a cura di Fabrizio Bonera - CAI Manerbio

More documents

Recommendations

Info

Sulla spinta di questa tipologia di frequentazione della montagna sono nate un serie di organizzazioni e associazioni che promuovono “l’andare in montagna” non contrassegnato da fini particolari se non quelli di puro scopo ludico, ricreativo e dopo-lavoristico. Le finalità del CAI sono completamente diverse. Non si tratta di inventarle. Semplicemente di farle riemergere e soprattutto di comunicarle in modo efficace a tutti gli associati. In fondo, la revisione delle modalità assicurative e di tutela legale dell’accompagnamento in montagna, ristrette solo ed esclusivamente alla attività sociale, giocano in nostro favore rilanciando il senso di appartenenza. Su queste finalità si fondano le differenze fra il CAI e le altre associazioni: l’alpinismo e le altre attività in montagna non sono fini a sè stesse, bensì mezzi per arrivare ad un fine che è la difesa e la conoscenza della montagna e delle sue popolazioni(Gorret). Questo si può recuperare ridonando all’alpinismo quella dignità di linguaggio interpretativo della montagna che ha progressivamente perduto, utile soprattutto in questi tempi in cui l’ambiente alpestre si è visto progressivamente svuotare della propria identità. A livello di sezioni e di sottosezioni, soprattutto a livello individuale, ciò comporta uno sforzo, di cui si devono far carico gli accompagnatori e tutti quanti credono e contribuiscono alle attività del CAI. Contribuire alla conoscenza e alla educazione della montagna comporta una offerta di formazione e accompagnamento non basata sul puro tecnicismo ma anche sul bisogno di socializzazione e relazione. Non abbiamo più nulla da scoprire di nuovo, tutte le montagne sono state salite. Più che scoprire dobbiamo ri-scoprire, saper leggere un linguaggio che l’approccio ludico e ricreativo non ci ha insegnato, saper vedere oltre la sfera della superficie per riconoscere nuove forme interpretative della natura e rileggere gli interventi dell’Uomo. Il CAI si offre come insostituibile mezzo – e qui sta la differenza – di conoscenza della Montagna e dell’Uomo, capace di una funzione pedagogica sconosciuta alle altre Associazioni. In questa sfera e in questa funzione si innesta il ruolo del volontariato, sfumatura inesistente presso altre organizzazioni. Chiedo un nuovo impegno anche ai Soci, d’accordo con Eugenio Pesci secondo il quale per mantenere “l’autenticità e l’autonomia dell’alpinismo ci sono tre cose da salvare: la libera espressione creativa, il rapporto con la natura e con il cosmo e l’autonomia fondamentale dell’andare in montagna come esperienza” Al termine esperienza dobbiamo conferire il suo significato più profondo, perché “esperire” significa non solo conoscere sensibilmente ma anche imparare a interiorizzare la montagna (avere dentro la montagna o, per usare le parole di Julius Evola, “essere tra coloro che non scendono mai dalle vette in pianura” perché la montagna l’hanno dentro di sé). “Ciascuno di noi deve socraticamente diffondere questo valore, perché anche se la cultura montana è perdente e minoritaria, la montagna è una esperienza forte e incomparabile. Bisogna creare un clima perché questa esperienza sia fruibile ai più, non importa se alpinisti o escursionisti, al di là di ogni tecnicismo”. 6
ATTIVITA’ SOCIALE 2009 Sguardo di insieme alle escursioni del 2009 L’escursionismo moderno viene considerato come filiazione diretta dell’alpinismo con il quale condivide il senso dell’avventura che si esprime nella esplorazione della natura e delle culture e della montagna in tutte le sue espressioni. L’escursionismo proposto, pertanto, trova un elemento unificante nella promozione di una consapevole frequentazione della montagna, proposta come appassionata esperienza di conoscenza, ricercando una filosofia del camminare che non sia una performance ma una ricerca di cultura. La maggior parte delle escursioni proposte vanno quindi intese non come un terreno di gioco ma in funzione delle loro valenze intrinseche in cui il raggiungimento della meta o il compimento del percorso sono subordinati non solo al tema della stessa, ma anche alla conoscenza di quella specifica porzione di territorio che l’escursione copre in tutti i suoi aspetti. Ogni escursione si avvale della conoscenza degli aspetti geografici, fisici ed antropici, storici, botanici ed estetici. All’interno del programma è poi possibile evidenziare nuclei precipui la cui valenza intrinseca ne costituisce un elemento conduttore unificante. Abbiamo così escursioni finalizzate a 1. illustrare il tema del cammino; 2. illustrare aspetti locali della prima guerra mondiale; 3. illustrare il tema della wilderness; 4. illustrare l’aspetto devozionale; 5. approfondire il tema estetico e trascendente; 6. approfondire la conoscenza dell’ambiente di pianura; 7. rappresentare una esperienza puramente didattica; 8. costituire momenti di aggregazione e solidarietà. Diamo di seguito l’elenco schematico delle attività di escursionismo proposte, rimandando al libretto 2009 per quanto concerne gli approfondimenti tematici e i dettagli organizzativi. TEMA DEL CAMMINO: 28.03.2009 – Camminare come viaggiare: dove si raccontano i propri cammini (*) (T/F) 05.04.2009 – Il Camminare Mediterraneo (Camogli Portofino) (E) 09.05.2009 – Camminare in evoluzione: dove si racconta il cammino delle donne (*) (T/F) 19.09.2009 – Il Cammino Poetico: dove si racconta come il cammino diviene poesia.(*) (T/F) 09.10.2009 – Il Cammino Religioso: dove si racconta di come il viandante diviene pellegrino.(*) (T/F) (*) gli itinerari si svolgono nella Bassa Bresciana. 7
Page 1 and 2: CLUB ALPINO ITALIANO Sezione di Bre
Page 3 and 4: LETTURA MAGISTRALE Il sentiero dell
Page 5: FINALITA’ DEL CA.I. Fare la diffe
Page 9 and 10: VALORIZZARE LA BASSA BRESCIANA 28.0
Page 11 and 12: consuma. Ne deriva una società mob
Page 13 and 14: NATURA DI GENNAIO Elleboro Fam.: Ra
Page 15 and 16: Helleborus niger (scale dell’Ario
Page 17 and 18: SALVARE LE ALPI Il tema dell’acqu
Page 19 and 20: Il consumo di acqua dolce per fare
Page 21 and 22: potendosi interpretare solo iniziat

a cura di Fabrizio Bonera - CAI Manerbio

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

Delete template?

Save as template?