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246<br />

Glossario<br />

Maria Carmen Nuzzo<br />

per il superamento delle Neoclassicismo dell'Ancien Régime dell'Impero che<br />

sopravvisse a tutto il Romanticismo di alcune accademie, con una presunzione<br />

reazionaria costatante ed una ostinazione spesso favorita dal potere politico.<br />

Non è facile isolare queste componenti e non è nemmeno forse utile sottoporle<br />

ad una severa classificazione; giova piuttosto riconoscere come il movimento<br />

antibarocco, aulico e classicista, abbia avuto vita breve e come, proprio con la<br />

Restaurazione, l’indebolimento di un potere centrale dominante su tutta Europa,<br />

la moltiplicazione dei centri di potere conseguente il Congresso di Vienna,<br />

la decadenza dì Roma dal suo ruolo di capitale dell'arte abbiano creato le condizioni<br />

di un pluralismo culturale nuovo, in qualche modo eclettico. Serve a<br />

chiarire questo passaggio, l'osservazione di fenomeni legati alle arti figurative.<br />

Le forme " simboliche" del passato e l'architettura contemporanea:<br />

L'Eclettismo rappresenta il tentativo più esplicito, metodologico e pratico, di<br />

ridurre a valore convenzionale le singole forme architettoniche del passato, intese<br />

come " simboli " di valori indissolubilmente legati a determinati "stili" o<br />

"elementi" architettonici. La polemica antieclettica condotta dalle avanguardie<br />

europee dei primi anni del secolo è pertanto legittima proprio in quanto riafferma<br />

il valore non convenzionale del linguaggio architettonico ed oppone ad<br />

una codificazione cristallizzata di valori l'istanza della formazione originale di<br />

nuovi valori storici, portatori di intenzionalità presenti, relazionati non ad un<br />

astratto ed accademico mondo di forme assolute, ma alle concrete modificazioni<br />

che avvengono nel " fare edilizio comune ". Per usare la terminologia del<br />

Gombrich, proprio il Costruttivismo russo, ad esempio, oppone al simbolismo<br />

romantico eclettico il concetto di " simbolo" come valore storico non riducibile<br />

a schemi convenzionali fissi, radicalmente diverso dal " segno ". L'elaborazione<br />

artistica delle nuove tipologie, proprie della nuova realtà architettonica, dalla<br />

stazione al grattacielo,<br />

si qualifica come formazione di valori originali che, irriducibili a schemi spirituali<br />

" assoluti ", pongono continuamente l'istanza di una reinvenzione originale<br />

sui dati particolari del problema empirico. È però necessario uscire dall'equivoco<br />

di un presente privo di storia, equivoco alla base della frattura postulata dal<br />

razionalismo con l'architettura precedente. L'architettura del passato è pensiero,<br />

rappresentazione di idee e valori non assoluti, non in funzione di una meccanica<br />

continuità cronologica, ma delle scelte operate nel presente. Da qui l'istanza<br />

non già di una negazione astratta - e in definitiva impossibile - di questa eredità;<br />

e tantomeno di una imitazione di " forme simboliche " autonome da processi<br />

conoscitivi storicamente determinati, riproponendo equivoci eclettici, ma di un<br />

suo uso critico funzionale ad un'espressione stilistica originale ed autonoma. Il<br />

passato non è un mondo di forme valide allo stesso titolo. Il giudizio su di esso

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