Dominicus n. 3 - (Domenicani) - Provincia San Domenico in Italia
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misteriose, il così detto “sogno”della scala (28,10-23) e il notturno combattimento<br />
con l’angelo (32,22-33) da cui ricaverà il nuovo nome di Israele e la<br />
slogatura dell’anca che gli ricorderà per tutta la vita quel violento e misterioso<br />
<strong>in</strong>contro con il Dio dei suoi padri. In un modo straord<strong>in</strong>ario, e su cui varrebbe<br />
la pena un’altra volta ritornare, il Signore si rivela a Giacobbe e gli dà la sua<br />
benedizione, manifestando così una predilezione e una fiducia del tutto<br />
immotivate. È come se Dio distogliesse lo sguardo dai suoi difetti, non desiderando<br />
altro che manifestare il suo amore.<br />
Con buona pace di tanti commentatori va pur detto che questi <strong>in</strong>contri con<br />
Dio non sono sufficienti a “convertire” il nostro eroe: l’esperienza di Dio non<br />
Come il popolo è stato<br />
eletto non certo <strong>in</strong> virtù<br />
delle sue qualità ma proprio<br />
perché il più piccolo<br />
tra i popoli della terra, così<br />
Israele, <strong>in</strong> alcuni momenti<br />
– capitali – della sua storia,<br />
ha modo di conoscere<br />
ancora la gratuità dell’elezione<br />
div<strong>in</strong>a constatandone<br />
la scelta quasi ost<strong>in</strong>ata<br />
per il figlio m<strong>in</strong>ore, contro<br />
ogni affermato diritto di<br />
primogenitura<br />
lo cambia nel profondo. Ne è prova il fatto che nutre una <strong>in</strong>giusta e smaccata<br />
preferenza per il figlio Giuseppe, che causerà a quest’ultimo una serie di disastri,<br />
per fortuna poi volti <strong>in</strong> bene. Sarà lo stesso Giuseppe, lui sì “convertito”<br />
dalle sue vicissitud<strong>in</strong>i, a far comprendere al padre i suoi errori costr<strong>in</strong>gendolo<br />
a cedere <strong>in</strong> ostaggio il suo ultimo beniam<strong>in</strong>o, Beniam<strong>in</strong>o appunto (42,29-<br />
43,14), e a divenire f<strong>in</strong>almente così, alla f<strong>in</strong>e della vita, un padre equanime<br />
per tutti i suoi figli, ma questa è un’altra storia…<br />
“Non era forse Esaù fratello di Giacobbe? Oracolo del Signore. Eppure ho<br />
amato Giacobbe e ho odiato Esaù” (Ml 1,2-3). Questa parola di Dio che il<br />
profeta Malachia ci riferisce rimane lì, apodittica e <strong>in</strong>spiegata, a dimostrare la<br />
libertà assoluta e arbitraria dell’elezione div<strong>in</strong>a. Lo abbiamo rapidamente visto:<br />
Giacobbe non è certo meglio di suo fratello, anzi! Per tutta la sua vita cerca<br />
il suo <strong>in</strong>teresse, la propria tranquilla sistemazione, per tutta la vita nutre i<br />
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