Lettera ai Galati - Parrocchia GOTTOLENGO
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<strong>Galati</strong> Capitolo IV<br />
onesta, non É pura, non É santa. Anche se dovesse venire da Dio l’opera che<br />
facciamo, in essa abbiamo messo qualcosa di nostro che bisogna togliere,<br />
levare. Del nostro, niente deve essere inserito nell’opera della salvezza dei<br />
fratelli. Questa É la regola di ogni autentica evangelizzazione.<br />
Nell’opera di “questi uomini premurosi” Paolo avverte una inversione di<br />
premura. AnzichÄ essere una premura esclusivamente nei confronti dei <strong>Galati</strong>,<br />
É invece una premura interessata. Si ha premura dei <strong>Galati</strong>, perchÄ i <strong>Galati</strong><br />
abbiano premura per loro.<br />
Viene qui svelato una dei peggiori mali che regna in mezzo agli uomini. Ci si<br />
finge benefattori degli altri, perchÄ in realtÑ siano gli altri a beneficare noi. Ü<br />
questa una premura interessata, che produce solo frutti per noi, mentre causa<br />
tanta rovina negli altri, in quanti apparentemente vengono beneficati.<br />
Tanto puÖ la forza del male nel cuore dell’uomo. Ma anche tanto puÖ<br />
l’ignoranza e la mancanza di discernimento nel cuore degli altri, di quanti cioÉ si<br />
lasciano ingannare e intrappolare dalla premura non onesta manifestata nei loro<br />
confronti.<br />
L’abisso insondabile del cuore dell’uomo, dove c’É ogni sorta di frode e di<br />
inganno, deve insegnarci la prudenza, la somma prudenza, l’accortezza, la<br />
saggezza, l’intelligenza. PoichÄ l’uomo queste cose non puÖ trarle dal suo<br />
cuore, deve impetrarle dallo Spirito Santo, attraverso una preghiera diuturna,<br />
incessante, altrimenti il pericolo di essere tratto fuori dal Vangelo, dalla veritÑ,<br />
dal bene É ass<strong>ai</strong> reale.<br />
Non dimentichiamo che la prova della fede esiste, come esiste anche la prova<br />
del discernimento alla quale viene sottoposto ogni uomo. Questa prova si<br />
chiama tentazione. Di ogni tentazione l’uomo É personalmente responsabile.<br />
Merita di essere riportata una pagina del Deuteronomio (13,1-19):<br />
“Vi preoccuperete di mettere in pratica tutto ciá che vi comando; non vi<br />
aggiunger<strong>ai</strong> nulla e nulla ne toglier<strong>ai</strong>.<br />
Qualora si alzi in mezzo a te un profeta o un sognatore che ti proponga un<br />
segno o un prodigio e il segno e il prodigio annunciato succeda ed egli ti dica:<br />
Seguiamo dei stranieri, che tu non h<strong>ai</strong> m<strong>ai</strong> conosciuti, e rendiamo loro un culto,<br />
tu non dovr<strong>ai</strong> ascoltare le parole di quel profeta o di quel sognatore; perchà il<br />
Signore vostro Dio vi mette alla prova per sapere se amate il Signore vostro Dio<br />
con tutto il cuore e con tutta l'anima. Seguirete il Signore vostro Dio, temerete<br />
lui, osserverete i suoi comandi, obbedirete alla sua voce, lo servirete e gli<br />
resterete fedeli.<br />
Quanto a quel profeta o a quel sognatore, egli dovrÉ essere messo a morte,<br />
perchà ha proposto l'apostasia dal Signore, dal vostro Dio, che vi ha fatti uscire<br />
dal paese di Egitto e vi ha riscattati dalla condizione servile, per trascinarti fuori<br />
della via per la quale il Signore tuo Dio ti ha ordinato di camminare. Cosâ<br />
estirper<strong>ai</strong> il male da te.<br />
Qualora il tuo fratello, figlio di tuo padre o figlio di tua madre, o il figlio o la figlia<br />
o la moglie che riposa sul tuo petto o l'amico che Ö come te stesso, t'istighi in<br />
segreto, dicendo: Andiamo, serviamo altri dei, dei che nà tu nà i tuoi padri avete<br />
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