uando l’acqua dava pane: è il sottotitolo de “I<br />

Qmulini ad acqua dell’Alta Valle del Celone”, libro<br />

documento dei fratelli Ausilia e Nicola Pirozzoli. Già<br />

uscito qualche anno fa e poi riproposto con gli aggiornamenti<br />

di nuove scoperte, di foto tutte a colori, di<br />

memorie.<br />

L’Alta Valle del Celone è nel Sub Appannino Dauno,<br />

ai confi ni tra la Puglia con la Campania, comprende i<br />

territori di Faeto, Celle S. Vito, Castelluccio Valmaggiore,<br />

dove sono i mulini ad acqua (una ventina) funzionanti<br />

sino ai primi del . Oggi sono monumenti<br />

all’inventiva dei contadini, dei mugnai e degli artigiani<br />

di un tempo.<br />

Si deve anche alle ricerche dei Pirozzoli se oggi almeno<br />

di questi opifi ci è stato restaurato ed è meta di<br />

visite didattiche.<br />

I mulini dell’Alta Valle del Celone non avevano pale<br />

esterne verticali ma orizzontali sulle quali si faceva arrivare<br />

un getto potentissimo d’acqua raccolta in alto in<br />

una vasca (sc’gli’ttahu) e quindi scaricata in giù. Il getto<br />

faceva muovere un albero di trasmissione (arb’l’)<br />

avviata, di riconoscimenti europei quali la Dop o l’Igp.<br />

<strong>La</strong> lavorazione del prosciutto di Faeto comincia con la salagione<br />

in tini di abete o pino di legno. Dopo qualche giorno è massaggiato<br />

con acqua e aceto.<br />

Dopo quattro mesi i prosciutti sono “sugnati”, cioè cosparsi di<br />

farina mista a strutto, pepe o peperoncino il che determina una<br />

chiusura dei pori per evitare intrusioni non desiderate d’insetti<br />

o altro.<br />

<strong>La</strong> stagionatura di dodici mesi (in locali freschi, areati e dotati<br />

di camino), lenta e morbida si ottiene perché Faeto si trova a<br />

metri d’altitudine. Inoltre il territorio di Faeto è attraversato<br />

dal fi ume Celone, il che crea umidità e ventilazione ottimali per<br />

la delicata fase di conservazione e perfezionamento di sapori del<br />

presutt.<br />

Da vedere – Le ceramiche e gli intagli in legno<br />

Il paese più alto di Puglia<br />

dove si parla provenzale<br />

quella “lingua d’oc” che ancora si parla,<br />

oltre che in alcune zone della Valle<br />

D’Aosta, anche a Faeto come nella vicina<br />

Celle San Vito.<br />

Due le circostanze che hanno lasciato<br />

questa eredità linguistica: la prima,<br />

la meno suff ragata, è che un gruppo<br />

di valdesi per sfuggire alle persecuzioni<br />

dei papi avignonesi (siamo attorno<br />

alla seconda metà del Duecento), si<br />

siano rifugiati in Puglia e più in particolare<br />

a Faeto, ma si dà più credito a un<br />

editto del di Carlo I d’Angiò che<br />

richiamava famiglie “di buona qualità<br />

artigiana” e “conoscitori di macchine<br />

da guerra” per popolare la nuova<br />

cerchia fortifi cata di Lucera a pochi<br />

chilometri dall’attuale Faeto, dopo<br />

che i saraceni vi erano stati sconfi tti e<br />

scacciati. L’ luglio del , circa duecento<br />

soldati franco provenzali, che si<br />

trovavano in località Casal Crepacuore,<br />

poco distante, aderirono all’iniziativa<br />

e, fi nita la guerra furono raggiunti<br />

dalle famiglie dando vita ai borghi di<br />

Faeto e di Celle San Vito.<br />

Allora bunvi a Fait dov’è consigliata<br />

la visita al laboratorio delle ceramiche<br />

provenzali, di manufatti di intaglio del<br />

legno, al museo della civiltà contadina<br />

nella “Casa del Capitano” e ai mulini<br />

ad acqua.<br />

A Faeto si arriva da Bari percorrendo<br />

l’Autostrada A Uscita Foggia<br />

Direzione Lucera Castelluccio Valmaggiore<br />

– Faeto.<br />

<strong>La</strong> ricettività: Moreno (-<br />

) Rifugio di Faeto<br />

(), Ristorante Carlo d’Angiò<br />

(), Ristorante Locanda<br />

Casa Mia (). Info@prosciuttodifaeto.it<br />

Attivavano un meccanismo per la triturazione del grano<br />

<strong>La</strong> valle dei mulini ad acqua<br />

al quale erano collegate altre ruote che muovevano<br />

a loro volta le macine (macc’n’) che trituravano il grano<br />

contenuto nella tramoggia (trammòj), mentre una<br />

leva (scazz’cattàhu’), serviva per regolare lo spessore<br />

tra le macine e quindi del macinato. Ogni mulino sfarinava<br />

in media un sacco ( kg) di grano ogni minuti.<br />

L’acqua che scorreva dal mulino era riciclata per<br />

annaffi are gli orti o per muovere altri opifi ci come, per<br />

esempio i telai.<br />

Quando funzionavano, fungevano anche da mass<br />

media: infatti era al mulino che ci si scambiavano le<br />

informazioni, non solo sui prezzi del grano, ma anche<br />

sulle fi ere, sulle feste patronali, sui fi danzamenti, si<br />

spettegolava e, come tutti i mulini degni di rispetto,<br />

chiunque vi entrava si...infarinava.<br />

Oppure imparava che: Mulin, carr’, e scuppètt’ a chi<br />

i tint’ pa lo sèns’ lo fant’ mett’, mulini, carri, e schioppi<br />

fanno diventare sensato chi non lo è. Oppure gli anziani<br />

ricordavano che lu piahu’ d’nchie la farinn’ s’ crenz’<br />

mulnar’, il pidocchio nella farina si crede mugnaio.<br />

Pagina a cura<br />

di Vittorio Stagnani


V<br />

Senza di loro sistema sanitario al collasso<br />

Sempre più anziani<br />

e grazie ai badanti<br />

possiamo assisterli<br />

ecchi nel mondo. <strong>La</strong> London School of Economics<br />

dà i punti. Il % degli milioni-<br />

mila. italiani over non si considera<br />

“vecchio” e si sente ancora in ottima salute,<br />

e la maggioranza di loro non fa assolutamente<br />

progetti per la vecchiaia. Solo il % ha messo da<br />

parte denaro mentre tre su quattro si affi dano alla<br />

propria famiglia ritenendo che tocchi ai parenti<br />

farsi carico della loro assistenza. Ma, attenzione<br />

è meglio e più prudente non farci troppo affi damento<br />

perché – avverte il rapporto di London<br />

School of Economics, sponsorizzato da Bupa<br />

International – la rete di assistenza informale (il<br />

modello tradizionale delle famiglie che badano ai<br />

propri anziani) si sta disintegrando perché il numero<br />

di anziani è cresciuto più velocemente dei<br />

potenziali loro familiari più giovani, è aumentato<br />

il numero delle donne che lavorano fuori casa, si<br />

sono moltiplicati gli anziani che vivono da soli.<br />

I “badanti” regolari sono circa . (.<br />

in Puglia; . in Basilicata) ed altri .<br />

non registrati. Se tutti questi, per ipotesi, se ne<br />

andassero e le Regioni dovessero dotarsi di una<br />

rete di residenze per i non autosuffi cienti (almeno<br />

.. quelli maggiormente bisognosi),<br />

l’economia italiana andrebbe in collasso. Questa<br />

assistenza a “basso” costo salva il sistema di assistenza<br />

nazionale. Un lavoro che vale miliardi<br />

di euro l’anno.<br />

Ogni posto letto costa mila euro e la spesa<br />

totale sarebbe di oltre miliardi euro. cui bisognerebbe<br />

aggiungere reperimento e costo del<br />

personale necessario (mila persone) con costi<br />

di miliardi € l’anno. Se gli ospedali dovessero<br />

assistere i ricoverati non autosuffi cienti spenderebbero<br />

più di mila euro l’anno.<br />

<strong>La</strong> stima per prestazioni domiciliari agli anziani<br />

non autosuffi cienti (erogate dai comuni) raggiunge<br />

milioni euro L’Istat ha quantifi cato la spesa<br />

in milioni di euro.<br />

In Italia, è emersa una nuova generazione: “i<br />

giovani di spirito” che, a - anni (.. gli<br />

over e .. gli ultra anni), si sentono ancora<br />

validi e capaci di aff rontare ogni situazione.<br />

Solo il % di questi “giovani” è depresso a causa<br />

dell’invecchiamento ed il % è spaventato dal-<br />

le possibili perdita di memoria ed indipendenza e<br />

il % teme più il cancro e il % l’Alzheimer.<br />

In questo, sugli italiani, vincono i francesi dei<br />

quali il % è convinto che la vecchiaia inizi ad <br />

anni (l’igienista dell’università di Bari, prof. Giuseppe<br />

Sangiorgi lo aff ermava e preconizzava già<br />

negli anni ‘-‘ del secolo scorso). Per il % dei<br />

giapponesi, invece, la vecchiaia comincia a anni.<br />

A preoccuparsene di più sono i brasiliani (%<br />

in confronto del % di tutto il mondo) mentre i<br />

Se associate, hanno ricadute pesanti su salute e portafogli<br />

Obesità e diabete si pagano cari<br />

alla cura al prendersi cura della persona con diabete il passo<br />

Dnon è breve ma deve contemperare regole di vita, controlli,<br />

terapie, risvolti economici e sociali iniziando con impostare, in maniera<br />

adeguata, la prevenzione e la diagnosi precoce che, attualmente,<br />

giunge con - anni di ritardo esponendo a rischi gravi e<br />

perdite economiche rilevanti.<br />

Il ,% della spesa farmaceutica totale è rappresentato da prodotti<br />

contro il diabete (insuline e ipoglicemizzanti orali) per i quali<br />

la spesa è di milioni €, di cui solo per le insuline. Importante<br />

il contributo delle nuove tecnologie. <strong>La</strong> malattia è cronica e<br />

bisogna quindi cercare di limitare da subito l’accesso alla terapia<br />

attraverso la prevenzione”<br />

“Diabete ed obesità – dice il prof. Francesco Giorgino, ordinario<br />

di endocrinologia, università di Bari – spesso si associano aggravandosi<br />

a vicenda. In Puglia, la prevalenza della malattia diabetica<br />

tipo (dell’adulto) in particolare, è più alta della media (oltre il %<br />

della popolazione; valore medio nazionale, ,%) e quella dell’obesità<br />

(% contro il %) sono particolarmente elevati. Questo signifi -<br />

ca che esistono fattori di rischio o meno controllati”.<br />

All’inizio degli anni il Centro di Farmacoeconomia dell’università<br />

di Milano, indicava in miliardi € il costo diretto per ospedalizzazioni<br />

e cure mediche di sovrappeso, obesità e malattie<br />

collegate. Un terzo circa di questi costi è assorbito dal diabete che<br />

ha progressione allarmante. Nel , il costo del diabete per lo<br />

Stato era circa miliardi €, (,% della spesa sanitaria) Nel , a<br />

fronte di un quasi raddoppio, del numero di persone con diabete<br />

siamo passati a oltre miliardi (%). Per l’anno prossimo, il numero<br />

di diabetici si ipotizza in crescita al %, e costo di miliardi €: più<br />

che raddoppiato in meno di anni.<br />

Inoltre, i ricoveri per complicanze cardiovascolari è volte mag-<br />

giore nei diabetici rispetto alla popolazione generale, è - volte<br />

maggiore per le amputazioni di arti, e - volte più per le complicanze<br />

renali.<br />

Un diabetico in sovrappeso ha rischio doppio di morte nell’arco<br />

di anni rispetto a un normopeso.<br />

Per prevenire il rischio di complicanze, il valore dell’emoglobina<br />

glicata (un semplice esame di sangue che rileva la percentuale media<br />

di glucosio presente nel sangue, negli ultimi mesi) dovrebbe<br />

essere inferiore al %. Quanto più è alta questa percentuale, tanto<br />

maggiore è il rischio di complicanze.<br />

“Il farmaco di prima scelta, quando la dieta rigorosa non si sia mostrata<br />

suffi ciente – dice il prof. Giorgino – è la metformina (compresse)<br />

la quale riduce la gluconeogenesi ed aumenta l’utilizzo periferico<br />

del glucosio. Se non si riesce a controllare, in modo adeguato, si<br />

associano altri farmaci e, quando necessario, si passa all’ insulina”.<br />

Recenti studi, cui il prof. Giorgino ha contribuito in maniera determinante,<br />

suggeriscono l’opportunità di associare, anche inizialmente<br />

(meglio), una molecola “Saxagliptin” (nome non commerciale).<br />

Essa esalta l’attività di alcuni ormoni dell’intestino. Questi favoriscono<br />

la secrezione di insulina da parte di cellule endocrine presenti<br />

nell’intestino e, quindi tengono sotto controllo la glicemia.<br />

“<strong>La</strong> presenza nel sangue di questi ormoni – avverte Giorgino – è<br />

limitata nel tempo perché essi sono inattivati e degradati da un enzima<br />

(DPP)”. Il saxagliptin agisce proprio su questo enzima bloccandolo<br />

e favorendo, quindi, la persistenza in circolo degli ormoni.<br />

Grazie a questo meccanismo, la secrezione di insulina è stimolata<br />

in maniera fi siologica. Inoltre – benefi cio di non poco conto – l’uso<br />

di questo farmaco non espone ai temuti rischi di ipoglicemie né a<br />

quelli aggiunti cardiovascolari (in corso indagini sulla possibile protezione).<br />

Il farmaco stesso non favorisce l’aumento di peso.<br />

Sanità<br />

infomi: sono triste realtà<br />

Ldi patologia per mila<br />

italiani cui se ne aggiungono<br />

. l’anno (più di al<br />

giorno). Nel mondo, milione<br />

di malati e . morti<br />

l’anno.<br />

I linfomi sono al terzo posto<br />

nella classifi ca di tumori,<br />

con la più rapida crescita annua,<br />

oltre %.<br />

Si tratta di un tipo di tumore<br />

che si sviluppa per un<br />

errore nella produzione dei<br />

linfociti (una parte dei globuli<br />

bianchi) che si accumulano<br />

nei linfonodi di diverse parti<br />

del corpo.<br />

Le cause rimangono ancora<br />

sconosciute.<br />

Esistono due tipi di linfomi:<br />

di Hodgkin, e non Hodgkin<br />

(LNH) Ogni linfomi diagnosticati<br />

sono non Hodgkin.<br />

Questi, tra anni, saranno la<br />

neoplasia più diff usa a livello<br />

mondiale. <strong>La</strong> sintomatologia<br />

è molto variabile: a volte sono<br />

asintomatici, a volte con<br />

sintomi molto generici come<br />

febbre, sudorazione intensa<br />

specie notturna, dimagrimento,<br />

spossatezza e prurito persistente<br />

in tutto il corpo.<br />

“Lo scenario dei linfomi<br />

– dice il prof. Francesco<br />

Mandelli, presidente AIL – è<br />

cambiato in modo positivo e<br />

cambierà ulteriormente. Oggi,<br />

per un numero elevato di<br />

pazienti vi può essere la prospettiva<br />

di guarigione”.<br />

<strong>La</strong> chemioterapia (distrug-<br />

25 settembre<br />

01 ottobre 2010<br />

27<br />

Foto Giuseppe Nicoloro_fl ickr<br />

meno preoccupati risultano gli indiani (%).<br />

“Tutti gli anziani – dice Sneh Khemka, direttore<br />

medico di Bupa International – hanno diritto<br />

a cure personalizzate di qualità. Ma questo sarà<br />

possibile solo se le persone che vivono per oggi<br />

cominceranno a pianifi care il domani. I sistemi di<br />

assistenza sociale stanno già aff rontando enormi<br />

diffi coltà fi nanziarie e sta emergendo una sfi da<br />

globale sul modo di supportare, per il futuro, gli<br />

anziani non autosuffi cienti”.<br />

Guarigioni oltre l’ per cento<br />

Contro i linfomi<br />

più speranza<br />

col rituximab<br />

ge le cellule tumorali ma<br />

anche quelle normali interferendo<br />

nella loro attività di<br />

replicazione) associata, se ad<br />

alte dosi, a trapianto di midollo<br />

osseo, radioterapia sono le<br />

classiche cure.<br />

Negli ultimi anni, si è<br />

aggiunto un anticorpo monoclonale<br />

rituximab (immuno-chemioterapia),<br />

terapia<br />

standard che ha consentito di<br />

superare l’% di guarigioni.<br />

Uno studio clinico, appena<br />

concluso dal prof. Maurizio<br />

Martelli (università, Roma) e<br />

collaboratori, ha dimostrato<br />

che, dopo anni di terapia di<br />

mantenimento (una dose endovena<br />

ogni due mesi), l’%<br />

dei pazienti ha presentato remissione<br />

della malattia (%<br />

nei pazienti non sottoposti<br />

a terapia) Sino ad oggi, i pazienti<br />

in tutto il mondo hanno<br />

ricevuto più di un milione di<br />

trattamenti con questo farmaco<br />

il cui costo – dice il dr.<br />

Dario Francolino (Roche) –<br />

attualmente, è di . euro<br />

all’anno per paziente.<br />

Grande importanza, per<br />

questi pazienti – dice il prof.<br />

Franco Mandelli – ha oltre<br />

che la qualità dell’apporto<br />

medico specialistico che, in Italia,<br />

è tra le migliori nel mondo,<br />

la promozione dei diritti<br />

dei pazienti, la loro assistenza<br />

anche dal punto umano. E<br />

questo valore aggiunto è sostenuto<br />

proprio dall’AIL.<br />

Pagina a cura<br />

di Nicola Simonetti


28 25 settembre<br />

01 ottobre 2010 Università<br />

uni<br />

N<br />

latesisulgiornale<br />

In questa pagina, dedicata ai laureati di Puglia e Basilicata, pubblichiamo le migliori tesi su temi di economia,<br />

marketing e comunicazione che vengono discusse nelle Università di tutto il mondo allo scopo di far conoscere<br />

all’imprenditoria le energie più vivaci dei giovani che aff rontano il delicato periodo post-universitario. Studenti e<br />

docenti che volessero segnalare tesi attinenti ai temi dell’economia, del marketing, della comunicazione, della<br />

gestione e della strategia d’impresa possono inviare il materiale direttamente all’indirizzo redazione@gazeco.it.<br />

Il materiale deve essere costituito da un articolo che vada da . a . battute (spazi bianchi compresi), una<br />

fotografi a in buona risoluzione ( dpi) e una breve scheda biografi ca ( battute).<br />

on può sfuggirci che qualcosa è signifi cativamente<br />

cambiato: la Rete è non solo il<br />

contenitore di nuovi scenari politici ma,<br />

nel senso più lato, rende possibile e ineluttabile<br />

l’innesco di nuovi rapporti di potere e di sapere.<br />

Le guerre son cambiate, l’informazione è mutata<br />

(oggi si esprime in bit più che atomi) e «il<br />

cyberspazio è reale così come le minacce che si<br />

porta dietro», parola di Barack Obama (una delle<br />

Icone d’oggi, sosterrebbe il sociologo del quotidiano<br />

Michel Maff esoli) che manda le sue truppe<br />

a reclutare risorse nei principali spettacoli hacker.<br />

Il cyberspazio è la disciplina che nasce negli<br />

anni Sessanta presso la comunità scientifi ca per<br />

studiare le analogie fra i sistemi di controllo e di<br />

comunicazione di macchine e gli organismi viventi.<br />

Oggi, il prefi sso cyber- riguarda tutto ciò che<br />

ha a che fare con la tecnologia digitale e si presta<br />

bene a declinazioni multidisciplinari (architettura,<br />

psicologia, sociologia, informatica).<br />

Considerando, come ci viene insegnato, i media<br />

“sistemi segnici” in quanto capaci di racchiudere<br />

il senso comune, e rifl ettendo sui tratti politicamente<br />

più signifi cativi del vivere postmoderno<br />

il percorso di ricerca si è divincolato tra tracce<br />

teoretiche (v. Giddens, Lyotard, Baudrillard,<br />

Maff esoli) e spazi telematici di confronto.<br />

Il senso comune<br />

Il senso comune produce in ogni caso comunità<br />

e oggi la comunità si riversa nelle agorà elettroniche<br />

della Rete. E in quanto tale spesso<br />

ne risulta fortemente ideologica, stereotipata<br />

e rabbiosa. Internet, dai natali militari, oggi è<br />

accesso libero a dati, conoscenze, piattaforme<br />

economiche e comunicazionali. Mette in circolo<br />

“intelligenze collettive” (per dirla con il fi losofo<br />

Pierre Lévy) e “metamorfosi virtuose” (si veda il<br />

sociologo Giampaolo Fabris).<br />

Internet è anche fucina di fantasmagoriche comunicrazie<br />

e bolle d’eff ervescenza (basti pensare<br />

a YouTube, Google, facebook, twitter).<br />

Come sostenuto dall’allievo di McLhuan, Derrick<br />

De Kerckhove, se magia-tecnica-religione era<br />

il trittico che condensava la massima esperienza<br />

mistica con l’avvento della modernità l’elemento<br />

tecnico/tecnologico ha la meglio, tanto da far<br />

parlare di “nuovo totemismo tecnologico” o di<br />

“maginifi cazione del mondo”.<br />

Il consumo e la comunicazione sostituiscono<br />

la Politica e la Religione; i new media stanno imponendo<br />

una nuova grammatica di base che trae<br />

linfa dal persistente stare insieme e dalle microconversazioni<br />

nella Rete. Ciò che un tempo, con<br />

l’incedere delle grandi narrazioni ideologiche ormai<br />

estinte per l’incalzante globalizzazione e accelerazione<br />

tecnologica, si faceva per resistenza<br />

oggi si produce per creazione o per ri-creazione.<br />

Le strategie di potere<br />

Le strategie di potere oggi s’imperniano sulla<br />

tecnica, meno sulla legge, istituendo un regime<br />

veritiero e verosimile che verte sul nesso saperepotere,<br />

per potersi rinnovare sia dall’alto sia dal<br />

basso (oggi più che mai), come direbbe Foucault,<br />

a livello biopolitico.<br />

Molti movimenti underground sviluppano la<br />

loro vitalità in ambienti telematici: hacker, cyber<br />

femministe, pirati, mediattivisti, sostenitori di<br />

copyleft e open publishing, etc. I cosiddetti eroi neobarbarici,<br />

dissolutori di codici in corso per apportare<br />

forme e sostanze nuove. <strong>La</strong> Rete rappresenta<br />

la voce dei piccoli e delle minoranze, luogo di incontro<br />

e di organizzazione di coalizioni transnazionali<br />

e forme di resistenza. I governi e i regimi<br />

dittatoriali ne risultano parecchio intimoriti.<br />

Ma occorre sottolineare che intelligenza collettiva<br />

non equivale a quelle stesse forme e personalità<br />

transpolitiche che decidono di non ancorarsi<br />

all’astrattismo di un collettivo e non fuoriescono<br />

dalle maglie della propria egoità.<br />

Inoltre, in Rete si consumano rituali carnascialeschi<br />

e ludici con manomissioni e sovversioni,<br />

così come nel Novecento con le avanguardie dadaiste<br />

e futuriste.<br />

I linguaggi digitali consentono, per loro stessa<br />

morfologia, di ri-creare linguaggi e segni: si pensi<br />

alla tecnica di politic busting o polbusting, il manifesto<br />

fi gurativo del postmoderno, che manipola l’immagine<br />

del politico alla pari di merce fra le merci,<br />

detorunandola, ridicolizzandola fi nanco uccidendola<br />

quando ormai privo della potenza auratica.<br />

Il contagio<br />

<strong>La</strong> politica oggi si gioca a livello antagonistico<br />

di memi, ossia quelle unità minime d’informazione<br />

in grado di propagarsi per contagio negli ambienti<br />

favorevoli sino a creare riconoscimento sociale<br />

(v. Yes we can: slogan fortunato di obamiama<br />

memoria, ma non in Italia con Walter Veltroni<br />

e il suo “Si può fare”).<br />

Il percorso si è arricchito di spunti indicativi<br />

rintracciati in Rete, ravvisando alcuni esempi di<br />

intelligenza collettiva:<br />

· NOBERLUSCONIDAY, primo evento nel suo genere<br />

nato completamente dalle pagine gratuite<br />

del social network più famoso, facebook, ad<br />

opera di alcuni blogger l’indomani dalla bocciatura<br />

del lodo Alfano. Una grande mobilitazione<br />

della società civile che si è dopo un paio di mesi<br />

spostata nella piazza fi sica e reale, dove il politico<br />

strictu sensu era tenuto a giusta distanza.<br />

· INFLUWEB, il sistema collaborativo fi nanziato<br />

dall’Unione europea di vigilanza epidemiologica<br />

che nasce dalla condivisione volontaria per<br />

il monitoraggio dell’infl uenza (si pensi al virus<br />

HN che ha seminato esagerati allarmismi alle<br />

porte del ). Basta registrarsi per essere informati<br />

e controllare lo stato dell’arte attraverso<br />

mappe interattive on line.<br />

· BLOGOSFERA, intorno la quale si levano posizioni<br />

apocalittiche/integrate, tra chi vi intravede<br />

un superamento dell’individualismo<br />

moderno, visti anche i diari di infonauti e non<br />

solo internauti, e chi di contro vi smaschera i<br />

falsi luoghi comuni come Geert Lovink e Carlo<br />

Formenti; questi in particolare vi scorge un parallelo<br />

con i soviet russi: laboratori pionieristici<br />

di democrazia diretta poi “normalizzati” dalle<br />

Autorità centrali in nome del controllo e del<br />

profi tto.<br />

· VATICANO .: Anche la Chiesa ha recentemente<br />

patteggiato con qualche idol@tria<br />

postmoderna andando a scuola di . e, dopo<br />

l’account su YouTube e facebook, si è aperta ai<br />

cinguettii di twitter con il santo placet di Benedetto<br />

°, messo per iscritto su testimonidigitali.it,<br />

sito dotato di sezioni interattive quali blog,<br />

wiki e talk blog.<br />

curriculum<br />

ucrezia Lucia Pellico si<br />

Lè laureata con lode in<br />

Comunicazione sociale, istituzionale<br />

e politica presso<br />

l’Università “A. Moro” di<br />

Bari discutendo la tesi “Politica<br />

della Rete: culture digitali<br />

e virus nella fabbrica<br />

del sapere” con i docenti E.<br />

Iorio e F. Silvestri. Ha inoltre conseguito il master di I livello in<br />

Customer&Citizen Relationship Management e attualmente è<br />

alla ricerca di opportunità.<br />

Internet non è solo un contenitore: al suo interno cambiano i rapporti di potere e di sapere<br />

Essere in Rete ora non basta più<br />

servono relazioni e partecipazione<br />

· EDU FACTORY, il progetto partito mediante<br />

mailing list transnazionali di confronto per<br />

ripensare e ridiscutere radicalmente le trasformazioni<br />

in atto nelle Università (come il<br />

Processo di Bologna) di fronte alla complessa<br />

crisi del modello verticistico top-down, su uno<br />

scenario di riferimento che vede l’università<br />

autonoma e virtuale (vedi per esempio Uninomade)<br />

e gli incontri non-rappresentativi, autonomi<br />

e indipendenti.<br />

Il lavoro si è avviato alla fi ne con uno sguardo<br />

d’appendice che ha racchiuso alcune considerazioni<br />

alla luce delle ultime consultazioni elettorali<br />

di primavera.<br />

Hyperlinking<br />

Essere sul web non basta più: serve intrufolarsi,<br />

far condividere e interagire. Questo l’han ben<br />

capito, con risultati a volte discutibili, gli esperti<br />

di comunicazione e marketing politico. Così, per<br />

le elezioni scorse varie sono state le tecniche virali<br />

adottate: dalle cartoline virtuali da scaricare<br />

alle suonerie ai concorsi in piena fi losofi a . (la<br />

partecipazione, grazie all’hyperlinking, diventa<br />

scienza).<br />

Quel che si è riscontrato è stata la vittoria netta<br />

e schiacciante del candidato al secondo mandato<br />

per il governo della Regione Puglia, Nichi Vendola.<br />

<strong>La</strong> sua campagna elettorale ha fatto un uso<br />

pressoché perfetto di tutti i social media esistenti,<br />

a colpi di videolettere e slogan semplici in rima<br />

e con il radicamento sul territorio delle Fabbriche<br />

di Nichi.<br />

Inoltre in APPENDICE ho raccolto la presenza<br />

su piattaforme di social networking relativa<br />

ai candidati alla Regione Puglia a qualche ora<br />

dallo stop della campagna elettorale ( marzo<br />

). Emergeva su tutti che Vendola non<br />

ha usato il Web come mero contenitore di propaganda<br />

o protesi del mezzo televisivo, innescando<br />

la voglia di condividere, quel desiderio<br />

di persistente stare insieme e sprigionando l’emozione<br />

collettiva, topos assai prezioso nelle<br />

analisi maff esoliane.<br />

LUCREZIA LUCIA PELLICO


Diff erente – <strong>La</strong> guida per salvarsi dal conformismo del mercato<br />

L’impresa più competitiva?<br />

“Sempre fuori dal gregge”<br />

n libro che “spacca” la routine. “Il conformismo regna<br />

ma l’eccezione domina” è una spiegazione che già di per<br />

Usé<br />

dice tutto. Leggendo “Diff erente”, l’ottimo lavoro di<br />

Youngme Moon, si ha come la percezione di confrontarsi con un<br />

amico che ha rifl ettuto su come funziona il mondo, conducendoti<br />

a vederlo in un modo completamente nuovo. Quasi come se fosse<br />

una semplice conversazione privata.<br />

Se c’è una convinzione comune che pervade ogni impresa, in<br />

qualunque settore, è l’importanza di “competere come pazzi” per<br />

diff erenziarsi. Tuttavia, questo testa a testa con i concorrenti – su<br />

funzioni, quantità, prezzi e ogni altro aspetto di prodotti e servizi<br />

– ha l’eff etto perverso di renderci tutti uguali. L’insegnamento che<br />

ricaviamo dal libro di Moon, autore di un testo scritto per persone<br />

“che non leggono libri di business”, è dunque chiaro. Uscite da questo<br />

meccanismo che non vi sta portando da nessuna parte. Aspirate<br />

a off rire al mondo qualcosa di signifi cativamente diff erente. Diff erente<br />

in un mondo che sia insieme fondamentale ed esauriente.<br />

Lungo la strada, questa premiata docente e innovatrice attinge<br />

alle sue ricerche, ai suoi case study e alle sue esperienze personali<br />

per tessere una ragnatela di imprese “alternative”, mavericks e<br />

iconoclasti che hanno profondamente rigettato l’ortodossia in<br />

favore di un approccio senz’altro più avventuroso. Con coraggio,<br />

immaginazione e passione. Il risultato fi nale, così, è una decostruzione<br />

mozzafi ato della strana e meravigliosa cultura in cui viviamo<br />

e consumiamo, una “fotografi a” della diff erenziazione diversa da<br />

qualunque altra si possa trovare oggi nel business.<br />

Quello di Youngme Moon è uno di quei libri, inseriti nella variopinta<br />

collana del settore management, da non perdere per una serie di<br />

ragioni. Di cui la prima della lista, probabilmente la più importante, è<br />

Il futuro del vending<br />

fra qualità e servizi<br />

Libri<br />

25 settembre<br />

01 ottobre 2010<br />

Un volume sulla distribuzione automatica Un’analisi senza pregiudizi sulla fruizione<br />

n una pubblicità della Coca Cola presente su<br />

IYouTube (Coca Cola Happiness Machine), da un<br />

distributore automatico all’improvviso si scorgono<br />

le mani di un uomo che distribuisce bibite e alimenti.<br />

Nulla di più strano. Ma a guardar bene, dietro<br />

il mondo delle vending machine c’è un esercito<br />

di mila addetti che fa del settore italiano della distribuzione<br />

automatica il leader a livello mondiale.<br />

Più di due milioni di macchine installate, oltre <br />

miliardi di consumazioni all’anno. Il tutto, nel Paese<br />

della dieta mediterranea e di Slow Food. Parliamo<br />

di un settore-arcipelago, presente ovunque<br />

vi sia una richiesta di distribuzione di prodotti alimentari<br />

e di bevande confezionate: dai luoghi di<br />

lavoro o di studio ai luoghi di transito, alle strutture<br />

sportive, commerciali e di divertimento. Un<br />

settore che non è in contrasto con la domanda<br />

di qualità del pubblico italiano e, anzi, nel corso<br />

degli anni vi si sta dedicando sempre più.<br />

A questi temi è ispirato “Identità e prospettive<br />

del vending”, volume curato da un gruppo di lavoro<br />

del Censis per Venditalia s.r.l. e Confi da, l’asso-<br />

comprendere come riuscire ad ottenere successo in una realtà dove<br />

regna il conformismo. Ma ciò che domina, sempre e comunque, è<br />

l’eccezione. Un successo, insomma, veramente fuori dal coro.<br />

Fra i massimi esperti al mondo di strategie innovative di marketing,<br />

Youngme Moon è professore di Business Administration<br />

all’Harvard Business School, presso cui tiene uno dei corsi più<br />

frequenti del curriculum di studi. In precedenza aveva insegnato<br />

anche al MIT. L’autore di “Diff erente” ha ricevuto numerosi premi<br />

per l’insegnamento ed ha pubblicato case study di successo su<br />

alcune delle più importanti imprese del mondo, tra cui Microsoft,<br />

Sony, Starbucks, Ikea e Google. “In una cultura in cui abbiamo più<br />

di quanto potremmo mai desiderare, e in un ambiente di business<br />

in cui tutti sembrano correre una gara verso nessun posto – ha<br />

spiegato Youngme Moon – che cosa signifi ca per l’impresa essere<br />

diff erente? Signifi cativamente diff erente? Diff erente in un mondo<br />

che fa la diff erenza? Forse signifi ca dire no quando tutti gli altri (come<br />

le pecore ritratte sull’originalissima copertina del libro edito da<br />

Etas, ndr) dicono sì. Oppure dire sì quando tutti gli altri dicono no.<br />

Diff erenziandosi, appunto. Forse signifi ca diventare piccoli quando<br />

tutti gli altri si stanno ingrandendo. Oppure fare meno quando tutti<br />

gli altri stanno facendo di più”.<br />

Il libro è tutto questo. Muove una critica costruttiva al gregge<br />

competitivo nella prima parte, fi no a celebrare senza mezzi termini<br />

l’addio alla lotta nella seconda. Infi ne si chiude con una rifl essione<br />

sul tocco umano, passando la lente d’ingrandimento sulla “miopia”<br />

del marketing rivisitata. Un campo ancora tutto da esplorare.<br />

Ma questa è un’altra storia.<br />

Identità e prospettive del vending<br />

Fattori di successo e strategie commerciali del<br />

settore della distribuzione automatica in Italia<br />

Autore: CENSIS<br />

Editore: FRANCOANGELI<br />

Pagine: <br />

Prezzo: € <br />

ciazione italiana della distribuzione automatica. Il<br />

libro delinea le attuali caratteristiche del mercato,<br />

al fi ne di orientare le scelte strategiche per il futuro.<br />

Una mappa per chi lavora in questo settore e<br />

per chi volesse entrarci. Le analisi riportate nelle<br />

pagine si occupano ad esempio dell’immagine<br />

complessiva che il comparto trasmette ai propri<br />

clienti, delle aspettative relative all’evoluzione<br />

dell’off erta, e ancora dell’analisi dei rapporti con<br />

un comparto di primaria importanza come quello<br />

rappresentato dalle strutture pubbliche.<br />

Nell’ultima parte anche un identikit delle diff erenti<br />

tipologie di consumatori, dagli “iper-esigenti”<br />

agli “indiff erenti”. Dallo studio si evince il giudizio<br />

largamente positivo della popolazione italiana<br />

sul comparto della distribuzione automatica, con<br />

una particolarità: le critiche maggiori arrivano dagli<br />

utilizzatori abituali dei distributori automatici,<br />

quelli fi delizzati e “interessati a intensifi care e migliorare<br />

i propri rapporti con le vending machine”.<br />

ALESSANDRO DI PIERRO<br />

ALESSANDRO SCHIRONE<br />

29<br />

Fra i media e il pubblico<br />

né sovrani né prigionieri<br />

media e il loro pubblico (i loro pubblici), al di là<br />

I dei pregiudizi. I primi non sono onnipotenti e<br />

non vanno demonizzati, né esaltati, mentre il “fruitore”,<br />

in particolare donne e bambini, due “segmenti<br />

di audience” da sempre ritenuti quasi vittime<br />

sacrifi cali della “trappola mediale”, non deve<br />

essere considerato “né prigioniero delle strategie<br />

testuali né sovrano assoluto del processo interpretativo,<br />

ma una sorta di traduttore”, non completamente<br />

inerme (ma dotato di conoscenze,<br />

consapevolezze, atteggiamenti pregressi, di esperienza)<br />

al cospetto del messaggio mediale.<br />

È con questo approccio che è stato redatto il<br />

libro “Da Disneyland a Sex and the city – Un’analisi<br />

dei pregiudizi sui pubblici dei media”, l’ultimo<br />

saggio di Antonia Cava, docente di Sociologia dei<br />

processi culturali e comunicativi all’Università di<br />

Messina.<br />

L’autrice, tra i feroci detrattori e gli entusiasti esaltatori<br />

dei contenuti dei mezzi di comunicazione<br />

di massa (specie la televisione), sceglie di affi darsi<br />

all’evidenza empirica, all’analisi della interazione<br />

Diff erente<br />

Il conformismo regna ma l’eccezione domina<br />

Autore: Youngme Moon<br />

Editore: ETAS<br />

Pagine: <br />

Prezzo: € ,<br />

Foto Franz Pfl uegl_fotolia<br />

Da Disneyland a Sex and the City<br />

Un’analisi dei pregiudizi sui pubblici dei media<br />

Autore: Antonia Cava<br />

Editore: FRANCOANGELI<br />

Pagine: <br />

Prezzo: € <br />

tra media e pubblico, al di là degli stereotipi. In<br />

particolare, la passività non sarebbe “il destino<br />

inevitabile del pubblico dell’industria culturale”,<br />

il quale può rivelarsi debole o forte a prescindere<br />

dall’età o dal genere. È per questo che i bambini,<br />

lungi dall’essere spinti inevitabilmente alla superfi<br />

cialità e ad un vuoto di fantasia, distinguono la<br />

realtà dalla fi nzione mediale e svolgono un lavoro<br />

attivo per costruire signifi cati, per elaborare ciò<br />

che hanno visto e sentito. Ed è per questo che la<br />

platea femminile non assimila acriticamente e pigramente<br />

i contorni di fi gure standardizzate, ma<br />

decodifi ca, interpreta, si “assegna un ruolo”. Ruolo<br />

che, nel caso dei media, viene defi nito non solo<br />

dall’evoluzione delle strategie di creazione dei<br />

testi, ma (proprio) dalle scelte di un pubblico che<br />

risulta quindi attivo e selettivo. E il cui immaginario<br />

viene arricchito dal fascino di Dubai, Disneyland,<br />

Sex and the city, “grandi racconti che sostituiscono<br />

i miti e le favole di un tempo”.<br />

ANDREA BUONO


30 25 settembre<br />

01 ottobre 2010 Fiscalmente<br />

Per impianti fi no a kw diversi dal fotovoltaico<br />

Fonti rinnovabili:<br />

vantaggi fi scali<br />

per uso domestico<br />

A<br />

gevolazioni fi scali per i contribuenti<br />

che producono elettricità,<br />

da fonti rinnovabili diverse<br />

dal fotovoltaico, destinandola agli usi<br />

domestici. <strong>La</strong> tariff a fi ssa omnicomprensiva<br />

versata dal Gestore dei servizi<br />

energetici (Gse) alle persone fi siche<br />

e gli enti non commerciali che immettono<br />

in rete l’energia prodotta con impianti<br />

fi no a kw usati per alimentare<br />

l’abitazione privata non è imponibile ai<br />

fi ni Iva, mentre sul fronte delle imposte<br />

dirette rientra tra i redditi diversi.<br />

È questo, in sintesi, il chiarimento fornito<br />

dall’Agenzia delle Entrate con la<br />

risoluzione n. /E/ che si soff erma<br />

sul trattamento fi scale delle somme<br />

pagate dal Gse per incentivare la<br />

produzione di energia pulita. Il Fisco<br />

ha precisato, inoltre, che l’immissione<br />

in rete dell’energia non autoconsumata<br />

costituisce sempre un’attività<br />

commerciale quando è eff ettuata da<br />

persone fi siche o enti non commerciali<br />

titolari di impianti non destinati a sod-<br />

a notifi ca degli atti di conte-<br />

Lstazione, e dei successivi atti<br />

della “riscossione”, è da sempre<br />

al centro di vivaci dibattiti<br />

dottrinari e giurisprudenziali<br />

volti a chiarire quando la notifi<br />

ca stessa possa considerarsi<br />

nulla o, in ogni caso, ineffi cace<br />

per il contribuente. Un interessante<br />

chiarimento sulla materia<br />

giunge con una recentissima<br />

sentenza dal massimo organo<br />

di giurisprudenza italiano.<br />

<strong>La</strong> Corte di Cassazione, infatti,<br />

con condivisibili argomentazioni<br />

ha stabilito che in caso di notifi ca<br />

nelle mani del portiere, l’uffi ciale<br />

notifi cante è tenuto – a pena di<br />

nullità – a dare atto, oltre che<br />

dell’inutile tentativo di consegna<br />

nelle mani del destinatario,<br />

anche delle infruttuose ricerche<br />

delle altre persone abilitate a<br />

ricevere l’atto, secondo il particolare<br />

ordine stabilito dal nostro<br />

codice di procedura. È necessario,<br />

quindi, che l’uffi ciale attesti<br />

chiaramente l’assenza del soggetto<br />

destinatario dell’atto, nonché<br />

degli altri soggetti rientranti<br />

RINVIO<br />

È stata rinviata al novembre la scadenza<br />

delle comunicazioni in via telematica<br />

all’Agenzia delle Entrate, da parte dei soggetti<br />

mensili, relativamente alle operazioni eff ettuate<br />

nei mesi di luglio e agosto nei confronti<br />

di operatori economici aventi sede nei Paesi<br />

black list.<br />

Le scadenze originarie erano rispettivamente<br />

agosto (operazioni di luglio) e settembre<br />

(operazioni di agosto).<br />

disfare principalmente bisogni “personali”<br />

o con una potenza superiore ai<br />

kw. Una regola valida anche quando<br />

i sistemi di produzione sono gestiti<br />

da contribuenti che svolgono attività<br />

commerciale o di lavoro autonomo.<br />

In tutti questi casi, la tariff a omnicomprensiva<br />

rappresenta un corrispettivo<br />

di vendita soggetto a Iva e, per quanto<br />

riguarda la tassazione diretta, un ricavo<br />

che concorre alla determinazione<br />

del reddito d’impresa.<br />

<strong>La</strong> normativa<br />

Il decreto dicembre , emanato<br />

dal Ministro dello Sviluppo Economico<br />

di concerto con il Ministro<br />

dell’Ambiente e della Tutela del Territorio<br />

e del Mare ai sensi dell’articolo <br />

della L. n. /, (legge fi nanziaria<br />

per il ), attua alcune disposizioni<br />

in materia di incentivazione alla produzione<br />

di energia elettrica da fonti<br />

rinnovabili previste dalla stessa legge.<br />

In particolare, con riferimento ai<br />

FiscoinAula<br />

Notifi ca al portiere? Sì, ma...<br />

nelle categorie indicate dall’art.<br />

c.p.c., comma . Soggetti la<br />

cui successione, ricordiamo, è<br />

stabilita in modo tassativo dal<br />

nostro legislatore.<br />

Il fatto<br />

Un contribuente romano impugnava<br />

una cartella esattoriale<br />

emessa dal Comune di Roma<br />

dinanzi il competente Giudice<br />

di pace. Il giudizio proseguiva<br />

dinanzi la Suprema Corte ove il<br />

Procuratore Generale concludeva<br />

chiedendo l’accoglimento del<br />

ricorso proposto dal cittadino<br />

romano. L’analisi della Cassazione,<br />

ripercorrendo l’intero iter<br />

della vicenda processuale, ha<br />

ricordato che il ricorrente aveva<br />

dedotto, con l’originaria opposizione,<br />

di non aver mai ricevuto la<br />

notifi cazione del verbale che aveva<br />

originato la cartella; quindi,<br />

depositata dal Comune in sede<br />

di costituzione la copia notifi ca-<br />

ta del verbale, aveva contestato<br />

la validità della notifi cazione, in<br />

quanto eff ettuata al portiere<br />

dello stabile di sua residenza<br />

per difetto dei requisiti di legge.<br />

Il Giudice di Pace aveva, poi, respinto<br />

l’eccezione ritenendola<br />

un indebito ampliamento dei<br />

motivi posti a fondamento del ricorso,<br />

qualifi candola come “mutatio<br />

libelli”. In conseguenza di<br />

tanto, il cittadino si era rivolto al<br />

Consesso di legittimità deducendo<br />

la violazione e falsa applicazione<br />

dell’art. c.p.c., nonché<br />

vizi di motivazione su un punto<br />

decisivo della controversia per<br />

avere il G.d.P. erroneamente<br />

ritenuto di non doversi pronunciare<br />

sull’eccezione avanzata a<br />

seguito delle deduzioni e produzioni<br />

del Comune.<br />

I motivi della decisione<br />

<strong>La</strong> Cassazione ha ritenuto<br />

la censura del tutto fondata. Il<br />

SABATO SETTEMBRE<br />

Presentazione, da parte degli operatori comunitari,<br />

degli elenchi riepilogativi intrastat delle<br />

cessioni e degli acquisti di beni e delle prestazioni<br />

di servizi eff ettuati nel mese di agosto.<br />

MARTEDÌ SETTEMBRE<br />

Termine dei giorni per regolarizzare la<br />

mancata presentazione, entro il giugno scorso,<br />

della dichiarazione dei redditi delle persone<br />

fi siche non obbligate alla presentazione in via<br />

“Meccanismi incentivanti”, all’articolo<br />

, comma , precisa che “L’energia<br />

elettrica immessa in rete, prodotta mediante<br />

impianti eolici di potenza nominale<br />

media annua non superiore a <br />

Kw e mediante impianti alimentati da<br />

altre fonti rinnovabili, con esclusione<br />

della fonte solare, di potenza annua<br />

non superiore a Mw entrati in esercizio<br />

in data successiva al dicembre<br />

, ha diritto, in alternativa ai certifi -<br />

cati verdi di cui al comma e su richiesta<br />

del produttore, a una tariff a fi ssa omnicomprensiva<br />

di entità variabile alle<br />

condizioni e secondo le modalità di cui<br />

al titolo III del presente decreto”.<br />

Come si calcola l’incentivo<br />

Lo stesso decreto, al successivo<br />

articolo , disciplina la “Modalità di<br />

erogazione della tariff a fi ssa omnicomprensiva”<br />

precisando, tra l’altro, che è<br />

di entità variabile a seconda della fonte<br />

utilizzata e viene erogata, per un periodo<br />

di anni, ai soggetti che ne han-<br />

motivo d’opposizione sollevato<br />

col ricorso originario era, infatti,<br />

la mancata notifi ca del verbale<br />

posto a fondamento della cartella,<br />

onde incombeva al Comune<br />

provare l’avvenuta e rituale<br />

notifi ca, cosa che ha ritenuto<br />

di fare col deposito della copia<br />

notifi cata; soltanto una volta<br />

eff ettuato tale deposito l’opponente<br />

ha potuto sollevare la relativa<br />

eccezione di irregolarità<br />

della notifi cazione e, ciò facendo,<br />

non ha dedotto un nuovo<br />

motivo di opposizione, ma semplicemente<br />

specifi cato quello<br />

già proposto con l’atto introduttivo,<br />

evidenziando come la<br />

già dedotta mancata conoscenza<br />

del verbale per sua omessa<br />

notifi cazione fosse conseguenza<br />

dell’irritualità della notifi cazione<br />

stessa quale risultante<br />

dalla copia depositata dalla controparte.<br />

<strong>La</strong> legittimità di specifi<br />

cazione siff atta deriva dall’e-<br />

LE SCADENZE FISCALI<br />

no diritto e ne fanno richiesta al GSE.<br />

Lo stesso articolo, al comma , ai fi ni<br />

della determinazione dell’incentivo,<br />

precisa che l’importo si ottiene moltiplicando<br />

il valore della tariff a espresso<br />

in eurocent/kwh (determinato sulla<br />

base della tabella allegata alla legge<br />

fi nanziaria ) per l’energia elettrica<br />

incentivata determinata da GSE,<br />

corrispondente all’energia elettrica<br />

immessa in rete. Il valore economico<br />

della Tariff a incorpora, seppur non in<br />

maniera esplicita, sia una quota incentivante<br />

che un corrispettivo per la vendita<br />

dell’energia (per questo motivo è<br />

defi nita “onnicomprensiva”). In altre<br />

parole, il produttore che benefi cia<br />

della Tariff a onnicomprensiva non ha<br />

il diritto di vendere l’energia prodotta,<br />

quindi rinuncia a qualsiasi ulteriore<br />

corrispettivo economico.<br />

Quando il corrispettivo per la vendita<br />

di energia è soggetto ad Iva.<br />

L’immissione in rete dell’energia<br />

non autoconsumata confi gura sempre<br />

telematica. <strong>La</strong> regolarizzazione è possibile con<br />

la presentazione della dichiarazione agli uffi ci<br />

postali. Scaduto detto termine è sempre possibile<br />

nei termini l’invio telematico.<br />

GIOVEDÌ SETTEMBRE<br />

Termine per la presentazione della dichiarazione<br />

dei redditi modello Unico relativa<br />

all’anno d’imposta da parte delle società<br />

di capitale (con esercizio chiuso al dicembre<br />

), delle società di persone e delle persone<br />

spressa previsione dell’art. <br />

c.p.c., comma . L’oggetto,<br />

poi, di tale specifi cazione atteneva<br />

ad un vizio eff ettivo della<br />

notifi cazione, in quanto questa<br />

risultava eseguita a mani del<br />

portiere senza la dovuta specifi<br />

cazione dell’esito negativo<br />

delle prioritarie ricerche delle<br />

altre persone, preferenzialmente<br />

destinatarie della consegna.<br />

Al riguardo, le SS.UU. della<br />

Corte, con sentenze .. n.<br />

e .. n. , hanno<br />

evidenziato che “è principio<br />

ripetutamente aff ermato in<br />

materia che, in caso di notifi ca<br />

nelle mani del portiere, l’uffi ciale<br />

notifi cante debba dare atto,<br />

oltre che dell’inutile tentativo<br />

di consegna a mani proprie per<br />

l’assenza del destinatario, delle<br />

vane ricerche delle altre persone<br />

preferenzialmente abilitate<br />

a ricevere l’atto, onde nel riferire<br />

al riguardo, sebbene non<br />

Foto twixx_fotolia<br />

un’attività commerciale quando è effettuata<br />

da:<br />

– persone fi siche o enti non commerciali<br />

titolari di impianti di potenza fi -<br />

no a kw, che non risultano posti a<br />

servizio dell’abitazione o della sede<br />

dell’ente;<br />

– persone fi siche o enti non commerciali<br />

titolari di impianti di potenza<br />

superiore a kw;<br />

– persone fi siche o giuridiche che<br />

svolgono attività commerciale;<br />

– soggetti che svolgono lavoro autonomo.<br />

In tal caso, la tariff a omnicomprensiva<br />

si qualifi ca come corrispettivo<br />

derivante dalla vendita dell’energia<br />

rilevante ai fi ni dell’IVA e delle imposte<br />

dirette.<br />

Il Fisco precisa inoltre che la tariff a<br />

omnicomprensiva non è mai soggetta<br />

a ritenuta alla fonte del per cento di<br />

cui all’articolo del Dpr n. /,<br />

in quanto costituisce un corrispettivo<br />

e non un contributo.<br />

a cura di Giuseppe Ciminiello<br />

debba necessariamente fare<br />

uso di formule sacramentali<br />

nè riprodurre testualmente le<br />

ipotesi normative, deve, non di<br />

meno, attestare chiaramente<br />

l’assenza del destinatario e dei<br />

soggetti rientranti nelle categorie<br />

contemplate dall’art. <br />

c.p.c., comma , la successione<br />

preferenziale dei quali è nella<br />

norma tassativamente stabilita...<br />

è, pertanto, nulla la notifi -<br />

cazione nelle mani del portiere<br />

quando, come nella specie, la<br />

relazione dell’uffi ciale giudiziario<br />

non contenga l’attestazione<br />

del mancato rinvenimento delle<br />

persone indicate nella norma citata”.<br />

L’impugnata sentenza è<br />

stata, dunque, annullata e, con<br />

decisione nel merito, è stata integralmente<br />

annullata la cartella<br />

esattoriale opposta.<br />

Non solo. I contorni della<br />

questione hanno indotto i<br />

giudici di Cassazione anche a<br />

condannare l’Amministrazione<br />

capitolina alla rifusione delle<br />

spese di lite in favore del cittadino<br />

romano.<br />

fi siche tramite l’invio telematico diretto o a mezzo<br />

degli intermediari abilitati.<br />

Termine per l’invio telematico della dichiarazione<br />

IVA in forma autonoma relativa all’anno<br />

da parte dei soggetti non tenuti all’adempimento<br />

della dichiarazione unifi cata.<br />

Termine per la presentazione della dichiarazione<br />

ICI in caso d invio telematico dell’UNICO.<br />

Termine per il versamento dell’imposta di registro<br />

sui contratti di locazione con decorrenza<br />

dal ° settembre.


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Colonia<br />

Dusseldorf<br />

Weeze<br />

Francoforte<br />

Hahn<br />

Genova<br />

Karlsruhe<br />

Londra<br />

Gatwick<br />

Londra<br />

Stansted<br />

Malta<br />

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Milano Lin<br />

Milano MXP<br />

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Monaco<br />

Parigi<br />

Beauvais<br />

Pisa<br />

Praga<br />

Roma<br />

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Timisoara<br />

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Torino<br />

Trapani<br />

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Airberlin AB<br />

Ryanair FR<br />

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Ryanair FR<br />

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British Airways BA<br />

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Ryanair FR<br />

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Ryanair FR<br />

Meridiana fl y IG<br />

Air One AP<br />

Alitalia XM<br />

Alitalia VE<br />

Alitalia VE<br />

Air One AP<br />

Meridiana IG <br />

Meridiana IG <br />

Meridiana IG <br />

Meridiana IG <br />

Alitalia AZ<br />

Alitalia AZ<br />

Easyjet U<br />

Easyjet U<br />

Air One AP<br />

Lufthansa LH<br />

Air One AP<br />

Air One AP<br />

Easyjet U<br />

Easyjet U<br />

Ryanair FR<br />

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Lufthansa LH<br />

Airberlin AB<br />

Airberlin AB<br />

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W!ZZ W<br />

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Alitalia AZ<br />

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Alitalia AZ<br />

Alitalia AZ<br />

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Alitalia AZ<br />

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Airberlin AB<br />

Airberlin AB<br />

Airberlin AB<br />

Carpatair V<br />

Belleair LZ <br />

Belleair LZ <br />

Belleair LZ <br />

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Air One AP<br />

Air One AP<br />

Ryanair FR<br />

Ryanair FR<br />

Ryanair FR<br />

Ryanair FR<br />

Ryanair FR<br />

Ryanair FR<br />

Ryanair FR<br />

Ryanair FR<br />

Ryanair FR<br />

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: M G S da / a /<br />

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nota <br />

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nota <br />

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Alghero<br />

Berlino Txl<br />

Bologna<br />

Bratislava<br />

Brussels<br />

Charleroi<br />

Bucarest<br />

Budapest<br />

Cagliari<br />

Colonia<br />

Dusseldorf<br />

Weeze<br />

Francoforte<br />

Hahn<br />

Genova<br />

Karlsruhe<br />

Londra<br />

Gatwick<br />

Londra<br />

Stansted<br />

Malta<br />

Milano Lin<br />

Milano MXP<br />

Milano Orio<br />

al Serio<br />

Monaco<br />

Parigi<br />

Beauvais<br />

Pisa<br />

Praga<br />

Roma<br />

Stoccarda<br />

Timisoara<br />

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Torino<br />

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Meridiana fl y IG<br />

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Meridiana IG <br />

Meridiana IG <br />

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Alitalia AZ<br />

Alitalia AZ<br />

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Easyjet U<br />

Easyjet U<br />

Air One AP<br />

Lufthansa LH<br />

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Alitalia AZ<br />

Alitalia AZ<br />

Alitalia AZ<br />

Alitalia AZ<br />

Alitalia AZ<br />

Alitalia AZ<br />

Alitalia AZ<br />

Alitalia AZ<br />

Airberlin AB<br />

Airberlin AB<br />

Carpatair V<br />

Belleair LZ <br />

Belleair LZ <br />

Belleair LZ <br />

Air One AP<br />

Air One AP<br />

Air One AP<br />

Ryanair FR<br />

Ryanair FR<br />

Ryanair FR<br />

Ryanair FR<br />

Ryanair FR<br />

Ryanair FR<br />

Ryanair FR<br />

Ryanair FR<br />

Ryanair FR<br />

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: L M M G V S D da / a /<br />

: M G S da / a /<br />

: M G da / a /<br />

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: L V da / a /<br />

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: M S da / a /<br />

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: M G S da / a /<br />

: M G S da / a /<br />

: M da / a /<br />

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: M G S da / a /<br />

: M da / a /<br />

: L M V S da / a /<br />

: G da / a /<br />

: M S da / a /<br />

: L M M G V da / a /<br />

: L M M G V S D da / a /<br />

: L M M G V S da / a /<br />

: D da / a /<br />

: L M M G V D da / a /<br />

: L M M G V D da / a /<br />

: L M M G V S D da / a /<br />

: L M M G V da / a /<br />

: S D da / a /<br />

: L M M G V D da / a /<br />

: D da / a /<br />

: L M M G V S da / a /<br />

: L M M G V S D da / a /<br />

: L M M G V S D da / a /<br />

: S da / a /<br />

: L M M G V D da / a /<br />

: L M M G V da / a /<br />

: D da / a /<br />

: L M V D da / a /<br />

: M G S da / a /<br />

: D da / a /<br />

: MM G V S da / a /<br />

: L da / a /<br />

: S da / a /<br />

: L M G V D da / a /<br />

: M da / a /<br />

: L M M G V S D da / a /<br />

: D da / a /<br />

: M V da / a /<br />

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: L M V da / a /<br />

: M da / a /<br />

: G D da / a /<br />

: L M da / a /<br />

: V da / a /<br />

: S da / a /<br />

: G da / a /<br />

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: L M M G V S D da / a /<br />

: L M M G V S D da / a /<br />

: L M M G V S D da / a /<br />

: L M M G V S D da / a /<br />

: L M M G V S D da / a /<br />

: L M M G V D da / a /<br />

: L M M G V S D da / a /<br />

: L M G V da / a /<br />

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: L M V da / a /<br />

: L M da / a /<br />

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: S da / a /<br />

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: L M G V S da / a /<br />

: M da / a /<br />

: V D da / a /<br />

: M da / a /<br />

: L da / a /<br />

: L da / a /<br />

: M G S da / a /<br />

: V D da / a /<br />

: M G S da / a /<br />

Billund Ryanair FR : : M S da / a /<br />

Ryanair FR : : L da / a /<br />

Ryanair FR : : D da / a /<br />

Ryanair FR : : G da / a /<br />

Bologna<br />

Ryanair FR : : M da / a /<br />

Ryanair FR : : V da / a /<br />

Ryanair FR : : M G da / a /<br />

Ryanair FR : : S da / a /<br />

Ryanair FR : : L V da / a /<br />

Jetairfl y.com JAF : : S<br />

da / a /<br />

Brussels<br />

nota <br />

Jetairfl y.com JAF : : M<br />

da / a /<br />

nota <br />

Brussels Ryanair FR : : L V da / a /<br />

Charleroi Ryanair FR : : M da / a /<br />

Colonia<br />

Airberlin AB : : V da / a /<br />

Airberlin AB : : M da / a /<br />

Eindhoven Ryanair FR : : L V da / a /<br />

Ginevra<br />

Easyjet U : : G da / a /<br />

Easyjet U : : S da / a /<br />

Girona Ryanair FR : : G da / a /<br />

Barcellona Ryanair FR : : M D da / a /<br />

Londra Ryanair FR : : G D da / a /<br />

Stansted Ryanair FR : : M S da / a /<br />

Alitalia VE : : L M M G V S da / a /<br />

Alitalia AZ : : D da / a /<br />

Alitalia AZ : : L M M G V S da / a /<br />

Milano Lin<br />

Air One AP : : L M M G V S D da / a /<br />

Alitalia XM : : S da / a /<br />

Alitalia XM : : D da / a /<br />

Alitalia XM : : S D da / a /<br />

Alitalia XM : : L M M G V da / a /<br />

Air One AP : : S da / a /<br />

Milano MXP Easyjet U : : L M M G V S D da / a /<br />

Air One AP : : L M M G V D da / a /<br />

Ryanair FR : : M S da / a /<br />

Ryanair FR : : L M G V da / a /<br />

Ryanair FR : : M da / a /<br />

Milano Orio<br />

al Serio<br />

Ryanair FR : : D da / a /<br />

Ryanair FR : : M da / a /<br />

Ryanair FR : : G da / a /<br />

Ryanair FR : : L da / a /<br />

Monaco<br />

Airberlin AB : : G da / a /<br />

Airberlin AB : : L da / a /<br />

Norimberga Airberlin AB : : G da / a /<br />

Ryanair FR : : M da / a /<br />

Ryanair FR : : D da / a /<br />

Pisa<br />

Ryanair FR : : G da / a /<br />

Ryanair FR : : V da / a /<br />

Ryanair FR : : L da / a /<br />

Air One AP : : L M M G V S D da / a /<br />

Alitalia AZ : : L M M G V S D da / a /<br />

blu-express.com BV : : L M M G V da / a /<br />

Alitalia AZ : : L M M G V S D da / a /<br />

Alitalia AZ : : L M M G V S D da / a /<br />

Ryanair FR : : M S<br />

da / a /<br />

Roma<br />

Ciampino<br />

Air One AP : : L M M G V D da / a /<br />

blu-express.com BV : : D da / a /<br />

Ryanair FR : : G D<br />

da / a /<br />

Ciampino<br />

Alitalia AZ : : L M M G V S D da / a /<br />

Ryanair FR : : M V<br />

da / a /<br />

Ciampino<br />

Stoccarda<br />

Airberlin AB : : M da / a /<br />

Airberlin AB : : S da / a /<br />

Torino Ryanair FR : : M G S da / a /<br />

Treviso<br />

Ryanair FR : : L V da / a /<br />

Ryanair FR : : M D da / a /<br />

Venezia Alitalia AZ : : M G S da / a /<br />

Zurigo<br />

helvetic L : : G da / a /<br />

helvetic L : : D da / a /<br />

ORARI IN VIGORE dal // AL //<br />

note: ) Il volo JAF Brindisi-Brussels eff ettua scalo a <strong>La</strong>mezia.<br />

) Il volo JAF Brindisi-Brussels eff ettua scalo a Napoli.<br />

Arrivi a BRINDISI<br />

Destinazione Compagnia Volo Partenza Arrivo Frequenza Note<br />

Billund Ryanair FR : : M S da / a /<br />

Ryanair FR : : L da / a /<br />

Ryanair FR : : D da / a /<br />

Ryanair FR : : G da / a /<br />

Bologna<br />

Ryanair FR : : M da / a /<br />

Ryanair FR : : V da / a /<br />

Ryanair FR : : M G da / a /<br />

Ryanair FR : : S da / a /<br />

Ryanair FR : : L V da / a /<br />

Brussels<br />

Jetairfl y.com JAF : : S da / a /<br />

Jetairfl y.com JAF : : M da / a /<br />

Brussels Ryanair FR : : L V da / a /<br />

Charleroi Ryanair FR : : M da / a /<br />

Colonia<br />

Airberlin AB : : V da / a /<br />

Airberlin AB : : M da / a /<br />

Eindhoven Ryanair FR : : L V da / a /<br />

Ginevra<br />

Easyjet U : : G da / a /<br />

Easyjet U : : S da / a /<br />

Girona Ryanair FR : : G da / a /<br />

Barcellona Ryanair FR : : M D da / a /<br />

Londra Ryanair FR : : M S da / a /<br />

Stansted Ryanair FR : : G D da / a /<br />

Alitalia VE : : L M M G V S da / a /<br />

Alitalia AZ : : L M M G V S D da / a /<br />

Air One AP : : L M M G V S D da / a /<br />

Milano Lin Alitalia XM : : S da / a /<br />

Alitalia XM : : S da / a /<br />

Alitalia XM : : D da / a /<br />

Alitalia XM : : L M M G V da / a /<br />

Air One AP : : S da / a /<br />

Milano MXP Easyjet U : : L M M G V S D da / a /<br />

Air One AP : : L M M G V D da / a /<br />

Ryanair FR : : L M G V da / a /<br />

Ryanair FR : : M da / a /<br />

Milano Orio Ryanair FR : : D da / a /<br />

al Serio Ryanair FR : : M V da / a /<br />

Ryanair FR : : G da / a /<br />

Ryanair FR : : L da / a /<br />

Monaco<br />

Airberlin AB : : G da / a /<br />

Airberlin AB : : L da / a /<br />

Norimberga Airberlin AB : : G da / a /<br />

Ryanair FR : : M da / a /<br />

Ryanair FR : : D da / a /<br />

Pisa<br />

Ryanair FR : : V da / a /<br />

Ryanair FR : : L da / a /<br />

Ryanair FR : : G da / a /<br />

Alitalia AZ : : L M M G V S D da / a /<br />

Alitalia AZ : : L M M G V S D da / a /<br />

blu-express.com BV : : L M M G V da / a /<br />

Alitalia AZ : : L M M G V S D da / a /<br />

Air One AP : : L M M G V D da / a /<br />

Air One AP : : L M M G V D da / a /<br />

Roma<br />

Ryanair FR : : M S<br />

da / a /<br />

Ciampino<br />

blu-express.com BV : : D da / a /<br />

Alitalia AZ : : L M M G V S D da / a /<br />

Ryanair FR : : G D<br />

da / a /<br />

Ciampino<br />

Ryanair FR : : M V<br />

da / a /<br />

Ciampino<br />

Air One AP : : L M M G V S D da / a /<br />

Stoccarda<br />

Airberlin AB : : M da / a /<br />

Airberlin AB : : S da / a /<br />

Torino Ryanair FR : : M G S da / a /<br />

Treviso<br />

Ryanair FR : : L V da / a /<br />

Ryanair FR : : M D da / a /<br />

Venezia Alitalia AZ : : M G S da / a /<br />

Zurigo<br />

helvetic L : : G da / a /<br />

helvetic L : : D da / a /<br />

Valencia<br />

Venezia<br />

Ryanair<br />

Air One<br />

Air One<br />

Air One<br />

Air One<br />

Meridiana<br />

Alitalia<br />

FR<br />

AP<br />

AP<br />

AP<br />

AP<br />

IG <br />

AZ<br />

:<br />

:<br />

:<br />

:<br />

:<br />

:<br />

:<br />

: M G S da / a /<br />

: L M M G V S D da / a /<br />

: L M M G V da / a /<br />

: L M M G V S D da / a /<br />

: S da / a /<br />

: L M V D da / a /<br />

: L M M G V S D da / a /<br />

Venezia<br />

Air One<br />

Air One<br />

Air One<br />

Meridiana<br />

Alitalia<br />

Alitalia<br />

AP<br />

AP<br />

AP<br />

IG <br />

AZ<br />

AZ<br />

:<br />

:<br />

:<br />

:<br />

:<br />

:<br />

: L M M G V S D da / a /<br />

: L M M G V da / a /<br />

: S da / a /<br />

: L M V D da / a /<br />

: L M M G V S D da / a /<br />

: L M M G V D da / a /<br />

ORARI IN VIGORE dal // AL //<br />

Partenze da FOGGIA<br />

Destinazione Compagnia Volo Part. Arrivo Frequenza Note<br />

Darwin/Alitalia OD/Az : : LMMGV da / a /<br />

Darwin/Alitalia OD/Az : : S da / a /<br />

Milano Mxp<br />

Darwin/Alitalia OD/Az : : MG V Dda / a /<br />

Darwin/Alitalia OD/Az : : LM da / a /<br />

Alitalia AZ : : L M M G V D da / a /<br />

Air Italy I : : S da / a /<br />

Air Italy I : : L M M G V S da / a /<br />

Verona<br />

Air Italy I : : L M M G V da / a /<br />

Air Italy I : : D da / a /<br />

Zara Ryanair FR : : M S da / a /<br />

helvetic L : : L M M G V S D da / a /<br />

Zurigo Airberlin AB : : L M da / a /<br />

Airberlin AB : : S da / a /<br />

ORARI IN VIGORE dal // AL //<br />

note: ) Il volo VE dal / al / parte alle . e arriva alle ..<br />

) Il volo Az Bari - Roma Fiumicino nei giorni - - - - settembre parte da<br />

Bari alle : e arriva a Roma alle :.<br />

Air Italy I :<br />

Air Italy I :<br />

Verona<br />

Air Italy I :<br />

Air Italy I :<br />

Zadar Ryanair FR :<br />

helvetic L :<br />

Zurigo Airberlin AB :<br />

Airberlin AB :<br />

ORARI IN VIGORE dal // AL //<br />

: S da / a /<br />

: L M M G V da / a /<br />

: L M M G V da / a /<br />

: D da / a /<br />

: M S da / a /<br />

: L M M G V S D da / a /<br />

: L M da / a /<br />

: L S da / a /<br />

Darwin/Alitalia OD/Az : : M V da / a /<br />

Palermo Darwin/Alitalia OD/Az : : D da / a /<br />

Darwin/Alitalia OD/Az : : LM da / a /<br />

Darwin/Alitalia OD/Az : : LM G da / a /<br />

Torino<br />

Darwin/Alitalia OD/Az : : S da / a /<br />

ORARI IN VIGORE dal // AL //<br />

Arrivi a FOGGIA<br />

Destinazione Compagnia Volo Part. Arrivo Frequenza Note<br />

Darwin/Alitalia OD/Az : : LM da / a /<br />

Darwin/Alitalia OD/Az : : LMMGV da / a /<br />

Milano Mxp<br />

Darwin/Alitalia OD/Az : : S da / a /<br />

Darwin/Alitalia OD/Az : : MG V Dda / a /<br />

Darwin/Alitalia OD/Az : : M V da / a /<br />

Palermo Darwin/Alitalia OD/Az : : D da / a /<br />

Darwin/Alitalia OD/Az : : LM da / a /<br />

Darwin/Alitalia OD/Az : : LM G da / a /<br />

Torino<br />

Darwin/Alitalia OD/Az : : S da / a /<br />

Gli orari si riferiscono ai dati forniti dai vettori e sono suscettibili di modifi ca. Vi invitiamo a consultare per conferma le compagnie aeree o le agenzie di viaggio.<br />

ORARI IN VIGORE dal // AL //

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