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Lettera ai Galati - Parrocchia GOTTOLENGO

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<strong>Galati</strong> Capitolo V<br />

Se Cristo É il nostro modello nell’amore, Cristo non ci amÖ pregando per noi,<br />

vivendo lui fuori della comunitÑ degli uomini, lontano da essi.<br />

Cristo GesÇ ci amÖ prendendo su di sÄ le nostre malattie, infermitÑ, peccati,<br />

dubbi, incertezze, fame, nuditÑ e ogni altra miseria sia spirituale che materiale<br />

per darle una soluzione reale di amore, una soluzione reale di liberazione.<br />

Questo lo ha fatto Lui, questo ha chiesto <strong>ai</strong> suoi discepoli di fare. Per questo<br />

motivo bisogna affermare che non puÖ esistere nessuna legge nÄ in cielo, nÄ<br />

sulla terra, nÄ fatta dagli uomini, nÄ da quanti si dicono uomini di Dio che possa<br />

dispensare un uomo dall’amare realmente i suoi fratelli e l’amore reale É il dono<br />

della vita fisica, del proprio corpo, di tutto se stessi perchÄ l’altro esca dalla sua<br />

schiavitÇ, dalla sua miseria, dal suo affanno, d<strong>ai</strong> suoi dolori, da ogni altra<br />

calamitÑ che si É abbattuta su di lui.<br />

Non c’É vero amore se non si portano i pesi gli uni degli altri e i pesi sono di<br />

ordine materiale, fisico, come anche di ordine spirituale.<br />

Questa veritÑ non ammette deroghe, non concede dispense, non consente che<br />

si possa argomentare o trarre delle deduzioni che in qualche modo la<br />

sviliscano, o la rendano meno reale, meno effettiva, meno universale.<br />

Nessuna legge umana puÖ dispensare dall’amare gli altri, portando i pesi degli<br />

altri, tutti i pesi degli altri e non solo alcuni.<br />

Questa Legge, essendo la Legge nuova di Cristo GesÇ, abolisce e dichiara<br />

nulla sia per il passato, sia per il futuro qualsiasi altra legge che in qualche<br />

modo, in poco o in ass<strong>ai</strong>, in parte o del tutto, la contraddice, la mortifica, la<br />

rende in qualche modo meno efficace.<br />

Questa Legge É cosá assoluta, che ogni altra legge anche nella Chiesa, deve<br />

servire ad essa. Ogni altra legge deve <strong>ai</strong>utare l’uomo, ogni uomo, a vivere<br />

questa unica, suprema Legge d’amore che ci ha donato Cristo GesÇ.<br />

Quando ci convinceremo di questo, il cristianesimo si illuminerÑ della sua vera<br />

luce. Ogni uomo vedrÑ la luce di Cristo e della sua caritÑ che brilla sul nostro<br />

volto e renderÑ gloria al Padre nostro che É nei cieli.<br />

[15]Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non<br />

distruggervi del tutto gli uni gli altri!<br />

Questo versetto nasce da un cuore afflitto, amareggiato; nasce da un cuore<br />

sofferente.<br />

Quella di Paolo É una sofferenza di amore, di veritÑ. Ü un dolore di Vangelo. Ü il<br />

dolore di Cristo e per Cristo.<br />

Da un lato c’É la sublimitÑ di Cristo GesÇ che muore in croce per l’uomo. C’É il<br />

comandamento di Cristo che invita ogni uomo ad amare sul suo esempio, con<br />

le sue stesse modalitÑ: con il dono dell’intera vita.<br />

Dall’altro lato, dal lato dell’umanitÑ, cosa vede? Vede delle prescrizioni, dei<br />

decreti, delle leggi, delle volontÑ che aboliscono la legge dell’amore e fanno<br />

ritornare l’uomo nella carne, nella concupiscenza, nel peccato, nei desideri<br />

cattivi, della distruzione del fratello, in quella guerra continua che fa di ogni<br />

uomo un nemico di ogni altro uomo. Ü questa la tristezza che regna nel cuore di<br />

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