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1 INDICE - Philip P. Willan

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del Vaticano, nei cui confronti egli aveva manifestato propositi sostanzialmente<br />

ricattatori, minacciando di dare pubblicamente notizia dei finanziamenti illeciti<br />

che in precedenza aveva loro elargito.<br />

Questi stati d’animo non erano però tali da giustificare una sua improvvisa<br />

rinuncia alla vita, perché sino all’ultimo momento egli aveva manifestato,<br />

invece, una ferma volontà di continuare a lottare per risolvere i problemi più<br />

urgenti, cercando di reperire all’estero quelle somme che gli erano necessarie<br />

per coprire i debiti di imminente scadenza.<br />

Molto significativo è il fatto che non abbia lasciato, all’interno<br />

dell’appartamento ove alloggiava, alcun messaggio di addio ai familiari o ad<br />

altre persone.<br />

Nessuno dei familiari ha detto di aver mai potuto sospettare che Calvi<br />

covasse in sé propositi di suicidio, ma tutti sono stati concordi nell’affermare<br />

che faceva il possibile e si adoperava al massimo per uscire fuori dalla<br />

situazione nella quale si era venuto a trovare e che era convinto di poterci<br />

riuscire.<br />

Clara Canetti, infatti, ha riferito che, negli ultimi giorni di vita, suo marito le<br />

aveva ripetuto di essere fiducioso che l’Opus Dei (al quale aveva deciso di<br />

cedere la proprietà del 16% delle quote del Banco Ambrosiano) potesse<br />

risolvere i suoi problemi, coprendo i debiti che lo Ior aveva nei confronti del<br />

Banco Ambrosiano, e che in tal modo si sarebbe potuta realizzare la sua<br />

prospettiva di diventare il responsabile del risanamento delle finanze vaticane.<br />

Conformi dichiarazioni sono state rese da Anna Calvi, la quale ha precisato<br />

che il padre le aveva confidato che il motivo per cui si era voluto allontanare<br />

dall’Italia era quello di potere più facilmente prendere contatti con le persone<br />

che sarebbero state in grado di risolvere i suoi problemi e quello di stare in un<br />

luogo dove avrebbe avuto più libertà per muoversi e per fare eventualmente<br />

qualche importante rivelazione.<br />

Di analogo tenore sono state le dichiarazioni di Carlo Calvi, il quale ha<br />

ribadito che suo padre intendeva concludere all’estero le operazioni finanziarie<br />

necessarie per il risanamento del deficit del suo istituto bancario.<br />

Contrariamente a quanto sostenuto dai difensori degli imputati, non può<br />

attribuirsi pregiudizialmente una patente di inattendibilità alle deposizioni dei<br />

familiari di Calvi per il solo fatto che erano interessati ad accreditare la tesi<br />

dell’omicidio, al fine di ottenere il risarcimento dalla Compagnia di<br />

assicurazioni.<br />

Deve, invero, tenersi conto che le suddette dichiarazioni sono state reiterate<br />

dettagliatamente e con la massima precisione anche in dibattimento, a<br />

distanza di molti anni dall’avvenuta liquidazione, quando ormai quell’interesse<br />

era venuto meno.<br />

In ogni caso, il fatto che Calvi non avesse mai fatto capire di voler arrivare al<br />

punto di togliersi la vita, e che sino all’ultimo avesse al contrario mostrato<br />

intenti battaglieri e la convinzione di poter superare le avversità del momento,<br />

è stato riferito dagli stessi imputati Vittor e Carboni.<br />

In dibattimento, infatti, Vittor ha esplicitamente affermato che, durante il<br />

soggiorno a Londra, Calvi non manifestò mai propositi di suicidio e disse invece<br />

che si era voluto recare in quella città per incontrare personaggi molto<br />

importanti che avrebbero potuto aiutarlo a risolvere i suoi problemi.<br />

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