Giovanni Scavo, Il libro. - Atletica Giovanni Scavo Velletri
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del ‘Da Vinci’ di Roma. Eligio Leoni, vincendo la propria<br />
batteria, seguiva a quattro decimi di secondo. Tutto il gruppo di<br />
Giallombardo passava alla fase successiva, piazzando cinque<br />
uomini entro i primi tre posti, e tutti e sei entro l’ottava posizione,<br />
valida per il superamento del tumo.<br />
<strong>Il</strong> ‘Cesare Battisti’ era secondo solo al ‘Righi’ di Roma<br />
come piazzamenti nei primi tre, ma lo superava come punte cioè<br />
nel ‘Righi’ non c’erano né uno <strong>Scavo</strong> né un Leoni.<br />
La domenica seguente i 144 qualificati, suddivisi in sei<br />
raggruppamenti, erano convocati a Tor di Quinto, sull’erba del<br />
galoppatoio, per affrontare le semifinali. <strong>Giovanni</strong> <strong>Scavo</strong>,<br />
vincendo la terza, restava ancora primo e solo su tutti, in 4’48”,<br />
seguito da Maurizio Notarangelo del ‘Marcantonio Colonna’ a<br />
quattro secondi e due, e da Eligio Leoni, trionfatore della prima<br />
in 4’53”3. <strong>Il</strong> ‘Battisti’ inseriva due uomini nella finale del primi,<br />
<strong>Scavo</strong> e Leoni, uno in quella dei secondi, Martiello, due in quella<br />
dei terzi, Centofanti e Andreozzi. L’uscita di Agamennone<br />
pregiudicava la vittoria di squadra.<br />
Ancora a Tor di Quinto la domenica successiva per le<br />
finali. Cominciava bene con la finale dei terzi dove Centofanti era<br />
secondo ed Andreozzi diciassettesimo. Quinto era Martiello in<br />
una finale dei secondi gremita di campioncini romani. E primo<br />
con 4’35”5, con quattro secondi su Sabatini, era ancora <strong>Giovanni</strong><br />
<strong>Scavo</strong>, mentre Eligio Leoni era ottavo. <strong>Il</strong> ‘Battisti’ era il terzo<br />
istituto dopo il ‘Righi’ e l”Albertelli; a pochissimi punti da<br />
quest’ultimo, e davanti di molto a scuole prestigiose come il<br />
‘Giulio Cesare’, il ‘Nautico’, il ‘Cavour’, il ‘Da Vinci’.<br />
<strong>Il</strong> ‘Mancinelli’ registrava il settimo posto di Arcarese<br />
nella finale dei terzi e la vittoria di Venanzi in quella dei quarti.<br />
La stampa sportiva, molto misurata nei suoi confronti,<br />
notò comunque il fatto che <strong>Scavo</strong> “tirava fino al palo le sue<br />
gare”, cioè correva non solo per vincere contro gli altri, ma<br />
anche contro se stesso.