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Dominicus n. 3 - (Domenicani) - Provincia San Domenico in Italia

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Il nostro padre Giacobbe,<br />

fratello m<strong>in</strong>ore<br />

“Una volta Giacobbe aveva cotto una m<strong>in</strong>estra; Esaù arrivò dalla campagna<br />

ed era sf<strong>in</strong>ito. Disse a Giacobbe: ‘Lasciami mangiare un po’ di questa m<strong>in</strong>estra<br />

rossa, perché io sono sf<strong>in</strong>ito’(…). Giacobbe disse: ‘Vendimi subito la tua primogenitura’.<br />

Rispose Esaù: ‘Ecco, sto morendo: a che mi serve allora la primogenitura?’.<br />

Giacobbe allora disse: ‘Giuramelo subito’. Quegli lo giurò e<br />

vendette la primogenitura a Giacobbe. Giacobbe diede ad Esaù il pane e la<br />

m<strong>in</strong>estra di lenticchie; questi mangiò e bevve, poi si alzò e se ne andò” (Gen<br />

25,29-34).<br />

Davvero un racconto edificante! Tuo fratello ritorna a casa stremato dalla fatica<br />

mentre tu sei lì bello tranquillo a cuocerti le tue lenticchie. Neppure ti<br />

passa per la mente di andargli <strong>in</strong>contro, di salutarlo, di sapere come sta; figu-<br />

Una volta Giacobbe aveva<br />

cotto una m<strong>in</strong>estra; Esaù<br />

arrivò dalla campagna ed<br />

era sf<strong>in</strong>ito. Disse a Giacobbe:<br />

‘Lasciami mangiare un<br />

po’ di questa m<strong>in</strong>estra rossa,<br />

perché io sono sf<strong>in</strong>ito’<br />

riamoci chiedergli se ha fame. E alla sua richiesta di cibo – sta per stramazzarti<br />

davanti, non capisce più niente – non ti viene <strong>in</strong> mente altro che chiedergli <strong>in</strong><br />

cambio la sua primogenitura? Certo che te la cede, <strong>in</strong> quello stato ti avrebbe<br />

dato qualunque cosa pur di avere qualcosa da mettere sotto i denti e calmare i<br />

morsi di una fame mortale… Ma tu, caro il mio Giacobbe, che figura ci fai? E<br />

come se non bastasse hai anche il coraggio di dirgli: “giura!”. Bell’esempio di<br />

amore fraterno, di generosità spontanea e dis<strong>in</strong>teressata, di attenzione ai bisogni<br />

dell’altro che è questo Giacobbe! E il redattore ha un bel da fare a cercare<br />

una giustificazione – “a tal punto Esaù aveva disprezzato la sua primogenitura”<br />

(v. 34) – la figuraccia resta. Resta come un marchio d’orig<strong>in</strong>e sulla persona<br />

che più di ogni altra si vorrebbe risplendere di ogni virtù, almeno nella<br />

memoria dei suoi discendenti.<br />

107<br />

fra Enrico Arata op

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