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scoperto, al sole; la sua massima attività<br />
viene esplicata durante le prime<br />
ore del mattino e nel tardo pomeriggio,<br />
addirittura in periodo estivo è possibile<br />
incontrarla durante le ore notturne.<br />
Le giornate favorevoli per osservare<br />
questi rettili sono quelle che<br />
offrono temperature esterne non troppo<br />
calde e giornate con cielo appena<br />
coperto. La vipera durante l'anno è<br />
attiva nei mesi che vanno da Marzo a<br />
Ottobre, i restanti li passa in letargo in<br />
tane generalmente poste sotto il terreno.<br />
Si distingue principalmente dagli altri<br />
ofidi per alcune caratteristiche morfologiche:<br />
pupilla verticale, parte terminale<br />
della coda tozzo, spesso negli<br />
esemplari adulti la parte sottostante<br />
della punta della coda assume una<br />
colorazione rosso/arancio, apice del<br />
muso rivolto verso l'alto (sovente questa<br />
caratteristica della vipera comune<br />
viene scambiata per un "corno", da<br />
cui derivano le false notizie di presenze<br />
di Vipera ammodytes su tutto il territorio<br />
Italiano). La lunghezza massima<br />
generalmente non supera i 75 cm,<br />
esemplari più lunghi si possono considerare<br />
eccezionali.<br />
La caratteristica che, comunque,<br />
rende noto e quindi anche pericoloso<br />
quest'ofide è la presenza di due<br />
ghiandole velenifere poste nella mandibola<br />
superiore, corredate da un paio<br />
di zanne forate internamente, in grado<br />
di inoculare il veleno alle vittime.<br />
Le prede, costituite generalmente da<br />
piccoli mammiferi o rettili comprese<br />
altre specie di serpenti, vengono catturate<br />
grazie all'azione tempestiva del<br />
veleno che in esse viene somministrato,<br />
infatti, in seguito al morso le prede<br />
muoiono dopo pochi minuti. A volte<br />
prima della morte le vittime hanno<br />
modo di percorrere ancora svariati<br />
metri dal luogo dell'agguato, il rettile è<br />
comunque in grado di ritrovarle facilmente<br />
grazie al sofisticato organo di<br />
Jacobson presente sul pavimento<br />
della cavità orale ove viene riposta la<br />
lingua: tale organo ha funzione chemiorecettiva<br />
e permette all’animale di<br />
localizzare la preda ormai priva di<br />
vita. Il veleno della vipera pare sia<br />
costituito da un numero elevatissimo<br />
di proteine attive ( enzimi proteolitici,<br />
fattori emmorragici, fosfolipasi, laluronidasi<br />
ecc), è un liquido limpido incolore<br />
molto viscoso, che si essicca<br />
rapidamente a temperatura ambiente.<br />
La quantità di veleno che viene inoculata<br />
alle vittime è relativa alle dimensioni<br />
della preda, alle dimensioni della<br />
vipera ed alla situazione emotiva<br />
creatasi in quel momento (ad esempio,<br />
per difendersi la vipera difficilmente<br />
inietta una forte quantità di<br />
veleno).<br />
A questo punto entra in gioco la convi-<br />
venza dell'ofide con il genere umano:<br />
in primo luogo la vipera, come già<br />
detto, non è un animale aggressivo, a<br />
dispetto ad esempio del comune biacco<br />
(Hyerophis viridiflavus) che pur<br />
essendo totalmente innocuo risulta<br />
assai bellicoso e mordace, in secondo<br />
luogo il morso della vipera non è "mortale"<br />
per l'uomo, o meglio la tossicità<br />
del suo veleno può produrre dei sintomi<br />
particolarmente forti, ma che raramente<br />
portano al decesso. Tuttavia<br />
esistono soggetti umani particolarmente<br />
sensibili alla composizione chimica<br />
del veleno, di conseguenza il rischio<br />
risulta maggiore: queste allergie sono<br />
comunque frequenti nell'uomo anche<br />
con altre specie faunistiche, ad esempio<br />
molti lo sono alla puntura delle api,<br />
o a quella dei calabroni, che in alcuni<br />
casi possono anche causare la morte.<br />
L'attacco della vipera nei confronti dell'uomo<br />
viene comunque manifestato in<br />
situazioni molto rare, ad esempio, nel<br />
maneggiare il rettile senza particolari<br />
precauzioni, o nell'accasciarsi sopra<br />
con il proprio corpo, o nel disperato<br />
tentativo di qualche malintenzionato di<br />
uccidere o disturbare l'ofide. In caso di<br />
morso si consiglia l'incisione sulla parte<br />
lesa e la fuoriuscita del liquido e un'immediata<br />
consultazione di un medico.<br />
L’uso del siero antivipera é più problematico<br />
perché in alcuni soggetti<br />
potrebbe risultare controproducente, e<br />
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