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Giovanni Scavo, Il libro. - Atletica Giovanni Scavo Velletri

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di riprendere quel discorso, rimasto in Italia lungamente interrotto,<br />

di inserirsi nei valori intemazionali. <strong>Scavo</strong> e Baraldi riassumono lo<br />

sforzo fatto nel dopoguerra, sul piano della ricerca atletica: lo<br />

sport scolastico vantava in loro, due dei più validi prodotti.<br />

Grande risalto ottiene il mezzofondo maschile sulle pagine<br />

di <strong>Atletica</strong>, ufficiale organo di stampa della FIDAL, allora<br />

periodico settimanale, più bollettino che rivista, ma senz’altro<br />

esaustivo di tutta 1’attività svolta. “La cortina di mediocrità che<br />

negli ultimi anni aveva avvolto e nascosto, le corse del<br />

mezzofondo nostrano pare finalmente dissolversi. Resistono i<br />

limiti di Luigi Beccali e Mario Lanzi; ma, a parte che in questo<br />

1955 sono state create solide premesse per avvicinarli, o<br />

superarli, nulla del passato, considerando le cose nel suo<br />

complesso, si può dire sia rimasto insuperato.<br />

In sede di bilancio della stagione 1954 parlammo con<br />

entusiasmo dei progressi dei giovani, illustrando ampiamente il<br />

medio livello qualitativo raggiunto, sia riferito agli indici dei<br />

valori di punta che a quelli della massa. Scrivemmo che alla base<br />

c’era molto di buono e che il tempo ci avrebbe dato ragione: chi<br />

poteva pensare che ciò sarebbe avvenuto in una sola stagione? Le<br />

considerazioni già positive del 1954 lasciano il passo ad altre<br />

note ben più rilevanti, note che naturalmente illustrano la realtà<br />

di magnifici progressi. Le medie precedenti sono state cancellate<br />

da una quantità di risultati mai registrata in Italia.<br />

E sono i giovani e i giovanissimi che hanno risposto<br />

all’appello: il coraggio e l’entusiasmo, di cui il nostro mezzofondo<br />

aveva bisogno, potevano esprimerli solo loro.<br />

Oggi si può dire che si sia fatto giorno.<br />

C’è stata letteralmente una rivalutazione, prima<br />

psicologica che tecnica, di valori attribuiti a determinati limiti<br />

negli 800 e nei 1500 metri. Correre in 1’55”- 1’56” o intorno ai<br />

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