2011/inverno - CAI Sezione di Mantova

Il dopo cena, che si ripeterà anche nelle altre
serate, è dedicato allo svago proposto dagli
animatori del villaggio o al classico filos.
Martedì, giorno libero da programmazioni, ha
permesso di scegliere le più disparate attività
personali: abbronzatura in piscina o in spiaggia,
shopping in paese, visita all'ex Stabilimento
Florio, costruito nella seconda metà dell'800 per
la lavorazione del tonno.
I tonni venivano incanalati nelle tonnare tra le isole
di Favignana e Levanzo, dove con riti arcaici
venivano indirizzati nella Camera della Morte,
arpionati e issati sulle barche dirette allo
stabilimento. Qui venivano tagliati a pezzi, cotti in
grandi caldaie, fatti asciugare, per finire nelle latte,
saldateinloco,pronteperlavendita.
Siamo già a metà settimana e il gruppo si
ricostituisce con destinazione Levanzo, meno gli
amici sedentari, che tra una fumatina e l'altra si
raccontano, e una coppia che approfitta del sole e
delmaredellavicinaspiaggia.
Abbiamo a disposizione due barche a motore e
l'ottimaorganizzazionefasaliresuquellapiùveloce
gli escursionisti diretti alla Grotta del Genovese,
mentrel'altraaccoglieipiùtranquillimarinari.
A piedi si parte subito in salita accompagnati da
un giovane esperto di botanica che ci illustrerà
con dovizia di particolari la flora isolana. Il
panorama e le profumate specie arboree invitano
ai rallentamenti, ma l'orario prestabilito per la
visita della grotta induce a qualche sollecitazione
non sempre condivisa. Per facile strada si arriva a
quota 280 per scendere poi lungo uno scosceso
pendio per oltre 150 metri. Scoperta nel 1949
questa cavità conserva incisioni, raffiguranti
bisonti e un cervo dalle proporzioni armoniose, e
pitture a carboncino di pesci e immagini di uomini
e donne danzanti.
Sembra quasi che un impulso misterioso solleciti il
ricongiungimento con l'altro gruppo, impulso che
tantomisteriosopoinonèdatochesitrattadifame.
Fame che viene placata dall'ottimo pranzo
preparato e servito sulla barca dalla moglie del
barcaiolo, a base di antipasti e pasta asciutta
conditi con profumatissime erbe del loro orto.
L'immancabile bagno nelle acque cristalline
chiude un'intensa e piacevole giornata, sul finire
della quale siamo obbligati al rientro.
Solito briefing, solito pasto, come scadenza ma
non per le leccornie, soliti ritrovi in allegria.
Giovedì libero. Difficile ricordare tutto quello che
ognuno ha escogitato per trascorrere
piacevolmente la giornata; ricordo solo che con
un discreto numero di camminatori siamo saliti sul
monte S. Caterina (quasi 300 m) sulla cui cima
sorgeva una postazione di avvistamento
saracena, oggi occupata da un degradato
presidio militare. Altri si sono recati a visitare lo
stabilimento Florio, incuriositi dal racconto
entusiasmante fatto dai precedenti visitatori.
A sera tutto come sempre, salvo la definizione
dell'escursione mare/monti a Marettimo.
E' già venerdì. Partiamo, salvo i soliti affezionati al
villaggio, con aliscafo di linea. Durante
l'avvicinamento all'isola si può ammirare
l'estensione del suo verde e la configurazione
montuosa.
Ad attenderci sul posto troviamo un personaggio
caratteristico assai noto “Pippo” (era stato di
recente intervistato e andato in onda su una rete
RAI), che avrebbe accompagnato i “marinari”
lungo le coste alla scoperta di anfratti, calette e
spiagge da sogno, non prima di averli guidati per
le caratteristiche viuzze del paese, ricche di
negozi, che per i prodotti tipici esposti hanno
invogliato agli acquisti.
Gli escursionisti qui hanno trovato pane per le loro
gambe. Un piccolo drappello si è incamminato
per raggiungere la cima del Monte Falcone di ben
700 metri di altezza.
Lungo il percorso si incontra una tale varietà di
piante e fiori da avvalorare la definizione di
“scrigno botanico” dell'isola. La conquista da
parte dei romani è testimoniata da “Case romane”
di cui rimangono ruderi di antichi insediamenti. Il
percorso è abbastanza impegnativo per cui,
come nelle tradizioni, abbiamo avanguardie e
retroguardie, che in breve si ricompattano sotto la
croce di vetta per il meritato pranzo al sacco. A
farci compagnia troviamo anche un ansimante
cane a cui generosamente viene offerta acqua
per dissetarsi.
Siamo fortunati perché, contrariamente ai giorni
precedenti, la cima è sgombra di nuvole per cui
possiamo goderci una vista a 360°. Sottostante
ammiriamo Punta Troia e la sua fortezza a picco
sul mare recentemente e abilmente restaurata, in
lontananza scorgiamo le altre isole
dell'arcipelago e addirittura la costa siciliana.
Non vorremmo mai ripartire, ma Pippo ci aspetta
per accompagnare anche noi nei posti visitati al
mattino dagli amici bagnanti.
Ahimè, o ahi noi, è già sabato. Giorno libero per gli
ultimi bagni o, grande delusione, per il mercato a
Favignana dove ci saremmo aspettati di trovare
venditori di prodotti tipici, abbiamo trovato invece
quelli cinesi!
Ma ci siamo rifatti la sera con un aperitivo in grande
stile servito in un locale dall'atmosfera molto intima,
c'erano anche le candele accese, dove sorpresa
sorpresa sono stati consegnati diplomi e
riconoscimenti vari a: 2 Stazionari, in quanto parte
integrante dell'arredo della zona relax del villaggio;
premio Fuggi Fuggi a chi si perdeva sempre in
acqua e sui monti fra i gabbiani; al più Premuroso
con le signore; ai 17 “speleologi” della Grotta del
Genovese; al Camminatore solitario; agli 8 indomiti
veri Escursionisti sul Monte Falcone; e in ogni
modo per tutti dei bellissimi segnalibri con immagini
dell'isola.
Come tutti i salmi che finiscono in gloria, abbiamo
avuto la cena speciale dell'arrivederci preparata
dallo staff Valtur. Ma il CAI non ha voluto essere da
meno perché abbiamo fatto preparare questa torta
appositamente confezionata dalla pasticcera del
villaggio. Brindisi, applausi e foto ricordo.
Domenica sveglia di buonora per imbarco,
trasferimento a Trapani, visita a Erice e Segesta,
che non hanno bisogno di particolari commenti
per le loro peculiari bellezze assai note.
Bus per aeroporto di Palermo, chek-in, giro per
negozi, pochi, del duty free e… mezzo panico.
Una persona non trova più il biglietto d'imbarco.
Corsa al comando di Polizia che tutto sommato
sdrammatizza perché assicura che sui computer
appare la prenotazione. Ma la tenacia premia,
perché si scopre che in una tasca sconosciuta era
stato riposto il necessario documento.
Volo tranquillo, data la levataccia molti si sono
appisolati, con arrivo in perfetto orario a Bologna.
Altro bus e altro mezzo panico per il ritardo nella
consegna bagagli e per un paio di amici
incamminatisi in direzione opposta al punto di
raccolta.
Fino ad ora non sono mai stati fatti nomi delle
persone che hanno animato gli eventi descritti,
ma per l'ultima sorpresa corre l'obbligo di farlo.
Come nell'andata, ci mancava altro, abbiamo
scaricato gli amici saliti a Pegognaga.
Sul pullman sono saliti Alberto e Carla,
impossibilitati a vivere con noi la splendida
vacanza, che hanno omaggiato le signore con un
vasetto di viole a cui era abbinato un gentilissimo
pensiero, ognuno diverso dall'altro. Commozione
e lungo meritato applauso.
Mantova ci accoglie, saluti, baci e abbracci con
promesse di rivederci a settembre con i piedi sotto
la tavola e visionare il filmato del nostro
infaticabile reporter e, speriamo, le foto inviate al
“più premuroso con le signore” per memoria
piacevole e nostalgica.
Renata e Palanto
ESCURSIONISMO
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