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Maria Carmen Nuzzo<br />

Parte I I tipi<br />

Capitolo 1<br />

Modelli e riferimenti nelle architetture della memoria<br />

1.1 Le forme della memoria: la tomba di Anna Regilla, un<br />

Lungo la regina viarum 1 , come in<br />

altre vie romane ( Latina, Nomentana,<br />

Flaminia, Salaria, Ostiense), che si<br />

dipartivano da Roma per raggiungere<br />

terre molto lontane, furono<br />

sistemati numerosi edifici funerari 2 ;<br />

oltre ai sepolcri, vi erano anche,<br />

inframmezzandosi o costituendo<br />

fronte più arretrata, singole abitazioni,<br />

ville sontuose, templi e boschi sacri,<br />

archi onorari, osterie ed alberghi,<br />

e ancora insediamenti talvolta di<br />

estensione tale da ospitare uffici<br />

pubblici, santuari, posti di polizia,<br />

impianti termali, tabernae, deversoria,<br />

e hospitalia ad uso dei viaggiatori.<br />

La presenza di siffatte costruzioni<br />

contribuì indubbiamente ad agevolare<br />

l’opera di urbanizzazione delle<br />

campagne nelle regioni attraversate<br />

dalle vie, oltre ad incrementare gli<br />

scambi culturali e commerciali.<br />

I sepolcri allineati lungo i bordi delle<br />

principali vie extraurbane furono<br />

costruiti da committenti appartenenti<br />

a famiglie romane o provenienti<br />

dalle province che, in relazione alla<br />

"La prima parte della Via Appia dalla Porta<br />

Capena a Bovillae", di L. Canina, con i<br />

monumenti sepolcrali nei pressi del tempio di<br />

Cecilia Metella,<br />

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