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1 INDICE - Philip P. Willan

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PREMESSA IN FATTO E SVOLGIMENTO DEL PROCESSO<br />

Verso le ore 7,25 di venerdì 18 giugno 1982, il sig. Antony Iames Huntley,<br />

impiegato del Daily Express, mentre camminava sotto il Blackfriars Bridge di<br />

Londra, lungo la strada che costeggia il lato nord del Tamigi, in direzione<br />

ovest, notava la parte superiore di un’impalcatura, eretta sulla riva del fiume,<br />

vicino all’argine.<br />

Sporgendosi dal parapetto (alto 3 piedi e 6 pollici, corrispondenti a circa un<br />

metro), si accorgeva che ad uno dei tubolari dell’impalcatura era appeso il<br />

corpo di un uomo con una corda al collo e con i piedi penzoloni, immersi<br />

nell’acqua sino alle caviglie.<br />

Un po’ stordito per la macabra scena, l’Huntley continuava a camminare e<br />

raggiungeva in pochi minuti il suo posto di lavoro, dove raccontava il fatto al<br />

suo collega Stephen Edwin Pullen, il quale provvedeva subito a telefonare alla<br />

Polizia.<br />

In compagnia del Pullen, l’Huntley tornava quindi sotto il Blackfriars Bridge<br />

per indicare ai poliziotti il punto in cui aveva visto l’uomo impiccato.<br />

Gli agenti di Polizia John Palmer e Gerald Saint, intervenuti sul luogo del<br />

rinvenimento intorno alle 7,50, potevano così constatare che effettivamente vi<br />

era il corpo di un uomo senza vita, con al collo una corda legata ad un occhiello<br />

di metallo, fissato alla seconda barra orizzontale dell’impalcatura (partendo<br />

dall’alto), nell’angolo nord-est, nella parte più vicina all’argine.<br />

La corda, di materiale sintetico e di colore arancione, era lunga circa un<br />

metro (tra la barra e il collo) ed aveva un altro pezzo della stessa lunghezza<br />

che pendeva a partire dal nodo.<br />

La corda era legata intorno al collo mediante un cappio; la testa dell’uomo si<br />

trovava all’incirca all’altezza del terzo corrente orizzontale (sempre partendo<br />

dall’alto) e i piedi penzolavano all’altezza del quinto corrente.<br />

Per rimuovere il cadavere, veniva chiesto l’ausilio della Polizia fluviale del<br />

Tamigi, che interveniva prontamente con una motolancia, il cui equipaggio era<br />

composto dagli agenti Michael Stewart, John Johnston e Donald Bartliff.<br />

Il nodo che assicurava la corda all’impalcatura veniva sciolto, mentre il<br />

cappio veniva lasciato intorno al collo; il corpo (del peso di circa 85 Kg.) veniva<br />

quindi rimosso ed adagiato sulla motolancia.<br />

La manovra risultava alquanto difficoltosa, poiché, a causa della corrente e<br />

della marea crescente (e, in particolare, a causa del contrasto tra le opposte<br />

spinte dei flussi di acqua del fiume in discesa e del mare in salita),<br />

l’imbarcazione tendeva ad allontanarsi dall’impalcatura.<br />

In quel momento vi era ancora bassa marea, ma il livello del fiume era in<br />

fase crescente. I livelli dell’acqua erano misurati all’altezza della Tower Pier e<br />

dovevano essere spostati indietro per il Blackfriars Bridge di circa dieci minuti;<br />

sotto quest’ultimo ponte l’ultima acqua alta si era avuta alle 23,13 del 17<br />

giugno, mentre il livello più basso era stato raggiunto alle 5,26 del 18 (con una<br />

profondità di circa un metro).<br />

Il corpo dell’uomo impiccato veniva trasportato con il natante della Polizia<br />

fluviale e veniva disteso sulla banchina del ponte di Waterloo, dove alle 9,40<br />

un medico ne accertava ufficialmente il decesso.<br />

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