Indagine sulla cippatura in Italia - Ivalsa - Cnr
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Capitolo 1 - Introduzione<br />
Cippato:<br />
un prodotto<br />
collaterale<br />
ricavato dal<br />
legname<br />
scadente<br />
La domanda<br />
di cippato<br />
aumenterà<br />
presto<br />
12<br />
Premessa<br />
La <strong>cippatura</strong> è un’operazione diffusa nei boschi <strong>Italia</strong>ni, e numerose ditte boschive<br />
producono rilevanti quantitativi di cippato. Nella maggioranza dei casi, il cippato è<br />
un prodotto collaterale ottenuto dal legname più scadente. La <strong>cippatura</strong> è l’unico<br />
modo per rendere commerciabili anche i rami, i cimali e le piante che non possono<br />
produrre altri assortimenti. Ovviamente, la qualità del cippato è paragonabile a quella<br />
del materiale di partenza: spesso la percentuale di corteccia e di foglie è troppo<br />
alta per l’<strong>in</strong>dustria cartaria, che <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> è comunque piuttosto piccola. L’<strong>in</strong>dustria del<br />
pannello <strong>in</strong>vece può accettare cippato di mediocre qualità e costituisce il pr<strong>in</strong>cipale<br />
sbocco per il cippatore <strong>Italia</strong>no.<br />
Dalla metà degli anni ‘90, i pannellifici hanno <strong>in</strong>iziato ad assorbire crescenti quantità<br />
di legname riciclato, che è ottenuto ad un prezzo <strong>in</strong>feriore a quello del cippato forestale.<br />
L’uso del materiale di riciclo si è rivelato talmente <strong>in</strong>teressante che i pannellieri<br />
sono disposti a trasportarlo su lunghe distanze, ed <strong>in</strong>fatti giungono ad importarne<br />
grossi quantitativi dagli altri Paesi Europei. Questo massiccio fenomeno di importazione<br />
ha determ<strong>in</strong>ato un drastico calo dei prezzi del cippato forestale. Il prezzo di<br />
ritiro attuale (Gennaio 2001) è ormai <strong>in</strong>torno ai 20 Euro/tonnellata fresca contro i 38-<br />
40 Euro del 1994.<br />
Nonostante ciò, molti boscaioli <strong>Italia</strong>ni cont<strong>in</strong>uano a cippare – anche se meno di<br />
prima. Con lo scopo di ridurre le emissioni di CO2, la recente legislazione proibisce<br />
l’abbruciatura delle ramaglie. La <strong>cippatura</strong> resta il sistema più efficace per elim<strong>in</strong>are<br />
i residui di utilizzazione. Questi non possono essere rilasciati <strong>in</strong> foresta, dove ostacolerebbero<br />
lo sviluppo della r<strong>in</strong>novazione e creerebbero un notevole rischio d’<strong>in</strong>cendio.<br />
Oltretutto, molte ditte hanno già una cippatrice, che avevano acquistata<br />
quando il mercato del cippato era <strong>in</strong>teressante e che ora rivenderebbero male.<br />
F<strong>in</strong>alità dello studio<br />
Ci sarebbe poco <strong>in</strong>teresse a studiare una pratica <strong>in</strong> via di est<strong>in</strong>zione, se questa non<br />
fosse sul punto di essere rilanciata. Il crescente settore della bionergia dovrebbe<br />
presto offrire l’opportunità tanto attesa. Attirate da sostanziosi <strong>in</strong>centivi, molte<br />
imprese private progettano di attivare centrali termiche ed elettriche di varie taglie<br />
e capacità, che comunque utilizzeranno la biomassa come combustibile pr<strong>in</strong>cipale.<br />
Sebbene l’impianto medio difficilmente supererà i 15 MW di potenza, molti progetti<br />
sono <strong>in</strong> <strong>in</strong> corso, ed alcuni hanno già raggiunto la fase esecutiva. Per il 2001 si prevede<br />
già l’attivazione di tre centrali, ciascuna delle quali dovrebbe consumare circa<br />
150-200.000 tonnellate di combustibile all’anno. Le specifiche di tutti questi progetti<br />
<strong>in</strong>dicano il cippato di legno quale combustibile primario.<br />
Pertanto, la domanda di cippato dovrebbe presto subire un’<strong>in</strong>versione di tendenza,<br />
a beneficio di quelle ditte boschive che operano <strong>in</strong> prossimità dei nuovi impianti. Il<br />
cippato dovrà essere distribuito regolarmente ed <strong>in</strong> grosse quantità - il che pone<br />
notevoli problemi organizzativi. In molti casi le risorse locali sono così diversificate<br />
che non si può pensare a raggiungerle con una sola filiera di approvvigionamento.<br />
Concentrare tutta la produzione <strong>in</strong> poche operazioni <strong>in</strong>dustriali resta un ideale teori-<br />
<strong>Indag<strong>in</strong>e</strong> <strong>sulla</strong> <strong>cippatura</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> • A survey of <strong>Italia</strong>n chipp<strong>in</strong>g operations