4. Lipidi
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I fibrati sono farmaci ipolipidemizzanti. La la loro efficacia è rivolta principalmente<br />
sui trigliceridi e, in misura minore, sulle LDL e sulle HDL.<br />
L'azione dei fibrati è anche rivolta, almeno in parte, alla modulazione dei geni che<br />
codificano le lipoproteine. Infatti, i fibrati attivano fattori di trascrizione (fattori che<br />
controllano l'attività dei geni) appartenenti alla superfamiglia dei recettori nucleari<br />
degli ormoni, chiamati PPAR (Peroxisome Proliferator-Activated Receptors).<br />
I fibrati inibiscono la sintesi e stimolano il catabolismo delle VLDL, con il risultato<br />
di una notevole riduzione della trigliceridemia e di una minore diminuizione della<br />
colesterolemia. In particolare, attraverso PPAR viene inibita la sintesi dei<br />
trigliceridi endogeni, mentre viene stimolata la sintesi della lipoproteinlipasi<br />
(l'enzima che catabolizza le VLDL, trasformandole in IDL).<br />
L'attivazione di PPAR-alfa media l'azione dei fibrati sulle HDL, in quanto induce la<br />
sintesi delle principali apolipoproteine delle HDL (APOA-I e APOA-II). Per la loro<br />
azione prevalente sui trigliceridi, i fibrati sono indicati soprattutto per il trattamento<br />
delle ipertrigliceridemie isolate e per le forme combinate di ipertrigliceridemia e<br />
ipercolesterolemia. La riduzione dei trigliceridi è di circa 20-50%, mentre la<br />
riduzione delle LDL di solito non va oltre il 25% e l'aumento delle HDL del 10-25%.<br />
In studi di prevenzione primaria e secondaria il gemfibrozil ha ridotto gli eventi<br />
coronarici.