Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Iniziò a collaborare con Calvi nel marzo del 1981 e dopo pochi giorni scoppiò<br />
lo scandalo della P2; venne successivamente a sapere che anche Calvi era<br />
iscritto a questa loggia massonica.<br />
Calvi gli disse che la vicenda della P2 lo poneva in una situazione di<br />
isolamento, poiché non poteva più avvalersi delle buone cure di Licio Gelli e di<br />
Umberto Ortolani, con i quali sino ad allora era stato in buoni rapporti. Egli gli<br />
consigliò subito di troncare definitivamente ogni rapporto con quei due<br />
personaggi, perché riteneva che, in caso contrario, sarebbe stato travolto: cosa<br />
che poi si verificò puntualmente.<br />
Calvi gli chiese di occuparsi, oltre che dei rapporti internazionali, anche dei<br />
rapporti con il mondo politico italiano. Per questa ragione egli gli presentò<br />
prima Ciarrapico (che era legato a Giulio Andreotti) e poi Carboni.<br />
Su incarico dei Servizi segreti, e in particolare del generale Santovito,<br />
recuperò in Svizzera alcuni documenti riguardanti Marcinkus; poi però non<br />
consegnò tali documenti allo stesso Santovito (che era in sintonia con il<br />
cardinale Casaroli, fautore di una politica di accomodamento con i paesi<br />
comunisti), perché non voleva che venissero usati contro Marcinkus, del quale<br />
condivideva la posizione più rigida nei confronti dell’Unione Sovietica. Il Papa<br />
propendeva per la fazione di Marcinkus, per il modo in cui affrontava il<br />
problema dell’est europeo e della Polonia.<br />
Si interessò anche per organizzare (mediante l’invio di un’autovettura con un<br />
sottofondo pieno d’oro) un versamento di 4 milioni di dollari a “Solidarnosc”,<br />
fatto da Calvi con l’approvazione e l’intermediazione di Marcinkus.<br />
Il 13 maggio 1981 ci fu l’attentato al Papa ed a Marcinkus venne così meno<br />
l’appoggio; finché il Papa non si ristabilì, il potere rimase in mano al gruppo di<br />
Casaroli.<br />
Calvi gli disse che aveva dovuto erogare al Vaticano rilevanti prestiti, che<br />
non erano più rientrati, e che aveva ricevuto in garanzia le azioni della Vianini<br />
s.p.a., rimaste però presso lo I.O.R. Gli confidò anche di aver finanziato regimi<br />
autoritari anticomunisti e uomini politici del Sud America e dell’America<br />
Centrale, come Ruben Paredes (l’uomo forte di Panama), Luis Alberto Monge<br />
(presidente del Costarica) e i Somoza (dittatori del Nicaragua)<br />
Egli conobbe Carboni tra il febbraio e l’aprile del 1981, presso l’ufficio del dr.<br />
Pompò, ed in seguito ebbe occasione di incontrarlo più volte, anche in<br />
Sardegna, dove l’imputato era interessato ad un terreno da lottizzare.<br />
Carboni era a conoscenza del suo ruolo di consulente di Calvi ed aveva<br />
quindi interesse a frequentarlo, proprio per avvicinare il banchiere.<br />
Nello stesso tempo egli ritenne che Carboni potesse essere utile a Calvi,<br />
poiché aveva relazioni nel mondo politico (soprattutto nella sinistra<br />
democristiana) e dell’editoria (essendo amico di Caracciolo, editore del<br />
quotidiano “La Repubblica”, che aveva portato avanti una campagna di stampa<br />
contro Calvi).<br />
Egli, invece, non aveva quelle relazioni politiche che potevano interessare<br />
Calvi, in quanto era vissuto sempre all’estero. Per questo motivo, nell’estate<br />
del 1981, combinò un incontro in barca, nel mare antistante la Costa<br />
Smeralda, facendo conoscere i due.<br />
26