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Capitolo 1 Modelli e riferimenti nelle architetture della memoria<br />

Parte I I tipi<br />

L'interno delle tombe varia moltissimo a seconda del gusto e delle possibilità<br />

economiche del proprietario. Le più semplici sono formate da una o due camere<br />

comunicanti, i letti funebri addossati alle pareti e scavati nel masso senza<br />

sculture né soffitti dipinti riproducenti le travature delle case. Nelle più ricche si<br />

riproduce, invece, l'appartamento del vivo sino ai più minuti particolari. Porte<br />

con cornici, finestre, mobili e suppellettili, tutto riprodotto alla perfezione nella<br />

roccia scavata. Le porte sono con gli stipiti obliqui, più strette in alto. Nelle<br />

pareti che dividono le celle, sono aperte le finestre che permettono la vista della<br />

stanza vicina. Tutto intorno, sgabelli, banchi, poltrone dal ritto schienale, con<br />

l'appoggia piedi di fronte, letti con le gambe ben tornite, armi appese, gli arnesi<br />

più vari usati dal defunto, tutto contribuisce a rendere l'aspetto della casa del<br />

defunto una cosa viva e palpitante.<br />

L'accesso alla tomba è spesso costituito da una lunga scalinata scavata nel tufo<br />

(dromos) chiusa e sigillata da una grande pietra monolitica o da un robusto<br />

muro formato da grandi pietre squadrate saldate con malta a calce…<br />

Le decorazioni dipinte tendono a riprodurre le stesse decorazioni della casa<br />

del vivo. Il soffitto, tra trave e trave, è variamente dipinto con foglie, rami,<br />

uccelli o motivi ornamentali. Le pareti sono chiuse in alto da una lunga serie di<br />

strisce colorate con vivace ed indovinato accostamento di colori. Nei triangoli<br />

delle pareti formati dalla forma del tetto, leonesse, leopardi od altri animali si<br />

affrontano, separati da un cippo od ara.<br />

Le pareti laterali, sono divise in pannelli e riproducono le scene più care vissute<br />

dal defunto mentre era in vita. Vediamo così il signore alla caccia, alla pesca,<br />

alla danza. Oppure, mollemente sdraiato sul letto, in compagnia della bellissima<br />

moglie, degli amici, dei familiari lo vediamo banchettare allegramente. I servi,<br />

variamente indaffarati, si affrettano a versare il vino entro grandi vasi, altri<br />

sono pronti a servire arrosti di cacciagione posti su larghi vassoi. I musici<br />

riempiono di gioiose melodie l'ambiente, le danzatrici dalle lunghe vesti<br />

fiorate, trasparenti, intrecciano con i danza tori, in gonnellino corto, le danze ed<br />

agitano graziosamente le lunghe mani affusolate. A rendere più vero e naturale<br />

l'ambiente, piccoli animali domestici passeggiano sotto i tavoli e nelle sale.<br />

Nulla vi è di funebre, la gioia di vivere pulsa ancora nelle carnagioni accese dei<br />

commensali…<br />

Tutto vive nella più pura naturalezza e nel realismo più pittoresco. La città dei<br />

morti come per incanto, si trasforma in una città dei vivi, i defunti assumono<br />

l'aspetto di persone reali, lo sfondo delle scene ed i paesaggi agresti non sono<br />

nature morte ma balzano all’occhio come scorci veri dell'ambiente Etrusco."<br />

Così George Dennis, il grande archeologo inglese dell'800, descriveva le<br />

sepolture etrusche 1 .<br />

1 Tratto da "The cities and cemeteries of Etruria." / Abridged edition edited by Pamela<br />

Hemphill with maps, plans and illustrations. - Princeton (N.J.) : Princeton University<br />

Press, 1985. - LXV-234 p. ill. 23 cm. I edizione del testo 1848. II^ 1883.<br />

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