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La salute truffata - Valori

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| inbreve |<br />

conomiaetica<br />

FINMECCANICA<br />

FA AFFARI<br />

D’ORO<br />

IN AFRICA<br />

Una joint venture per vendere<br />

elicotteri in Africa. È quanto hanno<br />

realizzato AgustaWestland (Gruppo<br />

Finmeccanica) e Lybian Company<br />

for Aviation Industry. Questa<br />

mossa consentirà ai due colossi<br />

di beneficiare dei diritti commerciali<br />

per la vendita dei velivoli<br />

nel continente africano. L’accordo<br />

è stato perfezionato da un’ulteriore<br />

commessa a beneficio di<br />

l’AgustaWestland che ha ottenuto<br />

dalla Libia un ordine per 10<br />

elicotteri A109EPower, per un totale<br />

di 80 milioni di euro. I velivoli<br />

serviranno alle forze armate libiche<br />

per pattugliare le coste.<br />

AgustaWestland ha ottenuto<br />

anche una fornitura per le forze<br />

armate britanniche: 658 milioni<br />

di euro per il supporto degli<br />

elicotteri EH101 e 1,4 miliardi<br />

di euro per la realizzazione<br />

di 70 nuovi elicotteri Future Lynx.<br />

Aermacchi, altra azienda<br />

del gruppo Finmeccanica, non<br />

è stata a guardare, siglando due<br />

contratti: il primo con la Nigeria<br />

per l’ammodernamento di 12<br />

MB339A, per un totale di 84 milioni<br />

di dollari; secondo con la Malesia<br />

per un ammontare di 88 milioni<br />

di euro per 8 velivoli MB339CM.<br />

Infine Aermacchi ed Hellenic<br />

Aerospace Industry hanno firmato<br />

accordo di cooperazione<br />

per l’addestratore militare M346.<br />

| 32 | valori | ANNO 7 N.46 | FEBBRAIO 2007 |<br />

MAURIZIO CARANZA<br />

L’UOMO CHE CREÒ<br />

IL MODELLO<br />

VARESE LIGURE<br />

Se ne è andato in silenzio Maurizio Caranza, colui<br />

che ha portato ai fasti della Commissione europea<br />

il comune di Varese Ligure, paese, come altri a lungo<br />

marginale, dell’entroterra ligure di levante .<br />

Caranza divenne sindaco del suo paese e si trovò<br />

di fronte al dramma di un declino annunciato tanto<br />

sul piano anagrafico che su quello economico. Esplorò<br />

l’arco delle soluzioni possibili e delle esperienze<br />

da cui trarre frammenti di quelle soluzioni. Fu così<br />

che si avvicinò all’ambientalismo, convincendosi<br />

che la qualità ambientale, già evidente come fattore<br />

competitivo, nella accezione riferita a processi<br />

e prodotti, per le imprese<br />

operanti sul mercato<br />

globale, potesse diventare<br />

cruciale nella competizione<br />

tra sistemi territoriali. Iniziò<br />

a tutelare la biodiversità<br />

di Varese Ligure, a partire<br />

da quella connessa<br />

al comparto agroalimentare<br />

per arrivare alla floro-faunistica, e a lavorare<br />

per migliorare efficienza e prestazioni ambientali<br />

della sua piccola amministrazione.<br />

Capì che quel percorso alla eccellenza ambientale<br />

doveva essere validato, ad esempio attraverso uno<br />

di quegli strumenti che proprio in quegli anni ’90<br />

la Unione europea andava proponendo al riguardo:<br />

la certificazione di qualità ambientale, in particolare<br />

la Emas (Audit e Schema di Gestione Ambientale),<br />

applicabile anche a scala territoriale, non solo<br />

d’impresa. Investì in tal senso e conseguì l’obiettivo<br />

in un Paese in cui questi concetti erano ignoti<br />

ai più. Varese Ligure divenne il primo comune<br />

certificato Emas, mentre la ST_Microelectronics<br />

di Pasquale Pistorio era stata la prima azienda.<br />

Fu così che fece nascere, divenendone presidente,<br />

“Qualeambiente”, l’associazione degli enti locali<br />

certificati per qualità ambientale.<br />

DOPO I CEREALI<br />

LA MONSANTO<br />

PRODUCE<br />

LA BENZINA OGM<br />

<strong>La</strong> Monsanto, multinazionale leader<br />

nel settore delle biotecnologie,<br />

ha presentato una nuova<br />

generazione di cereali<br />

geneticamente modificati che<br />

possono rispondere alla domanda<br />

crescente di combustibile alternativo<br />

ricavato da materie vegetali,<br />

in particolare dai cereali. Piante<br />

geneticamente modificate, non sono<br />

solo più resistenti agli attacchi<br />

di parassiti e alla siccità, ma anche<br />

capaci di migliorare la loro resa<br />

nella coltivazione, tanto da produrre<br />

un’eccedenza da destinare oltre<br />

che al mercato alimentare anche<br />

a quello dei carburanti alternativi,<br />

primo fra tutti l’etanolo, additivo<br />

che brucia senza produrre le scorie<br />

inquinanti della benzina.<br />

<strong>La</strong> Monsanto ha, dunque, fiutato<br />

il corposo affare e sta orientando<br />

la propria ricerca sugli ogm<br />

al settore bioenergetico, tanto<br />

che i suoi ricercatori hanno<br />

già identificato gli ibridi del cereale<br />

che rendono più etanolo.<br />

L’industria delle biotecnologie,<br />

dopo aver fallito l’obiettivo<br />

di sfamare il mondo, ha imboccato<br />

questa nuova via.<br />

Incentiviamo le risorse rinnovabili? Petrolio e carbone >34<br />

Se la Rai accoglie la sfida di una televisione pubblica >39<br />

Il marchio che riconosce l’impresa sociale >41<br />

CORPORATE<br />

GOVERNANCE<br />

IN GERMANIA<br />

ALLA SBARRA<br />

L’accusa è di appropriazione<br />

indebita: avrebbe pagato parecchi<br />

viaggi di piacere in Brasile, India<br />

Corea, Spagna, Repubblica Ceca<br />

e Polonia con i fondi della casa<br />

automobilistica di cui era dirigente.<br />

A beneficiare dei regali erano<br />

perlopiù sindacalisti. <strong>La</strong> ragione<br />

di tanto viaggiare era mantenere<br />

la pace sociale.<br />

È iniziato a Braunschweig, nella<br />

Germania settentrionale, il processo<br />

a Peter Hartz, ex capo del personale<br />

della Volkswagen, nonché autore<br />

della riforma del mercato del lavoro<br />

che porta il suo nome. Eppure solo<br />

poco tempo fa posava sorridente<br />

con Gerard Schroeder. L’ex<br />

cancelliere infatti chiese proprio<br />

a Hartz di guidare una commissione<br />

per le riforme nel mercato<br />

del lavoro. Hartz con tutta probabilità<br />

chiederà il patteggiamento.<br />

Il clima in Germania non<br />

è dei migliori: secondo un recente<br />

sondaggio di Trasparency<br />

International, il 46 per cento<br />

dei tedeschi è convinto che la loro<br />

economia sia corrotta. E a questo<br />

non ha giovato lo scandalo<br />

che ha coinvolto Joseph Achermann,<br />

presidente di Deutsche Bank.<br />

Il processo a Peter Hartz sarà<br />

probabilmente l’occasione<br />

per introdurre dei cambiamenti<br />

alla corporate governance tedesca.<br />

Il Governo vorrebbe introdurre<br />

dei limiti al passaggio dal consiglio<br />

di gestione al consiglio di sorveglianza<br />

per evitare conflitti di interesse.<br />

BP BACCHETTATA<br />

NEGLI USA,<br />

NON GARANTISCE<br />

PROCEDURE DI SICUREZZA<br />

<strong>La</strong> divisione nordamericana della BP (British<br />

Petroleum) non rispetta gli standard di sicurezza.<br />

Nel 2005 un’esplosione in un impianto in Texas fece<br />

quindici vittime e 170 feriti. Quell’incidente costò<br />

all’azienda circa due miliardi di dollari in rimborsi e altri<br />

costi, a cui vanno aggiunti 1,6 miliardi messi a riserva<br />

per le spese legali. In un rapporto di 300 pagine James<br />

Baker, avvocato ed ex segretario di stato americano,<br />

messo alle corde il colosso britannico.<br />

Se prima dell’incidente in Texas la compagnia<br />

stava compiendo progressi sul fronte della sicurezza<br />

individuale dei dipendenti, lo stesso non si puo’ dire<br />

per la sicurezza nelle procedure. Baker<br />

e i suoi collaboratori hanno prescritto<br />

alla BP dieci raccomandazioni, tra cui<br />

anche la richiesta di istituire un nuovo<br />

ufficio di monitoraggio indipendente che<br />

riferisca al consiglio di amministrazione<br />

per i prossimi cinque anni.<br />

<strong>La</strong> compagnia inglese, che<br />

ha un conto aperto con gli Stati Uniti,<br />

che comprende un grave episodio<br />

di inquinamento in Alaska, ha ammesso la necessità<br />

di correre ai ripari. Durante una conferenza stampa<br />

l’amministratore delegato uscente John Browne<br />

ha assicurato che l’azienda è consapevole della sfida<br />

e dell’importanza di “procedere a miglioramenti”.<br />

Inoltre si è impegnato a mettere in pratica le<br />

raccomandazioni di Baker, anche se soltanto dopo<br />

averle considerate assieme alle conclusioni di un altro<br />

rapporto aziendale sulla sicurezza globale delle<br />

operazioni. E ha difeso la complessiva esperienza nella<br />

sicurezza della sua compagnia. Di fatto, però, Browne<br />

sarà sostituito a breve da Tony Hayward, reponsabile<br />

dell’esplorazione e produzione, che avrà tra i suoi<br />

principali compiti proprio quello di rilanciare la<br />

reputazione della compagnia petolifera negli Usa.<br />

| inbreve |<br />

LA PFIZER<br />

FA PROFITTI<br />

E TAGLIA POSTI<br />

DI LAVORO<br />

Pfizer, leader mondiale del settore<br />

farmaceutico, continua<br />

a guadagnare. Ma l’annuncio<br />

di un forte rialzo degli utili<br />

trimestrali, dovuti a proventi<br />

straordinari, si accompagna<br />

ad un’altra notizia: il taglio<br />

di 10mila posti di lavoro nel 2008<br />

(il 10% della forza lavoro)<br />

con l’obiettivo di ridurre i costi<br />

operativi di 2 miliardi di dollari<br />

l’anno e la chiusura di tre<br />

stabilimenti nel Michigan e due<br />

impianti di produzione nel Nebraska<br />

e nello stato di New York.<br />

<strong>La</strong> riorganizzazione riguarderà anche<br />

gli stabilimenti europei in Francia,<br />

Germania e Italia. A <strong>La</strong>tina rischiano<br />

il posto almeno 500 persone.<br />

Un provvedimento che, secondo<br />

la società, sarebbe necessario<br />

alla luce della imminente scadenza<br />

dei diritti generati dal brevetto<br />

del Lipitor, la pillola contro<br />

il colesterolo che è il best seller<br />

mondiale dei farmaci. Ma tra<br />

le cause, secondo gli analisti,<br />

ci sarebbe anche la concorrenza<br />

dei farmaci generici che costerebbe<br />

alla Pfizer perdere il 41% del proprio<br />

fatturato. Nel 2006, Pfizer ha<br />

registrato profitti per 19,34 miliardi<br />

di dollari, 2,66 dollari per azione,<br />

contro gli 8,09 miliardi, 1,09 dollari<br />

per azione, del 2005. Il giro d’affari<br />

complessivo è cresciuto a 48,37<br />

miliardi di dollari, rispetto<br />

ai 47,41 miliardi precedenti.<br />

| ANNO 7 N.46 | FEBBRAIO 2007 | valori | 33 |

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